In scena l'esperimento della caduta dei gravi dalla Torre pendente
“Omini et donne d’ogni dove, passanti, aspiranti dottori / fisici, matematici, artigiani, eruditi et ricercatori / lasciate che via dia il benvenuto nella città dove la mia nascita fu incisa / nella bella Piazza de’ Miracoli presso l’Università di Pisa”. Con queste parole Galileo Galilei ha accolto in Piazza dei Miracoli, mercoledì 23 ottobre, un folto pubblico composto dai partecipanti alla conferenza internazionale sulla fisica, turisti e semplici curiosi. Esprimendosi rigorosamente in rima, Galileo ha dimostrato "non se la Terra sia ferma oppur si mova attorno al Sole ma un’altra ipotesi su cui avran rimuginato grandemente tra voi i più bravi ossia la caduta de’ pesi detti gravi". E mentre lui procedeva nella spiegazione della dinamica dell'esperimento, il suo allievo Stefano della Riva è salito sulla Torre e ha provveduto al lancio dei gravi, ripetendo, come si usa in ogni dimostrazione scientifica, la prova per due volte. Al termine, con grande sorpresa dei presenti, Galileo ha dato la parola alla sua allieva preferita, che ha quindi chiuso l’evento di Piazza dei Miracoli.
Nei panni di Galileo si è cimentato l'attore Federico Guerri, mentre l'intero spettacolo di divulgazione scientifica è stato concepito e organizzato da un “team galileiano” tra arte e scienza formato da Federico Guerri e Luca Biagiotti del Teatro di Pisa, con la cura scientifica di Steve Shore e Marilù Chiofalo, coordinatori della conferenza di fisica, che hanno interpretato rispettivamente il "giovane" allievo Stefano della Riva e l'allieva preferita di Galileo. L'Università di Pisa, l'INFN di Pisa, l'Opera della Primaziale Pisana e la Fondazione Teatro di Pisa hanno contribuito in modo fondamentale alla realizzazione dell'evento. All'esperimento-spettacolo erano presenti Cosimo Bracci Torsi, presidente della Fondazione Palazzo Blu, Tommaso Pedrotti Dell'Acqua, della Fondazione Comel, Patrizia Paoletti, presidente del Teatro Verdi, e l’Arcivescovo di Pisa, Monsignor Giovanni Paolo Benotto.
La dimostrazione della caduta dei gravi dalla Torre, di cui Galileo ci è stato maestro, mette a fuoco la potenza e bellezza del pensiero scientifico, di cui del modo con cui chi fa scienza cerca risposte a domande ogni volta nuove. La domanda è se oggetti di composizione o massa diverse cadano per gravità con la stessa accelerazione e arrivino in fondo insieme, una forma del cosiddetto principio di equivalenza tra massa inerziale e gravitazionale. Come è arrivato Galileo a questa conclusione? A far cadere oggetti dalla Torre non avrebbe avuto la precisione necessaria, con al più una clessidra a disposizione: un corpo impiega poco più di 3 secondi a cadere da un'altezza di 50 metri.
Galileo ha dunque usato un pendolo: “e finalmente - ha infatti scritto - ho preso due palle, una di piombo e una di sughero...e ciascheduna di loro ho attaccata a due sottili spaghetti eguali,...e reiterando...per lor medesime le andate e le tornate hanno sensatamente mostrato come la grave...né in ben cento vibrazioni, né in mille, anticipa il tempo di un minimo momento, ma camminavano con passo egualissimo”. Con il pendolo ha potuto “far cadere” oggetti avanti e indietro in gravità per mille “vibrazioni” da - per esempio - un secondo ciascuna. È questo stesso tipo di concetto che scienziate e scienziati di oggi usano in esperimenti di alta precisione, facendo oscillare supermolecole in trappole di luce oppure densità di elettroni in atomi, anziché il lampadario del Duomo. In effetti il principio di equivalenza è alla base della teoria della relatività, quella di cui si deve tenere conto se vogliamo precisioni di qualche metro nei navigatori satellitari. Esperimenti nel mondo sono dedicati a verificare il principio di equivalenza a livelli straordinariamente sofisticati, perché una violazione del principio avrebbe profonde implicazioni per la nostra comprensione dell'Universo e della relazione fisica quantistica e gravità.
