Dacia Maraini all’Università di Pisa per la seconda edizione del Premio di traduzione “Cinzia Biagiotti”
Martedì 12 giugno, alle 17.30 nell’aula magna di Palazzo Boilleau dell’Università di Pisa (Via Santa Maria 85) si svolgerà la cerimonia di premiazione del Concorso Nazionale di Traduzione “Cinzia Biagiotti”, giunto alla sua seconda edizione. Il premio è riservato a tesi magistrali in traduzione di testi letterari e saggistici ad opera di autori anglo-americani.
Consegnerà il premio la Presidente della giuria, Dacia Maraini. La cerimonia sarà aperta da una conferenza di Norman Gobetti dal titolo: “Il mestiere del traduttore come strategia di resistenza al Totalitarismo della distrazione”.
Due laureate in Agraria premiate dall’Associazione nazionale vivaisti esportatori
Sara d’Aleo e Priscilla Farina, pisane e laureate al dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari a Agro-ambientali dell’Università di Pisa, sono state premiate dall’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori (ANVE) nell’ambito della X Giornata Nazionale del Vivaismo Mediterraneo che si è svolta il 1 giugno a Monopoli (BA).
Il riconoscimento, intitolato alla memoria del fondatore di ANVE, Stefano Capitanio, viene assegnato annualmente a giovani e brillanti laureati di primo e secondo livello nelle materie agrarie. Sara d’Aleo ha conseguito il titolo in “Progettazione e Gestione del Verde Urbano e del Paesaggio” con una tesi dal titolo “Orti urbani. Progetto di riqualificazione dell’area verde urbana ‘La Prada’ nel Comune di Carrara”. Priscilla Farina si è laureata “Scienze Agrarie” con un elaborato finale dal titolo “Le specie alloctone recentemente introdotte in Italia: il caso di Popillia japonica (Coleoptera Scarabaeidae)” e attualmente è iscritta alla magistrale in Produzioni Agro-alimentari e Gestione dell’Agroecosistema sempre all’Università di Pisa.
La premiazione delle due allieve dell’ateneo pisano: a sinistra Sara d’Aleo, a destra Priscilla Farina, al centro il Presidente dell’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori.
Due laureate Unipi in Agraria premiate dall’Associazione Nazionale Vivaisti esportatori
Sara d’Aleo e Priscilla Farina, pisane e laureate al dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari a Agro-ambientali dell’Università di Pisa, sono state premiate dall’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori (ANVE) nell’ambito della X Giornata Nazionale del Vivaismo Mediterraneo che si è svolta il 1 giugno a Monopoli (BA). Il riconoscimento, intitolato alla memoria del fondatore di ANVE, Stefano Capitanio, viene assegnato annualmente a giovani e brillanti laureati di primo e secondo livello nelle materie agrarie. Sara d’Aleo ha conseguito il titolo in “Progettazione e Gestione del Verde Urbano e del Paesaggio” con una tesi dal titolo “Orti urbani. Progetto di riqualificazione dell’area verde urbana ‘La Prada’ nel Comune di Carrara”. Priscilla Farina si invece laureata “Scienze Agrarie” con un elaborato finale dal titolo “Le specie alloctone recentemente introdotte in Italia: il caso di Popillia japonica (Coleoptera Scarabaeidae)” e attualmente è iscritta alla magistrale in Produzioni Agro-alimentari e Gestione dell’Agroecosistema sempre all’Università di Pisa.
Individuate le alterazioni delle connessioni cerebrali tipiche dei disturbi dello spettro autistico
Rovereto/Pisa 8 giugno 2018 - Un innovativo approccio di ricerca sviluppato all’Istituto Italiano di Tecnologia di Rovereto e dall’Università di Pisa potrà aiutare a capire come alterazioni genetiche compromettono la regolare funzione del cervello, aprendo nuove frontiere nella comprensione delle cause dei disturbi dello spettro autistico.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Brain, è stato condotto dal team di ricercatori guidato da Alessandro Gozzi dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Rovereto e dal professore Massimo Pasqualetti del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa in collaborazione con cinque altri gruppi di ricerca distribuiti sul territorio nazionale. La ricerca, interamente italiana, è stata finanziata dalla fondazione statunitense Simons Foundation for Autism Research Initiative (www.sfari.org), un ente che seleziona e premia le ricerche più innovative nel campo dell’autismo a livello mondiale.
“Sebbene sia noto che l’autismo sia altamente ereditario, - spiega Alessandro Gozzi, coordinatore del team di ricerca e ricercatore all’IIT - il ruolo che i geni hanno nel determinare questa sindrome non è ancora chiaro. Questo studio rappresenta un’importante dimostrazione di come specifiche alterazioni del DNA possano compromettere le connessioni cerebrali e la regolare funzione del cervello, causando una delle forme più diffuse di autismo.”
Utilizzando la risonanza magnetica funzionale, una tecnica di neuroimmagine totalmente non invasiva che permette di ricostruire digitalmente il cervello dei pazienti in tre dimensioni, i ricercatori IIT hanno analizzato le scansioni cerebrali di 30 bambini affetti da disturbi dello spettro autistico, tutti portatori della stessa mutazione genetica conosciuta con il termine scientifico di “delezione 16p11.2”. L’analisi di questi segnali ha permesso di scoprire che la corteccia prefrontale nei bambini portatori della mutazione oggetto di studio, rimane isolata e non riesce a comunicare efficacemente con il resto del cervello, generando sintomi specifici dell’autismo, come un ridotto interesse ad instaurare relazioni sociali e problemi nella comunicazione.
Lo studio ha previsto una ricerca parallela su modelli animali in cui è stata riprodotta la mutazione 16p11.2. Sempre grazie alla risonanza magnetica, anche nelle cavie sono stati riscontrati gli stessi deficit di connettività e una riduzione del dialogo fra le medesime aree corticali come nei bambini affetti da autismo. I ricercatori dell’Università di Pisa hanno quindi studiato il cervello dei topi portatori della delezione 16p11.2 per cercare di capire se vi fossero alterazioni strutturali capaci di spiegare i deficit di connettività funzionale osservati.
“Grazie a questa analisi parallela – spiega il professore Massimo Pasqualetti – siamo riusciti ad esaminare le connessioni neuronali a livello neuroanatomico fine, cioè con un dettaglio estremo, scoprendo, attraverso lo studio sui modelli animali, quali siano le anomalie strutturali potenzialmente all’origine dei difetti di connettività cerebrale riconducibili allo specifico disturbo dello spettro autistico riscontrato nei bambini portatori della delezione 16p11.2”.
Alla luce di questi risultati i ricercatori stanno ora studiando altri geni per capire come le mutazioni nel DNA associate all’autismo alterino le funzioni del cervello e individuare le diverse categorie che compongono lo spettro dell’autismo.
“Ci aspettiamo che questo tipo di approccio permetta di identificare in maniera oggettiva quante e quali forme di autismo esistano – conclude Alessandro Gozzi - un prerequisito fondamentale per l’identificazione di future terapie mirate”.
Oltre all’IIT e all’Università di Pisa hanno partecipato allo studio le Università di Torino e Verona, il Laboratorio europeo di biologia molecolare a Monterotondo, il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Catanzaro e il S. Anna Institute and Research in Advanced Neuro-Rehabilitation a Crotone.
Avviso di fabbisogno interno per un incarico per la seguente attività di ricerca nell’ambito del progetto “Analisi teorica e sperimentale della risposta meccanica di edifici in muratura”. Scad. 12/06
Stenoscopie. Socializzazione LGBTIQ e spazi urbani
https://www.unipi.it/index.php/attivita-e-viaggi-studenteschi/item/12612-stenoscopie-socializzazione-lgbtiq-e-spazi-urbani
Stenoscopie. Socializzazione LGBTIQ e spazi urbani
Venerdì 15 giugno alle 18.30, nell’aula R1 del Palazzo Ricci si terrà l’iniziativa “Stenoscopie. Socializzazione LGBTIQ e spazi urbani”. Saranno presenti: Rosario Murdica (Sociologo ed esperto LGBTIQ), Marialuisa Fagiani (sociologa urbana) e Roberto Funai (Artista Queer).
La socializzazione è un elemento fondamentale per il benessere di ogni essere umano. Nelle comunità discriminante, spesso precluse da una dimensione pubblica, la ricerca di relazioni interpersonali si è spostata dal pubblico al privato delle famiglie, ambienti tutelati in cui per vivere le proprie identità.
L’iniziativa vuole indagare il tema della relazione tra spazi di socializzazione creati da e per persone LGBTIQ e gli spazi urbani.
L’evento, organizzato da “Glauco - Associazione Universitaria Lgbtqi+ Pisa”, è realizzato con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite all'Università di Pisa.
https://www.facebook.com/glaucounipi/
Individuate le alterazioni delle connessioni cerebrali tipiche dei disturbi dello spettro autistico
Un innovativo approccio di ricerca sviluppato all’Istituto Italiano di Tecnologia di Rovereto e dall’Università di Pisa potrà aiutare a capire come alterazioni genetiche compromettono la regolare funzione del cervello, aprendo nuove frontiere nella comprensione delle cause dei disturbi dello spettro autistico.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Brain, è stato condotto dal team di ricercatori guidato da Alessandro Gozzi dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Rovereto e dal professore Massimo Pasqualetti del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa in collaborazione con cinque altri gruppi di ricerca distribuiti sul territorio nazionale. La ricerca, interamente italiana, è stata finanziata dalla fondazione statunitense Simons Foundation for Autism Research Initiative, un ente che seleziona e premia le ricerche più innovative nel campo dell’autismo a livello mondiale.
“Sebbene sia noto che l’autismo sia altamente ereditario, - spiega Alessandro Gozzi, coordinatore del team di ricerca e ricercatore all’IIT - il ruolo che i geni hanno nel determinare questa sindrome non è ancora chiaro. Questo studio rappresenta un’importante dimostrazione di come specifiche alterazioni del DNA possano compromettere le connessioni cerebrali e la regolare funzione del cervello, causando una delle forme più diffuse di autismo.”
Utilizzando la risonanza magnetica funzionale, una tecnica di neuroimmagine totalmente non invasiva che permette di ricostruire digitalmente il cervello dei pazienti in tre dimensioni, i ricercatori IIT hanno analizzato le scansioni cerebrali di 30 bambini affetti da disturbi dello spettro autistico, tutti portatori della stessa mutazione genetica conosciuta con il termine scientifico di “delezione 16p11.2”. L’analisi di questi segnali ha permesso di scoprire che la corteccia prefrontale nei bambini portatori della mutazione oggetto di studio, rimane isolata e non riesce a comunicare efficacemente con il resto del cervello, generando sintomi specifici dell’autismo, come un ridotto interesse ad instaurare relazioni sociali e problemi nella comunicazione.
Lo studio ha previsto una ricerca parallela su modelli animali in cui è stata riprodotta la mutazione 16p11.2. Sempre grazie alla risonanza magnetica, anche nelle cavie sono stati riscontrati gli stessi deficit di connettività e una riduzione del dialogo fra le medesime aree corticali come nei bambini affetti da autismo. I ricercatori dell’Università di Pisa hanno quindi studiato il cervello dei topi portatori della delezione 16p11.2 per cercare di capire se vi fossero alterazioni strutturali capaci di spiegare i deficit di connettività funzionale osservati.
“Grazie a questa analisi parallela – spiega il professore Massimo Pasqualetti – siamo riusciti ad esaminare le connessioni neuronali a livello neuroanatomico fine, cioè con un dettaglio estremo, scoprendo, attraverso lo studio sui modelli animali, quali siano le anomalie strutturali potenzialmente all’origine dei difetti di connettività cerebrale riconducibili allo specifico disturbo dello spettro autistico riscontrato nei bambini portatori della delezione 16p11.2”.
Il professore Massimo Pasqualetti del Dipartimento di Biologia
Alla luce di questi risultati i ricercatori stanno ora studiando altri geni per capire come le mutazioni nel DNA associate all’autismo alterino le funzioni del cervello e individuare le diverse categorie che compongono lo spettro dell’autismo.
“Ci aspettiamo che questo tipo di approccio permetta di identificare in maniera oggettiva quante e quali forme di autismo esistano – conclude Alessandro Gozzi - un prerequisito fondamentale per l’identificazione di future terapie mirate”.
Oltre all’IIT e all’Università di Pisa hanno partecipato allo studio le Università di Torino e Verona, il Laboratorio europeo di biologia molecolare a Monterotondo, il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Catanzaro e il S. Anna Institute and Research in Advanced Neuro-Rehabilitation a Crotone.
A Ingegneria le Robotics Research Jam Sessions, un workshop internazionale per discutere delle frontiere della robotica
Lunedì 11 giugno dalle 14.00 alle 19.00 e martedì 12 giugno, dalle 8.30 alle 12.45, alla Scuola di Ingegneria di Pisa, si terrà il tradizionale evento delle Robotics Research Jam Sessions (RRJS) del Centro di Ricerca “Enrico Piaggio”. La prima edizione delle RRJS si è tenuta nel 2011, in occasione della discussione della tesi di dottorato di studenti in Robotica della Scuola di Ingegneria, quando alcuni illustri scienziati sono stati invitati come membri della commissione di valutazione. In quell’occasione, gli scienziati, assieme ad altri ricercatori, hanno presentato elementi di frontiera della loro ricerca, in uno stile informale e in un clima entusiastico di interazione e discussione che ricorda da vicino quello delle “jam session” musicali.
Quest’anno le RRJS verteranno sui temi di “Haptics and advanced human robot-interaction”, con presentazioni di accademici di fama internazionale sugli aspetti legati alla modellazione del senso del tatto e allo sviluppo di interfacce per la restituzione dell’informazione tattile e di forza in ambienti virtuali, per la robotica assistiva, e la tele-operazione. Uno dei temi cardine è rappresentato dallo studio e sviluppo di mani artificiali, sia per la protesica che per la robotica, e di algoritmi di controllo sensori-motorio di questi sistemi. Altro tema cardine è la robotica collaborativa, ovvero l’interazione uomo-macchina mediata da interfacce di input e di restituzione sensoriale.
A intervenire saranno ricercatori italiani da Centro Piaggio dell’Università di Pisa, Istituto Italiano di Tecnologia, Scuola Superiore S.Anna, Università degli Studi di Napoli Federico II, Università degli Studi di Siena, Politecnico di Milano e ricercatori da tutto il mondo, Koc University di Istanbul, Sorbonne Université di Parigi, Max Planck Institute for Intelligent Systems di Stuttgard, Germania, EPFL di Losanna, CNRS di Rennes, Northwestern University, Rice University, University of California Santa Barbara. L’evento è sponsorizzato dal IEEE Robotics and Automation Society Italian Chapter e dal IEEE Robotics and Automation Society Technical Committee on Haptics.
L’Università di Pisa nella top ten nazionale del QS World University Rankings
Prima tra le grandi università toscane e nona a livello nazionale, l’Università di Pisa conferma la propria posizione nell’edizione 2019 del QS World University Ranking, rientrando nella top ten a livello italiano e in 422ma posizione a livello mondiale.
Il ranking elaborato dall’agenzia QS è tra i più autorevoli a livello internazionale e si basa su indicatori che misurano la reputazione degli Atenei considerati, il rapporto docenti/studenti, la produttività scientifica e il livello di internazionalizzazione. Alcuni di questi indicatori, quali ad esempio il rapporto docenti/studenti, portano le grandi università pubbliche e generaliste italiane a essere svantaggiate rispetto ai competitor internazionali e alle istituzioni di minori dimensioni. Ciò nonostante, gli Atenei che, come l’Università di Pisa, sono particolarmente impegnati sulla ricerca e godono di buona reputazione internazionale, riescono comunque a posizionarsi nella parte alta della classifica.
Analizzando i dati, l’Università di Pisa ottiene il valore più alto tra le 5 istituzioni toscane per quanto riguarda la reputazione internazionale. Inoltre, l’Ateneo pisano ottiene un miglioramento significativo rispetto allo scorso anno in particolare sull’indicatore che riguarda la produttività della ricerca. Questi risultati sono in linea con l’attenzione sempre crescente dell’Ateneo verso la ricerca.
La buona performance dell’Ateneo nel QS World University Ranking conferma i risultati relativi alle singole discipline (già pubblicati a febbraio dalla stessa agenzia) in cui l’Università di Pisa aveva riportato un generale miglioramento con punte di eccellenza in Matematica, Fisica e Scienze dell’Antichità (12a al mondo), come anche in Computer Science e in Electrical Engineering.
“Tra le prime dieci istituzioni di studio italiane tre sono a Pisa e, tra le università generaliste, la nostra è la quinta in Italia - commenta il rettore Paolo Mancarella – Quelle che ci precedono hanno sede in città con popolazioni che vanno da più del doppio a trenta volte Pisa – e conclude - l’eccellenza della nostra città, che fa perno sul nostro ateneo, è comprovata. Ci auguriamo che le scelte ministeriali tengano nel dovuto conto questo straordinario concentrato di sapere, garantendoci risorse adeguate per confermare e migliorare ancora la qualità del nostro lavoro”.