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Il futuro di Internet è in una sigla, IPv6, il nuovo standard che rivoluzionerà il modo di gestire la rete e che permetterà di sviluppare servizi innovativi in modo praticamente infinito. Questo protocollo, già apparso nel 2004, sarà l’unico utilizzato a partire dal 2025, anno in cui andrà definitivamente in pensione il protocollo IPv4 oggi comunemente utilizzato. L’Università di Pisa, con ampio anticipo, ha adottato ufficialmente l’IPv6, entrando sin da oggi nella rete del futuro. La caratteristica più evidente del nuovo protocollo è l’enorme disponibilità di indirizzi: se l’IPv4 offre 7 indirizzi ogni milione di metri quadrati di superficie terrestre, il l’IPv6 ne offre 666.000 miliardi di miliardi per ogni metro quadrato. Tale caratteristica ha un’importanza decisiva, considerando che l’entrata nel mondo di internet di India e Cina ha letteralmente prosciugato gli indirizzi IPv4 che finiranno definitivamente nel corso del 2011. A dimostrarlo anche la decisione di Microsoft di spendere ben 7 milioni e mezzo di dollari per acquistare 666mila indirizzi IPv4 dalla società canadese Nortel in via di fallimento.

L’Università di Pisa, pur avendo ancora un considerevole patrimonio di indirizzi IPv4, si è già preparata mettendosi al sicuro da possibili speculazioni del mercato, attivando sulla propria rete entrambi i protocolli IPv4 e IPv6 e garantendosi quindi un passaggio graduale e tecnologicamente oculato verso il nuovo standard. Inoltre il nuovo protocollo IPv6 ha altre caratteristiche importanti, come la gestione della qualità e della sicurezza della trasmissione dei dati e la semplificazione della configurazione e della gestione delle reti IP. In altre parole, lo standard IPv6 è un protocollo moderno, studiato specificatamente per le esigenze del futuro.

L’Ateneo di Pisa studia il nuovo standard IPv6 già da alcuni anni, e oggi è una delle primissime amministrazioni pubbliche in Italia ad adottarlo in modo concreto. Ciò permetterà all’Università di Pisa di partecipare, unica istituzione pubblica italiana finora registrata, alla giornata mondiale dell’IPv6 che si terrà il prossimo 8 giugno, durante la quale i partecipanti garantiranno la raggiungibilità dei propri siti web istituzionali via IPv6. L’Ateneo di Pisa, insieme a multinazionali quali Google, Facebook, Yahoo! e YouTube, è stata accreditata come “Network operator”, avendo attivato sulla sua rete dati il protocollo di trasporto IPv6, e come “Website owner”, avendo reso raggiungibile in IPv6 il proprio sito www.unipi.it.

In poche settimane è diventato il corso più scaricato su iTunesU Italia, con lezioni che insegnano a programmare da soli le famose “App” per smartphone e tablet sotto la guida di un esperto del CNR. È un successo inaspettato quello che sta riscuotendo il corso di “Sviluppo di applicazioni per iOS” organizzato dal dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa, in collaborazione con Data Port Apple Solution Expert, frequentato “in aula” da 60 studenti e scaricato gratuitamente “on line” da migliaia di utenti che si collegano alla pagina iTunesU dell’Università di Pisa.

Le dodici lezioni, tenute dal professor Goran Djukic del CNR, aiutano gli appassionati a trasformarsi in sviluppatori di applicazioni per iPhone, iPod touch e iPad, con focus specifici su linguaggio, interfaccia e design. Un’iniziativa unica in Italia, che segue il percorso avviato dall’università americana di Stanford, la prima a organizzare un corso specifico per la creazione di “App” per il sistema operativo della Apple, rendendolo disponibile sulla piattaforma iTunesU.

Il successo del corso dell’Università di Pisa, la cui responsabile è la professoressa Maria Simi, ha indotto il dipartimento di Informatica a decidere l’attivazione per l’anno prossimo di un master per progettare applicazioni su tutti gli smartphone, comprendendo quindi anche il sistema operativo Android.

Il Laboratorio di cultura digitale ha curato la registrazione e la pubblicazione del corso iTunesU che è disponibile nella pagina iTunesU dell’Università di Pisa http://itunes.apple.com/WebObjects/MZStore.woa/wa/viewPodcast?id=434824250.

In poche settimane è diventato il corso più scaricato su iTunesU Italia, con lezioni che insegnano a programmare da soli le famose “App” per smartphone e tablet sotto la guida di un esperto del CNR. È un successo inaspettato quello che sta riscuotendo il corso di “Sviluppo di applicazioni per iOS” organizzato dal dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa, in collaborazione con Data Port Apple Solution Expert, frequentato “in aula” da 60 studenti e scaricato gratuitamente “on line” da migliaia di utenti che si collegano alla pagina iTunesU dell’Università di Pisa.

Le dodici lezioni, tenute dal professor Goran Djukic del CNR, aiutano gli appassionati a trasformarsi in sviluppatori di applicazioni per iPhone, iPod touch e iPad, con focus specifici su linguaggio, interfaccia e design. Un’iniziativa unica in Italia, che segue il percorso avviato dall’università americana di Stanford, la prima a organizzare un corso specifico per la creazione di “App” per il sistema operativo della Apple, rendendolo disponibile sulla piattaforma iTunesU.

Il successo del corso dell’Università di Pisa, la cui responsabile è la professoressa Maria Simi, ha indotto il dipartimento di Informatica a decidere l’attivazione per l’anno prossimo di un master per progettare applicazioni su tutti gli smartphone, comprendendo quindi anche il sistema operativo Android.

Il Laboratorio di cultura digitale ha curato la registrazione e la pubblicazione del corso iTunesU che è disponibile nella pagina iTunesU dell’Università di Pisa http://itunes.apple.com/WebObjects/MZStore.woa/wa/viewPodcast?id=434824250.

Nicoletta De Francesco, Enrica Salvatori, Claudio BenedettiL'Università di Pisa lancia il proprio sito iTunes U con libero accesso a un ampio materiale didattico audio e video riguardante lezioni, conferenze pubbliche, presentazioni e squarci di vita universitaria. L'Ateneo pisano è la prima università toscana e una delle prime in Italia ad aprirsi uno spazio in iTunes U, il portale della Apple dedicato al mondo della ricerca e dell'istruzione universitaria. L’iniziativa è stata presentata al Rettorato di Pisa, giovedì 13 gennaio 2011, dal prorettore vicario, professoressa Nicoletta De Francesco, e dalla professoressa Enrica Salvatori, responsabile per l’Ateneo del progetto iTunes U.

Il progetto favorisce l'apprendimento a distanza, consentendo un facile e continuo accesso al materiale didattico, tra cui lezioni audio-video per gli studenti, conferenze pubbliche e prodotti relativi a progetti di ricerca dei dipartimenti.

"L'Università di Pisa, fondata nel 1343, è una delle più antiche e prestigiose d'Italia, tradizionalmente all'avanguardia nel settore delle nuove tecnologie - ha dichiarato il rettore Massimo Mario Augello - e questo progetto è un ulteriore esempio di unione tra tradizione e innovazione".

Nel presentare l'iniziativa dell'Università di Pisa su iTunes U, il prorettore vicario Nicoletta De Francesco ha dichiarato: "Con questo sito l'Università fornisce agli studenti un ulteriore strumento di apprendimento e contemporaneamente riesce a raggiungere un pubblico vasto e vario - studenti potenziali, staff e cittadini in genere - perché chiunque abbia desiderio di apprendere deve avere la possibilità di migliorare le proprie conoscenze".
Per l'occasione del lancio su iTunes U, il sito dell'Università di Pisa è stato popolato con oltre 150 file, provenienti da facoltà scientifiche e umanistiche; un settore importante è coperto da materiali riguardanti il vasto patrimonio museale legato all'Ateneo; altri materiali saranno poi aggiunti su base mensile. Tra i podcast didattici si trovano per ora corsi di storia e di lingue e scorci video della vita universitaria, che delineano i profili e le esperienze degli studenti, oltre che audio-conferenze introduttive sulla scienza. Ognuno può scaricare gratuitamente questi file sul proprio computer e trasferirli, se lo desidera, su un dispositivo mobile; in questo modo può usufruire di tali contenuti quando e dove si desidera,  a casa o nel corso degli spostamenti quotidiani.

Per Enrica Salvatori, responsabile del progetto iTunes U e membro del Centro Interdipartimentale di Servizi Informatici per l'Area Umanistica (CISIAU), "il podcasting, audio o video, è ormai diventato un potente strumento per la formazione permanente. Al CISIAU da anni cerchiamo di utilizzare al meglio le nuove tecnologie per favorire l'insegnamento, l'apprendimento e la ricerca. L'interfaccia di iTunes U consente la pubblicazione online di contenuti prodotti all'interno dell'Università in modo agile e sicuro al tempo stesso; inoltre, si integra bene con la piattaforma per l'e-learning ad accesso aperto che stiamo già utilizzando".
L'idea di avviare un sito pisano in iTunes U non nasce, infatti, dal nulla. Da tempo il CISIAU  offre agli studenti delle facoltà umanistiche la possibilità di accedere tramite il web ai materiali didattici, tra cui alcuni corsi offerti in forma di podcast. Recentemente il Centro ha dato anche vita a un Laboratorio di Cultura Digitale, che ha prodotto e preparato i materiali per il sito iTunes U dell'Università di Pisa.

Per raggiungere l'Università di Pisa su iTunes U nello spazio  iTunes Store ci si deve collegare all'indirizzo http://itunes.apple.com/gb/institution/id394222197

Mercoledì, 18 Maggio 2011 13:12

L’Arcipelago toscano come le Galapagos

CrocusEra una pianta già nota alla popolazione locale, ma ancora sconosciuta al mondo della scienza: grazie a una ricerca condotta da due giovani studiosi del dipartimento di Biologia, il ricercatore Lorenzo Peruzzi e il dottorando Angelino Carta, è stata identificata all’Isola d’Elba una nuova specie vegetale, Crocus ilvensis, una pianta che appartiene allo stesso genere dello Zafferano. Un piccolo tesoro botanico che si nascondeva sul Monte Capanne e che va ad arricchire la biodiversità delle isole dell’Arcipelago toscano.

La ricerca è iniziata nel 2007, quando lo studio preliminare di campioni provenienti dall’Isola d’Elba mostrò che essi non corrispondevano alle specie sino a quel momento segnalate per l'isola: “Effettivamente, sulla base di studi comparativi di tipo morfologico e cromosomico, è risultato che le piante dell'Elba sono inquadrabili in una nuova specie endemica, mai precedentemente descritta”, ha spiegato Lorenzo Peruzzi.

I crochi appartengono alla famiglia delle Iridaceae e contano una novantina di specie, distribuite soprattutto nell’Europa orientale. La specie più conosciuta di questo genere è certamente lo zafferano comune (Crocus sativus), originario dell'Asia e ampiamente coltivato per uso alimentare. In Italia sono presenti 15 specie spontanee di zafferano, alcune delle quali endemiche, cioè esclusive di una area geografica: C. etruscus (Toscana continentale), C. imperati e C. suaveolens (Italia centro-meridionale) e C. siculus (Sicilia), ai quali si aggiunge adesso lo Zafferano dell'Elba, C. ilvensis.

L’origine di questa specie è probabilmente da ricondurre all’evoluzione geologica dell’Elba. L’Isola è stata caratterizzata fin dalla sua formazione (circa sette milioni di anni fa) da parziali emersioni e sommersioni che potrebbero aver permesso prima la migrazione e, successivamente, l’evoluzione della pianta per isolamento geografico. Lo Zafferano dell'Elba è esclusivo dell’area occidentale dell’Isola (Capanne) e risulta incluso nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Inoltre piante vive e semi sono conservati presso l’Orto Botanico di Pisa e nella relativa Banca del Germoplasma.

I risultati della ricerca sono stati appena pubblicati su una rivista di spicco nell’ambito degli studi sulla biodiversità vegetale, il Nordic Journal of Botany pubblicato in Svezia.

Un momento della presentazioneUn percorso, insieme formativo e pratico, che favorisca la diffusione dello spirito imprenditoriale tra i giovani studiosi e la valorizzazione commerciale delle idee innovative. È quanto l’Università di Pisa propone ai suoi dottorandi con “Phd plus. Il dottorato si fa strada”, prima iniziativa del genere in Italia e tra le più avanzate in campo europeo. Il progetto è stato presentato lunedì 31 gennaio 2011, nella Sala dei Mappamondi di Palazzo alla Giornata, dal rettore Massimo Mario Augello; dal prorettore vicario, Nicoletta De Francesco; dal prorettore per la Ricerca applicata e l’innovazione, Paolo Ferragina; dal direttore amministrativo, Riccardo Grasso; dai dirigenti Elena Perini e Mauro Bellandi.
I percorsi formativi, che inizieranno il prossimo aprile per concludersi a novembre, saranno rivolti ai dottorandi, saranno extra-curriculari e facoltativi, e potranno prevedere una preselezione in ingresso. Si baseranno su una serie di seminari tenuti da prestigiosi speaker nazionali e internazionali, oltre che sulla redazione di un progetto imprenditoriale che potrà interessare la creazione di una azienda spin-off, la brevettazione di un’idea o la sua industrializzazione, la creazione di servizi.
L’iniziativa avrà tre obiettivi principali. Innanzitutto, quello di trasmettere ai dottorandi delle competenze di base per la definizione e la realizzazione di progetti di ricerca applicata o industriale, stimolando così le loro capacità imprenditoriali, come auspicato dall’Unione Europea nell’ambito della Strategia Europa 2020 e dalla Regione Toscana nella sua recente proposta per la “riqualificazione della spesa per la ricerca”. In secondo luogo, quello di favorire la creazione di nuove imprese ad alto contenuto di innovazione tecnologica, attraverso la valorizzazione commerciale delle idee nate durante gli anni del dottorato. Infine, quello di creare una rete di relazioni per far conoscere al mondo industriale e degli investitori, istituzionali e non, alcune delle ricerche più promettenti condotte dai giovani studiosi dell’Ateneo pisano. Ciò consentirà di potenziare le sinergie accademia-industria e di facilitare la collocazione lavorativa in ambito industriale dei giovani dottori di ricerca.
I percorsi si svolgeranno in quattro fasi. La prima sarà di carattere motivazionale e comprenderà la presentazione di varie esperienze di start-up di successo. Al termine sarà richiesto agli allievi di descrivere un’idea da valorizzare, sulla quale si concentrerà il loro percorso successivo. La seconda mirerà a trasmettere le competenze imprenditoriali di base, fornendo informazioni sulla protezione della proprietà intellettuale, sulle forme di impresa, sulla gestione di un gruppo di lavoro, sul business planning, sulla comunicazione dei risultati, sul fund raising, sul rapporto tra territorio e imprese, con specifica attenzione al ruolo dei Poli e Incubatori tecnologici. Alla fine di questo percorso, grazie alle competenze acquisite, ogni allievo o team potrà proporre un progetto di impresa, brevettazione o industrializzazione di un prodotto, o di creazione di servizi. Le idee più interessanti saranno selezionate e procederanno oltre.
Durante la terza fase, i dottorandi saranno supportati nella definizione del loro progetto, attraverso attività di coaching. L’ultima fase porterà alla valutazione delle proposte da parte di una commissione che ne giudicherà gli aspetti di originalità e innovatività, ma soprattutto le loro potenziali ricadute imprenditoriali. Nella commissione ci saranno rappresentanti dei Poli tecnologici e incubatori toscani, di Confindustria, dello European Patent office, dell’investitore americano bcap.bzip, di banche e fondi istituzionali e non, quali i maggiori Business Angel e Venture Capitalist italiani. I progetti ritenuti meritevoli riceveranno un premio composto da una quota in denaro e da una serie di benefit per valorizzare le idee vincitrici. Il tutto si svolgerà con il patrocinio della Camera di Commercio di Pisa. L’Università sta anche cercando altri partner, istituzionali e non, che possano sostenere e far crescere l’iniziativa.

Alberto Del GuerraIl professor Alberto Del Guerra, docente di Fisica medica alla facoltà di Medicina e chirurgia di Pisa, è stato eletto per il quadriennio 2011-2014 nel Consiglio Direttivo della “Nuclear and Plasma Sciences Society” (NPSS), che ha sede negli Stati Uniti.

La NPSS, fondata nel 1949 da un gruppo di professionisti nel campo delle scienze nucleari, ha attualmente quasi 4.000 soci ed è una delle 38 società dell’“Institute of Electrical and Electronic Engineers”, la più grande associazione professionale al mondo per il progresso della tecnologia.

Il professor Del Guerra, primo italiano a ricoprire il prestigioso incarico, rappresenterà la comunità dei ricercatori che operano nel campo dell’imaging medico e nucleare.

Alberto Del Guerra, dopo essersi laureato in Fisica all’Università di Pisa nel 1968, è diventato professore associato al dipartimento pisano di Fisica nel 1982. Tra 1981 e 1982 ha trascorso un periodo come “fulbright scholar” al Lawrence Berkeley Laboratory della California, dove ha iniziato la sua attività di ricerca sulla PET la tomografia a positroni, allora ai primordi. Nel 1987 è diventato professore di prima fascia di Fisica all’Università “Federico II” di Napoli, per poi passare a Ferrara ed essere richiamato a Pisa, alla facoltà di Medicina e chirurgia, nel 1998. Attualmente, è anche direttore della Scuola di specializzazione in fisica medica dell’Università di Pisa e  presidente del Collegio dei direttori delle scuole italiane.

Il professor Del Guerra è autore di oltre 300 articoli su riviste internazionali, la maggior parte nel campo dell’imaging radiologico, nucleare e molecolare.  Dirige un gruppo di ricerca in fisica medica, in stretta collaborazione con l’Istituto nazionale di fisica nucleare. È stato presidente della Federazione europea della Società di fisica medica per tre anni, fino a esserne nominato membro onorario nel 2009. È membro del Consiglio direttivo della Associazione italiana di fisica medica.

(Ufficio stampa Aoup)

Luciano GallinoL’Università di Pisa ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Sociologia al professor Luciano Gallino, tra gli studiosi italiani più eminenti della disciplina, che ha contribuito a istituzionalizzare nel dopoguerra, e tra i massimi esperti delle tematiche legate alla sociologia dei processi economici, dell’impresa e del lavoro. La cerimonia si è svolta mercoledì 19 gennaio 2011, alle ore 16.30, nell’Aula Magna Storica della Sapienza. È stata aperta dai saluti del rettore Massimo Mario Augello, cui sono seguiti la “Lettura della motivazione” da parte del preside della facoltà di Scienze politiche,
Claudio Palazzolo, e la “Laudatio” tenuta dal professor Mario Aldo Toscano, ordinario di Storia e teoria sociologica dell’Ateneo pisano ed ex presidente dell’Associazione italiana di sociologia. Dopo la consegna del riconoscimento, c’è stata la “Lectio Magistralis” del professor Gallino, dal titolo “La responsabilità sociale dell’impresa. Attualità della ‘fabbrica’ Olivetti”.

Luciano Gallino, nato a Torino nel 1927, è professore emerito di Sociologia all’Università di Torino.

Chiamato a Ivrea da Adriano Olivetti a metà degli anni Cinquanta, tra il 1958 e il 1970 ha compiuto il proprio apprendistato sociologico sul campo, organizzando e dirigendo l’Ufficio studi e ricerche sociologiche di quella società, il primo del suo genere in Italia. Dopo aver condotto studi di specializzazione in vari istituti superiori, ha poi iniziato la carriera universitaria come docente di Sociologia dell’educazione dell’Ateneo torinese. Entrato in ruolo nella stessa Università nel 1971, vi è rimasto fino alla fine del 2002, diventandone successivamente professore emerito.

In ambito universitario, Luciano Gallino ha fondato e diretto, dal 1970 al 1980, uno dei primi istituti di Sociologia italiani, dove si è formato un folto gruppo di giovani studiosi orientati in prevalenza alla sociologia dell’organizzazione e del lavoro. Accanto alle ricerche sociologiche, il professore si è progressivamente interessato al rapporto tra nuove tecnologie e formazione.

Il professor Gallino ha fatto parte tra il 1966 e il 1983 del comitato editoriale dell’Einaudi, frequentando personalità del calibro di Norberto Bobbio, Cesare Cases, Ruggero Romano e Franco Venturi. Dal 1979 al 1988 è stato presidente del Consiglio italiano delle scienze sociali, carica in cui è succeduto a Luigi Firpo, e dal 1987 al 1992 ha rivestito la carica di presidente dell’Associazione italiana di sociologia, l’ente di cui fa parte la quasi totalità dei sociologi universitari italiani. Dirige dal 1968 i “Quaderni di Sociologia”, testata trasmessagli da Nicola Abbagnano che li aveva fondati con Franco Ferrarotti. Luciano Gallino ha anche collaborato, come editorialista, con diversi quotidiani, scrivendo dal 1970 al 1975 su “Il Giorno”, dal 1983 al 2001 su “La Stampa” e dopo tale data su “la Repubblica”.

Autore di ampi studi di sociologia generale, di sociologia economica e industriale, il professor Gallino ha concentrato i suoi interessi prevalenti, in ideale collegamento con gli inizi della sua carriera scientifica, al modo in cui le tecnologie, in specie quelle info-telematiche, stanno trasformando campi e modalità delle azioni individuali e collettive; alla sociologia dell’impresa e del lavoro; alla sociologia della conoscenza tecnologica e scientifica.










Mercoledì, 18 Maggio 2011 11:35

Settima edizione del ciclo “Perché Nobel?”

locandinaPartirà lunedì 7 marzo 2010 la settima edizione di “Perché Nobel?”, il ciclo di incontri organizzati dall'Università di Pisa per spiegare a un pubblico di non esperti il significato e l'importanza del lavoro dei vincitori del Premio Nobel 2010, oltre che di premi analoghi assegnati per la matematica e per l'informatica.

È noto a tutti, infatti, che i premi Nobel sono il riconoscimento più importante nel mondo in campo scientifico, letterario, economico e sociale. Molti meno ricordano invece chi abbia effettivamente vinto il premio ciascun anno e, esclusi gli esperti del settore, veramente pochi conoscono il lavoro dei vincitori e sanno cosa hanno fatto di così importante da meritare l’ambito premio. Per colmare questa lacuna, l’Ateneo pisano, con il coordinamento dei professori Marco Abate e Umberto Mura e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Pisa, organizza da sette anni il ciclo di incontri divulgativi rivolti in particolar modo agli studenti universitari e delle scuole medie superiori di Pisa e della provincia.

Il primo appuntamento è in programma lunedì 7 marzo, alle ore 21, nell’Aula Magna della facoltà di Scienze MFN in via Buonarroti 4. Il professor Fabio Bellina, dell’Università di Pisa, risponderà alla domanda “Perché Richard F. Heck, Ei-ichi Negishi e Akira Suzuki hanno vinto il Premio Nobel 2010 per la Chimica?”. Subito dopo, il professor Paolo Giovanni Artini, sempre dell’Ateneo pisano, motiverà l’assegnazione del Premio Nobel per la Medicina a Robert G. Edwards.
Il secondo incontro si svolgerà mercoledì 9 marzo, sempre alle ore 21 nell’Aula Magna della facoltà di Scienze MFN. Il professor Marco Polini della Scuola Normale di Pisa, risponderà al quesito “Perché Andre Geim e Konstantin Novoselov hanno vinto il Premio Nobel 2010 per la Fisica?”, mentre la professoressa Enza Pellecchia, dell’Ateneo pisano, spiegherà “Perché Liu Xiaobo ha vinto il Premio Nobel 2010 per la Pace?”.

I due ultimi appuntamenti del ciclo si terranno lunedì 14 e mercoledì 16 marzo. Per informazioni è possibile contattare il professor Marco Abate (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), o il professor Umberto Mura (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

la monoposto nel circuitoMartedì 15 febbraio, presso la facoltà di Ingegneria, il rettore Massimo Augello e il prorettore vicario Nicoletta De Francesco hanno fatto visita ai box dell’E-team, la Squadra corse Formula Student dell'Università di Pisa, che per l’occasione ha organizzato nel piazzale esterno della facoltà un'esibizione dinamica delle due ultime monoposto, la ET2ev e la ET3.  

Fin dal mattino, è stato possibile visitare uno stand espositivo in cui la Formula Student ha presentato la propria attività dal 2008 a oggi, con illustrazione dei contenuti scientifici e tecnologici che hanno portato alla progettazione e alla realizzazione delle monoposto dell'E-Team. Inoltre, durante tutta la giornata, FormulaGuidaSicura, sponsor del team, ha messo a disposizione le proprie automobili per un saggio gratuito dei corsi di guida offerti, sotto la direzione di istruttori professionisti.

Il progetto dell’E-team è nato nel 2007 ad opera di un gruppo di studenti e dottorandi di Ingegneria sotto la supervisione del professore Emilio Vitale, preside della facoltà di Ingegneria, e del professore Massimo Guiggiani, presidente del corso di laurea di Ingegneria dei Veicoli Terrestri.

Oltre agli elementi provenienti dalla facoltà di Ingegneria, l’E-team si è sempre avvalso del contributo di studenti delle facoltà di Economia, Scienza politiche, Lingue e Giurisprudenza, impegnandosi non soltanto sotto il profilo della progettazione e della costruzione, ma anche sul fronte del marketing, delle pubbliche relazioni e della ricerca e gestione delle risorse economiche. Oggi la squadra conta ben 41 membri attivi più 8 membri di supporto e un supervisore.

Dal debutto in pista - che risale al 2008 in una gara sul circuito di Fiorano in cui il team si è classificato primo tra i debuttanti - la monoposto ha partecipato a importanti competizioni italiane ed europee, prendendo parte alla Formula Student Germany sul circuito di Hockenheim, e partecipando alla Formula SAE Italy, presso l’autodromo di Varano de' Melegari, ottenendo ottimi risultati.

Nel 2010 la squadra si è ripresentata alle competizioni italiana e tedesca, nelle stesse location dell’anno precedente, conseguendo esiti che la proiettano al vertice tra le squadre italiane, e al nono posto della classifica mondiale, dove compaiono gli atenei più prestigiosi del mondo. Attualmente la squadra corse dell’Università è impegnata nello sviluppo della nuova ET-4 e si prepara per una nuova stagione di gare.

Il video dell'evento

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