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Comunicati stampa

IUR.AP srl, azienda spin-off dell'Università di Pisa che si occupa di innovazione, formazione e ricerca per le amministrazioni, è fra i tre finalisti del concorso europeo ".eu Web Awards", una competizione lanciata da EURid per premiare i migliori siti internet con estensione .eu. Il registro europeo EURid, gestore del dominio .eu in Europa, conta oltre 3 milioni di nomi registrati. IUR.AP concorre nella categoria "Laurels" - area Education/Institutional/Pan European ongoing project. Il vincitore sarà proclamato in una cerimonia che si terrà a Bruxelles, il 19 novembre prossimo, evento a cui IUR.AP parteciperà clogo IURAPome protagonista.

IUR.AP fornisce servizi di formazione e assistenza all'innovazione per le amministrazioni pubbliche statali, regionali e locali e ai soggetti pubblici e privati che operano in continuità con le pubbliche amministrazioni, nonché ai soggetti del terzo settore. Il valore aggiunto dell'azienda spin-off dell'Ateneo risiede nella consapevolezza che il processo di innovazione e modernizzazione delle pubbliche amministrazioni non può essere affidato esclusivamente alle richieste e alle competenze di quest'ultime, ma richiede l'intervento ausiliario e mirato di soggetti che siano dotati di una più ampia cognizione delle problematiche legate ai processi di aggiornamento.

IUR.AP sostiene tale processo trasferendo alle pubbliche amministrazioni il sapere "accumulato" nell'università, soddisfacendo la domanda di cambiamento attraverso il trasferimento delle competenze e utilizzando gli strumenti più idonei ad attuare concretamente e correttamente gli obiettivi legislativi. I continui interventi normativi e le trasformazioni del sistema amministrativo, nazionale ed europeo, rendono indispensabile una "formazione continua" dei funzionari e degli operatori anche finalizzata al miglioramento delle performance e del ben-essere organizzativo. Le attività di ricerca, formazione e consulenza sono realizzate da docenti dell'Università di Pisa ed esperti italiani e stranieri sotto la guida di un comitato scientifico presieduto dal professor Fabio Merusi.

Remo BodeiUno dei momenti centrali dell'edizione 2014 dell'Internet Festival è stato costituito dalla Lectio Magistralis tenuta da Remo Bodei, professore emerito dell'Università di Pisa, su "Galileo Galilei e la seconda era delle macchine", in cui il filosofo ha analizzato il ruolo avuto da Galileo nella valorizzazione dell'arte meccanica come vera scienza, contro la sottovalutazione dei secoli precedenti.

Riproponiamo di seguito una sintesi dell'intervento del professor Bodei.

 

 

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Galileo Galilei e la seconda era delle macchine

Per cogliere il senso della moderna civiltà delle macchine bisogna partire dal carattere innovativo delle proposte di Galileo nel campo della meccanica, misurandone dapprima la distanza rispetto a una lunga tradizione che parte dalla Grecia antica. In origine, infatti, il termine mechane significa soltanto "astuzia", "inganno", "artificio" e in questa accezione compare già nell'Iliade. Soltanto più tardi (accanto alle connotazioni "uso appropriato di uno strumento" e "macchina teatrale", da cui l'espressione theos epi mechanes, deus ex machina) viene a designare la macchina in genere, e, in particolare la macchina semplice — leva, carrucola, cuneo, piano inclinato, vite — la macchina da guerra e l'automa. La meccanica, sapere attorno alle macchine, è dunque preposta alla costruzione di entità artificiali, di trappole tese alla natura per catturarne l'energia e volgerla in direzione dei vantaggi e dei capricci degli uomini.

Perché la macchina eredita i significati dell'astuzia e dell'inganno? Perché per lungo tempo non si riesce a spiegare il suo funzionamento. Non si capisce, ad esempio, come una leva possa innalzare con minimo sforzo dei pesi enormi o come un cuneo riesca a spaccare pietre o giganteschi tronchi d'albero. Di questo stupore offre testimonianza la Mechanica , attribuita per lungo tempo (e da alcuni studiosi anche oggi) ad Aristotele, ma forse opera di uno dei suoi successori alla direzione della Scuola come Stratone il Fisico. In tale testo (su cui Galileo fece lezione a Padova nel 1597/98) è chiaramente affermato che «molte cose meravigliose, la cui causa è sconosciuta, avvengono secondo natura, mentre altre avvengono contro natura prodotte dalla techne a beneficio degli uomini ». Quando la natura è contraria alla nostra utilità, noi riusciamo a padroneggiarla mediante l'artificio (mechane). Le arti meccaniche, proprio in quanto appartengono al regno dell'astuzia e di ciò che è «contro natura», non fanno parte della fisica, che si occupa di ciò che avviene secondo natura. Le arti meccaniche si presentano come operazioni contro natura o come giocattoli stupendi. Archimede pare si vergognasse di aver costruito macchine e avesse invece fatto scolpire sulla sua tomba il famoso cilindro che contiene una sfera. Ancora nel Cinquecento la meccanica non è scienza a pieno titolo, ma scienza «mista » o «media». Ancora più tardi, specie tra i dotti gesuiti del Colbeffata legio Romano, essa è soprattutto mechanica practica ad uso degli "ingegnierii".

GalileoPur non pienamente apprezzata, la meccanica guadagna terreno e prestigio nel corso del Cinquecento finché continua a restare legata alla funzione di provocare meraviglia. Nel 1508 Leonardo progetta — per la villa di Carlo d'Amboise a Milano — un mulino idraulico quale motore d'automi che emettevano suoni. A partire dal 1569, poi, Bernardo Buontalenti crea, nella villa medicea di Pratolino, una serie di meravigliose macchine idrauliche e pneumatiche (oggi perdute) che mettono in moto statue, porte e getti d'acqua. Con Galileo ci si comincia a rendere conto che alla natura si comanda ubbidendole, che essa non può essere semplicemente e che il compito principale della meccanica non è quello di provocare stupore. Per padroneggiare la natura bisogna servirla, piegarsi alle sue leggi e alle sue ingiunzioni, traendo profitto dalla loro conoscenza. Il concetto di astuzia, nel senso del più debole che prevale sul più forte, dell'uomo che — simile a Odisseo — inganna l'ottuso Polifemo della natura, viene a tramontare. Allo stesso modo, la meraviglia suscitata da una presunta alterazione della legalità naturale si trasferisce su un altro piano, quello del potere effettivo dell'uomo di servirsi legittimamente delle energie naturali. In Galileo l'astuzia cambia di significato (consiste ora nell'utilizzare le energie naturali a fini economici, così da godere di energia a basso costo) e la violenza in quanto tale scompare, perché la meccanica cessa di essere contro natura.

Queste idee vengono esposte dal giovane Galileo ne Le mecaniche. L'ultima stesura comincia con una polemica contro la tradizione secondo cui le macchine ingannano la natura. Non si deve più cedere alla fantasticheria di cogliere la natura in fallo, di indurla a piegarsi alla nostra volontà. Le critiche non si rivolgono tuttavia soltanto ai teorici della meccanica ma anche ai cattivi pratici, agli ingegneri incapaci. Nel tentativo di spiegare razionalmente «le cause degli effetti miracolosi» che si riscontrano nella «meccanica dell'istrumento » o della macchina, Galileo riconduce tutte le macchine semplici alla bilancia (per la quale riprende temi già affrontati nel suo trattato La bilancetta del 1586) e decreta che l'astuzia delle macchine consiste ora nell'utilità che la meccanica consente. Ne Le mecaniche vengono elencati tre tipi di utilità. La prima sta nel comprendere che l'astuzia che si crede rivolta verso la natura si ritorce contro il presuntuoso meccanico, il quale (avendo scarsità di forza, ma non di tempo) si ostina nel cercare macchine potentissime e insieme rapidissime nell'esecuzione dei loro compiti. Così chi credesse da un pozzo, «con machine di qualsivoglia sorte cavare, con istessa forza, nel medesimo tempo, maggior quantità di acqua [...] è in grandissimo errore; e tanto più spesso e maggiormente si troverà ingannato ». La seconda astuzia consiste nel trovare strumenti che si conformino alla funzione da svolgere, poiché «non in tutti i luoghi, con uguale commodità, si adattano tutti gli strumenti». Così, per tenere asciutta la sentina di una nave, non si utilizzeranno delle secchie, ma delle «trombe», che pescano meglio nel fondo. La terza e più impor- tante «utilità» viene appunto individuata nel trovare fonti di energia a buon mercato e nell'inventare delle «prese» che si adattino ad esse (mentre gli strumenti devono adattarsi agli organi dell'uomo o dell'animale, ad esempio alle mani e al collo, le macchine devono conformarsi al genere di energia che le muove, ad esempio al vento attraverso le pale dei mulini o, molto più tardi, alla caduta dell'acqua attraverso le turbine).

GalileoIn prospettiva, sono proprio le macchine (ora costruibili con criteri e calcoli pienamente razionali) a non rendere più conveniente la schiavitù e a permetterne la virtuale abolizione. La forza lavoro umana nella forma di mera erogazione di energia non è più indispensabile, mentre — ed è questa un'altra grande intuizione di Galileo — le macchine sostituiscono la mancanza di intelligenza delle forze o degli animali che erogano energia. Mediante «artificii ed invenzioni» egli è ora in grado di far risparmiare fatica e denaro agli uomini, scaricando sulla natura inanimata e animata l'onere di erogare energia previamente indirizzata all'ottenimento dell'effetto desiderato. È così che, da Galileo in poi, la meccanica prende l'aggettivo "razionale", proprio per contrastare la sua precedente immagine di sapere pratico, di arte non liberale o di artigianato. Con la qualifica di "razionale" essa riceve la sua patente di nobiltà, il riconoscimento del suo carattere interamente conforme alle leggi della natura. Solo ora viene equiparata alle altre scienze esatte, con la conseguenza che le macchine cessano gradualmente di apparire oggetti miracolosi che incomprensibilmente profanano l'ordine perfetto del mondo. Ma non per questo perdono il loro fascino e il loro ruolo. Anzi la loro astuzia si avvia a diventare la moderna intelligenza tecnica, il dominio dispiegato sulla realtà, l'insieme dei vantaggi a cui è ormai impossibile rinunciare.

Remo Bodei
Professore Emerito dell'Università di Pisa 

Inizia con "Mangiarsi la malattia" il ciclo di incontri "Pisa verso EXPO 2015. Il cibo tra scienza e conoscenza" organizzato dell'Università di Pisa. L'appuntamento è per sabato 11 ottobre dalle 9,30 alla Scuola Medica in via Roma 55. Obiettivo principale di questo primo incontro, curato dal professore Stefano Bombardieri e dalle dottoresse Laura Bazzichi e Alessandra Rossi, è di informare pazienti, cittadini e medici di famiglia sulle proprietà terapeutiche e preventive di particolari alimenti nelle malattie reumatiche.

Gli specialisti della Unità Operativa di Reumatologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana introdurranno le patologie reumatiche in tandem con gli specialisti di nutrizione che valuteranno le abitudini alimentari dei pazienti mediante proposta di quiz virtuali e proporranno consigli dietetici terapeutici per patologia specifica. A conclusione della mattinata verranno offerti prodotti tipici della dieta mediterranea per avvicinare i partecipanti ad una alimentazione semplice e consapevole che rispetti le varie patologie.

Per informazioni e contatti: U.O. di Reumatologia-Ospedale Santa, tel.: 050.558618, Chiara Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per il programma completo: http://www.unipi.it/index.php/unipieventi/event/1540-mangiarsi-la-malattia

Mercoledì, 08 Ottobre 2014 11:40

Al via l'edizione 2014 dell'Internet Festival

conferenza stampa IF2014Sarà un "drone" di ultima generazione a volare sulla città di Pisa in occasione dell'inaugurazione dell'edizione 2014 di Internet Festival, il 9 ottobre, alle ore 15, in piazza XX Settembre. Il velivolo senza pilota, controllato da un computer a bordo, prenderà il volo per riprendere i primi momenti della manifestazione che presenta oltre 250 eventi in programma fino al 12 ottobre (quattro giorni a ingresso libero). #IF2014 - dedicato al mondo della rete e alle nuove tecnologie - è promosso da Regione Toscana, Comune di Pisa, Registro .it e Istituto di Informatica e Telematica del Cnr, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant'Anna, Scuola Normale Superiore insieme a Camera di Commercio, Provincia di Pisa e Associazione Festival della Scienza.

Il programma della manifestazione è stato presentato dai rappresentanti degli Enti promotori del Festival nella Sala Regia del Comune di Pisa. Per l'Università di Pisa era presente la professoressa Nicoletta De Francesco, prorettore vicario: "Come ogni anno abbiamo aderito con entusiasmo all'Internet Festival registrando una sempre più ampia partecipazione da parte dei nostri docenti e ricercatori, tra i quali spiccano alcuni dei nostri studiosi di maggior prestigio. Rispetto alle scorse edizioni, siamo contenti di ospitare al Polo Fibonacci una delle sedi principali della manifestazione, dove si terrano molti dei T-Tour in cui sono impegnati i nostri docenti. Ringrazio il professor Gianluigi Ferrari, coordinatore del Comitato scientifico dell'IF, per il consueto contributo e impegno nell'organizzazione del Festival".

Leggi nel dettaglio le iniziative dell'Università di Pisa.    

Scarica il booklet con il programma completo dell'Internet Festival. 

Leggi il programma dei T-Tour
 

if2014Tra gli eventi della prima giornata il taglio del nastro dell'istallazione su Ponte di Mezzo dal titolo "Mothergreen. I giardini dell'hardware" ideata dall'architetto Luigi Formicola. Il Ponte diventerà una scheda madre di un personal computer con i componenti principali (il Cpu, la Rom, il Northbridge, il Southbridge, gli Slot, i Bus di espansione e la batteria) ricostruiti da suggestive aree verdi all'intero delle quali, le diverse essenze curate dai Vivai Palandri, ricostituiscono i volumi geometrici dei componenti elettronici del pc. Su Ponte di Mezzo, inoltre, sarà presentata la video istallazione "Urbi et Orbi"(pensata da Luigi Formicola e Tobia Pescia di Fondazione Sistema Toscana) in cui saranno trasmessi filmati in 2D e 3D su ciò che rimane nella memoria in internet: il video ricostruirà le giornate di una donna le 'impronte digitali' lasciate in rete. I video saranno proiettati sia su schermi che, di notte, sulle acque dell'Arno, in un flusso continuo che si ispira al flusso delle informazioni in rete (dal 9 al 12/10, dalle ore 18.00 alle 0.00). Tra le curiosità l'utilizzo di qrcode dedicati al riconoscimento delle singole essenze in mostra.

Durante la prima giornata, alle ore 16, sarà inaugurato il Geoide, la tensostruttura temporanea in Piazza del Cavalieri curata sempre da Formicola, che ospiterà interviste, concerti, spettacoli teatrali. Il primo incontro della giornata presso il Geoide sarà "Memorie senza frontiere", un viaggio attraverso la letteratura, il cinema, il giornalismo, l'arte visiva, per comprendere come il patrimonio storico e culturale dei popoli dialoghi con i nuovi media. Interverranno: Sara Nocentini, Donatella Della Ratta, Marco Vichi, Breandán Knowlton, Paolo Costa, Lorenzo De Carli, Lorenzo Garzella, Pierluigi Vaccaneo e con la partecipazione di Gabriele Salvatores (in collegamento skype). Da non perdere l'incontro dedicato a "Il Bosone e la materia prima della Rete" (ore 15.30 presso Polo Fibonacci), un viaggio all'interno del laboratorio del CERN di Ginevra dove il Bosone di Higgs è stato individuato e scoperto. Sempre il 9 ottobre (dalle 16 alle 18) si terrà la perfomance "Writers Act" a cura di artisti di strada (sarà ripetuta tutti i giorni) che produrranno una opera collettiva che sarà ripresa.

A fine festival sarà proiettato il video documentario presso Bastione Sangallo. E poi l'inizio dell'evento Renaissance Games Festival (dalle 14 alle 18, fino al 10 ottobre, presso Sala Perfomance), uno showcase di giochi indie e sperimentali: un festival nel Festival per riscoprire la natura sociale del videogame attraverso prodotti di software house indipendenti, italiane e straniere. Alle 17 flash mob tra Ponte di Mezzo e piazza 20 novembre. Tra le iniziative della prima giornata di #IF2014 anche l'inaugurazione di "DriveWave" (dalle 10 alle 19 presso l'auditorium del Cnr), una installazione interattiva che mostra i vantaggi apportati dalla gestione automatizzata di un incrocio rispetto a un tradizionale sistema a semaforo. Attraverso un'interfaccia tattile, l'utente può variare il volume di traffico in diverse direzioni ed introdurre elementi "di disturbo" quali la presenza di pedoni, e verificarne in tempo reale l'impatto sul sistema tramite feedback multi-sensoriale. E anche quest'anno, tra gli eventi clou, i percorsi "T-Tour Edu & 4 All", laboratori ludico-didattici per adulti, adolescenti e bambini in programma presso la Stazione Leopolda trasformata in una fucina formativa in continua attività. Un'area interamente dedicata a proposte educative e formative con giochi e laboratori didattici, workshop e tutorial, spettacoli e conferenze interattive. Tra le mostre in città presso gli spazi del Bastione Sangallo, "Typing Design" che racconta le connessioni tra design, scrittura e innovazione tecnologica. Si potranno ammirare pietre miliari del design: dalla Lettera 22 al commodore c64, dal primo iphone Apple passando dal Computer Apple Macintosch ai software di dettatura elettronica.

internet_festival_2014Tra le new entry nel programma di venerdì 10, l'incontro "Football backstage" dedicato all'uso della tecnologia nel calcio (10 ottobre presso Sms Biblio, alle 16.45) che vedrà come ospiti Massimiliano Allegri (allenatore della Juventus); il giornalista sportivo Carlo Annovazzi di Repubblica; Adriano Bacconi (allenatore di calcio e personaggio televisivo) e Aldo Dolcetti (allenatore di calcio ed ex calciatore italiano).

Il viaggio rivoluzionario di #IF2014 passerà da Galileo Galilei a Twitter; dalla rivoluzione digitale cinese (con il loro Ebay chiamato Taobao) al "Coltan" (la cosiddetta "sabbia nera" che serve per costruire i nuovi smartphone); dalla maratona con i vecchi videogame agli artigiani 2.0, passando per big data e mappe digitali. Startup 2.0, virtual bike, ma anche le app più innovative, i robot antropomorfi e le curiosità della sicurezza in rete tra "cyber minacce" e "pornoculture".La parola chiave di questa edizione sarà 'materia', cuore della rivoluzione digitale, filo conduttore delle otto aree tematiche: Cooperation Wanted, Culture is Smarter, Play the Game, Design to Innovate, Take the Money, Break the Rules, Go Green e Make it Good(s).

Testimonial dell'edizione 2014 sarà Galileo Galilei, di cui si celebra il 450° anniversario della nascita con molti eventi tra cui la Lectio Magistralis del filosofo Remo Bodei sul ruolo di Galilei come fondatore nell'odierna civiltà delle macchine e come testimone del protagonismo umano in una giornata tra filosofia e tecnologia (12/10).

jos2Tra le start up presenti quella di Jos Technology, spin-off dell'Università di Pisa già vincitrice nel 2013, della Start Cup Toscana, che ha progettato un pannello microforato elettrificato a bassissima tensione su cui si possono posizionare dispositivi elettrici per l'alimentazione e la ricarica senza cavi (come smartphone, tablet e per la gestione di sistemi di illuminazione a led). A IF2014 Festival saranno presentate le novità dedicate al risparmio energetico di Jos. Tra le applicazioni presenti a #IF2014 anche: Spotlime, specializzata nella riceva di eventi last minute nei dintorni di Milano; Laqy che monitora la qualità dell'aria in ambienti chiusi e Pleiade un sistema ad alta integrazione per la gestione di dati clinici dei pazienti ospedalieri.

Mercoledì, 08 Ottobre 2014 07:38

'Riciclare ad arte' all'Orto Botanico

Domenica 12 ottobre il Sistema Museale di Ateneo e l'Orto Botanico, con la collaborazione dell'associazione "Pensiamo in verde" e della Geofor, partecipano alla Giornata nazionale delle famiglie al museo, organizzando "Riciclare ad arte", un appuntamento sul tema della raccolta differenziata e del riuso negli spazi dell'orto secolare. In mattinata, con orario 10.30-12.30, sono previsti incontri a tema, visite guidate e un laboratorio creativo per bambini. La prenotazione è obbligatoria inviando entro il 10 ottobre una mail all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Il costo è di 5 euro per gruppo familiare, di massimo quattro componenti, e di 2 euro per ogni componente in più.

una gigantesca folliaUn anno dedicato al mito del grande seduttore. A partire dall'opera inaugurale della stagione lirica pisana, il Don Giovanni di Mozart, in scena l'11 e 12 ottobre, il Teatro e l'Università di Pisa hanno ideato insieme il festival "Una gigantesca follia" che, da ottobre fino all'autunno del 2015, percorrerà tutte le declinazioni del mito dongiovannesco attraverso la musica, l'opera, il teatro, i film, i video, le letture, gli incontri e le conversazioni, il tutto con un taglio inedito e multidisciplinare. Sono una trentina gli appuntamenti in calendario organizzati, per l'Ateneo pisano, da Maria Antonella Galanti (a destra nella foto), prorettore per i Rapporti con il Territorio, Sandra Lischi e Cristiana Torti (a sinistra nella foto), docenti del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere.

"Al centro del festival – spiega Antonella Galanti – c'è la trasformazione della figura di Don Giovanni, dalle origini, con Tirso de Molina che rappresenta un seduttore a scopo educativo e moralizzatore per spaventare e indurre al pentimento, passando poi allo sguardo diametralmente opposto di Molière il cui Don Giovanni è un raffinato libertino, intelligente ed ironico, che critica le convenzioni sociali e religiose sino ad arrivare al seduttore di Da Ponte-Mozart che riprende tutte le fonti passate e le rielabora mettendole in dialogo. Ed è quest'ultimo un Don Giovanni che risulta particolarmente affascinante perché non sposa il solo versante comico o drammatico, ma li mette insieme creando un ossimoro dato dalla compresenza dei due aspetti. Il tutto sino ad arrivare alle riscritture moderne del mito con il controverso Don Giovanni di Lucio Battisti/Panella​ che sarà presentato dal maestro Carlo Boccadoro, pianista,​ compositore e critico musicale".

galanti_tortiD​on Giovanni è un mito di quelli che resistono al tempo, che fanno leva su sensibilità profonde e su esperienze che travalicano spazio e culture, anche se variamente declinato. E anche per questo il festival "Una gigantesca follia" analizza tutti gli aspetti legati a questo personaggio e dunque, dal punto di vista filosofico e sociale, temi come il desiderio, il rapporto ​ servo-padrone, la dialettica ​ pieno e vuoto d'essere e la malinconia, mentre passando alla prospettiva psicologica e psichiatrica argomenti come la voracità e ​ la compulsione, il rapporto ​vittima carnefice, l'identificazione con l'aggressore, e l'incapacità di provare coinvolgimento affettivo o empatia per le proprie vittime​ .

"Gli incontri – conclude Antonella Galanti – avranno un taglio divulgativo, cercando di legare il mito con la storia, la memoria, e le trasformazioni dei comportamenti e dei costumi nel tentativo di rappresentare, attraverso punti di vista e media diversi, la complessità e l'attualità della figura di Don Giovanni".​

Ne hanno parlato:
Corriere Fiorentino
Ansa.it
Il Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Nazione.it
Corriere fiorentino
IlGiornaledellaMusica.it
StampToscana.it
GoNews.it
PaginaQ.it
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
Yorick.tv
50canale.tv
LaKinzica.it

Un anno dedicato al mito del grande seduttore. A partire dall'opera inaugurale della stagione lirica pisana, il Don Giovanni di Mozart, in scena l'11 e 12 ottobre, il Teatro e l'Università di Pisa hanno ideato insieme il festival "Una gigantesca follia" che, da ottobre fino all'autunno del 2015, percorrerà tutte le declinazioni del mito dongiovannesco attraverso la musica, l'opera, il teatro, i film, i video, le letture, gli incontri e le conversazioni, il tutto con un taglio inedito e multidisciplinare. Sono una trentina gli appuntamenti in calendario organizzati, per l'Ateneo pisano, da Maria Antonella Galanti, prorettore per i Rapporti con il Territorio, Sandra Lischi e Cristiana Torti, docenti del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere.

"Al centro del festival – spiega Antonella Galanti – c'è la trasformazione della figura di Don Giovanni, dalle origini, con Tirso de Molina che rappresenta un seduttore a scopo educativo e moralizzatore per spaventare e indurre al pentimento, passando poi allo sguardo diametralmente opposto di Molière il cui Don Giovanni è un raffinato libertino, intelligente ed ironico, che critica le convenzioni sociali e religiose sino ad arrivare al seduttore di Da Ponte-Mozart che riprende tutte le fonti passate e le rielabora mettendole in dialogo. Ed è quest'ultimo un Don Giovanni che risulta particolarmente affascinante perché non sposa il solo versante comico o drammatico, ma li mette insieme creando un ossimoro dato dalla compresenza dei due aspetti. Il tutto sino ad arrivare alle riscritture moderne del mito con il controverso Don Giovanni di Lucio Battisti/Panella​ che sarà presentato dal maestro Carlo Boccadoro, pianista,​ compositore e critico musicale".

​D​on Giovanni è un mito di quelli che resistono al tempo, che fanno leva su sensibilità profonde e su esperienze che travalicano spazio e culture, anche se variamente declinato. E anche per questo il festival "Una gigantesca follia" analizza tutti gli aspetti legati a questo personaggio e dunque, dal punto di vista filosofico e sociale, temi come il desiderio, il rapporto ​ servo-padrone, la dialettica ​ pieno e vuoto d'essere e la malinconia, mentre passando alla prospettiva psicologica e psichiatrica argomenti come la voracità e ​ la compulsione, il rapporto ​vittima carnefice, l'identificazione con l'aggressore, e l'incapacità di provare coinvolgimento affettivo o empatia per le proprie vittime​ .

"Gli incontri – conclude Antonella Galanti – avranno un taglio divulgativo, cercando di legare il mito con la storia, la memoria, e le trasformazioni dei comportamenti e dei costumi nel tentativo di rappresentare, attraverso punti di vista e media diversi, la complessità e l'attualità della figura di Don Giovanni".​

"A nome mio personale e dell'Università di Pisa - ha detto il rettore dell'Università di Pisa, Massimo Augello - esprimo il profondo dolore per la perdita del professor Salvatore D'Albergo, che era tra i massimi esperti di Diritto Costituzionale e uno degli intellettuali italiani più lucidi e rigorosi.

Nominato nel 1969 professore ordinario di Diritto amministrativo alla facoltà di Economia e commercio dell'Ateneo pisano, il professor D'Albergo nel corso della carriera ha insegnato anche Istituzioni di diritto pubblico e diritto tributario. Su sua proposta, nella stessa facoltà è stato costituito l'Istituto giuridico 'Santi Romano', di cui ha tenuto la direzione dal 1967 al 1992. Il professor d'Albergo è stato insignito dell'Ordine del Cherubino nel 1977. Tra il novembre del 2002 e il febbraio del 2003 è subentrato come Decano dei professori di prima fascia dell'Ateneo al rettore Luciano Modica, per l'espletamento delle attività di ordinaria amministrazione. Il professor d'Albergo è stato collocato a riposo nel 2003.

Salvatore D'Albergo è stato un dirigente e un militante comunista, impegnato negli ultimi tempi a difesa dei principi della nostra Carta Costituzionale. Personalità coinvolgente e ironica, il professor D'Albergo era anche molto stimato e apprezzato da colleghi, amici e allievi. All'inizio del mio percorso universitario, ho avuto l'onore di aver frequentato le sue lezioni e conservo di lui il ricordo nitido di una personalità di eccezionale valore scientifico e di grande fascino".

sensoriL'ultima moda in fatto di tecnologia è l'utilizzo di dispositivi indossabili – non ultimi gli orologi intelligenti – capaci di rilevare le attività della persona e di misurarne le prestazioni. Combinando sensori, microcomputer e comunicazioni wireless, il dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa sta lavorando da anni allo sviluppo di queste tecnologie, con uno sguardo particolare ad applicazioni che abbiano anche una rilevanza sociale. L'ultimo studio si chiama DOREMI, acronimo di "Decrease of cOgnitive decline, malnutRition and sedEntariness by elderly empowerment in lifestyle Management and social Inclusion", ed è un progetto europeo finalizzato alla realizzazione di tecnologie per la prevenzione del declino cognitivo negli anziani, di cui si parlerà anche al prossimo Internet Festival, in programma a Pisa dal 9 al 12 ottobre.

 

Stefano Chessa

L'obiettivo di DOREMI è promuovere uno stile di vita attivo con una dieta equilibrata e una costante interazione sociale, utilizzando strumenti tecnologici per valutare il progresso cognitivo e personalizzare le prescrizioni riguardanti lo stile di vita alle necessità della persona: «Con DOREMI viene monitorata una giornata tipica, nella quale un utente segue le prescrizioni di un protocollo denominato "Active Aging Lifestyle Protocol" – spiega Stefano Chessa, ricercatore del dipartimento di Informatica (foto in basso) – Il protocollo consiste nel rispettare una dieta personalizzata e nell'eseguire alcuni esercizi fisici e cognitivi. Le azioni dell'utente sono registrate in modo costante e discreto da un certo numero di sensori: in particolare, l'utente indossa un braccialetto in grado di contare i passi e di misurare il battito cardiaco e la temperatura, mentre altri sensori in casa tengono traccia della posizione dell'utente e della presenza di ospiti in casa, e un tappeto intelligente misura il peso e l'equilibrio».

Tutte le informazioni raccolte vengono usate per valutare il miglioramento progressivo delle capacità fisiche e cognitive dell'utente, e per rilevare eventuali deviazioni o anomalie che potrebbero richiedere l'interessamento di personale medico o paramedico. A una prima impressione, la valutazione dei progressi dell'utente può apparire semplice e ovvia, e in effetti spesso lo è se fatta da un osservatore umano.

"D'altra parte, DOREMI esegue questi compiti in modo automatico e poco invasivo e deve pertanto svolgere questo compito utilizzando solo semplici parametri, quali movimenti del braccialetto, battito cardiaco o posizione che non danno indicazioni esplicite sui progressi complessivi – continua Chessa – Il compito di noi ricercatori del dipartimento di Informatica è proprio quello di stabilire un collegamento tra questi dati elementari e le prestazioni e attività dell'utente».

sensori chessaI segnali provenienti dai sensori vengono filtrati e poi analizzati usando tecnologie dette di machine learning, nello specifico reti neurali artificiali: «Queste tecnologie, che traggono ispirazione dal funzionamento del cervello umano, sono in realtà componenti software in grado di associare sequenze di segnali provenienti dai sensori a sequenze note osservate in precedenza – aggiunge Chessa – Questo significa che, per essere usata in modo appropriato, una rete neurale artificiale deve essere sottoposta a una fase preliminare di apprendimento, dove viene addestrata a riconoscere specifici segnali provenienti dai sensori, rilevati quando l'utente esegue certi compiti. È in questo modo che la rete può essere addestrata a riconoscere certe situazioni, come ad esempio semplici movimenti del braccio dell'utente basandosi su segnali provenienti da un accelerometro al polso, o anche situazioni più complesse, quali la presenza di ospiti a cena».

I sensori intelligenti del dipartimento di Informatica saranno protagonisti di un laboratorio dei T-Tour all'Internet Festival. L'appuntamento è il 10 ottobre, alle ore 9, alla Stazione Leopolda

Ne hanno parlato: 
LaStampa.it
Tirreno Pisa 
Il Mattino
Il Messaggero
StampToscana.it 
PisaToday.it
Informazione.it
 

Prof._MonetaE' l'unico esperto laico voluto da Papa Francesco come membro della commissione per la riforma del processo matrimoniale canonico. Paolo Moneta (foto), 73 anni, già professore di Diritto canonico all'Università di Pisa, insignito dell'Ordine del Cherubino nel 2010 e ancora attualmente impegnato nell'attività di docenza esterna al dipartimento di Giurisprudenza dell'Ateneo pisano, ha ricevuto l'incarico il 27 agosto scorso anche se la notizia è stata resa nota solo a settembre alla vigilia del Sinodo sulla famiglia.

"Abbiamo già fatto una prima riunione – racconta Paolo Moneta – e l'obiettivo è di preparare una proposta di riforma del processo matrimoniale, cercando di semplificarne la procedura e di renderla più snella pur salvaguardando il principio fondamentale di indissolubilità del matrimonio".

"La sollecitazione che arriva da questo papa – continua Moneta – è chiara, nel senso di riformare il sistema in modo che possa meglio rispondere alle aspettative di tanti fedeli segnati da un'infelice esperienza coniugale. Oggi le cause di nullità sono discusse nei tribunali ecclesiastici, in Italia uno per ogni regione, e durano in media due anni, ma se c'è un ricorso alla Sacra Rota a Roma i tempi si allungano notevolmente".

"Anche per quanto riguarda i nostri lavori – ha concluso il professor Moneta – l'indicazione è di muoverci celermente, in modo che la nostra proposta di riforma sia pronta per essere sottoposta al parere del Sinodo ordinario dei vescovi che si svolgerà nell'ottobre del 2015".

Insieme al professor Moneta, fanno parte della commissione presieduta da monsignor Pio Vito Pinto, Decano del Tribunale della Rota Romana, il cardinale Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi; padre Luis Francisco Ladaria Ferrer, s.j., Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede; monsignor Dimitrios Salachas, Esarca Apostolico per i cattolici greci di rito bizantino; monsignor Maurice Moniere, monsignor Leo Xavier Michael Arokiaraj e monsignor Alejandro W. Bunge, Prelati Uditori del Tribunale della Rota Romana; padre Nikolaus Schöch, o.f.m., Promotore di Giustizia sostituto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; padre Konštanc Miroslav Adam, o.p., Rettore Magnifico della Pontificia Università San Tommaso d'Aquino(Angelicum); e padre Jorge Horta Espinoza, o.f.m., Decano della Facoltà di Diritto canonico della Pontificia Università Antoniamum.

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