A Pisa un convegno internazionale sulle forme di nichilismo contemporaneo
Dal 4 al 6 novembre, nell’Aula Magna di Palazzo Boileau (in via S. Maria 85, Pisa), si terrà il convegno internazionale “Forme del Nichilismo Contemporaneo”, un evento organizzato dal International Centre of Studies on Contemporary Nihilism (CeNic) nell’ambito delle attività del Progetto di Eccellenza 2019 del Dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa e che vedrà la partecipazione di relatori internazionali.
Quali sono le radici del nihilismo contemporaneo? Le categorie del nihilismo contemporaneo sono l’esito coerente della negazione di ogni verità assoluta affermata dal pensiero post-moderno? Vi è o no rottura, da questo punto di vista, tra moderno e post-moderno? Quali sono le forme che il nichilismo ha assunto nella storia?
Il Centro internazionale di studi sul nichilismo contemporaneo (CeNic), codiretto da Adriano Fabris (Università di Pisa) e da Alfredo Rocha de la Torre (Universidad Pedagógica y Tecnológica de Colombia), vuole rispondere a queste domande. Si tratta del primo incontro internazionale degli studiosi del CeNic. Il secondo, l’anno prossimo, si svolgerà in Colombia e il terzo, fra due anni, a Lubiana.
Quando a comandare è il software
Lunedì 4 novembre, alle 15.30, nell'Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza, si terrà l'incontro "Ora che comanda lui, quando tutto è basato sul software". L'innovazione digitale è diventata un fenomeno inarrestabile che sta trasformando sia le strutture economiche e produttive che quelle sociali e organizzative dell'intera società, disegnando intorno a noi un mondo in continua trasformazione. Gli esseri umani sono pronti a gestire le gestire le conseguenze di questo drastico e radicale punto di rottura sociale ed economico? L'obiettivo di questa tavola rotonda è quello di stimolare una riflessione sulle tendenze già in atto e i possibili sviluppi della società basata e guidata dagli strumenti software.
Ne discutono Alessandro Vespignani, professore alla Northeastern University di Boston, Paolo Benanti, professore alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, Davide Bacciu, professore all’Università di Pisa, Enrico Dameri, Fondatore del Gruppo LIST, presidente di Rosa Prístina. Cooordina, Gian-Luigi Ferrari, direttore del dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa. L'incontro fa parte di "Informatica50", il programma di iniziative promosso dall’Università di Pisa per celebrare il cinquantenario dell'istituzione a Pisa del primo corso di laurea in Scienze dell'Informazione in Italia.
Dagli scarti agricoli ecco la farina di insetti per mangimi animali
Utilizzare gli scarti agricoli per allevare insetti da cui ricavare farine proteiche per produrre mangimi animali di qualità. E’ questo l’obiettivo del progetto FEEDS, appena finanziato dalla Regione Toscana e coordinato scientificamente dall’Università di Pisa.
“L’idea è quella di utilizzare i resti agricoli, principalmente spezzato di cereali e residui di mondatura degli ortaggi, come substrati per l’allevamento di insetti da utilizzare per produrre mangime – spiega la professoressa Elisabetta Rossi dell’Ateneo pisano referente scientifico di FEEDS – l’obiettivo è quindi di trasformare degli scarti in una risorsa creando così anche una nuova attività all’interno delle aziende agricole”.
Le docenti e ricercatrici dell’Università di Pisa impegnate nel progetto, da sinistra, Sabrina Ciampa, Rosalba Risaliti, Alice Cappucci, Elisabetta Rossi
Il progetto FEEDS ha preso il via ufficialmente lo scorso 23 ottobre al Centro di ricerca Avanzi dell’Università di Pisa a S. Piero a Grado con un convegno intitolato "L’utilizzo degli insetti nei mangimi: presente e futuro". Alla giornata hanno partecipato i rappresentanti dei vari soci del consorzio pubblico privato: fra i partner scientifici oltre all’Ateneo pisano, l’Università di Firenze e Nutrigene srl spinoff dell’Università di Udine, quindi la Cooperativa Zoocerealicola L’Unitaria come capofila, l’azienda agricola Marchini Silvia e l’Agenzia di formazione IM.O.FOR. Toscana.
