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Comunicati stampa
Martedì, 02 Ottobre 2012 08:20

Ingegneri nucleari con certificazione europea

Dario Carloni a ViennaGiovedì 20 settembre, a Vienna, nell'ambito della Conferenza generale della International Atomic Energy Agency (IAEA), Dario Carloni (foto a sinistra) ed Emanuele Semeraro (foto in basso), ingegneri nucleari laureati all'Università di Pisa, hanno ricevuto la certificazione di European Master of Science in Nuclear Engineering (EMSNE) assegnata loro dal presidente della European Nuclear Education Network (ENEN) Association, di cui l'Ateneo pisano fa parte come membro del Consorzio CIRTEN. La certificazione rilasciata ai due giovani attesta che il loro curriculum di studi è conforme ai "by-laws" che l'Associazione ha definito per accertare la qualità degli studi in ingegneria nucleare in ambito europeo, sia in termini di crediti ECTS sia di contenuto culturale delle materie, per cui lo svolgimento della tesi all'estero rappresenta l'unico vero requisito aggiuntivo da soddisfare.

EmanueleSemeraroDario Carloni, 27 anni di Pontedera, ha svolto il suo lavoro di tesi presso il centro del Commissariat à l'Energie Atomique di Cadarache (F), occupandosi di ITER, l'impianto sperimentale attualmente in costruzione per tentare un passo ulteriore verso la dimostrazione di fattibilità del controllo della reazione di fusione nucleare. Emanuele Semeraro, 27 anni e originario di Massafra (TA), invece, ha svolto la sua tesi presso il centro di ricerca del Commissariat à l'Energie Atomique di Saclay di Parigi, occupandosi di modelli per l'ebollizione finalizzati allo studio dei reattori veloci a fissione refrigerati da sodio liquido. I due giovani ingegneri vanno ad aggiungersi all'elenco ormai cospicuo di EMNSE-laureates provenienti dall'Università di Pisa iniziato nel 2008 con la consegna della certificazione ai tre primi laureati pisani, i primi in Italia a ricevere questo riconoscimento.

"Nonostante il cambiamento subìto dal corso di studi in Ingegneria nucleare nel 2012 - che ha visto la disattivazione della laurea triennale in Ingegneria nucleare, sostituita da un "percorso nucleare" nella laurea triennale in Ingegneria meccanica - gli studi in Ingegneria nucleare continuano a offrire agli studenti che decidono di intraprendere la loro carriera in questo settore ottime opportunità di studio e lavoro, in un ambiente dalla connotazione marcatamente internazionale", ha commentato il professor Walter Ambrosini, presidente del corso di laurea.

Visita la pagina Facebook "Studiare Ingegneria nucleare a Pisa". 

 

Taglio nastroBattesimo ufficiale per la Pisa University Press, la casa editrice dell'Ateneo pisano che, impegnata da alcuni mesi in un percorso di profondo rinnovamento, ha presentato la sede ristrutturata e il nuovo logo. Il taglio del nastro si è svolto lunedì 1° ottobre 2012, alla presenza del rettore Massimo Augello e del nuovo management della casa editrice: il presidente, Ada Carlesi, l'amministratore delegato, Riccardo Grasso, il direttore editoriale, Saulle Panizza, e i membri del Consiglio di amministrazione e del Comitato scientifico.

La sede, situata nel cortile interno degli uffici amministrativi dell'Università, sul Lungarno Pacinotti 44, è stata completamente ristrutturata, con l'obiettivo di renderla funzionale attraverso la creazione di più ambienti e la conseguente separazione tra area amministrativa e area commerciale. Le ampie librerie alle pareti permettono un contatto diretto e facilitato con i volumi, trasmettendo anche la volontà della casa editrice di affermare la centralità del libro nelle sue diverse forme, da quella cartacea più tradizionale al formato elettronico disponibile per l'acquisto e la lettura sia direttamente su internet che su piattaforma iOS 5 per iPad, iPhone e iPOd.

Premiazione logoIl nuovo logo della Pisa University Press, semplice ed elegante, fa parte di un restyling grafico dell'intera produzione editoriale, che nelle copertine e nell'impaginato si caratterizzerà, oltre che per l'alta qualità, per l'impronta fresca e dinamica. Il logo è stato scelto attraverso un concorso aperto agli studenti e al personale dell'Ateneo, che ha messo in palio un premio in denaro. Vi hanno partecipato in 232, in gran parte studenti, anche se non sono mancate le candidature di alcuni docenti e tecnici-amministrativi. La Commissione, composta dalla presidente Nicoletta De Francesco, da Antonella Angelini, Manuela Marini, Claudia Napolitano e Bruno Sereni, ha selezionato come vincitore il logo proposto da Davide Mariani, studente del corso di laurea in Ingegneria edile-architettura. A lui sono stati consegnati i 1.500 euro del premio, mentre ad altri 18 candidati di cui è stata particolarmente apprezzata la proposta è stato consegnato un cadeau con pubblicazioni e gadget dell'Università di Pisa.

Elenco selezionati

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Tirreno.itNazione.it
PisaInformaFlash.it
StampToscana.it

InternetFestival2012Dal 4 al 7 ottobre a Pisa va in scena il futuro. Dalla città simbolo dell'informatica italiana - all'Università di Pisa nacque nel 1969 il primo corso di laurea in informatica d'Italia e proprio dal Cnr pisano partì nel 1986, la prima connessione a Internet - prende il via l'Internet Festival 2012, un appuntamento per scoprire ed esplorare gli scenari, le tendenze e gli sviluppi futuri della Rete. Quattro giorni, 104 eventi, 200 relatori, 12 location diffuse per la città, concerti, installazioni, mostre, incontri, contest e workshop.

Una parte dell'Internet Festival è stata concepita al dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa, e non solo perché è lì la "culla" dell'informatica italiana. In Largo Bruno Pontecorvo lavora infatti il professor Gian-Luigi Ferrari, il coordinatore del Comitato scientifico che ha organizzato il Festival, oltre che delegato dell'Ateneo per la manifestazione. A due giorni dall'inizio del Festival, ci siamo fatti raccontare come è nata l'iniziativa e quale è il ruolo dell'Ateneo.

Gian-Luigi FerrariProfessor Ferrari, perché proprio a Pisa un Festival dedicato a internet?

Le ragioni risiedono innanzitutto nella storia dell'Ateneo e della città, che sono stati il centro dell'informatica italiana: qui è stato progettato e realizzato il primo calcolatore elettronico negli anni '50, sono stati istituiti il primo corso di laurea in Scienze dell'informazione nel 1969 e il primo dottorato in Informatica nel 1983. Sempre a Pisa è stata sperimentata la prima connessione internet in Italia e la terza in Europa nel 1986. Una grande tradizione, dunque, ma anche un presente fatto di eccellenza accademica, come testimonia la recente classifica di Shanghai, che, per quanto riguarda il settore dell'informatica, pone l'Università di Pisa al vertice in Italia e fra le 150 migliori nel mondo, e come dimostrano gli accordi con prestigiose università quali il Massachusetts Institute of Technology (MIT).

Il Festival nasce poi da una riflessione sul ruolo e sulle prospettive di internet. In poco più di dieci anni, questo strumento ha cambiato radicalmente la vita di miliardi di persone, con un'estensione e una profondità che poche altre invenzioni hanno avuto in passato. Occorre quindi uno sforzo per cercare di comprendere il presente e soprattutto il futuro della rete, attraverso un approccio multidisciplinare che metta a confronto i diversi saperi, le diverse competenze e le diverse professionalità in gioco. Da qui è nata l'idea dell'Internet Festival ed è stato del tutto naturale che tale idea prendesse forma e si concretizzasse proprio a Pisa.

Per quattro giorni, dal 4 al 7 ottobre, Pisa sarà dunque la capitale dell'informatica italiana, con oltre cento eventi, 200 relatori, 12 location diffuse per la città, concerti, installazioni, mostre, laboratori, incontri, contest e workshop. Quale è il principale obiettivo dell'Internet Festival?

Siamo convinti che Pisa possa diventare nel tempo un laboratorio culturale dove si elabori un pensiero autonomo e in qualche modo originale sulla rete. Questo vuol dire ovviamente saper "parlare" al grande pubblico, ai tanti cittadini che si confrontano quotidianamente con la rete e che speriamo parteciperanno alle iniziative del Festival.

Quali sono le parole chiave del Festival?

Al centro della riflessione vi saranno i concetti di democrazia e partecipazione attiva, con le loro nuove declinazioni portate dalla rete, sintomo di un programma costruito sull'attenzione per i grandi temi sociali del nostro tempo, per il ruolo della cultura e dei nuovi media. Ci sarà poi ampio spazio per parlare di ricerca, di tecnologia e di innovazione, in modo semplice e divulgativo.

Che ruolo ha avuto l'Università di Pisa?

L'Ateneo ha raccolto la sfida dell'Internet Festival con un importante contributo sia dal punto di vista progettuale che organizzativo, grazie anche all'impegno diretto del prorettore vicario, Nicoletta De Francesco, dello stesso rettore e di decine di colleghi. Sono più di venti le iniziative promosse dall'Ateneo e molte altre hanno avuto il supporto di persone e strutture dell'Ateneo. Di particolare rilievo è il lavoro svolto dal personale della "Direzione informatica, telecomunicazioni e fonia- ICT" dell'Ateneo: negli oltre 210 punti di accesso all'infrastruttura dell'Università è a disposizione uno speciale segnale wireless (SSID "Internet Festival") che permette la libera navigazione nel World Wide Web. Tutti gli edifici dell'Università di Pisa che sono sede di eventi del Festival, e tutta l'area urbana in prossimità degli edifici universitari, garantiranno ai partecipanti al Festival la possibilità di cercare informazioni e condividere le proprie emozioni in rete, nello spirito di accesso libero ai saperi, tema caratterizzante del Festival.

Anche in sinergia con gli altri enti pisani?

Sì, siamo riusciti a sviluppare una collaborazione stretta con le altre università e i centri di ricerca pisani, dalla Scuola Sant'Anna alla Scuola Normale e al CNR, oltre che con le istituzioni del territorio, in primis Comune, Camera di commercio, Provincia e Regione. Questo clima unitario non era scontato e, anzi, va considerato come uno dei più importanti risultati ottenuti nella costruzione del Festival.

Che messaggio può trasmettere l'Internet Festival alla città di Pisa?

Vogliamo mostrare che, come è già avvenuto in passato, il sistema pisano dell'università e della ricerca, se adeguatamente supportato, può rappresentare un volano per il concreto rilancio economico e lo sviluppo del nostro territorio. Le potenzialità ci sono tutte: l'Università di Pisa, per esempio, è capofila di un progetto europeo finanziato dal ministero per lo Sviluppo economico che si occupa di "Internet of Things".

Un'ultima domanda: il tema della prima edizione dell'Internet Festival è "Forme di futuro". Cosa si sta facendo da questo punto di vista nel nostro Ateneo?

In Ateneo stiamo sperimentando nuove modalità e nuovi contenuti per la didattica, anche per rendere più completo e aggiornato il percorso formativo dei nostri studenti. Il progetto del "PhD plus", per diffondere lo spirito imprenditoriale tra i dottorandi e i giovani studiosi, ne è un esempio significativo.

L'innovazione tecnologica vuol dire anche investire nel potenziamento delle infrastrutture: all'Università di Pisa abbiamo creato la prima rete in fibra ottica, che collega tutti gli edifici universitari e si estende a molti altri enti, e stiamo ora potenziando la nostra rete Wi-Fi, con più di 200 access point che sono distribuiti in gran parte della città. Il nostro ateneo è sostanzialmente una piccola "smart-city" per la comunità degli studenti e dei docenti.

All'Università di Pisa, insomma, le forme di futuro" nascono da ciò che stiamo progettando e realizzando oggi per attraversare le sfide del cambiamento, continuando a garantire un elevato rigore pedagogico in un'ottica di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

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Guarda le foto della conferenza stampa che si è svolta al Comune di Pisa venerdì 28 settembre.

Maggiori dettagli e aggiornamenti sul sito www.internetfestival.it.

Leggi il programma degli eventi promossi dall'Università di Pisa.
Leggi il programma delle mostre e dei laboratori organizzati dall'Università di Pisa. 

Tommaso SimonciniIn ambito medico, l'ipotesi di Barker sostiene che le malattie croniche contratte in età adulta siano conseguenza di una "programmazione fetale". Con uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica PLoS One, un team di ricercatori diretto dal professor Tommaso Simoncini dell'Università di Pisa (nella foto), ha individuato per la prima volta una prova di questa teoria, proponendo un possibile meccanismo di causa del fenomeno e aprendo la strada a possibili strategie di intervento in fase perinatale.

Lo studio, condotto da studiosi dell'Ateneo pisano, del CNR, della Scuola Superiore Sant'Anna, in collaborazione con un centro di ricerca tedesco, ha combinato metodiche avanzate di laboratorio con tecniche di diagnostica prenatali e post-natali di avanguardia, prendendo in esame gravidanze dove il bambino è affetto da una restrizione della crescita. "È ben conosciuto il fatto che bambini nati con una restrizione della crescita intrauterina presentino un eccesso di malattie cardiovascolari in età adulta", spiega il professor Simoncini. "Si tratta di una condizione di cui sappiamo poco, in cui il bambino inizia a crescere di meno durante la vita intrauterina, spesso senza una causa individuabile".

Il lavoro descrive come le cellule dei vasi placentari e del cordone, insieme a quelle del feto, partecipano alla difesa della crescita fetale durante condizioni avverse, nel tentativo funzionale di mantenere un flusso di sangue e nutrienti adeguato verso il feto. Lo studio mostra anche che i bambini dove questo meccanismo di compenso è attivo, dopo la nascita mostrano fenomeni di adattamento vascolari che potrebbero predisporre allo sviluppo di malattie cardiovascolari in età adulta.

Ne hanno parlato: 
InToscana.it
Il Secolo XIX 
PisaNotizie.it 
OgniSette.it 
PisaInformaFlash.it 
PisaToday.it 
Controcampus.it
 

Giovedì, 27 Settembre 2012 10:29

Marc Augé ospite all'Università di Pisa

Marc AugéGiovedì 27 settembre Marc Augé, etnologo e antropologo sociale tra i più noti al mondo, è stato ospite dell'Università di Pisa per una conferenza dal titolo "Solitudine e compagnia nell'era dei non-luoghi". L'iniziativa, promossa e coordinata da Raffaello Ciucci, docente di Sociologia all'università di Pisa, è stata promossa nell'ambito delle attività del dottorato di ricerca in Storia e sociologia della modernità presieduto dal professor Luigi Muzzetto.

Marc Augé, direttore della "École des hautes études en sciences sociales" (EHESS) a Parigi, è conosciuto e tradotto in tutto il mondo per i suoi lavori sulla realtà del mondo contemporaneo e sulla vita nelle grandi metropoli. Ha rivolto un'attenzione particolare alla diffusione paradossale della solitudine in società che sperimentano il crescente uso dei mezzi di comunicazione. I "non-luoghi" sono gli spazi anonimi, senza storia e senza identità frequentati da folle di uomini e donne freneticamente in transito che non stabiliscono relazioni, come avviene negli aeroporti, centri commerciali, nei grill autostradali. Sono luoghi di passaggio, vissuti da individui che si incrociano senza mai incontrarsi; sono l'espressione del paradosso vissuto dal cittadino contemporaneo, che vive una solitudine sempre più intensa in spazi frequentati da migliaia di persone. Il tema della solitudine che nasce dall'osservazione della vita quotidiana nelle metropoli, può facilmente essere esteso alla realtà delle nostre città.

Guarda la galleria fotografica sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa.

Leggi l'intervento di Marc Augé all'incontro pisano. 


 

CostagliRicercatori del RIKEN Brain Science Institute in Giappone e del Laboratorio di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare dell'Università di Pisa hanno scoperto che alcune aree del sistema visivo si comportano come vere e proprie "sentinelle" nei confronti dei cambiamenti nello stimolo. L'attivazione dei neuroni di queste aree aumenta infatti ogniqualvolta vi è un cambiamento nel mondo che ci circonda.

Nello studio, pubblicato questa settimana sulla prestigiosa rivista scientifica "Cerebral Cortex", gli scienziati hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per misurare istante per istante l'attività cerebrale mentre i volontari venivano esposti a stimoli visivi le cui caratteristiche venivano mutate in maniera imprevedibile. In questo modo i ricercatori hanno dimostrato che alcune aree della corteccia visiva, chiamate V4, VO e V3B, segnalano prontamente cambiamenti delle proprietà dello stimolo visivo, come il movimento o l'intensità di luce. "Percepire cambiamenti nell'ambiente che ci circonda è cruciale per la sopravvivenza dell'individuo - spiega il professor Pietro Pietrini, direttore del laboratorio pisano che ha preso parte a questa ricerca - in quanto permette di rispondere rapidamente a potenziali pericoli: si pensi ad esempio al movimento appena percettibile nella vegetazione dietro cui si nasconde una preda, o all'ombra che precede l'imminente attacco di un uccello predatore, ma anche a come rispondiamo prontamente all'aumento di luminanza dei fari posteriori che segnalano che l'auto davanti a noi sta frenando". "Queste strutture corticali contengono un vero e proprio sistema di vigilanza per la rilevazione degli eventi salienti", conclude Pietrini.

La ricerca è stata condotta dal dottor Mauro Costagli, giovane studioso rientrato in Italia dopo molti anni trascorsi presso i laboratori del RIKEN Brain Science Institute giapponese, uno dei centri più importanti al mondo per la ricerca sul cervello. Laurea in Ingegneria conseguita brillantemente all'Università di Pisa, dottorato di ricerca sotto la guida del professor Pietrini, Costagli è oggi tornato a fare scienza a Pisa alla Fondazione IMAGO7, dove sta lavorando alla messa a punto del tomografo di risonanza a 7 Tesla, il più potente sistema di risonanza magnetica in Italia, e uno dei pochissimi in Europa. "Il nuovo tomografo - ha detto Costagli - permette di esaminare nel dettaglio la struttura e il funzionamento del cervello umano in maniera non invasiva. Comprendere i più fini meccanismi cerebrali alla base della percezione del mondo esterno e della vita emotiva apre importanti prospettive anche in campo neurologico e psichiatrico, specialmente per quelle patologie di cui ancora non si conoscono i correlati cerebrali".

Guarda il servizio di RTV38 

marco santochiUno scienziato italiano ai vertici del CIRP (International Academy for Production Engineering). Marco Santochi, professore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa, ho assunto la carica di Presidente del CIRP a settembre e concluderà il suo mandato il 31 agosto 2013. Il CIRP è un'accademia internazionale di altissimo livello che svolge molteplici attività nel settore dell'ingegneria della produzione e che riunisce circa 600 esperti, accademici e industriali, provenienti da 50 paesi industrializzati. Nei suoi 61 anni di vita, l'Accademia ha avuto solo cinque presidenti italiani e l'ultimo professore dell'Università di Pisa che ha ricoperto questo ruolo è stato Giuseppe Carro Cao nel 1972.

Contemporaneamente a questo incarico il professor Santochi è stato nominato Fellow della International Society for Nanomanufacturing. "Lei è fra gli scienziati più eminenti – recita la motivazione della nomina – che opera nei settori all'avanguardia della scienza e della tecnologia e che ha dato enorme contributo alla nano fabbricazione e ad altri rilevanti tecnologie. Considerando gli eccezionali risultati da lei raggiunti, la commissione del consiglio ISNM è stata favorevole all'unanimità nell'assegnarvi la fellowship dello ISNM".

Ne hanno parlato:
Tirreno.it
La Nazione
Nazione.it
PisaToday
GoNews.it
PisaInformaFlash.it
OgniSette.it

Froli e la traveLe travi in vetro ideate e brevettate dal professor Maurizio Froli per l'Università di Pisa sono state selezionate fra i 100 prodotti più innovativi del made in Italy per l'edizione 2012 di "Christmust", una pubblicazione annuale che gode del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri. Per la prima volta quest'anno, per sottolineare l'eccellenza italiana anche nell'ecosostenibilità, una parte del volume sarà dedicata ai prodotti della "green economy" ed è proprio in questa sezione che rientrano le travi in vetro.

