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Siamo abituati a pensare all’istrice come a un animale notturno, che di giorno rimane nascosto nelle gallerie scavate nel terreno e di notte esce dalla sua tana in cerca di cibo. Una ricerca dell’Università di Pisa, pubblicata recentemente sulla rivista “Scientific Reports”, ha per la prima volta descritto un comportamento peculiare di questo animale, che si allontana dall’idea che abbiamo del più grande roditore notturno della fauna italiana: in pieno giorno l’istrice porta i propri cuccioli a prendere il sole, e questo comportamento è definito come “sunbathing”. Lo studio è stato condotto dalla dottoranda Francesca Coppola e da Antonio Felicioli, docente di biochimica presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie, in collaborazione con Giuseppe Vecchio dello studio Agrofauna ed ex allievo di Felicioli.

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La ricerca è stata svolta in pieno campo nei boschi della provincia di Pisa e si è basata sul monitoraggio di tane abitate da istrici, previamente marcate e resi riconoscibili individualmente, mediante l’utilizzo di fototrappole. Le osservazioni condotte hanno evidenziato e confermato la presenza di attività motoria diurna nell’istrice durante tutto l’anno con picchi tra gennaio e giugno. L’attività motoria diurna è stata registrata sia in esemplari adulti sia sub-adulti e cuccioli. Contrariamente, il comportamento di “sunbathing” è strettamente legato alla presenza dei cuccioli che, da soli o con un genitore o un “helper”, sostano per lunghi periodi davanti alla propria tana sotto il sole. Il comportamento di “sunbathing” è stato osservato con regolarità in cinque famiglie di istrici solo nel periodo tra aprile e giugno prevalentemente nelle ore centrali del giorno. Probabilmente questo comportamento è indotto da esigenze metaboliche quali la sintesi di vitamina D oppure la termoregolazione.

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“Questo studio contribuisce alla conoscenza della biologia di questo affascinante grande roditore protetto della legislazione italiana ed europea di elevato interesse conservazionistico – commentano Antonio Felicioli e Francesca Coppola – Inoltre si gettano le basi per ulteriori indagini inerenti il ruolo della luce solare nel metabolismo degli animali notturni”.

Lunedì, 28 Ottobre 2019 09:32

Lorenzo Pagni in concerto

Il 31 ottobre alle 21, al Teatro Nuovo in piazza della stazione, Lorenzo Pagni in concerto.

Ingresso gratuito.

L'evento è organizzato dall'Associazione IMATS con il contributo dell'ateneo per le attività studentesche autogestite.

Info: Associazione IMATS Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Si è svolta all’Università di Pisa la finale della Start Cup Toscana 2019, la sfida tra idee innovative scaturite dal mondo della ricerca universitaria che quest’anno ha visto vincere un team della Scuola Normale Superiore e Istituto Nanoscienze del CNR grazie a Braiker, un biosensore basato su nano-acustica in grado di rilevare biomarker circolanti di traumi cerebrali nel sangue. Sul secondo gradino del podio Small Pixels, un algoritmo per il miglioramento delle qualità immagini video per streaming di alta qualità a basso costo, sviluppato da un team dell’Università di Firenze. Al terzo posto Tree Tower, una start-up innovativa spin-off della Scuola IMT Alti Studi Lucca che sviluppa software e digital solution su misura per la smart manufacturing. Quarta posizione per Euriskos, un sistema per trasformare il suono in energia elettrica sviluppato da un team dell’Università di Pisa. I primi quattro classificati avranno l’opportunità di partecipare al “Premio Nazionale per l’Innovazione”, in programma a Catania il 28 e 29 novembre 2019. 

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Grazie a una collaborazione già avviata con l’Università di Pisa per il progetto Contamination Lab, Federmanager Toscana ha reso disponibili altri due premi per il quinto e sesto posto, assegnati rispettivamente a Tocket, un sistema di ticketing per eliminare il bagarinaggio sviluppato da un team dell’Università di Pisa, e a QUON, un software per la sentiment analysis progettato da un team dell’Università di Firenze. Queste due idee saranno inserite nel percorso di accelerazione della Start Up Success della durata di 6 mesi finanziato interamente da Federmanager Toscana. 

Tra i progetti che hanno preso parte alla finale regionale del campionato degli innovatori anche Blocklock (Università di Pisa), DNA Blocks (Università di Firenze), DreamsVR (Scuola Normale Superiore), SienabioACTIVE Bioeconomy (Università di Siena).

La premiazione di Start Cup Toscana 2019 si è aperta con i saluti del prorettore vicario dell’Università di Pisa Carlo Petronio, della consigliera della Regione Toscana Alessandra Nardini, della rettrice della Scuola Sant’Anna Sabina Nuti e del direttore della Scuola IMT Alti Studi Lucca Pietro Pietrini. A seguire il professor Paolo Miccoli, presidente dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) ha tenuto un intervento dal titolo “Verso la nuova VQR: quale tipo di continuità?”. 

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Da sinistra: Nardini, Petronio, Raugi, Nuti, Pietrini, Miccoli.

Nella mattinata si è anche svolta una tavola rotonda dal titolo “La valutazione del trasferimento tecnologico nella valutazione degli Atenei”, moderata da Marco Raugi, prorettore al Trasferimento tecnologico dell’Università di Pisa. Sono intervenuti Sesto Viticoli, vicepresidente dell'Associazione Italiana per la Ricerca Industriale (Airi), Riccardo Pietrabissa, rettore della Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, Andrea Arnone, prorettore al Trasferimento tecnologico dell’Università di Firenze, Andrea Piccaluga, delegato al Trasferimento tecnologico della Scuola Sant’Anna e Presidente Netval, Paolo Miccoli, presidente ANVUR. La proclamazione dei vincitori è stata affidata a Chiara Cappelli, prorettore al Trasferimento tecnologico della Scuola Normale Superiore, mentre a conclusione della mattinata ci sono stati i saluti di Marco Paggi, delegato alla Ricerca della Scuola IMT Alti Studi Lucca, che ospiterà la prossima edizione della Start Cup Toscana.


Sfoglia la foto gallery con le immagini di tutti i team in gara:

 

Venerdì, 25 Ottobre 2019 13:39

Plateìa in concerto

Mercoledì 30 ottobre dalle 21:30, all'ExWide (via Franceschi, 13 - Pisa), Plateìa in concerto.

Tamburelli salentini, violino, friscaletto siciliano, bouzzouki greco, mandolino, marranzano, darabouka, organetto e chitarra, per creare un’atmosfera caldamente mediterranea che coinvolga il pubblico, rendendolo partecipe di una dimensione che annulla i confini geografici e cronologici.

Ingresso Gratuito.

L'iniziativa è organizzata dall'associazione studentesca Filiforme con i contributi alle attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa (rif. n. 2062).

Info 3441807120 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Venerdì, 25 Ottobre 2019 13:21

Plateìa in concerto

Mercoledì 30 ottobre dalle 21:30, all'ExWide (via Franceschi, 13 - Pisa), Plateìa in concerto.

Tamburelli salentini, violino, friscaletto siciliano, bouzzouki greco, mandolino, marranzano, darabouka, organetto e chitarra, per creare un’atmosfera caldamente mediterranea che coinvolga il pubblico, rendendolo partecipe di una dimensione che annulla i confini geografici e cronologici.

Ingresso Gratuito.

L'iniziativa è organizzata dall'associazione studentesca Filiforme con i contributi alle attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa (rif. n. 2062).

Info 3441807120 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Venerdì, 25 Ottobre 2019 11:26

Spettacolo "Pisa o della memoria dannata"

Il 29 ottobre alle 21 va in scena al Teatro Nuovo, in piazza della Stazione, lo spettacolo "Pisa o della memoria dannata", con Paolo Giommarelli e Sergio Costanzo.

L'evento è organizzato dall'Associazione News, con il contributo finanziario dell'università di Pisa per le attività autogestite studentesche (rif. 1973).

InfoQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Venerdì, 25 Ottobre 2019 11:18

Spettacolo "Pisa o della memoria dannata"

Il 29 ottobre alle 21 va in scena al Teatro Nuovo, in piazza della Stazione, lo spettacolo "Pisa o della memoria dannata", con Paolo Giommarelli e Sergio Costanzo.

L'evento è organizzato dall'Associazione News, con il contributo finanziario dell'università di Pisa per le attività autogestite studentesche (rif. 1973).

InfoQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Martedì 29 ottobre alle 10 nell’aula magna nuova del Palazzo della Sapienza (Via Curtatone e Montana, 15) Il direttore del Museo Egizio di Torino inaugura l’anno accademico di “Orientalistica” all’Università di Pisa. Christian Greco, che nell’Ateneo pisano ha conseguito il dottorato di ricerca, parlerà di Rivoluzione digitale e Umanesimo. L’intervento sarà preceduto dai saluti del direttore del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, Pierluigi Barrotta e della professoressa Marilina Betrò, presidente del corso di laurea magistrale di Orientalistica.
“Le tecnologie esercitano un fascino straordinario su giovani e meno giovani - dice Marilina Betrò - Il rischio è credere erroneamente che esse sole abbiano le risposte, che la scienza sia solo una”.
“Lo scienziato e l’umanista – sottolinea Christian Greco - devono lavorare sempre di più assieme per cercare di dipanare la complessità del mondo contemporaneo”.
Christian Greco, che ha studiato a Pavia e Leiden, ha svolto i suoi studi di dottorato in Egittologia proprio a Pisa, sotto la supervisione di Marilina Betrò, prima di intraprendere la sua carriera che lo ha portato nel 2014 alla direzione del Museo Egizio. La collaborazione tra l’egittologia pisana e il Museo, rafforzata dalla nomina della professoressa Betrò a presidente del Comitato Scientifico del Museo Egizio nel 2016, porta ogni anno decine di studenti a svolgere tirocini in museo a Torino e a sviluppare progetti di ricerca per tesi, dottorati e assegni, che bene illustrano l’esperienza concreta di simbiosi tra ricerca egittologica, scientifica e tecnologie.

 

Qual è il ruolo dell’umanista nel mondo digitale? È questo l’interrogativo di fondo che ci pone oggi il mondo contemporaneo e che il corso di laurea magistrale di “Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente” dell’Ateneo pisano vuole portare all’attenzione di tutti nella lezione inaugurale dell’anno accademico 2019-2010, il 29 ottobre prossimo, tenuta da Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, che parlerà di “Rivoluzione digitale e Umanesimo”. La lezione, in programma alle ore 10 nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza, è aperta a tutti gli interessati. L’intervento di Christian Greco sarà preceduto dai saluti del direttore del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, Pierluigi Barrotta e della professoressa Marilina Betrò, presidente del corso di laurea magistrale di Orientalistica.



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Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino

 

“In una Pisa che festeggia i 50 anni dalla nascita del primo corso di laurea in Informatica e reduce da un Internet festival di straordinario successo, non potevo ignorare la richiesta di senso che viene da chi desidera accostarsi oggi allo studio del mondo antico, occidentale o orientale che sia - dice Marilina Betrò - Le tecnologie esercitano un fascino straordinario su giovani e meno giovani. Il rischio è credere erroneamente che esse sole abbiano le risposte, che la scienza sia solo una”.

Il messaggio che il giovane direttore del Museo Egizio porterà nella lezione inaugurale è che la massa e la complessità crescente dei dati oggi forniti dalle analisi scientifiche e dalle tecnologie allo studio del mondo antico richiedono un livello di interpretazione sempre maggiore, irrealizzabile senza lo sforzo congiunto di tutte le discipline coinvolte. “Lo scienziato e l’umanista – dice Christian Greco - devono lavorare sempre di più assieme per cercare di dipanare la complessità del mondo contemporaneo”.

Christian Greco, che ha studiato a Pavia e Leiden, ha svolto i suoi studi di dottorato in Egittologia proprio a Pisa, sotto la supervisione di Marilina Betrò, prima di intraprendere la luminosa carriera che lo ha portato nel 2014 alla direzione del Museo Egizio. La collaborazione tra l’egittologia pisana e il Museo, rafforzata dalla nomina della professoressa Betrò a presidente del Comitato Scientifico del Museo Egizio nel 2016, porta ogni anno decine di studenti a svolgere tirocini in museo a Torino e a sviluppare progetti di ricerca per tesi, dottorati e assegni, che bene illustrano l’esperienza concreta di simbiosi tra ricerca egittologica, scientifica e tecnologie.

Sarà assegnato a Federico Faggin, figura eclettica di scienziato, ingegnere e imprenditore padre di invenzioni che hanno reso possibile la nascita di tecnologie fondamentali per l'informatica quali il microprocessore, il touchpad e il touchscreen, il dottorato di ricerca honoris causa in Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa. La cerimonia di conferimento si terrà mercoledì 30 ottobre, alle 10.30, nell'Aula Magna Nuova della Sapienza. Il programma sarà aperto dal saluto del rettore Paolo Maria Mancarella, cui seguiranno la lettura della Motivazione da parte del professor Giuseppe Anastasi, direttore del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, e la Laudatio tenuta dal professor Bruno Neri, ordinario dello stesso dipartimento. Dopo la consegna del dottorato honoris causa il premiato svolgerà la sua Lectio Magistralis dal titolo "L’intelligenza biologica non è equiparabile all’intelligenza artificiale". La mattinata terminerà con un intervento musicale.

"Per spiegare le ragioni del conferimento - si legge nella Motivazione del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione - basterebbe ricordare che Federico Faggin è probabilmente l’italiano più illustre che abbia mai lavorato nella Silicon Valley, e che a lui si deve l’invenzione di un dispositivo fino ad oggi fondamentale per l’evoluzione dell’informatica e delle tecnologie digitali, il microprocessore". E subito dopo si sottolinea che "non sono molti gli scienziati in grado di avere una visione profonda del significato e del potenziale impatto delle proprie scoperte. E a riuscire a costruire le realtà e le filiere adatte a sviluppare questo potenziale. Faggin è uno di questi scienziati".

Sempre il 30 ottobre, alle ore 17.00, nell'Aula Magna della Scuola di Ingegneria Federico Faggin presenterà il suo ultimo libro "Silicio", un'autobiografia in cui parla del suo percorso professionale e delle ricerche più recenti sul tema della consapevolezza. Il dialogo con studenti, giovani e tutti gli interessati sarà coordinato da Chiara Albicocco, giornalista scientifica di radio24.

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Nato a Vicenza nel 1941, Federico Faggin si è laureato con lode in Fisica nel 1965 all’Università di Padova, iniziando ancor prima della discussione della tesi a occuparsi di calcolatori alla Olivetti di Borgolombardo. Trasferitosi negli Stati Uniti, ha iniziato a sviluppare la tecnologia MOS con Gate al silicio che avrebbe successivamente reso possibile la realizzazione del primo microprocessore. Fra il 1970 e il 1974 ha operato come capo progetto dell'Intel 4004 e responsabile dello sviluppo dei microprocessori 8008, 4040 e 8080 e delle relative architetture. Nel 1974 ha fondato e diretto la Zilog, la prima ditta dedicata esclusivamente ai microprocessori; nel 1986 ha co-fondato e diretto la Synaptics, ditta che ha sviluppato i primi Touchpad e Touchscreen, e dal 2004 è amministratore delegato della Foveon, che produce sensori avanzati di immagine per fotocamere digitali. Per promuovere le ricerche e gli studi sui meccanismi della coscienza, considerata come una proprietà irriducibile della natura, nel 2011 Faggin ha fondato la Federico & Elvia Faggin Foundation, una organizzazione no-profit che sponsorizza programmi teorici e sperimentali presso università e istituti di ricerca statunitensi.
Nel corso della carriera, Federico Faggin ha ricevuto diverse lauree honoris causa da università italiane e PhD honoris causa da prestigiosi istituti internazionali. Numerosi sono stati i riconoscimenti nazionali e internazionali, tra i quali si segnalano il titolo di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana (1992) e il Premio "Enrico Fermi" conferito dalla Società Italiana di Fisica (2014), passando per la National Medal of Technology and Innovation, massimo riconoscimento degli Stati Uniti nell'ambito dell'innovazione tecnologica, conferito il 19 Ottobre 2010 dal presidente Obama.

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