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Comunicati stampa

C'erano anche tre "pisani" tra i fisici italiani del Bosone di Higgs ricevuti a fine settembre al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Guido Tonelli, professore di Fisica sperimentale all'Università di Pisa, e i ricercatori Chiara Roda e Andrea Rizzi, facevano parte della rappresentanza di circa trenta scienziati italiani dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e del CERN che, a vari livelli, hanno contribuito alla scoperta della cosiddetta "particella di Dio". A Guido Tonelli, portavoce internazionale dell'esperimento CMS fino a dicembre 2012 e ora portavoce emerito, il Capo dello Stato ha consegnato le onorificenze di Commendatore, ricevute anche dai portavoce degli altri esperimenti.

Uno scienziato italiano ai vertici del CIRP (International Academy for Production Engineering). Marco Santochi, professore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa, ho assunto la carica di Presidente del CIRP a settembre e concluderà il suo mandato il 31 agosto 2013. Il CIRP è un'accademia internazionale di altissimo livello che svolge molteplici attività nel settore dell'ingegneria della produzione e che riunisce circa 600 esperti, accademici e industriali, provenienti da 50 paesi industrializzati. Nei suoi 61 anni di vita, l'Accademia ha avuto solo cinque presidenti italiani e l'ultimo professore dell'Università di Pisa che ha ricoperto questo ruolo è stato Giuseppe Carro Cao nel 1972.

Contemporaneamente a questo incarico il professor Santochi è stato nominato Fellow della International Society for Nanomanufacturing. "Lei è fra gli scienziati più eminenti – recita la motivazione della nomina – che opera nei settori all'avanguardia della scienza e della tecnologia e che ha dato enorme contributo alla nano fabbricazione e ad altri rilevanti tecnologie. Considerando gli eccezionali risultati da lei raggiunti, la commissione del consiglio ISNM è stata favorevole all'unanimità nell'assegnarvi la fellowship dello ISNM".

Martedì, 09 Ottobre 2012 12:00

Come “vedono” i non vedenti

Qual è la rappresentazione degli oggetti dei non vedenti? Come "vedono" cose concrete come ad esempio una mela o un'automobile? Qual è il significato che associano a concetti astratti come bellezza o bontà? E come immaginano lo svolgersi di un'azione nello spazio?

Per rispondere a queste domande e fare il punto sullo stato della ricerca su questo argomento , venerdì 5 e sabato 6 ottobre si svolgerà a Pisa nell'aula magna di Scienze (Largo Bruno Pontecorvo, Via Buonarroti 4) una conferenza internazionale sulle rappresentazioni semantiche dei non vedenti. Nel corso dell'evento saranno presentati anche i risultati di un progetto di ricerca finanziato dal MIUR e di cui è responsabile scientifico Giovanna Marotta del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa.

"I risultati che abbiamo ottenuto dalla nostra ricerca condotta su un gruppo di ciechi congeniti – spiega la professoressa Marotta - hanno confermato che la rappresentazione mentale degli oggetti e dello spazio negli individui non vedenti dalla nascita è molto simile a quella dei soggetti vedenti, il che rafforza l'ipotesi che a livello cerebrale le rappresentazioni mentali siano 'supramodali', ossia simboliche, nella misura in cui superano e trascendono dalle nostre percezioni sensoriali; paradossalmente, potremmo dire che il nostro cervello non ha bisgno degli occhi per vedere e conoscere il mondo come le persone che ci circondano".

Il progetto di ricerca condotto in collaborazione con l'équipe del Professor Pietro Pietrini della Facoltà di Medicina dell'Università di Pisa, che da anni è impegnato nello studio delle strutture neuro-cognitive delle persone non vedenti, si è avvalso di metodologie fortemente interdisciplinari, comprendenti sia analisi linguistiche e psicolinguistiche che neurocognitive e computazionali. Una diversità di approcci che, a partire dallo studio della rappresentazione semantica nei non vedenti, può gettare luce su alcuni meccanismi di funzionamento generali del cervello umano. "Lo studio semantico del linguaggio nei non vedenti congeniti – conclude Giovanna Marotta - può fornire una chiave di lettura importante per comprendere il rapporto tra strutture concettuali e informazione senso-motoria; più in generale, per chiarire il rapporto tra linguaggio ed esperienza, così da valutare l'eventuale ruolo di principi innati, rispetto ai dati percettivi".

