Alla scoperta della flora spontanea italiana
Dal 15 al 18 maggio si è svolta nel Mugello romagnolo l'escursione del Gruppo per la Floristica, Sistematica ed Evoluzione della Società Botanica Italiana, organizzata dall'Università di Pisa. Scopo dell’iniziativa, che si svolge ogni anno in regioni italiane differenti, è quello di contribuire alla conoscenza della distribuzione della flora spontanea di territori poco conosciuti.
I partecipanti all'escursione
In particolare l'escursione di quest’anno è stata organizzata dal dottor Francesco Roma-Marzio dell’Orto e Museo Botanico in stretta collaborazione con il professore Lorenzo Peruzzi e il dottor Marco D'Antraccoli del Dipartimento di Biologia. Ventisei in tutto i partecipanti fra rappresentanti di otto università (Calabria, Camerino, Marche, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Tuscia), di altri enti di ricerca e appassionati.
Il nutrito gruppo di botanici si è mosso, spesso suscitando la curiosità degli abitanti della zona, in varie località nelle altre valli dei fiumi Sillaro, Santerno e Senio, tra i comuni di Firenzuola e di Palazzuolo sul Senio (città metropolitana di Firenze).
Dalle numerose piante raccolte sono stati predisposti campioni d'erbario (piante essiccate, conservabili nel tempo come campioni museali), che saranno studiati ed identificati nei prossimi mesi. Lo stesso gruppo di studiosi si ritroverà a Pisa nel febbraio 2020, per un workshop che permetterà di risolvere alcune criticità di identificazione e per arrivare successivamente a una pubblicazione scientifica collettiva.
Avviso di fabbisogno interno per il conferimento di un incarico su “Studi conoscitivi e ricerche per la conservazione e la valorizzazione del Complesso della Certosa di Calci e dei suoi Poli Museali
Avviso di fabbisogno interno per il conferimento di un incarico di supervisore del progetto di recupero degli OFA
Incarico presso il Dipartimento di Scienze della Terra ricostruzione e parametrizzazione di modelli geotecnici di terreno naturale vegetato con apparati radicali sviluppati, mediante l'uso di macchine di taglio grosso prototipali
Informazione e democrazia - 17 maggio 2019
Arriva il Navigatore elettorale, l’applicazione per orientarsi nel voto alle Europee 2019
Dopo il debutto alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, torna il “Navigatore elettorale”, l'applicazione online molto intuitiva e facile da usare che aiuta gli elettori a orientarsi tra le varie proposte elettorali questa volta delle Europee 2019. Collegandosi al sito https://europa.navigatoreelettorale.it/ e rispondendo a 30 domande, l’utente viene posizionato su una mappa, dove può vedere a quale area politica è più vicino (in generale e su ogni singolo tema) e capire come la pensano i vari schieramenti sulle varie tematiche.
Il Navigatore elettorale è stato sviluppato da un un team di studiosi del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa nell'ambito di un progetto di ricerca internazionale diretto dall'Università di Amsterdam in collaborazione con KiesKompas.nl, un centro di ricerca olandese impegnato nello sviluppo operativo di Voting Advice Application (VAA). L'Osservatorio sui Partiti Politici e la Rappresentanza (OPPR), presieduto dal professor Luciano Bardi e diretto dal professor Enrico Calossi, e operante presso l’Osservatorio su Politica e Istituzioni (OPI), diretto dal professor Eugenio Pizzimenti, costituisce l’unità italiana del progetto. Per sviluppare l’applicazione 2019, l’OPPR si è avvalso della collaborazione di Stella Gianfreda e di un team di studenti di Scienze politiche che svolgono attività di ricerca alternativa al tirocinio presso l’OPI.
«Il “Navigatore elettorale Europee 2019” è una applicazione online e gratuita che fornisce un'indicazione di voto in vista delle elezioni politiche, basata sulle preferenze espresse da ciascun utente - spiegano i ricercatori - Sono già disponibili, online, altre VAA dedicate alle prossime elezioni politiche. Tuttavia, il "Navigatore Elettorale Europee 2019", oltre a essere il frutto di una collaborazione scientifica consolidata e inserito in un progetto di ricerca comparato, è lo strumento che offre la mappatura più completa dei temi della campagna elettorale (30 statements ) e dei partiti in competizione (14 liste analizzate)».
«Le oltre 40 tematiche raccolte inizialmente sono state sottoposte ad analisi fattoriale attraverso il ricorso a panel group, per poter così essere raggruppate in sotto-aree tematiche (ad es. "Unione Europea" o "Immigrazione") – spiegano Calossi e Pizzimenti – Successivamente, l'OPPR ha raccolto le posizioni ufficiali dei partiti, sulla base di una gerarchia di fonti primarie e secondarie (dal programma elettorale alle dichiarazioni mezzo stampa, fino alle pubblicazioni sul sito ufficiale dei partiti ai social media). La codifica si è concentrata su 30 tematiche, una volta esclusi i temi meno rilevanti o rispetto ai quali le posizioni dei partiti non variavano significativamente. Nella fase di codifica le posizioni dei partiti sono state graduate su una scala 1-5 (del tutto d'accordo, d'accordo, né in disaccordo né d'accordo, in disaccordo, del tutto in disaccordo). In base a questo metodo le posizioni dei partiti sono state posizionate in un quadrante costruito lungo due dimensioni: la dimensione libero mercato-interventismo pubblico in economica e la dimensione conservatorismo-progressismo su Unione Europea e diritti civili». L’OPPR non si è limitato a mappare i partiti più grandi. Pertanto sono state raccolte e codificate informazioni per 14 partiti, pari a 448 affermazioni codificate.
Incarico presso il Centro di Servizi “Polo Universitario Sistemi Logistici” di Livorno per attività tutoriali, didattico-integrative, propedeutiche e di recupero per l’a.a. 2018/2019
Incarico presso il Dipartimento di Civiltà e forme del Sapere “Studio epigrafico delle inscriptiones falsae dei centri antichi di Cosa, Volsinii, Visentia, Blera, Tarquinii, Centumcellae,Veiens, Capenas, ager Viterbiensis
Incarico per Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere: “Studio epigrafico delle inscriptiones falsae dei centri antichi di Luca, Pistoriae, Volaterrae, Saena, Arretium e consegna di relazione scritta sull’attività svolta”
Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Pietro Armienti
Docente di Petrologia al Dipartimento di Scienze della Terra, era conosciuto per aver saputo leggere la serie di Fibonacci sulla facciata della chiesa di San Nicola a Pisa
È scomparso a Pisa il professor Pietro Armienti, professore ordinario di Petrologia al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Le esequie saranno celebrate sabato 18 maggio alle ore 16.00 nella chiesa di San Nicola in via Santa Maria. Trasmettiamo un ricordo del professor Armienti a firma di Sergio Rocchi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, dalle cui parole emerge il ritratto di una persona e di uno studioso stimato da tutti i suoi colleghi e allievi.
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Giovedì 16 maggio 2019 Pietro Armienti ha improvvisamente lasciato la sua famiglia e la comunità accademica.
Nato a Taranto nel 1957, si è trasferito a Pisa nel 1975, in seguito all’ammissione alla classe di scienze della Scuola Normale Superiore. Laureato in Geologia nel 1980, era professore ordinario di Petrologia dal 2001 presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Ha servito il nostro Ateneo, tra l’altro, come membro del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione.
Le sue ricerche geologiche sono partite dai sistemi vulcanici attivi dei Campi Flegrei, dell’Etna, di Lanzarote (Canarie) e della Terra Vittoria (Antartide). Proprio in Antartide Pietro Armienti ha svolto attività pionieristicamente romantiche, come la prime spedizioni italiane e la scoperta di uno degli ultimi vulcani attivi ancora sconosciuti sulla Terra. D’altra parte, le sue sei spedizioni scientifiche in Antartide lo hanno portato a sviluppare complessi e provocatori modelli eterodossi sulla distribuzione di elementi e isotopi radiogenici nel mantello terrestre, per poi iniziare a sviluppare idee e modelli climatici e paleoclimatici con approcci non convenzionali. Una Antartide ricca di spunti scientifici, ma anche, secondo Pietro, luogo ideale per leggere la Divina Commedia.
L’attività di ricerca di Pietro Armienti si è a lungo concentrata nel settore dell’analisi tessiturale quantitativa delle rocce ignee e per l’interpretazione termodinamica della cinetica di cristallizzazione dei magmi. L’attività scientifica non è mai rimasta disgiunta dal senso pratico, che gli ha permesso di acquisire la titolarità di tre brevetti relativi allo sviluppo di modelli stereologici relativi alla misura delle Crystal Size Distributions con applicazione pratica alla caratterizzazione e valorizzazione dei materiali lapidei, e di progettare metodi per lo smaltimento e riciclo delle macerie dei terremoti.
Questa vasta attività di ricerca può essere riassunta nelle sue oltre 120 pubblicazioni scientifiche e nei numerosi progetti di ricerca finanziati. Ma rimarrebbe una lettura parziale e limitante se dimenticassimo le testimonianze della brillante e curiosa intelligenza di Pietro, che lo ha portato a indagare tematiche geologiche da punti di vista inediti. La sua mente eclettica lo ha anche portato a superare le barriere disciplinari, offrendoci a sorpresa idee sull’applicazione dell’analisi di immagine (dal microscopio petrografico alle immagini satellitari), e risolvendo problematiche ambientali anche complesse. Soltanto una mente aperta come quella di Pietro sarebbe stata in grado di legare insieme l’arte, la storia e la matematica, leggendo la serie di Fibonacci sulla facciata medievale di una chiesa di Pisa, o scoprendo la vera utilità del Qibla finder, uno complesso strumento di navigazione, scambiato da tutti per un portalumi. Per questi spunti geniali, non soltanto la comunità scientifica è in debito con Pietro, ma anche la città di Pisa, che grazie a lui ha accresciuto la propria eredità culturale dell’età d’oro della sua Repubblica, dove conoscenza, capacità di calcolo, interazione col medio-oriente e commercio hanno costruito una prosperità di rilevanza mondiale.
Pietro Armienti ha saputo sorprenderci continuamente, perfino nel modo in cui ci ha lasciati. Eppure, tutta questa scienza esplorata senza frontiere impallidisce di fronte al maestoso insegnamento implicito nel metodo col quale Pietro ha affrontato la sua malattia. Mai un moto di disperazione, mai un lamento, mai un autocompianto. La sua mente brillante iperattiva ha sempre dominato un corpo che avrebbe messo in difficoltà chiunque, ma non Pietro Armienti. Sempre al pezzo tutti i giorni, proponendo soluzioni semplici a grandi problemi scientifici. Semplicità che Pietro ha sempre proposto nella quotidiana vita accademica e che troppo poco abbiamo saputo sfruttare. Tutto accompagnato da una raffinata simpatia nel cogliere problematiche dei nostri tempi e stemperarle in quelle due o tre parole indimenticabili, dall’approccio magico necessario per risolvere i problemi dei primi computer, alla frenesia dell’editing al momento di sottomettere un articolo, fino alla più grave delle malattie moderne, la diagnosi.
Avremo tutti da ripensare a lungo alle idee e ai metodi che Pietro Armienti ha seminato con leggerezza e giocosa ironia nel troppo breve tempo che è stato tra noi.
Le esequie saranno celebrate sabato 18 maggio alle ore 16.00 nella chiesa di San Nicola in via Santa Maria, la chiesa nella cui facciata Pietro ha saputo leggere quella serie di Fibonacci che nessun altro, in molti secoli, era riuscito a vedere.