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Olive_treesEstrarre l'extravergine di oliva grazie all'utilizzo della "neve carbonica", cioè dell'anidride carbonica allo stato solido. E' questa l'idea alla base del brevetto ideato ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari Agro-ambientali dell'Università di Pisa. Il gruppo di ricerca coordinato dal professor Gianpaolo Andrich e composto da Angela Zinnai, Francesca Venturi, Chiara Sanmartin, Maria D'Agata e Isabella Taglieri ha intrapreso questa la ricerca che è ancora in corso sei anni fa, nel 2008.

I vantaggi dell'innovativa tecnica – spiegano i ricercatori – sono molti: una maggiore resa (in media 9% in più, cioè 17,4 kg di prodotto invece di 16 kg per quintale di olive), una migliore qualità nutrizionale dell'olio (che ad esempio contiene in media il 6% in più di vitamina E) e una maggiore resistenza ai processi ossidativi, tanto che l'olio così ottenuto può essere conservato più a lungo di quello ricavato utilizzando le tecnologie convenzionali.

"Addizionare l'anidride carbonica allo stato solido alle olive prima della frangitura –spiega Gianpaolo Andrich - rappresenta l'operazione fondamentale che caratterizza questo nuovo sistema di estrazione. L'anidride carbonica solida provoca il congelamento dell'acqua presente all'interno dei frutti e la formazione di cristalli di ghiaccio che a loro volta determinano il collasso della struttura cellulare della polpa, facilitando la fuoriuscita delle sostanze e il loro trasferimento nell'olio, che si arricchisce così in metaboliti cellulari ad elevato valore biologico. Inoltre l'anidride carbonica gassosa è più pesante dell'aria per cui tende a restare al di sopra della pasta delle olive in lavorazione, creando uno strato gassoso in grado di evitare il contatto diretto con l'ossigeno dell'aria e quindi di preservare i costituenti cellulari dalla degradazione ossidativa".

"L'olio extravergine prodotto utilizzando il nostro brevetto – ha concluso Gianpaolo Andrich - è più strettamente legato alla materia prima utilizzata, alla tipologia di olive lavorate e alla loro zona di produzione, e dunque si presenta come un prodotto tipico contraddistinto da chiare ed inconfondibili caratteristiche organolettiche più facilmente riconoscibili e identificabili dal consumatore".

Ma i vantaggi di questa nuova tecnica sono anche per i produttori. L'aumento della resa rende infatti economicamente sostenibile una raccolta precoce delle olive, che essendo meno mature saranno più ricche in acqua e in componenti bioattivi (polifenoli, tocoferoli), limitando allo stesso tempo i danni derivanti dagli attacchi della Bactrocera oleae (la mosca dell'olivo), una delle avversità più temute dagli operatori del settore, in grado di condizionare sensibilmente sia la resa che la qualità dell'olio prodotto.

Ne hanno parlato:
Italia Oggi
ANSA - Terra&Gusto
FirenzeRepubblica.it (Adnkronos)/1
FirenzeRepubblica.it (Adnkronos)/2
FirenzeRepubblica.it (Adnkronos)/3
QN
Tirreno Pisa
Tirreno.it
Corriere Adriatico
GoNews.it
PaginaQ.it
PisaToday.it
NovedaFirenze.it
PisaInformaFlash.it
50canale.tv
Agronotizie.it
GreenReport.it
InToscana.it
IlJournal.it

Estrarre l'extravergine di oliva grazie all'utilizzo della "neve carbonica", cioè dell'anidride carbonica allo stato solido. E' questa l'idea alla base del brevetto ideato ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari Agro-ambientali dell'Università di Pisa. Il gruppo di ricerca coordinato dal professor Gianpaolo Andrich e composto da Angela Zinnai, Francesca Venturi, Chiara Sanmartin, Maria D'Agata e Isabella Taglieri ha intrapreso questa la ricerca che è ancora in corso sei anni fa, nel 2008.

I vantaggi dell'innovativa tecnica – spiegano i ricercatori – sono molti: una maggiore resa (in media 9% in più, cioè 17,4 kg di prodotto invece di 16 kg per quintale di olive), una migliore qualità nutrizionale dell'olio (che ad esempio contiene in media il 6% in più di vitamina E) e una maggiore resistenza ai processi ossidativi, tanto che l'olio così ottenuto può essere conservato più a lungo di quello ricavato utilizzando le tecnologie convenzionali.

"Addizionare l'anidride carbonica allo stato solido alle olive prima della frangitura –spiega Gianpaolo Andrich - rappresenta l'operazione fondamentale che caratterizza questo nuovo sistema di estrazione. L'anidride carbonica solida provoca il congelamento dell'acqua presente all'interno dei frutti e la formazione di cristalli di ghiaccio che a loro volta determinano il collasso della struttura cellulare della polpa, facilitando la fuoriuscita delle sostanze e il loro trasferimento nell'olio, che si arricchisce così in metaboliti cellulari ad elevato valore biologico. Inoltre l'anidride carbonica gassosa è più pesante dell'aria per cui tende a restare al di sopra della pasta delle olive in lavorazione, creando uno strato gassoso in grado di evitare il contatto diretto con l'ossigeno dell'aria e quindi di preservare i costituenti cellulari dalla degradazione ossidativa".

"L'olio extravergine prodotto utilizzando il nostro brevetto – ha concluso Gianpaolo Andrich - è più strettamente legato alla materia prima utilizzata, alla tipologia di olive lavorate e alla loro zona di produzione, e dunque si presenta come un prodotto tipico contraddistinto da chiare ed inconfondibili caratteristiche organolettiche più facilmente riconoscibili e identificabili dal consumatore".

Ma i vantaggi di questa nuova tecnica sono anche per i produttori. L'aumento della resa rende infatti economicamente sostenibile una raccolta precoce delle olive, che essendo meno mature saranno più ricche in acqua e in componenti bioattivi (polifenoli, tocoferoli), limitando allo stesso tempo i danni derivanti dagli attacchi della Bactrocera oleae (la mosca dell'olivo), una delle avversità più temute dagli operatori del settore, in grado di condizionare sensibilmente sia la resa che la qualità dell'olio prodotto.

Giovedì, 02 Ottobre 2014 16:54

Aule - Orari delle lezioni

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Cinque appuntamenti per riflettere sul futuro del cibo e sulle conseguenze che le nostre scelte alimentari potranno avere per le generazioni future. Nasce con questo obiettivo il ciclo di seminari e di eventi dal titolo "Pisa verso Expo 2015. Il cibo tra scienza e conoscenza", che si terrà nella nostra città tra ottobre 2014 e aprile 2015. Gli incontri, che fanno parte del programma di avvicinamento all'Expo milanese del prossimo anno, sono stati presentati a Palazzo alla Giornata dal rettore Massimo Augello, dal prorettore alla Ricerca, Roberto Barale, dalla coordinatrice dell'iniziativa, Manuela Giovannetti, e dagli altri responsabili scientifici, i professori Laura Bazzichi, Stefano Bombardieri, Alfonso Maurizio Iacono e Eleonora Sirsi. Alla conferenza era presente, in rappresentanza del sindaco Marco Filippeschi, anche il dott. Fulvio Mozzachiodi.

Gli incontri sono stati organizzati nell'ambito nel Centro interdipartimentale di ricerca Nutrafood "Nutraceutica e alimentazione per la salute", istituito recentemente, che raccoglie e coordina le competenze e le esperienze disponibili all'interno dell'Ateneo pisano. Al Centro, diretto dalla professoressa Giovannetti, aderiscono 174 docenti appartenenti a otto dipartimenti di diversi settori disciplinari: Medicina clinica e sperimentale; Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica; Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia; Biologia; Scienze veterinarie; Farmacia; Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali; Ingegneria civile e industriale.

Il ciclo sarà aperto sabato 11 ottobre dall'Open Day sul tema "Mangiarsi la malattia", che mira a informare cittadini, pazienti e medici di famiglia sulle proprietà terapeutiche e preventive di particolari alimenti nelle malattie reumatiche. A dicembre seguirà la tavola rotonda su "Il consiglio del cibo", per discutere la reale possibilità di partecipazione dei cittadini alla definizione delle politiche relative al cibo. A febbraio 2015 ci sarà il convegno su "Nutraceutica e alimenti funzionali. Il cibo della salute", che affronterà le questioni relative alle proprietà nutraceutiche del cibo. Un mese dopo sarà invece la volta del convegno su "Diritto all'educazione del consumatore tra informazione e paternalismo", che vuole riflettere sul significato e sullo specifico rilievo giuridico dell'inclusione dell'educazione fra i diritti del consumatore. Il ciclo si chiuderà ad aprile con lo spettacolo teatrale "Il cibo tra natura e cultura", una narrazione del cibo attraverso testi tratti sia da poemi antichi, poesie e canzoni, sia da testimonianze di memorie alimentari.

Come detto, gli incontri pisani fanno parte del programma di avvicinamento a "Expo 2015 – Nutrire il pianeta, energia per la vita", che si svolgerà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 sul tema generale della nutrizione affrontato da vari punti di vista: ambientale, storico, culturale, antropologico, medico, tecnico-scientifico ed economico. L'obiettivo principale dell'esposizione universale sarà quello di stimolare il dibattito sull'alimentazione e sul cibo, cercando risposte alle domande fondamentali del terzo millennio: è possibile garantire cibo e acqua alla popolazione mondiale, aumentare la sicurezza alimentare, trovare nuove soluzioni e prospettive in grado di tutelare la biodiversità del Pianeta? Le varie aree tematiche saranno approfondite attraverso eventi, mostre e convegni che precederanno e accompagneranno Expo 2015, spaziando dalla scienza e tecnologia per la sicurezza alimentare all'agricoltura e alla biodiversità, dall'educazione su alimentazione e stili di vita ai rapporti tra cibo e cultura.

fruttaCinque appuntamenti per riflettere sul futuro del cibo e sulle conseguenze che le nostre scelte alimentari potranno avere per le generazioni future. Nasce con questo obiettivo il ciclo di seminari e di eventi dal titolo "Pisa verso Expo 2015. Il cibo tra scienza e conoscenza", che si terrà nella nostra città tra ottobre 2014 e aprile 2015. Gli incontri, che fanno parte del programma di avvicinamento all'Expo milanese del prossimo anno, sono stati presentati a Palazzo alla Giornata dal rettore Massimo Augello, dal prorettore alla Ricerca, Roberto Barale, dalla coordinatrice dell'iniziativa, Manuela Giovannetti, e dagli altri responsabili scientifici, i professori Laura Bazzichi, Stefano Bombardieri, Alfonso Maurizio Iacono e Eleonora Sirsi. Alla conferenza è intervenuto il dottor Fulvio Mozzachiodi, in rappresentanza del sindaco di Pisa. 

Gli incontri sono stati organizzati nell'ambito nel Centro interdipartimentale di ricerca Nutrafood "Nutraceutica e alimentazione per la salute", istituito recentemente, che raccoglie e coordina le competenze e le esperienze disponibili all'interno dell'Ateneo pisano. Al Centro, diretto dalla professoressa Giovannetti, aderiscono 174 docenti appartenenti a otto dipartimenti di diversi settori disciplinari: Medicina clinica e sperimentale; Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica; Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia; Biologia; Scienze veterinarie; Farmacia; Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali; Ingegneria civile e industriale.

Giovannetti, rettore, BaraleIl ciclo sarà aperto sabato 11 ottobre dall'Open Day sul tema "Mangiarsi la malattia", che mira a informare cittadini, pazienti e medici di famiglia sulle proprietà terapeutiche e preventive di particolari alimenti nelle malattie reumatiche. A dicembre seguirà la tavola rotonda su "Il consiglio del cibo", per discutere la reale possibilità di partecipazione dei cittadini alla definizione delle politiche relative al cibo. A febbraio 2015 ci sarà il convegno su "Nutraceutica e alimenti funzionali. Il cibo della salute", che affronterà le questioni relative alle proprietà nutraceutiche del cibo. Un mese dopo sarà invece la volta del convegno su "Diritto all'educazione del consumatore tra informazione e paternalismo", che vuole riflettere sul significato e sullo specifico rilievo giuridico dell'inclusione dell'educazione fra i diritti del consumatore. Il ciclo si chiuderà ad aprile con lo spettacolo teatrale "Il cibo tra natura e cultura", una narrazione del cibo attraverso testi tratti sia da poemi antichi, poesie e canzoni, sia da testimonianze di memorie alimentari.

Come detto, gli incontri pisani fanno parte del programma di avvicinamento a "Expo 2015 – Nutrire il pianeta, energia per la vita", che si svolgerà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 sul tema generale della nutrizione affrontato da vari punti di vista: ambientale, storico, culturale, antropologico, medico, tecnico-scientifico ed economico. L'obiettivo principale dell'esposizione universale sarà quello di stimolare il dibattito sull'alimentazione e sul cibo, cercando risposte alle domande fondamentali del terzo millennio: è possibile garantire cibo e acqua alla popolazione mondiale, aumentare la sicurezza alimentare, trovare nuove soluzioni e prospettive in grado di tutelare la biodiversità del Pianeta? Le varie aree tematiche saranno approfondite attraverso eventi, mostre e convegni che precederanno e accompagneranno Expo 2015, spaziando dalla scienza e tecnologia per la sicurezza alimentare all'agricoltura e alla biodiversità, dall'educazione su alimentazione e stili di vita ai rapporti tra cibo e cultura.

Ne hanno parlato:
Nazione Pisa  
PisaInformaFlash.it 
 

Il conflitto d'interessi è stato un tema costantemente presente nel dibattito pubblico degli ultimi vent'anni. Venerdì 3 ottobre, alle ore 11.30, nella Sala dei Cavalieri in Piazza Cavalieri, l'Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant'Anna organizzano un incontro con Giuseppe Civati, deputato, che appena giunto in Parlamento ha presentato una proposta di legge per introdurre una nuova disciplina del conflitto d'interessi; Giovanni Pitruzzella, presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, cui la legge attribuisce i compiti di controllo sui conflitti d'interessi dei componenti del Governo; Marco Taradash, consigliere regionale, che fu parlamentare e presidente della Commissione di vigilanza RAI nelle prime legislature in cui la questione si pose. Introduce e modera la discussione Andrea Pertici, professore di Diritto costituzionale dell'Università di Pisa, studioso del tema e autore de Il conflitto d'interessi, edito per i tipi di Giappichelli nel 2003. L'iniziativa fa parte dei seminari di Scienza e analisi delle istituzioni promossi congiuntamente da Università e Scuola Sant'Anna.

Di conflitto di interessi si è cominciato a discutere in ritardo, alla metà degli anni Novanta, in relazione a un caso specifico, e proprio l'identificazione del problema generale con un caso particolare (forse troppo emblematico) ha reso difficile trovare una soluzione efficace ed equilibrata. La approvazione di una legge in materia è arrivata soltanto molti anni dopo (legge n. 215 del 2004) prevedendo un sistema che la Commissione di Venezia, con un parere del 2005, ha espressamente invitato a riformare e rendere più efficace. Circa dieci anni dopo, nel maggio 2014, la Camera dei deputati ha avviato la discussione di quattro proposte di legge in materia. Esse, a differenza della legge vigente, prevedono tutte un sistema di prevenzione del conflitto d'interessi, indicando a tal fine strumenti simili. Può questo far ritenere che una nuova legge sia all'orizzonte?

Sarà conferito allo storico del Rinascimento italiano, Paul Grendler, professore emerito dell'Università di Toronto, il Premio internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani, giunto alla 53a edizione. Contemporaneamente, sarà assegnata all'economista Carlo Andrea Bollino, docente dell'Università degli studi di Perugia, la nona edizione del Premio Galileo Galilei per la scienza. La cerimonia di conferimento si terrà sabato 4 ottobre, nell'Aula Magna dell'Ateneo pisano, al Polo Fibonacci. Il programma sarà aperto alle ore 16 dai saluti del rettore Massimo Augello, del sindaco Marco Filippeschi, del presidente della Fondazione Premio Galilei, Antonio Pieretti, e del governatore del distretto 2080, Rosario Carlo Noto La Diega, cui seguirà la consegna dei premi e il discorso dei vincitori.

Il professor Paul Grendler, nato ad Armstrong negli Stati Uniti nel 1936, ha insegnato nelle Università di Pittsburgh, North Carolina e Toronto e ha svolto un'intensa attività di conferenze e seminari in Italia, Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna, Messico, Israele, Svizzera e Spagna. Per diversi anni ha presieduto la Società americana del Rinascimento e la Società per gli studi storici italiani. Dalla fine degli anni Sessanta, il professor Grendler si è dedicato con continuità agli studi sull'età del Rinascimento in Italia, indagata sotto il profilo della storia della cultura e delle istituzioni culturali, pubblicando una decina di monografie, alcune delle quali tradotte poi in lingua italiana, e oltre cento articoli in riviste di rilevanza internazionale. Grazie a questi lavori, il professor Grendler ha avuto grande influenza nello stimolare i giovani storici americani ad approfondire gli studi sulla storia italiana in età moderna.

Il professor Carlo Andrea Bollino, nato a Roma nel 1954, ha lavorato come consulente per diverse organizzazioni internazionali, prima di diventare professore di Econometria alla LUISS Guido Carli di Roma e, qualche anno dopo, anche ordinario di Economia politica e econometria all'Università degli Studi di Perugia. Il suo ambito di studi riguarda la ricerca economica energetica in Italia. Nei primi anni della sua carriera, il professor Bollino si è focalizzato sulla modellazione e l'analisi del fabbisogno energetico. Più tardi, con l'introduzione del mercato unico europeo dell'energia, ha cercato di analizzare il progetto di riforma del mercato dell'energia elettrica in Italia. Il professor Bolino non ha lavorato solo in ambito accademico, collaborando come consigliere energetico del ministro dell'Industria nel definire le strategie di politica energetica più rilevanti all'inizio del processo di liberalizzazione in Italia. Un altro campo di interesse del docente è lo sviluppo della produzione di elettricità rinnovabile in Italia. Carlo Andrea Bollino vanta diversi riconoscimenti accademici nazionali e internazionali, tra i quali quello dal Congresso mondiale per le energie rinnovabili, ricevuto nel 2006.

Com'è noto, il meccanismo per l'assegnazione dei due Premi internazionali Galileo Galilei è congegnato in modo speculare. Il premio umanistico è assegnato da una giuria italiana a uno straniero che si sia occupato in modo eminente di argomenti riguardanti la civiltà italiana; il premio scientifico da una giuria straniera a uno studioso italiano che si sia distinto nel campo delle scienze della natura. Il premio consiste in una targa d'oro che commemora l'avvenimento.

La giuria che ha designato Paul Grendler è composta dal presidente della Fondazione Premio Galilei, Antonio Pieretti, e dai professori Angelo Bianchi, Gian Paolo Brizzi, Giovanna Da Molin, Luigi Mascilli Migliorini e Saverio Sani, in qualità di segretario del Premio. La giuria che ha designato Carlo Andrea Bollino, oltre che dagli stessi Antonio Pieretti e Saverio Sani, è composta dai professori David Alexander, Georg Erdmann, Lúcia Lima Rodrigues e Jerzy Szkutnik.

È stato conferito allo storico del Rinascimento italiano, Paul Grendler, professore emerito dell'Università di Toronto, il Premio internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani, giunto alla 53a edizione. Contemporaneamente, è stata assegnata all'economista Carlo Andrea Bollino, docente dell'Università degli studi di Perugia, la nona edizione del Premio Galileo Galilei per la scienza. La cerimonia di conferimento si è tenuta sabato 4 ottobre, nell'Aula Magna dell'Ateneo pisano, al Polo Fibonacci. Il programma è stato aperto alle ore 16 dai saluti del prorettore vicario, Nicoletta De Francesco, del sindaco Marco Filippeschi, del presidente della Fondazione Premio Galilei, Antonio Pieretti, e del governatore del distretto 2080, Rosario Carlo Noto La Diega, cui è seguita la consegna dei premi e il discorso dei vincitori.

GrendlerIl professor Paul Grendler, nato ad Armstrong negli Stati Uniti nel 1936, ha insegnato nelle Università di Pittsburgh, North Carolina e Toronto e ha svolto un'intensa attività di conferenze e seminari in Italia, Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna, Messico, Israele, Svizzera e Spagna. Per diversi anni ha presieduto la Società americana del Rinascimento e la Società per gli studi storici italiani. Dalla fine degli anni Sessanta, il professor Grendler si è dedicato con continuità agli studi sull'età del Rinascimento in Italia, indagata sotto il profilo della storia della cultura e delle istituzioni culturali, pubblicando una decina di monografie, alcune delle quali tradotte poi in lingua italiana, e oltre cento articoli in riviste di rilevanza internazionale. Grazie a questi lavori, il professor Grendler ha avuto grande influenza nello stimolare i giovani storici americani ad approfondire gli studi sulla storia italiana in età moderna.

BollinoIl professor Carlo Andrea Bollino, nato a Roma nel 1954, ha lavorato come consulente per diverse organizzazioni internazionali, prima di diventare professore di Econometria alla LUISS Guido Carli di Roma e, qualche anno dopo, anche ordinario di Economia politica e econometria all'Università degli Studi di Perugia. Il suo ambito di studi riguarda la ricerca economica energetica in Italia. Nei primi anni della sua carriera, il professor Bollino si è focalizzato sulla modellazione e l'analisi del fabbisogno energetico. Più tardi, con l'introduzione del mercato unico europeo dell'energia, ha cercato di analizzare il progetto di riforma del mercato dell'energia elettrica in Italia. Il professor Bolino non ha lavorato solo in ambito accademico, collaborando come consigliere energetico del ministro dell'Industria nel definire le strategie di politica energetica più rilevanti all'inizio del processo di liberalizzazione in Italia. Un altro campo di interesse del docente è lo sviluppo della produzione di elettricità rinnovabile in Italia. Carlo Andrea Bollino vanta diversi riconoscimenti accademici nazionali e internazionali, tra i quali quello dal Congresso mondiale per le energie rinnovabili, ricevuto nel 2006.

Com'è noto, il meccanismo per l'assegnazione dei due Premi internazionali Galileo Galilei è congegnato in modo speculare. Il premio umanistico è assegnato da una giuria italiana a uno straniero che si sia occupato in modo eminente di argomenti riguardanti la civiltà italiana; il premio scientifico da una giuria straniera a uno studioso italiano che si sia distinto nel campo delle scienze della natura. Il premio consiste in una targa d'oro che commemora l'avvenimento.

La giuria che ha designato Paul Grendler è composta dal presidente della Fondazione Premio Galilei, Antonio Pieretti, e dai professori Angelo Bianchi, Gian Paolo Brizzi, Giovanna Da Molin, Luigi Mascilli Migliorini e Saverio Sani, in qualità di segretario del Premio. La giuria che ha designato Carlo Andrea Bollino, oltre che dagli stessi Antonio Pieretti e Saverio Sani, è composta dai professori David Alexander, Georg Erdmann, Lúcia Lima Rodrigues e Jerzy Szkutnik.

spazioUn team internazionale di scienziati ha scoperto una nuova sorgente di raggi gamma nell'Universo. I raggi gamma sono una radiazione fortemente energetica emessa durante alcuni dei fenomeni cosmici più violenti che si conoscano, ma l'osservazione di quattro novae, cioè brevi eruzioni stellari, compiute dal 2010 al 2013 con telescopio spaziale per raggi gamma Fermi della NASA-ESA ha inaspettatamente rivelato che anche questi eventi possono produrre raggi gamma. La scoperta, a cui ha collaborato anche Steven Shore, professore di astrofisica dell'Università di Pisa, è stata pubblicata nel numero di agosto della rivista Science.

"Prima delle osservazioni con il telescopio spaziale Fermi – ha spiegato Steven Shore - nessuno sospettava che queste esplosioni, per altro abbastanza comuni nell'Universo, fossero in grado di produrre raggi gamma di solito associati a ben più potenti esplosioni cosmiche".

Il primo rilevamento, denominato V407 Cygni, del telescopio spaziale Fermi è avvenuto nel marzo 2010. L'esplosione proveniva da un raro tipo di sistema stellare in cui una "nana bianca", cioè è una stella di piccole dimensioni, con una bassissima luminosità, interagiva con una "gigante rossa", ovvero una stella grande e fredda. Nel 2012 e nel 2013, il telescopio spaziale ha rilevato altre tre novae classiche, che si verificano in situazioni più comuni in cui una nana bianca interagisce con una stella simile al Sole.

"Inizialmente abbiamo pensato che V407 Cygni fosse un caso speciale - ha aggiunto Steven Shore - perché l'atmosfera di una gigante rossa si disperde nello spazio producendo un ambiente gassoso che interagisce con l'onda d'urto dell'esplosione della nana bianca. Ma questo non può spiegare le altre rilevazioni dove non erano presenti giganti rosse".

L'ipotesi degli scienziati per l'emissione di raggi gamma è che l'esplosione di una nova crei vari tipi di onde d'urto che si espandono nello spazio a velocità leggermente diverse. Le scosse più veloci potrebbero interagire con quelle lente, accelerando le particelle portandole a velocità prossime a quelle della luce: queste particelle, in ultima analisi, produrrebbero i raggi gamma.

Insieme a Steven Shore dell'Università di Pisa hanno partecipato allo studio anche C-C. Cheung (Naval Research Labs., Washington DC), Pierre Jean (Institut de Recherche en Astrophysique et Planétologie, Toulouse France) e ricercatori della sezione pisana dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Pisa.

Ne hanno parlato:
Repubblica.it
LaStampa.it
La Stampa Tutto Scienze
GreenReport.it
FirenzeRepubblica.it (Adnkronos)/1
FirenzeRepubblica.it (Adnkronos)/2
La Nazione Pisa
Il Tirreno Pisa
GoNews.it
PaginaQ.it
50canale.tv
Ambienteambienti.com
PianetaUniversitario.it
ControCampus.it
PisaInformaFlash.it
NovedaFirenze
StampToscana.it

Un team internazionale di scienziati ha scoperto una nuova sorgente di raggi gamma nell'Universo. I raggi gamma sono una radiazione fortemente energetica emessa durante alcuni dei fenomeni cosmici più violenti che si conoscano, ma l'osservazione di quattro novae, cioè brevi eruzioni stellari, compiute dal 2010 al 2013 con telescopio spaziale per raggi gamma Fermi della NASA-ESA ha inaspettatamente rivelato che anche questi eventi possono produrre raggi gamma. La scoperta, a cui ha collaborato anche Steven Shore, professore di astrofisica dell'Università di Pisa, è stata pubblicata nel numero di agosto della rivista Science.

"Prima delle osservazioni con il telescopio spaziale Fermi – ha spiegato Steven Shore - nessuno sospettava che queste esplosioni, per altro abbastanza comuni nell'Universo, fossero in grado di produrre raggi gamma di solito associati a ben più potenti esplosioni cosmiche".

Il primo rilevamento, denominato V407 Cygni, del telescopio spaziale Fermi è avvenuto nel marzo 2010. L'esplosione proveniva da un raro tipo di sistema stellare in cui una "nana bianca", cioè è una stella di piccole dimensioni, con una bassissima luminosità, interagiva con una "gigante rossa", ovvero una stella grande e fredda. Nel 2012 e nel 2013, il telescopio spaziale ha rilevato altre tre novae classiche, che si verificano in situazioni più comuni in cui una nana bianca interagisce con una stella simile al Sole.

"Inizialmente abbiamo pensato che V407 Cygni fosse un caso speciale - ha aggiunto Steven Shore - perché l'atmosfera di una gigante rossa si disperde nello spazio producendo un ambiente gassoso che interagisce con l'onda d'urto dell'esplosione della nana bianca. Ma questo non può spiegare le altre rilevazioni dove non erano presenti giganti rosse".

L'ipotesi degli scienziati per l'emissione di raggi gamma è che l'esplosione di una nova crei vari tipi di onde d'urto che si espandono nello spazio a velocità leggermente diverse. Le scosse più veloci potrebbero interagire con quelle lente, accelerando le particelle portandole a velocità prossime a quelle della luce: queste particelle, in ultima analisi, produrrebbero i raggi gamma.

Insieme a Steven Shore dell'Università di Pisa hanno partecipato allo studio anche C-C. Cheung (Naval Research Labs., Washington DC), Pierre Jean (Institut de Recherche en Astrophysique et Planétologie, Toulouse France) e ricercatori della sezione pisana dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Pisa.

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