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Comunicati stampa

Nell'ambito del progetto PRIN "Rappresentazioni linguistiche dell'identità: modelli sociolinguistici e linguistica storica", l'unità di ricerca dell'Università di Pisa coordinata dalla professoressa Giovanna Marotta organizza il convegno "Le lingue classiche tra variazione, identità e norma" che si svolgerà il 19 e 20 febbraio nell' l'aula magna del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica in Piazza Torricelli 2 a Pisa. La due giorni verterà su alcune tematiche attuali della linguistica storica, quali il confronto tra forme standard e non standard in contesti antichi (in particolare, greco antico e latino), e moderni (lingue romanze e non), lo studio della variazione in tutti i livelli di analisi, le rappresentazioni linguistiche dell'identità sociale e la comparazione critica di registri e testi.

Il programma prevede l'intervento di numerosi studiosi del settore della Glottologia, tra i quali il professore James Clackson dell'Università di Cambridge e il professore Marco Mancini, attuale Capo Dipartimento Università, Ricerca ed Alta Formazione Artistica presso il MIUR.

Per il programma completo dell'evento http://www.fileli.unipi.it/prin2015/programma/

Lunedì, 16 Febbraio 2015 12:43

Com'è profondo il web

Mercoledì 18 febbraio, alle 10.00, al Polo didattico delle Piagge in via Matteotti a Pisa si terrà "Com'è profondo il web", un incontro a due voci che fa parte programma 2015 di Pianeta Galileo. Le due voci sono quella del professor Gian Luigi Ferrari, del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa e quella del giornalista RAI e studioso di media e tecnologie digitali, Michele Mezza.

Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione stanno cambiando e ridisegnando la società contemporanea. In che modo? A quale prezzo? Questo dialogo si propone come uno spazio di discussione per analizzare e comprendere a fondo l'impatto delle nuove tecnologie, in particolare sui mezzi di comunicazione e sull'informazione, cercando una mediazione tra chi crede nell'utopia tecnologica (web enthusiasts) e chi la rifiuta in blocco (tech apocalyptics).

Modera l'incontro la professoressa Chiara Bodei del dipartimento di Informatica, delegata dell'Università di Pisa per Pianeta Galileo, progetto del Consiglio Regionale della Toscana, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale e con gli atenei di Firenze, Pisa e Siena, per promuovere la divulgazione della cultura scientifica presso le scuole secondarie di II grado della Regione.

tallio firma protocolloC'è il dipartimento di Scienze della terra, con il direttore Michele Marroni, tra i firmatari del Protocollo d'intesa regionale che istituisce una cabina di regia per contrastare la contaminazione da tallio a Pietrasanta e Valdicastello. Insieme alla Regione, rappresentata dal presidente Enrico Rossi, e all'Ateneo, il documento è stato sottoscritto dalla Provincia di Lucca, dal Comune di Pietrasanta, dall'Istituto di chimica dei composti organo-metallici del Cnr di Pisa, da Asl, Ars, Ait e Gaia s.p.a.
"Nel mondo - ha commentato il presidente Rossi - casi di questo tipo sono rarissimi e l'impostazione che abbiamo dato come Regione Toscana, insieme a tutti i soggetti coinvolti, è una delle più avanzate. Abbiamo messo al lavoro tutte le forze disponibili, perché si affrontasse il problema nel modo scientificamente più corretto. Penso che questo caso potrà fare scuola per il futuro: ogni ente che oggi ha firmato ha il compito di portare a fattor comune le proprie conoscenze, allo scopo di dare poi risultati che certamente non potranno arrivare prima di un determinato lasso di tempo".
Elevate concentrazioni di tallio erano state scoperte, prima nell'ambiente, successivamente nella rete idropotabile - da alcuni ricercatori del dipartimento di Scienze della terra: Cristian Biagioni, Massimo D'Orazio, Roberto Giannecchini, Riccardo Petrini, Simone Vezzoni - nell'area di Valdicastello Carducci, Comune di Pietrasanta, caratterizzata da zone minerarie dismesse e da abbondanza di acque sotterranee. Ora il dipartimento è chiamato a partecipare allo studio ambientale finalizzato alla caratterizzazione delle acque e dei suoli dell'area interessata, nell'ottica degli interventi di bonifica.
gruppo ricercaIn particolare, l'accordo istituisce una cabina di regia, presieduta dal sindaco di Pietrasanta, che avrà il compito di coordinare le attività di contrasto alla contaminazione da tallio della zona di Valdicastello e Pietrasanta. La cabina di regia opererà attraverso due gruppi di lavoro: uno per la parte ambientale, cui partecipa il dipartimento di Scienze della terra, insieme ad Arpat, Ait e Gaia, e l'altro per le indagini di carattere sanitario. In entrambi i gruppi di lavoro partecipano rappresentanti dei comitati dei cittadini.
Gli studi avviati dal dipartimento pisano, che continueranno di concerto con gli altri enti, dimostrano come la ricerca scientifica possa rappresentare uno strumento essenziale nella conoscenza e nella gestione del territorio e delle risorse, con dirette implicazioni sulla qualità della vita dei cittadini.

