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Comunicati stampa

Giovedì 16 ottobre, la cattedra di Lingua e Letteratura russa dell'Università di Pisa organizza il convegno "Scrittori russi ed emigrazione", in occasione della donazione libraria all'Università da parte del Centro dell'emigrazione russa "A. Solženicyn". Il convegno, che si svolgerà al dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica a partire dalle ore 10, presenterà l'insieme delle attività di ricerca sull'emigrazione russa da tempo attive presso l'Ateneo pisano, anche in collaborazione con altre università e istituzioni italiane e straniere.

La giornata di studi si articolerà in una serie di iniziative: l'inaugurazione di una mostra comprendente una campionatura dei volumi ricevuti, interventi dedicati a scrittori russi emigrati in Italia (Stefano Garzonio, Bianca Sulpasso), una lectio magistralis di Tat'jana Marčenko sulla prosa dello scrittore Ivan Bunin, la proiezione del cortometraggio "Un'ambasciata sulla collina della Taganka" (Posol'stvo na Taganskom cholme) e una tavola rotonda sullo studio dell'emigrazione russa in Italia, condotta da Cinzia Cadamagnani e Giuseppina Larocca.

Nel 2014 l'Università di Pisa, nell'ambito del Programma di assistenza libraria, ha ricevuto dal Centro dell'emigrazione russa "A. Solženicyn" di Mosca una donazione di 300 volumi specializzati in letteratura, storia, filosofia, teologia, cultura e civiltà della Russia. Il Programma di assistenza libraria, patrocinato dal Centro dell'emigrazione russa e finanziato dal Ministero della Cultura della Federazione russa, è finalizzato alla diffusione di libri russi mediante la donazione a università e centri di cultura russa nel mondo.

L'Università di Pisa bandisce due premi di studio per i propri laureati in ambito ingegneristico o in Medicina e Chirurgia. La scadenza per presentare la domanda è il 20 ottobre e per partecipare è necessario aver conseguito da non oltre 3 anni il titolo di laurea specialistica/magistrale o vecchio ordinamento. Il singolo premio per ciascun settore, che consiste in 1.198,15 euro al lordo delle ritenute fiscali, andrà alla miglior tesi che sia distinta per aver utilizzato un approccio di genere. I premi di studio sono finanziati nell'ambito del progetto europeo TRIGGER, una ricerca internazionale per approfondire gli studi di genere con riferimento alle carriere femminili.

Per informazioni: http://sportellovirtuale.unipi.it/

IUR.AP srl, azienda spin-off dell'Università di Pisa che si occupa di innovazione, formazione e ricerca per le amministrazioni, è fra i tre finalisti del concorso europeo ".eu Web Awards", una competizione lanciata da EURid per premiare i migliori siti internet con estensione .eu. Il registro europeo EURid, gestore del dominio .eu in Europa, conta oltre 3 milioni di nomi registrati. IUR.AP concorre nella categoria "Laurels" - area Education/Institutional/Pan European ongoing project. Il vincitore sarà proclamato in una cerimonia che si terrà a Bruxelles, il 19 novembre prossimo, evento a cui IUR.AP parteciperà come protagonista.

IUR.AP fornisce servizi di formazione e assistenza all'innovazione per le amministrazioni pubbliche statali, regionali e locali e ai soggetti pubblici e privati che operano in continuità con le pubbliche amministrazioni, nonché ai soggetti del terzo settore. Il valore aggiunto dell'azienda spin-off dell'Ateneo risiede nella consapevolezza che il processo di innovazione e modernizzazione delle pubbliche amministrazioni non può essere affidato esclusivamente alle richieste e alle competenze di quest'ultime, ma richiede l'intervento ausiliario e mirato di soggetti che siano dotati di una più ampia cognizione delle problematiche legate ai processi di aggiornamento.

IUR.AP sostiene tale processo trasferendo alle pubbliche amministrazioni il sapere "accumulato" nell'università, soddisfacendo la domanda di cambiamento attraverso il trasferimento delle competenze e utilizzando gli strumenti più idonei ad attuare concretamente e correttamente gli obiettivi legislativi. I continui interventi normativi e le trasformazioni del sistema amministrativo, nazionale ed europeo, rendono indispensabile una "formazione continua" dei funzionari e degli operatori anche finalizzata al miglioramento delle performance e del ben-essere organizzativo. Le attività di ricerca, formazione e consulenza sono realizzate da docenti dell'Università di Pisa ed esperti italiani e stranieri sotto la guida di un comitato scientifico presieduto dal professor Fabio Merusi.

Martedì, 14 Ottobre 2014 11:14

Interdizione dal lavoro per maternità

 La lavoratrice in gravidanza può chiedere uno o più periodi di interdizione dal lavoro nei seguenti casi:

a) nel caso di gravi complicanze della gravidanza o di preesistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza;

b) quando le condizioni di lavoro o ambientali siano ritenute pregiudizievoli alla salute della donna o del bambino;

c) quando, la lavoratrice addetta al trasporto ed al sollevamento pesi, nonché a lavori pericolosi faticosi ed insalubri, non possa essere spostata ad altre mansioni.

Per ottenere l'interdizione la dipendente deve presentare all'USL di competenza territoriale del comune di residenza i seguenti documenti:

  • Certificato medico con tutte le generalità e data presunta del parto
  • Certificato medico rilasciato da una struttura pubblica (USL, Ospedale, Consultorio, ginecologo) dove risultano complicazioni per la maternità ed eventuale periodo di riposo.
  • Attestato di servizio rilasciato dal responsabile in cui sono indicate le mansioni svolte.

In seguito la lavoratrice presenterà all'ufficio personale

  • Ricevuta richiesta d'interdizione rilasciata dalla USL
  • Copia del provvedimento d'interdizione emanato della USL
  • Certificato con la data presunta del parto

La dipendente è interdetta dal lavoro dalla data indicata dalla USL.

Scarica il modulo per la domanda

Informazioni e contatti

L'ufficio del personale è a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

foto gruppoIl 25 settembre scorso quattro ingegneri nucleari pisani, selezionati recentemente per la certificazione di European Master of Science in Nuclear Engineering (EMSNE) assegnata dalla European Nuclear Education Network (ENEN), hanno ricevuto il relativo diploma insieme ad altri 12 colleghi italiani e stranieri, durante una cerimonia tenutasi presso la sede di Vienna dell'International Atomic Energy Agency (IAEA), in occasione della 58ma conferenza generale dell'Agenzia. Simone Gianfelici, Marigrazia Moscardini, Simone Pupeschi e Lucia Sargentini, tutti laureati in Ingegneria nucleare all'Università di Pisa, vanno ad aggiungersi a numerosi altri laureati pisani che in passato hanno ricevuto la stessa certificazione.
 

EMSNE laureate Simone GianfeliciSono ormai 125 dal 2005 gli ingegneri provenienti da tutta Europa, ma soprattutto da Spagna, Italia e Francia che hanno conseguito questa certificazione che, oltre a richiedere il rispetto di requisiti di qualità legati alle materie studiate, richiede anche l'esecuzione di uno stage all'estero per sostenere esami o per elaborare un lavoro di tesi. L'Ateneo pisano, in particolare, ha contribuito per buona parte ai 35 "EMSNE Alumni" italiani, provenienti anche dai Politecnici di Torino e Milano.
 

Lucia SargentiniIl corso di laurea magistrale in Ingegneria nucleare dell'Università di Pisa si conferma quindi come uno dei più attivi in Europa, per il rilievo che riesce a dare al titolo conseguito dai suoi studenti. Il corso è attualmente tenuto in lingua inglese, essendo uno degli otto corsi in lingua offerti dall'Ateneo pisano, e i suoi ingegneri sono estremamente competitivi sul mercato del lavoro in Europa, trovando facilmente collocazione presso istituti di ricerca ed industrie del settore.
 

Simone Pupeschi La cerimonia è stata introdotta dal Deputy Director General della IAEA, Dr. Alexander Bychkov, e dal presidente pro-tempore di ENEN, professor Walter Ambrosini, presidente del corso di laurea magistrale in Ingegneria nucleare dell'Università di Pisa. Tra i quattro ingegneri pisani a cui è stato consegnato il certificato, Marigrazia Moscardini ha accettato di tenere a sua volta, insieme a un collega straniero un breve discorso sul valore degli studi nel settore nucleare, proponendo in modo appassionato e convincente la propria esperienza personale.
 

Marigrazia MoscardiniIn una successiva comunicazione su questo argomento, Marigrazia ha sottolineato che "grazie ai molti contatti con l'estero, frutto della dinamicità e dell'intraprendenza degli ex-alunni e del lavoro svolto sul piano internazionale dai docenti, il corso di laurea magistrale in Ingegneria nucleare ha un network umano sul quale contare come base per le future generazioni di ingegneri pisani che vorranno intraprendere un'esperienza oltre il confine nazionale". Di questo network la stessa Marigrazia ha beneficiato durante il suo periodo di stage presso il Karlsruhe Institute of Technology, che le ha permesso di qualificarsi per la certificazione EMSNE.

La nuova scadenza per la presentazione delle domande per conseguire la certificazione è stata fissata recentemente al 15 novembre 2014; anche quest'anno sono numerosi i laureati della magistrale in Ingegneria nucleare dell'Università di Pisa che potranno fare domanda e conseguire quindi il titolo.

L'Università di Pisa bandisce due premi di studio per i propri laureati in ambito ingegneristico o in Medicina e Chirurgia. La scadenza per presentare la domanda è il 20 ottobre e per partecipare è necessario aver conseguito da non oltre 3 anni il titolo di laurea specialistica/magistrale o vecchio ordinamento. Il singolo premio per ciascun settore, che consiste in 1.198,15 euro al lordo delle ritenute fiscali, andrà alla miglior tesi che sia distinta per aver utilizzato un approccio di genere. I premi di studio sono finanziati nell'ambito del progetto europeo TRIGGER, una ricerca internazionale per approfondire gli studi di genere con riferimento alle carriere femminili.

Per informazioni: http://sportellovirtuale.unipi.it/

geneticsSono circa 400 i geni che determinano l'altezza degli esseri umani adulti. La ricerca è il frutto del lavoro di quasi 300 enti di ricerca riuniti nel consorzio "Giant" che insieme hanno contribuito alla scannerizzazione dell'intero genoma (genome-wide scan) di circa 250.000 individui di origine europea. Fra i partner dello studio, che è stato appena pubblicato sulla rivista "Nature Genetics", c'è anche il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università di Pisa.

"Il nostro laboratorio – ha spiegato Eleuterio Ferrannini (foto), professore di Medicina interna dell'Ateneo pisano - ha contribuito mettendo a disposizione la base-dati "RISC", che contienEleuterio_Ferranninie la mappatura del Dna di circa 1.500 soggetti, accuratamente caratterizzati dal punto di vista metabolico. RISC nasce da un progetto finanziato all'interno del 5° programma quadro dell'Unione europea e coordinato a Pisa che si è concluso nel 2008. Sino ad oggi la base dati ha prodotto 48 pubblicazioni di primo livello, focalizzate sulla misura e sul significato patogenetico della resistenza all'insulina nell'uomo, che è insieme fattore di rischio e meccanismo per l'insorgenza del diabete mellito".

I risultati dello studio pubblicato su "Nature Genetics" rappresentano un importante passo avanti per la messa a punto di test per svelare le possibili anomalie della crescita come ad esempio il nanismo. Ma oltre a ciò, consentiranno di capire meglio anche i meccanismi alla base di altre malattie come l'osteoporosi, il cancro o il diabete che appaiono legate alla statura perché derivanti anch'esse da alterazioni della crescita cellulare.

Ne hanno parlato:
Repubblica.it
AdnKronos
AgiPress
Nazione.it
Il Tirreno Pisa
Tirreno.it
GoNews.it
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
MolecularLab.it
InSaluteNews.it
PianetaUniversitario.it

Sono circa 400 i geni che determinano l'altezza degli esseri umani adulti. La ricerca è il frutto del lavoro di quasi 300 enti di ricerca riuniti nel consorzio "Giant" che insieme hanno contribuito alla scannerizzazione dell'intero genoma (genome-wide scan) di circa 250.000 individui di origine europea. Fra i partner dello studio, che è stato appena pubblicato sulla rivista "Nature Genetics", c'è anche il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università di Pisa.

"Il nostro laboratorio – ha spiegato Eleuterio Ferrannini, professore di Medicina interna dell'Ateneo pisano - ha contribuito mettendo a disposizione la base-dati "RISC", che contiene la mappatura del Dna di circa 1.500 soggetti, accuratamente caratterizzati dal punto di vista metabolico. RISC nasce da un progetto finanziato all'interno del 5° programma quadro dell'Unione europea e coordinato a Pisa che si è concluso nel 2008. Sino ad oggi la base dati ha prodotto 48 pubblicazioni di primo livello, focalizzate sulla misura e sul significato patogenetico della resistenza all'insulina nell'uomo, che è insieme fattore di rischio e meccanismo per l'insorgenza del diabete mellito".

I risultati dello studio pubblicato su "Nature Genetics" rappresentano un importante passo avanti per la messa a punto di test per svelare le possibili anomalie della crescita come ad esempio il nanismo. Ma oltre a ciò, consentiranno di capire meglio anche i meccanismi alla base di altre malattie come l'osteoporosi, il cancro o il diabete che appaiono legate alla statura perché derivanti anch'esse da alterazioni della crescita cellulare.

IUR.AP srl, azienda spin-off dell'Università di Pisa che si occupa di innovazione, formazione e ricerca per le amministrazioni, è fra i tre finalisti del concorso europeo ".eu Web Awards", una competizione lanciata da EURid per premiare i migliori siti internet con estensione .eu. Il registro europeo EURid, gestore del dominio .eu in Europa, conta oltre 3 milioni di nomi registrati. IUR.AP concorre nella categoria "Laurels" - area Education/Institutional/Pan European ongoing project. Il vincitore sarà proclamato in una cerimonia che si terrà a Bruxelles, il 19 novembre prossimo, evento a cui IUR.AP parteciperà clogo IURAPome protagonista.

IUR.AP fornisce servizi di formazione e assistenza all'innovazione per le amministrazioni pubbliche statali, regionali e locali e ai soggetti pubblici e privati che operano in continuità con le pubbliche amministrazioni, nonché ai soggetti del terzo settore. Il valore aggiunto dell'azienda spin-off dell'Ateneo risiede nella consapevolezza che il processo di innovazione e modernizzazione delle pubbliche amministrazioni non può essere affidato esclusivamente alle richieste e alle competenze di quest'ultime, ma richiede l'intervento ausiliario e mirato di soggetti che siano dotati di una più ampia cognizione delle problematiche legate ai processi di aggiornamento.

IUR.AP sostiene tale processo trasferendo alle pubbliche amministrazioni il sapere "accumulato" nell'università, soddisfacendo la domanda di cambiamento attraverso il trasferimento delle competenze e utilizzando gli strumenti più idonei ad attuare concretamente e correttamente gli obiettivi legislativi. I continui interventi normativi e le trasformazioni del sistema amministrativo, nazionale ed europeo, rendono indispensabile una "formazione continua" dei funzionari e degli operatori anche finalizzata al miglioramento delle performance e del ben-essere organizzativo. Le attività di ricerca, formazione e consulenza sono realizzate da docenti dell'Università di Pisa ed esperti italiani e stranieri sotto la guida di un comitato scientifico presieduto dal professor Fabio Merusi.

Remo BodeiUno dei momenti centrali dell'edizione 2014 dell'Internet Festival è stato costituito dalla Lectio Magistralis tenuta da Remo Bodei, professore emerito dell'Università di Pisa, su "Galileo Galilei e la seconda era delle macchine", in cui il filosofo ha analizzato il ruolo avuto da Galileo nella valorizzazione dell'arte meccanica come vera scienza, contro la sottovalutazione dei secoli precedenti.

Riproponiamo di seguito una sintesi dell'intervento del professor Bodei.

 

 

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Galileo Galilei e la seconda era delle macchine

Per cogliere il senso della moderna civiltà delle macchine bisogna partire dal carattere innovativo delle proposte di Galileo nel campo della meccanica, misurandone dapprima la distanza rispetto a una lunga tradizione che parte dalla Grecia antica. In origine, infatti, il termine mechane significa soltanto "astuzia", "inganno", "artificio" e in questa accezione compare già nell'Iliade. Soltanto più tardi (accanto alle connotazioni "uso appropriato di uno strumento" e "macchina teatrale", da cui l'espressione theos epi mechanes, deus ex machina) viene a designare la macchina in genere, e, in particolare la macchina semplice — leva, carrucola, cuneo, piano inclinato, vite — la macchina da guerra e l'automa. La meccanica, sapere attorno alle macchine, è dunque preposta alla costruzione di entità artificiali, di trappole tese alla natura per catturarne l'energia e volgerla in direzione dei vantaggi e dei capricci degli uomini.

Perché la macchina eredita i significati dell'astuzia e dell'inganno? Perché per lungo tempo non si riesce a spiegare il suo funzionamento. Non si capisce, ad esempio, come una leva possa innalzare con minimo sforzo dei pesi enormi o come un cuneo riesca a spaccare pietre o giganteschi tronchi d'albero. Di questo stupore offre testimonianza la Mechanica , attribuita per lungo tempo (e da alcuni studiosi anche oggi) ad Aristotele, ma forse opera di uno dei suoi successori alla direzione della Scuola come Stratone il Fisico. In tale testo (su cui Galileo fece lezione a Padova nel 1597/98) è chiaramente affermato che «molte cose meravigliose, la cui causa è sconosciuta, avvengono secondo natura, mentre altre avvengono contro natura prodotte dalla techne a beneficio degli uomini ». Quando la natura è contraria alla nostra utilità, noi riusciamo a padroneggiarla mediante l'artificio (mechane). Le arti meccaniche, proprio in quanto appartengono al regno dell'astuzia e di ciò che è «contro natura», non fanno parte della fisica, che si occupa di ciò che avviene secondo natura. Le arti meccaniche si presentano come operazioni contro natura o come giocattoli stupendi. Archimede pare si vergognasse di aver costruito macchine e avesse invece fatto scolpire sulla sua tomba il famoso cilindro che contiene una sfera. Ancora nel Cinquecento la meccanica non è scienza a pieno titolo, ma scienza «mista » o «media». Ancora più tardi, specie tra i dotti gesuiti del Colbeffata legio Romano, essa è soprattutto mechanica practica ad uso degli "ingegnierii".

GalileoPur non pienamente apprezzata, la meccanica guadagna terreno e prestigio nel corso del Cinquecento finché continua a restare legata alla funzione di provocare meraviglia. Nel 1508 Leonardo progetta — per la villa di Carlo d'Amboise a Milano — un mulino idraulico quale motore d'automi che emettevano suoni. A partire dal 1569, poi, Bernardo Buontalenti crea, nella villa medicea di Pratolino, una serie di meravigliose macchine idrauliche e pneumatiche (oggi perdute) che mettono in moto statue, porte e getti d'acqua. Con Galileo ci si comincia a rendere conto che alla natura si comanda ubbidendole, che essa non può essere semplicemente e che il compito principale della meccanica non è quello di provocare stupore. Per padroneggiare la natura bisogna servirla, piegarsi alle sue leggi e alle sue ingiunzioni, traendo profitto dalla loro conoscenza. Il concetto di astuzia, nel senso del più debole che prevale sul più forte, dell'uomo che — simile a Odisseo — inganna l'ottuso Polifemo della natura, viene a tramontare. Allo stesso modo, la meraviglia suscitata da una presunta alterazione della legalità naturale si trasferisce su un altro piano, quello del potere effettivo dell'uomo di servirsi legittimamente delle energie naturali. In Galileo l'astuzia cambia di significato (consiste ora nell'utilizzare le energie naturali a fini economici, così da godere di energia a basso costo) e la violenza in quanto tale scompare, perché la meccanica cessa di essere contro natura.

Queste idee vengono esposte dal giovane Galileo ne Le mecaniche. L'ultima stesura comincia con una polemica contro la tradizione secondo cui le macchine ingannano la natura. Non si deve più cedere alla fantasticheria di cogliere la natura in fallo, di indurla a piegarsi alla nostra volontà. Le critiche non si rivolgono tuttavia soltanto ai teorici della meccanica ma anche ai cattivi pratici, agli ingegneri incapaci. Nel tentativo di spiegare razionalmente «le cause degli effetti miracolosi» che si riscontrano nella «meccanica dell'istrumento » o della macchina, Galileo riconduce tutte le macchine semplici alla bilancia (per la quale riprende temi già affrontati nel suo trattato La bilancetta del 1586) e decreta che l'astuzia delle macchine consiste ora nell'utilità che la meccanica consente. Ne Le mecaniche vengono elencati tre tipi di utilità. La prima sta nel comprendere che l'astuzia che si crede rivolta verso la natura si ritorce contro il presuntuoso meccanico, il quale (avendo scarsità di forza, ma non di tempo) si ostina nel cercare macchine potentissime e insieme rapidissime nell'esecuzione dei loro compiti. Così chi credesse da un pozzo, «con machine di qualsivoglia sorte cavare, con istessa forza, nel medesimo tempo, maggior quantità di acqua [...] è in grandissimo errore; e tanto più spesso e maggiormente si troverà ingannato ». La seconda astuzia consiste nel trovare strumenti che si conformino alla funzione da svolgere, poiché «non in tutti i luoghi, con uguale commodità, si adattano tutti gli strumenti». Così, per tenere asciutta la sentina di una nave, non si utilizzeranno delle secchie, ma delle «trombe», che pescano meglio nel fondo. La terza e più impor- tante «utilità» viene appunto individuata nel trovare fonti di energia a buon mercato e nell'inventare delle «prese» che si adattino ad esse (mentre gli strumenti devono adattarsi agli organi dell'uomo o dell'animale, ad esempio alle mani e al collo, le macchine devono conformarsi al genere di energia che le muove, ad esempio al vento attraverso le pale dei mulini o, molto più tardi, alla caduta dell'acqua attraverso le turbine).

GalileoIn prospettiva, sono proprio le macchine (ora costruibili con criteri e calcoli pienamente razionali) a non rendere più conveniente la schiavitù e a permetterne la virtuale abolizione. La forza lavoro umana nella forma di mera erogazione di energia non è più indispensabile, mentre — ed è questa un'altra grande intuizione di Galileo — le macchine sostituiscono la mancanza di intelligenza delle forze o degli animali che erogano energia. Mediante «artificii ed invenzioni» egli è ora in grado di far risparmiare fatica e denaro agli uomini, scaricando sulla natura inanimata e animata l'onere di erogare energia previamente indirizzata all'ottenimento dell'effetto desiderato. È così che, da Galileo in poi, la meccanica prende l'aggettivo "razionale", proprio per contrastare la sua precedente immagine di sapere pratico, di arte non liberale o di artigianato. Con la qualifica di "razionale" essa riceve la sua patente di nobiltà, il riconoscimento del suo carattere interamente conforme alle leggi della natura. Solo ora viene equiparata alle altre scienze esatte, con la conseguenza che le macchine cessano gradualmente di apparire oggetti miracolosi che incomprensibilmente profanano l'ordine perfetto del mondo. Ma non per questo perdono il loro fascino e il loro ruolo. Anzi la loro astuzia si avvia a diventare la moderna intelligenza tecnica, il dominio dispiegato sulla realtà, l'insieme dei vantaggi a cui è ormai impossibile rinunciare.

Remo Bodei
Professore Emerito dell'Università di Pisa 

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