Un tesoro medievale nella tomba di Enrico VII
Quel sarcofago era stato aperto l'ultima volta nel 1921 quando, in occasione del 600° anniversario della morte di Dante, il monumento contenente le spoglie dell'imperatore Enrico VII fu ricollocato nel transetto destro del Duomo di Pisa insieme al suo corredo funerario. Sono state l'apertura dello scorso ottobre e l'indagine ancora in corso, compiuta con strumenti e tecniche all'avanguardia, a svelare la reale importanza del tesoro custodito per sette secoli all'interno della cassa: oltre ai simboli del potere – corona, scettro e globo in argento dorato – la sorpresa maggiore è stata riservata da un drappo rettangolare lungo oltre tre metri, una rara testimonianza della produzione aulica di stoffe seriche degli inizi del XIV secolo. Vista l'eccezionalità degli oggetti e considerato il contesto storico di riferimento, si è deciso di destinare gli elementi del corredo al Museo dell'Opera del Duomo.
Guarda il video dell'apertura della tomba.
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L'ispezione della tomba è stata un'impresa molto impegnativa, che ha richiesto la collaborazione dei diversi enti interessati, Arcivescovado e Capitolo della Cattedrale, Opera della Primaziale Pisana, Soprintendenza BAPPSAED e Università di Pisa, i cui rispettivi rappresentanti hanno formato un comitato con il compito di seguirne tutte le fasi. Rotti i sigilli dell'ultima ricognizione, all'interno della cassa sono apparsi i resti mortali dell'imperatore avvolti in un drappo, sopra il quale erano appoggiati la corona, lo scettro e il globo. I tre oggetti richiamano con forte immediatezza le immagini dell'imperatore contenute nel resoconto illustrato in 73 miniature del suo viaggio in Italia, commissionato dopo il 1330 dal fratello Baldovino, arcivescovo di Treviri, e ora conservato a Coblenza nel Landeshauptarchiv. Nella cassa era inoltre presente un contenitore cilindrico di piombo con dentro una carta, rivelatasi in seguito settecentesca e riferibile alla ricognizione avvenuta in questo secolo.
A questo punto ha avuto indizio l'indagine vera e propria, che ha svelato il contenuto in tutta la sua consistenza. Quello che nel verbale del 1921 era sommariamente definito «un drappo sottile tessuto a fasce» si è rivelato fin da subito un documento di grande interesse per peculiarità e consistenza: si tratta infatti di un telo rettangolare di grandi dimensione – oltre 300 cm di lunghezza per 120 di larghezza – realizzato in seta a bande orizzontali alte circa 10 cm, alternate nei colori – particolarmente ricchi di significato simbolico – nocciola rosato (dal rosso originale) e azzurro.
Le bande azzurre risultano operate in oro e argento con coppie di leoni affrontati, emblema per eccellenza della sovranità, mentre una complessa decorazione monocroma tono su tono, allo stato attuale non ancora decifrabile, è presente nelle fasce rosate. Una fascia di coloro rosso violaceo listata in giallo, posta in alto all'inizio della pezza, reca all'interno tracce d'iscrizione. Elemento che rende peculiare, se non unico, il manufatto è la presenza sui lati lunghi delle cimose e sui lati corti di due bande a piccoli scacchi, che segnano l'inizio e la fine della pezza: ciò definisce di fatto le dimensioni del drappo e potrà fornire importanti indicazioni utili per definirne la destinazione d'uso.
Altre rivelazioni sui resti di Enrico VII arriveranno presto da Francesco Mallegni, antropologo dell'Università di Pisa, che ha provveduto alla ricomposizione dello scheletro e del cranio, risultato molto guasto nella zona facciale. Tali operazioni, con i necessari interventi di restauro e l'applicazione di opportune metodologie, hanno consentito per ora di valutare la statura in vita dell'imperatore, risultata di circa 1,78 metri e di valutare l'età alla morte in circa 40 anni. Ulteriori analisi su piccolissimi frammenti inviati a laboratori specializzati potranno offrire nuovi elementi per chiarire lo stato di salute, le cause di morte e il trattamento del cadavere dell'imperatore dopo il precoce decesso avvenuto a Ponte D'Arbia nel 1313.