"Di questo tipo di fisica - hanno detto i professori dell'Università di Pisa e dell'INFN di Pisa, Chiofalo e Shore - si sta discutendo all'International Conference on Quantum Gases, Fundamental Interactions, and Cosmology. La fisica della materia mette oggi a disposizione orologi atomici, orologi che usano le 'vibrazioni' naturali degli atomi come pendoli, di altissima precisione, che sbagliano 1 secondo in tutta l’età dell’Universo stimabile in quasi 15 miliardi di anni, e la possibilità di ingegnerizzare tecnologie quantistiche, basate sulla fisica di atomi raffreddati a temperature di qualche miliardesimo di grado Kelvin sopra lo zero assoluto: con queste tecnologie si possono costruire simulatori quantistici, cioè sistemi quantistici molto controllabili per simulare il funzionamento di altri sistemi quantistici da esplorare: una sorta di computer quantistico ad hoc, in attesa del computer quantistico universale, cioè un computer come quelli che abbiamo sulla nostra scrivania ma in cui l’unità di informazione o qubit è non solo 0 o 1. Alla Conferenza si discuteranno molti modi attraverso i quali orologi atomici, simulatori atomici quantistici e più in generale le tecnologie quantistiche possano essere utilizzate per test della relatività generale eseguiti con altissime precisioni, rivelare materia oscura e onde gravitazionali in modo complementare agli interferometri come Virgo-Ligo, o ancora simulare meccanismi legati a forze fondamentali in natura: tutti pezzi di un puzzle, affascinante e ancora tutto da completare".
Nella foto di gruppo, da sinistra: Bracci Torsi, Paoletti, Shore, Biagiotti, Chiofalo, Guerri (Galileo), Benotto, Pedrotti Dell'Acqua.
Il video dell'esperimento
Incarico preso il Dip. di Ingegneria Civile: "L’esecuzione di prove di classificazione su materiale di copertura di una discarica, prove di taglio diretto e di interfaccia del medesimo terreno e dei geosintetici utilizzati"
Avviso di fabbisogno interno "Supporto alla progettazione e allestimento della mostra Olivetti@Toscana.it presso il Museo della Grafica – Palazzo Lanfranchi"
Samsung Innovation Camp: presentata la nuova edizione all’Università di Pisa
Il 23 ottobre all’Università di Pisa si è svolta la cerimonia di apertura della terza edizione di Samsung Innovation Camp, il progetto di responsabilità sociale sviluppato da Samsung Electronics Italia in collaborazione con Randstad per offrire agli studenti delle università pubbliche italiane una formazione completa in ambito digitale e la possibilità di cogliere nuove prospettive professionali.
Da ora, tutti gli studenti dell’Ateneo pisano, in corso e neo-laureati, interessati a prendere parte alle attività di Samsung Innovation Camp, potranno iscriversi accedendo al link https://www.innovationcamp.it/iscriviti.
Alla cerimonia di apertura di Samsung Innovation Camp hanno partecipato il professore Rossano Massai per l’Università di Pisa, Anastasia Buda, Corporate Social Responsibility Manager di Samsung Electronics Italia, e Valentina Marra, Account Manager di Randstad.
“L’Università di Pisa è lieta di proseguire la collaborazione con Samsung - ha detto Rossano Massai, Prorettore per gli studenti e delegato al Job Placement - L’edizione di lancio dello scorso anno ha registrato un grande interesse da parte dei nostri studenti, con oltre 1100 iscritti alla piattaforma online e una percentuale di completamento del percorso di oltre il 40%. L’Ateneo prosegue così una proficua collaborazione con un prestigioso partner industriale che, grazie a questo progetto, contribuisce ad arricchire il percorso formativo dei nostri studenti fornendo quelle competenze necessarie ad affrontare con successo l’ingresso nel mondo del lavoro”.
Didascalia foto: la cerimonia di apertura della terza edizione di Samsung Innovation Camp
Samsung Innovation Camp: i dettagli del progetto all’Università di Pisa
Il principale obiettivo di Samsung Innovation Camp è quello di integrare la formazione universitaria con un itinerario unico attraverso la tecnologia, l’innovazione digitale e le imprese del territorio. Grazie a questa iniziativa, gli studenti dell’Università di Pisa potranno sia avvicinarsi al loro futuro professionale imparando nuove competenze di business, marketing e digital, particolarmente richieste dal mondo del lavoro attuale, sia entrare in contatto con le aziende locali, per portare innovazione nei principali settori economici del nostro Paese.
