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Comunicati stampa

toscano_webDue prestigiosi premi letterari per il professore Mario Aldo Toscano, ordinario di Storia e teoria sociologica dell'Università di Pisa. A settembre il suo libro Prove di società. Come uscire dallo stile pubblico "all'italiana" (Donzelli, 2011) si è aggiudicato il Premio giornalismo Enrico Amante alla IX edizione del Premio letterario internazionale Anguillara Sabazi. Nel volume il professor Toscano offre una riflessione sul nostro Paese, nella continua dialettica fra Stato unitario e società "razionale", da un lato, e retaggio comunitario e identità alveolare dall'altro. Una dialettica fra passato e presente che è centrale anche nel romanzo In quell'epoca, meridione, (Le Lettere, 2012), il libro del professor Toscano risultato vincitore a ottobre del Premio speciale per la narrativa lucana alla XLI edizione del Premio Letterario Basilicata.

cjaerospace_battello_webCi sono anche due spin off dell'Università di Pisa tra le imprese innovative selezionate per l'evento StartToBusiness in programma l'11 ottobre al Salone Nautico di Genova. La CJ Aerospace, nata dal percorso di formazione "PHD Plus" promosso nel 2011 dall'Ateneo pisano, e la Sky Box Engineering, la società che si occupa di progettazione di velivoli ultraleggeri, sono state selezionate per partecipare all'iniziativa di "business matching" tra operatori della nautica che punta a facilitare l'incontro tra la domanda e l'offerta di innovazione.

A Genova, la CJ Aerospace è stata selezionata per il progetto degli "EcoWater Bus", i battelli ecocompatibili che, grazie alla doppia propulsione azimutale, permettono un consistente abbattimento dell'inquinamento acustico e ondoso. La Sky Box Engineering si presenterà invece con un progetto di software per l'analisi aerodinamica ed energetica di vele con celle solari integrate.

Promosso da Ucina, Confindustria Nautica, Quinn, il Consorzio Universitario in Ingegneria per la Qualità e l'Innovazione, e CDI Manager, StartToBusiness è un programma di sostegno all'innovazione e alla creazione di impresa che ha l'obiettivo di dare sostegno a coloro che, essendo in possesso di una idea di business innovativa, intendono perseguirla concretamente, traducendola in attività imprenditoriale. L'evento di business matching di Genova permetterà alle spin off dell'Università di Pisa di accedere a incontri tecnico-commerciali finalizzati all'avvio di nuove relazioni con medie e grandi imprese interessate a investire nell'innovazione.

Giovedì, 11 Ottobre 2012 08:50

È scomparso il professor Aldo Pinchera

Aldo Pinchera

In seguito a un arresto cardiaco, la scorsa notte è scomparso nella sua abitazione il professor Aldo Pinchera, endocrinologo di fama internazionale. Nato a Napoli nel 1934, aveva fondato la scuola pisana di endocrinologia, dove oggi vengono a curarsi pazienti da tutta Italia. Professore emerito di Endocrinologia e clinico di grande spessore e carisma, era famoso per le sue lezioni universitarie, in cui appassionava gli studenti di Medicina riuscendo a infondere loro interesse ed entusiasmo grazie alla capacità di tradurre in linguaggio semplice e lineare la complessità della materia.

Istrionico, personaggio dotato di un grande senso dell'umorismo, grande comunicatore, conoscitore di diverse lingue straniere, uomo di grande cultura in tutti i campi, apprezzato nei più vari consessi internazionali, godeva della stima e dell'amicizia degli scienziati più famosi nel campo degli studi endocrinologici. Visiting professor all'estero, ospite di trasmissioni televisive e di talk show, organizzatore di eventi internazionali, è stato ed è tuttora uno dei nomi che ha dato lustro alla scuola medica pisana.

Direttore della prima Scuola di specializzazione in Endocrinologia e malattie del ricambio dell'Università (carica che ha ricoperto dal 1996 al 2008), era riconosciuto come uno dei massimi esperti mondiali nello studio della cura delle malattie della tiroide. Responsabile di numerosi programmi di ricerche finanziati da enti nazionali e internazionali, ha coordinato per l'Unione Europea gli studi clinici sul carcinoma tiroideo infantile post-Chernobyl.

La sua carriera di docente universitario era iniziata nel 1980 con la nomina a professore straordinario di "Medicina costituzionale ed Endocrinologia". Negli anni '80 e '90 è stato direttore dell'Istituto di Endocrinologia, metodologia clinica e medicina del lavoro, ricoprendo poi la carica di direttore del dipartimento di Endocrinologia e metabolismo, ortopedia e traumatologia, medicina del lavoro dal 1998 al 2004. Dal 2007 al 2010 è stato direttore della Scuola di dottorato in Scienze endocrine, metaboliche e psichiatriche. Insignito dell'Ordine del Cherubino nel 2005, Pinchera ha ricevuto il titolo di Professore Emerito nel 2010. A testimonianza dei suoi numerosi interessi, dal 2003 al 2010 il professore ha ricoperto con grande entusiasmo la carica di presidente della PLUS, la casa editrice dell'Università di Pisa, per cui ha organizzato e promosso numerosi eventi culturali.

Prima di essere collocato a riposo nel 2009, all'Aoup era stato direttore dell'Unità operativa di Endocrinologia 1 e, negli anni passati, anche dell'omonimo dipartimento. A lui si deve anche la fondazione dell'IEPTO, Istituto europeo per la prevenzione e terapia dell'obesità.

La sua improvvisa scomparsa lascia un enorme vuoto nell'Università e nell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana, nei colleghi, amici, collaboratori con cui ha condiviso tanti anni di lavoro. La camera ardente verrà allestita domani 12 ottobre, a partire dalle 9, nella Chiesa di San Francesco (via San Francesco, a Pisa). Le esequie si svolgeranno sempre domani, alle ore 15.

 

 

Il gruppo di ricerca sul KitOttimizzare tempi e metodi in sala operatoria per garantire migliori servizi ai pazienti. Grazie alle moderne tecniche di automazione dei processi di produzione sviluppate dal nuovo dipartimento di Ingegneria civile e industriale (DICI) dell'Università di Pisa, recentemente formato e diretto dal professor Donato Aquaro, l'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana (AOUP) potrà migliorare una linea produttiva strategica quale la centrale di sterilizzazione dei kit chirurgici.

Il team di esperti, con Michele Lanzetta, docente di Tecnologie e sistemi di lavorazione, Andrea Rossi, dello stesso dipartimento, e Alessio Puppato, tirocinante in Ingegneria meccanica, ha provato a trasferire tecniche da un ambito esclusivamente produttivo al settore medico. "Grazie al software messo a punto, sarà possibile eliminare i ritardi nelle consegne dei ferri ospedalieri ai reparti e ridurre le quasi quattro ore di stazionamento dei ferri alla centrale fino al 25%, con il vantaggio economico di diminuire le scorte di costosi dispositivi medici presso i reparti", spiega il professor Lanzetta. Lo studio è stato pubblicato da riviste quali "Tecnica Ospedaliera" e il prestigioso "International Journal of Production Research".

Lo studio ha previsto una prima fase in cui è stato valutato analiticamente il modo in cui il personale infermieristico e quello di supporto viene dislocato nel reparto. Sono quindi state applicare le moderne tecniche organizzative utilizzate nell'industria manifatturiera per l'allocazione delle risorse, al fine di ottimizzare l'impiego del personale e ridurre i ritardi nella lavorazione dei ferri. Questa collaborazione ha permesso poi di applicare le tecniche di programmazione della produzione (in gergo scheduling) in modo da gestire i flussi dei materiali da lavare, sterilizzare e confezionare.

"Il settore individuato è a elevata criticità - spiega Carlo Tomassini, direttore della AOUP - Un ritardo nell'approntare un kit medico vuol dire far saltare un intervento, senza considerare i casi in cui sussiste addirittura il rischio di vita per il paziente. La collaborazione con il dipartimento di Ingegneria ci darà l'opportunità di dare ulteriori garanzie sulla qualità dei servizi offerti dall'Azienda ospedaliera pisana". Per trovare la soluzione che riduce al minimo il rischio di consegne in ritardo dei kit in lavorazione, sono state studiate tecniche di programmazione avanzata, su cui il dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell'Università di Pisa era già specializzato per determinare le sequenze ottimali di lavorazione.

"Le misure proposte - spiega Andrea Rossi - comprendono anche modalità informatizzate per raccogliere in tempo reale le prenotazioni dai reparti e per l'archiviazione dei dati storici ai fini di un controllo di qualità dell'intero processo". Il passo successivo sarà l'automazione dei flussi, che permetterà di dirottare le preziose e purtroppo necessarie competenze infermieristiche attualmente impiegate, verso altri reparti.

Ne hanno parlato:
Nazione Pisa 
PisaNotizie.it 

Martedì, 09 Ottobre 2012 12:06

Insediato il nuovo Consiglio degli studenti

Prime riunioni ufficiali per il nuovo Consiglio degli studenti dell'Università di Pisa, eletto secondo le norme del nuovo Statuto. L'organismo, che resterà in carica fino a ottobre 2014, si è insediato alla presenza del rettore Massimo Augello e del prorettore per gli studenti Rosalba Tognetti e ha discusso e approvato il Regolamento di funzionamento. Dopo il completamento dell'iter di approvazione del testo, nella prossima riunione è prevista l'elezione del presidente del CdS.

Il Consiglio degli studenti è costituito da 40 rappresentanti così suddivisi: 4 del Senato accademico (3 di Sinistra per e 1 di Ateneo Studenti-Lista aperta); 2 del Consiglio di amministrazione (entrambi Sinistra Per); 7 del Consiglio territoriale degli studenti per il controllo della qualità dell'ARDSU (4 Sinistra Per, 2 Ateneo Studenti-Lista aperta, 1 Diritti a Sinistra); 2 del Comitato di gestione degli impianti sportivi universitari (CUS) (entrambi Sinistra Per); 25 in rappresentanza degli studenti iscritti ai corsi di studio afferenti ai dipartimenti che fanno parte dei sei settori culturali previsti dallo Statuto (16 Sinistra per, 5 Ateneo Studenti-Lista aperta, 4 L'Istamina: diretta, pratica e libera – lista dell'Area di Medicina). La prossima seduta del CdS è programmata per il 16 ottobre prossimo.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa 
PisaNotizie.itPisaInformaFlash.it
TirrenoPisa.it 

C'erano anche tre "pisani" tra i fisici italiani del Bosone di Higgs ricevuti a fine settembre al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Guido Tonelli, professore di Fisica sperimentale all'Università di Pisa, e i ricercatori Chiara Roda e Andrea Rizzi, facevano parte della rappresentanza di circa trenta scienziati italiani dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e del CERN che, a vari livelli, hanno contribuito alla scoperta della cosiddetta "particella di Dio". A Guido Tonelli, portavoce internazionale dell'esperimento CMS fino a dicembre 2012 e ora portavoce emerito, il Capo dello Stato ha consegnato le onorificenze di Commendatore, ricevute anche dai portavoce degli altri esperimenti.

Uno scienziato italiano ai vertici del CIRP (International Academy for Production Engineering). Marco Santochi, professore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa, ho assunto la carica di Presidente del CIRP a settembre e concluderà il suo mandato il 31 agosto 2013. Il CIRP è un'accademia internazionale di altissimo livello che svolge molteplici attività nel settore dell'ingegneria della produzione e che riunisce circa 600 esperti, accademici e industriali, provenienti da 50 paesi industrializzati. Nei suoi 61 anni di vita, l'Accademia ha avuto solo cinque presidenti italiani e l'ultimo professore dell'Università di Pisa che ha ricoperto questo ruolo è stato Giuseppe Carro Cao nel 1972.

Contemporaneamente a questo incarico il professor Santochi è stato nominato Fellow della International Society for Nanomanufacturing. "Lei è fra gli scienziati più eminenti – recita la motivazione della nomina – che opera nei settori all'avanguardia della scienza e della tecnologia e che ha dato enorme contributo alla nano fabbricazione e ad altri rilevanti tecnologie. Considerando gli eccezionali risultati da lei raggiunti, la commissione del consiglio ISNM è stata favorevole all'unanimità nell'assegnarvi la fellowship dello ISNM".

Martedì, 09 Ottobre 2012 12:00

Come “vedono” i non vedenti

Qual è la rappresentazione degli oggetti dei non vedenti? Come "vedono" cose concrete come ad esempio una mela o un'automobile? Qual è il significato che associano a concetti astratti come bellezza o bontà? E come immaginano lo svolgersi di un'azione nello spazio?

Per rispondere a queste domande e fare il punto sullo stato della ricerca su questo argomento , venerdì 5 e sabato 6 ottobre si svolgerà a Pisa nell'aula magna di Scienze (Largo Bruno Pontecorvo, Via Buonarroti 4) una conferenza internazionale sulle rappresentazioni semantiche dei non vedenti. Nel corso dell'evento saranno presentati anche i risultati di un progetto di ricerca finanziato dal MIUR e di cui è responsabile scientifico Giovanna Marotta del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa.

"I risultati che abbiamo ottenuto dalla nostra ricerca condotta su un gruppo di ciechi congeniti – spiega la professoressa Marotta - hanno confermato che la rappresentazione mentale degli oggetti e dello spazio negli individui non vedenti dalla nascita è molto simile a quella dei soggetti vedenti, il che rafforza l'ipotesi che a livello cerebrale le rappresentazioni mentali siano 'supramodali', ossia simboliche, nella misura in cui superano e trascendono dalle nostre percezioni sensoriali; paradossalmente, potremmo dire che il nostro cervello non ha bisgno degli occhi per vedere e conoscere il mondo come le persone che ci circondano".

Il progetto di ricerca condotto in collaborazione con l'équipe del Professor Pietro Pietrini della Facoltà di Medicina dell'Università di Pisa, che da anni è impegnato nello studio delle strutture neuro-cognitive delle persone non vedenti, si è avvalso di metodologie fortemente interdisciplinari, comprendenti sia analisi linguistiche e psicolinguistiche che neurocognitive e computazionali. Una diversità di approcci che, a partire dallo studio della rappresentazione semantica nei non vedenti, può gettare luce su alcuni meccanismi di funzionamento generali del cervello umano. "Lo studio semantico del linguaggio nei non vedenti congeniti – conclude Giovanna Marotta - può fornire una chiave di lettura importante per comprendere il rapporto tra strutture concettuali e informazione senso-motoria; più in generale, per chiarire il rapporto tra linguaggio ed esperienza, così da valutare l'eventuale ruolo di principi innati, rispetto ai dati percettivi".

Alla conferenza pisana, oltre a Giovanna Marotta che svolge anche il ruolo di coordinatrice, parteciperanno come relatori Alessandro Lenci, Linda Meini, Margherita Donati, Pietro Petrini e Emiliano Ricciardi dell'Università di Pisa, Marco Baroni dell'Università di Trento e Claudio. Iacobini dell'Università di Salerno. Gli ospiti stranieri sono Ken McRae dell'University of Western Ontario, Aude Oliva del Massachusetts Institute of Technology (MIT), James Pustejovsky della Brandeis University e Matthijs L. Noordzij dell'University of Twente; si tratta di alcuni tra i massimi esperti in campo internazionale per i settori della semantica e della psicologia cognitiva, oltre che della neurofisiologia applicata ai non vedenti.

Il convegno si concluderà con una tavola rotonda dedicata alla vita sociale dei non vedenti allo scopo di mettere in luce le eventuali difficoltà che possono incontrare a livello di mobilità nelle moderne realtà urbane contemporanee.

Si rinnova a Pisa il prestigioso appuntamento con il Premio internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club italiani, giunto quest'anno alla sua 51ª edizione. Il riconoscimento sarà assegnato allo storico della Letteratura italiana, Ottavio Besomi, studioso elvetico che si è distinto nella sezione di civiltà italiana, mentre all'agronomo Francesco Salamini, considerato il più importante studioso italiano di genetica molecolare delle piante, andrà il Premio internazionale Galileo Galilei per la Scienza, giunto alla sua VII edizione. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 6 ottobre alle ore 16 nell'Aula Magna del Polo Fibonacci e sarà introdotta dai saluti del rettore Massimo Augello, del sindaco Marco Filippeschi, del presidente della Fondazione Premio Galilei, Antonio Pieretti, e del Governatore del Distretto 2120, Rocco Giuliani. Dopo la lettura della relazione della giuria da parte di Saverio Sani, segretario del Premio, saranno consegnati i premi ai vincitori.

Come è noto il meccanismo per l'assegnazione dei due premi è congegnato in modo speculare. Il premio umanistico è assegnato da una giuria italiana a uno straniero che si sia occupato in modo eminente di argomenti riguardanti la civiltà italiana, il premio scientifico da una giuria straniera a uno studioso italiano che si sia distinto nel campo delle scienze della natura. Il premio consiste in una scultura in argento di Giovanni Ferri, raffigurante Galileo Galilei, e in una targa d'oro commemorativa.

Il professor Ottavio Besomi sarà premiato sia per l'alto livello dei contributi scientifici, sia per l'apporto dato alla diffusione della letteratura e della cultura italiana nella Confederazione Elvetica. I suoi lavori, nei quali il rigore scientifico è costantemente messo al servizio dei lettori, hanno impresso una svolta agli studi sulla letteratura italiana del Seicento e restano punti di riferimento imprescindibili per gli studiosi dell'eroicomico, di Marino e di Galileo.

Il professor Francesco Salamini si è occupato di genetica del mais per quasi 40 anni, in particolare della biosintesi della cera e delle proteine dei semi, portando con alcune delle sue ricerche al miglioramento della qualità nutrizionale della farina di mais kernel. Come direttore del Max Planck Institute di Colonia per la Genetica Vegetale, il professor Salamini ha introdotto tecniche di allevamento marker-assistite di barbabietola da zucchero e, in particolare, di patate, nonché l'identificazione di geni importanti per il metabolismo e la resa dei carboidrati, e l'identificazione e l'isolamento di geni coinvolti nella resistenza alle malattie. Francesco Salamini è considerato il più importante studioso italiano di genetica molecolare delle piante.

La giuria che ha designato Ottavio Besomi è composta dai professori Antonio Pieretti, Aldo Maria Morace, Salvatore Silvano Nigro, Amedeo Quondam, Marco Santagata e Saverio Sani. La giuria che ha designato Francesco Salamini è invece composta dai professori Antonio Pieretti, Elias Fereres Castiel, Ricardo Flores-Pedauye, Christiane Gedhardt, George A. Kowalchuck e Saverio Sani.

Dall'Argentina alla città della Torre per studiare e fare ricerca: sono arrivati a Pisa i primi tre borsisti argentini del programma di mobilità Erasmus Mundus "Europlata", che permetterà a studenti PhD, post doc e allo staff delle università argentine di passare un periodo di studio negli atenei europei consorziati. Gli ospiti sono stati accolti in rettorato dal prorettore e dal delegato all'Internazionalizzazione Alessandra Guidi e Marco Guidi e dal coordinatore del programma per l'Ateneo pisano, Katherine Isaacs. Tra i primi tre arrivati c'è anche il rettore dell'Universidad Nacional de Santiago del Estero, Natividad Nassif, con cui l'Ateneo pisano ha firmato un accordo quadro per attivare collaborazioni e scambi di studenti e docenti in diverse aree didattiche e di ricerca.

Gli altri due borsisti frequenteranno programmi di dottorato nei settori dell'Economia e di Scienze politiche. Si tratta di Cesar German Santamaria, dell'Università Nazionale di San Martin, Buenos Aires (32 mesi) e Daniel Amicci dell'Università di Cordoba (18 mesi). Il rettore Nassif, a Pisa già da un mese, ha potuto visitare vari dipartimenti (nelle aree ingegneria, medicina ostetricia e infermieristica, veterinaria, agraria, farmacia e scienze politiche), con incontri che hanno permesso di stabilire accordi specifici per la futura collaborazione, indubbiamente proficui per le due parti.

Il programma "Europlata" (www.europlata.eu) è rivolto non solo allo staff delle università argentine, ma soprattutto a studenti post-laurea e giovani ricercatori post-doc delle discipline delle scienze politiche, economia, sociologia e diritto (pubblica amministrazione) che avranno la possibilità di passare in Europa un periodo di studio che va da 1 a 32 mesi. I primi due dottorandi saranno presto raggiunti da altri colleghi argentini e, grazie al bando aperto proprio in questi giorni, nei prossimi mesi arriveranno altri borsisti.

Il programma è coordinato dall'Università di Groningen, con la quale il nostro Ateneo ha un consolidato rapporto di collaborazione, mentre gli altri partner europei sono Deusto (Bilbao), Gottinga, Strasburgo, Coimbra e Cracovia.

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