Ne hanno parlato:
Mittelalter.org
Medioevo
National Gepgraphic Spagna
Discovery News
Repubblica Firenze
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La Stampa
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QN
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PaginaQ
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TGT Toscana
Un'altra Europa è possibile?
Il 21 maggio alle 21, presso il Palazzo Ricci (ex Facoltà di Lettere), l'Associazione "Sinistra Universitaria Pisana"organizza l'incontro "Un'altra Europa è possibile?".
Interventi:
Davide Fiaschi, docente di Economia Politica all'Università di Pisa
Tommaso Visone, assegnista di ricerca alla Scuola Superiore Sant'Anna, Movimento Federalista Europeo.
Presentate le idee di impresa degli allievi del PHD plus
Stampanti 3D customizzabili, ulivi da adottare a distanza, app per trovare un passaggio in macchina, un social network dedicato agli eventi. Sono solo alcune delle idee di impresa che gli allievi del PHD plus - il percorso di formazione dell'Università di Pisa - hanno presentato a un pubblico di investitori e rappresentanti dei poli tecnologici toscani durante l'ultimo incontro dell'edizione 2014. I ragazzi, introdotti da Paolo Ferragina, prorettore per la Ricerca applicata e l'innovazione dell'Ateneo, hanno tenuto quindici "elevator pitch" per illustrare le caratteristiche e le potenzialità dei loro progetti.
Il PhD plus ha coinvolto quest'anno 85 dottorandi, 7 dottori di ricerca, 11 tra assegnisti e post doc, 14 laureandi e, novità del 2014, anche 9 docenti e ricercatori dell'Ateneo. Alle edizioni precedenti hanno partecipato circa 300 persone con una formazione non solo di tipo tecnico-scientifico, ma anche umanistico, con risultati sorprendenti: dall'inizio sono state generate 12 startup che si sono affermate in varie competizioni nazionali e internazionali dedicate alla creazione di imprese innovative, quali la Start Cup Toscana, vinta nel 2011 e nel 2013.
Ecco alcune delle idee più originali degli allievi dell'edizione 2014 del PHD plus che ora aspirano a diventare impresa:
Open Source Hardware di Giovanni Bonaccorsi, Michele Mambrini, Daniele Pasciuto (a sinistra).
Si tratta di una stampante 3D versatile, customizzabile a seconda delle esigenze del cliente. Il progetto della stampante 3D ha una struttura scalabile: è possibile partire con la versione base e aggiungere parti, upgrade e accessori in linea con la filosofia open source, in quanto vengono usate parti facilmente reperibili.
Adotta un ulivo di Enrico Ciullo
Il progetto prevede la possibilità di far adottare agli utenti un ulivo e far seguire tutte le fasi che, dai vari trattamenti della pianta portano alla produzione dell'olio, con la consegna finale del prodotto in bottiglie con etichette personalizzate. La vita della pianta potrà essere seguita attraverso il sito web, una webcam e una app per smartphone che notificherà le varie fasi.
B-Safe di Saverio Citraro
"B-Safe" è un sistema di messaggistica via radio per comunicare con le popolazioni che vivono in zone soggette a rischi idrgeologici e frane. Attraverso un trasmettitore e ricevitori distribuiti nelle case, nelle piazze e nei palazzi di governo, B-Safe è in grado di raggiungere i luoghi colpiti da disastro ambientale in cui i sistemi di comunicazione sono interrotti, funzionando da una distanza di 10 kilometri. B-Safe è stato già installato in cinque piccoli comuni del Nord Italia e funziona molto bene. Guarda la videointervista.
City Enjoyers di Giuseppe Magliano, Davide Spagnuolo
"City Enjoyers" è un "event advisor" in grado di segnalare e avvisare le migliori iniziative sul territorio, aspirando a diventare il primo social network dedicato agli eventi. Registrandosi alla piattaforma, gli utenti entreranno nella community degli "enjoyers" e potranno recensire, consigliare e condividere gli eventi della propria città. Il servizio può funzionare anche da "agenzia di pubbliche relazioni" per piccole aziende che possono usare la piattaforma per lanciare le proprie iniziative.