pomodoro rosso coverFrom research laboratories to the table. The Department of Agriculture, Food and Environment of the University of Pisa made an agreement with the nursery farm l'Ortofruttifero, in San Giuliano Terme, Pisa, for the production of 10,000 plantlets of tomato "SuperBio" in 2015, and 70,000 in 2016.
The tomato "SuperBio" has been conceived after a multidisciplinary study of the University of Pisa, coordinated by prof. Manuela Giovannetti (photo), carried out by scientists from Agriculture, Medicine and Biology sectors and published on the international scientific journal "British Journal of Nutrition" in 2012.
Prof. Giovannetti, now the director of the Interdepartmental Research Center Nutrafood-Nutraceuticals and Food for Health, explains "Our research showed that cultivation methods may affect food nutraceutical value. Indeed, the concentration of phytochemicals, molecules produced by plants which have important protective and preventive properties against diverse human diseases, may increase when plants are grown together with beneficial microrganisms which establish with them a special type of symbiosis called "mycorrhiza".
Prof Manuela Giovannetti DiRETTORE NUTRAFOODThe research, carried out in the laboratories of the University of Pisa, showed that tomato fruits produced by mycorrhizal plants (i. e. plants living in association with beneficial symbionts) contain higher concentrations of lycopene (+18.5%), calcium (+15%), potassium (+11%), phosphorus (+60%) and zinc (+28%), compared with traditionally grown tomatoes.
"Tomatoes produced by biologically grown plants inoculated with their symbiotic microrganisms – concluded Manuela Giovannetti – showed also a higher antiestrogenic power, and represent an example of ecological and sustainable food production, able to reduce the use of chemical fertilizers and pesticides, obtaining safe and high quality food, which is an important societal issue strongly demanded by both consumers and producers".

Dai laboratori di ricerca alla tavola. Il dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Università di Pisa ha stipulato una convenzione con l'azienda l'Ortofruttifero di San Giuliano Terme in provincia di Pisa per la produzione in vivaio di 10.000 piantine di pomodoro "SuperBio" per il 2015, che saliranno a 70.000 nel 2016.

Il pomodoro "SuperBio" è nato di uno studio multidisciplinare dell'Ateneo pisano, coordinato dalla professoressa Manuela Giovannetti, condotto da docenti di Agraria, Medicina e Biologia e pubblicato sulla rivista scientifica internazionale British Journal of Nutrition nel 2012.

"Questa ricerca - ha spiegato Giovannetti, che dirige il Centro Interdipartimentale di Ricerca Nutrafood-Nutraceutica e Alimentazione per la Salute dell'Ateneo pisano – ha dimostrato che i metodi di coltivazione possono influenzare il valore salutistico dei cibi prodotti. Infatti il contenuto in fitochimici, molecole prodotte dalle piante che hanno importanti proprietà protettive e preventive nei confronti di diversi tipi di malattie umane, può aumentare se le piante crescono insieme a microrganismi benefici che stabiliscono con loro un particolare tipo di simbiosi chiamata 'micorriza".

Lo studio, condotto nei laboratori dell'Università di Pisa su piante di pomodoro ha dimostrato che i frutti prodotti dalle piante "micorrizate" (cioè che vivono in associazione con i microrganismi benefici simbionti) contengono concentrazioni più elevate di licopene (+18,5%), calcio (+15%), potassio (+11%), fosforo (+60%) e zinco (+28%) rispetto ai pomodori prodotti tradizionalmente.

"I pomodori prodotti da piante coltivate biologicamente e con i loro microrganismi simbionti – ha concluso Manuela Giovannetti – mostrano anche un più elevato potere anti-estrogenico, e rappresentano un esempio di produzione ecologica e sostenibile del cibo, capace di ridurre l'uso di fertilizzanti chimici e pesticidi, ottenendo cibo di alta qualità e con alto valore nutraceutico, un tema di grande interesse sociale, fortemente richiesto da consumatori e produttori".

pomodoro rossoDai laboratori di ricerca alla tavola. Il dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Università di Pisa ha stipulato una convenzione con l'azienda l'Ortofruttifero di San Giuliano Terme in provincia di Pisa per la produzione in vivaio di 10.000 piantine di pomodoro "SuperBio" per il 2015, che saliranno a 70.000 nel 2016.

Il pomodoro "SuperBio" è nato di uno studio multidisciplinare dell'Ateneo pisano, coordinato dalla professoressa Manuela Giovannetti (foto), condotto da docenti di Agraria, Medicina e Biologia e pubblicato sulla rivista scientifica internazionale "British Journal of Nutrition"nel 2012.

"Questa ricerca - ha spiegato Giovannetti, che dirige il Centro Interdipartimentale di Ricerca Nutrafood-Nutraceutica e Alimentazione per la Salute dell'Ateneo pisano – ha dimostrato che i metodi di coltivazione possono influenzare il valore salutistico dei cibi prodotti. Infatti il contenuto in fitochimici, molecole prodotte dalle piante che hanno importanti proprietà protettive e preventive nei confronti di diversi tipi di malattie umane, può aumentare se le piante crescono insieme a microrganismi benefici che stabiliscono con loro un particolare tipo di simbiosi chiamata 'micorriza".

Prof Manuela Giovannetti DiRETTORE NUTRAFOODLo studio, condotto nei laboratori dell'Università di Pisa su piante di pomodoro ha dimostrato che i frutti prodotti dalle piante "micorrizate" (cioè che vivono in associazione con i microrganismi benefici simbionti) contengono concentrazioni più elevate di licopene (+18,5%), calcio (+15%), potassio (+11%), fosforo (+60%) e zinco (+28%) rispetto ai pomodori prodotti tradizionalmente.

"I pomodori prodotti da piante coltivate biologicamente e con i loro microrganismi simbionti – ha concluso Manuela Giovannetti – mostrano anche un più elevato potere anti-estrogenico, e rappresentano un esempio di produzione ecologica e sostenibile del cibo, capace di ridurre l'uso di fertilizzanti chimici e pesticidi, ottenendo cibo di alta qualità e con alto valore nutraceutico, un tema di grande interesse sociale, fortemente richiesto da consumatori e produttori".

Ne hanno parlato:
Il Tirreno Pisa
La Nazione Pisa
La Libertà Piacenza
La Gazzetta del Sud - Catanzaro
La Gazzetta del Sud
Tirreno.it
RepubblicaFirenze.it
AnsaToscanaSpeciali.it
AdnKronos.com
Nazione.it
Focus.it
Panorama.it
IlFattoQuotidiano.it
InToscana.it
StampToscana.it
LiberoQuotidiano.it
AgenziaImpress.it
GreenMe.it
GreenReport.it
QuiNewsPisa.it
VillaggioGlobale.it
AgroNotizie.it
AgricolturaOggi.it
NewsFood.it
PisaToday.it
GoNews.it
PisaInformaFlash.it

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 09:55

Spinoza: la mente come idea del corpo

Al via il primo di una serie di incontri tra ricercatori e studenti di settori disciplinari diversi promosso dalla Biblioteca di Medicina e Chirurgia e di Farmacia, polo del Sistema Bibliotecario di Ateneo (SBA). Venerdì 13 febbraio alle 16 nell'aula magna della Scuola Medica in via Roma 55 a Pisa, il professore Paolo Cristofolini terrà il seminario "Spinoza: la mente come idea del corpo".

Il tema affrontato sarà il rapporto mente-corpo nell'opera di Spinoza nel contesto di un pensiero che, nei suoi momenti di continuità e al tempo stesso di contrasto con quello di Cartesio, entrambi legati alla grande svolta intellettuale dell'età galileiana, segna in modo peculiare la moderna coscienza europea.

Autore di numerose monografie su Spinoza e di edizioni critiche delle opere del filosofo olandese, il professore Paolo Cristofolini, nel corso della sua carriera di studioso e di docente, ha approntato anche strumenti per una comunicazione rivolta verso i non specialisti in studi filosofici: ne fa fede il suo libro del 1993 "Spinoza per tutti", esemplare prova di una divulgazione corretta che non rinuncia alla profondità analitica.

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 09:54

Lingue immigrate e paesaggio urbano

Come cambiano le città in riferimento al fenomeno della migrazione e come muta di giorno in giorno il "paesaggio linguistico" che ci circonda? Per approfondire questi aspetti, con particolare riferimento al panorama sociolinguistico della migrazione ispanofona, il Centro Linguistico di Ateneo e i dipartimenti di Scienze Politiche e di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa hanno organizzato il workshop "Lingue immigrate e paesaggio urbano" che si svolgerà venerdì 13 febbraio dalle 9,30 al Polo didattico delle Piagge in via Matteotti.

Dopo i saluti istituzionali di Alessandra Guidi, prorettrice all'internazionalizzazione dell'Università di Pisa e di Marcella Bertuccelli, direttore del Centro Linguistico d'Ateneo, seguiranno gli interventi di docenti delle università per Stranieri di Siena, di Modena e Reggio Emilia, di Milano, di Urbino, di Pisa e di Bologna.

"Le nostre città – spiega la professoressa Elena Carpi dell'Università di Pisa, una delle organizzatrici della giornata - si presentano attualmente come uno spazio multilingue e l'insieme delle cosiddette 'scritture esposte' nello spazio pubblico, come ad esempio le insegne dei negozi o le scritte sui muri, permettono di valutare in che modo un gruppo linguistico si segnala nel territorio. Da questo punto di vista, a Pisa risulta particolarmente interessante il quartiere intorno alla Stazione, in cui si concentrano attività commerciali e abitazioni di cittadini cinesi, senegalesi e nordafricani".

Ma come sottolineano gli organizzatori del workshop, il processo di cambiamento riguarda anche gli stessi migranti che abitano e interagiscono nello spazio delle città, cambiando a loro volta il proprio repertorio comunicativo.

"Su questo tema, la ricerca che abbiamo condotto – ha concluso Elena Carpi – riguarda un particolare tipo di migranti, ovvero g studenti latino americani che arrivano a Pisa per frequentare l'università grazie al programma di scambio internazionale 'Inclinados': si tratta un di un caso studio molto particolare che ci racconta come questi ragazzi rispondono all'apprendimento dell'italiano e quali sono le loro reazioni e aspettative rispetto al campus urbano dell'Università di Pisa".

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 09:39

Lingue immigrate e paesaggio urbano

scritta muro livornoCome cambiano le città in riferimento al fenomeno della migrazione e come muta di giorno in giorno il "paesaggio linguistico" che ci circonda? Per approfondire questi aspetti, con particolare riferimento al panorama sociolinguistico della migrazione ispanofona, il Centro Linguistico di Ateneo e i dipartimenti di Scienze Politiche e di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa hanno organizzato il workshop "Lingue immigrate e paesaggio urbano" che si svolgerà venerdì 13 febbraio dalle 9,30 al Polo didattico delle Piagge in via Matteotti.

Dopo i saluti istituzionali di Alessandra Guidi, prorettrice all'internazionalizzazione dell'Università di Pisa e di Marcella Bertuccelli, direttore del Centro Linguistico d'Ateneo, seguiranno gli interventi di docenti delle università per Stranieri di Siena, di Modena e Reggio Emilia, di Milano, di Urbino, di Pisa e di Bologna.

