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Martedì 12 giugno l’Università di Pisa ha ricevuto in rettorato una rappresentanza diplomatica dell’ambasciata della Repubblica Dominicana. La delegazione era guidata dall’ambasciatrice Alba Maria Cabral Peña-Gómez, accompagnata dal console onorario per la Toscana, Pasquale Balestrieri, e della sua ministra consigliera, Johanne Peña Arias. Gli ospiti sono stati accolti a Palazzo alla Giornata dal rettore Paolo Mancarella, dal prorettore per la Cooperazione e le relazioni internazionali, Francesco Marcelloni, e dallo staff dell’Ufficio Internazionale dell’ateneo, Laura Nelli, responsabile dell’Unità Promozione internazionale, Paola Cappellini, responsabile dell’Unità Cooperazione internazionale, e Belkis Hernandez, coordinatrice dei progetti per l’America Latina.

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Durante l’incontro è stato consegnato il primo accordo di cooperazione internazionale fra l’Istituto tecnologico di Santo Domingo (INTEC) e l’Università di Pisa, che apre possibilità di scambio con studenti e ricercatori della Repubblica Dominicana. L’accordo è il prodotto di un lungo lavoro che l’Unità promozione internazionale sta svolgendo da mesi per aumentare le relazioni e la presenza dell’Ateneo pisano nei paesi dell’America latina. Altre due importanti agenzie nazionali dominicane di ricerca scientifica – IIBI (Instituto de Innovación en Biotecnología e Industria) e IDIAS (Instituto Dominicano de Investigaciones Agropecuarias y Forestales) – hanno già espresso l’interesse di stringere accordi nell’ambito della formazione, scambio di ricercatori e progetti congiunti.
Gli ospiti hanno inoltre informato l’Università di Pisa che il MESCYT, Ministerio de Educación Superior, Ciencia y Tecnología della Repubblica Dominicana, ha espresso l’intenzione di voler integrare l’Università di Pisa nel bando delle borse di studio internazionali che ogni anno il governo dominicano concede a studenti meritevoli.

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Infine si è discusso della possibilità di attivare una collaborazione tra l’Università di Pisa e i produttori di ananas, cacao e caffè della Repubblica Dominicana. Infatti all’incontro sono stati invitati anche Maurizio Persico, direttore del Dipartimento di chimica e chimica industriale, Rossella Di Stefano, professoressa al dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’Area Critica, Lucia Natali, professoressa e vice direttore del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, Manuela Giovannetti, anche lei professoressa al dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali e direttore del Centro interdipartimentale di ricerca "Nutraceutica e Alimentazione per la Salute", Filippo Minutolo, professore al dipartimento di Farmacia e coordinatore di Area per l’Internazionalizzazione.

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L’ambasciatrice Alba Maria Cabral Peña-Gómez è una personalità di spicco della Repubblica Dominicana. Nata nel seno di una famiglia con una lunga tradizione politica, si annoverano fra i suoi avi il cinque volte presidente della Repubblica Dominicana, Buenaventura Báez, il presidente Marco Antonio Cabral, e il presidente del Senato dominicano Mario Fermin Cabral. Nell’ambito della politica, Alba Maria Cabral è fondatrice della “Federazione di Donne della Socialdemocrazia (Fedumusde)”; è stata Direttrice della Segreteria di Relazioni Internazionali del Partito Rivoluzionario Dominicano; membro della Commissione di Etica dell’Internazionale Socialista (IS); è stata Presidentessa del Foro di Donne dei Partiti Politici della Repubblica Dominicana; vicepresidente del Copal e attuale presidentessa in carica del Partito Rivoluzionario Dominicano. L’Ambasciatrice Cabral ha creato la Fondazione Donne per l’Educazione, entità che iniziò le sue attività con un programma di alfabetizzazione e formazione tecnica ai meno abbienti, e che in questo momento è diventata la prima istituzione nel portare istruzione universitaria dentro i recinti penitenziari dominicani, in collaborazione con l’università della Terza Età, la Procura Generale della Repubblica e la Commissione dominicana dei diritti umani. Donne, educazione e lotta contro la povertà, sono state in Alba Maria Cabral più che un’ispirazione, una pratica di vita.
Alba María Cabral è vedova di Jose Francisco Peña Gomez, insigne politico dominicano, che accompagnò nelle sue funzioni di Vicepresidente dell’Internazionale Socialista (IS) e Presidente dell’IS per America Latina.

Martedì, 19 Giugno 2018 07:51

Marco Ferri 4TET - Concerto Jazz

 

 

https://www.unipi.it/index.php/attivita-e-viaggi-studenteschi/item/12686-marco-ferri-4tet-concerto-jazz

Martedì, 19 Giugno 2018 07:35

Marco Ferri 4TET - Concerto Jazz

Sabato 23 giugno, alle 22.00, Argini & Margini (Lungarno Galilei) ospita il concerto jazz di "Marco Ferri 4TET"

Marco Ferri è considerato uno dei più interessanti e giovani sassofonisti jazz del panorama italiano, sarà alla guida del quartetto, accompagnato da Daniele Gorgone al piano, Francesco Angiuli al contrabbasso, Enrico Smiderle alla batteria; tre preziosi musicisti, ognuno con alle spalle collaborazioni vantate in numerosissime realtà nazionali ed internazionali nonchè interpreti della migliore tradizione jazz.

Il concerto, organizzato dall'ass. studentesca Isola Del Jazz, è realizzato con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite all'Università di Pisa

Per maggiori info: https://www.facebook.com/isoladeljazz/

marco ferri interno 

Sono cinque i progetti di ricerca dell’Università di Pisa che la Commissione Europea ha finanziato attraverso il bando sugli Innovative Training Networks delle Marie Sklodowska-Curie actions, ottenendo un importo complessivo di 1.830.000 euro. Il bando di Horizon 2020 sostiene la formazione transnazionale dei giovani ricercatori con competenze innovative in ambito accademico ed extra accademico, sulla base di proposte tematiche libere, con approccio cosiddetto “bottom-up”.

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L’Ateneo pisano è partner beneficiario in tre delle cinque proposte finanziate, tutte della tipologia ETN - European Training Network: il primo progetto è “RHUMBO modelling and pRedicting Human decision-making Using Measures of subconscious Brain processes through mixed reality interfaces and biOmetric signals”, il cui responsabile scientifico è Gaetano Valenza, ricercatore presso il Centro Piaggio e il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, che riceverà un finanziamento di 523.000 euro; il secondo è “DIGIMAN4.0 DIGItal MANufacturing Technologies for Zero-defect Industry 4.0 Production”, con responsabile scientifico Gualtiero Fantoni, professore associato presso il dipartimento di Ingegneria civile e industriale, che riceverà un finanziamento di 784.000 euro; il terzo è “Stardust-R Stardust Reloaded”, con responsabile scientifico Giovanni Federico Gronchi, professore ordinario presso il dipartimento di Matematica, che riceverà un finanziamento di 523.000 euro.

Negli altri due progetti finanziati l’Università di Pisa è partner organisation: il primo, sempre di tipologia ETN, è “ATLAS AuTonomous intraLuminAl Surgery”, con responsabile scientifico Mauro Ferrari, professore ordinario presso il dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia; l’altro è “EVOCATION Advanced Visual and Geometric Computing for 3D Capture, Display, and Fabrication”, responsabile scientifico Paolo Ferragina, professore ordinario presso il dipartimento di Informatica. Quest’ultimo progetto è un European Joint Doctorate (EJD).

Al bando, particolarmente competitivo, si sono candidate complessivamente 1.658 proposte di progetto. L’Università di Pisa ha partecipato con 36 proposte e, considerando l’esito generale della call, il tasso di successo dell’Ateneo pisano, pari all’11,1%, si allinea al tasso di successo medio europeo, che è del 11,41%, e considerando anche le due proposte come partner organisation, risulta addirittura superiore (13,8%).

Valutando il quadro generale della call, appare in netta crescita il trend di partecipazione e successo dell’Università di Pisa su questo bando di Horizon 2020, con 36 proposte di cui 5 finanziate: nel 2014 erano state 10 le proposte sottomesse (di cui 2 risultate finanziate), 9 le proposte del 2015 (di cui nessuna passata), 15 nel 2016 (di cui 1 finanziata) e 28 nel 2017, di cui nessuna finanziata. “Un risultato significativo – commenta il professor Lisandro Benedetti Cecchi, prorettore per la ricerca internazionale – che premia il percorso di supporto alla progettazione europea avviato dall’Ateneo: dal Bando BIHO, giunto alla sua seconda edizione, che premia le proposte di progetto come coordinatori che vengono finanziate o valutate sopra soglia, al servizio di supporto alla preparazione di proposte progettuali, recentemente potenziato presso l’Unità Servizi per la Ricerca grazie anche all’assunzione di 6 tecnologi con specifiche competenze. Molto resta ancora da fare per arrivare ad ottenere maggiori finanziamenti europei in qualità di coordinatori di progetti, ma il percorso è avviato e sarà ulteriormente rafforzato”.