Strappo – Sharing is Carrying di Giovanni Bianchi
"Strappo" è una soluzione per i giovani che frequentano la Versilia, una zona molto viva, che, specialmente di notte, non è servita in maniera adeguata da trasporti pubblici economici. Tramite "Strappo", una piattaforma mobile connessa a Facebook, i giovani potranno trovare passaggi in tempo reale pagando il guidatore con alcuni crediti. Il proprio credito per gli "strappi" può essere ricaricato pagando o offrendo "strappi" ad altri passeggeri. I crediti possono anche essere riconvertiti in soldi. Oltre ad essere un modo economico per spostarsi è anche un'occasione per fare nuovi amici.
Le altre idee di impresa presentate sono "Besos – Bio Engineering Systems for Open Society" di Luigi Francesco Cerfeda); "Tour My City" di Giovanni Fabiani, Ana Francic, Hossein Moghaddam, Adil Padamsey, Ilir Sokoli; "Cerbero" di Federico Aiana; "CoPhI Framework" di Angelo Mario Del Grosso; "Immunomanipulation: a new approach to organ transplantation" di Gianluca Albanesi; "IVTech S.r.l." di Serena Giusti e Tommaso Sbrana; "Sportello Salute" di Gennaro Grande; "The "Protein-Interaction Study" Laboratory" di Simona Daniele e Elisa Zappelli; "Amerigo Boutique Hotel" di Ahmed Abu Zaho, Nurgul Genc, Nina Hoffmann e Sakis Stavrakas. Due delle quattordici idee di impresa presentate al PHD plus sono nate dagli allievi del master in Business Administration del dipartimento di Economia e Management, che hanno avuto la possibilità di seguire il percorso di formazione.
Ne hanno parlato:
PaginaQ
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La Notte dei Musei in Ateneo
Sabato 17 maggio è "Notte dei Musei" anche all'Università di Pisa. Ecco l'elenco di tutte le iniziative dei Musei dell'Ateneo, fra serate a tema, visite guidate, aperture straordinarie e concerti.
Il Museo degli Strumenti per il Calcolo in via Bonanno Pisano, 2/B, Pisa organizza "Prepare to be invaded - La Notte dei Vecchi Videogiochi" un torneo in cui i concorrenti dovranno battersi a "Space invaders". La sfida, aperta a tutti e gratuita, comincia alle 16 e fra una gara e l'altra, sino a mezzanotte, sono previste visite guidate alle sale del museo, ospiti e interventi a sorpresa oltre ad un focus speciale su "Galileo e il compasso" in cui si spiegheranno le vicende dello scienziato relative alla realizzazione del compasso geometrico e militare.
Nella Gipsoteca di Arte antica nella chiesa di San Paolo all'Orto serata di musica ad ingresso gratuito: dalle 21.15 è in programma un concerto di Settimino di fiati della Filarmonica Pisana. In programma musiche di Beethoven, Mascagni, Schubert e Verdi dirette dal maestro Paolo Carosi.
Al Museo della Grafica in Lungarno Galileo Galilei 9 sarà aperto dalle 14,30 alle 24 e sarà possibile visitare gratuitamente le quattro mostre in corso: "All Our Yesterdays (1839-1939)", "Questione di carattere", "Giorgio Michetti. La carica dei 101" e "Pisa all'acquaforte" di Franco Anichini. Dalle 21 cocktail party nel giardino interno di Palazzo Lanfranchi offerto a tutti i visitatori che potranno anche partecipare all'evento digitale Kaleidoscope, un'iniziativa lanciata dal Ministero Francese della Cultura. I visitatori sono invitati a farsi un MuseumSelfie (cioè un autoscatto da realizzare col proprio smartphone davanti all'opera d'arte preferita), e grazie ad una App gratuita gli autoritratti convergeranno in un grande "poster" digitale live, visibile sul web e proiettato nella sala conferenze del Museo. Per partecipare, basta scaricare l'applicazione MobilActif (disponibile gratuitamente su Apple Store e Android Market).
Apertura straordinaria dalle 21 alle 24 anche per le Collezioni egittologiche in via San Frediano 12 con visite guidate gratuite sino alle 23.
