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Martedì, 05 Agosto 2014 10:11

Al via gli Open days dell’orientamento

Dal 12 al 20 febbraio l'Università di Pisa apre le porte delle sue strutture agli studenti delle scuole superiori con gli "Open days dell'orientamento", le giornate dedicate ai ragazzi delle ultime classi che intendano proseguire la propria formazione iscrivendosi all'Università.

La prima accoglienza degli studenti è prevista al Polo Fibonacci, in Largo Bruno Pontecorvo. Qui il personale del Servizio orientamento dell'Ateneo e dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio distribuirà il materiale informativo sui corsi di studio e presenterà i servizi Ateneo. Poi le attività si sposteranno nei vari dipartimenti, secondo un calendario ben preciso.

Si tratta di incontri di presentazione dell'offerta formativa, delle regole di accesso ai corsi e dei servizi offerti dall'università, fra cui il Servizio di ascolto e consulenza, che fornisce supporto nella scelta del percorso universitario per facilitare l'inserimento degli studenti nel nuovo contesto di studio. Saranno effettuate visite guidate presso le varie strutture didattiche e di ricerca dell'Ateneo e i musei organizzate per classi o gruppi di classi. I partecipanti saranno coinvolti in attività di laboratorio e potranno seguire delle lezioni accademiche specifiche per loro, confrontandosi direttamente con i docenti e con il personale esperto nell'orientamento didattico.

Il programma delle attività è disponibile a questo link: http://orientamento.unipi.it/opendays/

Dal 13 al 15 febbraio la città di Pisa ospiterà il XXVI Congresso nazionale di Scienze merceologiche, organizzato dal dipartimento di Economia e Management dell'Università di Pisa. L'obiettivo del congresso, che si terrà al Polo Piagge, in via Matteotti, è quello di approfondire i temi dell'innovazione, della sostenibilità ambientale e della tutela dei consumatori, da sempre cari agli studiosi di Scienze merceologiche e che oggi assumono grande rilevanza non solo per il sistema economico ma anche per la società nel suo complesso.

I lavori del convegno, il cui comitato organizzativo è coordinato dalla professoressa Angela Tarabella, si apriranno giovedì pomeriggio alle ore 14.30 con i saluti del rettore, Massimo Augello, di David Gay, assessore comunale alle politiche integrate con le università, di Pier Mario Pacini, direttore del dipartimento di Economia e Management, e di Maria Claudia Lucchetti, presidente dell'Accademia Nazionale di Scienze merceologiche.

Tra i relatori della prima giornata congressuale parteciperanno Paolo Ferragina, prorettore per la ricerca applicata e l'innovazione dell'Università di Pisa, che affronterà il tema della valorizzazione del patrimonio scientifico che deriva dalla ricerca universitaria. A seguire, Stefano Bertoncini, managing director di SGS Italia spa, presenterà il ruolo svolto dalle società di accreditamento e di certificazione, nel contesto nazionale e internazionale, mentre la testimonianza di Antonello De Lorenzo, site communication e TQM manager del Gruppo Solvay, presenterà l'impegno di un'azienda chimica di rilevanza mondiale nell'adozione degli strumenti più innovativi di responsabilità sociale. L'intervento di Stefano Brown, sustainability manager di IKEA Italia Retail srl, evidenzierà l'impegno dell'azienda nella ricerca e utilizzo di risorse alternative a quelle tradizionalmente in uso nei sistemi di produzione.

A completare le relazioni, Alessandra Zamagni, dell'Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), approfondirà i nuovi orientamenti europei in tema di Life Cycle Assessment. Seguirà il contributo di Angelo Ferlini, Environmental & energy product coordinator di SGS Italia spa, sulle varie qualificazioni ambientali di prodotto. Infine, Francesco Giani, consulente del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, chiuderà la prima parte dei lavori introducendo le responsabilità previste dal D.Lgs. 231 del 2001.

Il congresso proseguirà con la presentazione dei contributi scientifici e delle ricerche degli studiosi del settore di Scienze merceologiche. Il congresso si svolgerà con il patrocinio dell'Ateneo, della Provincia e del Comune di Pisa e con il contributo di Accademia Nazionale di Scienze Merceologiche (AISME), Knauf, Cassa di Risparmio di San Miniato, SGS Italia, Solvay, IKEA e De Bondt.

Sta per partire la quarta edizione del PhD plus, il programma dell'Università di Pisa dedicato allo sviluppo dello spirito imprenditoriale, alla promozione dell'innovazione e alla valorizzazione delle proprie idee e dei risultati della ricerca. Ideato nel 2011 come percorso extra curriculare dedicato esclusivamente ai dottorandi e dottori di ricerca, da cui trae il nome, il PhD plus ha coinvolto fino ad oggi oltre 300 persone con una formazione non solo di tipo tecnico-scientifico, ma anche umanistico. I risultati sono stati sorprendenti: dall'inizio sono state generate 12 start up che si sono affermate in varie competizioni nazionali e internazionali dedicate alla creazione di imprese innovative, quali la Start Cup Toscana, vinta nel 2011 e nel 2013.

Il percorso si articola in una serie di seminari tenuti da prestigiosi relatori nazionali e internazionali provenienti dal mondo accademico, imprenditoriale, da enti locali e governativi, da finanziatori istituzionali e non. Già dall'anno scorso la partecipazione è consentita anche agli studenti e ai laureati dei corsi magistrali per poter fare emergere lo straordinario potenziale creativo proprio dei ragazzi più giovani. E, novità dell'edizione 2014, da quest'anno le attività saranno rivolte anche ai professori e ricercatori dell'Ateneo interessati a valorizzare e proteggere i risultati delle loro ricerche.

"L'obiettivo è quello di strutturare in modo organico le attività di trasferimento tecnologico dell'Università di Pisa - spiega Paolo Ferragina, prorettore per la ricerca applicata e l'innovazione e responsabile scientifico del PhD plus - Tuttavia mi piace sottolineare come la creazione di impresa non sia l'obiettivo primario del programma. I ragazzi imparano a valorizzare le loro idee fino alla realizzazione del pitch finale davanti a potenziali investitori, in cui la sfida consiste nel riuscire a presentare in maniera chiara, completa e convincente il proprio progetto in pochi minuti. Per questo ritengo che il PhD plus rappresenti innanzitutto uno straordinario percorso di crescita personale, al di là delle ricadute applicative del proprio progetto, che inoltre favorisce le opportunità professionali e di carriera grazie alla rete di contatti che i ragazzi riescono a crearsi durante il percorso seminariale."

I seminari vertono su temi legati alla creazione di impresa, alla valorizzazione di sé e delle proprie idee scientifiche, alla brevettazione e alla gestione dell'innovazione. Vi sono testimonianze di esperti di innovazione e investitori che si confrontano sull'ecosistema del trasferimento tecnologico, di ex allievi che raccontano le loro esperienze, casi di studio di start up già avviate. Nel corso degli anni si è sviluppata molto l'attività parallela a quella seminariale che trova il suo completamento in una serie di sessioni di coaching individuale e di gruppo realizzate con il contributo di esperti e con il supporto dei Poli di innovazione regionali, di potenziali investitori, imprenditori e manager. È proprio grazie a questo percorso integrato che le migliori idee generate dai ragazzi vengono sviluppate e perfezionate fino a diventare dei veri e propri progetti imprenditoriali, alcuni di grande successo.

Dottorandi e dottori di ricerca dell'Università di Pisa di tutte le aree disciplinari possono iscriversi entro il 28 febbraio. Laureandi e neolaureati magistrali possono candidarsi entro il 17 febbraio presentando un'idea progettuale, che può essere anche allo stato embrionale, che sarà valutata dal Comitato spin off di ateneo ai fini dell'ammissione.

