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Una stanza a ferro di cavallo, con un pozzo centrale e un bancone lungo le pareti che riporta i nomi e la data di morte dei defunti posti al suo interno, tutti del XVIII secolo. Si tratta dunque di un ambiente ipogeo la struttura, parzialmente allagata, che è stata rinvenuta nel cantiere posto tra via Santa Maria e via Dei Mille, immediatamente alle spalle della chiesa di Sant'Eufrasia.

Il ritrovamento archeologico è avvenuto nel corso dei lavori di restauro e recupero funzionale del complesso ex Salesiani e chiesa di Santa Eufrasia, da destinare a sede del centro bibliotecario di Antichistica e dei dipartimenti di Scienze storiche del mondo antico, Scienze archeologiche e Filologia classica. Gli importanti lavori attualmente in corso, iniziati nel luglio 2010, comprendono anche la riqualificazione delle aree esterne, comunicanti con il giardino di Palazzo Carità, sede dei dipartimenti di Filosofia e Storia, e la realizzazione di un nuovo edificio da destinare a sede della biblioteca di Lingue e letterature moderne. La direzione dei lavori è condotta da personale interno al Servizio ristrutturazioni e nuove costruzioni dell'Università di Pisa.

Durante i lavori di ristrutturazione dell'immobile immediatamente alle spalle dell'attuale chiesa di Sant'Eufrasia, di proprietà della Parrocchia di San Sisto, è stato rinvenuto al di sotto dell'abside un ambiente ipogeo di cui si era persa la memoria storica. A seguito del ritrovamento imprevisto è stato immediatamente effettuato un sopralluogo, alla presenza delle dottoresse Ducci e Paribeni, della Soprintendenza per i Beni archeologici della Toscana, e dell'architetto Ciafaloni, della Soprintendenza per i Beni ambientali architettonici artistici e storici di Pisa. Al sopralluogo ha partecipato il prorettore all'Edilizia, Sandro Paci, e la professoressa Marisa Bonamici, direttrice del dipartimento di Scienze archeologiche, che assiste la direzione lavori per gli aspetti relativi alle indagini archeologiche, indispensabili data la natura degli interventi previsti in un'area ad alto potenziale archeologico.

Le prime indagini sulla struttura, rinvenuta parzialmente allagata per le infiltrazioni dovute all'acqua di falda, hanno permesso di chiarirne preliminarmente la sua funzione come camera mortuaria. Si tratta infatti di una stanza a pianta di ferro di cavallo, alla quale si accedeva attraverso un lungo corridoio dalla parte opposta alla chiesa, corridoio attualmente ostruito. L'ambiente presenta un pozzo centrale e un bancone continuo lungo le pareti recante sull'intonaco i cartigli con l'indicazione dei nomi e della data di morte dei defunti deposti al suo interno, tutti del XVIII secolo.

La rottura di una parte del bancone, avvenuta molto probabilmente in antico durante dei lavori di restauro dell'immobile, ha infatti causato la dispersione nella stanza di parte del materiale scheletrico ivi contenuto.

In accordo con le Soprintendenze sono state delineate le indagini archeologiche e antropologiche necessarie a comprendere la caratteristiche e l'importanza di questo ritrovamento, indagini che dovranno riguardare anche zone limitrofe alla camera ipogea, attualmente interessate dal cantiere.

Lingue moderne, fisica e statistica: sono queste le discipline accademiche in cui l'Università di Pisa si è distinta a livello internazionale secondo i "ranking by subject" pubblicati dal "QS World University Rankings", la classifica che dal 2004 valuta i migliori atenei del mondo e che quest'anno, per la prima volta, ha preso in esame i singoli ambiti disciplinari. Con una valutazione che si basa principalmente su qualità della ricerca, indici di occupabilità dei laureati, numero di citazioni e impegno a favore dell'internazionalizzazione, Pisa è riuscita a emergere in 3 delle 26 discipline prese in analisi, confermando la sua eccellenza nei diversi settori. Oltre a ribadire la riconosciuta tradizione dell'Università di Pisa nelle discipline scientifiche, i "ranking by subject" testimoniano infatti la qualità accademica di Pisa anche nel settore umanistico e delle scienze sociali ed economiche.

