Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi
Comunicati stampa

Il 5 maggio alle 10.30, presso Plazzo Matteucci, si tiene l'inaugurazione dei pannelli espositivi sui luoghi delle CEP.

Un gruppo di studenti di Storia dell'Informatica, ha progettato e realizzato un'istallazione di pannelli per segnalare e raccontare gli spazi di Palazzo Matteucci dove, sessanta anni fa, l'Università di Pisa si cimentò nel primo progetto italiano di costruzione di un calcolatore elettronico.

Il progetto è stato realizzato con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.

Leggi i dettagli sul sito hmr

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il 26 aprile alle 14:15, presso il Dipartimento di Informatica, si tiene il seminario di Cultura Digitale "La storia delle CEP e il progetto di restituzione".

La costruzione delle CEP da parte dell'Università di Pisa e dell'Olivetti fu un risultato scientificamente e tecnologicamente piuttosto rilevante.

Il seminario fa parte di un progetto, realizzato con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa, che ha l'obbiettivo di fare conoscere i luoghi di Palazzo Matteucci dove sono nati i primi calcolatori italiani.

Leggi i dettagli sul sito hmr

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Coop Italia guarda ai giovani, alla comunicazione multicanale e alla formazione dei futuri food manager. Uno dei maggiori player della grande distribuzione italiana punta a intercettare le giovani generazioni, i nuovi clienti appartenenti all’era digitale, parlando il loro linguaggio. In questo processo evolutivo uno spazio importante per la creazione dei supermercati 4.0 è l’alta formazione universitaria, un connubio vincente tra didattica e testimonianze aziendali.
Venerdì 21 aprile interverrà al master in Food Quality Management and Communication dell’Università di Pisa, il dottor Alessandro Serra, responsabile comunicazione di Coop Italia, con una testimonianza dal titolo “La comunicazione nel carrello: l’incontro tra marketing e valori in Coop Italia”. Un tema di grandissima rilevanza nello scenario economico nazionale dove la grande distribuzione occupa un ruolo centrale e sta rapidamente modificando le sue strutture a favore di un contenuto tecnologico e innovativo sempre più a misura di consumatore.
Come afferma il dottor Serra, “tra gli scenari futuri di Coop Italia si annovera l’impegno nel creare sinergie tra la comunicazione e il mondo digitale e tecnologico al fine di cogliere le istanze di tutti i suoi consumatori e soprattutto quelli di nuova generazione. Per questo motivo, Coop ritiene molto importante partecipare ai percorsi formativi di eccellenza quali il master in Food Quality Management and Communication. La sfida che i food manager affronteranno è legata, infatti, anche a una nuova comunicazione multicanale e a nuove esperienze di acquisto nel punto vendita e online”.
Il direttore del master, la professoressa Angela Tarabella è molto soddisfatta della testimonianza di Coop Italia perché può illustrare agli allievi come si sono modificati nel tempo i messaggi promozionali con l’ingresso della tecnologia digitale nel punto vendita. “Le nuove tecnologie – afferma la professoressa Tarabella – consentono di andare incontro alla sempre maggiore richiesta di informazioni sui prodotti alimentari, sull’origine delle materie prime e sui vari ingredienti da parte del consumatore. Coop ha saputo coniugare il valore della trasparenza con la multimedialità: una strada tracciata e da potenziare che può integrare le sempre maggiori informazioni previste dalla normativa sull’etichettatura a vantaggio dei consumatori e della qualità di ciò che mangiamo”.

Si terrà venerdì 21 aprile, alle ore 14:30, nell'Aula Savi dell'Orto e Museo Botanico di Pisa, l'incontro dal titolo "Nuovi arrivi e vecchie conoscenze", in cui sarà presentato il nuovo esemplare di pino di Wollemi, vero e proprio "fossile vivente" acquisito di recente. In questo ambito sarà inoltre annunciata l'iniziativa delle domeniche di apertura gratuita dell'Orto, nata da una proposta del presidente del Consiglio comunale di Pisa, Ranieri Del Torto, subito raccolta dal rettore Paolo Mancarella e dalla presidente del Sistema Museale di Ateneo, Nicoletta De Francesco. Alla presentazione seguirà la visita alla collezione di modelli in cera del Museo, recentemente restaurati, e la visita guidata all'Orto Botanico.
Alla presentazione interverranno la presidente del Sistema Museale di Ateneo, Nicoletta De Francesco, il presidente del Consiglio comunale di Pisa, Ranieri Del Torto, e il direttore scientifico dell'Orto e Museo Botanico, Lorenzo Peruzzi.