Il Museo di Storia Naturalein via Roma 79 a Calci resterà aperto dalle 21 sino a mezzanotte e alle 22 è in programma il concerto "Musiche dal 1600 al 1700" a cura dell'associazione "Orfeo in scena", in collaborazione con il Museo della Certosa Monumentale. Sarà inoltre possibile visitare gratuitamente la collezione permanente del Museo di Storia Naturale e la mostra "Gandhi e tessitori della pace" e con biglietto ridotto le due esposizioni temporanee “Kenamun, l'undicesima mummia” e “Abissi”. E' necessario prenotarsi chiamando il numero telefonico 050 2212970 entro le ore 13 di sabato 17 Maggio.
L'Ingegneria protagonista alla fiera regionale sui droni
L'Università di Pisa, in particolare con i docenti, i dipartimenti e i progetti di ricerca del settore ingegneristico, è tra gli enti coinvolti in "DronExpo Toscana 2014", la manifestazione che mira a far conoscere le potenzialità dei sistemi aeromobili a pilotaggio remoto, più comunemente noti come droni. L'iniziativa, che si svolgerà venerdì 16 e sabato 17 maggio all'aeroporto di Capannori, propone un ricco programma di workshop e dimostrazioni incentrati su questa nuova e affascinante strumentazione e sui suoi possibili utilizzi in ambito civile, che spaziano dall'industria all'agricoltura, dal soccorso alla sicurezza, dalla prevenzione ambientale alla protezione civile, fino al telerilevamento. Si tratta, insomma, di una vera e propria rivoluzione tecnologica, che in un futuro prossimo potrebbe cambiare il modo di lavorare in vari settori produttivi e aprire le porte a nuove figure professionali.
Nell'ambito della manifestazione, venerdì 16 sarà sottoscritto e presentato il Protocollo d'intesa per sviluppare in modo congiunto progetti di studio, ricerca, innovazione e sperimentazione dei droni per impieghi di soccorso pubblico e di difesa civile. Tra i soggetti firmatari ci sono i dipartimenti pisani di Ingegneria civile e industriale, di Energia dei sistemi del territorio e delle costruzioni e di Ingegneria dell'informazione. Aderiscono all'accordo anche Zefiro Ricerca&Innovazione, l'Aeroporto di Capannori, il Dipartimento Nazionale dei Vigili Del Fuoco Soccorso Pubblico e Difesa Civile e due dipartimenti degli Atenei di Firenze e Siena.
Sabato 17 seguirà la dimostrazione di "Idintos", il primo innovativo aereo idrovolanteideato, progettato e realizzato in Toscana da Skybox Engineering, spin-off dell'Università di Pisa, e coordinato dal professor Aldo Frediani nell'ambito di un progetto di ricerca co-finanziato dalla Regione Toscana. La configurazione aerodinamica alla base del prototipo, detta PrandtlPlane, consente la minore resistenza "indotta" fra tutti i sistemi portanti e quindi minori consumi, rumore e inquinamento, insieme con la possibilità di utilizzare diversi tipi di propulsione. Inoltre, specialmente nel campo dei velivoli di aviazione generale e degli ultraleggeri, "Idintos" consente un aumento significativo della sicurezza del volo."Il progetto 'Idintos' - ha detto il professor Frediani - ha consentito di studiare, ottimizzare con metodi di calcolo avanzato, progettare e realizzare in 30 mesi un nuovo aeroplano che rivoluziona i concetti della aviazione utilizzati fino a oggi. Il progetto è stato coordinato dalla sezione Aerospaziale del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, con la collaborazione di enti pubblici e privati, quali Edi Progetti, Daxo, Humanware, Dielectrik, CGS, MBVision. Il prototipo è stato mostrato alla fiera di Friedrichshafen in Germania, la più importante in Europa nel campo dei velivoli leggeri, raccogliendo l'interesse dei visitatori di tutta Europa. 'Idintos' ha dimostrato che la nostra Università è capace di produrre idee, ma anche di renderle concrete, attraverso la progettazione del velivolo e il coordinamento per la realizzazione di un prototipo pronto al volo".
La prima mappatura delle zone a rischio frane intorno al Vesuvio
A innescare l'allarme fu la tragedia di Sarno in Campania: nel maggio del 1998, in poche ore, decine di frane provocate da ingenti precipitazione uccisero oltre 130 persone. Quel drammatico episodio mise in evidenza la pericolosità del Vesuvio non solo per gli effetti immediati legati ad una possibile eruzione. Per la prima volta, l'attenzione sul rischio vulcanico si focalizzò sulle zone appenniniche vicine dove potevano verificarsi frane e colate di materiale vulcanico, anche molto tempo dopo la fine di un eventuale emergenza eruttiva.
