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Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Pietro Armienti
È scomparso a Pisa il professor Pietro Armienti, professore ordinario di Petrologia al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Le esequie saranno celebrate sabato 18 maggio alle ore 16.00 nella chiesa di San Nicola in via Santa Maria. Pubblichiamo qui di seguito un ricordo del professor Armienti a firma di Sergio Rocchi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra.
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Giovedì 16 maggio 2019 Pietro Armienti ha improvvisamente lasciato la sua famiglia e la comunità accademica.
Nato a Taranto nel 1957, si è trasferito a Pisa nel 1975, in seguito all’ammissione alla classe di scienze della Scuola Normale Superiore. Laureato in Geologia nel 1980, era professore ordinario di Petrologia dal 2001 presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Ha servito il nostro Ateneo, tra l’altro, come membro del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione.
Le sue ricerche geologiche sono partite dai sistemi vulcanici attivi dei Campi Flegrei, dell’Etna, di Lanzarote (Canarie) e della Terra Vittoria (Antartide). Proprio in Antartide Pietro Armienti ha svolto attività pionieristicamente romantiche, come la prime spedizioni italiane e la scoperta di uno degli ultimi vulcani attivi ancora sconosciuti sulla Terra. D’altra parte, le sue sei spedizioni scientifiche in Antartide lo hanno portato a sviluppare complessi e provocatori modelli eterodossi sulla distribuzione di elementi e isotopi radiogenici nel mantello terrestre, per poi iniziare a sviluppare idee e modelli climatici e paleoclimatici con approcci non convenzionali. Una Antartide ricca di spunti scientifici, ma anche, secondo Pietro, luogo ideale per leggere la Divina Commedia.
L’attività di ricerca di Pietro Armienti si è a lungo concentrata nel settore dell’analisi tessiturale quantitativa delle rocce ignee e per l’interpretazione termodinamica della cinetica di cristallizzazione dei magmi. L’attività scientifica non è mai rimasta disgiunta dal senso pratico, che gli ha permesso di acquisire la titolarità di tre brevetti relativi allo sviluppo di modelli stereologici relativi alla misura delle Crystal Size Distributions con applicazione pratica alla caratterizzazione e valorizzazione dei materiali lapidei, e di progettare metodi per lo smaltimento e riciclo delle macerie dei terremoti.
Questa vasta attività di ricerca può essere riassunta nelle sue oltre 120 pubblicazioni scientifiche e nei numerosi progetti di ricerca finanziati. Ma rimarrebbe una lettura parziale e limitante se dimenticassimo le testimonianze della brillante e curiosa intelligenza di Pietro, che lo ha portato a indagare tematiche geologiche da punti di vista inediti. La sua mente eclettica lo ha anche portato a superare le barriere disciplinari, offrendoci a sorpresa idee sull’applicazione dell’analisi di immagine (dal microscopio petrografico alle immagini satellitari), e risolvendo problematiche ambientali anche complesse. Soltanto una mente aperta come quella di Pietro sarebbe stata in grado di legare insieme l’arte, la storia e la matematica, leggendo la serie di Fibonacci sulla facciata medievale di una chiesa di Pisa, o scoprendo la vera utilità del Qibla finder, uno complesso strumento di navigazione, scambiato da tutti per un portalumi. Per questi spunti geniali, non soltanto la comunità scientifica è in debito con Pietro, ma anche la città di Pisa, che grazie a lui ha accresciuto la propria eredità culturale dell’età d’oro della sua Repubblica, dove conoscenza, capacità di calcolo, interazione col medio-oriente e commercio hanno costruito una prosperità di rilevanza mondiale.
Pietro Armienti ha saputo sorprenderci continuamente, perfino nel modo in cui ci ha lasciati. Eppure, tutta questa scienza esplorata senza frontiere impallidisce di fronte al maestoso insegnamento implicito nel metodo col quale Pietro ha affrontato la sua malattia. Mai un moto di disperazione, mai un lamento, mai un autocompianto. La sua mente brillante iperattiva ha sempre dominato un corpo che avrebbe messo in difficoltà chiunque, ma non Pietro Armienti. Sempre al pezzo tutti i giorni, proponendo soluzioni semplici a grandi problemi scientifici. Semplicità che Pietro ha sempre proposto nella quotidiana vita accademica e che troppo poco abbiamo saputo sfruttare. Tutto accompagnato da una raffinata simpatia nel cogliere problematiche dei nostri tempi e stemperarle in quelle due o tre parole indimenticabili, dall’approccio magico necessario per risolvere i problemi dei primi computer, alla frenesia dell’editing al momento di sottomettere un articolo, fino alla più grave delle malattie moderne, la diagnosi.
Avremo tutti da ripensare a lungo alle idee e ai metodi che Pietro Armienti ha seminato con leggerezza e giocosa ironia nel troppo breve tempo che è stato tra noi.
