Live painting & swing-jazz all'Ex-Wide
Mercoledì 16 ottobre alle 21:30 va in scena all’ExWide (via Franceschi 13) ‘Live painting & swing-jazz”, pittura dal vivo a ritmo di musica.
Le dolci note del jazz, il ritmo giocoso dei brani swing e il fascino ammaliante del teatro-canzone si intersecheranno con lo stile unico e il tratto delicato di Gian Luca Palazzolo, in arte Libicocco.
Suonerà la band Escodamè , per un sound swing-jazz con la voce vellutata di Iacopo Crudeli. Sarà la loro musica ad accompagnare la performance di live painting di Libicocco, di nuovo in Toscana dopo aver esposto all’International Art Colony di Sarajevo.
L’iniziativa è organizzata dall’associazione studentesca Filiforme con il contributo alle attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa (rif. n. 2065).
Ingresso gratuito
Per info 3441807120 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Live painting & swing-jazz
Mercoledì 16 ottobre alle 21:30 va in scena all’ExWide (via Franceschi 13) ‘Live painting & swing-jazz”, pittura dal vivo a ritmo di musica.
Le dolci note del jazz, il ritmo giocoso dei brani swing e il fascino ammaliante del teatro-canzone si intersecheranno con lo stile unico e il tratto delicato di Gian Luca Palazzolo, in arte Libicocco.
Suonerà la band Escodamè , per un sound swing-jazz con la voce vellutata di Iacopo Crudeli. Sarà la loro musica ad accompagnare la performance di live painting di Libicocco, di nuovo in Toscana dopo aver esposto all’International Art Colony di Sarajevo.
L’iniziativa è organizzata dall’associazione studentesca Filiforme con il contributo alle attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa (rif. n. 2065).
Ingresso gratuito
Per info 3441807120 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Stand up Comedy Night by Lenigrad
Martedì 15 ottobre alle 21, al Teatro Nuovo in piazza della Stazione, l'Associazione News presenta lo spettacolo di improvvisazione teatrale Stand up Comedy Night by Lenigrad, a cura del "Leningrad Cafe".
Ingresso gratuito.
L'evento è organizzato con il contributo di ateneo per le attività studentesche autogestite (rif. 1959).
Info: Associazione News Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Stand up Comedy Night by Lenigrad
Martedì 15 ottobre alle 21, al Teatro Nuovo in piazza della Stazione, l'Associazione News presenta lo spettacolo di improvvisazione teatrale Stand up Comedy Night by Lenigrad, a cura del "Leningrad Cafe".
Ingresso gratuito.
L'evento è organizzato con il contributo di ateneo per le attività studentesche autogestite (rif. 1959).
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I cetacei più antichi percepivano ancora gli odori
Sembrerà strano ma può capitare che il paziente che entra in ospedale per una TAC non sia un malato ma un animale vissuto più di 40 milioni di anni fa. In questo caso il “paziente” è il cranio fossile di un archeoceto conservato al Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa e la TAC ha permesso di ottenere un’immagine tridimensionale delle sue delicate strutture interne. Importantissima è stata l’osservazione delle sottili lamine ossee legate al senso dell’olfatto che testimoniano come questi antichi cetacei avessero un fiuto intermedio tra quello ben sviluppato dei mammiferi terrestri e quello totalmente assente dei delfini o estremamente ridotto delle balene. Si tratta di una nuova importante “prova paleontologica” a conferma del fatto che i cetacei derivano da animali terrestri e in particolare dagli artiodattili, quel gruppo di mammiferi oggi rappresentato da cammelli, cervi, maiali e ippopotami.
Lo studio, da poco pubblicato su Journal of Anatomy, ha coinvolto il professor Giovanni Bianucci e il suo dottorando Emanuele Peri, paleontologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, Giacomo Aringhieri, ricercatore del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa e il professor Philip Gingerich, paleontologo del Museum of Paleontology, University of Michigan. Il reperto studiato è parte di uno scheletro descritto nel 2012 da Giovanni Bianucci e Philip Gingerich con il nome di Aegyptocetus tarfa. Si tratta di un fossile straordinario scoperto casualmente nel 2002 quando un marmista di Pietrasanta, in provincia di Lucca, aveva tagliato in lastre un blocco di calcare proveniente dall’Egitto.
“In questi ultimi anni - spiega Giovanni Bianucci - sono stati scoperti molti fossili di archeoceti eccezionalmente ben conservati che hanno permesso di ricostruire in dettaglio la progressiva trasformazione subita dal corpo di questi mammiferi per adattarsi alla vita acquatica: gli arti anteriori si sono trasformati in pinne pettorali e quelli posteriori sono scomparsi, sostituiti dalla pinna caudale. Grazie a queste scoperte, gli archeoceti rappresentano oggi una delle prove più solide a sostegno dell’evoluzione.
La maggior parte di queste scoperte era già stata fatta quando ci siamo messi a studiare lo scheletro di Aegyptocetus tarfa: sembrava che non ci fosse niente di nuovo da dire a questo proposito, tanto più che gli arti di questo archeoceto non si sono conservati. Tuttavia, impressionati dall’eccezionale mineralizzazione e conservazione delle ossa di Aegyptocetus tarfa, abbiamo provato a ricostruire tramite la tomografia assiale computerizzata (TAC) l’anatomia interna del cranio e in particolare i turbinati, cioè quelle delicate lamine ossee che si trovano nelle cavità nasali dei mammiferi. Pertanto nel 2015 ho proposto a Emanuele, allora studente di Scienze e Tecnologie Geologiche, di sviluppare questa ricerca nell’ambito della sua tesi di laurea”.
“Siamo stati fortunati – afferma Emanuele Peri – perché grazie alla perfetta conservazione delle lamine ossee e all’elevato contrasto di densità tra l’osso e la roccia inglobante, è stato possibile ottenere migliaia di sezioni del cranio poi assemblate insieme da un software che ci ha permesso di ricostruire tridimensionalmente la forma dei turbinati. Ma la sorpresa maggiore è stata quando ci siamo accorti che in Aegyptocetus tarfa c’era grande differenza nello sviluppo dei turbinati responsabili dell’olfatto (ectoturbinati) e quelli deputati a inumidire e riscaldare l’aria per la respirazione (mascelloturbinati). I primi erano circa un quarto di quelli dei mammiferi terrestri attuali, suggerendo che questi archeoceti avessero ancora un olfatto piuttosto sviluppato, mentre i secondi erano estremamente ridotti ad indicare che avevano già perso la loro funzione”.
“Questa scoperta è molto importante – continua Bianucci – sia perché è la prima volta che i turbinati di un archeoceto vengono ricostruiti con questo dettaglio ma soprattutto per le preziose informazioni sull’evoluzione di questi mammiferi marini che l’esame di queste delicate strutture, in genere non conservate nei fossili, ci ha permesso di ottenere. Inoltre, il confronto tra i turbinati di Aegyptocetus tarfa e quelli di vari artiodattili ci ha dato un’ulteriore conferma che i cetacei derivano da questo grande gruppo di mammiferi attuali”.
“Tengo particolarmente a sottolineare – conclude il professor Davide Caramella, direttore della Scuola di specializzazione in radiodiagnostica dell’Università di Pisa – come questa collaborazione interdisciplinare sia di grande valore specialmente per i nostri giovani ricercatori. Infatti la sperimentazione di applicazioni innovative in un contesto per noi "atipico" come quello paleontologico può portare non solo a importanti scoperte scientifiche, come quella appena pubblicata, ma rappresenta anche un’occasione per volgere lo sguardo oltre i confini classici della nostra disciplina ampliando le prospettive della ricerca nel campo dell'imaging”.