Tutte le informazioni e la modulistica sono disponibili su www.unipi.it/phdplus; contatti e info Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Una giornata per ricordare Marco Tangheroni, a dieci anni dalla scomparsa, e per delineare l'eredità da lui consegnata alla città con la sua ultima fatica, la mostra su "Pisa e il Mediterraneo. Uomini merci idee dagli Etruschi ai Medici", tenuta agli Arsenali Medicei tra il settembre e il dicembre del 2003. Sono questi gli obiettivi del convegno organizzato martedì 11 febbraio, dalle ore 16, nell'Auditorium dell'Opera della Primaziale, dal Centro di Studi Storici Mediterranei "Marco Tangheroni" e dal dipartimento di Civiltà e forme del sapere.

L'incontro sarà un'occasione di profonda riflessione sulla storia di Pisa e sul suo legame con il mare. L'esposizione del 2003 – fortemente voluta dalle istituzioni cittadine e realizzata nei contenuti da numerosi docenti dell'Università di Pisa, affiancati da rappresentanti dei principali enti culturali della città e da studiosi italiani e stranieri – ebbe nel pubblico dei visitatori un'importante eco per la riscoperta di radici lontane e per una migliore comprensione della storia anche più vicina. Indiscusso e infaticabile protagonista dell'evento fu appunto lo storico medievista Marco Tangheroni, che ne curò la mostra e il libro-catalogo.

Durante la giornata, saranno quindi ripercorse le tappe di un decennio ricco di frutti maturati dalla lunga esperienza di ricerca del professor Tangheroni sui grandi temi del Mediterraneo e dagli stimoli proposti nella mostra, in primo luogo la nascita del Centro per iniziativa degli enti promotori di "Pisa e il Mediterraneo". Proprio la presentazione dell'attività del Centro, con i volumi prodotti in questi anni sulla portualità toscana e più in generale italiana, rappresenterà uno dei momenti di articolazione del programma.

Segno dell'attenzione costante di Marco Tangheroni per i giovani, sarà la consegna del Premio di studio costituitosi all'indomani della sua scomparsa per iniziativa di amici, di colleghi e della famiglia, bandito dall'Università di Pisa per valorizzare tesi di laurea di argomento storico medievale riguardanti la storia del Mediterraneo, la storia del commercio e della navigazione o la storia dell'età comunale, tutti temi assai cari al grande studioso.

Anche quest'anno il dipartimento di Matematica e il corso di laurea in Matematica dell'Università di Pisa organizzano, nel periodo dal 5 al 7 febbraio, la Settimana Matematica, l'appuntamento rivolto a studenti delle ultime classi delle scuole superiori che sta diventando una tradizione consolidata nel panorama dell'orientamento universitario. Quest'anno sono in arrivo 160 ragazzi che provengono in prevalenza dalla Toscana, ma anche da altre regioni italiane.

La manifestazione, realizzata nell'ambito del piano lauree scientifiche, si terrà presso il dipartimento di Matematica in Largo Pontecorvo 5, e si articolerà in vari momenti finalizzati a coinvolgere gli studenti in attività matematiche significative e nello stesso tempo stimolanti. Agli studenti che parteciperanno è stata data la possibilità di scegliere tra 8 laboratori: Esplorazioni matematiche con i fogli di calcolo; Le curve dei Greci e le curve di Cartesio; Giochi con e senza probabilità; Costruzioni con riga e compasso; Strutture; Dalla mela di Newton all'era spaziale passando per Einstein: la matematica in orbita; L'algebra e i suoi segreti; La matematica delle elezioni.

Le tre giornate serviranno inoltre a far conoscere il corso di laurea e il dipartimento di Matematica della nostra Università offrendo ai ragazzi l'opportunità di seguire lezioni di matematica 'di tipo universitario' e conoscere le prospettive occupazionali, spesso inaspettate, del laureato in Matematica. Gli ospiti delle scuole superiori potranno infine entrare in contatto con studenti e dottorandi del corso di laurea in Matematica, che affiancheranno come tutors i partecipanti nelle varie attività previste.

L'iniziativa ha riscosso un enorme successo, testimoniato dalla sempre crescente quantità di richieste di partecipazione pervenute (più di 200), e ha valicato i confini regionali coinvolgendo, oltre alle scuole delle province di Pisa, Livorno, Lucca, Firenze, Massa Carrara, Grosseto, Pistoia, Siena, anche scuole di altre regioni (Liguria, Umbria, Lazio, Puglia, Campania, Sicilia).

L'Università di Pisa ottiene pieni voti nella "Bussola della trasparenza" (http://www.magellanopa.it/bussola), il portale realizzato dal dipartimento della Funzione pubblica per misurare il livello di trasparenza dei siti delle pubbliche amministrazioni italiane. L'Ateneo pisano soddisfa infatti tutti i 66 indicatori presi in esame, risultando al vertice della classifica riservata agli atenei, insieme ad altri 24, su un totale di 68 università analizzate.

La "Bussola della trasparenza", aggiornata sulla base del decreto legislativo numero 33 del 2013, è un sistema che mira ad accompagnare le amministrazioni nel percorso di miglioramento continuo della qualità delle informazioni on line e dei servizi digitali, coniugando il monitoraggio dei siti con la partecipazione e la collaborazione dei cittadini. Tale sistema permette di valutare in tempo reale la conformità di ogni sito istituzionale ai diversi obblighi di pubblicazione a di trasparenza, oltre che di confrontarlo con quanto fatto dalle altre amministrazioni.

La base del sistema è costituita da un motore di ricerca che, grazie a una serie di sensori software e di algoritmi, analizza i siti in modo automatico e a intervalli temporali determinati. I dati raccolti vanno poi ad alimentare un vero e proprio magazzino (data warehouse) che, attraverso interfacce dedicate, è in grado di fornire informazioni certificate e aggiornate sull'andamento della trasparenza dei siti web istituzionali del nostro Paese.

Nello specifico, con l'approvazione del Piano triennale anticorruzione per gli anni 2014-2016 che contiene il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità (disponibile nella sezione del sito dell'Ateneo "Amministrazione trasparente"), l'Università di Pisa pubblica una serie di dati e notizie che mirano a favorire il rapporto diretto tra l'amministrazione e il cittadino. Il Programma triennale è, appunto, il documento con cui le pubbliche amministrazioni rispondono a tale esigenza, resa obbligatoria dalla legge, in base a uno schema unitario e standard che possano permettere la comparazione fra i dati che vengono pubblicati online dalle diverse amministrazioni.

Alcuni anni fa era stato teatro di una scoperta eccezionale, nota alle cronache come il ritrovamento del Leviatano (Livyathan melvillei), il "mostro" marino evocato da Melville nel suo "Moby Dick". Grazie a un team di ricercatori internazionali – tra cui alcuni dell'Università di Pisa – quel mostro aveva preso forma nei resti fossili di un cetaceo preistorico ritrovato in Perù. Oggi il deserto di Ica – in particolare l'area costiera che si estende per 300 chilometri da Pisco a Yaucha – tornerà a essere terreno di studi paleontologici per un nuovo progetto di ricerca guidato da Giovanni Bianucci dell'Ateneo pisano, che ha ottenuto dal MIUR un finanziamento PRIN di 252.605 euro.

Quella specifica area geografica ha la caratteristica di essere un giacimento ricchissimo di fossili di vertebrati marini risalenti a diverse epoche del Cenozoico (da 45 a 2,5 milioni di anni fa). Questa volta l'attenzione dei ricercatori si focalizzerà sullo studio della relazione tra l'alta densità degli individui presenti in quel particolare ambiente costiero, l'aumento della produttività primaria e l'apporto di cenere vulcanica come fattore di fertilizzazione delle acque.

"Gli argomenti trattati in questo progetto sono di grande impatto e interesse per la comunità scientifica internazionale – spiega Bianucci – a partire dal fatto che viene investigato il Konservat- Lagerstätte (giacimento per conservazione) a vertebrati marini neogenici più significativo e famoso a livello mondiale, un vero e proprio laboratorio naturale dell'evoluzione dove sono stati scoperti fossili straordinari. La nostra ricerca potrà inoltre fornire un solido contributo per ricostruire con maggiore dettaglio i pattern relativi ai cambiamenti della diversità e della produttività primaria, utilizzando il record fossile per ricostruire le dinamiche evolutive di questi ecosistemi marini e delle loro complesse relazioni trofiche. Infine, per la prima volta viene condotto uno studio che analizza in dettaglio all'interno del record fossile le relazioni tra apporto di cenere vulcanica a mare e incremento della produttività primaria, un tema che ha grandi implicazioni anche per lo studio dei cambiamenti climatici del passato".

Il progetto vedrà collaborare tre unità operative, la prima con sede presso il dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa, la seconda al dipartimento di Scienze dell'Ambiente e del Territorio e di Scienze della Terra dell'Università di Milano Bicocca e la terza al dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Camerino. L'unità di Pisa si occuperà degli aspetti che riguardano la paleontologia dei vertebrati (tassonomia, tafonomia, filogenesi), la micropaleontologia (diatomee) e la vulcanologia.

"L'ottima conoscenza delle aree di studio da parte del team di Pisa sarà fondamentale per indirizzare da subito le ricerche nei punti chiave degli affioramenti, nonché per dirigere al meglio le attività di campionatura relative agli altri campi di studio – aggiunge Bianucci – Grazie agli studi svolti negli anni precedenti, infatti, il nostro gruppo ha avuto la possibilità di consolidare i rapporti con le autorità e le istituzioni scientifiche delle aree in cui verranno svolte le attività di campo. Il Museo de Historia Natural dell'Universidad de San Marco di Lima parteciperà attivamente alle campagne nel deserto, sia in fase di organizzazione che di realizzazione, e fornirà un supporto tecnico per l'eventuale consolidamento dei reperti sul terreno e per il recupero e la preparazione di quelli più significativi: questi tipi di collaborazione contribuiranno al successo delle missioni".

Il 6 febbraio, alle ore 17, nell'Aula magna di Palazzo Matteucci (in Piazza Torricelli 2), l'Università di Pisa, in collaborazione con il Pisa Book Festival, ospiterà per il secondo anno consecutivo una delle tappe del Festival de la Fiction Française, organizzato dall'Ambasciata di Francia su tutta la penisola.

L'ospite pisano di quest'anno è Hubert Mingarelli, insignito del Premio Médicis nel 2003. Il pubblico potrà scoprire il romanzo "Un pasto in inverno", pubblicato dalla casa editrice Nutrimenti di Roma. Oltre a Mingarelli all'incontro sarà presente anche la sua traduttrice, Federica Romanò e si parlerà di letteratura, di traduzione e di rapporto tra autore e traduttore. Il dibattito sarà coordinato da Antonietta Sanna e Barbara Sommovigo, docenti del Seminario di Francesistica del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica. Per l'incontro è previsto anche un live tweeting sull'account @Unipisa. A raccontare l'evento in 140 caratteri ci saranno gli studenti della redazione Twitter dell'Ateneo.

"Un pasto in inverno" è un lungo racconto che mette in scena la sconcertante banalità del male. Tre soldati tedeschi in terra polacca, per sfuggire all'insopportabile ordine di fucilare i prigionieri, scelgono una missione fuori dal campo. Il loro compito è stanare qualche ebreo nascosto nei boschi coperti di neve. Loro malgrado i tre riescono nell'intento. Durante la preparazione di un magro e improvvisato pasto, a cui si aggiunge, come una sorta di muto e inquietante testimone, un viandante polacco, il prigioniero ebreo affamato e intirizzito dal freddo risveglia le coscienze. Che fare? Lasciarlo libero per salvarne almeno uno o farlo prigioniero per salvare solo se stessi? Sarà il male o la coscienza a indicare la via di uscita?

Dopo la prima sfida finita in parità, torna il duello a "colpi di scienza" tra i ricercatori di Pisa e Firenze. Giovedì 6 febbraio, alle ore 16, nell'Aula Magna del Polo Fibonacci, in Largo Bruno Pontecorvo, si terrà il secondo appuntamento della serie "Guelfi contro Ghibellini" promossa dal Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa. A sfidarsi a "singolar tenzone" saranno questa volta Luca Ragaini dell'Università di Pisa e Paul Mazza dell'Università di Firenze, che si sfideranno sul tema "Mediterraneo, crocevia mondiale del traffico...di fauna!". Il pubblico farà da arbitro e guiderà l'incontro. I ricercatori avranno a disposizione 30 minuti ciascuno e poi via libera alle domande a cui gli scienziati dovranno rispondere. L'evento, completamente gratuito, terminerà con un tè caldo. Gli altri duelli della serie si terranno nei mesi di marzo e aprile.

locandina masterIn un'epoca caratterizzata dal potere delle immagini, come può un cineasta o un autore audiovisivo contribuire alla conoscenza, alla promozione, alla difesa dei diritti umani? All'Università di Pisa è nato il master per "Film maker sui diritti umani", un corso di 300 ore che si svolgerà tra Pisa e Buenos Aires che mira a formare persone consapevoli dell'uso dei linguaggi e delle tecnologie audiovisive in grado di raccontare storie di questo ambito. Affiancando alle lezioni storiche, filosofiche e cinematografiche specifici seminari e incontri con registi, il master offrirà agli studenti l'opportunità di confrontarsi non solo con studiosi ma anche con autori e protagonisti in campo cinematografico e audiovisivo rispetto alla trattazione dei diritti umani.

Ma perché proprio l'Argentina? L'idea del corso è nata in occasione della visita a Pisa di Estela Carlotto, presidente dell'associazione Abuelas de Plaza de Mayo, che a fine novembre ha tenuto una lezione agli studenti dell'Università di Pisa. Le "Abuelas" sono una delle organizzazioni fondatrici dell'IMD, l'Instituto Multimedia DerHumALC (Derechos Humanos en America Latina y el Caribe), che ha promosso l'istituzione del master e che contribuirà alla didattica nella seconda parte di lezioni che si svolgeranno in Argentina. "L'IMD nasce dalla quasi ventennale esperienza del Festival Internacional de Cine de Derechos Humanos di Buenos Aires, festival fondatore della rete internazionale dei festival cinematografici dei diritti umani – spiega Hugo Estrella, docente del corso di laurea in Scienze per la pace dell'Università di Pisa e coordinatore del master - L'Instituto farà anche da porta d'accesso ad altre realtà quali l'Archivo Nacional de la Memoria, il cui fondo archivistico multimediale è gestito proprio dall'IMD".

Il master, diretto dalla professoressa Sandra Lischi, si rivolge innanzitutto a laureati in triennali e magistrali che siano interessati a un particolare percorso storico-teorico e tecnico-realizzativo nel campo dell'audiovisivo a tematica sociale, in particolare a coloro che, con una preparazione storica, giuridica o filosofica, vogliano sperimentare una declinazione "audiovisiva" e realizzativa della propria formazione, e a chi, avendo già una preparazione cinematografica e audiovisiva, voglia acquisire strumenti critici e metodologici di approccio alle tematiche dei diritti civili e sociali. "Un'attività audiovisiva – aggiunge Estrella - che può andare, a seconda delle aspirazioni e dei contesti, dallo spot alla pubblicità-progresso al lungometraggio al documentario alla videoinstallazione fino a specifici prodotti per la rete, alla proposta di prodotti televisivi, a lavori indipendenti, ad allestimenti museali "multimediali". Le iscrizioni sono aperte fino a metà settembre e maggiori informazioni sono disponibili sul portale dei master http://filmmakerdu.unipi.it/.

Tra i docenti del corso, molti professori dell'Università di Pisa, professionisti del settore e testimonial d'eccezione, come Vera Vigevani Jarach, protagonista nei mesi scorsi della web serie del Corriere TV "Il rumore della memoria" di Marco Bechis, in cui ha raccontato la sua "doppia tragedia" di ebrea italiana sfuggita alla Shoah e di madre di una ragazza "desaparecida" durante la dittatura argentina.

Ne hanno parlato: 
Tirreno Pisa
Tirreno Pontedera
NazionePisa.it
PaginaQ
Controcampus
PisaToday.it 
Greenreport.it 
Cinecittà News 
StampToscana 

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