Nei tre anni del progetto sarà costruito un impianto in grado di utilizzare gli scarti agricoli per l’allevamento di due specie di insetti, la mosca soldato nera (Hermetia illucens) e il verme delle farine (Tenebrio molitor). Il passo successivo sarà la produzione di larve e pupe essiccate e macinate da trasformare in farine proteiche per mangime di pesce, animali da compagnia e specie avicole. Infine, applicando i principi dell’economia circolare e della bioeconomia, il progetto prevede la produzione di compost a partire dai residui dell’allevamento di insetti.
Nell’ambito di FEEDS, il ruolo specifico dell’Università di Pisa sarà quello di mettere a punto le metodiche di allevamento degli insetti in funzione dei substrati disponibili e di ottimizzare i processi di produzione delle farine. La conoscenza della biologia degli insetti e la capacità di condurne l’allevamento costituiscono infatti un presupposto di base per ottenere una produzione di qualità idonea al commercio.
“Nel mondo occidentale si parla molto dell’utilizzo degli insetti nell’alimentazione umana e animale – conclude Elisabetta Rossi – tuttavia, mentre l’uso diretto da parte dell’uomo incontra oggi ostacoli culturali, l’impiego nell’alimentazione animale potrebbe contribuire alla sostenibilità delle produzioni zootecniche, e ci riguarda indirettamente come consumatori. Diffondere una adeguata conoscenza in questo ambito, può contribuire ad un’educazione alimentare corretta, informata e indirizzata verso la sostenibilità”.
Dagli scarti agricoli ecco la farina di insetti per mangimi animali
Utilizzare gli scarti agricoli per allevare insetti da cui ricavare farine proteiche per produrre mangimi animali di qualità. E’ questo l’obiettivo del progetto FEEDS, appena finanziato dalla Regione Toscana e coordinato scientificamente dall’Università di Pisa.
“L’idea è quella di utilizzare i resti agricoli, principalmente spezzato di cereali e residui di mondatura degli ortaggi, come substrati per l’allevamento di insetti da utilizzare per produrre mangime – spiega la professoressa Elisabetta Rossi dell’Ateneo pisano referente scientifico di FEEDS – l’obiettivo è quindi di trasformare degli scarti in una risorsa creando così anche una nuova attività all’interno delle aziende agricole”.
Il progetto FEEDS ha preso il via ufficialmente lo scorso 23 ottobre al Centro di ricerca Avanzi dell’Università di Pisa a S. Piero a Grado con un convegno intitolato "L’utilizzo degli insetti nei mangimi: presente e futuro". Alla giornata hanno partecipato i rappresentanti dei vari soci del consorzio pubblico privato: fra i partner scientifici oltre all’Ateneo pisano, l’Università di Firenze e Nutrigene srl spinoff dell’Università di Udine, quindi la Cooperativa Zoocerealicola L’Unitaria come capofila, l’azienda agricola Marchini Silvia e l’Agenzia di formazione IM.O.FOR. Toscana.
Nei tre anni del progetto sarà costruito un impianto in grado di utilizzare gli scarti agricoli per l’allevamento di due specie di insetti, la mosca soldato nera (Hermetia illucens) e il verme delle farine (Tenebrio molitor). Il passo successivo sarà la produzione di larve e pupe essiccate e macinate da trasformare in farine proteiche per mangime di pesce, animali da compagnia e specie avicole. Infine, applicando i principi dell’economia circolare e della bioeconomia, il progetto prevede la produzione di compost a partire dai residui dell’allevamento di insetti.
Nell’ambito di FEEDS, il ruolo specifico dell’Università di Pisa sarà quello di mettere a punto le metodiche di allevamento degli insetti in funzione dei substrati disponibili e di ottimizzare i processi di produzione delle farine. La conoscenza della biologia degli insetti e la capacità di condurne l’allevamento costituiscono infatti un presupposto di base per ottenere una produzione di qualità idonea al commercio.
“Nel mondo occidentale si parla molto dell’utilizzo degli insetti nell’alimentazione umana e animale – conclude Elisabetta Rossi – tuttavia, mentre l’uso diretto da parte dell’uomo incontra oggi ostacoli culturali, l’impiego nell’alimentazione animale potrebbe contribuire alla sostenibilità delle produzioni zootecniche, e ci riguarda indirettamente come consumatori. Diffondere una adeguata conoscenza in questo ambito, può contribuire ad un’educazione alimentare corretta, informata e indirizzata verso la sostenibilità”.
Conferito il dottorato honoris causa in Ingegneria dell'Informazione a Federico Faggin
“Le differenze fondamentali tra l’intelligenza umana e quella artificiale sono dovute alla consapevolezza, che esiste nell’uomo ed è assente nella macchina”. Federico Faggin, figura ecclettica di scienziato e imprenditore e tra gli italiani che più hanno operato nella Silicon Valley, ha introdotto così la sua Lectio Magistralis ricevendo il dottorato di ricerca honoris causa in Ingegneria dell'Informazione da parte dell'Università di Pisa.
Dopo aver reso possibile con le sue invenzioni la nascita di tecnologie fondamentali per l'informatica quali il microprocessore, il touchpad e il touchscreen, Federico Faggin ha dedicato le sue ricerche più recenti al fenomeno della coscienza, arrivando alla conclusione che “la consapevolezza non può emergere soltanto dal funzionamento del cervello inteso come un computer, ma dipende in maniera fondamentale dalle proprietà quantistiche della materia, e potrebbe addirittura richiedere la scoperta di una ‘nuova fisica’”.
“Se verranno usati correttamente – ha concluso Faggin rivolgendosi ai docenti e agli studenti dell’Ateneo pisano - i computer, i robot, e l'intelligenza artificiale ci permetteranno di amplificare in grande misura le capacità meccaniche della nostra mente liberandoci dalla schiavitù dei lavori ripetitivi, monotoni e senza significato, permettendoci così di scoprire la magnificenza della vita”.
Sfoglia la gallery con le immagini della cerimonia:
Prima di lui, la cerimonia di conferimento del dottorato honoris causa è stata aperta dal rettore Paolo Mancarella, che nel suo saluto ha sottolineato come Federico Faggin sia “il figlio esemplare di quell’Italia, cresciuta negli anni Cinquanta quando eravamo ‘poveri ma belli’, che nonostante condizioni sociali e materiali imparagonabili a quelle odierne, guardava al futuro con speranza e sapeva sognare. Uno spirito che le nuove generazioni dovrebbero prendere a modello”. Sui più recenti interessi per il rapporto tra intelligenza umana e intelligenza artificiale, il rettore ha detto che “queste considerazioni di Faggin si rifanno alle radici, al suo essere italiano, alla nostra cultura umanistica che ha certamente avuto parte nella sua formazione e nelle sue caratteristiche creative e imprenditoriali”.
Nel leggere le Motivazioni del riconoscimento, il direttore del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Giuseppe Anastasi, ha evidenziato che “non sono molti gli scienziati in grado di avere una visione profonda del significato e del potenziale impatto delle proprie scoperte. E a riuscire a costruire le realtà e le filiere adatte a sviluppare questo potenziale. Faggin è uno di questi scienziati”. In chiusura il professor Anastasi ha ricordato il legame del premiato con l’Università di Pisa, “in ragione dei contributi intellettuali e umani dati da Federico Faggin, nonchè del suo recente impegno verso l'Ateneo in una serie di seminari e lezioni presso la Scuola di Ingegneria e nell’ambito del Simposio ‘The Mindscience of Reality’, che sono stati di grande ispirazione per molti studenti, docenti e ricercatori”.
Guarda un breve video con alcuni estratti della cerimonia:
Sul tema della consapevolezza si è soffermata anche la Laudatio tenuta dal professor Bruno Neri, ordinario dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, che ha individuato come caratteristica unitaria del percorso compiuto da Faggin “quella del visionario in grado di guardare oltre e anticipare il futuro… Senza timore alcuno di esagerare possiamo dire che il mondo sarebbe oggi ben diverso senza le intuizioni scientifiche e la visione imprenditoriale di Federico Faggin”. L’ultima attività di Faggin, ha concluso il professor Neri, mira a evidenziare quanto “l’approccio riduzionista, uno dei pilastri del Materialismo Scientifico imperante anche nelle Neuroscienze, sia inadeguato a rendere conto della complessità della Realtà che tutti sperimentiamo e che l’Universo sia pervaso da un principio cognitivo, non riducibile interamente alle leggi della Fisica come noi le conosciamo. E così sposta di 180 gradi il focus del suo interesse scientifico: dal tentativo di trasferire su silicio alcune delle facoltà dell’intelligenza umana, a quello di penetrare il significato profondo del più misterioso degli enigmi, quello della Coscienza”.
Nel pomeriggio Federico Faggin è intervenuto nell'Aula Magna della Scuola di Ingegneria per presentare il suo ultimo libro "Silicio", un'autobiografia in cui parla del suo percorso professionale e delle ricerche più recenti sul tema della consapevolezza. Il dialogo con studenti, giovani e tutti gli interessati è stato coordinato da Chiara Albicocco, giornalista scientifica di “Radio24”.
************
Lettura della motivazione
Prof. Giuseppe Anastasi
Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione
Laudatio
Prof. Bruno Neri
Professore ordinario Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione
Lectio Magistralis
Dott. Federico Faggin
"L’intelligenza biologica non è equiparabile all’intelligenza artificiale"
"Giornata esotica" con ESN: laboratori, musica e balli dal'America Latina
Il 3 novembre, alla Palestra Mistral (via Coccapani 54), l'Erasmus Student Network Pisa organizza "Giornata esotica": laboratori, musica e balli dall'America Latina.
Programma
- 16:00 - Presentazione ESN
- 16:30 - Lezione di salsa
- 17:15 - Lezione di bachata
- 18:00 - Lezione di kizomba
- 18:45 - Lezione di reggaeton
- 19:30 - Ballo libero e animazione A-team
L'evento è organizzato con il contributro dell'ateneo per le attività studentesche autogestite (rif. 2104).
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Giornata esotica
Il 3 novembre, alla Palestra Mistral (via Coccapani 54), l'Erasmus Student Network Pisa organizza "Giornata esotica": laboratori, musica e balli dall'America Latina.
Programma
- 16:00 - Presentazione ESN
- 16:30 - Lezione di salsa
- 17:15 - Lezione di bachata
- 18:00 - Lezione di kizomba
- 18:45 - Lezione di reggaeton
- 19:30 - Ballo libero e animazione A-team
L'evento è organizzato con il contributro dell'ateneo per le attività studentesche autogestite (rif. 2104).
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Roberto Barsotti
È scomparso nel tardo pomeriggio di lunedì 28 ottobre 2019 il professor Roberto Barsotti, già ordinario di Diritto internazionale all'Università di Pisa, da alcuni anni in pensione. La cerimonia di commemorazione del professor Barsotti si svolgerà mercoledì 30 ottobre, alle ore 14:30, nel Palazzo della Sapienza di Pisa.
Nato a Calci (PI) nel 1944, il professor Roberto Barsotti si è laureato in Giurisprudenza presso l'Università di Pisa come allievo della Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento (Collegio Medico-Giuridico). Allievo del professor Giuseppe Sperduti, è divenuto professore di prima fascia nel 1976. È stato titolare della cattedra di Diritto internazionale presso le Università di Salerno, Firenze e Pisa, svolgendo inoltre corsi speciali di insegnamento sia in Italia che all’estero (tra i quali si ricordano, ad esempio, quelli di Preparazione alla Carriera Diplomatica presso l'Università degli Studi di Firenze).
