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Un gruppo di studenti dell’Università di Pisa sono impegnati, nella settimana dal 27 maggio al 31 maggio, nel workshop Pisa_Volterra_Detroit, progetto speciale per la didattica finanziato dall’Ateneo pisano. Gli studenti italiani, del corso di ‘Istituzioni di storia dell’architettura e dell’urbanistica’ (corso di studio in Scienze dei Beni Culturali), partecipano al workshop insieme ai loro colleghi americani, futuri architetti, dell’University of Detroit, Mercy School of architecture, a Volterra per il semestre estivo. L’attività didattica è coordinata dalla professoressa Denise Ulivieri (Università di Pisa), dal professore e architetto Dan Pitera, Executive Director of the Detroit Collaborative Design Center (DCDC), dalla professoressa Galina Tirnanic dell’University of Oakland, con la collaborazione della dott.ssa Chiara Lo Re.

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Il workshop Pisa_Volterra_Detroit è uno strumento di confronto interculturale e un’occasione per gli studenti di aprirsi a una prospettiva internazionale. Questa esperienza didattica, introdotta e consolidata nell’ambito delle passate attività del Laboratorio Universitario Volterrano (dal 2014 al 2016), ha lo scopo di aprire uno spazio di scambio culturale tra studenti di varie nazionalità per favorire la crescita e l’integrazione culturale, per svolgere in modo nuovo formazione didattica sugli amplissimi beni culturali e ambientali presenti a Volterra.

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Anche quest’anno il congresso annuale organizzato dall’Asco-American society of clinical oncology, uno dei più importanti appuntamenti di aggiornamento scientifico in ambito oncologico con circa trentamila partecipanti attesi a Chicago dal 31 maggio al 4 giugno, vedrà importanti riconoscimenti per gli oncologi dell’Aoup guidati dal professor Alfredo Falcone.

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Nella foto, da sinistra a destra: Daniele Rossini, Chiara Cremolini, Federica Marmorino e Gemma Zucchelli.

La dottoressa Chiara Cremolini, ricercatrice dell’Università di Pisa, avrà l’onore di presentare nella sessione delle comunicazioni orali i risultati dello studio TRIBE2, un progetto accademico che ha coinvolto 679 pazienti affetti da tumore del colon retto metastatico, trattati in 56 centri di oncologia su tutto il territorio nazionale. Lo studio, promosso dal Gono-Gruppo oncologico del nord-ovest - di cui il professor Falcone è presidente e coordinato proprio dall’Oncologia di Pisa - è stato selezionato tra le migliori ricerche in ambito oncologico proprio per il suo potenziale impatto immediato nella gestione quotidiana dei pazienti affetti da tale patologia. Lo studio infatti rafforza e integra i risultati che hanno portato, negli ultimi anni, a modificare le linee guida internazionali, introducendo una strategia d’esordio intensificata, la cosiddetta tripletta, tra le opzioni terapeutiche per alcuni pazienti. Afferma la dottoressa Cremolini: “Aver partecipato negli anni a una linea di ricerca che ha cambiato il modo di trattare il carcinoma colorettale è una grande soddisfazione, ma sapere di aver contribuito a migliorare le prospettive dei pazienti lo è ancora di più”.

Nel corso del medesimo congresso verranno inoltre premiati con il "Conquer cancer foundation of Asco merit award” - premio destinato ai giovani ricercatori per l'alto valore scientifico dei loro contributi – due specializzandi della scuola di specializzazione di Oncologia medica diretta dal professor Falcone, il dottor Daniele Rossini, premiato per il terzo anno consecutivo, la dottoressa Gemma Zucchelli e un’assegnista di ricerca del medesimo gruppo, la dottoressa Federica Marmorino.

“Tutti i progetti che presenteremo all’Asco – spiega il professor Falcone – mirano a ottimizzare la gestione del trattamento dei pazienti affetti da carcinoma colorettale in base alle loro specifiche caratteristiche cliniche e agli aspetti molecolari delle loro malattie. La personalizzazione delle scelte terapeutiche è il nostro pane quotidiano e la via da perseguire per migliorare i risultati dei trattamenti che abbiamo a disposizione”.