Alla conferenza pisana, oltre a Giovanna Marotta che svolge anche il ruolo di coordinatrice, parteciperanno come relatori Alessandro Lenci, Linda Meini, Margherita Donati, Pietro Petrini e Emiliano Ricciardi dell'Università di Pisa, Marco Baroni dell'Università di Trento e Claudio. Iacobini dell'Università di Salerno. Gli ospiti stranieri sono Ken McRae dell'University of Western Ontario, Aude Oliva del Massachusetts Institute of Technology (MIT), James Pustejovsky della Brandeis University e Matthijs L. Noordzij dell'University of Twente; si tratta di alcuni tra i massimi esperti in campo internazionale per i settori della semantica e della psicologia cognitiva, oltre che della neurofisiologia applicata ai non vedenti.

Il convegno si concluderà con una tavola rotonda dedicata alla vita sociale dei non vedenti allo scopo di mettere in luce le eventuali difficoltà che possono incontrare a livello di mobilità nelle moderne realtà urbane contemporanee.

Si rinnova a Pisa il prestigioso appuntamento con il Premio internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club italiani, giunto quest'anno alla sua 51ª edizione. Il riconoscimento sarà assegnato allo storico della Letteratura italiana, Ottavio Besomi, studioso elvetico che si è distinto nella sezione di civiltà italiana, mentre all'agronomo Francesco Salamini, considerato il più importante studioso italiano di genetica molecolare delle piante, andrà il Premio internazionale Galileo Galilei per la Scienza, giunto alla sua VII edizione. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 6 ottobre alle ore 16 nell'Aula Magna del Polo Fibonacci e sarà introdotta dai saluti del rettore Massimo Augello, del sindaco Marco Filippeschi, del presidente della Fondazione Premio Galilei, Antonio Pieretti, e del Governatore del Distretto 2120, Rocco Giuliani. Dopo la lettura della relazione della giuria da parte di Saverio Sani, segretario del Premio, saranno consegnati i premi ai vincitori.

Come è noto il meccanismo per l'assegnazione dei due premi è congegnato in modo speculare. Il premio umanistico è assegnato da una giuria italiana a uno straniero che si sia occupato in modo eminente di argomenti riguardanti la civiltà italiana, il premio scientifico da una giuria straniera a uno studioso italiano che si sia distinto nel campo delle scienze della natura. Il premio consiste in una scultura in argento di Giovanni Ferri, raffigurante Galileo Galilei, e in una targa d'oro commemorativa.

Il professor Ottavio Besomi sarà premiato sia per l'alto livello dei contributi scientifici, sia per l'apporto dato alla diffusione della letteratura e della cultura italiana nella Confederazione Elvetica. I suoi lavori, nei quali il rigore scientifico è costantemente messo al servizio dei lettori, hanno impresso una svolta agli studi sulla letteratura italiana del Seicento e restano punti di riferimento imprescindibili per gli studiosi dell'eroicomico, di Marino e di Galileo.

Il professor Francesco Salamini si è occupato di genetica del mais per quasi 40 anni, in particolare della biosintesi della cera e delle proteine dei semi, portando con alcune delle sue ricerche al miglioramento della qualità nutrizionale della farina di mais kernel. Come direttore del Max Planck Institute di Colonia per la Genetica Vegetale, il professor Salamini ha introdotto tecniche di allevamento marker-assistite di barbabietola da zucchero e, in particolare, di patate, nonché l'identificazione di geni importanti per il metabolismo e la resa dei carboidrati, e l'identificazione e l'isolamento di geni coinvolti nella resistenza alle malattie. Francesco Salamini è considerato il più importante studioso italiano di genetica molecolare delle piante.

La giuria che ha designato Ottavio Besomi è composta dai professori Antonio Pieretti, Aldo Maria Morace, Salvatore Silvano Nigro, Amedeo Quondam, Marco Santagata e Saverio Sani. La giuria che ha designato Francesco Salamini è invece composta dai professori Antonio Pieretti, Elias Fereres Castiel, Ricardo Flores-Pedauye, Christiane Gedhardt, George A. Kowalchuck e Saverio Sani.

Dall'Argentina alla città della Torre per studiare e fare ricerca: sono arrivati a Pisa i primi tre borsisti argentini del programma di mobilità Erasmus Mundus "Europlata", che permetterà a studenti PhD, post doc e allo staff delle università argentine di passare un periodo di studio negli atenei europei consorziati. Gli ospiti sono stati accolti in rettorato dal prorettore e dal delegato all'Internazionalizzazione Alessandra Guidi e Marco Guidi e dal coordinatore del programma per l'Ateneo pisano, Katherine Isaacs. Tra i primi tre arrivati c'è anche il rettore dell'Universidad Nacional de Santiago del Estero, Natividad Nassif, con cui l'Ateneo pisano ha firmato un accordo quadro per attivare collaborazioni e scambi di studenti e docenti in diverse aree didattiche e di ricerca.

Gli altri due borsisti frequenteranno programmi di dottorato nei settori dell'Economia e di Scienze politiche. Si tratta di Cesar German Santamaria, dell'Università Nazionale di San Martin, Buenos Aires (32 mesi) e Daniel Amicci dell'Università di Cordoba (18 mesi). Il rettore Nassif, a Pisa già da un mese, ha potuto visitare vari dipartimenti (nelle aree ingegneria, medicina ostetricia e infermieristica, veterinaria, agraria, farmacia e scienze politiche), con incontri che hanno permesso di stabilire accordi specifici per la futura collaborazione, indubbiamente proficui per le due parti.

Il programma "Europlata" (www.europlata.eu) è rivolto non solo allo staff delle università argentine, ma soprattutto a studenti post-laurea e giovani ricercatori post-doc delle discipline delle scienze politiche, economia, sociologia e diritto (pubblica amministrazione) che avranno la possibilità di passare in Europa un periodo di studio che va da 1 a 32 mesi. I primi due dottorandi saranno presto raggiunti da altri colleghi argentini e, grazie al bando aperto proprio in questi giorni, nei prossimi mesi arriveranno altri borsisti.

Il programma è coordinato dall'Università di Groningen, con la quale il nostro Ateneo ha un consolidato rapporto di collaborazione, mentre gli altri partner europei sono Deusto (Bilbao), Gottinga, Strasburgo, Coimbra e Cracovia.

Martedì, 09 Ottobre 2012 11:51

Ingegneri nucleari con certificazione europea

Giovedì 20 settembre, a Vienna, nell'ambito della Conferenza generale della International Atomic Energy Agency (IAEA), Dario Carloni ed Emanuele Semeraro, ingegneri nucleari laureati all'Università di Pisa, hanno ricevuto la certificazione di European Master of Science in Nuclear Engineering (EMSNE) assegnata loro dal presidente della European Nuclear Education Network (ENEN) Association, di cui l'Ateneo pisano fa parte come membro del Consorzio CIRTEN. La certificazione rilasciata ai due giovani attesta che il loro curriculum di studi è conforme ai "by-laws" che l'Associazione ha definito per accertare la qualità degli studi in ingegneria nucleare in ambito europeo, sia in termini di crediti ECTS sia di contenuto culturale delle materie, per cui lo svolgimento della tesi all'estero rappresenta l'unico vero requisito aggiuntivo da soddisfare.

Dario Carloni, 27 anni di Pontedera, ha svolto il suo lavoro di tesi presso il centro del Commissariat à l'Energie Atomique di Cadarache (F), occupandosi di ITER, l'impianto sperimentale attualmente in costruzione per tentare un passo ulteriore verso la dimostrazione di fattibilità del controllo della reazione di fusione nucleare. Emanuele Semeraro, 27 anni e originario di Massafra (TA), invece, ha svolto la sua tesi presso il centro di ricerca del Commissariat à l'Energie Atomique di Saclay di Parigi, occupandosi di modelli per l'ebollizione finalizzati allo studio dei reattori veloci a fissione refrigerati da sodio liquido. I due giovani ingegneri vanno ad aggiungersi all'elenco ormai cospicuo di EMNSE-laureates provenienti dall'Università di Pisa iniziato nel 2008 con la consegna della certificazione ai tre primi laureati pisani, i primi in Italia a ricevere questo riconoscimento.

"Nonostante il cambiamento subìto dal corso di studi in Ingegneria nucleare nel 2012 - che ha visto la disattivazione della laurea triennale in Ingegneria nucleare, sostituita da un "percorso nucleare" nella laurea triennale in Ingegneria meccanica - gli studi in Ingegneria nucleare continuano a offrire agli studenti che decidono di intraprendere la loro carriera in questo settore ottime opportunità di studio e lavoro, in un ambiente dalla connotazione marcatamente internazionale", ha commentato il professor Walter Ambrosini, presidente del corso di laurea.

Battesimo ufficiale per la Pisa University Press, la casa editrice dell'Ateneo pisano che, impegnata da alcuni mesi in un percorso di profondo rinnovamento, ha presentato la sede ristrutturata e il nuovo logo. Il taglio del nastro si è svolto lunedì 1° ottobre 2012, alla presenza del rettore Massimo Augello e del nuovo management della casa editrice: il presidente, Ada Carlesi, l'amministratore delegato, Riccardo Grasso, il direttore editoriale, Saulle Panizza, e i membri del Consiglio di amministrazione e del Comitato scientifico.

La sede, situata nel cortile interno degli uffici amministrativi dell'Università, sul Lungarno Pacinotti 44, è stata completamente ristrutturata, con l'obiettivo di renderla funzionale attraverso la creazione di più ambienti e la conseguente separazione tra area amministrativa e area commerciale. Le ampie librerie alle pareti permettono un contatto diretto e facilitato con i volumi, trasmettendo anche la volontà della casa editrice di affermare la centralità del libro nelle sue diverse forme, da quella cartacea più tradizionale al formato elettronico disponibile per l'acquisto e la lettura sia direttamente su internet che su piattaforma iOS 5 per iPad, iPhone e iPOd.

Il nuovo logo della Pisa University Press, semplice ed elegante, fa parte di un restyling grafico dell'intera produzione editoriale, che nelle copertine e nell'impaginato si caratterizzerà, oltre che per l'alta qualità, per l'impronta fresca e dinamica. Il logo è stato scelto attraverso un concorso aperto agli studenti e al personale dell'Ateneo, che ha messo in palio un premio in denaro. Vi hanno partecipato in 232, in gran parte studenti, anche se non sono mancate le candidature di alcuni docenti e tecnici-amministrativi. La Commissione, composta dalla presidente Nicoletta De Francesco, da Antonella Angelini, Manuela Marini, Claudia Napolitano e Bruno Sereni, ha selezionato come vincitore il logo proposto da Davide Mariani, studente del corso di laurea in Ingegneria edile-architettura. A lui sono stati consegnati i 1.500 euro del premio, mentre ad altri 18 candidati di cui è stata particolarmente apprezzata la proposta è stato consegnato un cadeau con pubblicazioni e gadget dell'Università di Pisa.

In ambito medico, l'ipotesi di Barker sostiene che le malattie croniche contratte in età adulta siano conseguenza di una "programmazione fetale". Con uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica PLoS One, un team di ricercatori diretto dal professor Tommaso Simoncini dell'Università di Pisa, ha individuato per la prima volta una prova di questa teoria, proponendo un possibile meccanismo di causa del fenomeno e aprendo la strada a possibili strategie di intervento in fase perinatale.

Lo studio, condotto da studiosi dell'Ateneo pisano, del CNR, della Scuola Superiore Sant'Anna, in collaborazione con un centro di ricerca tedesco, ha combinato metodiche avanzate di laboratorio con tecniche di diagnostica prenatali e post-natali di avanguardia, prendendo in esame gravidanze dove il bambino è affetto da una restrizione della crescita. "È ben conosciuto il fatto che bambini nati con una restrizione della crescita intrauterina presentino un eccesso di malattie cardiovascolari in età adulta", spiega il professor Simoncini. "Si tratta di una condizione di cui sappiamo poco, in cui il bambino inizia a crescere di meno durante la vita intrauterina, spesso senza una causa individuabile".

Il lavoro descrive come le cellule dei vasi placentari e del cordone, insieme a quelle del feto, partecipano alla difesa della crescita fetale durante condizioni avverse, nel tentativo funzionale di mantenere un flusso di sangue e nutrienti adeguato verso il feto. Lo studio mostra anche che i bambini dove questo meccanismo di compenso è attivo, dopo la nascita mostrano fenomeni di adattamento vascolari che potrebbero predisporre allo sviluppo di malattie cardiovascolari in età adulta.

Ricercatori del RIKEN Brain Science Institute in Giappone e del Laboratorio di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare dell'Università di Pisa hanno scoperto che alcune aree del sistema visivo si comportano come vere e proprie "sentinelle" nei confronti dei cambiamenti nello stimolo. L'attivazione dei neuroni di queste aree aumenta infatti ogniqualvolta vi è un cambiamento nel mondo che ci circonda.

Nello studio, pubblicato questa settimana sulla prestigiosa rivista scientifica "Cerebral Cortex", gli scienziati hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per misurare istante per istante l'attività cerebrale mentre i volontari venivano esposti a stimoli visivi le cui caratteristiche venivano mutate in maniera imprevedibile. In questo modo i ricercatori hanno dimostrato che alcune aree della corteccia visiva, chiamate V4, VO e V3B, segnalano prontamente cambiamenti delle proprietà dello stimolo visivo, come il movimento o l'intensità di luce. "Percepire cambiamenti nell'ambiente che ci circonda è cruciale per la sopravvivenza dell'individuo - spiega il professor Pietro Pietrini, direttore del laboratorio pisano che ha preso parte a questa ricerca - in quanto permette di rispondere rapidamente a potenziali pericoli: si pensi ad esempio al movimento appena percettibile nella vegetazione dietro cui si nasconde una preda, o all'ombra che precede l'imminente attacco di un uccello predatore, ma anche a come rispondiamo prontamente all'aumento di luminanza dei fari posteriori che segnalano che l'auto davanti a noi sta frenando". "Queste strutture corticali - conclude Pietrini - contengono un vero e proprio sistema di vigilanza per la rilevazione degli eventi salienti".

La ricerca è stata condotta dal dottor Mauro Costagli, giovane studioso rientrato in Italia dopo molti anni trascorsi presso i laboratori del RIKEN Brain Science Institute giapponese, uno dei centri più importanti al mondo per la ricerca sul cervello. Laurea in Ingegneria conseguita brillantemente all'Università di Pisa, dottorato di ricerca sotto la guida del professor Pietrini, Costagli è oggi tornato a fare scienza a Pisa alla Fondazione IMAGO7, dove sta lavorando alla messa a punto del tomografo di risonanza a 7 Tesla, il più potente sistema di risonanza magnetica in Italia, e uno dei pochissimi in Europa. "Il nuovo tomografo - ha concluso Costagli - permette di esaminare nel dettaglio la struttura e il funzionamento del cervello umano in maniera non invasiva. Comprendere i più fini meccanismi cerebrali alla base della percezione del mondo esterno e della vita emotiva apre importanti prospettive anche in campo neurologico e psichiatrico, specialmente per quelle patologie di cui ancora non si conoscono i correlati cerebrali".

Conto alla rovescia per "Shine! 2012", la "Notte dei ricercatori" in programma venerdì 24 settembre in tutta la Toscana, con eventi promossi dai tre atenei in collaborazione con la Regione. Anche l'Università di Pisa si prepara a celebrare la ricerca con numerose iniziative che permetteranno di incontrare da vicino i ricercatori e toccare con mano le loro scoperte. "Nella "Notte dei ricercatori", Pisa - come anche Firenze e Siena - vuole presentare persone e progetti che fanno della Toscana una regione con una forte vocazione per la ricerca", dichiara il rettore Massimo Augello. "Dobbiamo insistere su questa strada, chiedendo alla Regione di continuare a sostenere e incentivare una prospettiva regionale di sistema universitario che già oggi, sulla base dei dati a disposizione, si dimostra tra i migliori in Italia e che potrebbe crescere ulteriormente diventando un distretto di ricerca e innovazione con pochi eguali a livello europeo e mondiale".

L'inaugurazione è prevista alle ore 17.00 alla Limonaia, in Vicolo del Ruschi 4, dove saranno allestiti alcuni stand in cui gli scienziati mostreranno i risultati del loro lavoro quotidiano con esperimenti e dimostrazioni varie. I visitatori potranno vedere il modellino della trave in vetro, i protisti del Museo di Storia Naturale di Calci, baby plant in vitro con la vegetazione della macchia mediterranea, cristalli da cui vengono ricavati laser, un modello plastico che riproduce la struttura dell'occhio, e potranno osservare al microscopio esperimenti di fisica della materia e biochimica.

Dopo l'inaugurazione seguirà l'incontro "Quattro Pezzi Facili", una serie di quattro brevi seminari divulgativi di ricercatori dell'Università di Pisa e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Alberto Del Guerra, Roberto Giannecchini, Franco Ligabue e Clementina Manera - che parleranno di scienza in modo molto semplice e avvincente.

Alle 18.30 il giornalista direttore de "Il Tirreno" Roberto Bernabò incontrerà nove protagonisti della ricerca dell'Università di Pisa per discutere con loro di "La scienza con linguaggio moderno e innovativo". Tra loro il filosofo Giovanni Paoletti, la studiosa di sistemi robotici Lucia Pallottino, il biologo Massimo Pasqualetti, il matematico esperto di meccanica celeste Giacomo Tommei, la linguista Domenica Romagno, il chimico Andrea Pucci, i fisici Giovanni Losurdo e Iacopo Vivarelli, e il famoso chirurgo Ugo Boggi. Alle 20.00 seguirà un "Brindisi alla ricerca!" con i prodotti del Parco di San Rossore.

Alle 21.00, al Teatro Sant'Andrea, andrà in scena uno spettacolo su Guglielmo Marconi ("Quelli della radio. Marconi, la storia dell'uomo che ha cambiato il mondo"), di e con Giorgio Comaschi. L'ingresso allo spettacolo è gratuito e il biglietto deve essere prenotato on line sul sito www.shine2012.eu. Dalle ore 21.00 fino a mezzanotte, dal tetto del dipartimento di Fisica in Largo Pontecorvo 3, si potranno osservare le stelle e la volta celeste.

A partire dalle 23.00, presso The Wall American bar in via Cardinale Maffi 26 "Ricercatori in festa", una grande festa a ridosso della torre di Pisa, tra musica dal vivo con band session, giochi interattivi e giochi da tavolo.

Il programma completo è disponibile sul sito www.shine2012.eu e sulla pagina Facebook Shine! 2012: La Notte dei Ricercatori in Toscana.

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