Il professor Barsotti ha ricoperto incarichi in qualità di esperto per conto del Ministero degli Affari Esteri italiano, dei Ministeri degli Affari Esteri di Paesi europei e latino-americani e delle Comunità Europee; dal 1980 al 1997 ha collaborato con il Dipartimento per la cooperazione allo sviluppo e con la Direzione Generale Affari Economici della Farnesina.
Ha partecipato alla costituzione della "Fondazione di ricerche e studi internazionali" e agli organi collegiali di molteplici Fondazioni, Enti statali e Istituti di ricerca.
Presso l'Università di Pisa è stato insignito dell'Ordine del Cherubino nel 2003 e ha ricoperto gli incarichi di vicepreside della Facoltà di Giurisprudenza, di Prorettore agli Affari Giuridici e di Prorettore Vicario.
Il professor Roberto Barsotti è autore di tre monografie in materia di diritto internazionale privato e di diritto interno in materia internazionale, nonché di articoli, voci di enciclopedie, note e contributi a volumi collettanei in riviste e pubblicazioni in lingua italiana, inglese e francese su molteplici tematiche, tra le quali si ricordano: l'ONU, i diritti umani, la cooperazione allo sviluppo, il mantenimento della pace, la giustizia internazionale, i limiti del territorio, il diritto interno in materia internazionale.
"Giurista raffinatissimo", come lo definì il professor Antonio Cassese, il professor Roberto Barsotti è stato un maestro di diritto e di vita - generoso, elegante e sensibile - per generazioni di studiosi, che grazie alla sua guida sono divenuti agenti diplomatici, dirigenti di organizzazioni internazionali, accademici di significativo rilievo, giuristi di prim’ordine.
Gli allievi: Matteo Del Chicca, Francesca Martines e Leonardo Pasquali
I primi 50 anni di Internet
Martedì 29 ottobre Internet compie 50 anni: per celebrarlo, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e l’Università di Pisa, in collaborazione con ricercatori del Politecnico di Milano e del Politecnico di Torino, organizzano a Roma – presso la sede centrale del Cnr - un evento scientifico-divulgativo dedicato ai pionieri della Rete e al futuro della ricerca scientifica in questo settore. Programma completo al link .
La prima trasmissione dati tra due computer avvenne alle 22:30 del 29 ottobre 1969 tra il laboratorio di Leonard Kleinrock a Los Angeles (Ucla), e lo Stanford Research Institute, a 350 miglia di distanza. L’invio di quei pochi bit di informazioni attraverso la rete Arpanet – da cui si è poi originata Internet – ha dato vita ad una delle più grandi invenzioni dell’umanità.
L’evento del 29 ottobre, che racconterà passato, presente e futuro della Rete, si aprirà con un intervento del presidente del CNR, Massimo Inguscio; seguirà una sessione storico-celebrativa, con le testimonianze dei ricercatori italiani e statunitensi che contribuirono alla nascita di Internet e all’ingresso dell’Italia nella Rete. Leonard Kleinrock, in una video intervista, ripercorrerà i passi principali del progetto di ricerca Arpanet, mentre Luigi Fratta, che da giovanissimo lavorò proprio in America per collaborare con Kleinrock, porterà una testimonianza diretta dei primi anni di vita della Rete visti da Ucla. La sessione si concluderà con la testimonianza del professore Luciano Lenzini dell'Università di Pisa, che nel 1986 dall’Istituto Cnuce del Cnr di Pisa ha collegato per la prima volta l’Italia a Internet.