Un successo che si abbina a un altro record raggiunto recentemente dal team di ricercatori del professor Froli, cioè la costruzione della trave in vetro più lunga al mondo che misura ben 12 metri. Uno stand sulle TVT sarà presente il prossimo venerdì 28 presso la Limonaia di Vicolo Ruschi nell'ambito della manifestazione "Shine! La notte dei ricercatori".

"La scelta di inserire le travi in vetro fra i prodotti più innovativi del Made in Italy dimostra ancora una volta, specie in questo periodo di grave crisi, quanto il lavoro nel settore della ricerca possa promuovere il nostro Paese anche dal punto di vista commerciale", ha detto Maurizio Froli che insegna Tecnica delle Costruzioni nell'Ateneo pisano e svolge ricerca presso il neo costituito Dipartimento DESTEC (Energia, Sistemi, Territorio, Costruzioni). "Le Travi Vitree Tensegrity (TVT) – ha aggiunto il professore - costituiscono la risposta ingegneristica alla richiesta di una ideale, completa smaterializzazione e trasparenza degli edifici proveniente in misura crescente dalla Architettura contemporanea".

trave vetroLa stampa di "Christmust 2012" è prevista per metà settembre e la distribuzione per i primi di ottobre. Il volume, completamente illustrato, sarà di circa 250 pagine e ogni azienda o istituzione sarà presentata in doppia pagina con testi in italiano e in inglese. La selezione di "Christmust 2012" è curata da Simona Lombardi, Danilo Premoli, Gianluca Vassalli e Jacopo Morelli; il volume è edito da Ali S.p.A. - Agenzia per il Lavoro (www.alispa.it). La pubblicazione promuove l'Italian Way come processo di design e qualità, e raccoglie le 100 storie/prodotti più innovativi dell'anno, con l'intento di sostenere l'eccellenza italiana (www.christmust.com).


Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
RepubblicaFirenze.it
TirrenoPisa.it 
PisaToday.it 
OgniSette.it 
PisaInformaFlash.it 

 

 

 

NottteRicercatori2012Conto alla rovescia per "Shine! 2012", la "Notte dei ricercatori" in programma venerdì 28 settembre in tutta la Toscana, con eventi promossi dai tre atenei in collaborazione con la Regione. Anche l'Università di Pisa si prepara a celebrare la ricerca con numerose iniziative che permetteranno di incontrare da vicino i ricercatori e toccare con mano le loro scoperte.

"Nella "Notte dei ricercatori", Pisa - come anche Firenze e Siena - vuole presentare persone e progetti che fanno della Toscana una regione con una forte vocazione per la ricerca", dichiara il rettore Massimo Augello. "Dobbiamo insistere su questa strada, chiedendo alla Regione di continuare a sostenere e incentivare una prospettiva regionale di sistema universitario che già oggi, sulla base dei dati a disposizione, si dimostra tra i migliori in Italia e che potrebbe crescere ulteriormente diventando un distretto di ricerca e innovazione con pochi eguali a livello europeo e mondiale".

L'inaugurazione è prevista alle ore 17.00 alla Limonaia, in Vicolo del Ruschi 4, dove saranno allestiti alcuni stand in cui gli scienziati mostreranno i risultati del loro lavoro quotidiano con esperimenti e dimostrazioni varie. I visitatori potranno vedere il modellino della trave in vetro, i protisti del Museo di Storia Naturale di Calci, baby plant in vitro con la vegetazione della macchia mediterranea, cristalli da cui vengono ricavati laser, un modello plastico che riproduce la struttura dell'occhio, e potranno osservare al microscopio esperimenti di fisica della materia e biochimica.

Dopo l'inaugurazione seguirà l'incontro "Quattro Pezzi Facili", una serie di quattro brevi seminari divulgativi di ricercatori dell'Università di Pisa e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Alberto Del Guerra, Roberto Giannecchini, Franco Ligabue e Clementina Manera - che parleranno di scienza in modo molto semplice e avvincente.

Alle 18.30 il giornalista direttore de "Il Tirreno" Roberto Bernabò incontrerà nove protagonisti della ricerca dell'Università di Pisa per discutere con loro di "La scienza con linguaggio moderno e innovativo". Tra loro il filosofo Giovanni Paoletti, la studiosa di sistemi robotici Lucia Pallottino, il biologo Massimo Pasqualetti, il matematico esperto di meccanica celeste Giacomo Tommei, la linguista Domenica Romagno, il chimico Andrea Pucci, i fisici Giovanni Losurdo e Iacopo Vivarelli, e il famoso chirurgo Ugo Boggi. Alle 20.00 seguirà un "Brindisi alla ricerca!" con i prodotti del Parco di San Rossore.

Alle 21.00, al Teatro Sant'Andrea, andrà in scena uno spettacolo su Guglielmo Marconi ("Quelli della radio. Marconi, la storia dell'uomo che ha cambiato il mondo"), di e con Giorgio Comaschi. L'ingresso allo spettacolo è gratuito e il biglietto deve essere prenotato on line sul sito www.shine2012.eu.

Dalle ore 21.00 fino a mezzanotte, dal tetto del dipartimento di Fisica in Largo Pontecorvo 3, si potranno osservare le stelle e la volta celeste.

A partire dalle 23.00, presso The Wall American bar in via Cardinale Maffi 26 "Ricercatori in festa", una grande festa a ridosso della torre di Pisa, tra musica dal vivo con band session, giochi interattivi e giochi da tavolo.

Il programma completo è disponibile sul sito www.shine2012.eu e sulla pagina Facebook Shine! 2012: La Notte dei Ricercatori in Toscana.

ricerca_claustroUno studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell'Università di Pisa in collaborazione con l'Università di Padova fa luce su un'enigmatica struttura dell'encefalo umano, fino ad oggi poco indagata. Gli esperimenti condotti a Pisa dalla patologa Maura Castagna (dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia) e dal biologo Andrea Pirone (dipartimento di Scienze Veterinarie), e a Padova dall'anatomico veterinario Bruno Cozzi, insieme ai loro collaboratori, hanno delineato per la prima volta con chiarezza l'origine del claustro nell'uomo, dimostrandone la derivazione palliale, cioè dalla vicina corteccia cerebrale. Lo studio è stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica PLoS ONE.

"Il claustro è una lamina di sostanza grigia immersa nella sostanza bianca degli emisferi cerebrali, descritta finora nel prosencefalo di tutti i mammiferi esaminati, nonostante forma e dimensione siano molto variabili lungo la scala filogenetica", spiega la professoressa Castagna. "Si tratta di una porzione dell'encefalo che nel corso degli anni ha ricevuto scarsa attenzione da parte degli scienziati e i dati più rilevanti si ricavano da studi rivolti a strutture vicine".
 

Maura Castagna e Andrea PironeI ricercatori spiegano che ancora oggi restano molti aspetti da chiarire, specialmente riguardo alla sua ontogenesi, alle sue connessioni e alla sua funzione. L'interesse verso questa struttura ha tuttavia iniziato ad accrescersi quando i primi lavori hanno riportato le sue estese connessioni con la neocorteccia. Infatti la particolare anatomia di questa struttura (riceve e proietta fibre da e verso quasi tutte le regioni corticali) ne suggerisce un ruolo funzionale importante: sembra infatti essere in posizione ideale per integrare la massa di informazioni che stanno alla base della percezione cosciente.

Alcuni anni fa anche il premio Nobel Francis Crick, studiando le basi biologiche della coscienza umana, attribuì un ruolo importante al claustro. "In biologia – sosteneva - se si vuole capire la funzione di un organo o di una parte è solitamente buona idea studiarne la struttura". Con questo lavoro i ricercatori pisani hanno cercato di contribuire a una migliore conoscenza dell'anatomia e delle caratteristiche strutturali di questo nucleo telencefalico.

Ne hanno parlato:
Nazione Pisa
Intoscana.it
PisaToday.it 
PisaInformaFlash.it 

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