Ogni studente di Innovation Camp avrà la possibilità di creare un mix vincente tra i concetti appresi durante il proprio percorso di studi universitari e le competenze acquisite grazie a questo progetto, nonché di metterle in pratica collaborando direttamente con le aziende, selezionate per dare l’opportunità agli studenti di conoscere le realtà del loro territorio e di confrontarsi con temi/project work reali.
I migliori 60 studenti, classificati in base al punteggio ottenuto nei test al termine dei moduli previsti per la prima fase del percorso di Innovation Camp, avranno accesso alla seconda fase di formazione in aula presso l’università, dove potranno seguire le lezioni tenute da un docente dell’ateneo, che ha approfondito i contenuti affrontati nei moduli online, e da professionisti Samsung e Randstad, che terranno degli interventi formativi rivolti agli studenti. Durante le lezioni, le aziende che saranno identificate sul territorio toscano nelle prossime settimane, assegneranno ciascuna un project work sul tema dell’innovazione nel proprio settore di operatività.
Gli studenti avranno la possibilità di svolgere il project work riuniti in gruppi multidisciplinari, al fine di favorire il lavoro di squadra e la collaborazione tra profili con competenze complementari. Alla fine del percorso, è previsto un evento di networking, durante il quale lo studente o il gruppo che ha elaborato il project work migliore presenterà il proprio lavoro ai dipendenti, ai rappresentanti di Samsung, di Randstad e a quelli dell’ateneo.
“Da oltre 25 anni la nostra azienda si impegna in Italia per la diffusione della cultura dell’innovazione e del digitale. Con Samsung Innovation Camp, cerchiamo di fornire a tutti gli studenti del nostro paese strumenti utili e competenze aggiornate per affrontare al meglio il mondo del lavoro, sempre di più alla ricerca di professionisti dotati del giusto mix tra soft skill e competenze digitali. L’esperienza e il successo ottenuto dalla prima edizione di Innovation Camp presso l’Università di Pisa ci ha permesso di costruire, insieme ai nostri partner, un solido ecosistema di formazione e collaborazioni con alcune realtà aziendali del territorio toscano, che hanno aiutato i giovani universitari coinvolti nei corsi e nei project work ad essere ancora più qualificati e competitivi, per cogliere al meglio le sfide professionali del futuro” commenta Anastasia Buda, Corporate Social Responsibility Manager di Samsung Electronics Italia.
“Se ci fermiamo a osservare il mondo del lavoro, emergono due importanti caratteristiche del nostro tempo, talent scarcity e skill gap - commenta Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia. È in quest’ottica che vanno lette alcune delle nostre iniziative come il Samsung Innovation Camp, di cui Randstad è partner, che ci stanno spingendo verso nuovi orientamenti volti a potenziare la formazione del candidato e, così, ridurre il mismatch tra competenze e bisogni del mercato. Il nostro compito è valorizzare e aiutare i giovani ad affrontare le nuove sfide del mercato del lavoro in un sistema economico sempre più competitivo, veloce e digitale”.
Incarico presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale“Controllo, traduzione dall’italiano all’inglese e inserimento nel nuovo database di circa 2000 quesiti di matematica dell’attuale database CISIA”
bando
Samsung Innovation Camp: presentata la nuova edizione all’Università di Pisa
Il 23 ottobre all’Università di Pisa si è svolta la cerimonia di apertura della terza edizione di Samsung Innovation Camp, il progetto di responsabilità sociale sviluppato da Samsung Electronics Italia in collaborazione con Randstad per offrire agli studenti delle università pubbliche italiane una formazione completa in ambito digitale e la possibilità di cogliere nuove prospettive professionali.
Da ora, tutti gli studenti dell’Ateneo pisano, in corso e neo-laureati, interessati a prendere parte alle attività di Samsung Innovation Camp, potranno iscriversi accedendo al link https://www.innovationcamp.it/iscriviti.
Alla cerimonia di apertura di Samsung Innovation Camp hanno partecipato il professore Rossano Massai per l’Università di Pisa, Anastasia Buda, Corporate Social Responsibility Manager di Samsung Electronics Italia, e Valentina Marra, Account Manager di Randstad.