Il professore Luciano Lenzini dell'Università di Pisa intervistato nel corso dell'evento
La Rete ha ovviamente avuto un fondamentale impatto scientifico, socio-economico e culturale: ne discuteranno Paola Inverardi, docente presso il Dipartimento di Ingegneria informatica e Matematica dell’Università dell’Aquila, Stefano Quintarelli, informatico, imprenditore, blogger, di recente autore del saggio “Capitalismo immateriale”, e Federico Rampini, giornalista di Repubblica e testimone privilegiato, in qualità di corrispondente dalla Silicon Valley, dell’esplosione della rivoluzione Internet. Concluderà la sessione mattutina l’intervista di Luca Fraioli a Piero Angela, assoluto protagonista della divulgazione scientifica italiana negli ultimi 50 anni.
Nella sessione del pomeriggio il mondo della ricerca e dell’industria si confronteranno sul futuro di Internet, analizzando scenari evolutivi e sfide scientifiche e tecnologiche. Interverranno Alessandro Armando, professore dell’Università di Genova, esperto di cybersecurity, Maurizio Decina, professore del Politecnico di Milano, esperto di reti di telecomunicazione, Stefano Pileri, AD di Italtel e Luca Tomassini, fondatore, presidente e AD del gruppo Vetrya.
Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Roberto Barsotti
È scomparso nel tardo pomeriggio di lunedì 28 ottobre 2019 il professor Roberto Barsotti, già ordinario di Diritto internazionale all'Università di Pisa, da alcuni anni in pensione. La cerimonia di commemorazione del professor Barsotti si svolgerà mercoledì 30 ottobre, alle ore 14:30, nel Palazzo della Sapienza di Pisa.
Nato a Calci (PI) nel 1944, il professor Roberto Barsotti si è laureato in Giurisprudenza presso l'Università di Pisa come allievo della Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento (Collegio Medico-Giuridico). Allievo del professor Giuseppe Sperduti, è divenuto professore di prima fascia nel 1976. È stato titolare della cattedra di Diritto internazionale presso le Università di Salerno, Firenze e Pisa, svolgendo inoltre corsi speciali di insegnamento sia in Italia che all’estero (tra i quali si ricordano, ad esempio, quelli di Preparazione alla Carriera Diplomatica presso l'Università degli Studi di Firenze).
Il professor Barsotti ha ricoperto incarichi in qualità di esperto per conto del Ministero degli Affari Esteri italiano, dei Ministeri degli Affari Esteri di Paesi europei e latino-americani e delle Comunità Europee; dal 1980 al 1997 ha collaborato con il Dipartimento per la cooperazione allo sviluppo e con la Direzione Generale Affari Economici della Farnesina.
Ha partecipato alla costituzione della "Fondazione di ricerche e studi internazionali" e agli organi collegiali di molteplici Fondazioni, Enti statali e Istituti di ricerca.
Presso l'Università di Pisa è stato insignito dell'Ordine del Cherubino nel 2003 e ha ricoperto gli incarichi di vicepreside della Facoltà di Giurisprudenza, di Prorettore agli Affari Giuridici e di Prorettore Vicario.
Il professor Roberto Barsotti è autore di tre monografie in materia di diritto internazionale privato e di diritto interno in materia internazionale, nonché di articoli, voci di enciclopedie, note e contributi a volumi collettanei in riviste e pubblicazioni in lingua italiana, inglese e francese su molteplici tematiche, tra le quali si ricordano: l'ONU, i diritti umani, la cooperazione allo sviluppo, il mantenimento della pace, la giustizia internazionale, i limiti del territorio, il diritto interno in materia internazionale.
"Giurista raffinatissimo", come lo definì il professor Antonio Cassese, il professor Roberto Barsotti è stato un maestro di diritto e di vita - generoso, elegante e sensibile - per generazioni di studiosi, che grazie alla sua guida sono divenuti agenti diplomatici, dirigenti di organizzazioni internazionali, accademici di significativo rilievo, giuristi di prim'ordine.
Gli allievi: Matteo Del Chicca, Francesca Martines e Leonardo Pasquali