"Le nostre città – spiega la professoressa Elena Carpi dell'Università di Pisa, una delle organizzatrici della giornata - si presentano attualmente come uno spazio multilingue e l'insieme delle cosiddette 'scritture esposte' nello spazio pubblico, come ad esempio le insegne dei negozi o le scritte sui muri, permettono di valutare in che modo un gruppo linguistico si segnala nel territorio. Da questo punto di vista, a Pisa risulta particolarmente interessante il quartiere intorno alla Stazione, in cui si concentrano attività commerciali e abitazioni di cittadini cinesi, senegalesi e nordafricani".

Ma come sottolineano gli organizzatori del workshop, il processo di cambiamento riguarda anche gli stessi migranti che abitano e interagiscono nello spazio delle città, cambiando a loro volta il proprio repertorio comunicativo.

"Su questo tema, la ricerca che abbiamo condotto – ha concluso Elena Carpi – riguarda un particolare tipo di migranti, ovvero g studenti latino americani che arrivano a Pisa per frequentare l'università grazie al programma di scambio internazionale 'Inclinados': si tratta un di un caso studio molto particolare che ci racconta come questi ragazzi rispondono all'apprendimento dell'italiano e quali sono le loro reazioni e aspettative rispetto al campus urbano dell'Università di Pisa".

Studiare le rotte dalle tartarughe comuni (Caretta caretta) che frequentano le acque della Toscana utilizzando tecniche di telerilevamento satellitare, in modo da migliorare la loro conservazione nell'area. Con questo obiettivo ha preso il via e si è appena concluso il progetto Caresat dell'Università di Pisa finanziato dalla Regione Toscana nell'ambito del programma Go Green Mare 2014. Per circa due mesi il gruppo di ricerca dell'Ateneo pisano guidato dal professore Paolo Luschi ha studiato gli spostamenti di Go Go Luce, un piccolo esemplare di soli 38 centimetri che era stato ritrovato dal Corpo Forestale dello Stato nei pressi dell'isola di Montecristo ed è stato poi curato e riabilitato dal Centro Recupero Tartarughe Marine di Talamone in provincia di Grosseto.

"E' la prima volta in Italia che vengono studiati gli spostamenti di un esemplare così piccolo – racconta Paolo Luschi del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa – al momento del rilascio Go Go Luce aveva una lunghezza di soli 38 cm e proprio per questo abbiamo applicato al carapace una trasmittente speciale, di soli 49 grammi di peso, che ha comunque fornito localizzazioni frequenti e di buona qualità, consentendoci di ricostruirne la rotta".

Go Go Luce si è allontanata dalle coste della Toscana meridionale dove è stata rilasciata, ha fatto tappa in Capraia, per poi costeggiare la Corsica da nord a sud sino ad attraversare le bocche di Bonifacio e scendere lungo la costa occidentale della Sardegna.

"Uno degli aspetti che ci ha maggiormente sorpreso – ha aggiunto Paolo Luschi - è stata la notevole mobilità della piccola tartaruga. In due mesi Go Go Luce ha percorso quasi 30 km al giorno per un totale di circa 1500 km ad una velocità media di oltre 1 km/h".

Dal punto di vista tecnico, il gruppo di ricerca dell'Università di Pisa, che da oltre venti anni studia i movimenti e le migrazioni delle tartarughe marine, ha utilizzato il sistema satellitare Argos, grazie al quale i segnali di apposite radiotrasmittenti applicate all'animale vengono recepiti dai satelliti consentendo di monitorare gli spostamenti effettuati dalle tartarughe per lungo tempo, in genere vari mesi.

"Negli ultimi anni abbiamo monitorato il comportamento di sette giovani tartarughe comuni pescate accidentalmente nelle acque toscane e riabilitati dai centri di recupero di Livorno e Grosseto – ha concluso il professor Luschi - la maggior parte degli animali ha soggiornato a lungo nelle acque toscane vicino al luogo di rilascio, anche se alcuni di essi hanno intrapreso movimenti a lunga distanza verso il Mar Tirreno centro-meridionale e oltre, con una tartaruga che si è spinta fino alla costa occidentale della Grecia".

E' previsto che il programma di tracking satellitare delle tartarughe toscane continui nei prossimi mesi, applicando altre trasmittenti su individui catturati accidentalmente e attualmente in degenza presso centri di recupero toscani.

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