Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Mancarella PaoloSono rimasto molto stupito che il 2020 a Pisa sia iniziato con la cancellazione di un simbolo. Nulla più di questo è infatti la rimozione repentina dell’edicola della legalità. Non sono qui a discutere, e probabilmente non spetta neppure a me, come si combatte la mafia, ma da cittadino e Rettore so che per buona parte della comunità pisana e studentesca quel manufatto, inserito nel progetto di Libera, era un ricordo quotidiano della vittoria dello Stato sulle mafie. Per la città quell’edicola infatti era divenuta dal 2014 un simbolo di giustizia e di riscatto, come testimoniato dai tanti messaggi e disegni esposti proprio lì ad opera di bambini e ragazzi delle scuole del territorio. Nel maggio scorso, in occasione del conferimento della laurea honoris causa a Don Luigi Ciotti, mi ero recato personalmente insieme a lui proprio davanti all’edicola e insieme avevamo auspicato che quel simbolo così importante per Pisa non venisse rimosso prima di aver trovato una nuova collocazione. Confido che l’Amministrazione Comunale sia disponibile a riaprire quanto prima il dialogo iniziato allora con Libera e con la comunità tutta per trovare una soluzione sulla base di una progettualità condivisa.

Paolo Mancarella
Rettore Università di Pisa

 

 

https://www.unipi.it/index.php/offerta/itemlist/category/226-acquisizione-dei-24-cfu-in-ambito-antropo-psico-pedagogico-e-metodologie-e-tecnologie-didattiche-pf24

Lunedì, 30 Dicembre 2019 14:23

Video "Il sacrificio di Ifigenia ieri e oggi"

L'associazione Nosodi ha realizzato e pubblicato su YouTube il video "Il sacrificio di Ifigenia ieri e oggi".

Ifigenia era una ragazza con sogni e passioni come tante altre, una ragazza morta per la guerra, morta per il piacere degli dei, morta per niente. In linea con il lavoro che i Nosodi stanno portando avanti riguardo la tragedia greca e in particolare il mito di Ifigenia, proponiamo un parallelismo con la realtà odierna: chi è Ifigenia oggi? Cosa significa sacrificio al giorno d'oggi? In quale misura possiamo davvero decidere della nostra vita? Queste sono alcune delle domande che ci siamo posti e alcune delle risposte che abbiamo raccolto.
"E la mia vita fu molto di più e molto meno che una vita"

Guarda il video

Il video è stato realizzato con il contributo dell'ateneo per le attività studentesche autogestite (rif. n. 2076).

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Lunedì, 30 Dicembre 2019 14:18

Video "Il sacrificio di Ifigenia ieri e oggi"

L'associazione Nosodi ha realizzato e pubblicato su YouTube il video "Il sacrificio di Ifigenia ieri e oggi".

Ifigenia era una ragazza con sogni e passioni come tante altre, una ragazza morta per la guerra, morta per il piacere degli dei, morta per niente. In linea con il lavoro che i Nosodi stanno portando avanti riguardo la tragedia greca e in particolare il mito di Ifigenia, proponiamo un parallelismo con la realtà odierna: chi è Ifigenia oggi? Cosa significa sacrificio al giorno d'oggi? In quale misura possiamo davvero decidere della nostra vita? Queste sono alcune delle domande che ci siamo posti e alcune delle risposte che abbiamo raccolto.
"E la mia vita fu molto di più e molto meno che una vita"

Guarda il video

Il video è stato realizzato con il contributo dell'ateneo per le attività studentesche autogestite (rif. n. 2076).

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il mondo delle competenze digitali si muove molto rapidamente. Quasi ogni mese escono nuove soluzioni tecniche e strumenti innovativi che potrebbero semplificare la vita e dare una marcia in più.  I corsi hands-on proposti (prevalentemente rivolti al settore umanistico) si propongono di colmare il divario tra la formazione accademica (gli strumenti per “conoscere”) e la pratica (gli strumenti per “fare”), fornendo utili competenze spendibili all’interno dell’università e nel mondo del lavoro.
Nei mesi di gennaio e febbraio 2020 si svolgeranno sette corsi di 8 ore ciascuno, finanziati sul capitolo “didattica speciale” dall’Università di Pisa e aperti a tutti gli interessati fino al raggiungimento dei posti disponibili.

Gli argomenti dei corsi sono:

  • Git
  • Wordpress (livello base e avanzato)
  • Video digitale
  • Latex
  • Modellazione 3D
  • Omeka

Questa è la seconda edizione della serie: sono stati riproposti alcuni corsi dello scorso anno e sono stati aggiunti nuovi strumenti, facendo tesoro dell'esperienza passata. 

Scarica la locandina con la descrizione e il calendario dei corsi.
 
I corsi sono gratuiti per gli studenti e per il personale dell'Università di Pisa ma per accedere è necessario registrarsi attraverso la piattaforma Moodle dell’area umanistica all’indirizzo https://elearning.humnet.unipi.it/course/index.php?categoryid=152.
Il numero di posti è limitato dalla capienza dei laboratori, quindi si prega di registrarsi solo se si è sicuri di poter partecipare, per non precludere questa possibilità ad altri, e di cancellare la registrazione se sopraggiungono impedimenti.

Il mondo delle competenze digitali si muove molto rapidamente. Quasi ogni mese escono nuove soluzioni tecniche e strumenti innovativi che potrebbero semplificare la vita e dare una marcia in più.  I corsi hands-on proposti (prevalentemente rivolti al settore umanistico) si propongono di colmare il divario tra la formazione accademica (gli strumenti per “conoscere”) e la pratica (gli strumenti per “fare”), fornendo utili competenze spendibili all’interno dell’università e nel mondo del lavoro.
Nei mesi di gennaio e febbraio 2020 si svolgeranno sette corsi di 8 ore ciascuno, finanziati sul capitolo “didattica speciale” dall’Università di Pisa e aperti a tutti gli interessati fino al raggiungimento dei posti disponibili.

Gli argomenti dei corsi sono:

  • Git
  • Wordpress (livello base e avanzato)
  • Video digitale
  • Latex
  • Modellazione 3D
  • Omeka

Questa è la seconda edizione della serie: sono stati riproposti alcuni corsi dello scorso anno e sono stati aggiunti nuovi strumenti, facendo tesoro dell'esperienza passata. 

Scarica la locandina con la descrizione e il calendario dei corsi.
 
I corsi sono gratuiti per gli studenti e per il personale dell'Università di Pisa ma per accedere è necessario registrarsi attraverso la piattaforma Moodle dell’area umanistica all’indirizzo https://elearning.humnet.unipi.it/course/index.php?categoryid=152.
Il numero di posti è limitato dalla capienza dei laboratori, quindi si prega di registrarsi solo se si è sicuri di poter partecipare, per non precludere questa possibilità ad altri, e di cancellare la registrazione se sopraggiungono impedimenti.

La filosofia ci guarda nel piatto e il verdetto non è dei migliori. “Mangiamo male perché non sappiamo che cosa vuol dire bene e male nella nostra relazione con il cibo”, scrive infatti il professore Adriano Fabris dell’Università di Pisa nel suo ultimo libro – in realtà un pamphlet, come lui stesso lo definisce – intitolato “Etica del mangiare. Cibo e relazione” (Edizioni Ets).
“In questo periodo di cenoni e di celebrazioni gastronomiche varie, in cui finiamo per mangiare anche solo per ottemperare a una tradizione, l’esigenza di mangiare in maniera etica si ripropone con ancora più urgenza – dice Adriano Fabris - Mangiare eticamente significa mangiare in maniera equilibrata, rispettosa degli altri (di coloro che magari non possono permettersi cenoni), di sé (del proprio benessere e della propria salute), di tutto l'ambiente”.
L’idea da cui parte Fabris è che l’atto del mangiare è un modo problematico (e anche distruttivo e violento) di relazionarci con gli altri esseri viventi, con gli esseri umani e con il mondo in generale. Il libro inizia con un capitolo più esplicitamente polemico che mostra quanto le questioni relative al mangiare siano oggi spesso mal impostate perché la relazione alimentare è univocamente appiattita su chi mangia o su chi/cosa è mangiato. La seconda parte del volume, approfondisce gli aspetti di sacralità legati al cibo, a partire dalle religioni che hanno regolamentato come e cosa mangiare, anche allo scopo di mediare fra la necessità di uccidere per nutrirsi e il problema di limitare l’impatto di queste uccisioni. La terza parte infine, infine, sviluppa una vera e propria etica del mangiare, a partire dall’idea che mangiare è un atto che trasforma sia gli altri che se stessi.
“Mangiare eticamente – conclude Fabris - significa non dimenticare mai che mangiare è un atto relazionale: un atto, cioè, che ci mette in relazione con gli altri, donne e uomini, con molti esseri viventi, con l’ambiente in generale. Per questo dobbiamo riflettere su ciò che mangiamo e su come mangiamo. Magari per iniziare il nuovo anno in maniera davvero nuova”.

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa