L'elettronica del futuro a base di materiali bidimensionali. Pisa tra i protagonisti nella corsa per la realizzazione di nuovi nanotransistori a basso consumo
"Negli ultimi anni la comunità scientifica ha mostrato un forte interesse per i materiali bidimensionali come sostituti del silicio in elettronica - spiega Gianluca Fiori del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Ateneo pisano - materiali dello spessore di un solo atomo come i calcogenuri dei metalli di transizione (TMD), il seleniuro di bismuto o il grafene, che per questo motivo sono promettenti per la realizzazione di transistor piccolissimi, fino a cinque nanometri, mentre quelli attuali sono circa 20 nanometri. Per rendersi conto delle dimensioni, un virus è circa 100 nanometri, un batterio è circa mille nanometri, e lo spessore di un capello è circa centomila nanometri".
Il transistor , inventato nel 1948 presso i laboratori Bell, è il motore principale della rivoluzione tecnologica che ha portato formidabili capacità di calcolo e comunicazione, nei nostri PC e nei nostri smart phone. La tecnologia attuale consente di mettere alcuni miliardi di transistor in un chip, un tassello di silicio di circa due centimetri quadrati.
"Questo studio è il risultato di una serie di progetti finanziati dalla commissione europea e del progetto di collaborazione fra l'Università di Pisa e il MIT Boston - ha sottolineato Giuseppe Iannaccone del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Ateneo pisano – la tecnologia di produzione e di lavorazione di questi materiali è ancora allo stato embrionale, per cui si tratta di ricerche di frontiera fortemente interdisciplinari, con un orizzonte temporale a medio e lungo termine. Ad oggi, oltre ai transistor, questi materiali sembrano particolarmente promettenti per la realizzazione di sistemi elettronici flessibili per sistemi indossabili o applicati su superfici curve".
Workshop "3DiPisa - Acquisire e visualizzare i Beni Culturali"
L'associazione VOLO, con il patrocinio del Consiglio degli Studenti dell'Universita'di Pisa, ha organizzato un nuovo workshop sulle nuove tecnologie applicate ai Beni Culturali dal titolo "3DiPisa".
Il Workshop si terrà Mercoledì 29 Ottobre alle ore 15:00 presso l'aula E del Polo Fibonacci.
Interverranno:
Andrea Brogni (SNS-Dreamslab):
Interazione in Ambienti Virtuali: a little less visualization, a little more action
Marcello Carrozzino (Sant'Anna-PERCRO):
Gli Ambienti virtuali come strumento per la valorizzazione e la comunicazione culturale
Matteo Dellepiane (ISTI-CNR-Visual Computing Lab):
Acquisizione 3D e Beni Culturali: possibilità e prospettive
Introduce e chiude i lavori:
Francesco Coschino (IRLAB-UniPi):
Il 3D applicato all'archeologia: metodologie e risultati
L’Egitto con occhi da orientale
L'associazione VOLO, con il patrocinio del Consiglio degli Studenti dell'Universita'di Pisa, ha organizzato un incontro su "L'Egitto con occhi da orientale", una chiacchierata con il dr. Gianluca Miniaci su un nuovo approccio per interpretare la cultura dell'antico Egitto.
La conferenza si terrà Venerdì 24 Ottobre alle ore 14.30 presso l'aula 1 del Polo Carmignani.
Il professor Marumi Kado a Pisa per spiegare gli obiettivi dei nuovi esperimenti a LHC del CERN
È tutto pronto al CERN di Ginevra per la ripresa degli esperimenti a LHC, l'acceleratore di particelle che due anni fa ha fornito la verifica sperimentale dell'esistenza del bosone di Higgs e che, dopo un periodo di pausa, tornerà a funzionare nei primi mesi del 2015. Il punto sullo stato dei lavori e sulle nuove prospettive della ricerca sono stati fatti a Pisa dal professor Marumi Kado, intervenuto all'INFN e al dipartimento di Fisica dell'Università, su invito del professor Vincenzo Cavasinni, per tenere un seminario dal titolo "Higgs e oltre". Il professor Kado, che è stato coordinatore della fisica del bosone di Higgs, dal prossimo anno sarà coordinatore generale della fisica di ATLAS, uno dei due grandi esperimenti a LHC che nel 2012 hanno scoperto il bosone di Higgs, a cui lavorano più di 3.000 ricercatori provenienti da ogni parte del mondo, compreso un nutrito gruppo di fisici pisani.
"La ripresa degli esperimenti - ha detto il professor Kado - sarà graduale, con un avvio a bassa intensità previsto per aprile 2015 e l'entrata a regime programmata entro la fine della successiva estate. Teniamo presente che, in pratica, ci troveremo di fronte a un nuovo acceleratore , perché l'energia di LHC sarà quasi raddoppiata, passando da 8 a 13 o 14 teraelettronvolt, e la sua intensità sarà decuplicata".
Il docente del "Laboratoire de l'Accélérateur Linéaire" di Parigi ha poi spiegato quali siano le attese scientifiche legate a questa seconda fase di esperimenti. "Nel corso della prima fase - ha continuato il professor Kado – oltre a cercare l'esistenza di nuove particelle previste da modelli come la supersimmetria o modelli esotici che vadano al di là del Modello Standard, eravamo partiti con l'idea di verificare o meno l'esistenza del bosone di Higgs, sicuri di poter dare prove concludenti su quest'ultima questione. La scoperta del bosone ha profondamente cambiato il panorama della fisica, tantissime domande fondamentali hanno, a maggior ragione, ancor più grande rilevanza, l'orizzonte è potenzialmente più aperto e le linee guida su quello che possiamo aspettarci di trovare più tenue. La prossima sarà, insomma, un'avventura altrettanto emozionante e interessante, in cui dovremo dimostrare una maggiore determinazione a sperimentare e indagare in campi finora inesplorati".
La chiusura dell'incontro è dedicata alla biografia scientifica di Marumi Kado, che è nato a Parigi nel 1970 da padre americano, di origine giapponese, e madre italiana. Dopo essersi formato nella capitale francese, con la laurea e il dottorato in Fisica al laboratorio di Orsay, il professor Kado ha partecipato agli esperimenti Aleph sul collisionatore elettrone positrone al CERN negli anni '90 e successivamente all'esperimento D0 al collisionatore protone-antiprotone del Fermilab a Chicago. Da ultimo, è stato tra i principali protagonisti dell'esperimento ATLAS del CERN nella ricerca e studio della particella di Higgs. Dal prossimo anno ricoprirà in ATLAS il ruolo cruciale di coordinatore generale della fisica.
Probiomedica, Wearable Robotics e TVT sul podio della Start Cup Toscana
Capsule ingeribili a LED, robot indossabili e travi in vetro sul podio della Start Cup Toscana: anche quest'anno la competizione organizzata dalle Scuole Superiori Universitarie e dalle Università della Toscana ha premiato le idee più innovative nate dalla ricerca accademica toscana che sono state selezionate tra 10 finaliste. Al primo posto è arrivato Probiomedica, il cui team proviene dall'Università di Firenze e dalla Scuola Sant'Anna, al secondo posto Wearable Robotics srl, spin-off della Scuola Superiore Sant'Anna, mentre al terzo si è classificato TVT Srl, spin-off dell'Università di Pisa. La menzione speciale è andata a Desc-Glove, della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Le quattro start up hanno così avuto accesso alla finale del Premio Nazionale per l'Innovazione in programma a Sassari i prossimi 4 e 5 dicembre. I primi tre classificati, inoltre, si sono aggiudicati un premio rispettivamente di cinquemila, tremila e duemila euro messi in palio dalla Regione Toscana.
Probiomedica ha vinto con CapsuLight, una capsula ingeribile a LED, piccola come una pillola di antibiotico e usa e getta, per la cura dell'infezione da Helicobacter pylori. CapsuLight contiene sorgenti luminose a LED alimentate da una batteria che emette lunghezze d'onda nel blu (405 nm) e nel rosso (630 nm). Grazie all'azione della luce, in presenza di fotosensibilizzanti naturalmente prodotti dal batterio, CapsuLight è in grado di distruggerlo senza utilizzo di farmaci.
Wearable Robotics srl commercializza esoscheletri robotici attuati indossabili sul corpo umano, utilizzabili per il supporto alla movimentazione manuale di materiali e per la deambulazione o riabilitazione di soggetti disabili o anziani. In particolare, prodotto di punta è un dispositivo robotico indossabile in grado di esercitare forze di supporto sugli arti dell'utente, costituito da uno zaino e un determinato numero di arti robotici attuati, in grado di seguire fedelmente i complessi movimenti del corpo umano. Elemento fortemente innovativo del dispositivo è la tecnica di attuazione, che utilizza motori elettrici in combinazione con elementi elastici.
TVT Srl si occupa di progettare, realizzare e commercializzare opere strutturali utilizzando la tecnologia TVT – vetro strutturale precompresso – brevettata dall'Università di Pisa. La tecnologia permette la realizzazione di travi portanti in vetro e offre il vantaggio di realizzare manufatti edili, strutture portanti, infrastrutture – perfino in zone sismiche – totalmente trasparenti, e per questo totalmente integrabili in qualsiasi ambiente inseriti.
Desc-Glove è un dispositivo di ritorno sensoriale che nasce per ripristinare (seppur parzialmente) la sensazione tattile alle persone che soffrono di una disabilità sensoriale, grazie alla capacità del prodotto di percepire l'interazione con l'ambiente e stimolare opportunamente l'utilizzatore. Il dispositivo è il risultato di diversi anni di ricerca svolta nell'ambito della percezione tattile all'interno dell'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa: ad oggi un prototipo avanzato è stato sviluppato ed utilizzato in diversi trial clinici con pazienti amputati di mano.
Gli altri finalisti erano 3D Palmicro, nato nell'ambito dell'Istituto IFAC del CNR, che ha partecipato con il progetto di uno strumento low cost portatile per analizzare i più svariati manufatti del patrimonio culturale, utilizzabile dai restauratori di opere d'arte. Aeropanda, startup della Scuola Superiore Sant'Anna, che proponeva un drone con configurazione tutt'ala, fortemente non standard, che garantisce prestazioni aerodinamiche notevoli. IngeniArs, spin-off dell'Università di Pisa, che ha presentato il prodotto SpaceFibre Analyser, un sistema che consente di monitorare il traffico dati all'interno di una comunicazione SpaceFibre. Opensource Hardware, nata dall'idea di due studenti dell'Università di Pisa e da un ingegnere elettronico, ha presentato invece Hackerbot, una stampante 3D affidabile, open source multifunzione e modulare. SpiderSpec, prodotto realizzato da un gruppo di ricercatori dell'Istituto IFAC del CNR, ha proposto un colorimetro tascabile alimentato a batteria, che può operare con funzionalità stand-alone, o connesso a internet tramite wi-fi, oppure gestito tramite smartphone o tablet. Vect-a-Gene ha presentato Ambrosia, un sistema che induce la replicazione di cellule mantenendone le caratteristiche di normalità. Il prodotto nasce dalla collaborazione di ricercatori dell'Università di Pisa e della Scuola Superiore Sant'Anna.
L'iniziativa ha ottenuto il patrocinio dei seguenti soggetti: Incubatore di Cavriglia, Fondazione per la ricerca e l'innovazione (Università degli Studi di Firenze), PIERRE (Polo Energie Rinnovabili), Incubatore di Firenze, DiT- BeCS (Distretto Toscano per i beni culturali e la città sostenibile), POLIS (Polo delle Tecnologie per la città sostenibile) e DiTECFER (Distretto per le Tecnologie Ferroviarie l'Alta Velocità e la Sicurezza delle Reti).
Marumi Kado spiega gli obiettivi dei nuovi esperimenti a LHC
È tutto pronto al CERN di Ginevra per la ripresa degli esperimenti a LHC, l'acceleratore di particelle che due anni fa ha fornito la verifica sperimentale dell'esistenza del bosone di Higgs e che, dopo un periodo di pausa, tornerà a funzionare nei primi mesi del 2015. Il punto sullo stato dei lavori e sulle nuove prospettive della ricerca sono stati fatti a Pisa dal professor Marumi Kado, intervenuto all'INFN e al dipartimento di Fisica dell'Università, su invito del professor Vincenzo Cavasinni, per tenere un seminario dal titolo "Higgs e oltre". Il professor Kado, che è stato coordinatore della fisica del bosone di Higgs, dal prossimo anno sarà coordinatore generale della fisica di ATLAS, uno dei due grandi esperimenti a LHC che nel 2012 hanno scoperto il bosone di Higgs, a cui lavorano più di 3.000 ricercatori provenienti da ogni parte del mondo, compreso un nutrito gruppo di fisici pisani.
"La ripresa degli esperimenti - ha detto il professor Kado - sarà graduale, con un avvio a bassa intensità previsto per aprile 2015 e l'entrata a regime programmata entro la fine della successiva estate. Teniamo presente che, in pratica, ci troveremo di fronte a un nuovo acceleratore , perché l'energia di LHC sarà quasi raddoppiata, passando da 8 a 13 o 14 teraelettronvolt, e la sua intensità sarà decuplicata".
Il docente del "Laboratoire de l'Accélérateur Linéaire" di Parigi ha poi spiegato quali siano le attese scientifiche legate a questa seconda fase di esperimenti. "Nel corso della prima fase - ha continuato il professor Kado – oltre a cercare l'esistenza di nuove particelle previste da modelli come la supersimmetria o modelli esotici che vadano al di là del Modello Standard, eravamo partiti con l'idea di verificare o meno l'esistenza del bosone di Higgs, sicuri di poter dare prove concludenti su quest'ultima questione. La scoperta del bosone ha profondamente cambiato il panorama della fisica, tantissime domande fondamentali hanno, a maggior ragione, ancor più grande rilevanza, l'orizzonte è potenzialmente più aperto e le linee guida su quello che possiamo aspettarci di trovare più tenui. La prossima sarà, insomma, un'avventura altrettanto emozionante e interessante, in cui dovremo dimostrare una maggiore determinazione a sperimentare e indagare in campi finora inesplorati".
La chiusura dell'incontro è dedicata alla biografia scientifica di Marumi Kado, che è nato a Parigi nel 1970 da padre americano, di origine giapponese, e madre italiana. Dopo essersi formato nella capitale francese, con la laurea e il dottorato in Fisica al laboratorio di Orsay, il professor Kado ha partecipato agli esperimenti Aleph sul collisionatore elettrone positrone al CERN negli anni '90 e successivamente all'esperimento D0 al collisionatore protone-antiprotone del Fermilab a Chicago. Da ultimo, è stato tra i principali protagonisti dell'esperimento ATLAS del CERN nella ricerca e studio della particella di Higgs. Dal prossimo anno ricoprirà in ATLAS il ruolo cruciale di coordinatore generale della fisica.
Probiomedica, Wearable Robotics e TVT sul podio della Start Cup Toscana
Capsule ingeribili a LED, robot indossabili e travi in vetro sul podio della Start Cup Toscana: anche quest'anno la competizione organizzata dalle Scuole Superiori Universitarie e dalle Università della Toscana ha premiato le idee più innovative nate dalla ricerca accademica toscana che sono state selezionate tra 10 finaliste. Al primo posto è arrivato Probiomedica, il cui team proviene dall'Università di Firenze e dalla Scuola Sant'Anna, al secondo posto Wearable Robotics srl, spin-off della Scuola Superiore Sant'Anna, mentre al terzo si è classificato TVT Srl, spin-off dell'Università di Pisa. La menzione speciale è andata a Desc-Glove, della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Le quattro start up hanno così avuto accesso alla finale del Premio Nazionale per l'Innovazione in programma a Sassari i prossimi 4 e 5 dicembre. I primi tre classificati, inoltre, si sono aggiudicati un premio rispettivamente di cinquemila, tremila e duemila euro messi in palio dalla Regione Toscana.
Guarda le foto della premiazione.
Probiomedica ha vinto con CapsuLight, una capsula ingeribile a LED, piccola come una pillola di antibiotico e usa e getta, per la cura dell'infezione da Helicobacter pylori. CapsuLight contiene sorgenti luminose a LED alimentate da una batteria che emette lunghezze d'onda nel blu (405 nm) e nel rosso (630 nm). Grazie all'azione della luce, in presenza di fotosensibilizzanti naturalmente prodotti dal batterio, CapsuLight è in grado di distruggerlo senza utilizzo di farmaci.
Wearable Robotics srl commercializza esoscheletri robotici attuati indossabili sul corpo umano, utilizzabili per il supporto alla movimentazione manuale di materiali e per la deambulazione o riabilitazione di soggetti disabili o anziani. In particolare, prodotto di punta è un dispositivo robotico indossabile in grado di esercitare forze di supporto sugli arti dell'utente, costituito da uno zaino e un determinato numero di arti robotici attuati, in grado di seguire fedelmente i complessi movimenti del corpo umano. Elemento fortemente innovativo del dispositivo è la tecnica di attuazione, che utilizza motori elettrici in combinazione con elementi elastici.
TVT Srl si occupa di progettare, realizzare e commercializzare opere strutturali utilizzando la tecnologia TVT – vetro strutturale precompresso – brevettata dall'Università di Pisa. La tecnologia permette la realizzazione di travi portanti in vetro e offre il vantaggio di realizzare manufatti edili, strutture portanti, infrastrutture – perfino in zone sismiche – totalmente trasparenti, e per questo totalmente integrabili in qualsiasi ambiente inseriti.
Desc-Glove è un dispositivo di ritorno sensoriale che nasce per ripristinare (seppur parzialmente) la sensazione tattile alle persone che soffrono di una disabilità sensoriale, grazie alla capacità del prodotto di percepire l'interazione con l'ambiente e stimolare opportunamente l'utilizzatore. Il dispositivo è il risultato di diversi anni di ricerca svolta nell'ambito della percezione tattile all'interno dell'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa: ad oggi un prototipo avanzato è stato sviluppato ed utilizzato in diversi trial clinici con pazienti amputati di mano.
Gli altri finalisti erano 3D Palmicro, nato nell'ambito dell'Istituto IFAC del CNR, che ha partecipato con il progetto di uno strumento low cost portatile per analizzare i più svariati manufatti del patrimonio culturale, utilizzabile dai restauratori di opere d'arte. Aeropanda, startup della Scuola Superiore Sant'Anna, che proponeva un drone con configurazione tutt'ala, fortemente non standard, che garantisce prestazioni aerodinamiche notevoli. IngeniArs, spin-off dell'Università di Pisa, che ha presentato il prodotto SpaceFibre Analyser, un sistema che consente di monitorare il traffico dati all'interno di una comunicazione SpaceFibre. Opensource Hardware (nella foto a sinistra) nata dall'idea di due studenti dell'Università di Pisa e da un ingegnere elettronico, ha presentato invece Hackerbot, una stampante 3D affidabile, open source multifunzione e modulare. SpiderSpec, prodotto realizzato da un gruppo di ricercatori dell'Istituto IFAC del CNR, ha proposto un colorimetro tascabile alimentato a batteria, che può operare con funzionalità stand-alone, o connesso a internet tramite wi-fi, oppure gestito tramite smartphone o tablet. Vect-a-Gene ha presentato Ambrosia, un sistema che induce la replicazione di cellule mantenendone le caratteristiche di normalità. Il prodotto nasce dalla collaborazione di ricercatori dell'Università di Pisa e della Scuola Superiore Sant'Anna.
L'iniziativa ha ottenuto il patrocinio dei seguenti soggetti: Incubatore di Cavriglia, Fondazione per la ricerca e l'innovazione (Università degli Studi di Firenze), PIERRE (Polo Energie Rinnovabili), Incubatore di Firenze, DiT- BeCS (Distretto Toscano per i beni culturali e la città sostenibile), POLIS (Polo delle Tecnologie per la città sostenibile) e DiTECFER (Distretto per le Tecnologie Ferroviarie l'Alta Velocità e la Sicurezza delle Reti).
Ne hanno parlato:
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Una nuova sala per le attività didattiche e sperimentali al Museo degli Strumenti per il Calcolo
Venerdì 24 alle 16.00 al Museo degli Strumenti per il Calcolo dell'Università di Pisa in via Bonanno Pisano 2/b s'inaugura la nuova "Sala Laboratori HMR", un'area attrezzata per ospitare le ricostruzioni dei calcolatori del passato e per svolgere attività didattiche e sperimentali. La cerimonia sarà anche l'occasione per presentare agli insegnanti l'offerta educativa del Museo e per illustrare i progetti frutto di nuove collaborazioni. L'allestimento della nuova sala è stato possibile grazie al contributo della Fondazione Pisa, della Fondazione Galileo Galilei e alla collaborazione della Sezione di Pisa dell'INFN.
Per informazioni: http://hmr.di.unipi.it/SalaLab/
Giornata italiana di statistica
"Fino a qui tutto bene" debutta al Festival del cinema di Roma
Debutterà mercoledì 22 ottobre al Festival internazionale del cinema di Roma, il film "Fino a qui tutto bene", del regista pisano Roan Johnson, che racconta l'ultimo weekend di cinque ragazzi che hanno studiato e vissuto insieme gli anni dell'università... a Pisa. Il film, realizzato con la collaborazione dell'Ateneo pisano, sarà in concorso nella sezione "Prospettive Italia", dedicata alle nuove tendenze del cinema italiano.
Il lungometraggio di Roan Johnson nasce dall'esperienza de "L'uva migliore", un video che il regista ha realizzato nel 2012 per l'Università di Pisa: partendo dalle storie degli studenti, il documentario aveva tracciato un affresco più ampio sui giovani e sulla loro voglia e capacità di affrontare la crisi. "L'Ateneo pisano - racconta Roan Johnson - mi chiese di fare un documentario e mi sorpresi del fatto che questi ragazzi, anziché lamentarsi per la crisi, avevano un atteggiamento di sfida: non volevano arrendersi. Da lì l'idea di raccontare quel periodo protetto e acerbo". "Fino a qui tutto bene" racconta infatti la storia di alcuni studenti e neolaureati che, affacciati dalle terrazze di un appartamento sul Lungarno, proprio a due passi dal Rettorato, cercano di capire cosa fare del proprio futuro.
Per realizzare il nuovo film, il regista ha radunato un cast e una troupe di studenti e laureati dell'Ateneo pisano e nel mese di agosto del 2013 ha girato gli 80 minuti della pellicola. Gli attori protagonisti sono Alessio Vassallo, Paolo Cioni, Silvia D'Amico, Guglielmo Favilla e Melissa Anna Bartolini, ai quali si aggiunge l'amichevole partecipazione di Isabella Ragonese. La pellicola sarà distribuita da Microcinema a partire dal prossimo 29 gennaio.
Guarda il videosaluto di Roan Johnson all'Università di Pisa