È al via un progetto regionale sulla prevenzione e riabilitazione dei danni da stress lavoro-correlato, con l'uso di realtà virtuale e percorsi formativi universitari specifici, proposto da Inail Regione Toscana, Università di Pisa, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana e Scuola Superiore Sant’Anna. Il progetto è stato illustrato mercoledì 29 maggio, al rettorato dell'Università di Pisa, dal prorettore per i Rapporti con gli enti del territorio dell'Ateneo pisano, Marco Gesi, dal direttore regionale di Inail Toscana, Giovanni Asaro, dal direttore generale dell'AOUP, Silvia Briani, dal direttore della Scuola di specializzazione in Medicina del Lavoro dell'Università di Pisa, Alfonso Cristaudo, dal responsabile del Centro per il disadattamento lavorativo dell'AOUP, Rodolfo Buselli, dal dirigente medico della Sovrintendenza medica regionale Inail, Massimo Paoli, dai ricercatori dell’Istituto Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione della Scuola Superiore Sant'Anna, Marcello Carrozzino e Federico Vanni.

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Il progetto mira a creare interventi personalizzati su ogni lavoratore con danni psichici da stress lavoro-correlato, di ridurre i suoi livelli di stress lavoro-correlato, trattare eventuali patologie psichiatriche, elaborare strategie individualizzate per il suo reinserimento lavorativo attraverso l’assistenza e lo sviluppo di percorsi di terapia cognitivo-comportamentale con tecnologia di realtà virtuale.
In Europa il 25% dei lavoratori sostiene di soffrire di stress legato all’attività lavorativa per tutto o per la maggior parte dell’orario di lavoro e una percentuale simile riferisce che l’attività lavorativa rappresenta un rischio per la propria salute. Vista l’importanza del fenomeno, anche la legislazione ha iniziato ad affrontare tali problematiche, sia in Europa che in Italia. Il Centro per il disadattamento lavorativo dell’AOUP rappresenta per la regione Toscana un punto di osservazione privilegiato delle patologie da stress lavoro-correlato. Dal 2008 al 2018 sono stati esaminati 1039 casi di pazienti che richiedevano una valutazione per psicopatologia da disfunzioni dell’organizzazione del lavoro.

Con il nuovo progetto , attraverso l’utilizzo di specifici scenari virtuali, sarà possibile potenziare le tecniche cognitivo-comportamentali rendendole più sicure e meno costose rispetto all’esposizione in vivo: ciò permetterà al paziente di interagire con la situazione stressogena in un ambiente sicuro e al terapeuta di condividere l’esperienza, monitorandone lo svolgimento, graduandone l’intensità e in ultimo elaborando un modello valido e adattativo di comportamento per il paziente. La creazione di scenari virtuali ad hoc e la valutazione in tempo reale di parametri psicofisiologici stress-sensibili (come ad esempio la frequenza cardiaca, la pressione, la variabilità dell’elettrocardiogramma) consentirà di misurare per ogni singolo caso i livelli di stress reattivo a diverse situazioni lavorative ricavando informazioni sull’idoneità allo svolgimento di precise mansioni e strategie per il reinserimento lavorativo di quei lavoratori con patologie psichiatriche da stress lavoro-correlato.

Dato che le consulenze tecniche in materia di malattie professionali da costrittività organizzative rappresentano un settore di attività particolarmente delicato e complesso nell'ambito più ampio della consulenza medico-legale nei tribunali, la collaborazione con l’Inail permetterà all’Università di Pisa di istituire un apposito corso di perfezionamento per consulenti tecnici d’ufficio e di parte in tema di patologie da costrittività organizzative (stress lavoro-correlate). Il corso, della durata di un anno, sarà progettato dalla Medicina del lavoro dell’Università di Pisa in collaborazione con professionisti INAIL e prevederà il coinvolgimento di magistrati per riportare la loro posizione sul tema anche in qualità di docenti. Sarà articolato in diverse aree all'interno delle quali specialisti di diversa estrazione medica e giuristi affronteranno i temi d’interesse per la consulenza tecnica sulle malattie professionali da costrittività organizzative in ambito civile, assicurativo e penale, con l'obiettivo di proporre un approccio valutativo multidisciplinare, qualificando un gruppo di consulenti con speciale interesse professionale e culturale per la materia.

Con una cerimonia che si è tenuta a Palazzo dei Congressi lunedì 27 maggio, gli allievi del primo anno dei corsi di dottorato dell’Università di Pisa hanno ritirato i diplomi del corso di "Academic English for PhD Candidates" organizzato dal Centro Linguistico di Ateneo e che hanno frequentato negli scorsi mesi. Con lezioni tenute da Joanne Spataro, l’iniziativa ha coinvolto nell’edizione 2019 ben 233 partecipanti, per un totale di 8 corsi di 30 ore di lezione ciascuno. Alla cerimonia hanno portato i loro saluti il rettore Paolo Mancarella, e la prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco. A seguire sono intervenuti Marcella Aglietti, delegata del rettore per il dottorato di ricerca, Marcella Bertuccelli, ex direttrice del CLI, Silvia Bruti, attuale direttrice del CLI, Joanne Spataro, docente del corso di Academic English, e due testimonial, ex allievi del corso, Daniele Pezzati e Giuseppe Portaluri.

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Un momento della cerimonia.

Il corso è partito come progetto pilota nel 2015, quando il CLI era diretto da Marcella Bertuccelli, con l’appoggio della prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco. Allora era riservato solo ad alcuni dottorati ma, su impulso dell’Ateneo, è stato esteso ai corsi di tutte le aree disciplinari. In particolare la professoressa Marcella Aglietti, delegata per il Dottorato di ricerca, e la professoressa Silvia Bruti, attuale direttrice del CLI, hanno dato il loro deciso supporto, in modo che da un corso opzionale diventasse un’attività formativa per tutti gli studenti del primo anno di PhD, necessaria agli allievi PhD per acquisire strumenti e competenze che, uniti alla loro ottima preparazione scientifica, li aiutino ad affermarsi nel mondo della ricerca.

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Joanne Spataro (a destra) con una allieva del dottorato.

Oltre alle abilità linguistiche, vengono coltivate competenze trasversali indispensabili in contesti come convegni, seminari e workshop internazionali: i ragazzi imparano infatti a lavorare in team, a sviluppare pensiero critico, capacità sociali, creatività, postura e gestualità, confrontandosi costantemente con dottorandi del proprio settore scientifico e con quelli appartenenti ad altri ambiti disciplinari.

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«Sono fiero di affermare che questa è stata un’idea di successo - ha affermato il rettore Paolo Mancarella durante il suo saluto - oltre a ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a creare e far crescere questo progetto, vorrei rivolgere un grazie particolare a Joanne Spataro che, con il suo insegnamento professionale e la sua meticolosa attenzione, ha contribuito a farlo crescere e apprezzare da tutti i ragazzi che lo hanno frequentato».

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Il rettore ha anche rivolto un messaggio di augurio ai futuri ricercatori: «Sappiamo bene di trovarci in un periodo storico in cui, in particolare in Italia, il mondo della ricerca non è valorizzato quanto dovrebbe, soprattutto a causa di una cecità politica che fa sì che non si investa in questo settore. In questo quadro poco rassicurante, vi chiedo però di avere sempre ben presente questo dato: l’Italia gode della presenza di non pochi straordinari ricercatori, riconosciuti e invidiati dal mondo intero, e voi siete la misura principale della straordinaria potenza della ricerca italiana. Questa ricchezza di talento e di tradizione, insieme al nostro prestigioso sistema di formazione, può e deve essere il motore e la forza trainante della competitività del Paese. Il sistema della ricerca può porsi con fiducia nelle mani della vostra generazione. Enjoy research and good luck!».

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bocciaIl Cus Pisa fa il pieno di medaglie ai Campionati nazionali universitari primaverili. Negli impianti sportivi de L’Aquila, gli atleti del Centro universitario sportivo pisano si sono messi in mostra conquistando ben sei medaglie, di cui tre d’oro.

Gradino più alto del podio per Francesca Boccia, che nel salto con l’asta conquista la medaglia d’oro con 3,95 metri. Nell’atletica, ottimi piazzamenti per Elisa Naldi (quinta nel salto in lungo) ed Erica Marchetti (quarta nel salto in alto), Alessio Ristori, quinto nella 3.000 siepi, e Nicolò Bellini, settimo posto nella 400 metri ad ostacoli. Quinto posto per gli atleti del Cus Pisa nella staffetta 4x100 maschile. Nella lotta, medaglia d’oro per Francesco Gaddini (categoria 70 chili), due ottimi piazzamenti nella categoria 80 chili con Luca Lischi (quinto) e Riccardo De Sio (ottavo) e un quinto posto nella categoria 90 chili con Alessandro Basile.

Altre quattro medaglie arrivano nel taekwondo con Marco Bonanni che conquista il gradino più alto del podio nel combattimento (categoria -58 chili verdi/blu). Medaglia di bronzo per Egidio Morelli nel combattimento (categoria +80 chili verdi/blu), un argento (categoria terza forma) e un bronzo nel combattimento (categoria -57 chili verdi/blu) conquistati da Eugenia Chauvie. Il Cus Pisa conquista inoltre altri quattro piazzamenti al quinto posto in varie categorie. Negli sport a squadre, da segnalare il quinto posto ottenuto dalla rappresentativa pisana di basket e il nono piazzamento della squadra di pallavolo maschile.