Dalla gomma dei pneumatici riciclati nasce un nuovo conglomerato bituminoso a bassa emissione di rumore che sarà testato per la prima volta in Toscana. Entra così nel vivo il progetto europeo LIFE NEREiDE coordinato dal dipartimento di ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa. Il nuovo conglomerato bituminoso sarà messo in posa nell’estate 2017 in alcune aree del comune di Massarosa in provincia di Lucca. La pavimentazione sarà testata dal punto di vista strutturale e funzionale con strumentazioni ad alto rendimento impiegate in campo stradale; dal punto di vista acustico, le indagini saranno realizzate grazie ad uno speciale veicolo allestito con apposita strumentazione e attraverso dei sondaggi da sottoporre alla popolazione.
“NEREiDE prevede la progettazione, la realizzazione e il monitoraggio delle prestazioni acustiche e funzionali di manti stradali drenanti e a bassa emissione sonora realizzati con materiali provenienti da vecchie pavimentazioni e da polverino di gomma riciclata da pneumatici fuori uso”, spiega il professore Pietro Leandri dell’Ateneo pisano.
Finanziato con circa 2 milioni e 700 mila euro sino al 2020, il progetto coinvolge una serie di partner di ricerca e istituzionali: l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, il Belgian Road Research Centre, l’Istituto di Acustica e Sensoristica "Orso Mario Corbino" del CNR, la società ECOPNEUS e la Regione Toscana.
In generale gli obiettivi sono di diminuire l’inquinamento acustico urbano di almeno 5 dB(A) rispetto alle pavimentazioni convenzionali, migliorando così anche la salute dei cittadini, di ridurre la generazione di rifiuti attraverso l’utilizzo di materiali riciclati e di migliorare la sicurezza stradale grazie ad un aumento del 20% dell’aderenza del manto. Un ulteriore vantaggio sarà anche quello di diminuire l’inquinamento atmosferico dato che le pavimentazioni saranno prodotte e poste in opera con la tecnologia “warm”, cioè "a tiepido", consentendo una riduzione del 30% dell’emissione di vapori di idrocarburi policiclici aromatici.
“Nell’estate del 2018, la sperimentazione in Toscana coinvolgerà anche un’altra località – conclude Leandri – e in collaborazione con il Belgian Road Research Centre sperimenteremo per la prima volta in Italia in ambito urbano una pavimentazione tipo PERS, cioè porosa realizzata con un legante sintetico e con un contenuto di granulato di gomma di almeno il 20% in peso, il che consentirà di ottenere riduzioni di rumore ancora maggiore, sino a 12 dB(A), rispetto a pavimentazioni convenzionali, con valori di abbattimento acustico non raggiungibile con nessun altro tipo di pavimentazione”.

Dalla gomma dei pneumatici riciclati nasce un nuovo conglomerato bituminoso a bassa emissione di rumore che sarà testato per la prima volta in Toscana. Entra così nel vivo il progetto europeo LIFE NEREiDE coordinato dal dipartimento di ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa. Il nuovo conglomerato bituminoso sarà messo in posa nell’estate 2017 in alcune aree del comune di Massarosa in provincia di Lucca. La pavimentazione sarà testata dal punto di vista strutturale e funzionale con strumentazioni ad alto rendimento impiegate in campo stradale; dal punto di vista acustico, le indagini saranno realizzate grazie ad uno speciale veicolo allestito con apposita strumentazione e attraverso dei sondaggi da sottoporre alla popolazione.

“NEREiDE prevede la progettazione, la realizzazione e il monitoraggio delle prestazioni acustiche e funzionali di manti stradali drenanti e a bassa emissione sonora realizzati con materiali provenienti da vecchie pavimentazioni e da polverino di gomma riciclata da pneumatici fuori uso”, spiega il professore Pietro Leandri dell’Ateneo pisano.

Finanziato con circa 2 milioni e 700 mila euro sino al 2020, il progetto coinvolge una serie di partner di ricerca e istituzionali: l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, il Belgian Road Research Centre, l’Istituto di Acustica e Sensoristica "Orso Mario Corbino" del CNR, la società ECOPNEUS e la Regione Toscana.

In generale gli obiettivi sono di diminuire l’inquinamento acustico urbano di almeno 5 dB(A) rispetto alle pavimentazioni convenzionali, migliorando così anche la salute dei cittadini, di ridurre la generazione di rifiuti attraverso l’utilizzo di materiali riciclati e di migliorare la sicurezza stradale grazie ad un aumento del 20% dell’aderenza del manto. Un ulteriore vantaggio sarà anche quello di diminuire l’inquinamento atmosferico dato che le pavimentazioni saranno prodotte e poste in opera con la tecnologia “warm”, cioè "a tiepido", consentendo una riduzione del 30% dell’emissione di vapori di idrocarburi policiclici aromatici.


Gruppo ricercatori pisani


“Nell’estate del 2018, la sperimentazione in Toscana coinvolgerà anche un’altra località – conclude Leandri – e in collaborazione con il Belgian Road Research Centre sperimenteremo per la prima volta in Italia in ambito urbano una pavimentazione tipo PERS, cioè porosa realizzata con un legante sintetico e con un contenuto di granulato di gomma di almeno il 20% in peso, il che consentirà di ottenere riduzioni di rumore ancora maggiore, sino a 12 dB(A), rispetto a pavimentazioni convenzionali, con valori di abbattimento acustico non raggiungibile con nessun altro tipo di pavimentazione”.

In foto, da sinistra a destra: ingegnere Patrizia Rocchio, professore Pietro Leandri, professore Massimo Losa.

Ne hanno parlato:
Repubblica.it
Sole24Ore.it
Tirreno.it
La Nazione Toscana & Liguria
La Nazione Pisa
Toscana24
Gonews.it
Greenreport.it
Pisatoday.it
Pisainformaflash.it
TGregione.it
Adnkronos.com

 

Venerdì 21 aprile, alle ore 16, al Polo Carmignani in Piazza dei Cavalieri, Simone Friso e Massimo Lepore, dello studio di architettura TAMassociati, terranno una conferenza sulla genesi del progetto architettonico. L’incontro fa parte del ciclo di lezioni di architettura “Genesis”, organizzato da studenti e professori del corso di laurea in Ingegneria edile Architettura dell’Università di Pisa: tra marzo e maggio, tre incontri con tre studi di architettura di fama internazionale indagheranno sul processo creativo che porta alla definizione del progetto in architettura.
TAMassociati è uno studio attivo nei campi dell’architettura sostenibile, dell’urbanistica, della progettazione del paesaggio, della conduzione di processi partecipativi e didattici, della grafica e della comunicazione sociale. Opera attualmente in forma di studio associato, con sede principale a Venezia e uffici a Bologna, Trieste, Parigi. Tra le loro opere principali ricordiamo l'Ospedale Emergency in Sudan nel 2016, il Centro Maternità di Anabah in Afghanistan nel 2016, il Maisha Film Garden di Kampala in Uganda nel 2014, la Clinica Pediatrica in Sudan nel 2012 e il Padiglione di preghiera in Sudan nel 2007.
TAMassociati si basa su un’idea concreta: coniugare impegno civile e professione. È uno studio tecnico e creativo a servizio delle istituzioni pubbliche, delle organizzazioni non profit e di quella parte di società civile attenta ai valori di equità, sostenibilità, sviluppo dei beni comuni. Lo studio è tra i protagonisti planetari del Social Design, e fa della eco-semplicità la sostanza del proprio approccio, ormai noto a livello internazionale, del ‘low cost/high quality’.

Numerosi i premi e i riconoscimenti: nel 2013 ha ottenuto il premio Aga Khan per l’architettura per l’eccellenza rappresentata dal Centro Salam di cardiochirurgia in Sudan, il premio internazionale Ius-Capocchin per la realizzazione dell’ospedale pediatrico più sostenibile al mondo (Port Sudan), progetto con cui si sono aggiudicati anche lo Zumtobel Group Award per l’innovazione e la sostenibilità. Sono stati nominati «Architetto Italiano dell’anno 2014» e sono stati chiamati a curare il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia 2016.

Il giudice sarà ospite del master in Analisi, prevenzione, contrasto della criminilaità organizzata e della corruzione (APC) promosso dal dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa, Libera e Avviso pubblico
Venerdì 21 aprile, alle ore 15, nell’Aula Magna del dipartimento di Scienze politiche, in via Serafini 3, Piercamillo Davigo, presidente della II sezione penale della Corte di Cassazione, terrà una lezione sul tema “Evoluzione della corruzione: studi di caso, esperienze, testimonianze”. L’incontro, a ingresso libero, è organizzato dal master in Analisi, prevenzione, contrasto della criminilaità organizzata e della corruzione (APC) promosso dal dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa insieme a Libera e Avviso pubblico.
Piercamillo Davigo è molto noto all’opinione pubblica per aver fatto parte del pool di “Mani Pulite” negli anni delle indagini milanesi su Tangentopoli ed è stato anche membro del Consiglio Superiore della Magistratura. Oltre che essere un protagonista della vita giudiziaria degli ultimi decenni, è anche autore di alcuni volumi sulla legalità, la corruzione e sulla giustizia: La giubba del re. Intervista sulla corruzione in Italia (Laterza, 2004); La corruzione in Italia (con G. Mannozzi, Laterza, 2008); Processo all’italiana (con Leo Sisti, 2012), La tua giustizia non è la mia. Dialogo tra due magistrati in perenne disaccordo (con Gherardo Colombo, 2016), Il sistema della corruzione (Laterza 2017), Giustizialisti. Così la politica lega le mani alla magistratura (con Sebastiano Ardita, 2017) .

È una partenza da record quella della settima edizione del PhD+, il programma dell’Università di Pisa che insegna a valorizzare la ricerca, fare innovazione e sviluppare lo spirito imprenditoriale tra i giovani. Sono 187 gli iscritti del 2017, in gran parte laureandi, laureati e dottorandi, provenienti da tutte le aree disciplinari, non solo Ingegneria e ICT, tradizionalmente le più rappresentate, ma anche da Medicina, Farmacia, Biologia e, altro traguardo di quest’anno, circa 70 dalle Scienze umane e sociali. Il corso si è inaugurato mercoledì 19 aprile con i saluti del rettore Paolo Mancarella e del prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico Marco Raugi. Subito dopo sono intervenuti Emil Abirascid, fondatore di Startupbusiness, che ha parlato di “Nuovi paradigmi per l'imprenditorialità” e Marco Bicocchi Pichi, presidente dell’associazione Italia Startup, che ha parlato di “Essere e avere: essere utili e avere un mercato”.
«Il PhD+, ci tengo a sottolineare, è un corso totalmente gratuito ed è una grande opportunità di crescita personale e formativa per i giovani – ha dichiarato il rettore – Gli allievi hanno l’occasione di acquisire competenze utili per il trasferimento tecnologico, conoscere il valore dell’innovazione all’interno di una azienda, avviare una start up e, in via più generale, incrementare le opportunità di carriera in un’ottica di contaminazione tra discipline diverse. Siamo orgogliosi che questo programma sia frequentato da un così alto numero di partecipanti».
«I seminari ruoteranno attorno alle tre parole chiave “fare innovazione”, “lavorare in team”, “avere spirito imprenditoriale” – ha spiegato il professor Raugi – I numeri del 2107 rivelano inoltre un altro dato importante: fare impresa non è più una prerogativa di ingegneri e informatici, ma anche di umanisti e scienziati sociali, come dimostrano i progetti proposti quest’anno, connotati anche da una forte interdisciplinarietà».
I seminari si svolgeranno dal 19 aprile al 25 maggio e saranno tenuti da relatori nazionali e internazionali provenienti dal mondo accademico, imprenditoriale, da enti locali e governativi, da finanziatori istituzionali e non. A questi si aggiungono attività di coaching e mentoring sui progetti imprenditoriali che verranno sviluppati durante il percorso, guidate da esperti internazionali nel campo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. «Coloro che completeranno il percorso con un progetto di impresa avranno inoltre la possibilità di effettuare un pitch finale davanti a potenziali investitori, in cui la sfida consiste nel riuscire a presentare in maniera chiara, completa e convincente il proprio progetto in pochi minuti – ha aggiunto Raugi – Quest’anno coloro che presenteranno i migliori progetti avranno anche l’opportunità di frequentare il corso TVLP nella Silicon Valley».

I numeri del PhD+
Lanciato nel 2011, il PhD+ ha contato oltre 700 iscritti tra studenti di lauree magistrali, dottorandi e dottori di ricerca provenienti da tutti i dipartimenti dell'Università di Pisa. L'approfondimento delle tematiche legate all'imprenditorialità, unito alle competenze e alla creatività dei partecipanti, ha generato 34 progetti imprenditoriali. Di questi, 25 progetti si sono poi effettivamente trasformati in imprese, che hanno preso parte a diverse competizioni rivolte alle nuove idee di business conquistando complessivamente 41 premi tra i quali la "Start Cup Toscana" e il "Premio Marzotto". Queste start-up hanno anche sviluppato un legame con le attività di brevettazione dell'Ateneo realizzando 14 brevetti.
Inoltre ben 6 spin-off dell'Università di Pisa sono state finanziate nella Fase 1 dello SME Instrument di Horizon2020, e di queste spin-off 4 sono nate dal PhD+: ECONBOARD, IVTech, JOS Technology, INGENIArs.
Alla luce di questi risultati, il modello introdotto dal PhD+ rappresenta una best practice riconosciuta a livello nazionale e internazionale, nell’ambito di progetti europei (tra cui Endure, di cui l’Università di Pisa era capofila) e prestigiose competizioni con altre istituzioni di ricerca estere (Reimagine Education 2016).