Da ricordare che, nell’ambito della stessa call, una sesta proposta di progetto è stata ammessa in lista di riserva, con l’eventualità di venire finanziata nel caso in cui si liberassero risorse: si tratta di “POLKA POLlution Know-how and Abatement”, con responsabile scientifico Donatella Ciampini, professore associato presso il dipartimento di Fisica. Molte, infine, le proposte non finanziate ma che hanno ottenuto una valutazione positiva, superiore alla soglia per essere ammessi al finanziamento, pari a 70 punti.

"More Than Pink", alla seconda edizione, è un progetto di Susan G. Komen Italia e ItaliaCamp che promuove l’emersione e la valorizzazione di progettualità innovative nell’ambito della salute e del benessere. Il progetto è organizzato in collaborazione con il Polo di Scienze della Salute della Donna e del Bambino della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma.

Per presentare il proprio progetto occorre rispondere ad una delle tre call for ideas, aperte sul sito https://italiacamp.com/nesso/more-than-pink-2018/  dal 18 maggio al 31 ottobre 2018, focalizzate sulle seguenti aree tematiche: “Salute e Migranti” per far emergere progetti che promuovano la sensibilizzazione e l’informazione per la tutela della salute e l’accesso da parte dei migranti ai servizi sanitari e assistenziali; “Salute 4.0” per raccogliere progetti che favoriscano lo sviluppo di dispositivi digitali, tecnologie e servizi innovativi che, oltre a migliorare i processi di diagnosi e cura nel campo della salute delle donne, rendano più efficienti le infrastrutture e i modelli di governance del sistema sanitario pubblico e privato; “Salute e benessere nei luoghi di cura” per far emergere progetti focalizzati sulla realizzazione di interventi in alcuni luoghi di cura in Italia al fine di favorire il benessere (fisico, mentale e sociale) dei pazienti e dei caregiver. Quest’ultima opportunità, nello specifico, è promossa in collaborazione con Sisal, che dal 4 giugno al 1 luglio 2018, lancia insieme a ItaliaCamp una campagna di raccolta fondi (attraverso donazioni libere, in maniera disgiunta dai prodotti e servizi offerti da Sisal) in tutte le ricevitorie a livello nazionale per sostenere la realizzazione degli interventi dei luoghi di cura.

Al progetto primo classificato delle prime due call for ideas (“Salute e Migranti” e “Salute 4.0”) verranno conferiti i relativi “Premi More Than Pink”, del valore complessivo di 30.000 €, di cui 15.000 € in denaro e 15.000 € in beni e servizi di mentoring e coaching; mentre il primo classificato della terza call for ideas (“Salute e benessere nei luoghi di cura”) vedrà il proprio progetto realizzarsi in un luogo di cura scelto a livello nazionale.

Per tutte le informazioni, le linee guida delle call for ideas e per caricare il tuo progetto vai sul sito https://italiacamp.com/nesso/more-than-pink-2018/

Lunedì, 18 Giugno 2018 10:34

Una città operosa

citta operosa insideEsce come raccolta degli atti  di un convegno che si è svolto all'Università di Pisa il volume "Una città operosa. Archeologia della produzione a Pisa tra Età romana e Medioevo (All'Insegna del Giglio, 2018) curato dal professore Federico Cantini del dipartimenti di Civiltà e Forme del Sapere e da Claudia Rizzitelli della Soprintendenza Archeologica della Toscana.

Pubblichiamo di seguito una scheda di presentazione del libro.

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Le attività produttive stanno tornando al centro dell’interesse degli archeologi perché esse possono essere utilizzate come un ottimo indicatore dello sviluppo o della recessione delle economie antiche, specie se analizzate negli aspetti legati al tipo di tecnologia impiegata nei processi produttivi, alla scala degli investimenti fatti, alla quantità e qualità degli oggetti prodotti, alla distribuzione topografica delle officine e all’ampiezza del mercato entro cui circolano le materie prime e gli oggetti finiti.

Queste variabili analizzate nel tempo e nello spazio permettono di ricostruire quadri socio-economici estremamente ricchi ed inediti.

La scelta di concentrarsi su Pisa è legata alla volontà di osservare le trasformazioni delle città tra l’Età antica e quella medievale da una sede privilegiata, dove spesso i macrofenomeni economici si manifestarono con un certo anticipo e con caratteri del tutto straordinari rispetto gli altri centri urbani della regione. Ma questa eccezionalità fu una costante della storia pisana o si manifestò in forme e scale differenti nel tempo?

Ecco allora la necessità di osservare i fenomeni economici nella lunga durata, per individuarne i momenti di continuità e discontinuità, per scandirne i tempi di accelerazione e decelerazione, e per comprendere in che modo questi stessi fenomeni furono influenzati dalle trasformazioni che interessarono molte città europee e mediterranee tra Età romana e Medioevo.

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