Pisa welcomes the DHIP project’s study visit
In the last week of September, the DHIP Project (Development of Higher Education Institutions’ Internationalization Policies) got to the to the heart with its study visit. Nineteen representatives from nine universities of Paraguay, Argentina and Colombia and the University of Sassari came to Pisa from 23 to 28 September. The DHIP project, co-financed by the European Union under the Erasmus + program, has its overall objective in the innovation through the internationalization in the universities of Latin America.
Following a preparatory phase that analysed the state of the art in the internationalization strategies carried out by the nine overseas universities, DHIP main purpose is to design and implement the Internationalization Enhancement Plans. These aim at strengthening the capacity of universities in becoming active subjects in an international network. The improvement of the related transversal skills, both administrative and scientific, goes through several training activities. To this end, the project, coordinated by our university and managed by the International Programs for Cooperation on Training and Mobility Unit, includes a set of tools and methodologies, as seminars and laboratories, webinars, design and implementation of multicultural social events and study visits. The first two study visits took place at the same time in Pisa and Bilbao and a third will be hosted in November in Porto, as the Universidade do Porto and the Spanish Universidad de Deusto are European partners of DHIP.
The public engagement has been the common thread under the agenda of the week in Pisa as well as the main topic of the workshop that took place in the Sapienza Building on Friday 27, chaired by the Rector Prof. Paolo Mancarella. Among the panellists Monica Barni - Vice-President of the Regional Council of Tuscany and Councillor for Culture, University and Research - , the Vice-Rector of the University of Sassari (also partner of the DHIP Project) Silvia Serreli and a diplomatic delegation composed of Sonia Biederman, attaché of the Embassy of Paraguay, and Sol Carolina Parra from the Embassy of Argentina. The workshop was also attended by Prof. Francesco Marcelloni (Vice-Rector for international cooperation and relations) and Prof. Marco Gesi (Vice- Rector for relations with local authorities). Thus, the cornerstone of all internationalization activities, namely the opening towards the whole world, and the opening towards the territory and the community joined together. Thanks to the conjunction with Bright- The European Researchers’ Night , the University showed its joyful feature to the guests.
During a meeting in the CiRAA (Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi"), the Director Marcello Mele informed about the ongoing international projects on sustainable systems in agriculture. The day after the guests went to the GATE (Galileo Aggregator for Technology & Enterprises) an aggregator of innovative enterprises developing digital technologies. GATE was born from the collaboration between ER Erre Quadro (Spin-off of University of Pisa) and Fondazione Giacomo Brodolini.
A visit to the University Museum System facilities, through the passionate guidance of Professor Flora Silvano (Egyptological Collections) and of Professor Gianfranco Natale (Museum of Human Anatomy), allowed our guest discovering the progress of knowledge in the long history of the University of Pisa. On the same day, professors and administrators from the partner universities could admire the vast heritage of the Natural History Museum of Calci and the magnificent Certosa.
In addition to the technical meetings between the project partners and consistently with the thematic focus of the week, the agenda included two meetings with the Technology Transfer Services and the European and International Research Section, two of the University of Pisa Units.
From the very first day the study visit participants had the chance to meet the students of Inclinados hacia América Latina. This project is managed by the International Promotion Unit, which also helped in the welcoming activities throughout the week, and awards Latin American students with a scholarship to attend Master's Degree Programmes at the University of Pisa.
At the conclusion of the week the guest attended the evening event “La Sapienza Night Experience” together with the Rector, who cordially greeted them mentioning the relevance of the DHIP Project. An occasion that surely left in our guests an excellent souvenir of Pisa and its "widespread" university. Finally, a magnificent and concrete example of internationalization: a visit to the interferometric gravitational-wave detector Virgo resulting by the collaboration between physicists and engineers belonging to 20 different research groups from six European countries.
A Pisa la study visit del progetto DHIP
Con la study visit che si è svolta nell’ultima settimana di settembre il progetto DHIP - Development of Higher Education Institutions’ Internationalization Policies è entrato nel vivo. Diciannove rappresentanti da nove università di Paraguay, Argentina e Colombia e dell’Università di Sassari sono giunti in visita a Pisa dal 23 al 28 settembre. Il progetto, co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus+, ha quale obiettivo generale l’innovazione attraverso l’internazionalizzazione nelle istituzioni universitarie dell’America Latina.
Dopo una fase preparatoria di analisi dello stato dell’arte delle strategie di internazionalizzazione in nove università d’oltreoceano, l’azione principale di DHIP consiste nel progettare e attuare piani di miglioramento (Internationalization Enhancement Plan), volti a rafforzare la capacità delle istituzioni universitarie di rendersi soggetti attivi in una rete internazionale. Il potenziamento delle relative competenze trasversali, di tipo amministrativo e scientifico, passa attraverso una serie di attività formative. A tale scopo, il progetto, coordinato dal nostro ateneo e gestito dall’Unità Programmi Internazionali di Cooperazione Formazione e Mobilità, prevede il ricorso a un complesso di strumenti e metodologie, per esempio seminari e laboratori, webinar, ideazione e realizzazione di eventi sociali multiculturali e appunto le study visit, come quella che si è svolta in contemporanea a Pisa e Bilbao e che sarà ospitata a novembre a Porto. Tra i partner europei di DHIP, infatti, sono presenti anche l’Universidade do Porto e la spagnola Universidad de Deusto.
Il filo rosso che ha guidato l’agenda della settimana a Pisa è stato il public engagement, argomento al centro anche del workshop presieduto dal rettore Paolo Mancarella che si è svolto in Sapienza venerdì 27 settembre e che ha visto la presenza di Monica Barni – vicepresidente della Giunta e Assessore alla cultura, università e ricerca della Regione Toscana – della prorettrice dell’Università di Sassari (partner del progetto DHIP) Silvia Serreli e di una delegazione diplomatica composta da Sonia Biederman dell’Ambasciata del Paraguay e Sol Carolina Parra dell’Ambasciata Argentina. Al seminario hanno partecipato anche il professor Francesco Marcelloni (prorettore alla cooperazione e relazioni internazionali) e il professor Marco Gesi (prorettore per i rapporti con gli enti del territorio). L’apertura verso il resto del mondo, cardine dell’internazionalizzazione, si è così saldata all’apertura verso il territorio e la comunità e la felice concomitanza di Bright - La notte dei ricercatori ha consentito di mostrare agli ospiti il volto più festoso dell’ateneo.
In un incontro organizzato al Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi" (CiRAA), il direttore Marcello Mele ha illustrato i progetti internazionali in corso per lo studio dei sistemi agricoli sostenibili, mentre il giorno dopo gli ospiti si sono recati al GATE (Galileo Aggregator for Technology & Enterprises), il centro per l’innovazione nato dalla collaborazione tra Erre Quadro (spin-off dell’Università di Pisa) e la Fondazione Giacomo Brodolini come aggregatore di imprese attorno alle tecnologie digitali.
Le visite alle strutture del Sistema Museale d’Ateneo hanno permesso di raccontare lo sviluppo della conoscenza nella lunga storia dell’Università di Pisa, con la guida appassionata della professoressa Flora Silvano (Collezioni Egittologiche) e del professor Gianfranco Natale (Museo di anatomia umana). Nella stessa giornata docenti e amministrativi delle università partner hanno potuto ammirare il vasto patrimonio del Museo di storia naturale di Calci e visitare la Certosa.
In coerenza con il focus tematico della settimana, l’agenda ha previsto accanto alle riunioni tecniche tra i partner del progetto due incontri con altrettante Unità dell’ateneo, i Servizi per il trasferimento tecnologico e i Servizi per la ricerca – Sezione ricerca europea e internazionale.
Sin dal primo giorno i partecipanti alla study visit hanno potuto incontrare gli studenti che usufruiscono di una borsa di studio per frequentare i corsi di laurea magistrale presso l'Università di Pisa grazie al progetto Inclinados hacia América Latina, gestito dall’Unità Promozione Internazionale, che ha collaborato alle attività di accoglienza durante tutta la settimana.
A chiudere l’iniziativa, lasciando negli ospiti un ottimo ricordo di Pisa e della sua università “diffusa”, la presenza all’evento della serata di venerdì 27 “La Sapienza Night Experience” insieme al rettore, cha li ha cordialmente salutati menzionando l’importanza del progetto DHIP. Infine la visita a Virgo, l’interferometro gravitazionale frutto della collaborazione tra fisici e ingegneri appartenenti a 20 diversi gruppi di ricerca provenienti da sei paesi europei, magnifico e concreto esempio di internazionalizzazione.
Concerto in ricordo del professor Grondona al Teatro Rossi Aperto
Domenica 13 ottobre alle 18 al Teatro Rossi Aperto (via Collegio Ricci 1) a Pisa è in programma “Vedrò con mio diletto”, un concerto in ricordo di Marco Grondona, docente di discipline musicologiche all'Università di Pisa scomparso lo scorso agosto. Massimo Signorini alla fisarmonica accompagnerà la cantante Maria Salvini nell’esecuzione di brani da vari compositori fra cui Häendel, Vivaldi, Šostakovic e Kurt Weill.
“Hello World!”, la storia dell’informatica in mostra alle Benedettine
Nasceva mezzo secolo fa il corso di laurea in Scienze dell’Informazione dell’Università di Pisa, primo curriculum di studi in Informatica in Italia e catalizzatore di talenti e trasformazioni tecnologiche. Un traguardo celebrato attraverso un’innovativa mostra multimediale e interattiva, collegata alle celebrazioni di Informatica50, con un fitto calendario di eventi di approfondimento.
Realizzata dall’Università di Pisa, in collaborazione con La Jetée e con gli allestimenti di Acme04, “Hello World!”, visitabile al Centro Congressi Le Benedettine di Pisa dal 10 ottobre 2019 al 31 gennaio 2020 (ingresso libero), è un viaggio nell’evoluzione di una specie, quella delle macchine per il calcolo: dai primi giganteschi computer fino ai moderni personal, passando per i più arditi modelli della Apple e la rivoluzione degli smartphone.
“Hello World!”, il cui titolo rimanda al più semplice esercizio di programmazione, rappresenta inoltre un percorso sociologico, che accompagna i visitatori lungo 150 anni di storia, attraverso le pietre miliari dell’informatica. È anche la storia di un’epoca e di un’avventura, quella avviata negli anni Cinquanta da un gruppo di scienziati, politici e industriali capaci di immaginare un futuro dove la tecnologia, la formazione e la ricerca in informatica fossero una delle chiavi per il cambiamento sociale, economico e culturale del Paese.
La mostra è suddivisa in 5 sezioni (Macchine meccaniche per il calcolo, Da calcolatrici a calcolatori, La nascita del Personal Computer, Il PC e il design, Il computer con le sneakers), inclusa la ricostruzione della CEP, il primo calcolatore scientifico italiano, realizzato a Pisa grazie anche alla sinergia con il Laboratorio di Ricerche Elettroniche Olivetti. Un’azione combinata che rese Pisa la culla dell’informatica made in Italy.
Ad accompagnare i visitatori nel viaggio, un particolare percorso cromatico, “soundscape” elettronici, esperienze in VR360°, proiezioni di filmati e di foto d’epoca e pannelli interattivi dai quali scaturiscono esperti “virtuali” pronti a rispondere alle domande del pubblico.
La mostra temporanea attinge dalla collezione permanente del Museo degli Strumenti per il Calcolo di Pisa, unica in Italia e importante a livello internazionale per completezza e significato dei pezzi. Da qui sono stati scelti gli esemplari più rappresentativi, in grado di ricostruirne l’evoluzione, dalle macchine meccaniche fino ai computer Apple, coprendo un arco temporale che va dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai primi anni Duemila. Arricchiscono l’esperienza alcuni contenuti aumentati, fruibili tramite smartphone.
Sfoglia la gallery con le immagini della mostra: