Nuove forme di democrazia nel Kurdistan siriano
È possibile parlare di democrazia e di diritti civili quando lo Stato non c'è? Una ricerca in corso al dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Pisa si pone questa questione studiando le forme politiche adottate nella regione autonoma del Rojava, dove le popolazioni kurde, attualmente in guerra contro lo stato islamico, si sono date un'organizzazione basata su un'ampia autonomia delle diverse comunità che vivono nella regione, un'organizzazione che ha forti caratteri di democrazia diretta. Il tema sarà al centro di un incontro pubblico, che si terrà lunedì 1 dicembre alle 16 al Polo Piagge. Interverranno Yilmaz Orkan, rappresentante dell'Ufficio d'informazione per il Kurdistan in Italia - UIKI onlus - e l'avvocato Barbara Spinelli, membro dell'associazione giuristi democratici, operante presso le Nazioni Unite ed esperta della questione femminile nel Kurdistan Siriano.
L'incontro sarà, da un lato, un'occasione per dare un'informazione più corretta e completa sulla situazione del Kurdistan siriano, e dall'altro, un modo per guardare con occhi meno eurocentrici l'impianto tradizionale degli studi giuridici, compreso il Diritto internazionale: «Il Diritto internazionale - afferma Martina Bianchi, dottoranda del dipartimento di Giurisprudenza e organizzatrice dell'incontro - è modellato sulla tradizione giuridica occidentale, che ha come punto focale il concetto di Stato-Nazione quale soggetto di diritto. Di fatto facciamo poi fatica ad applicarne le norme quando dobbiamo trattare da un punto di vista giuridico realtà come il Kurdistan siriano, che hanno caratteristiche distanti dalla struttura statale e che non aspirano a diventare Stato-Nazione».
«Il paradosso è - continua Bianchi - che per avere relazioni con le autorità del Rojava, come la comunità internazionale sta facendo, bisogna attribuire al Rojava una soggettività internazionale simile a quella propria di uno stato, ma è una forzatura. Il Rojava è una rete di comunità basate sulla democrazia diretta, in cui una gran parte delle decisioni avviene nelle assemblee popolari, e solo in via residuale la produzione delle norme viene delegata ad organi sovraordinati».
Un aspetto particolarmente interessante, che nell'incontro sarà approfondito da Barbara Spinelli, è che di questa organizzazione sono largamente responsabili le donne, come d'altra parte preponderante è il loro ruolo nella difesa armata della regione. «Nel complesso, le formazioni armate sono al 60% formate da donne, e un ruolo predominante, sia in termini di numero che di importanza militare, è svolto dalle YPJ, unità di difesa esclusivamente femminili. Sono cifre impensabili non solo nella vicina Turchia, ma anche in qualsiasi paese dell'Unione Europea».
Area Agraria e Veterinaria
Polo universitario Sistemi logistici di Livorno
Corsi interuniversità
Area Scienze matematiche, fisiche e della natura
Area Medicina e Farmacia
Area Ingegneria
Area Discipline umanistiche
Dipartimento di Civiltà e forme del sapere
Lauree quadriennali V.O. AnteRiforma
1. Conservazione dei Beni Culturali (38)
2. Filosofia (11)
3. Storia (13)
Lauree triennali (DM 509 e DM 270)
1. Cinema Musica e Teatro (CMT)
2. Comunicazione Pubblica, Sociale e d’Impresa (CPS)
3. Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione (DSC-L)
4. Filosofia (FIL e FIL-L)
5. Scienze dei Beni Culturali (SBC e SBC-L)
6. Scienze per la Pace: Cooperazione Internazionale e Trasformazione dei Conflitti (PAX e PAX-L)
7. Storia (STO e STO-L)
Lauree specialistiche (DM509)
1. Archeologia (WAR)
2. Cinema Teatro e Produzione Multimediale (WCT)
3. Filosofia e Forme del Sapere (WFF)
4. Geografia (WGO)
5. Lingue e Culture del Vicino e Medio Oriente (WLC)
6. Scienze Archivistiche e Biblioteconomiche – Scienze del Libro, della Biblioteca e dell’Archivio (WBK e WSB)
7. Sistemi e Progetti di Comunicazione (WCM)
8. Storia dell’Arte (WAT)
9. Storia e Civiltà (WSR)
Lauree magistrali (DM270)
1. Archeologia (WAR-LM)
2. Filosofia e Forme del Sapere (WFF-LM)
3. Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente WLC-LM)
4. Scienze per la Pace: Trasformazione dei Conflitti e Cooperazione allo Sviluppo (WSC-LM e WPX-LM)
5. Storia e Civiltà (WSR-LM)
6. Storia e Forme delle Arti Visive, dello Spettacolo e dei Nuovi Media (WAV-LM)
Lauree magistrali a ciclo unico (DM270)
1. Scienze della Formazione Primaria
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Dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica
Lauree quadriennali V.O. AnteRiforma
1. Lingue e Letterature Straniere (80 - 87)
2. Lingue e Letterature Straniere Moderne (39)
3. Lettere (10)
Lauree triennali (DM 509 e DM 270)
1. Informatica Umanistica (IFU)
2. Letterature Europee per l’Editoria e la Produzione Culturale (LEP)
3. Lettere (LET)
4. Lingue e Letterature Straniere (LIN)
Lauree specialistiche (DM509)
1. Informatica Umanistica (WFU)
2. Letterature e Filologie Europee (LEFE)
3. Lingua e Letteratura Italiana (LILE)
4. Lingue e Letterature Moderne Euroamericane (LEA)
5. Linguistica (LING)
6. Scienze dell’Antichità (WSA)
7. Traduzione dei Testi Letterari e Saggistici (TLS)
Lauree magistrali (DM270)1. Filologia e Storia dell’Antichità (FISA)
2. Informatica Umanistica (WFU)
3. Italianistica (ITAL)
4. Letterature e Filologie Euroamericane (LETFIL)
5. Letterature e Filologie Europee (LEFE)
6. Lingua e Letteratura Italiana (LILE)
7. Lingue e Letterature Moderne Euroamericane (LEA)
8. Lingue, Letterature e Filologie Euroamericane (LETFIL)
9. Linguistica (LING)
10. Linguistica e Traduzione (LINGTRA)
11. Traduzione Letteraria e Saggistica (TLS)
Nuove forme di democrazia nel Kurdistan siriano
È possibile parlare di democrazia e di diritti civili quando lo Stato non c'è? Una ricerca in corso al dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Pisa si pone questa questione studiando le forme politiche adottate nella regione autonoma del Rojava, dove le popolazioni kurde, attualmente in guerra contro lo stato islamico, si sono date un'organizzazione basata su un'ampia autonomia delle diverse comunità che vivono nella regione, un'organizzazione che ha forti caratteri di democrazia diretta. Il tema sarà al centro di un incontro pubblico, che si terrà lunedì 1 dicembre alle 16 al Polo Piagge. Interverranno Yilmaz Orkan, rappresentante dell'Ufficio d'informazione per il Kurdistan in Italia - UIKI onlus - e l'avvocato Barbara Spinelli, membro dell'associazione giuristi democratici, operante presso le Nazioni Unite ed esperta della questione femminile nel Kurdistan Siriano.
L'incontro sarà, da un lato, un'occasione per dare un'informazione più corretta e completa sulla situazione del Kurdistan siriano, e dall'altro, un modo per guardare con occhi meno eurocentrici l'impianto tradizionale degli studi giuridici, compreso il Diritto internazionale: «Il Diritto internazionale - afferma Martina Bianchi, dottoranda del dipartimento di Giurisprudenza e organizzatrice dell'incontro - è modellato sulla tradizione giuridica occidentale, che ha come punto focale il concetto di Stato-Nazione quale soggetto di diritto. Di fatto facciamo poi fatica ad applicarne le norme quando dobbiamo trattare da un punto di vista giuridico realtà come il Kurdistan siriano, che hanno caratteristiche distanti dalla struttura statale e che non aspirano a diventare Stato-Nazione».
«Il paradosso è - continua Bianchi - che per avere relazioni con le autorità del Rojava, come la comunità internazionale sta facendo, bisogna attribuire al Rojava una soggettività internazionale simile a quella propria di uno stato, ma è una forzatura. Il Rojava è una rete di comunità basate sulla democrazia diretta, in cui una gran parte delle decisioni avviene nelle assemblee popolari, e solo in via residuale la produzione delle norme viene delegata ad organi sovraordinati».
Un aspetto particolarmente interessante, che nell'incontro sarà approfondito da Barbara Spinelli, è che di questa organizzazione sono largamente responsabili le donne, come d'altra parte preponderante è il loro ruolo nella difesa armata della regione. «Nel complesso, le formazioni armate sono al 60% formate da donne, e un ruolo predominante, sia in termini di numero che di importanza militare, è svolto dalle YPJ, unità di difesa esclusivamente femminili. Sono cifre impensabili non solo nella vicina Turchia, ma anche in qualsiasi paese dell'Unione Europea».
Concerto di Natale del coro e dell’orchestra dell’Università di Pisa
Ritorna il tradizionale e atteso Concerto di Natale che l'Università di Pisa offre annualmente agli studenti, ai dipendenti e a tutta la cittadinanza. Mercoledì 10 dicembre alle ore 21,00 al Teatro Verdi (via Palestro 40) il coro e l'orchestra dell'Ateneo pisano, diretti da Stefano Barandoni, presenteranno un programma che nella prima parte prevede un'ampia selezione dell'opera lirica "L'elisir d'amore" di Gaetano Donizetti e nella seconda parte una serie di canti della tradizione natalizia europea e americana. Insieme ai coristi e agli strumentisti dell'Università si esibiranno il soprano Paola Cigna, il tenore Alfio Vacanti, il baritono Carlo Morini, il soprano Virginia Puccini, la pianista Chiara Mariani e l'organista Claudiano Pallottini. L'ingresso è gratuito a invito e gli inviti potranno essere ritirati presso lo sportello informazioni del Teatro Verdi a partire dal 2 dicembre con orario 9,00 – 19,00 fino a esaurimento dei posti.