Mercoledì, 19 Aprile 2017 14:42

Con un record di iscritti, al via il PhD+

È una partenza da record quella della settima edizione del PhD+, il programma dell’Università di Pisa che insegna a valorizzare la ricerca, fare innovazione e sviluppare lo spirito imprenditoriale tra i giovani. Sono 187 gli iscritti del 2017, in gran parte laureandi, laureati e dottorandi, provenienti da tutte le aree disciplinari, non solo Ingegneria e ICT, tradizionalmente le più rappresentate, ma anche da Medicina, Farmacia, Biologia e, altro traguardo di quest’anno, circa 70 dalle Scienze umane e sociali. Il corso si è inaugurato mercoledì 19 aprile con i saluti del rettore Paolo Mancarella e del prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico Marco Raugi. Subito dopo sono intervenuti Emil Abirascid, fondatore di Startupbusiness, che ha parlato di “Nuovi paradigmi per l'imprenditorialità” e Marco Bicocchi Pichi, presidente dell’associazione Italia Startup, che ha parlato di “Essere e avere: essere utili e avere un mercato”.

phd_2017_aula1.jpg

«Il PhD+, ci tengo a sottolineare, è un corso totalmente gratuito ed è una grande opportunità di crescita personale e formativa per i giovani – ha dichiarato il rettore – Gli allievi hanno l’occasione di acquisire competenze utili per il trasferimento tecnologico, conoscere il valore dell’innovazione all’interno di una azienda, avviare una start up e, in via più generale, incrementare le opportunità di carriera in un’ottica di contaminazione tra discipline diverse. Siamo orgogliosi che questo programma sia frequentato da un così alto numero di partecipanti».

«I seminari ruoteranno attorno alle tre parole chiave “fare innovazione”, “lavorare in team”, “avere spirito imprenditoriale” – ha spiegato il professor Raugi – I numeri del 2107 rivelano inoltre un altro dato importante: fare impresa non è più una prerogativa di ingegneri e informatici, ma anche di umanisti e scienziati sociali, come dimostrano i progetti proposti quest’anno, connotati anche da una forte interdisciplinarietà».

I seminari si svolgeranno dal 19 aprile al 25 maggio e saranno tenuti da relatori nazionali e internazionali provenienti dal mondo accademico, imprenditoriale, da enti locali e governativi, da finanziatori istituzionali e non. A questi si aggiungono attività di coaching e mentoring sui progetti imprenditoriali che verranno sviluppati durante il percorso, guidate da esperti internazionali nel campo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. «Coloro che completeranno il percorso con un progetto di impresa avranno inoltre la possibilità di effettuare un pitch finale davanti a potenziali investitori, in cui la sfida consiste nel riuscire a presentare in maniera chiara, completa e convincente il proprio progetto in pochi minuti – ha aggiunto Raugi – Quest’anno coloro che presenteranno i migliori progetti avranno anche l’opportunità di frequentare il corso TVLP nella Silicon Valley».

phd_2017_aula2.jpg

I numeri del PhD+
Lanciato nel 2011, il PhD+ ha contato oltre 700 iscritti tra studenti di lauree magistrali, dottorandi e dottori di ricerca provenienti da tutti i dipartimenti dell'Università di Pisa. L'approfondimento delle tematiche legate all'imprenditorialità, unito alle competenze e alla creatività dei partecipanti, ha generato 34 progetti imprenditoriali. Di questi, 25 progetti si sono poi effettivamente trasformati in imprese, che hanno preso parte a diverse competizioni rivolte alle nuove idee di business conquistando complessivamente 41 premi tra i quali la "Start Cup Toscana" e il "Premio Marzotto". Queste start-up hanno anche sviluppato un legame con le attività di brevettazione dell'Ateneo realizzando 14 brevetti.

Inoltre ben 6 spin-off dell'Università di Pisa sono state finanziate nella Fase 1 dello SME Instrument di Horizon2020, e di queste spin-off 4 sono nate dal PhD+: ECONBOARD, IVTech, JOS Technology, INGENIArs.

Alla luce di questi risultati, il modello introdotto dal PhD+ rappresenta una best practice riconosciuta a livello nazionale e internazionale, nell’ambito di progetti europei (tra cui Endure, di cui l’Università di Pisa era capofila) e prestigiose competizioni con altre istituzioni di ricerca estere (Reimagine Education 2016).

Ne hanno parlato:
InToscana.it 
Nazione Toscana&Liguria
StartupBusiness
gonews.it 
PisaInformaFlash.it 
NazionePisa.it

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa