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Comunicati stampa
Martedì, 19 Dicembre 2023 12:43

Migliori docenti dell’anno a Unipi

Trentanove premiati per sei dipartimenti, tanti quanti hanno aderito all’iniziativa, ecco i migliori docenti dell’anno all’Università di Pisa. La consegna degli attestati si è svolta in rettorato martedì 19 dicembre nel corso di una cerimonia a cui hanno partecipato il rettore Riccardo Zucchi, alcuni rappresentanti della componente studentesca Alessia Aguiari, Alessandro Zoi e Alice Caliendo,  il prorettore alla didattica Giovanni Paoletti e i direttori dei dipartimenti che hanno accolto e promosso l’iniziativa - Economia e Management, Civiltà e Forme del Sapere, Farmacia più i tre della Scuola di Ingegneria (civile e industriale-dici; dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni-destec; dell'informazione-dii). La scelta dei docenti per l’anno accademico 2022-23 si è basata fondamentalmente sui questionari di valutazione degli studenti, anche se ogni dipartimento ha profilato i criteri di nomina anche con altri indicatori, come ad esempio la realizzazione di progetti speciali o il numero di tesi seguite.

 

“Il progetto nasce da un gruppo di lavoro di docenti e studenti sulle iniziative di valorizzazione della didattica, una delle missioni fondamentali delle università – spiega il prorettore Giovanni Paoletti – abbiamo lasciato ampia libertà alle varie strutture di cogliere questa opportunità, così come di interpretare le linee guida per la nomina dei docenti, per cui in alcuni casi la scelta è stata più ampia in altri più ristretta, ma in ogni caso siamo molto soddisfatti della partecipazione per questo primo anno”.

“Così come si valuta la ricerca è importante valutare anche la didattica, da questo punto di vista ritengo che i giudizi espressi da studentesse e studenti siano fondamentali e affidabili - ha sottolineato il rettore Zucchi – spero che questa sia la prima edizione di una iniziativa che sarà sempre più partecipata dall’Ateneo”

 

Ma ecco in dettaglio i nomi e i relativi insegnamenti per dipartimento. A Civiltà e Forme del Sapere sono nove: Alma Poloni (Storia del Basso Medioevo), Danilo Manca (Introduzione alla filosofia della mente ), Alberto M. Banti (Storia contemporanea I), Enrica Salvatori (Esegesi delle fonti storiche medievali), Cecilia Iannella (Metodologia e didattica della storia), Roberto Gronda (Filosofia della scienza), Pier Giorgio Borbone (Comparative Oriental Codicology), Cristina Cassina (Analisi dei classici del pensiero politico), Caterina Di Pasquale (Introduzione all’antropologia culturale). Per Farmacia sono due le premiate: la ricercatrice Chiara Migone (controllo di qualità della formulazione e gestione della produzione industriale) e la professoressa Gabriella Maria Pia Ortore (sistema qualità e reach). Undici in tutto i nomi per la Scuola di Ingegneria. Antonio Bertei (Transport phenomena dici), Marco Luise (Satellite Communications dii), Valerio Giusti (Nuclear reactor physics dici), Federico Baronti (Progettazione di sistemi Meccatronici dii), Valerio Cutini (Modellazione del Territorio destec) e Lorenzo Niccolai (Space flight mechanics dici) per i corsi di studio magistrali. Nicola Acito (Segnali e sistemi dii), Patrizia Rocchio (Laboratorio di ingegneria stradale dici), Paolo Di Marco (Fisica tecnica destec) e Alessio Artoni (Fondamenti di meccanica applicata dici) per i corsi di studio triennali. Roberto di Rienzo (Progettazione di sistemi meccatronici dii) per la categoria ricercatori. Al dipartimento di Economia e Management i docenti dell’anno sono diciassette. Per i corsi di studio triennali Enrico Gonnella (Economia Aziendale), Nicola Meccheri (Economia dei mercati finanziari), Daniele Dalli (Comportamento del consumatore), Lorenzo Corsini (Politica economica), Nicola Castellano (Pianificazione e controllo aziendale), Cristina Campanale (Management and Fundamentals of Accounting). Per i corsi di studio magistrali Emanuele Teti (Entrepreneurial Finance), Roberto Verona (Tecnica professionale), Angela Parenti (Topics in microeconomics), Marco Giannini (Gestione delle risorse umane nella supply chain), Antonella Angelini (Marketing dei servizi) e Vincenzo Zarone (Management delle Public Utilities). Nella categoria ricercatore Pierluigi Martino (Economia dei mercati finanziari). Menzione speciale infine a quattro docenti provenienti da altri dipartimenti e che tengono corsi a Economia e Management Paolo Frumento (Scienze politiche), Mirko Tavosanis (Filologia, Letteratura e Linguistica), Pietro Milazzo e Brunella Bellè (Giurisprudenza).

Martedì, 19 Dicembre 2023 12:19

Migliori docenti dell’anno a Unipi

Trentanove premiati per sei dipartimenti, tanti quanti hanno aderito all’iniziativa, ecco i migliori docenti dell’anno all’Università di Pisa. La consegna degli attestati si è svolta in rettorato martedì 19 dicembre nel corso di una cerimonia a cui hanno partecipato il rettore Riccardo Zucchi, alcuni rappresentanti della componente studentesca Alessia Aguiari, Alessandro Zoi e Alice Caliendo,  il prorettore alla didattica Giovanni Paoletti e i direttori dei dipartimenti che hanno accolto e promosso l’iniziativa - Economia e Management, Civiltà e Forme del Sapere, Farmacia più i tre della Scuola di Ingegneria (civile e industriale-dici; dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni-destec; dell'informazione-dii). La scelta dei docenti per l’anno accademico 2022-23 si è basata fondamentalmente sui questionari di valutazione degli studenti, anche se ogni dipartimento ha profilato i criteri di nomina anche con altri indicatori, come ad esempio la realizzazione di progetti speciali o il numero di tesi seguite.

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“Il progetto nasce da un gruppo di lavoro di docenti e studenti sulle iniziative di valorizzazione della didattica, una delle missioni fondamentali delle università – spiega il prorettore Giovanni Paoletti – abbiamo lasciato ampia libertà alle varie strutture di cogliere questa opportunità, così come di interpretare le linee guida per la nomina dei docenti, per cui in alcuni casi la scelta è stata più ampia in altri più ristretta, ma in ogni caso siamo molto soddisfatti della partecipazione per questo primo anno”.

“Così come si valuta la ricerca è importante valutare anche la didattica, da questo punto di vista ritengo che i giudizi espressi da studentesse e studenti siano fondamentali e affidabili - ha sottolineato il rettore Zucchi – spero che questa sia la prima edizione di una iniziativa che sarà sempre più partecipata dall’Ateneo”

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Ma ecco in dettaglio i nomi e i relativi insegnamenti per dipartimento. A Civiltà e Forme del Sapere sono nove: Alma Poloni (Storia del Basso Medioevo), Danilo Manca (Introduzione alla filosofia della mente ), Alberto M. Banti (Storia contemporanea I), Enrica Salvatori (Esegesi delle fonti storiche medievali), Cecilia Iannella (Metodologia e didattica della storia), Roberto Gronda (Filosofia della scienza), Pier Giorgio Borbone (Comparative Oriental Codicology), Cristina Cassina (Analisi dei classici del pensiero politico), Caterina Di Pasquale (Introduzione all’antropologia culturale). Per Farmacia sono due le premiate: la ricercatrice Chiara Migone (controllo di qualità della formulazione e gestione della produzione industriale) e la professoressa Gabriella Maria Pia Ortore (sistema qualità e reach). Undici in tutto i nomi per la Scuola di Ingegneria. Antonio Bertei (Transport phenomena dici), Marco Luise (Satellite Communications dii), Valerio Giusti (Nuclear reactor physics dici), Federico Baronti (Progettazione di sistemi Meccatronici dii), Valerio Cutini (Modellazione del Territorio destec) e Lorenzo Niccolai (Space flight mechanics dici) per i corsi di studio magistrali. Nicola Acito (Segnali e sistemi dii), Patrizia Rocchio (Laboratorio di ingegneria stradale dici), Paolo Di Marco (Fisica tecnica destec) e Alessio Artoni (Fondamenti di meccanica applicata dici) per i corsi di studio triennali. Roberto di Rienzo (Progettazione di sistemi meccatronici dii) per la categoria ricercatori. Al dipartimento di Economia e Management i docenti dell’anno sono diciassette. Per i corsi di studio triennali Enrico Gonnella (Economia Aziendale), Nicola Meccheri (Economia dei mercati finanziari), Daniele Dalli (Comportamento del consumatore), Lorenzo Corsini (Politica economica), Nicola Castellano (Pianificazione e controllo aziendale), Cristina Campanale (Management and Fundamentals of Accounting). Per i corsi di studio magistrali Emanuele Teti (Entrepreneurial Finance), Roberto Verona (Tecnica professionale), Angela Parenti (Topics in microeconomics), Marco Giannini (Gestione delle risorse umane nella supply chain), Antonella Angelini (Marketing dei servizi) e Vincenzo Zarone (Management delle Public Utilities). Nella categoria ricercatore Pierluigi Martino (Economia dei mercati finanziari). Menzione speciale infine a quattro docenti provenienti da altri dipartimenti e che tengono corsi a Economia e Management Paolo Frumento (Scienze politiche), Mirko Tavosanis (Filologia, Letteratura e Linguistica), Pietro Milazzo e Brunella Bellè (Giurisprudenza).

Un polo pisano per la salute unica che comprenda animali, persone e ambiente, il primo che potrebbe diventare realtà in Toscana considerato che, nel panorama regionale, Scienze veterinarie è presente solo all’Università di Pisa. E’ questo l’obiettivo ambizioso del progetto di Oscar (Open Science in Co Creative Animal research) grazie al quale il dipartimento di Scienze veterinarie di Unipi è stato selezionato e finanziato come dipartimento di eccellenza dal Ministero dell’Università e della Ricerca per il quinquennio 2023-2027. Oscar è stato ufficialmente presentato lunedì 18 dicembre al Dipartimento di Scienze Veterinarie dal direttore Francesco Di Iacovo, dal rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi e dalla presidente della Società Scientifica di Medicina Veterinaria Adriana Ianieri.

“Il tema della salute unica è centrale da tempo – ha sottolineato Di Iacovo – ma è necessario far crescere la capacità di collaborazione e di fare sistema. Il progetto Oscar nasce per affrontare in modo innovativo, partendo dagli animali, le relazioni e le interdipendenze fra questi, le persone e l’ambiente. La nostra ambizione è di realizzare un polo di competenze pisano e solo a Pisa si può fare con tutte le competenze necessarie in quanto solo a Pisa è presente il Dipartimento di Scienze veterinarie”.


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Da sinistra Adriana Ianieri, Francesco di Iacovo, Riccardo Zucchi, Valentina Meucci e Simone Mancini del Dipartimento di Scienze Veterinarie


Il polo per la salute unica potrebbe nascere quindi dalla collaborazione di tutte le competenze presenti in Ateneo, tra le quali appunto veterinaria, medicina, biologia, farmacia e agraria tra le altre. La proposta nasce dalle Scienze Veterinarie ma è rivolta a tutti. Le prove generali sono già cominciate. Punto centrale del progetto Oscar sono infatti i Co-Creation Lab, dei laboratori collaborativi che inaugurano anche un nuovo metodo di fare ricerca capace di trovare visioni convergenti fra soggetti esterni e interni all’Ateneo, dal mondo imprenditoriale e associativo alla società civile. I tre laboratori si concentrano su altrettanti temi: la cura e la conoscenza degli animali; il rapporto animali persone, quindi ad esempio tutto ciò che ruota introno agli animali da affezioni, da reddito, o selvatici e tutti quei prodotti di origine animale che sono fonte di nutrizione o anche potenzialmente nocivi; infine, il rapporto con l’ambiente quindi la sostenibilità delle produzioni agro-zootecniche e l’impatto dei cambiamenti climatici sugli animali e di conseguenza su tutto il nostro mondo.

“Veterinaria per Pisa è un valore aggiunto, siamo gli unici in Toscana ad avere avuto prima una facoltà e ora un dipartimento di veterinaria – ha sottolineato il rettore Zucchi – di recente abbiamo fatto importati investimenti per realizzare la nuova sede vicino all’ospedale didattico veterinario a San Piero a Grado, un altro unicum in Toscana in quanto ospedale pubblico, rendendo così la zona attrattiva per altre realtà, quindi l’idea di creare un polo di scienze della vita per la salute è un progetto di sviluppo su cui vogliamo puntare molto come ateneo nell’immediato futuro”.

 

Martedì, 19 Dicembre 2023 09:11

Piano strategico 2023-2028

Il Piano strategico è il documento con cui l’Ateneo afferma la propria identità, definendo la missione che si propone, dichiarando i propri obiettivi strategici ed elencando le azioni necessarie per raggiungerli.

 Copertina del Piano strategico 2023-2028

È il prodotto di un processo ampiamente partecipativo e trasparente avviato nel febbraio 2023, a pochi mesi dalla costituzione della nuova squadra di governo.

Il Piano è stato costruito tenendo presenti i punti di forza e di debolezza dell’Ateneo e si sviluppa su cinque aree, di pari rilievo per il nostro Ateneo: Didattica, Ricerca, Terza Missione, Gestione e Comunità universitaria.

Leggi il Piano Strategico 2023-2028

 

Nel periodo natalizio il Museo di Storia Naturale, in collaborazione con Feronia APS, organizza giornate dedicate ai bambini e alle bambine di età compresa tra i 5 anni e mezzo e i 12 anni per scoprire i segreti e le rarità del mondo naturale.
Avranno l’opportunità di esplorare la Sala dell’Uomo conoscendo gli “ominini”; saranno guidati alla scoperta dei mammiferi, delle loro abitudini e curiosità, con un approfondimento speciale sugli orsi; infine si immergeranno nel mondo misterioso dei cetacei.
27 dicembre 2023 – C’era una volta l’uomo e non solo: gli “ominini”.
28 dicembre 2023 – Predatori in pelliccia.
29 dicembre 2023 – Balene, delfini e i loro parenti a quattro zampe.
Orario: dalle 8,30 alle 16,30
Fascia di età: 5 anni e ½ – 12 anni
Costi: 35 euro quota giornaliera; 25 euro mezza giornata (8.30-12.30)
Possibilità di iscriversi ad una sola giornata
Pasti e merende a carico delle famiglie
Sconti e riduzioni (non cumulabili)
Sconto del 10% per i soci Coop, per i figli e le figlie dei dipendenti dell’Università di Pisa, per fratelli e sorelle.
Riduzione di 3 euro sulla quota giornaliera per i residenti e le residenti del Comune di Calci
Informazioni e prenotazioni
Feronia APS: www.feroniaguidetoscana.it, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Silvia Asciamprener: 333 6602747
 

Read more: https://www.unipi.it/index.php/english-news/item/27235-silent-spring-by-rachel-carson-as-the-core-of-the-university-of-pisa-project-financed-by-circle-u-s-seed-funding-scheme

Leggi la notizia: https://www.unipi.it/index.php/news/item/27227-il-libro-silent-spring-di-rachel-carson-al-centro-del-progetto-finanziato-all-universita-di-pisa-dal-seed-funding-scheme-di-circle-u

Grande successo per il concerto per il Concerto di Natale del Coro e dell’Orchestra dell’Università di Pisa che si è svolto giovedì 14 dicembre e venerdì 15 dicembre al Teatro Verdi di Pisa. Il Coro e l’Orchestra, preparati dai maestri Stefano Barandoni (maestro del coro) e Manfred Giampietro (direttore), hanno eseguito la Sinfonia n° 9, opera 125, "Corale" di Ludwig Van Beethoven. Hanno partecipato il soprano Paola Cigna, il contralto Amanda Ferri, il tenore Leonardo Sgroi e il basso-baritono Carlo Cigni. L'evento è stato curato dal Polo Musicale "Maria Antonella Galanti" del CIDIC (Centro per l'Innovazione e la Difusione della Cultura).

Di seguito una nota critica sulla Sinfonia n° 9, opera 125, "Corale" di Ludwig Van Beethoven a firma del maestro Giampietro.

*****

Parlare oggi della Nona sinfonia beethoveniana è, lo si intuisce facilmente, compito estremamente arduo. Come possiamo conciliare, infatti, una sublime musica con le notizie che giungono, implacabili, dal nostro “ecosistema” informativo? Come farsi aiutare da essa, per mettere ordine nell’interpretazione di un mondo, il nostro - quello occidentale - che sarebbe dovuto divenire sempre più progredito, pacifico, democratico, e che invece si sta rivelando sempre più scosso da guerre (una europea, una mediorientale), mutamenti climatici e mire espansionistiche che ci illudevamo appartenessero ad un passato che non si sarebbe più ripresentato?
Il nostro futuro - ci si dice - sarà ancora più tecnologico, non certo governato da scintille divine (le Götterfunken di Schiller), bensì caratterizzato dagli automatismi sempre più pervasivi ed “intelligenti” della Macchina, che adesso ambisce perfino a sostituire l’Uomo sul terreno finora creduto esclusivo: quello della creatività.

Un’intelligenza artificiale, riuscirà - in un domani utopico o distopico non sta a noi dirlo - a tracciare l’arco espressivo di una sinfonia come quella che ascolteremo stasera? L’ultimo monumento sinfonico del musicista tedesco ci aiuta, forse, nella chiarificazione di tale attuale e contemporaneo quesito.

Parlandoci dell’Universale, Beethoven arriva, come solo la grande musica può fare, al cuore dell’Uomo. Nella Nona, la classicità non cede il passo alla modernità, ma - progetto assai più ambizioso, che solo il musicista di Bonn avrebbe potuto realizzare - si fonde con essa nell’apparente ossimoro di una dialettica armonica, fatta di tenaci contrasti e visioni pacificate.
Tanti sarebbero gli esempi: se l’inizio dell’opera fa da pietra miliare nel ricalibrare la tradizionale idea di incipit sinfonico, trasformandolo, da semplice introduzione, in tellurico suono della Natura, il secondo movimento - uno Scherzo anticipato nella sua collocazione canonica - gioca avveniristicamente con la nozione di cellula musicale e di intervallo (persino uno Stanley Kubrick coglierà la “frattalità” geniale di questo brano, appropriandosene per il suo celebre Arancia meccanica, in una sorta di sberleffo da “baffi sulla Gioconda” in chiave musicale).

Il terzo movimento - una sorta di oasi musicale che assolve il difficile compito di preludere all’exitus ascensionale dell’Inno alla Gioia - rivitalizza, con orfico ed allusivo “sguardo all’indietro”, l’idea del “tema con variazioni”, ormai sul punto di tramontare per lasciare spazio al leitmotiv romantico.

Come a far immergere l’ascoltatore in una sorta di punto di vista soggettivo che combaci con quello dell’Autore, il celeberrimo quarto ed ultimo movimento, infine, riprende i temi principali uditi in precedenza, in una sorta di dialogo interiore nobilmente “caotico” e generativo, sino alla risoluzione finale ed oltremondana del canto, in cui la Parola si fa segno illuministico e al contempo divino.

Manfred Giampietro

Pisa - Il professore Raffaele Ciambrone (foto) dell’Università di Pisa è stato nominato coordinatore del gruppo “Scuola, Università e Formazione” dell’Osservatorio nazionale per la condizione delle persone con disabilità. L’incarico gli è stato conferito ufficialmente dalla Ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità dello scorso 3 dicembre. Ciambrone, docente di Didattica e Pedagogia Speciale al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, è uno dei cinque nuovi coordinatori dei gruppi dell’Osservatorio. Questo organismo, istituito dalla Legge 18/2009 con il compito di attuare la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, dovrà redigere il nuovo Piano nazionale per le Disabilità che sarà firmato dal Presidente della Repubblica. L’obiettivo è presentarlo entro un anno. L’Osservatorio, inoltre, coadiuverà il Ministero nella preparazione del G7 su Inclusione e Disabilità che si terrà dal 14 al 16 ottobre 2024 in Umbria.

“In questi tre anni di incarico – dice Raffaele Ciambrone - lavorerò per una università e una scuola sempre più inclusive, nella linea della tradizione italiana di accoglienza e di attenzione verso tutte le fragilità. Inclusione e disabilità sono temi su cui lavoro da quindici anni in organismi europei e nazionali, ora anche qui in Ateneo, dove resta imprescindibile il lascito della collega Maria Antonella Galanti, scomparsa nel 2021".

Foto RC 2.jpegPisa - Il professore Raffaele Ciambrone (foto) dell’Università di Pisa è stato nominato coordinatore del gruppo “Scuola, Università e Formazione” dell’Osservatorio nazionale per la condizione delle persone con disabilità. L’incarico gli è stato conferito ufficialmente dalla Ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità dello scorso 3 dicembre. Ciambrone, docente di Didattica e Pedagogia Speciale al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, è uno dei cinque nuovi coordinatori dei gruppi dell’Osservatorio. Questo organismo, istituito dalla Legge 18/2009 con il compito di attuare la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, dovrà redigere il nuovo Piano nazionale per le Disabilità che sarà firmato dal Presidente della Repubblica. L’obiettivo è presentarlo entro un anno. L’Osservatorio, inoltre, coadiuverà il Ministero nella preparazione del G7 su Inclusione e Disabilità che si terrà dal 14 al 16 ottobre 2024 in Umbria.

“In questi tre anni di incarico – dice Raffaele Ciambrone - lavorerò per una università e una scuola sempre più inclusive, nella linea della tradizione italiana di accoglienza e di attenzione verso tutte le fragilità. Inclusione e disabilità sono temi su cui lavoro da quindici anni in organismi europei e nazionali, ora anche qui in Ateneo, dove resta imprescindibile il lascito della collega Maria Antonella Galanti, scomparsa nel 2021".

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