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Il dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa ha ospitato otto docenti provenienti da prestigiosi atenei dell’Uzbekistan (Andijan, Tashkent, Nukus e Samarcanda) per una training activity nell'ambito del Progetto BUzNet (B-learning Uzbekistan Veterinary Network), finanziato dall’Unione Europea (Erasmus+, Capacity Building). Il progetto, coordinato dall’Universidade do Portoe, per l’Università di Pisa, dalla professoressa Alessandra Guidi, ha l’obiettivo di riqualificare le competenze e di promuovere il miglioramento della formazione dei medici veterinari e dei professionisti della produzione animale in Uzbekistan.

Le lezioni hanno riguardato la tecnologia, l’ispezione e la certificazione nella filiera lattiero casearia coinvolgendo alcuni docenti del dipartimento di Scienze Veterinarie, in particolare, oltre ad Alessandra Guidi, coordinatrice locale del progetto, anche il professore Francesco Di Iacovo e le dottoresse Roberta Moruzzo, Roberta Nuvoloni e Francesca Pedonese. Altri docenti e tecnici del dipartimento hanno inoltre partecipato all’organizzazione e allo svolgimento delle attività laboratoriali/sul campo, in particolare la dottoressa Beatrice Torracca e il dottor Omar Benini per il controllo dell’igiene del latte, le dottoresse Federica Salari e Iolanda Altomonte per la qualità del latte e il professore Duccio Panzani per le problematiche riproduttive nelle vacche da latte.


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I docenti Uzbeki in visita all'Unipi con i colleghi pisani


Nel corso della settimana, gli ospiti hanno inoltre potuto visitare l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana (sede di Pisa), la stalla del Centro di Ateneo di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi" (CiRAA), il caseificio Busti e la Mukki Centrale del Latte della Toscana S.p.A di Firenze.

Dopo questa tappa pisana, gli otto docenti uzbeki completeranno nei prossimi mesi la propria formazione presso gli altri partner europei del progetto, le università di Padova e Porto (Portogallo) e la Estonian University of Life Sciences di Tartu.

Mercoledì, 05 Dicembre 2018 08:15

Incontro "Kiwi Pie - Ricettario Intersezionale"

Giovedì 6 dicembre alle 18, nell'Aula R10 - Palazzo Ricci (Via del Collegio Ricci 10),  l'associazione Glauco organizza l'incontro "Kiwi Pie - Ricettario Intersezionale".

Cosa significa Intersezionalità? in che modo e con quali interazioni più identità sociali co-esistono nella stessa persona? Quali potenzialità ha l’adozione di uno sguardo complesso e complessivo?
Un appuntamento per parlare di interserzionalità come prassi politica e lente interpretativa.

Saranno presenti:
Lilian Douce Capuzzimato / Alexi Paladino - Fotografa e stampatrice fine arts persona intersex
Elisabetta Ferrari - Presidente Agedo Bologna
Ottavia Voza - Attivista trans

L'incontro è organizzato con il contributo dell'Ateneo per le attività autogestite degli studenti.

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

particolare della locandina

Mercoledì, 05 Dicembre 2018 08:04

Incontro "Kiwi Pie - Ricettario Intersezionale"

Giovedì 6 dicembre alle 18, nell'Aula R10 - Palazzo Ricci (Via del Collegio Ricci 10),  l'associazione Glauco organizza l'incontro "Kiwi Pie - Ricettario Intersezionale".

Cosa significa Intersezionalità? in che modo e con quali interazioni più identità sociali co-esistono nella stessa persona? Quali potenzialità ha l’adozione di uno sguardo complesso e complessivo?
Un appuntamento per parlare di interserzionalità come prassi politica e lente interpretativa.

Saranno presenti:
Lilian Douce Capuzzimato / Alexi Paladino - Fotografa e stampatrice fine arts persona intersex
Elisabetta Ferrari - Presidente Agedo Bologna
Ottavia Voza - Attivista trans

L'incontro è organizzato con il contributo dell'Ateneo per le attività autogestite degli studenti.