La cerimonia di apertura del Samsung Innovation Camp
“L’Università di Pisa è lieta di proseguire la collaborazione con Samsung - ha detto Rossano Massai, Prorettore per gli studenti e delegato al Job Placement - L’edizione di lancio dello scorso anno ha registrato un grande interesse da parte dei nostri studenti, con oltre 1100 iscritti alla piattaforma online e una percentuale di completamento del percorso di oltre il 40%. L’Ateneo prosegue così una proficua collaborazione con un prestigioso partner industriale che, grazie a questo progetto, contribuisce ad arricchire il percorso formativo dei nostri studenti fornendo quelle competenze necessarie ad affrontare con successo l’ingresso nel mondo del lavoro”.
“Da oltre 25 anni la nostra azienda si impegna in Italia per la diffusione della cultura dell’innovazione e del digitale. Con Samsung Innovation Camp, cerchiamo di fornire a tutti gli studenti del nostro paese strumenti utili e competenze aggiornate per affrontare al meglio il mondo del lavoro, sempre di più alla ricerca di professionisti dotati del giusto mix tra soft skill e competenze digitali. L’esperienza e il successo ottenuto dalla prima edizione di Innovation Camp presso l’Università di Pisa ci ha permesso di costruire, insieme ai nostri partner, un solido ecosistema di formazione e collaborazioni con alcune realtà aziendali del territorio toscano, che hanno aiutato i giovani universitari coinvolti nei corsi e nei project work ad essere ancora più qualificati e competitivi, per cogliere al meglio le sfide professionali del futuro” commenta Anastasia Buda, Corporate Social Responsibility Manager di Samsung Electronics Italia.
“Se ci fermiamo a osservare il mondo del lavoro, emergono due importanti caratteristiche del nostro tempo, talent scarcity e skill gap - commenta Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia. È in quest’ottica che vanno lette alcune delle nostre iniziative come il Samsung Innovation Camp, di cui Randstad è partner, che ci stanno spingendo verso nuovi orientamenti volti a potenziare la formazione del candidato e, così, ridurre il mismatch tra competenze e bisogni del mercato. Il nostro compito è valorizzare e aiutare i giovani ad affrontare le nuove sfide del mercato del lavoro in un sistema economico sempre più competitivo, veloce e digitale”.
Samsung Innovation Camp: i dettagli del progetto all’Università di Pisa
Il principale obiettivo di Samsung Innovation Camp è quello di integrare la formazione universitaria con un itinerario unico attraverso la tecnologia, l’innovazione digitale e le imprese del territorio. Grazie a questa iniziativa, gli studenti dell’Università di Pisa potranno sia avvicinarsi al loro futuro professionale imparando nuove competenze di business, marketing e digital, particolarmente richieste dal mondo del lavoro attuale, sia entrare in contatto con le aziende locali, per portare innovazione nei principali settori economici del nostro Paese.
Ogni studente di Innovation Camp avrà la possibilità di creare un mix vincente tra i concetti appresi durante il proprio percorso di studi universitari e le competenze acquisite grazie a questo progetto, nonché di metterle in pratica collaborando direttamente con le aziende, selezionate per dare l’opportunità agli studenti di conoscere le realtà del loro territorio e di confrontarsi con temi/project work reali.
I migliori 60 studenti, classificati in base al punteggio ottenuto nei test al termine dei moduli previsti per la prima fase del percorso di Innovation Camp, avranno accesso alla seconda fase di formazione in aula presso l’università, dove potranno seguire le lezioni tenute da un docente dell’ateneo, che ha approfondito i contenuti affrontati nei moduli online, e da professionisti Samsung e Randstad, che terranno degli interventi formativi rivolti agli studenti. Durante le lezioni, le aziende che saranno identificate sul territorio toscano nelle prossime settimane, assegneranno ciascuna un project work sul tema dell’innovazione nel proprio settore di operatività.
Gli studenti avranno la possibilità di svolgere il project work riuniti in gruppi multidisciplinari, al fine di favorire il lavoro di squadra e la collaborazione tra profili con competenze complementari. Alla fine del percorso, è previsto un evento di networking, durante il quale lo studente o il gruppo che ha elaborato il project work migliore presenterà il proprio lavoro ai dipendenti, ai rappresentanti di Samsung, di Randstad e a quelli dell’ateneo.
La scienza delle ragazze
L’astrofisica Sandra Savaglio, l’esperta di data mining Fosca Giannotti, le docenti Chiara Bodei e Nicoletta De Francesco: scienziate, esperte di fisica e informatica, saranno le protagoniste del primo appuntamento con "La scienza delle ragazze", venerdì 25 ottobre alle 15.30 nella sala Titta Ruffo del Teatro Verdi, con ingresso libero. Un incontro organizzato dall’Università di Pisa, col patrocinio del Comune di Pisa, per promuovere la parità di genere nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) nell’ambito di "Informatica50", il ciclo di eventi che celebra il mezzo secolo del corso di laurea in Informatica dell’ateneo pisano, primo in Italia e catalizzatore di talenti e trasformazioni tecnologiche.
Quattro le relatrici per fare il punto sul gender gap nel mondo della scienza, moderate da Concita De Gregorio: da Sandra Savaglio, tra le voci più autorevoli nel campo dell’astrofisica, con collaborazioni che includono il Max Planck Institute di Monaco, la John Hopkins University e lo Space Telescope Institute di Baltimora, a Fosca Giannotti, tra le professioniste più influenti al mondo nella ricerca sull’intelligenza artificiale, ricercatrice all’ISTI-CNR di Pisa ed esperta di data mining. E dall’Università di Pisa intervengono Chiara Bodei (Dipartimento di Informatica), Nicoletta De Francesco (Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione). Aprirà l’incontro Elettra Stradella (Dipartimento di Giurisprudenza), presidente del CUG – Comitato Unico Di Garanzia dell’Ateneo.
L'appuntamento si ispira al Barbie Dream Gap Project di Mattel, che per i 60 anni della bambola ha creato una linea le cui protagoniste sono donne impegnate in un settore nel quale il sesso femminile è poco rappresentato, quello delle scienze. L’obiettivo del progetto è fornire alle bambine modelli alternativi per fronteggiare il “dream gap”, quel fenomeno che le porta a prediligere modelli non legati all’immaginario scientifico. La rivista Wired Italia ha dedicato un inserto al progetto, presentando Barbie con le sembianze di alcune scienziate, fra cui Sandra Savaglio e Fosca Giannotti.
"La scienza delle ragazze" prosegue l’11 novembre con l’edizione pisana di Coding girls, la gara di programmazione dedicata alle ragazze delle scuole superiori, promossa dalla Fondazione Mondo Digitale e dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, in collaborazione con Microsoft Italia, per favorire il raggiungimento delle pari opportunità nel campo dell’informatica e della tecnologia.
Sempre per il ciclo "Informatica50", al Polo delle Benedettine di Pisa (piazza San Paolo a Ripa d’Arno 16, ingresso libero) è possibile visitare "Hello World!", esposizione multimediale che ripercorre 150 anni di storia dell’informatica, dai primi giganteschi calcolatori fino alla rivoluzione degli smartphone.
Compie 30 anni il Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi"
Compie 30 anni il Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi" (CiRAA) dell’Università di Pisa, una realtà unica che dalla sua fondazione ad oggi ha sempre operato per promuovere una corretta cultura del cibo e per sviluppare sistemi di coltivazione e di allevamento sostenibili e rispettosi dell’ambiente.
Per festeggiare questo anniversario venerdì 25 ottobre dalle 9 nella sede del Centro (via vecchia di Marina, 6, S. Piero a Grado, Pisa) si svolgerà la giornata di studi "Il cibo per la mente”. Attraverso il coinvolgimento degli ex direttori, saranno ricordate le principali attività di ricerca del CiRAA sino agli attuali sviluppi nel campo della nutraceutica grazie alla collaborazione con il Centro Nutrafood, un’altra importante realtà di ricerca dell’Ateneo pisano.
Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi"
“Il Centro Avanzi – spiega il professore Marcello Mele suo attuale direttore - nacque nel 1989 su intuizione di un gruppo di docenti delle allora facoltà di Agraria e di Veterinaria che vollero fin da subito impostare le attività di ricerca per sviluppare sistemi di coltivazione e di allevamento rispettosi dell’ambiente e, al contempo, sostenibili anche dal punto di vista dell’economia di un’azienda agraria, in termini sia di efficienza produttiva sia di qualità dei prodotti”.
Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi"
“Questi temi – continua Mele - che 30 anni fa erano nella visione di pochi addetti ai lavori, sono oggi diventati una priorità per tutti, che nasce dalla necessità di continuare a produrre cibo di elevata qualità nutrizionale, per un numero crescente di persone e nella consapevolezza di non poter aumentare il consumo di risorse primarie, cioè aria, acqua, suolo, energia”.
Negli ultimi 30 anni, il CiRAA è stato partner attivo di numerosi progetti di trasferimento tecnologico nell’ambito della maggior parte delle filiere agricole Toscane e attualmente rappresenta una struttura di ricerca unica nel suo genere nel panorama accademico italiano, sia per dimensioni sia per modello organizzativo.
“Grazie alla collaborazione con il centro Nutrafood che attualmente dirigo – conclude la professoressa Lucia Guidi dell’Ateneo pisano – in futuro vogliamo sempre di più essere un punto di riferimento per una corretta e accurata informazione sul cibo, nella consapevolezza che in un mondo dove è sempre più difficile districarsi tra le vere e le false notizie, debbano essere i centri dove si svolge la ricerca a divulgare le corrette conoscenze scientifiche”.
Compie 30 anni il Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi" dell’Università di Pisa
Compie 30 anni il Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi" (CiRAA) dell’Università di Pisa, una realtà unica che dalla sua fondazione ad oggi ha sempre operato per promuovere una corretta cultura del cibo e per sviluppare sistemi di coltivazione e di allevamento sostenibili e rispettosi dell’ambiente.
Per festeggiare questo anniversario venerdì 25 ottobre dalle 9 nella sede del Centro (via vecchia di Marina, 6, S. Piero a Grado, Pisa) si svolgerà la giornata di studi "Il cibo per la mente”. Attraverso il coinvolgimento degli ex direttori, saranno ricordate le principali attività di ricerca del CiRAA sino agli attuali sviluppi nel campo della nutraceutica grazie alla collaborazione con il Centro Nutrafood, un’altra importante realtà di ricerca dell’Ateneo pisano.
“Il Centro Avanzi – spiega il professore Marcello Mele suo attuale direttore - nacque nel 1989 su intuizione di un gruppo di docenti delle allora facoltà di Agraria e di Veterinaria che vollero fin da subito impostare le attività di ricerca per sviluppare sistemi di coltivazione e di allevamento rispettosi dell’ambiente e, al contempo, sostenibili anche dal punto di vista dell’economia di un’azienda agraria, in termini sia di efficienza produttiva sia di qualità dei prodotti”.
“Questi temi – continua Mele - che 30 anni fa erano nella visione di pochi addetti ai lavori, sono oggi diventati una priorità per tutti, che nasce dalla necessità di continuare a produrre cibo di elevata qualità nutrizionale, per un numero crescente di persone e nella consapevolezza di non poter aumentare il consumo di risorse primarie, cioè aria, acqua, suolo, energia”.
Negli ultimi 30 anni, il CiRAA è stato partner attivo di numerosi progetti di trasferimento tecnologico nell’ambito della maggior parte delle filiere agricole Toscane e attualmente rappresenta una struttura di ricerca unica nel suo genere nel panorama accademico italiano, sia per dimensioni sia per modello organizzativo.
“Grazie alla collaborazione con il centro Nutrafood che attualmente dirigo – conclude la professoressa Lucia Guidi dell’Ateneo pisano – in futuro vogliamo sempre di più essere un punto di riferimento per una corretta e accurata informazione sul cibo, nella consapevolezza che in un mondo dove è sempre più difficile districarsi tra le vere e le false notizie, debbano essere i centri dove si svolge la ricerca a divulgare le corrette conoscenze scientifiche”.
A spasso nella tavola periodica degli elementi alla Cittadella Galileiana
Giovedì 24 ottobre, alle ore 21, si tiene alla Cittadella Galileiana l'incontro "A spasso nella tabella periodica. Una piccola escursione fra gli elementi chimici", con Guido Pampaloni, docente al dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa. Facendo seguito a un precedente seminario in cui era stata presentata la tavola periodica degli elementi, in questo incontro saranno discusse le caratteristiche di alcuni elementi chimici di importanza strategica.
Il seminario fa parte del ciclo di conferenze divulgative "I giovedì della Cittadella Galileiana", organizzato dal Museo degli Strumenti di Fisica (Sistema Museale di Ateneo) in collaborazione con la Ludoteca Scientifica (Dipartimento di Fisica). Gli incontri, a ingresso gratuito, si tengono nelle serate di giovedì a partire dal 17 ottobre fino al 14 novembre. L’inizio delle conferenze è sempre alle ore 21.00.