Rivelato il contenuto di vasi e anfore della tomba di Kha e Merit al Museo Egizio di Torino
I ricercatori dell’Università di Pisa hanno investigato per la prima volta il contenuto di circa cinquanta vasi e anfore provenienti dalla tomba di Kha e Merit del Museo Egizio di Torino risalenti a circa 3500 anni fa. L’indagine è avvenuta senza aprire o intaccare i reperti grazie ad una innovativa metodologia che ha permesso di “annusare” le tracce dei composti organici residui. Nei preziosi contenitori in alabastro sono stati identificati resine e unguenti spesso insieme a cera d’api, uno dei materiali più rinvenuti perché usato sia come conservante sia come base per la preparazione di cosmetici. Nelle anfore i ricercatori hanno poi rintracciato pesci essiccati e molecole volatili la cui presenza potrebbe essere associata a farina d’orzo o addirittura birra come suggerito dalla presenza di composti volatili specifici della fermentazione dei cereali.
Il lavoro appena pubblicato sul Journal of Archaeological Science è stato svolto dai chimici dell’Ateno pisano attraverso due campagne diagnostiche eseguite nel 2019 presso il Museo Egizio.
Reperti "imbustati" in attesa di essere analizzati (Foto: Federico Taverni, Museo Egizio)
In particolare, l’esame dei reperti è stato eseguito con uno spettrometro di massa SIFT-MS (Selected Ion Flow Tube-Mass Spectrometry) trasportabile, un macchinario che solitamente è impiegato in ambito medico per quantificare i metaboliti del respiro o per determinare inquinanti ambientali, e che solo recentemente ha dimostrato la sua utilità anche nel campo dei beni culturali per eseguire indagini preservando l’integrità dei reperti.
“Questo studio ha dimostrato la possibilità di impiegare questo genere di strumentazione direttamente nei musei, per ottenere informazioni importanti su numerosi oggetti in modo rapido e completamente non distruttivo – spiega la professoressa Ilaria Degano dell’Università di Pisa - un simile approccio potrà dunque essere impiegato in nuove campagne diagnostiche, ed eventualmente in futuro esteso anche all’indagine di materiali diversi provenienti dall’ambito dei beni culturali, quali ad esempio collezioni di oggetti d’arte moderni e contemporanei”.
L'analisi dei reperti (Foto: Federico Taverni, Museo Egizio)
“È utile sottolineare – continua Degano - come l’applicazione di questa tecnica permetta di impiegare un sistema di analisi senza solventi con benefici per l’ambiente e la salute degli operatori, basato su una strumentazione innovativa per innescare un circolo virtuoso con gli esperti del settore”.
Ilaria Degano del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale ha lavorato alla ricerca insieme a un gruppo di colleghi docenti e ricercatori composto da Jacopo La Nasa, Francesca Modugno, Erika Ribechini e Maria Perla Colombini, e Camilla Guerrini che ha dedicato all’argomento la sua tesi di laurea magistrale. Lo studio si è avvalso inoltre del supporto tecnico dell’azienda SRA Instruments che ha fornito la strumentazione e il supporto tecnico, e degli esperti del Museo Egizio che hanno collaborato all’interpretazione dei risultati nel contesto archeometrico.
L'analisi dei reperti (Foto: Federico Taverni, Museo Egizio)
Al via la mostra “Manca sempre qualcosa. Pisa omaggia Pier Paolo Pasolini a cento anni dalla nascita”
In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, la città di Pisa celebra uno dei maggiori intellettuali del ’900 con la mostra “Manca sempre qualcosa” che si inaugura il 1 aprile alle 17 al Museo della Grafica (Palazzo Lanfranchi, Lungarno Galilei, 9). L’ingresso è su prenotazione e per l’occasione il Museo resterà aperto sino alle 22.
Pensata come un omaggio che non può certo esaurire la sterminata produzione del poeta di Casarsa, la mostra che durerà sino al 2 maggio si articola in quattro sezioni fra foto, video e installazioni: “Io, Pier Paolo Pasolini”, video dell’Associazione Casa Testori, “Matera, la mia Gerusalemme”, ovvero 25 scatti di Domenico Notarangelo dal set de “Il Vangelo secondo Matteo", “A Pier Paolo” altri 13 scatti di Elio Ciol e infine “Una disperata mancanza” opere grafiche e installazione di Stefano Tonelli.
Tonelli, Una disperata mancanza
Il titolo scelto per la mostra riprende alcuni versi di Pasolini (“Manca sempre qualcosa, c’è un vuoto/in ogni mio intuire...”) che accompagneranno i visitatori come una sorta di fil rouge. L’intera esistenza di Pier Paolo Pasolini fu un inesausto e incessante corpo a corpo con questa “mancanza”, una “incompletezza mai compiuta” di pensiero e di azione che il poeta sapeva essere tanto insopprimibile quanto risolvibile da solo. Aveva ben colto questo aspetto Giovanni Testori che, dalle pagine de “L’Espresso”, pochi giorni dopo la morte di Pasolini ebbe a esprimersi circa la sua drammatica fine. Le parole e gli interrogativi di Testori saranno riprodotte nell’ultimo video della prima sezione della mostra “Io, Pier Paolo Pasolini”. Parole che vogliono essere un invito a percorrere personalmente la riscoperta delle opere di Pier Paolo Pasolini e della sua irriducibile, contraddittoria, originalità.
Pasolini costituisce infatti un capitolo aperto – una ferita aperta, oseremmo dire - nella nostra storia. Una ferita profonda capace di scavare e illuminare, ancora oggi, le inquietudini che attraversano la società contemporanea. Una ferita che il poeta visse in prima persona, esito del grande mutamento – antropologico prima ancora che di costume – che il popolo del nostro paese andò “gioiosamente” subendo con l’avvento di modelli largamente orientati al consumo e alle leggi di mercato figlie del boom economico degli anni del secondo dopoguerra. Andava così sparendo un mondo, millenario e rurale, in cui generazioni di uomini e donne hanno vissuto, e con quello si decostruiva quell’immagine ancestrale di una umanità il cui rapporto con la terra, la natura, le cose e i propri simili si svolgeva in una dimensione naturalmente aperta alla trascendenza. Le contraddizioni, l’eterna nostalgia con cui l’intellettuale friulano guardava al mondo in cui era cresciuto - e che stava velocemente mutando - possono essere emblematicamente racchiuse nella parola “mancanza”.
Grazie alla collaborazione tecnica del Polo Multimediale dell’Università di Pisa, sarà possibile seguire l’inaugurazione in diretta streaming sul canale Youtube del Sistema Museale di Ateneo “Video Sma Unipi” L’ente promotore della mostra è il Comune di Pisa, Assessorato al Turismo e al Commercio; la realizzazione è del Museo della Grafica con la collaborazione di Cinema Arsenale; la curatela è di Davide Rondoni, Massimo Trocchi e Paolo Pesciatini sono i curatori e la direzione organizzativa è della Libreria Pellegrini. La mostra ha il patrocinio dell’Università di Pisa, del Centro Studi Pier Paolo Pasolini e del Sistema Museale di Ateneo.
Al via al Museo della Grafica la mostra “Manca sempre qualcosa… Pisa omaggia Pier Paolo Pasolini a cento anni dalla nascita”
In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, la città di Pisa celebra uno dei maggiori intellettuali del ’900 con la mostra “Manca sempre qualcosa” che si inaugura il 1 aprile alle 17 al Museo della Grafica (Palazzo Lanfranchi, Lungarno Galilei, 9). L’ingresso è su prenotazione al link https://museodellagrafica.sma.unipi.it/prenotazione-eventi-speciali/ e per l’occasione il Museo resterà aperto sino alle 22.
Pensata come un omaggio che non può certo esaurire la sterminata produzione del poeta di Casarsa, la mostra che durerà sino al 2 maggio si articola in quattro sezioni fra foto, video e installazioni: “Io, Pier Paolo Pasolini”, video dell’Associazione Casa Testori, “Matera, la mia Gerusalemme”, ovvero 25 scatti di Domenico Notarangelo dal set de “Il Vangelo secondo Matteo", “A Pier Paolo” altri 13 scatti di Elio Ciol e infine “Una disperata mancanza” opere grafiche e installazione di Stefano Tonelli.
Il titolo scelto per la mostra riprende alcuni versi di Pasolini (“Manca sempre qualcosa, c’è un vuoto/in ogni mio intuire...”) che accompagneranno i visitatori come una sorta di fil rouge. L’intera esistenza di Pier Paolo Pasolini fu un inesausto e incessante corpo a corpo con questa “mancanza”, una “incompletezza mai compiuta” di pensiero e di azione che il poeta sapeva essere tanto insopprimibile quanto risolvibile da solo. Aveva ben colto questo aspetto Giovanni Testori che, dalle pagine de “L’Espresso”, pochi giorni dopo la morte di Pasolini ebbe a esprimersi circa la sua drammatica fine. Le parole e gli interrogativi di Testori saranno riprodotte nell’ultimo video della prima sezione della mostra “Io, Pier Paolo Pasolini”. Parole che vogliono essere un invito a percorrere personalmente la riscoperta delle opere di Pier Paolo Pasolini e della sua irriducibile, contraddittoria, originalità.
Pasolini costituisce infatti un capitolo aperto – una ferita aperta, oseremmo dire - nella nostra storia. Una ferita profonda capace di scavare e illuminare, ancora oggi, le inquietudini che attraversano la società contemporanea. Una ferita che il poeta visse in prima persona, esito del grande mutamento – antropologico prima ancora che di costume – che il popolo del nostro paese andò “gioiosamente” subendo con l’avvento di modelli largamente orientati al consumo e alle leggi di mercato figlie del boom economico degli anni del secondo dopoguerra. Andava così sparendo un mondo, millenario e rurale, in cui generazioni di uomini e donne hanno vissuto, e con quello si decostruiva quell’immagine ancestrale di una umanità il cui rapporto con la terra, la natura, le cose e i propri simili si svolgeva in una dimensione naturalmente aperta alla trascendenza. Le contraddizioni, l’eterna nostalgia con cui l’intellettuale friulano guardava al mondo in cui era cresciuto - e che stava velocemente mutando - possono essere emblematicamente racchiuse nella parola “mancanza”.
Grazie alla collaborazione tecnica del Polo Multimediale dell’Università di Pisa, sarà possibile seguire l’inaugurazione in diretta streaming sul canale Youtube del Sistema Museale di Ateneo “Video Sma Unipi” al link: https://www.youtube.com/watch?v=8AXqpDYVrw8. L’ente promotore della mostra è il Comune di Pisa, Assessorato al Turismo e al Commercio; la realizzazione è del Museo della Grafica con la collaborazione di Cinema Arsenale; la curatela è di Davide Rondoni, Massimo Trocchi e Paolo Pesciatini sono i curatori e la direzione organizzativa è della Libreria Pellegrini.
La mostra ha il patrocinio dell’Università di Pisa, del Centro Studi Pier Paolo Pasolini e del Sistema Museale di Ateneo.
"Una passeggiata negli agroecosistemi" visite guidate in bici al Centro Avanzi
Il Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi" organizza delle visite guidate in bicicletta nella ex tenuta di Tombolo, dove sono in corso ricerche su nuove forme di agricoltura più sostenibile.
Un’esperienza cicloturistica adatta a tutte le età ed accessibile a tutti, grazie anche alla possibilità di poter scegliere tra diverse alternative.
Le visite guidate si svolgeranno ogni martedì e giovedì della settimana (al mattino e, su richiesta, al pomeriggio) e il primo e terzo sabato del mese (al mattino).
È necessaria la prenotazione.
"Una passeggiata negli agroecosistemi" visite guidate in bici al Centro Avanzi
Il Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi" organizza delle visite guidate in bicicletta nella ex tenuta di Tombolo, dove sono in corso ricerche su nuove forme di agricoltura più sostenibile.
Un’esperienza cicloturistica adatta a tutte le età ed accessibile a tutti, grazie anche alla possibilità di poter scegliere tra diverse alternative.
Le visite guidate si svolgeranno ogni martedì e giovedì della settimana (al mattino e, su richiesta, al pomeriggio) e il primo e terzo sabato del mese (al mattino).
È necessaria la prenotazione.
Circle U.: welcome to the Universities of Pisa and Vienna! (5 March 2022)
The University of Pisa joins 8 prestigious European universities in the Circle U. Alliance (15 November 2021)
L'Università di Pisa si unisce ad 8 prestigiosi Atenei europei nell’Alleanza Circle U.
L’Università di Pisa a Bruxelles per la firma ufficiale di Circle U.
L’Università di Pisa a Bruxelles per la firma ufficiale di Circle U.
Si è tenuta a Bruxelles, presso la Missione della Norvegia dell'Unione Europea, la cerimonia che ha sancito l’entrata ufficiale dell’Università di Pisa e dell’Università di Vienna in Circle U., l’Alleanza Universitaria Europea di cui fanno parte altri 7 prestigiosi atenei europei (Università di Aarhus, Università Humboldt di Berlino, King’s College di Londra, Università di Parigi Cité, Università di Belgrado, Università Cattolica di Louvain, Università di Oslo) che cooperano con l'obiettivo di creare entro il 2025 un'università europea inclusiva, interdisciplinare e fortemente orientata alla ricerca. La cerimonia della firma è stata seguita da un seminario di networking a cui hanno partecipato partner e stakeholder della Commissione Europea, di rappresentanze permanenti, rappresentanti di altre alleanze, reti e associazioni universitarie.
Per l’Università di Pisa erano presenti il rettore Paolo Mancarella e Francesco Marcelloni, prorettore alla cooperazione e alle relazioni internazionali; per l’Università di Vienna era presente Jean-Robert Tyran, vice-rettore per la ricerca e gli affari internazionali. L'evento è stato aperto dal saluto dell'ambasciatore norvegese Rolf Einar Fife, a cui sono seguiti gli interventi di Svein Bæra, direttore del Ministero dell'istruzione e della ricerca norvegese, Tine Delva, vice capo Unità presso la Direzione generale dell'Istruzione e della Cultura della Commissione Europea, e Svein Stølen, rettore dell'Università di Oslo e presidente di Circle U.
“Come Rettore di una delle Università più antiche d’Europa, sono orgoglioso che il nostro Ateneo sia da oggi ufficialmente parte dell’alleanza Circle U., di cui condividiamo a pieno i principi ispiratori e gli obiettivi - ha sottolineato il rettore Paolo Mancarella nel suo intervento - Poter lavorare con tutti voi alla concreta costruzione di quello che sarà un vero e proprio campus europeo distribuito, collaborando affinché idee e conoscenze possano circolare sempre di più e sempre meglio, in Europa e nel mondo, è una sfida che non esito a definire avvincente per la nostra comunità.
Come nuovi partner, non vi nascondo, peraltro, che siamo rimasti estremamente colpiti dal clima di grande collaborazione e sintonia che fin da subito si è creato con tutti voi e che abbiamo potuto apprezzare durante questi ultimi mesi. Un grande senso di appartenenza, di comunità, che – ne sono convinto - ci consentirà rapidamente di integrarci, di cooperare e di sviluppare con voi sempre nuove opportunità di crescita per le nostre rispettive comunità scientifiche e per la società. Ma non solo.
In queste ore di grande apprensione per quanto sta avvenendo in Ucraina, far parte di Circle U., è per noi anche motivo di grande speranza nel futuro. Dà, infatti, maggior forza anche al nostro impegno per la promozione di una cultura della pace che permetta un approccio non violento alla risoluzione dei conflitti.
Far leva sulla conoscenza per creare e mantenere un mondo sano, prospero, pacifico e democratico è uno degli obiettivi che certamente ci accomuna e che Pisa, da anni, persegue con ogni mezzo. Tanto da aver dato impulso alla nascita di quella che oggi è la Rete italiana delle Università per la Pace. Convinti che proprio la pace, la democrazia, l’inclusione e l’integrazione siano valori imprescindibili nella nostra società. Valori che appartengono all'anima dell'Europa e in cui, come voi, crediamo profondamente”.
Anche per il vicerettore dell’Università di Vienna Jean-Robert Tyran “l'adesione all'alleanza Circle U. porterà un nuovo valore a ciò che significa essere uno studente europeo, uno studioso e, in definitiva, un cittadino europeo. Nelle sue osservazioni finali, il rettore dell'Università di Oslo Svein Stølen ha sottolineato come "lo sviluppo di iniziative solide con prospettive a lungo termine richieda tempo: è come costruire un aereo in volo, ha detto, dobbiamo fare in fretta, ma in maniera lenta”.
L'Università di Pisa e l'Università di Vienna sono membri effettivi di Circle U. dal gennaio 2022, a seguito del voto unanime dell'Assemblea Generale nel novembre 2021. Rinomate università ad alta intensità di ricerca con secoli di esperienza nell'impatto sociale, la loro inclusione rafforzerà ulteriormente la missione di Circle U. come università europea che lavora per una formazione innovativa e inclusiva e di servizio alla società.