Nelle lingue moderne, l'Ateneo pisano occupa una posizione tra la 101° e la 150°, ed è seconda tra le università italiane dopo Bologna (51°-100°) e insieme alla Sapienza di Roma. Anche in fisica l'Università di Pisa si è piazzata tra il 101° e il 150° posto, dopo la Sapienza di Roma (51°-100°) e insieme agli atenei di Roma Tor Vergata e Bologna. Pisa si trova invece tra il 151° e il 200° posto della classifica delle discipline statistiche (nell'area delle Scienze sociali) insieme a Firenze, dopo Bologna (51°-100°), Sapienza di Roma e Padova (101°-150°).

Per conoscere la classifica generale delle Università stilata da "QS Ranking" e pubblicata ogni anno sul sito www.topuniversities.com è necessario aspettare ancora qualche settimana. Lo scorso anno l'Università di Pisa occupava il 300° posto, (guadagnando 22 posizioni rispetto al 2009) classificandosi quinta a livello nazionale, dopo Bologna (176°), la Sapienza di Roma (190°), Padova (261°) e Milano (295°).

La facoltà di Economia ha inaugurato un nuovo laboratorio linguistico multimediale, dotato di 26 postazioni e attrezzato con le più moderne tecnologie per consentire al docente di interagire con la classe e agli studenti di accedere a innumerevoli servizi digitali in un contesto interattivo particolarmente stimolante. Il taglio del nastro è avvenuto mercoledì 6 luglio 2011, alle ore 10.30, alla presenza del preside Dianora Poletti, del rettore Massimo Augello e dei prorettori Ada Carlesi, Maria Antonella Galanti e Rosalba Tognetti.

La nuova struttura permette di allestire conferenze a distanza e di sviluppare piattaforme e-learning di ultima generazione a supporto dell'apprendimento individuale o di gruppo. La disponibilità di applicativi innovativi per lo studio delle lingue straniere, inoltre, qualifica il laboratorio come un centro linguistico dotato di supporti all'avanguardia, quali filmati interattivi e software di simulazione destinati al sostegno dell'apprendimento. In questo modo la facoltà potrà perfezionare le tecniche di insegnamento delle lingue straniere, la cui ricca offerta consente agli studenti di scegliere tra l'inglese, il francese, lo spagnolo e il tedesco.

L'accesso al laboratorio non sarà limitato ai soli studenti di Economia, ma riguarderà una molteplicità di utenti che potranno contare su un centro linguistico multimediale sofisticato e funzionale con standard tecnologici di assoluto rilievo.

La struttura è stata finanziata in parte con il sostegno di Unicredit Spa che, a seguito di gara pubblica, si è aggiudicata il servizio bancomat interno alla facoltà, versando quale corrispettivo un contributo di sponsorizzazione per la realizzazione di questo nuovo progetto. Il ricorso a gare pubbliche ha consentito di selezionare i migliori partner privati che hanno sostenuto la realizzazione di varie attività, applicando un modello che rappresenta una best practice riconosciuta a livello nazionale, non solo in ambito pubblico.

Con questa iniziativa si accresce ulteriormente la quantità e la qualità dei servizi offerti dalla facoltà pisana di Economia, che ha sviluppato in questi ultimi anni un articolato progetto di crescita capace di reggere la competizione con le migliori facoltà pubbliche e private.

Su proposta del Ministro dell'insegnamento superiore e della ricerca francese, Maria Allegrini, professore ordinario di Fisica della materia all'Università di Pisa, è stata nominata nl gruppo di "personalità qualificate", e unica straniera, nel Consiglio scientifico dell'AERES, l'agenzia per la valutazione della ricerca e dell'insegnamento superiore francese corrispondente all'ANVUR italiana. Il presidente della Repubblica Francese Nicolas Sarkozy ha recentemente nominato il nuovo presidente del Consiglio scientifico dell'AERES e con lui i dieci nuovi membri in sostituzione dei componenti a cui quest'anno scadeva il mandato. Il neo-nominato presidente è il professor Didier Houssin, chirurgo di fama internazionale e precedentemente direttore generale della Sanità pubblica francese.