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Un rapporto profondo, fatto di storia e di passione, lega l'Università di Pisa alle terre mantovane e, in particolare, a Curtatone. Un vincolo che si rinnova e si rafforza il 29 maggio di ogni anno, nel ricordo dei volontari universitari che, nel 1848, tennero testa all’esercito comandato da Josef Radetzky. Il sacrificio dei volontari universitari, molti dei quali giovanissimi, si impose all’opinione pubblica. Il loro esempio divenne, praticamente da subito, uno dei simboli del rinnovamento morale e civile del Paese; una esperienza, così intensa e forte, da connotare di sé il processo risorgimentale e da marcare indelebilmente l’identità dell'Ateneo pisano.

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Monumento ai caduti di Curtatone, le delegazioni delle Università di Pisa e di Siena, insieme al sindaco di Curtatone.

In occasione del 171° anniversario della battaglia, sabato 25 maggio, una delegazione dell'Università di Pisa ha partecipato alle celebrazioni organizzate dal Comune di Curtatone. Il rettore Paolo Mancarella era presente insieme ad alcuni componenti del Comitato scientifico che sovrintende alla commemorazione di Curtatone e Montanara: Massimo Caboara, Simone Capaccioli, Michele da Caprile, Eleonora Da Pozzo, Monica Lupetti e Davide Poli (Marco Cini e Rosalba Tognetti non hanno potuto essere presenti), accompagnati da Andrea Monteverdi e da Roberto Picchetti.

Le celebrazioni, veramente molto sentite, hanno avuto due momenti focali: il commosso ricordo dei caduti presso il sacrario di Curtatone e la consegna del premio “Curtatone e Montanara” a Ferruccio De Bortoli, all’interno di Palazzo Zanetti-Cavalcabò. L’antica residenza, inizialmente appartenuta ai Gonzaga e luogo di accaniti scontri il 29 maggio 1848, è stata recentemente restaurata ed ha fatto da splendida cornice alla seconda edizione del premio.

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Il rettore Paolo Mancarella.

Molte le autorità presenti, insieme ad un nutrito ed attento pubblico: il sindaco di Curtatone, Carlo Bottani, il prefetto di Mantova Carolina Bellantoni, la nostra delegazione, quella dell’Università di Siena con il rettore Francesco Frati, quella del Comune di Venafro, città natale di Leopoldo Pilla, oltre naturalmente a Ferruccio De Bortoli, cui è stato assegnato il premio.

Il fil rouge che ha legato i vari interventi è stata la memoria, in dialettico raffronto col suo opposto: la dimenticanza. Il sindaco di Curtatone ha sottolineato il dovere di ricordare i volontari che combatterono sulle rive del Mincio, perché anche a loro dobbiamo la nostra libertà. Inoltre, ha ricordato il legame indissolubile che lega la sua comunità all'Università di Pisa: Curtatone e Montanara sono entrate nella storia proprio quel 29 maggio di 171 anni fa.

Il nostro rettore, Paolo Mancarella, ha iniziato il suo discorso evidenziando proprio come Curtatone e Montanara facciano parte della storia dell'Ateneo pisano, "le appartengano allo stesso modo delle braccia al corpo, ne abbiano plasmato l’identità". Inoltre, ha voluto sottolineare che "l’esperienza dei volontari del Battaglione Universitario resterà materia viva, per le prossime generazioni, se riusciremo a tramandare il patrimonio ideale che ci hanno donato".

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Ferruccio De Bortoli.

Visibilmente emozionato, De Bortoli ha insistito, nel suo intervento a chiusura delle celebrazioni, proprio su quest’ultimo aspetto: l’importanza di preservare la memoria storica e favorire la “memoria attiva”. La battaglia di Curtatone e Montanara, infatti, dopo centosettantuno anni è ancora una esperienza viva e forte. Al contrario di altri momenti salienti della storia italiana, oggi dimenticati, ha radici salde nel presente, tanto da far sembrare che “quei volontari siano presenti tra di noi, oggi”, ha detto in un passaggio molto applaudito dal pubblico.

In occasione dell’International Military Academic Forum (IMAF) 2019, che si è tenuto dal 20 al 23 maggio a Reichenau an der Rax (Austria), è stato firmato un Interistitutional agreement tra l’Accademia Navale di Livorno, la Escola Naval (Portogallo), la Polish Naval Academy (Polonia) e la Theresianum Military Academy (Austria). L’accordo, valido fino al 2021 con possibilità di rinnovo, riguarda la laurea magistrale LM 52 di Scienze Politiche, e prevede la formazione di un semestre internazionale nelle accademie navali europee.

Per l'Università di Pisa alla firma era presente Elena Carpi, docente di Lingua spagnola e CAI presso il dipartimento di Scienze Politiche.

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