Le esequie saranno celebrate sabato 18 maggio alle ore 16.00 nella chiesa di San Nicola in via Santa Maria, la chiesa nella cui facciata Pietro ha saputo leggere quella serie di Fibonacci che nessun altro, in molti secoli, era riuscito a vedere.
Sergio Rocchi
Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra
Incarico presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione “Comunicazione e disseminazione scientifica dei risultati di progetti del Dipartimento, con particolare riferimento al progetto CrossLab-Dipartimento di Eccellenza..."
Avviso di fabbisogno interno per un incarico di attività di ripresa e montaggio finalizzata a documentare la ricerca o a realizzare prodotti di supporto a convegni incontri di studio; documentazione di convegni, giornate di studio, incontri;
Avviso di fabbisogno interno "Valutazione degli effetti di diversi regimi alimentari sul metabolismo basale e la composizione corporea nello sportivo”
Avviso di fabbisogno interno per le esigenze del progetto di ricerca “Ruolo della composizione in carboidrati della dieta sulla performance cardiopolmonare in pazienti con diabete di tipo 2”
Contributo del CUG per i campi estivi per ragazzi e ragazze
Il Comitato Unico di Garanzia dell'Università di Pisa offre, anche per l'anno 2019, un contributo economico a tutti i componenti della comunità universitaria pisana (personale docente e tecnico-amministrativo, studenti, dottorandi, specializzandi, assegnisti di ricerca, borsisti) che iscrivono i propri figli ai campi estivi. Il contributo è previsto per bambine/i e ragazze/i in età per frequentare nidi d'infanzia, scuole materne e scuola primaria o secondaria di 1° grado. Il contributo è previsto anche per ragazze/i che frequentano la scuola secondaria di 2° grado purché non abbiano superato il 14° anno di età; comunque, in caso di ragazze/i con disabilità, il rimborso non è vincolato a limiti di età.
Il contributo economico sarà di 30,00 Euro settimanali, per un periodo massimo di quattro settimane per ogni figlia/o.
Il Comitato Unico di Garanzia dell'Università di Pisa chiede di comunicare, entro il giorno 21 giugno 2019, la richiesta per ricevere il contributo inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Nella mail dovranno essere specificate le seguenti informazioni:
- nome, cognome e numero di matricola della/del richiedente;
- rapporto della/del richiedente con l’Università di Pisa (docente, personale tecnico amministrativo, studente, etc.);
- nome, cognome, data di nascita di ogni figlia/o per cui si richiede il contributo;
- numero di settimane previste di partecipazione al campo per ogni figlia/o.
ATTENZIONE: La documentazione utile per poter ricevere il contributo (fatture/ricevute e ogni altro documento utile valido per legge attestanti i pagamenti effettuati) dovrà essere presentata a conclusione della stagione estiva. I tempi e le modalità di trasmissione saranno comunicati dal Comitato con messaggio successivo.
Al seguente link https://www.cug.unipi.it/item/217-contributo-per-i-campi-estivi-2019.html sono disponibili le “Linee guida – contributo campi solari CUG UniPI”, per informazioni specifiche sulla corretta documentazione da fornire per poter ricevere il contributo.
Si fa presente che, qualora lo stanziamento destinato all’erogazione del contributo economico sopraindicato non fosse sufficiente a coprire le richieste pervenute alla data del 21 giugno 2019, il Comitato Unico di Garanzia si riserva di intervenire diminuendo l’importo del contributo in maniera proporzionale tra tutti i richiedenti.
Avviso di fabbisogno interno "Studi conoscitivi e ricerche per la conservazione e la valorizzazione del Complesso della Certosa di Calci e dei suoi Poli Museali”
Al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi la mostra "Window on the world"
È stata inaugurata venerdì 10 maggio al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi la mostra "Window on the world. Il mercato internazionale delle stampe nella Livorno del Settecento", a cura di Cinzia Maria Sicca, Alessandro Tosi, Antonella Capitanio. L'esposizione è visitabile fino al 30 giugno.
Nel corso del XVIII secolo Livorno è un importante nodo nel mercato dell’arte, cosmopolita crocevia di mode e gusti per mercanti e acquirenti. Tappa importante del Grand Tour e soprattutto “emporio felice del Mediterraneo”, è il porto da cui vengono inviati ai paesi di origine gli acquisti compiuti dai viaggiatori sul suolo italiano. In tale scenario, la mostra "Window on the World" intende raccontare alcune delle storie che uniscono incisori, editori, mercanti e collezionisti sullo sfondo del commercio nazionale e internazionale delle stampe.