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

particolare della locandina

Consegnata una targa in onore di Antonio Pacinotti, scienziato pisano inventore della dinamo. La cerimonia si è svolta martedì 4 dicembre alla Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa nel corso di una giornata dedicata allo scienziato. Il riconoscimento conferitogli dalla IEEE, la più importante associazione mondiale in ambito dell’ingegneria elettrica e dell'informazione, è la cosiddetta “IEEE milestone” o pietra miliare, a significare il fondamentale contributo dato da Pacinotti al progresso tecnologico a beneficio dell’intera umanità.
Alla cerimonia, per l’Università di Pisa, hanno partecipato il rettore Paolo Mancarella e il prorettore Marco Raugi; per l'IEEE erano presenti il presidente James A. Jefferies, Costas Stasopoulos, Tiziana Tambosso e Antonio Savini.
Antonio Pacinotti, nato a Pisa il 17 giugno 1841, studiò e si laureò all'Università di Pisa il 28 giugno 1861. Prima della laurea, precisamente nell'aprile 1860, realizzò «la prima dinamo a corrente continua», la cosiddetta “Macchinetta”. Dopo aver insegnato Fisica e Chimica all'Istituto Tecnico di Bologna, Fisica Sperimentale all'Università di Cagliari tornò definitivamente all'Università di Pisa nel 1882 come Professore di Fisica Sperimentale.
L'Università di Pisa conserva presso il Museo degli Strumenti di Fisica tutti i prototipi realizzati da Antonio Pacinotti: la famosa “Macchinetta”, la Macchina a Gomitolo, la Macchina a Volano, il "Fucile elettromagnetico" e altri ancora. Nella «Biblioteca di Matematica, Informatica, Fisica» si trovano inoltre la Biblioteca (circa 2000 volumi) e l'Archivio (migliaia di fogli manoscritti) del grande scienziato e del padre Luigi, anch'egli professore all'Università.

Consegnata una targa in onore di Antonio Pacinotti, scienziato pisano inventore della dinamo. La cerimonia si è svolta martedì 4 dicembre alla Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa nel corso di una giornata dedicata allo scienziato alla quale ha partecipato la prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco. Il riconoscimento conferitogli dalla IEEE, la più importante associazione mondiale in ambito dell’ingegneria elettrica e dell'informazione, è la cosiddetta “IEEE milestone” o pietra miliare, a significare il fondamentale contributo dato da Pacinotti al progresso scientifico tecnologico.

Alla cerimonia, per l’Università di Pisa, hanno partecipato il rettore Paolo Mancarella e il prorettore Marco Raugi; per l'IEEE erano presenti il presidente James A. Jefferies, Costas Stasopoulos, Tiziana Tambosso e Antonio Savini.

 

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La delegazione dell'IEEE coon il rettore Paolo Mancarella e il prorettore Marco Raugi

Antonio Pacinotti, nato a Pisa il 17 giugno 1841, studiò e si laureò all'Università di Pisa il 28 giugno 1861. Prima della laurea, precisamente nell'aprile 1860, realizzò «la prima dinamo a corrente continua», la cosiddetta “Macchinetta”. Dopo aver insegnato Fisica e Chimica all'Istituto Tecnico di Bologna, Fisica Sperimentale all'Università di Cagliari tornò definitivamente all'Università di Pisa nel 1882 come Professore di Fisica Sperimentale.

La IEEE Milestone

 

L'Università di Pisa conserva presso il Museo degli Strumenti di Fisica tutti i prototipi realizzati da Antonio Pacinotti: la famosa “Macchinetta”, la Macchina a Gomitolo, la Macchina a Volano, il "Fucile elettromagnetico" e altri ancora. Nella «Biblioteca di Matematica, Informatica, Fisica» si trovano inoltre la Biblioteca (circa 2000 volumi) e l'Archivio (migliaia di fogli manoscritti) del grande scienziato e del padre Luigi, anch'egli professore all'Università.

 

Giovedì 6 dicembre alle 14.15, nell’Aula 1 di Villa Letizia, al Polo universitario di Livorno, Giulia Arangüena, Blockchain Connector Lawyer presso LegalBlock.co, terrà il seminario “Blockchain e Smart Contracts. Le applicazioni nei sistemi logistici e nel commercio internazionale”. Introducono la professoressa Dianora Poletti e la dottoressa Federica Casarosa, organizzatrici dell’incontro. Giulia Arangüena, avvocato del foro di Roma e autrice di uno dei primi volumi sulle criptovalute, tratterà dell'utilizzo della tecnologia blockchain nella logistica dei trasporti e della possibilità di trasferire le merci e il loro valore attraverso la “tokenizzazione”.
Secondo il World Economic Forum, entro il 2025 il 10% del PIL mondiale sarà prodotto da attività e servizi che saranno erogati e distribuiti attraverso la tecnologia blockchain, una sorta di piattaforma con la quale si gestiscono transazioni crittografate su una rete decentralizzata, con garanzie di certezza e di immodificabilità. Dal suo originario impiego riguardante la creazione e la circolazione di bitcoin, la blockchain sta dilagando in settori diversi e strategici, come la sanità o il comparto bancario e assicurativo.
Il seminario è organizzato nell’ambito delle attività del corso di Diritto dell’Informatica, inserito tra gli insegnamenti della nuova laurea magistrale in Management e controllo dei processi logistici dell’Università di Pisa. La partecipazione al seminario è libera.

Migliorare la qualità delle acque marine nei porti limitando l’impatto dell’attività portuale e del traffico marittimo attraverso la definizione di un set di buone pratiche per la gestione di rifiuti e reflui. E’ questo l’obiettivo di GRRinPORT (acronimo di Gestione sostenibile dei rifiuti e dei reflui nei porti), un progetto triennale partito nel 2018 che riguarderà in via sperimentale i porti di Piombino, Ajaccio, Livorno e Cagliari. Finanziato dal Programma Interreg Marittimo Italia – Francia, il progetto ha come partner il Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni (Destec) dell'Università di Pisa che opererà con un vasto consorzio italo-francese di cui fanno parte l’Università degli Studi di Cagliari come capofila, la Regione Autonoma della Sardegna, il Mediterranean Sea and Coast Foundation (Medsea), l’Université de Corse Pasquale Paoli, l’Office des Transports de la Corse e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra).

 

Grrinport

A maggio e giugno 2018 sono stati prelevati i primi campioni di sedimenti marini nel porto di Livorno, in particolare in varie Darsene (Darsena Lucchini e Darsena Pescherecci)



“Nei mesi scorsi abbiamo effettuato i primi prelievi nel porto di Piombino e Livorno allo scopo di raccogliere sedimenti con diverse caratteristiche chimico-fisiche su cui effettuare le analisi – spiega il professore Renato Iannelli dell’Ateneo pisano – Sulla base dei livelli e del tipo di contaminazione stabiliremo quindi i trattamenti da fare per bonificarli”.

Nell’ambito del progetto, il Destec dell’Università di Pisa metterà infatti a disposizione la propria esperienza di ricerca e sperimentazione per il trattamento e la gestione dei sedimenti di dragaggio contaminati. In particolare, i campioni raccolti saranno prima lavati e separati per grandezza fine, media e grossolana e quindi attraverso successivi trattamenti verranno rimossi i metalli pesanti e degradati gli inquinanti organici.

grrinport

La ditta STMP di Piombino ha effettuato varie immersioni che hanno permesso di campionare un totale di 16 campioni di varie granulometrie e contenenti diversi inquinanti. Hanno partecipato sia UNIPI (Prof. Renato Iannelli, Ing. Isabella Pecorini) che Ispra (Ing. Fabiano Pilato e Ing. Andrea La Camera)



Oltre ai primi campionamenti, i partner impegnati nel progetto stanno inoltre definendo il quadro generale della situazione attraverso una raccolta dati e un’analisi della normativa. Il piano di raccolta e gestione dei rifiuti portuali è infatti un obbligo di legge per l’Autorità Portuale, ma manca un’azione di raccordo nazionale e transfrontaliera, che uniformi le modalità di gestione delle diverse tipologie di rifiuti e di reflui, sia a bordo delle imbarcazioni che in porto.

grrinport

I campioni raccolti, in prevalenza limo argillosi anche se in alcuni casi hanno presentato parti sabbiose

“Nell’area presa in esame dal progetto, l’inquinamento marino è causato principalmente dall’uso di combustibili inquinanti e dai fumi emessi dai traghetti che effettuano il trasporto da e per la Corsica, ma anche dalla presenza di rifiuti e reflui organici prodotti a bordo delle navi e nelle strutture a terra – conclude Iannelli - Obiettivo del progetto è dunque dare delle indicazioni comuni per gestirli al meglio e limitare gli impatti sull’ambiente”.

 

Migliorare la qualità delle acque marine nei porti limitando l’impatto dell’attività portuale e del traffico marittimo attraverso la definizione di un set di buone pratiche per la gestione di rifiuti e reflui. E’ questo l’obiettivo di GRRinPORT (acronimo di Gestione sostenibile dei rifiuti e dei reflui nei porti), un progetto triennale partito nel 2018 che riguarderà in via sperimentale i porti di Piombino, Ajaccio, Livorno e Cagliari. Finanziato dal Programma Interreg Marittimo Italia – Francia, il progetto ha come partner il Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni (Destec) dell'Università di Pisa che opererà con un vasto consorzio italo-francese di cui fanno parte l’Università degli Studi di Cagliari come capofila, la Regione Autonoma della Sardegna, il Mediterranean Sea and Coast Foundation (Medsea), l’Université de Corse Pasquale Paoli, l’ Office des Transports de la Corse e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra).
“Nei mesi scorsi abbiamo effettuato i primi prelievi nel porto di Piombino e Livorno allo scopo di raccogliere sedimenti con diverse caratteristiche chimico-fisiche su cui effettuare le analisi – spiega il professore Renato Iannelli dell’Ateneo pisano – Sulla base dei livelli e del tipo di contaminazione stabiliremo quindi i trattamenti da fare per bonificarli”.
Nell’ambito del progetto, il Destec dell’Università di Pisa metterà infatti a disposizione la propria esperienza di ricerca e sperimentazione per il trattamento e la gestione dei sedimenti di dragaggio contaminati. In particolare, i campioni raccolti saranno prima lavati e separati per grandezza fine, media e grossolana e quindi attraverso successivi trattamenti verranno rimossi i metalli pesanti e degradati gli inquinanti organici.
Oltre ai primi campionamenti, i partner impegnati nel progetto stanno inoltre definendo il quadro generale della situazione attraverso una raccolta dati e un’analisi della normativa. Il piano di raccolta e gestione dei rifiuti portuali è infatti un obbligo di legge per l’Autorità Portuale, ma manca un’azione di raccordo nazionale e transfrontaliera, che uniformi le modalità di gestione delle diverse tipologie di rifiuti e di reflui, sia a bordo delle imbarcazioni che in porto.
“Nell’area presa in esame dal progetto, l’inquinamento marino è causato principalmente dall’uso di combustibili inquinanti e dai fumi emessi dai traghetti che effettuano il trasporto da e per la Corsica, ma anche dalla presenza di rifiuti e reflui organici prodotti a bordo delle navi e nelle strutture a terra – conclude Iannelli - Obiettivo del progetto è dunque dare delle indicazioni comuni per gestirli al meglio e limitare gli impatti sull’ambiente”.

FOTO 1
La ditta STMP di Piombino ha effettuato varie immersioni che hanno permesso di campionare un totale di 16 campioni di varie granulometrie e contenenti diversi inquinanti. Hanno partecipato sia UNIPI (Prof. Renato Iannelli, Ing. Isabella Pecorini) che Ispra (Ing. Fabiano Pilato e Ing. Andrea La Camera).

FOTO 2
A maggio e giugno 2018 sono stati prelevati i primi campioni di sedimenti marini nel porto di Livorno, in particolare in varie Darsene (Darsena Lucchini e Darsena Pescherecci).

FOTO3
I campioni sono stati carotati sul fondale per circa 40 cm in seguito omogeneizzati e suddivisi, nella foto Isabella Pecorini, Fabiano Pilato e Andrea La Camera)

FOTO4
I campioni raccolti, in prevalenza limo argillosi anche se in alcuni casi hanno presentato parti sabbiose.

Martedì, 04 Dicembre 2018 09:51

Finanza globale e contabilità pubblica

La dimensione globale della finanza e della contabilità pubblica è il tema di un convegno che si svolgerà giovedì 6 dicembre nella sala dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano (piazza dei Cavalieri) e venerdì 7 dicembre nell’aula magna F.lli Pontecorvo del Polo Fibonacci (Largo Bruno Pontecorvo, 3). Il convegno è organizzato dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa e dal Dipartimento di Economia dell’Università Cà Foscari.

Giovedì 6 e venerdì 7 dicembre 2018, presso il Centro congressi “Le benedettine”, in piazza S. Paolo a Ripa d’Arno 16 a Pisa, a partire dalle 10.00, si svolgerà il convegno “L’Italia e l’Islam. XII secoli di storie in movimento: persone, merci e culture”, organizzato da Renata Pepicelli e Daniele Mascitelli del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa e promosso dal CISP, il Centro interdipartimentale di Scienze per la pace e dal Dottorato in Storia.
Oltre agli interventi di docenti e ricercatori afferenti a diversi atenei, il convegno sarà arricchito dalla mostra “Scritture kufiche” di Delio Gennai che si aprirà il 6 dicembre alle 13.30; dalla lezione spettacolo “Andare per l’Italia araba” di Alessandro Vanoli, che si terrà il 6 dicembre alle 21.00 presso il Cinema Arsenale, in Vicolo Scaramucci 2; dalla visita guidata lungo le tracce arabo-islamiche a Pisa a cura di Mauro Ronzani, che si svolgerà il 7 dicembre dalle 15.00, con partenza da Palazzo Carità, in via Pasquali Paoli 15. Il convegno e le attività connesse sono aperte a tutti e non necessitano di prenotazione.
Da dodici secoli il mondo musulmano, inteso come insieme eterogeneo di persone e culture che condividono una fede religiosa o da essa sono fortemente influenzate, è in relazione con l'Italia. A fronte di un’apparente frammentarietà di tali relazioni, questo convegno, articolato in tre macro-sessioni (età medioevale, età moderna e età contemporanea), traccia un percorso che, partendo dalla storia di Pisa, mette in luce la continuità di interconnessioni che, attraversando il tempo e lo spazio, sono giunte fino ai nostri giorni.
Renata Pepicelli insegna “Islamistica” e “Storia dei paesi islamici” presso il dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa; Daniele Mascitelli insegna “Lingua e letteratura araba” presso lo stesso dipartimento.

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