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mozione siriaLa Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, su proposta del Network delle università per la pace, profondamente preoccupata a causa dell’intensificazione della violenza armata nel Nord-est della Siria, soprattutto a danno della popolazione di etnia curda, scioccata dalla gravità delle notizie riportate dai media, secondo le quali persone civili, attivisti dei diritti umani e combattenti sarebbero stati uccisi, allarmata dalla minaccia alla pace internazionale causata da questa nuova intensificazione delle attività armate in Siria, seriamente preoccupata dal rischio di una nuova crisi umanitaria in Siria e nei paesi limitrofi, ribadisce fermamente l’importanza della pace quale valore e fondamento supremo della coesistenza umana;

- riconosce che la tolleranza, la comprensione reciproca e la considerazione per le ragioni altrui costituiscono i fondamenti della pace internazionale;

- chiede che i principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite siano rispettati in qualsiasi circostanza, in modo particolare attraverso lo sviluppo e il rafforzamento delle relazioni amichevoli tra le nazioni e i popoli;

- invoca una risoluzione pacifica delle dispute e dei conflitti internazionali di qualsiasi tipo – inclusi quelli di matrice ideologica, politica, etnica o religiosa – attraverso l’uso della diplomazia e del dialogo pacifico, senza alcun ricorso alla forza armata;

- reclama il pieno ed assoluto rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali nel territorio del Nord-est della Siria;

- chiede lo stop immediato delle operazioni militari nel territorio del Nord-est della Siria, nonché l’inizio di un pacifico dialogo diplomatico tra le parti coinvolte nella disputa;

- chiede che sia consentito alle organizzazioni umanitarie di fornire immediato aiuto e assistenza a favore delle popolazioni civili del Nord-est della Siria, in un ambiente in cui la sicurezza personale dei loro operatori sia pienamente garantita.

Il 21 ottobre alle 18:00, nell'Aula AM2 del Polo Fibonacci in Largo Bruno Pontecorvo, l'associazione "Pisa Città di frontiera" organizza il workshop "Produzione musicale: dal set-up degli strumenti al mixaggio finale", con Aldo De Sanctis.

Il workshop è realizzato con il contributo finanziario dell'Ateneo per le attività studentesche autogestite (rif. 2148).

Info: https://www.facebook.com/pisacittadifrontiera/

Il 21 ottobre alle 18:00, nell'Aula AM2 del Polo Fibonacci in Largo Bruno Pontecorvo, l'associazione "Pisa Città di frontiera" organizza il workshop "Produzione musicale: dal set-up degli strumenti al mixaggio finale", con Aldo De Sanctis.

Il workshop è realizzato con il contributo finanziario dell'Ateneo per le attività studentesche autogestite (rif. 2148).

Info: https://www.facebook.com/pisacittadifrontiera/

Giovedì, 17 Ottobre 2019 11:56

Corso introduttivo di Ultimate frisbee

L'associazione studentesca ASD Ultimate Pisa organizza un corso introduttivo alla disciplina dell'Ultimate frisbee.

Le lezioni si tengono da lunedì 21 ottobre a lunedì 16 dicembre presso il CUS Pisa , ogni lunedì e giovedì dalle 20 alle 22.

Il corso è organizzato con il contributo dell'Ateneo per le attività studentesche autogestite (rif.1982).

Info:
https://www.facebook.com/UltimateFrisbeePisa/
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Date

Lun 21 ottobre
Giovedì 24 ottobre

Lunedì 28 ottobre
Giovedì 31 ottobre

Lunedì 4 novembre
Giovedì 7 novembre

Lunedì 11 novembre
Giovedì 14 novembre

Lunedì 18 novembre
Giovedì 21 novembre

Lunedì 25 novembre
Giovedì 28 novembre

Lunedì 2 dicembre
Giovedì 5 dicembre

Lunedì 9 dicembre
Giovedì 12 dicembre

Lunedì 16 dicembre

L'associazione studentesca ASD Ultimate Pisa organizza un corso introduttivo alla disciplina dell'Ultimate frisbee.

Le lezioni si tengono da lunedì 21 ottobre a lunedì 16 dicembre presso il CUS Pisa , ogni lunedì e giovedì dalle 20 alle 22.

Il corso è organizzato con il contributo dell'Ateneo per le attività studentesche autogestite (rif.1982).

Info:
https://www.facebook.com/UltimateFrisbeePisa/
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Date

Lun 21 ottobre
Giovedì 24 ottobre

Lunedì 28 ottobre
Giovedì 31 ottobre

Lunedì 4 novembre
Giovedì 7 novembre

Lunedì 11 novembre
Giovedì 14 novembre

Lunedì 18 novembre
Giovedì 21 novembre

Lunedì 25 novembre
Giovedì 28 novembre

Lunedì 2 dicembre
Giovedì 5 dicembre

Lunedì 9 dicembre
Giovedì 12 dicembre

Lunedì 16 dicembre

Venerdì 18 ottobre, alle 9.45, nel'Aula Magna Storica della Sapienza, si tiene il convegno “Generazioni, Trauma, Memoria: dai massacri in guerra alle stragi in tempo di pace”. L’evento, organizzato dal dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa nel cinquantenario della strage di Piazza Fontana, intende stimolare una riflessione interdisciplinare su tre categorie complesse e interconnesse: generazioni, memoria e trauma; categorie – soprattutto le ultime due - abusate dagli anni Novanta in poi nella loro accezione oggettivante e medicalizzata. L’obiettivo è riunire in una unica sede accademia e società civile per riflettere - a partire da alcuni casi emblematici di massacri di guerra e crimini di pace - sulla memoria dal punto di vista storico, culturale e giuridico.
La giornata è divisa in due momenti. Il primo, la mattina, è dedicato alla presentazione e discussione di alcuni casi di studio (Sant'Anna di Stazzema, Piazza Fontana, strage di Bologna, eccidio di Monte Sole) selezionati tra i molti possibili perché emblematici nel contesto nazionale e perché testimoni di una stagione di studi piuttosto feconda, che ha caratterizzato positivamente l’ateneo pisano, il dipartimento Civiltà e Forme del Sapere (ex Facoltà di Storia e Filosofia), i corsi di laurea di Storia e civiltà e Scienze per la Pace.
Il secondo, nel pomeriggio a partire dalle 14.30, invece risponde alla terza missione dell’università. È dedicato alla costruzione di un momento dialogico tra società civile, associazionismo, istituzioni, mondo della ricerca e della accademia. Un momento dialogico che, a partire dai casi di studio presentati vuole condividere esperienze e riflettere su alcuni nodi interpretativi relativi alle tre parole-chiave: generazioni, memoria e trauma. Saranno presenti rappresentanti dell’Associazione Familiari Vittime Piazza Fontana, dell’Istituto Storico della Resistenza di Siena, della Scuola di Pace di Monte Sole, dell’Associazione Martiri di Sant'Anna di Stazzema, del Parco Nazionale della Pace, oltre che docenti e ricercatori delle università di Pisa, Bologna, Scuola Sant’Anna e CNR di Roma.

Le specie legnose in Toscana sono 423, di cui 263 native e 160 esotiche. Sono questi alcuni dei numeri che emergono dal primo censimento critico degli alberi e arbusti nella nostra regione realizzato dal dottor Francesco Roma-Marzio dell'Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa. La ricerca, premiata dalla Società Botanica Italiana e pubblicata in un numero speciale dedicato della rivista Phytotaxa, è stata realizzata sotto la guida dei professori Gianni Bedini e Lorenzo Peruzzi del Dipartimento di Biologia dell'Ateneo pisano.

“In linea generale, a livello regionale, il numero di specie legnose native toscane è piuttosto alto infatti più della metà delle specie presenti sul territorio nazionale sono presenti anche nella nostra regione” spiega Francesco Roma-Marzio.

L'elenco degli alberi e arbusti toscani, in costante aggiornamento e con un dettaglio provinciale, è consultabile on line. Si scopre così ad esempio che la provincia di Grosseto è quella con il maggior numero di specie native accertate, 181 in tutto, mentre per quanto riguarda quelle esotiche la prima è la provincia di Livorno, con ben 104 specie, e l'ultima Siena con 25.

Ma oltre ai numeri, il lavoro di Francesco Roma-Marzio ha messo in evidenza anche quali sono le piante più a rischio estinzione. Fra queste le due uniche specie legnose endemiche della regione, che crescono cioè esclusivamente in Toscana e precisamente sulle Alpi Apuane: si tratta del ranno delle Apuane (Atadinus glaucophyllus) e del salice delle Apuane (Salix crataegifolia), in pericolo soprattutto per lo sfruttamento eccessivo delle cave di marmo.

 

flora_toscana_inside.jpg

A destra: ranno delle Apuane (Atadinus glaucophyllus), fotografato sul Monte Borla (Alpi Apuane). Si tratta di una specie esclusiva delle Alpi Apuane e del vicino Appennino, con alcune stazioni attorno alla Val di Lima dove vive su rupi calcaree (foto F. Roma-Marzio); a sinistra: Cisto laurino (Cistus laurifolius), fotografato nei pressi dell'abitato di Santa Brigida (Firenze), unica stazione italiana (foto F. Roma-Marzio)


“Oltre al ranno e al salice delle Apuane fra le specie più vulnerabili c’è anche il cisto laurino (Cistus laurifolius) – racconta Francesco Roma-Marzio – si tratta di un cisto diffuso lungo le coste del Mediterraneo dal Portogallo al Mar Nero, ma che in Italia cresce esclusivamente in Toscana nei pressi dell'abitato di Santa Brigida in provincia di Firenze. In questo caso la vulnerabilità è causata principalmente dai rimboschimenti con conifere che vanno a modificare l'habitat preferenziale della specie e, in secondo luogo, dalla presenza di specie esotiche invasive".

"Alla conservazione del cisto laurino abbiamo anche dedicato due studi specifici, pubblicati sulle riviste Nature Conservation e Flora – aggiunge il prof. Lorenzo Peruzzi – anche grazie al contributo di un Progetto di Ricerca di Ateneo”.

La minaccia delle specie esotiche nei confronti della biodiversità regionale è infatti uno dei problemi evidenziati dalla ricerca e in questo caso il pericolo riguarda principalmente le aree costiere e planiziali e le isole dell'Arcipelago.
“In queste aree l'invasione di specie aliene come l'ailanto (Ailanthus altissima), la robinia (Robinia pseudoacacia) o l'agave americana (Agave americana) provoca un'omogeneizzazione del paesaggio vegetale - conclude Francesco Roma-Marzio – e lo stesso è accaduto in alcuni tratti di costa sabbiosa all'interno del Parco Regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli completamente invasi dalla jucca del Canadà (Yucca gloriosa), che ha tolto spazio alle specie che vivono in questo particolare ambiente”.

“Durante lo studio della flora legnosa della Toscana è stato inoltre possibile chiarire alcune criticità sistematiche relative al ginepro ossifillo (Juniperus oxycedrus) – conclude il prof. Lorenzo Peruzzi – mettendo in evidenza che in Toscana sono presenti tre specie di questo gruppo, molto difficilmente distinguibili tra loro. Anche i risultati di questo ulteriore approfondimento sono stati pubblicati, sulla rivista Phytochemistry”.

 

 

 

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