Da allora, il dipartimento della Protezione civile ha finanziato vari progetti che hanno coinvolto i geologi delle Università di Pisa e di Bari e della sezione pisana dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Le loro ricerche, recentemente pubblicate sulla rivista internazionale "Journal of Maps", hanno portato alla realizzazione di una prima mappa di base che permette di effettuare una preliminare grande "zonazione" delle aree potenzialmente a rischio. I ricercatori hanno studiato un territorio di circa 650 km2 che si estende dalle colline Cancello a nord sino alla penisola sorrentina a sud, in pratica tutta la zona preappenninica che circonda la piana vesuviana. Le indagini sono state condotte attraverso una ricostruzione storica degli eventi franosi accaduti negli ultimi 500 anni, attraverso analisi morfometriche, cioè uno studio quantitativo delle caratteristiche dei versanti, e direttamente sul campo.
"Questa mappatura è un primo passo in vista della stesura di piani dettagliati locali – ha spiegato Giovanni Zanchetta (foto) ricercatore del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa - potenzialmente, circa il 57% territorio studiato è da considerarsi ad alto rischio per quanto riguarda la formazione e lo scorrimento di colate rapide di fango (debris flow), circa 38% a rischio medio e solo il 5% basso".
Ne hanno parlato:
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Il Tirreno Pisa
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Repubblica.it Firenze1
Repubblica.it Firenze2
Repubblica.it Napoli1
Repubblica.it Napoli2
IlGiornaledellaprotezione civile.it
Greenreport.it
Greenews.info
LiberoQuotidiano (AdnKronos)1
LiberoQuotidiano (AdnKronos)2
SalernoNotizie.it
VillaggioGlobale.it
NovedaFirenze.it
PisaInformaFlash
Controcampus.it
PianetaUniversitario.it
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A Pisa si formano i preparatori atletici del calcio
L'Università di Pisa e il Settore Tecnico della Federazione Italiana Giuoco Calcio si alleano per far crescere il master pisano in Teoria e tecniche della preparazione atletica nel calcio, riconoscendo ai suoi allievi, unico caso in Italia, la licenza di preparatore atletico del settore giovanile. L'accordo, che è annuale con possibilità di rinnovo automatico, è stato sottoscritto dal rettore Massimo Augello e dal direttore del master, il professor Marco Gesi, che con il professor Gino Santoro sarà il referente per l'Ateneo pisano; dal presidente del Settore tecnico, Gianni Rivera, e dal direttore della Scuola allenatori, Renzo Ulivieri, per la FIGC.
Oltre a certificare la qualità del master, la convenzione avvia una più ampia collaborazione tra Ateneo e FIGC per sviluppare progetti congiunti di ricerca, di formazione e di aggiornamento rivolti alle diverse figure professionali del calcio, anche attraverso corsi a cui potranno partecipare gli studenti pisani. A questo proposito, i due enti s'impegnano a mettere a disposizione le rispettive strutture, i mezzi e il personale.
Il master in Teoria e tecniche della preparazione atletica nel calcio, titolo congiunto con l'Università di Verona, fa parte, insieme ad altri percorsi formativi universitari, del progetto "Sport and Anatomy", nato nel 2007 e che ha come principale obiettivo quello di formare in modo specifico giovani laureati da proporre al mondo del lavoro nell'ambito della preparazione atletica nel calcio e della riabilitazione sportiva, mettendo a confronto e individuando le sinergie delle rispettive figure professionali. Il progetto comprende, tra gli altri, il master in Fisioterapia sportiva e quello in Idrokinesiterapia, oltre al corso di perfezionamento in Anatomia e manipolazione della fascia.
Il brand "Sport and Anatomy", che lo scorso inverno è diventato anche una trasmissione televisiva, annovera oltre 400 allievi, provenienti anche da fuori dei confini nazionali, oltre 250 professionisti diplomati e 150 tra società sportive, enti/aziende convenzionate in Italia e all'estero. I suoi allievi hanno affiancato atleti alle Olimpiadi di Londra del 2012 (vantando medaglie d'oro e d'argento), ai tornei di tennis Master 1000, in Formula 1, al Tour de France, agli europei di hockey su ghiaccio, ai campionati italiani di beach tennis. Molti di loro, grazie a questi percorsi formativi, svolgono la propria professione in società sportive che partecipano ai massimi campionati nazionali.
Nelle foto gruppi dello staff e di allievi del master con Cesare Prandelli, Luciano Spalletti e Renzo Ulivieri.
Ne hanno parlato:
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«iGAME» per valutare l'ipertensione arteriosa tra i giovani adulti
Il Gruppo Giovani della SIIA – Società Italiana Ipertensione Arteriosa - lancia in concomitanza con la X Giornata Mondiale contro l'ipertensione (17 maggio 2014) lo studio iGAME che ha come obiettivo valutare la prevalenza dell'ipertensione essenziale fra i soggetti di età compresa tra 18 e 35 anni.
Si tende a immaginare i giovani come soggetti sani e spesso stupisce scoprire che anche in giovane età si può essere affetti da una patologia come l'ipertensione arteriosa. Secondo uno studio americano quasi un giovane adulto su cinque è affetto da ipertensione arteriosa, ma solo la metà di questi sa di soffrirne. Ciò accade perché elevati valori pressori, spesso, non si associano ad alcun sintomo ma sono in grado di causare danni permanenti a livello dei vasi del cervello, del cuore e del rene. Così, quando compaiono i primi danni dell'ipertensione, spesso è troppo tardi per correggerli.
È per questo motivo che studiare i pazienti giovani è fondamentale per individuare e approfondire fattori di rischio emergenti come ad esempio: abitudini dietetiche sbagliate, uso di alcool e droghe, stress universitario e lavorativo, disturbi del sonno, uso prolungato del computer e dello smartphone; per arrivare a una diagnosi precoce e prevenire le complicanze più drammatiche come infarto e ictus.
Questo studio, interamente progettato e sviluppato da giovani ricercatori under 35, verrà presentato in concomitanza della Giornata Mondiale contro l'ipertensione arteriosa dove, nei gazebi presenti nelle maggiori piazze d'Italia, si potranno compilare dei questionari anonimi per acquisire informazioni sulle abitudini di vita dei giovani. In particolare a Pisa questo evento si svolgerà il 17 maggio 2014 in Piazza Vittorio Emanuele (vicino alla stazione Centrale) dalle 9 alle 18. In quell'occasione i medici del Centro Regionale per la Cura e Diagnosi dell'Ipertensione Arteriosa dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, diretto dal Prof. Stefano Taddei, saranno a disposizione della cittadinanza per la misurazione gratuita della pressione arteriosa, in una postazione allestita grazie al supporto della Croce Rossa italiana.
Per sensibilizzare i giovani sul problema verrà fatto circolare un video creato per l'occasione, utilizzando i media e i social network. L'Università di Pisa ha aderito con entusiasmo al progetto: diffonderà il video attraverso i monitor presenti nei propri poli didattici nei giorni precedenti alla Giornata Mondiale contro l'Ipertensione arteriosa e diffonderà le informazioni relative a questa campagna mediante il proprio sito e la propria pagina facebook.
Prenderanno parte alla ricerca i 16 Centri italiani per l'Ipertensione Arteriosa, nelle città di Ancona, Bologna, Brescia, Chieti, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pisa, Roma, Terni, Torino, Udine, coordinati da quello di Palermo.
Cura della sordità: da Pisa parte una nuova sfida
Un progetto made in Pisa potrebbe arrivare ad eliminare quasi completamente il problema della sordità. L'idea è nata nei laboratori della u.o. Otorinolaringoiatria audiologia e foniatria, diretta dal prof. Stefano Berrettini (a destra), da anni all'avanguardia nell'impianto di impianti cocleari che sostituiscono le funzioni dell'orecchio. Gli impianti cocleari attualmente in uso svolgono in tutto e per tutto le funzioni dell'orecchio umano e devono essere alimentati attraverso batterie esterne. Il progetto mira a lasciare sostanzialmente intatto l'orecchio e a sostituire solo le cellule – malate o semplicemente invecchiate – che non funzionano più. Al posto delle cellule verrebbe impiantato chirurgicamente un minuscolo strumento capace di autoalimentarsi all'infinito sfruttando le onde sonore che entrano nel padiglione auricolare.
Questo è teoricamente possibile grazie all'utilizzo di materiali piezoelettrici, che per loro natura sono capaci di trasformare spontaneamente energia meccanica in energia elettrica, comportandosi quindi di per sé da trasduttori. Sarà quindi sviluppata una tecnica di posizionamento chirurgico che assicuri il miglior contatto del materiale con la membrana basilare. In pratica il dispositivo sarà costituito soltanto da una strisciolina di materiale da posizionare chirurgicamente nella chiocciola ed andrà a rimpiazzare la funzione svolta dalle cellule ciliate dell'orecchio.
Al momento solo un equipe giapponese sta percorrendo questa strada, ma i ricercatori pisani contano di riuscire ad essere i primi a brevettare il nuovo modello di impianto. Il Ministero della salute ha premiato la ricerca con un contributo di 450mila euro (uno degli 11 nel progetti Aoup finanziati con il Bando di ricerca finalizzata e giovani ricercatori 2011-2012). Naturalmente al progetto lavorano non solo medici, ma anche ingegneri, fisici e chimici, in un mix di ingegneria tessutale, chirurgia e nanotecnologie. Con il prof. Stefano Berrettini e il dott. Luca Bruschini (foto a sinistra) lavorano infatti l'ing. Serena Danti (Aoup), il dott. Gianni Ciofani e il dott. Virgilio Mattoli (Fondazione istituto italiano tecnologia, IIT, di Pontedera), il prof. Alessandro Martini (Azienda ospedaliera di Padova).
(Ufficio stampa AOUP)
L'elezione del Presidente della Repubblica
Giovedì 15 maggio, alla Camera dei Deputati, sarà presentato il volume di Elettra Stradella su L'elezione del Presidente della Repubblica: spunti dall'Europa, prospettive per l'Italia, edito dalla Pisa University Press. A discutere con l'autrice - che è ricercatore di Diritto pubblico comparato all'Università di Pisa e affiliate researcher della Scuola Superiore Sant'Anna - ci saranno il ministro per le Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi, e i professori Paolo Carrozza, della Scuola Sant'Anna, Andrea Giorgis, della Commissione Affari Costituzionali, e Niccolò Zanon, membro del Consiglio Superiore della Magistratura.
Il volume si propone di riflettere sul rapporto tra modalità di elezione del Presidente della Repubblica e funzioni presidenziali. Osservando in chiave comparativa le diverse esperienze repubblicane europee, l'autrice individua alcuni possibili schemi interpretativi delle relazioni tra elezione e poteri presidenziali. Il libro ripercorre quindi la questione dell'elezione del Presidente della Repubblica in Italia, analizzandola sulla base dei quattro indicatori delle candidature, del procedimento, dell'insediamento e del mandato. L'obiettivo finale è quello di comprendere la ratio dei vari interventi riformatori, delineando così le possibili prospettive evolutive del sistema italiano. Di seguito proponiamo un brano tratto dall'Introduzione sciritta da Elettra Stradella.
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Accostarsi in questi mesi allo studio dell'istituzione presidenziale, possibilmente con l'obiettivo di provare a fornire qualche (ulteriore) risposta sulle possibili connessioni tra scelte relative alla forma di governo e dinamiche di stabilizzazione e consolidamento del sistema politico-istituzionale, pare un'impresa per lo meno ardita, se non temeraria.
Richiede, innanzitutto, di confrontarsi con una produzione dottrinale incessante, che giorno dopo giorno aggiunge tasselli al composito mosaico raffigurante la natura e il ruolo dell'istituzione presidenziale all'interno del nostro ordinamento.
Richiede poi di muoversi a cavallo tra piani diversi, ma spesso tangenti, quando non intersecati, e variamente presi in considerazione dalla suddetta dottrina, veri e propri approcci metodologici, talvolta, opzioni deontologiche in altri casi: essere e dover essere; regole costituzionali e regolarità; norme scritte e consuetudini o convenzioni; ordinarietà e straordinarietà; deduzione e induzione; dimensione diacronica e sincronica.
Tutto questo a partire da un interrogativo la cui risposta sembra intuitivamente scontata, ma che richiede a mio avviso un surplus di indagine, aperta come si dirà all'individuazione di possibili riferimenti negli ordinamenti giuridici di altri Paesi europei: quali sono le possibili motivazioni che stanno alla base della scelta di un'elezione diretta (o indiretta) del Capo dello Stato (in regimi, si intende, in cui comunque questi gode di una legittimazione democratica, pur con le diverse sfumature e derivazioni ipotizzabili)? Conseguentemente: esiste un nesso (univoco) tra (modalità di) elezione e poteri presidenziali?
È evidente, e pressoché tutti concordano su questo punto, che tale nesso (univoco) non sussiste, e plurime sono le motivazioni che fondano l'opzione costituzionale in favore di un'elezione diretta del Capo dello Stato: dall'obiettivo di riallineamento tra poteri assegnati ed effettivamente esercitati da un lato e modus operandi della legittimazione democratica dall'altro (è il caso della V Repubblica francese dopo la riforma del 1962), fino a necessità procedurali di semplificazione e garanzia di "migliori prestazioni" dei meccanismi preposti all'elezione stessa, difficilmente realizzabile all'interno del contesto parlamentare (è il caso della Slovacchia e della Repubblica ceca).
Proprio la pluralità delle possibili intersezioni tra elezione e poteri, tra effetti del procedimento elettorale prescelto e ruolo assegnato al Capo dello Stato all'interno dell'ordinamento, rende l'analisi particolarmente significativa nell'ambito del dibattito sulle riforme costituzionali della forma di governo in Italia, e impone, al contempo, l'utilizzo della comparazione quale strumento di verifica degli effetti delle molteplici soluzioni esistenti all'interno dei diversi tessuti politici e istituzionali coesistenti in Europa.
La riflessione non intende assumere la forma o ispirarsi al modello dell'ingegneria costituzionale intesa come pretesa meccanicistica di far derivare risultati univoci da scelte di organizzazione e funzionamento istituzionale dimostratesi efficaci in alcuni ordinamenti. L'ingegneria costituzionale, infatti, rischia sovente di dimenticare il noto insegnamento di Leopoldo Elia, che non mi pare messo in discussione dalle più recenti acquisizioni dottrinali: l'incidenza del sistema elettorale, politico e dei partiti sulla forma di governo fa di questa nozione per sua natura mutevole e poliedrica, tanto quanto la varietà delle combinazioni che possono realizzarsi tra l'affermazione formale di poteri e funzioni all'interno del sistema costituzionale di riferimento, e il materiale evolversi delle relazioni (quantitative e qualitative) tra gli attori politici.
A questo proposito, una critica alle scelte operate nel presente lavoro potrebbe certamente venire riguardo alle modalità con le quali la comparazione è realizzata, che potrebbero apparire proprie più di una rassegna di esperienze di diritto straniero che non di un vero e proprio sforzo di ricostruzione comparatistica. Alla luce delle connessioni sopra ricordate tra forma di governo e tessuto socio-politico di riferimento, infatti, accostare ordinamenti profondamente diversi tra loro, tanto da essere addirittura appartenuti a differenti famiglie giuridiche, potrebbe sembrare scientificamente poco rigoroso, o per lo meno inutile.
In verità, fermo restando che nella trattazione dei diversi ordinamenti saranno via via precisate (pur sommariamente) le condizioni di partenza e le radici storiche a partire dalle quali le relative forme di governo si sono sviluppate ed evolute, la scelta deriva dall'obiettivo generale consistente nell'individuazione delle connessioni esistenti tra metodi di elezione del Capo dello Stato (comunque sorretto da legittimazione democratica, rinviando per ora a riflessioni successive la questione della legittimazione in quanto tale), attribuzione costituzionale di poteri e loro concreta esplicitazione. Tale individuazione permetterà la definizione di alcune tipologie di rapporti che, se da un lato sembrano consentire di rispondere negativamente all'interrogativo circa l'esistenza del rapporto biunivoco menzionato nel titolo dell'Introduzione, dall'altro configurano delle regolarità classificabili e utilizzabili anche nell'attuale riflessione sulle riforme costituzionali in Italia...
Elettra Stradella
Ricercatore di Diritto pubblico comparato