Antonio Verico (1775 ca.- prima metà del XIX secolo) e Carlo Lasinio (1759-1838), Veduta della squadra di S.M. Britannica alla vela nelle vicinanze della città e porto di Livorno nell’anno 1798 sotto il comando di S.E. il Cont. Ammiraglio della Squad.a Orazio Nelson, da Omobono Roselli (attivo nella seconda metà del XVIII secolo), 1799, Acquaforte; 460x730 mm, Livorno, Fondazione Livorno.
Storie legate all’immagine della città, nella costruzione di un’identità che ne restituisce, in una suggestiva dimensione paesaggistica e urbana, i caratteri distintivi di una comunità e delle sue molte “nazioni”. E storie legate a personaggi che proprio a Livorno diventano protagonisti di episodi di particolare suggestione e straordinaria modernità. Come Giacinto Micali, che nella seconda metà del secolo avvia un magazzino destinato a rappresentare un modello europeo di imprenditorialità commerciale. Ricostruendo il ricco catalogo di stampe inglesi a maniera nera del magazzino Micali, con opere da Nathaniel Dance, Pietro da Cortona, Salvator Rosa, Peter Paul Rubens, Sir Joshua Reynolds, Benjamin West, la mostra consente dunque di rivivere una Livorno finestra sul mondo (Window on the World), gettando una prima luce sul suo vivace e aperto mercato e su come esso ha inciso sulla diffusione e affermazione dell’elemento visivo nella società e nella cultura del XVIII secolo.
John Hall (1739-1797), William Penn tratta con gli indiani d’America quando fondò la provincia della Pensylvania nell’America del Nord 1681, da Benjamin West (1738-1820), 1775, Acquaforte e bulino; 514x636 mm, Roma, Istituto Centrale per la Grafica, F.C. 68336, (deposito dall’Accademia Nazionale dei Lincei).
La mostra, esito del Progetto di Ricerca di Ateneo "Livorno emporio del Mediterraneo: arti, cultura, mercato e Nazioni in antico regime" (PRA 2017 42, coordinatore scientifico Antonella Gioli, membri Alberto Ambrosini, Antonella Capitanio, Vincenzo Farinella, Daria Gastone, Laura Macchi, Claudia Marchese, Manuel Rossi, Cinzia Maria Sicca, Alessandro Tosi), è realizzata dal Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) in collaborazione con il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, il Sistema Bibliotecario di Ateneo, il Sistema Museale di Ateneo, e con il patrocinio di: Archivio di Stato di Livorno; Biblioteca Labronica “F.D. Guerrazzi” di Livorno; Camera di Commercio Maremma e Tirreno di Livorno; Comune di Livorno Ufficio Biblioteche e Spettacolo; Fondazione Livorno; Istituto Centrale per la Grafica.
Alla Domus Mazziniana la presentazione del volume “La Costituzione, 70 anni dopo”
Sabato 18 maggio, alle ore 16.30, alla Domus Mazziniana, sarà presentato il volume “La Costituzione, 70 anni dopo” curato da Carlo Smuraglia, presidente emerito dell’ANPI, che presenta al pubblico i risultati di sei seminari promossi dall’associazione a Bologna, Pisa, Macerata, Torino, Roma, Milano in occasione dei 70 anni della Costituzione repubblicana, dove si sono confrontati i maggiori studiosi italiani intorno al tema dell’attuazione della Costituzione.
Dopo i saluti del rettore dell’Università di Pisa e presidente della Domus Mazziniana Paolo Mancarella, del presidente provinciale Anpi Bruno Possenti, del presidente nazionale dell'Associazione Mazziniana Italiana Michele Finelli, discuteranno dei risultati del volume con il curatore Carlo Smuraglia, Luisa Azzena, docente di Istituzioni di Diritto pubblico presso il dipartimento di Giurisprudenza e Saulle Panizza, responsabile del Laboratorio di Cultura Costituzionale dell’Ateneo pisano.
Nell'occasione il presidente emerito dell'ANPI Carlo Smuraglia consegnerà a Muzio Salvestroni la tessera onoraria ANPI, in memoria del padre Cesare Salvestroni, martire della Resistenza e medaglia d'onore alla memoria.
Il volume, “La Costituzione, 70 anni dopo”, raccoglie i contributi presentati in occasione di sei seminari tematici organizzati dall’ANPI con l’intento, annunciato già all’indomani del referendum costituzionale del 2016, di promuovere una riflessione pubblica sui profili attinenti alla mancata attuazione della Costituzione a 70 anni dalla sua entrata in vigore. Nella seconda parte, un commento redatto collegialmente da un gruppo di lavoro coordinato da Carlo Smuraglia propone un bilancio della discussione e traccia alcune possibili linee di indirizzo per l’attuazione del dettato costituzionale.
Completa il volume la lectio magistralis tenuta il 10 dicembre 2018 a Bologna da Gaetano Silvestri, in occasione del settantesimo anniversario dell’adozione della “Dichiarazione universale dei diritti umani”.