Nuove speranze per i malati di diabete
Da uno studio made in Pisa e pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Diabetologia, si intravedono nuovi orizzonti terapeutici per il diabete di tipo 2. La ricerca, infatti, condotta fra Aoup e Università di Pisa, evidenzia che la ridotta quantità di insulina nel diabete di tipo 2 sembra essere dovuta non tanto alla morte delle cellule beta, come generalmente ritenuto, ma soprattutto al fatto che molte di tali cellule, pur vive, non riescono a produrre l'insulina, con conseguente aumento delle concentrazioni di glucosio nel sangue e sviluppo del diabete. "Lo studio – come sintetizza il prof. Piero Marchetti, coordinatore della ricerca - ha visto il contributo sostanziale di numerosi e autorevoli ricercatori e clinici (vedi riferimento a fondo pagina) dell'Università e dell'Aoup, e apre la porta a nuove possibilità di trattamento. Se si riuscirà, infatti, a capire quali sono i meccanismi molecolari che causano il cattivo funzionamento delle cellule beta, si potranno ottimizzare le nostre terapie, in modo da ripristinare la normale produzione di insulina, e così prevenire, curare e forse guarire il diabete di tipo 2". Il diabete mellito, caratterizzato dall'aumento dello zucchero (glucosio) nel sangue, è una delle malattie più diffuse nel mondo. In Italia si stima che ci siano circa 3 milioni e mezzo di persone con diabete, di cui oltre 200.000 in Toscana. La forma di diabete più comune è quella cosiddetta di tipo 2, in cui si associano una ridotta produzione dell'ormone insulina da parte delle cellule (chiamate cellule beta) che normalmente ne garantiscono l'adeguata quantità, e una minor funzione da parte dell'insulina stessa (fenomeno definito resistenza all'azione dell'insulina).
Riferimento: Marselli L, Suleiman M, Masini M, Campani D, Bugliani M, Syed F, Martino L, Focosi D, Scatena F, Olimpico F, Filipponi F, Masiello P, Boggi U, Marchetti P. Are we overestimating the loss of beta cells in type 2 diabetes? Diabetologia. 2013 Nov 15. [Epub ahead of print]
(Ufficio stampa AUOP)
Estela Carlotto lancia a Pisa la campagna per il diritto all’identità
In un incontro appassionato con gli studenti dell'Università di Pisa, ha raccontato la sua storia personale e lanciato la campagna per il diritto all'identità promossa dall'Ambasciata Argentina in Italia con il sostegno della CRUI, la Conferenza dei rettori delle università italiane. Estela Carlotto, presidentessa dell'associazione "Abuelas de Plaza de Mayo", ha parlato a Pisa dei circa 500 "nipoti" nati da madri sequestrate e poi uccise durante la dittatura dei militari argentini e a loro volta dati poi illegalmente in adozione: "Per ora siamo riusciti a restituire la vera identità a 109 di quei bambini, che oggi hanno 30-35 anni – ha detto la Carlotto – Ne mancano ancora 391 e qualcuno di loro potrebbe trovarsi in Italia".
L'ospite argentina è stata accolta dai saluti del prorettore per l'Internazionalizzazione dell'Università di Pisa, Alessandra Guidi, che ha preso l'impegno di promuovere la campagna delle "Abuelas" tra gli studenti dell'Ateneo. All'incontro erano presenti anche Maurizio Vernassa, docente del dipartimento di Scienze Politiche, Hugo Estrella, docente del Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace, Giovanna Pagani, presidente di WILPF Italia - Lega Internazionale Donne per la Pace e la Libertà, Massimo De Santi, presidente CIEP - Comitato Internazionale Educazione per la Pace, e Carlos Cherniak, capo dell'Ufficio politico e diritti umani dell'Ambasciata Argentina.
Guarda la galleria di foto sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa.
"La macro-tragedia della dittatura argentina è fatta di tante micro-tragedie familiari – ha commentato Cherniak – Se l'Argentina è riuscita a uscire dagli anni bui del terrore ed entrare in un processo democratico che oggi compie 30 anni è anche grazie alla capacità delle singole persone che hanno saputo trasformare la loro sofferenza in impegno concreto per la riaffermazione dei diritti civili. Le nonne di Plaza de Mayo ne sono un esempio concreto: da 26 anni si battono per ritrovare i loro "nietos", portando in giro una causa che oggi ha acquistato una dimensione internazionale".
Nel suo intervento Estela Carlotto ha illustrato il lavoro delle "Abuelas de Plaza de Mayo" che, oltre a promuovere la ricerca e l'individuazione dei bambini sottratti ai genitori durante la prigionia, verificano se un giovane è veramente figlio di desaparecidos, attraverso l'esame del Dna. Tra i bambini scomparsi c'è anche il nipote di Estela Carlotto, che ha raccontato ai ragazzi di Pisa la sua storia: "Nel 1977 mia figlia Laura è stata sequestrata mentre era incinta di tre mesi ed è stata assassinata dai militari argentini dopo aver partorito. Come succedeva in questi casi, il bambino è stato immediatamente consegnato a una famiglia considerata "affidabile", in grado di crescerlo secondo i "principi" della dittatura, gli stessi per cui i genitori naturali venivano assassinati".
Quei bambini erano considerati un vero e proprio "bottino di guerra", perché potevano garantire una continuità al regime: "Privati della loro identità, oggi i nostri nipoti sono ancora vivi e possono essere in qualsiasi parte del mondo – ha concluso Estela Carlotto - Visti i legami tra l'Italia e l'Argentina, dove metà dei cognomi è di origine italiana, pensiamo che sia possibile che qualche "nieto" sia arrivato e rimasto qui da voi, forse nelle stesse università in cui erano venuti a studiare. Preghiamo chiunque abbia dubbi sulla propria identità di farsi avanti".
Per rispondere alla campagna
Il riferimento per rispondere alla campagna delle "Abuelas" è l'ambito diplomatico argentino, consolati e ambasciata. Si può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure è possibile chiamare i numeri 335 5866777 o 06 48073300. I funzionari dell'ambasciata offriranno il supporto necessario, nonché la più assoluta confidenzialità.
Scopri come parlano i politici (e non solo)
I personaggi analizzati sono in tutto 30 e per ognuno di loro sono state raccolte, da inizio agosto a inizio settembre 2013, interviste, dichiarazioni, discorsi in parlamento, post di blog ecc. per un totale di 533 documenti e di 466.755 parole.
"Per ogni personaggio abbiamo individuato i termini più frequenti e tipici che utilizza – ha spiegato Alessandro Lenci direttore del Laboratorio di Linguistica Computazionale - in modo tale da creare uno spazio popolato da persone interconnesse da parole da cui emergono dei veri e propri gruppi, posizionati più o meno vicini nello spazio anche in base al ruolo che hanno nella società. Per esempio, è stato individuato il gruppo dei calciatori: le cose di cui parlano più spesso sono il calcio, le partite, le squadre, i goal. I gruppi dei politici: tutti parlano di campagna elettorale, di elezioni, di cittadini, di legge elettorale, ma con sfumature significativamente diverse a seconda del loro orientamento".
"Guarda come Parlano" fa dunque emergere una geografia complessa che riunisce e intreccia personaggi di ogni genere con collegamenti a volte anche particolari. Per esempio ad usare di più la parola "Italia" è Nichi Vendola, seguito da Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi ed Enrico Letta. Beppe Grillo poi è il politico più vicino al gruppo delle persone dello spettacolo. Il giornalista Marco Travaglio e Daniela Santanché sono poi vicinissimi perché in realtà parlano delle stesse cose anche se su fronti opposti. Il termine "movimento" è poi assolutamente tipico di Grillo e c'è solo un altro politico che lo condivide, Silvio Berlusconi. Se invece si parla di "diritti umani", l'espressione è condivisa dal Dalai Lama e da Laura Boldrini (quasi a pari merito) seguiti poi da Emma Bonino.
"Attualmente – ha concluso Alessandro Lenci - stiamo estendendo queste metodologie anche all'analisi dei tweet dei personaggi politici e inoltre stiamo sviluppando metodi computazionali per assegnare ai vari testi un indice di emotività, allo scopo di evidenziare le emozioni, ad esempio la rabbia, la speranza o la violenza, che sono evocate dalle parole usate nei discorsi dei personaggi pubblici".
Ne hanno parlato:
RepubblicaFirenze.it
Tirreno.it
Tirreno Pisa
NoveFirenze.it
Pisanews.it
Libertà Piacenza
Corriere Adriatico
Avvenire
A «IVTech» il premio 'Dall’idea all’impresa' del Concorso Gaetano Marzotto
Tra i 10 progetti che hanno vinto il premio "Dall'idea all'impresa" al Concorso "Gaetano Marzotto" c'è anche "IVTech", nascente spin off dell'Università di Pisa ospitata al Centro di Ricerca "E. Piaggio". La start-up si occupa di produrre tecnologia innovativa come supporto alla ricerca in-vitro, al fine di ridurre i test su animali. Le giovani imprese sono state premiate il 28 novembre a Valdagno, la "città sociale" in provincia di Vicenza che ha rivestito un ruolo chiave nel progetto di imprenditoria di Gaetano Marzotto. "Dall'Idea all'Impresa" era la categoria riservata ai giovani sotto i 35 anni: i 10 premi, dal valore complessivo di 300.000 euro, saranno corrisposti in servizi e consisteranno in un periodo di residenza all'interno di incubatori d'impresa con programmi dedicati, per trasformare le idee in impresa.
L'idea IVTech, lanciata dagli ingegneri Tommaso Sbrana, Serena Giusti, Giorgio Mattei e dalla professoressa Arti Ahluwalia, propone di produrre e commercializzare innovativi sistemi per colture cellulari in-vitro e diffondere quelli già sviluppati dal gruppo di ricerca presso il Centro di Ricerca "E. Piaggio". Tra gli obiettivi principali della start up, c'è anche la formazione di ricercatori e tecnici nell'ambito della ricerca in-vitro. Grazie al premio vinto, IVTech sarà incubata presso Fondazione Filarete.
L'idea IVTech, lanciata da Tommaso Sbrana, Serena Giusti, Giorgio Mattei e Arti Ahluwalia, propone lo sviluppo di una piattaforma virtuale per produrre e commercializzare supporti per colture cellulari in vitro e diffondere quelli già sviluppati dal gruppo di ricerca presso il Centro di Ricerca "E. Piaggio". Tra gli obiettivi principali della start up, ci sono la ricerca e lo sviluppo di tecnologie per le tecniche alternative ai test su animale, la formazione di ricercatori e tecnici nell'ambito della ricerca in-vitro e lo studio di sistemi per il controllo ambientale focalizzato alla coltura in-vitro di cellule sia animali che umane.
Il premio "Gaetano Marzotto"
Promosso e ideato dall'Associazione Progetto Marzotto, il concorso vuole creare le condizioni ambientali per un cambio di paradigma, sostenendo la nascita di nuova impresa in Italia, fondata sul virtuoso connubio tra capacità imprenditoriale e visione sociale, sull'esempio di quanto fece nella prima metà del secolo scorso Gaetano Marzotto, l'inventore del welfare integrato aziendale, fondatore a Valdagno della città sociale; un modello successivamente perseguito con altrettanta determinata passione dal figlio Giannino Marzotto, scomparso nel 2012, autorevole testimone e imprescindibile mentore di Progetto Marzotto e dell'omonima Associazione, da lui fortemente incoraggiati nel 2010, come ha avuto modo di sottolineare più volte il nipote Matteo Marzotto, attuale Presidente dell'Associazione: "Da più di 175 anni la nostra famiglia è impegnata industrialmente e culturalmente con progetti tesi alla crescita del nostro Paese e allo sviluppo della sua società. Tra questi, il Premio Gaetano Marzotto, che da tre anni è tornato a vivere con una progettualità nuova, volta al mondo dell'imprenditoria di ricerca e dell'innovazione attenta anche alle ricadute occupazionali e socio-culturali sul territorio; un progetto unico per il coinvolgimento attivo delle tante energie italiane, dai giovani imprenditori alle Università, dagli incubatori agli investitori, dai Ministeri alle Associazioni di categoria, ai giovanissimi start upper, che non si esaurisce in un semplice assegno, seppur importante, ma nella costruzione quotidiana di un ecosistema dell'innovazione in Italia, che segni il passo del nostro Paese".
Ne hanno parlato:
InToscana.it
StampToscana.it
PisaInformaFlash.it
gonews.it
Questionario di valutazione dei corsi
Il questionario per la valutazione della didattica è disponibile esclusivamente in modalità on line, collegandosi all'indirizzo https://esami.unipi.it
Per accedere è necessario autenticarsi con le credenziali di Ateneo (login e password di Alice). L'anonimato della valutazione è assolutamente garantito dal sistema, che è realizzato in modo da evitare qualunque collegamento tra la fase di autenticazione e quella di valutazione.
Da quest'anno la valutazione è obbligatoria per perfezionare l'iscrizione telematica agli esami, come richiesto dall'Agenzia Nazionale di Valutazione dell'Università e della Ricerca. Per rendere quanto più completi e significativi i dati raccolti è opportuno che gli studenti frequentanti provvedano alla compilazione prima della fine delle lezioni o subito dopo la loro conclusione, indipendentemente dall'iscrizione agli esami.
Un report sintetico dei risultati relativi al precedente anno accademico dei Corsi di Studio è visibile sul sito dell'Ateneo all'indirizzo http://www.unipi.it/index.php/lauree , dopo la descrizione riassuntiva del corso.
Bastano pochi minuti per valutare gli insegnamenti del corso di studio: le indicazioni degli studenti sono preziose per migliorare la qualità della formazione e dei servizi dell'Ateneo.
A Pisa due giornate di studio dedicate a Giuseppe Toniolo
Si terranno venerdì 29 e sabato 30 novembre, nell'Aula Magna del dipartimento di Economia e management, le due giornate di studio su Giuseppe Toniolo dal titolo "Economia sociale, diritti, cooperazione". Il convegno è organizzato dall'Associazione italiana per la storia del pensiero economico, di cui è presidente il rettore Massimo Augello, con la collaborazione dello stesso dipartimento di Economia e management.
Presieduto dal professor Piero Barucci, dell'Università di Firenze, l'appuntamento sarà suddiviso in quattro sessioni di lavoro, che approfondiranno i molteplici aspetti della biografia scientifica dell'illustre economista e sociologo, senza dubbio una delle figure più rilevanti e influenti della cultura italiana tra la seconda metà del XIX e i primi decenni del XX secolo, le cui idee hanno avuto e continuano ad avere un forte impatto sulla società contemporanea.
La figura di Giuseppe Toniolo è stata analizzata ed esaltata per il ruolo svolto all'interno del movimento cattolico e nell'elaborazione e divulgazione della dottrina sociale cristiana, così come nella letteratura dedicata alla ricostruzione storica della nascita e dello sviluppo di organismi e partiti politici che si richiamano a quei valori.
Accanto a questo filone di studi, se ne è sviluppato un altro più interessato ai suoi contributi scientifici nel campo dei saperi economico-sociali, in particolare per quanto riguarda le ricerche di carattere applicato, storico e teorico, l'economia del lavoro, la politica economica e la storia del pensiero economico.
Nato a Treviso nel 1845, Giuseppe Toniolo ha avuto uno strettissimo legame con l'Università di Pisa, dove è approdato nel 1879 come professore prima di Economia e poi di Economia politica, con l'incarico anche di Statistica, per rimanerci fino alla morte, nel 1918,
Conferenza sulla sperimentazione animale
Mercoledì 4 dicembre, dalle ore 15 alle 19, in aula E1 al Polo Fibonacci si tiene una conferenza sulla sperimentazione animale, che metterà a confronto le opinioni degli antiviisezionisti con quelle dei sostenitori della sperimentazione sugli animali..
La conferenza è organizzata da "Sinistra per..." con i fondi del Consiglio degli studenti.
Programma
Prof. Marco Mamone Capria (presidente fondazione Hanz Ruesch, per una medicina senza vivisezione)
Alberto Ferrari (comitato tecnico "Pro-test Italia")
Marco Delli Zotti (comitato tecnico "Pro-test Italia")
Enrico Moriconi (medico veterinario, consulente etologia e benessere degli animali)
- pausa caffè -
Massimo Dal Monte (ricercatore dip. di biologia Unipi)
Marco Verdone (medico veterinario omeopata)
Info
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Un brindisi lungo 10 anni con TOSCOVIT
Dieci anni di impegno per il vivaismo viticolo toscano e per la ricerca applicata. L'Associazione Toscana Costitutori Viticoli (TOSCOVIT), ha appena celebrato questo importante traguardo con una giornata di studio dal titolo "I Nuclei di premoltiplicazione e altri interventi per la qualificazione del materiale di propagazione viticolo in Italia". che si è svolta a Crespina il 15 novembre scorso. L'evento, cui ha partecipato un centinaio di studiosi ed operatori del settore di respiro nazionale, ha permesso di delineare il quadro attuale sulla selezione del patrimonio genetico viticolo in Italia.
La giornata ha permesso di ripercorrere le tappe fondamentali dell'evoluzione del materiale genetico selezionato sul territorio, partendo proprio dall'Università di Pisa. TOSCOVIT - nata nel 2003 dall'impulso del Presidente professore Enrico Triolo, recentemente scomparso – affonda infatti le sue origini più vere nella storia dell'Ateneo pisano della metà del secolo scorso. Era l'allora Istituto di Coltivazioni Arboree dell'Università di Pisa che, sulla spinta propositiva del professore Franco Scaramuzzi, attuale Presidente dell'Accademia dei Georgofili, si fece promotore di ricerche finalizzate al riassetto della piattaforma ampelografica toscana. Senza dimendicare, poi, i ruoli determinanti del professore Filiberto Loreti, ordinario di Coltivazioni Arboree e di Giovanni Scaramuzzi, fitovirologo. Ricerche che nel 1976 permisero la costituzione del primo Centro di Premoltiplicazione viticola. E' da queste basi che, attraverso un percorso non sempre facile, nacque TOSCOVIT, associazione pubblico-privata con l'obiettivo principale di trasferire sul piano operativo i frutti di lunghi anni di ricerca viticola fornendo, a chi non fa della vite solo una passione ma anche una professione, i formidabili "strumenti genetici" che il terroir toscano ha saputo fornire in secoli di selezione naturale.
Negli anni TOSCOVIT ha operato per fornire un supporto fattivo nel mantenimento di una vera e propria "banca genetica" di viti toscane conservata presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Agro-ambientali dell'Università di Pisa. Un delicatissimo patrimonio costituito da 65 cloni di Vitis vinifera, oltre a due ibridi di portinnesto, frutto del lavoro di istituzioni pubbliche e private che attraversano l'Italia. Tutto questo senza dimenticare altre attività di ricerca nelle quali TOSCOVIT si è profusa, quali la definizione di tecniche di identificazione elettronica delle piante, che hanno portato ad un brevetto europeo di cui l'Università di Pisa è titolare.
Chiedetemi. La colpa è femmina
Giovedì 28 novembre in aula F al Polo Fibonacci alle ore 21.21 si tiene lo spettacolo "Chiedetemi. La colpa è femmina", organizzato da Sinistra Per... con i fondi del consiglio degli studenti.
Lo spettacolo tratta della tematica della violenza sulle donne.
"E' l'urlo di una donna in scena. Un urlo lanciato da un palcoscenico sul quale una compagnia di attori si incontra per creare uno spettacolo a tema: il femminicidio.
Dinamiche, relazioni e drammi trovano voce, parole e corpi per rivendicare l'urgenza di una domanda troppo spesso taciuta.
Nel ritmo silenzioso e dolente della violenza cadono in molte. Una donna però non si rialza. Una donna alla quale nessuno potrà chiedere più niente.
Nessuno potrà più capire. Perchè per capire bisogna chiedere. Per chiedere bisogna avere coraggio."
Info: Sara Giustini Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
I 'Racconti di mare' di Giovanni Soldini
Sarà il navigatore Giovanni Soldini il protagonista dell'appuntamento conclusivo della manifestazione "Dolce acqua", la due giorni di riflessione sul bene idrico tra ricerca, salute e arte, che si svolge a Pisa e Calci il 26 e 27 novembre. Soldini incontrerà il pubblico e gli studenti mercoledì 27, alle ore 17.30, nell'Aula Magna del Polo Fibonacci. In un colloquio informale con il giornalista Michele Lupi, suo amico di infanzia a attuale direttore dell'edizione italiana della rivista "Rolling Stone", racconterà la sua passione per il mare e i tanti record accumulati in oltre vent'anni di carriera, che ne hanno fatto uno dei personaggi più noti del mondo velico internazionale.
Segui la diretta streaming dall'Aula Magna del Polo Fibonacci.
In particolare, Giovanni Soldini descriverà la sua ultima impresa velica, con il primato ottenuto sulla rotta New York-San Francisco attraverso Capo Horn. Partito il 31 dicembre del 2012 con un equipaggio composto da otto velisti di diverse nazioni, a bordo del monoscafo Maserati VOR 70, Soldini ha tagliato la linea del traguardo sotto il Golden Gate il 16 febbraio del 2013.
Con poco più di 47 giorni di navigazione, è riuscito a battere il precedente primato di oltre dieci giorni, aggiudicandosi il record della Rotta dell'Oro, così chiamata in ricordo delle prime navi a vela che la percorrevano per trasportare i coloni sulle piste della corsa all'oro. Da questa esperienza è nato il libro "Sulla Rotta dell'Oro", appena pubblicato da Longanesi.
Giovanni Soldini, nato a Milano nel 1966 e residente a Sarzana, in provincia di La Spezia, ha compiuto per la prima volta la traversata dell'Atlantico a soli 16 anni. Dopo aver vinto diverse gare, si è affermato a livello internazionale trionfando nell'edizione 1998-1999 della Around Alone, il giro del mondo a vela per navigatori solitari. In questa occasione, si è reso protagonista anche del salvataggio in mare di Isabelle Autissier, che gli è valso nel 2000 la Légion d'honneur , massima onorificenza dello Stato francese, da parte del presidente Jacques Chirac.
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
PisaInforma.it
InToscana.it