L'AERES è un'autorità amministrativa indipendente istituita in Francia nel 2007 con l'incarico di valutare le istituzioni di insegnamento superiore e gli enti di ricerca pubblici, e di validare le procedure di valutazioni dei loro docenti e ricercatori. Il Consiglio scientifico dell'AERES si riunisce circa un giorno al mese ed è composto di 25 persone, incluso il suo presidente e due parlamentari francesi. Il loro compito è di assicurare la coerenza delle procedure di valutazione dell'agenzia e di controllare che venga tenuto conto della diversità degli statuti e delle missioni delle strutture valutate. Il Consiglio scientifico è anche il garante della qualità delle valutazioni fatte dall'AERES attraverso le sue tre sezioni, rispettivamente per le istituzioni, i gruppi di ricerca e i diplomi universitari.

Maria Allegrini è docente di Fisica alla facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa e attualmente sta collaborando a un esperimento al Laboratoire Aimé Cotton, Université Paris Sud-11, Orsay. La sua attività di ricerca recente si è concentrata nell'ambito della scienza dei materiali, in particolare nanoscienza e nano-ottica. I risultati delle sue ricerche sono stati pubblicati in più di 300 articoli e in numerose presentazioni a congressi internazionali. È anche coautore di 3 testi didattici.

Giovedì 7 luglio si concluderanno le attività formative del master in Comunicazione bio-sanitaria con un seminario organizzato dall'Osservatorio della comunicazione sanitaria dell'Università di Pisa, in collaborazione con la Società della salute.

Il seminario, che si terrà nella sede della Società della salute di via Saragat dalle ore 15 alle 18, approfondirà il tema "Comunicare le uguaglianze: a chi, come, perché dare salute. Integrazione socio-sanitaria: piano 2011-2015". All'incontro parteciperanno qualificate figure istituzionali, quali Salvatore Allocca, assessore al Welfare e politiche per la casa della Regione Toscana, Chiara Gherardeschi, responsabile Strumenti di pianificazione e programmazione socio-sanitaria della Regione Toscana, e Giuseppe Cecchi, direttore della Società della salute di Pisa. Dopo i saluti delle autorità, il seminario sarà introdotto dall'intervento del coordinatore del master, Andrea Calamusa, dal titolo "La salute sacrificata: dal dire al dare benessere". L'assessore Allocca svilupperà il tema "Salute pubblica o salute privata: come affermare i valori dettati dalla costituzione"; la dottoressa Gherardeschi presenterà una relazione dal titolo "Attraverso i bisogni: pianificare i percorsi di salute" e il dottor Cecchi parlerà di "La società dei cittadini: le trasparenze sociali per scelte consapevoli". La professoressa Annalaura Carducci, direttore del master, concluderà i lavori trattando un argomento molto complesso ma di grande attualità: "Unificare i linguaggi per promuovere la cultura della salute".

Il master in Comunicazione bio-sanitaria, promosso dall'Osservatorio della comunicazione sanitaria dell'Università di Pisa e patrocinato da numerosi enti e società, è giunto quest'anno alla sua VIII edizione e ha come obiettivo la formazione di "comunicatori sanitari", cioè di operatori che, impegnati in ogni area del sistema sanitario, siano in grado di attivare e divulgare efficaci processi di comunicazione sia all'interno che all'esterno del sistema sanitario. Ciò è essenziale in un'ottica di corretta gestione dei costi, delle risorse economiche e dei rapporti con il pubblico, in quanto un'adeguata comunicazione può raccordare le disfunzioni tra operatori sanitari, strutture e cittadini, migliorando la qualità percepita dei servizi erogati.

È stata definita "la centrale nucleare in una sola stanza" perché, grazie a una tecnologia avanzata, riesce a simulare il funzionamento di un vero impianto: lunedì 4 luglio il Gruppo di ricerca nucleare San Piero a Grado (GRNSPG) dell'Università di Pisa ha inaugurato, nella sede del centro, NUTEMA, un'apparecchiatura in grado di monitorare e riprodurre a distanza la vita di una centrale nucleare, incidenti compresi.

Interamente progettata e realizzata dagli ingegneri del GRNSPG, impegnati da anni sul fronte della sicurezza nel campo nucleare, NUTEMA è composta da uno schermo gigante, 50 schermi individuali, 16 computer e 6 touch screen e riproduce circa 300.000 componenti di una centrale: "Tramite l'impostazione di parametri precisi, è possibile simulare un incidente di qualsiasi natura - terremoti compresi - e capire come intervenire nei casi di crisi", ha spiegato Francesco D'Auria, direttore del GRNSPG. "La particolarità di NUTEMA è che è in grado di visualizzare il rilascio di radioattività e individuare le misure necessarie per minimizzare le fuoriuscite, sviluppando procedure di gestione dell'incidente in tutta sicurezza".

L'apparecchiatura ospitata a San Piero a Grado è stata costruita nell'ambito di un progetto di cooperazione che il GRNSPG ha attivo da alcuni anni con la NA-SA, l'Agenzia Nucleoelectrica Argentina, e che, tra le atre cose, prevede una serie di attività per l'ottimizzazione dei sistemi di sicurezza dell'impianto Atucha-II, una centrale che entrerà in funzione nel 2012. Al gruppo di ricerca dell'Università di Pisa è stato richiesto di svolgere un'attività tecnologicamente complessa quale il supporto a NA-SA per la costruzione e il licensing (cioè la dimostrazione di sicurezza) di Atucha-II e NUTEMA lavorerà in questo ambito. "Anche se è stata costruita per la centrale argentina, il nostro obiettivo è rendere disponibile NUTEMA anche per altri siti", ha aggiunto il professor D'Auria. "Il nostro gruppo ha già effettuato analisi sulla sicurezza di diversi tipi di impianto e potenzialmente siamo in grado di monitorare le tecnologie attualmente esistenti".

Con NUTEMA, infatti, sarà possibile creare un sistema integrato "esperto", che mantenga una conoscenza globale e dettagliata delle strutture e delle componenti di una centrale nucleare ivi compresi il software e le sue applicazioni, e che sia adeguato per la formazione del personale. Allo stesso tempo sarà possibile gestire la competenza e la conoscenza necessarie per la progettazione, la costruzione, l'esercizio e la manutenzione (ciclo combustibile incluso), il "licencing" e la sicurezza di questi impianti.

Sant'EufrasiaUna stanza a ferro di cavallo, con un pozzo centrale e un bancone lungo le pareti che riporta i nomi e la data di morte dei defunti posti al suo interno, tutti del XVIII secolo. Si tratta dunque di un ambiente ipogeo la struttura, parzialmente allagata, che è stata rinvenuta nel cantiere posto tra via Santa Maria e via Dei Mille, immediatamente alle spalle della chiesa di Sant'Eufrasia.

Il ritrovamento archeologico è avvenuto nel corso dei lavori di restauro e recupero funzionale del complesso ex Salesiani e chiesa di Santa Eufrasia, da destinare a sede del centro bibliotecario di Antichistica e dei dipartimenti di Scienze storiche del mondo antico, Scienze archeologiche e Filologia classica. Gli importanti lavori attualmente in corso, iniziati nel luglio 2010, comprendono anche la riqualificazione delle aree esterne, comunicanti con il giardino di Palazzo Carità, sede dei dipartimenti di Filosofia e Storia, e la realizzazione di un nuovo edificio da destinare a sede della biblioteca di Lingue e letterature moderne. La direzione dei lavori è condotta da personale interno al Servizio ristrutturazioni e nuove costruzioni dell'Università di Pisa.

Durante i lavori di ristrutturazione dell'immobile immediatamente alle spalle dell'attuale chiesa di Sant'Eufrasia, di proprietà della Parrocchia di San Sisto, è stato rinvenuto al di sotto dell'abside un ambiente ipogeo di cui si era persa la memoria storica. A seguito del ritrovamento imprevisto è stato immediatamente effettuato un sopralluogo, alla presenza delle dottoresse Ducci e Paribeni, della Soprintendenza per i Beni archeologici della Toscana, e dell'architetto Ciafaloni, della Soprintendenza per i Beni ambientali architettonici artistici e storici di Pisa. Al sopralluogo ha partecipato il prorettore all'Edilizia, Sandro Paci, e la professoressa Marisa Bonamici, direttrice del dipartimento di Scienze archeologiche, che assiste la direzione lavori per gli aspetti relativi alle indagini archeologiche, indispensabili data la natura degli interventi previsti in un'area ad alto potenziale archeologico.

Sant'Eufrasia ingresso

Le prime indagini sulla struttura, rinvenuta parzialmente allagata per le infiltrazioni dovute all'acqua di falda, hanno permesso di chiarirne preliminarmente la sua funzione come camera mortuaria. Si tratta infatti di una stanza a pianta di ferro di cavallo, alla quale si accedeva attraverso un lungo corridoio dalla parte opposta alla chiesa, corridoio attualmente ostruito. L'ambiente presenta un pozzo centrale e un bancone continuo lungo le pareti recante sull'intonaco i cartigli con l'indicazione dei nomi e della data di morte dei defunti deposti al suo interno, tutti del XVIII secolo.

La rottura di una parte del bancone, avvenuta molto probabilmente in antico durante dei lavori di restauro dell'immobile, ha infatti causato la dispersione nella stanza di parte del materiale scheletrico ivi contenuto.

In accordo con le Soprintendenze sono state delineate le indagini archeologiche e antropologiche necessarie a comprendere la caratteristiche e l'importanza di questo ritrovamento, indagini che dovranno riguardare anche zone limitrofe alla camera ipogea, attualmente interessate dal cantiere.

Ne hanno parlato:

La Nazione Pisa
Il Tirreno Pisa 
Il Nuovo Corriere di Firenze
PisaNotizie.it
PisaInformaFlash.it
 

QS rankingLingue moderne, fisica e statistica: sono queste le discipline accademiche in cui l'Università di Pisa si è distinta a livello internazionale secondo i "ranking by subject" pubblicati dal "QS World University Rankings", la classifica che dal 2004 valuta i migliori atenei del mondo e che quest'anno, per la prima volta, ha preso in esame i singoli ambiti disciplinari. Con una valutazione che si basa principalmente su qualità della ricerca, indici di occupabilità dei laureati, numero di citazioni e impegno a favore dell'internazionalizzazione, Pisa è riuscita a emergere in 3 delle 26 discipline prese in analisi, confermando la sua eccellenza nei diversi settori. Oltre a ribadire la riconosciuta tradizione dell'Università di Pisa nelle discipline scientifiche, i "ranking by subject" testimoniano infatti la qualità accademica di Pisa anche nel settore umanistico e delle scienze sociali ed economiche.

Nelle lingue moderne, l'Ateneo pisano occupa una posizione tra la 101° e la 150°, ed è seconda tra le università italiane dopo Bologna (51°-100°) e insieme alla Sapienza di Roma. Anche in fisica l'Università di Pisa si è piazzata tra il 101° e il 150° posto, dopo la Sapienza di Roma (51°-100°) e insieme agli atenei di Roma Tor Vergata e Bologna. Pisa si trova invece tra il 151° e il 200° posto della classifica delle discipline statistiche (nell'area delle Scienze sociali) insieme a Firenze, dopo Bologna (51°-100°), Sapienza di Roma e Padova (101°-150°).

Per conoscere la classifica generale delle Università stilata da "QS Ranking", pubblicata ogni anno sul sito www.topuniversities.com, è necessario aspettare ancora qualche settimana. Lo scorso anno l'Università di Pisa occupava il 300° posto, (con 22 posizioni guadagnate rispetto al 2009) classificandosi quinta a livello nazionale, dopo Bologna (176°), la Sapienza di Roma (190°), Padova (261°) e Milano (295°).

Ne hanno parlato:

Tirreno Pisa
PisaNotizie.it
TirrenoPisa.it 
PisaInformaFlash.it

Ann Katherine IsaacsOver the five and a half years of its activities, it has contributed -- through the international collaboration of universities and scholars -- to changing the way historical research is carried out in Europe: an article published in issue 14 of the "Socio-economic and Humanities Research for Policy News Alert Service" entitled "Using history to combat old stereotypes and foster citizenship" gives an overview of CLIOHRES.net, the Sixth Framework programme Network of Excellence, coordinated by the University of Pisa under the direction of Prof. Ann Katherine Isaacs. CLIOHRES.net, the most important European project in the Humanities and Social Science research sector, has registered important results and achievements: 45 partner universities, representing 31 countries including the European Union member states, the European Free Trade Association (Iceland, Norway, Switzerland), plus Serbia, the Russian Federation and South Africa; 180 researchers, equally divided between doctoral candidates and staff members, with multidisciplinary competences ranging from History to Geography, to Linguistics and Philology to Philosophy, from Sociology to Art History; a total grant of 4.5 million Euros, financed through the Sixth Framework Programme of the European Commission; 51 volumes containing more than 700 chapters, all published by the Edizioni PLUS, the University of Pisa Press, and available for free use and download from the website www.cliohres.net.

The acronym "CLIOHRES" stands for "Creating Links and Innovative Overviews for a New History Research Agenda for the Citizens of a Growing Europe". The Network takes as its starting point the consideration that ideas about 'history' are one of the main factors in the construction of the self-representation of individuals and groups, and hence in determining attitudes and actions towards 'others'. It is therefore a tool which, used critically, could generate values of respect and empathy, but that more frequently leads to misunderstandings, divisiveness and conflict.

tavoloCliohres47The Network is organised in six thematic research groups, which respectively deal with States, Institutions and Legislation; Power and Culture, including Language, Art and Architecture; Religion and Philosophy; Work, Gender and Society; Frontiers and Identities; Europe and the Wider World. CLIOHRES.net has also developed 5 transversal themes, involving the entire Network in research on some of the fundamental issues facing the "citizens of a growing Europe" today: citizenship(s), identities, discrimination and tolerance, migration and gender.

To read the article published on "Socio-economic and Humanities Research for Policy News Alert Service" go the link: http://scoopproject.org.uk/using-history-to-combat-old-stereotypes-and-foster-citizenship.aspx.

Ann Katherine IsaacsIn cinque anni ha contribuito a cambiare il modo con cui si fa ricerca storica in Europa, attraverso la collaborazione internazionale fra università e studiosi: in un articolo pubblicato sul n. 14 di SCOOP, il "Socio-economic and Humanities Research for Policy News Alert Service", dal titolo "Using history to combat old stereotypes and foster citizenship", viene tracciato il bilancio di CLIOHRES.net, il network di eccellenza del Sesto programma quadro di ricerca e sviluppo, coordinato dall'Università di Pisa sotto la direzione della professoressa Ann Katherine Isaacs e conclusosi alla fine del 2010.

CLIOHRES.net è stato il più importante progetto europeo nel settore delle scienze umane e sociali che, tra il 2005 e il 2010, ha registrato risultati e numeri importanti: 45 università partecipanti, in rappresentanza di 31 nazioni dell'Unione Europea, ma anche dell'European Free Trade Association (Islanda, Norvegia), della Svizzera, della Serbia, della Russia e del Sudafrica; 180 ricercatori coinvolti, equamente divisi tra docenti e giovani dottorandi, con competenze multidisciplinari che spaziano dalla storia alla geografia, dalla linguistica alla filosofia, dalla sociologia alla storia dell'arte; un budget complessivo di 4 milioni e mezzo di euro, finanziato nell'ambito del VI Programma Quadro dell'Unione Europea; 51 volumi e oltre 700 tra saggi e materiali di ricerca prodotti, tutti pubblicati dalle Edizioni Plus, casa editrice dell'Ateneo di Pisa, e liberamente accessibili e scaricabili dal sito www.cliohres.net.

La rete "CLIOHRES", sintesi di "Creating Links and Innovative Overviews for a New History Research Agenda for the Citizens of a Growing Europe", è partita dalla considerazione che la storia è uno dei principali fattori che contribuiscono all'auto-rappresentazione di individui e gruppi, e quindi alle modalità attraverso le quali essi si rapportano con "gli altri". È dunque uno strumento che potrebbe generare valori di apertura e di vicinanza, ma che più frequentemente alimenta incomprensioni, divisioni e conflitti.

tavolo CliohresIl Network ha suddiviso i suoi lavori in sei gruppi tematici di ricerca, che si sono occupati rispettivamente di Stati, legislazioni e istituzioni; di Potere e cultura, compresi gli aspetti legati al linguaggio, alle arti e all'architettura; di Paradigmi religiosi e filosofici; di Lavoro, società e prospettive di genere; di Frontiere e identità; di Europa rispetto al mondo. Sono state inoltre sviluppate tematiche trasversali che hanno affrontato, approfondito e discusso alcuni dei concetti fondamentali che oggi si pongono di fronte "al cittadino di un'Europa che cresce": la cittadinanza, l'identità, la discriminazione, la tolleranza, la migrazione, il genere.

Per leggere l'articolo pubblicato sul "Socio-economic and Humanities Research for Policy News Alert Service" è possibile collegarsi al link http://scoopproject.org.uk/using-history-to-combat-old-stereotypes-and-foster-citizenship.aspx.

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