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Comunicati stampa

L'Università di Pisa, la Scuola Superiore Sant'Anna e la Scuola Normale Superiore, insieme alla Regione Toscana, agli Atenei di Firenze e Siena, all'Università per Stranieri di Siena e all'azienda per il Diritto allo Studio Universitario, hanno lanciato "Toscana Università Orientamento" (TUO), un progetto che mira a facilitare gli studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiori nello scegliere i percorsi formativi successivi al diploma. La presentazione delle nuove iniziative per l'orientamento universitario è avvenuta lunedì 16 aprile 2012, attraverso una videoconferrenza che ha riunito i vertici delle diverse istituzioni coinvolte. Nella sede della presidenza della Regione erano presenti la vicepresidente con delega a Istruzione e Università, Stella Targetti, insieme al rettore fiorentino Alberto Tesi, al presidente del DSU, Marco Moretti, e al rettore dell'Università per Stranieri, Massimo Vedovelli. In teleconferenza da Pisa vi erano il rettore dell'Università, Massimo Augello, e il rettore della Scuola Sant'Anna, Maria Chiara Carrozza. Da Siena era collegato il rettore Angelo Riccaboni.

Sul progetto "TUO" la Regione ha deciso di investire importanti risorse europee: si tratta, in due anni, di 400 mila euro provenienti dal FSE, il Fondo Sociale Europeo, utilizzati per orientare un numero consistente di giovani toscani a continuare i loro studi nel modo più efficace possibile "aiutandoli a decidere cosa fare da grandi per scegliere cosa studiare". Centrale, nel progetto, è non solo il rapporto fra i giovani e gli spazi universitari, ma soprattutto la relazione tra i futuri laureati e i professionisti di oggi. "Dobbiamo aiutare i nostri ragazzi a fare la scelta giusta in un momento importante ma anche complicato nella loro vita – ha detto la vicepresidente Targetti – nella consapevolezza che dovranno misurarsi con un mercato del lavoro sempre più competitivo e dalla dimensione sempre più internazionale".

Gli studenti potenzialmente interessati al "TUO" sono quelli del quarto e quinto anno delle scuole superiori toscane: circa 7 mila giovani in 175 autonomie scolastiche. Il progetto è partito proprio oggi, a Firenze, con la prima delle tre azioni previste: il "TUO day". Gli altri due "TUO day" sono previsti alla Stazione Leopolda di Pisa mercoledì 18 aprile e a Siena venerdì 20. L'orario è dalle 10 alle 20 e ciascuno dei tre appuntamenti prevede, attorno alle 18.30, un intermezzo con musica e aperitivo. In ciascuna delle tre sedi ci saranno dai 25 ai 30 stand: 11, uguali in ogni sede, presentano il panorama toscano e gli altri danno notizie sulle offerte specifiche del territorio. L'iniziativa si svolge in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale, che nelle scorse settimane ha fatto circolare la notizia in tutte le scuole superiori toscane ottenendo prenotazioni da oltre 2.000 studenti, di cui più di 1.500 si riferiscono all'appuntamento pisano. È attivo, anche grazie al web e a un profilo Facebook (www.facebook.com/tuoday), un passaparola che sta facendo circolare la possibilità.

Oltre al "TUO day" esistono altre due azioni nel "decidere cosa fare da grande per scegliere cosa studiare" (è il sottotitolo dell'intero progetto): il "TUO test" e il "TUO@uni". "TUO test" è un questionario, che consentirà ai ragazzi di auto-valutare le proprie abilità, competenze e conoscenze personali: aiuterà a metterli in grado di definire aspettative sul lavoro e priorità esistenziali in modo da renderli più consapevoli del contesto di riferimento nel quale si muovono. Per "TUO@uni" sarà invece necessario aspettare l'estate: a cavallo fra luglio e agosto, alcune residenze universitarie di Firenze, Pisa e Siena ospiteranno full-immersion di cinque giorni con lezioni, dibattiti e presentazioni. 300 studenti passeranno una settimana in una sede universitaria, avendo modo di confrontarsi con docenti, esperti ed ex studenti che metteranno a disposizione la diretta esperienza maturata sul campo).

"Vogliamo vincere la sfida di un orientamento efficace anche attraverso il nostro fare sistema", ha detto Stella Targetti, ringraziando "un sistema pubblico che non solo esprime un insieme di ricerca e alta formazione in grado di competere e portare ricchezza al territorio, ma che è anche capace di fare squadra superando autoreferenzialità e individualismo".

"Il progetto TUO - ha dichiarato il rettore Massimo Augello - è una dimostrazione del buon lavoro che stiamo facendo insieme come università toscane e con la Regione, con l'obiettivo di promuovere e valorizzare iniziative comuni nei settori dell'orientamento, della didattica, della ricerca e del trasferimento tecnologico. Siamo particolarmente soddisfatti di come si sta configurando la giornata pisana del 18 aprile, che ha più di 1.500 studenti iscritti, perché presenteremo la nostra offerta formativa sulla base dei nuovi dipartimenti, che nel giro di qualche mese andranno a sostituire le facoltà, e con un'attenzione specifica alle possibilità di inserimento lavorativo dei giovani laureati".

"Avviare contatti – ha commentato il rettore della Scuola Sant'Anna, Maria Chiara Carrozza - fare sistema e valorizzare l'esperienza nel campo della formazione e della ricerca sono ormai una necessità, oltre che soprattutto una grande opportunità per le università toscane che, grazie alla 'regia' e al coordinamento della Regione, possono presentare la loro offerta in maniera congiunta, a una vasta platea di studenti che stanno per concludere le scuole medie superiori. Le azioni di orientamento rivestono una particolare importanza perché permettono ai giovani, che rappresentano il nostro futuro, di scegliere bene il percorso universitario, assecondando i desideri personali e le aspirazioni lavorative. Per questo motivo è intenzione della Scuola superiore Sant'Anna potenziare le attività di orientamento, in particolare quelle dedicate a settori tematici ben precisi. La Scuola, di recente, ha ospitato giornate tematiche dedicate a Ingegneria, Medicina, Scienze Agrarie, durante le quali i partecipanti hanno conosciuto meglio le attività di ricerca condotte in questi settori. La ricerca, quindi, è diventata anche un valido strumento per fare orientamento".

Cinquantamila euro in sostegno di studenti disagiati: la Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus, in collaborazione con l'Università di Pisa, ha consegnato borse di studio di 1500 e 2000 euro a 33 giovani iscritti all'Ateneo che si trovano in condizioni di disagio o difficoltà economica. Alla cerimonia in rettorato erano presenti il rettore Massimo Augello, il prorettore per gli studenti Rosalba Tognetti, Pierangelo Azzali e Giuseppe Milazzo, rispettivamente segretario e consigliere di Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus.

Il rettore Augello ha ringraziato la Fondazione per la sensibilità e l'impegno dimostrati nel sostenere il percorso formativo degli studenti che hanno partecipato al bando per l'anno accademico 2011-2012: «L'iniziativa della Fondazione Intesa Sanpaolo è un'azione concreta di sostegno al diritto allo studio», ha commentato il rettore. «Le borse sono state assegnate a giovani che, nonostante le difficoltà, si stanno impegnando nel conseguire un titolo di studio importante come la laurea. Questi ragazzi hanno infatti dimostrato di essere studenti meritevoli e di aver conseguito almeno 20 crediti formativi per ogni anno di iscrizione».

La Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus ha tra le sue finalità l'intervento a favore dell'istruzione, dell'arte e della cultura, laddove vengano riscontrate situazioni di difficoltà. Particolare attenzione è stata rivolta agli studenti universitari istituendo, già con altre università italiane, borse di studio mirate a questo scopo: «Nell'attuale momento di crisi economica, la nostra mission assume un valore particolare», hanno commentato Pierangelo Azzali e Giuseppe Milazzo. «I nostri contribuiti vanno ad aiutare le fasce sociali più deboli in un ambito, quello dello studio e della formazione, fondamentale per i giovani".

Si svolgerà da martedì 17 a venerdì 20 aprile 2012, alla facoltà di Ingegneria, il workshop internazionale intitolato: "Innovative Nuclear Reactors Cooled by Heavy Liquid Metals: Status and Perspectives". Il convegno è stato organizzato dall'Università di Pisa, in collaborazione con l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA). Quest'ultima lo finanzia con fondi dell'Accordo di programma del ministero dello Sviluppo economico, messi a disposizione dal governo per effettuare attività di ricerca nell'ambito del nuovo nucleare da fissione, e del VII Programma Quadro dell'Unione Europea denominato "SEARCH".

Il workshop affronterà i temi della tecnologia nucleare dei reattori refrigerati a piombo liquido e in parte anche dei reattori refrigerati a sodio. Entrambi questi sistemi fanno parte dei reattori nucleari detti di "Quarta Generazione" (Generation IV), sono cioè reattori che saranno disponibili per la produzione di energia elettrica a partire dal 2030-2040 circa. I reattori nucleari di quarta generazione sono sistemi completamente innovativi rispetto agli attuali e soddisfano diversi requisiti, quali l'elevatissima sicurezza, l'uso più razionale del combustibile nucleare, la non-proliferazione nucleare e la sostenibilità della tecnologia nucleare.

Al Workshop parteciperanno circa cento tra scienziati provenienti da vari enti di ricerca internazionali e rappresentati dell'industria nucleare. In più, ci saranno una trentina di studenti del corso di laurea magistrale in Ingegneria nucleare.

Tra gli enti di ricerca esteri che prenderanno parte all'iniziativa vi sono Argonne National Laboratory (USA), Commissariat à L'énergie Atomique (Francia), Institut de Radioprotection et de Sûreté Nucléaire (Francia), Royal Institute of Technology (Svezia), N.A. Dollezhal Institute "NIKIET" (Russia), Karlsruher Institut für Technologie (Germania), GRS (Germania), Institute of Nuclear Energy Safety Technology - Chinese Academy of Sciences (Cina). Al workshop parteciperanno rappresentanti di importanti industrie nucleari quali Ansaldo, Mitubishi e Thermocoax.

Per maggiori informazioni, si può contattare l'ingegner Nicola Forgione

dell'Università di Pisa (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) o l'ingegner Mariano Tarantino dell'ENEA (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

L'Università di Pisa partecipa alla "XIV Settimana della Cultura", il programma ministeriale che mira a promuovere la conoscenza dei beni culturali. Per nove giorni, dal 14 al 22 aprile 2012, in tutta Italia saranno aperti gratuitamente musei, ville, monumenti, aree archeologiche, archivi e biblioteche statali. Sono tante le strutture museali dell'Ateneo che aderiscono all'iniziativa, proponendo un ricco e variegato calendario di eventi, tutti gratuiti.

Il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi inaugurerà sabato 14 aprile, alle ore 18.00, la mostra dal titolo "Paolo Ciampini. I segni del volto", con una selezione di trenta acqueforti dell'autore. Altro appuntamento del museo è fissato per venerdì 20 con la conferenza "Se mi ami sbadiglia!" dedicata alle ricerche condotte dai primatologi Elisabetta Palagi e Ivan Norscia. Sono previsti per il 21, alle ore 15.30, i laboratori di quartiere "Dal Museo al Ponte: Pisa ed il suo territorio" (informazioni al tel.050 2216066/67).

Il Museo degli Strumenti per il Calcolo ha fissato per sabato 14, alle 16.30, una presentazione dal titolo "Cronologia dell'informatica: the Directors' cut", che fa da introduzione alla mostra "La CEP prima della CEP" (info e prenotazioni al tel.050 2213178).

Il Museo di Storia Naturale e del Territorio dell'Università, situato alla Certosa di Calci, ha in programma dal 16 al 21 una serie di attività didattiche rivolte alle scuole e mirate ad approfondire le esposizioni e le collezioni del museo, con particolare riferimento a quelle della zoologia, mineralogia e paleontologia.

Il Museo Anatomico Veterinario ha organizzato dal 16 al 20 dei laboratori didattici di osteologia per lo studio degli animali domestici (info e prenotazioni al tel.050 2216856).

Il giorno 19, alle ore 16 e alle ore 17, sono inoltre programmate delle visite guidate per scoprire le collezioni Egittologiche dell'Università di Pisa in via San Frediano, una delle più ricche collezioni di antichità egiziane della Toscana (prenotazioni al tel.050 2215579).

Tra le iniziative infine un seminario del professor Gianfranco Natale sull'anatomista e patologo Filippo Pacini, di cui ricorre il bicentenario della nascita, promosso dal Museo di Anatomia Umana per martedì 17 alle ore 15.30.

Un appuntamento per celebrare l'eccellenza scientifica che caratterizza l'Università di Pisa e una festa della comunità accademica pisana declinata tra storia, analisi del presente e prospettive future. È stata questo, in estrema sintesi, la cerimonia di conferimento dell'Ordine del Cherubino a illustri docenti dell'Ateneo e di saluto ai nuovi Professori Emeriti, che si è svolta giovedì 12 aprile 2012 nell'Aula Magna Nuova della Sapienza.

L'Ordine del Cherubino, l'unico riconoscimento che l'Ateneo conferisce ai suoi docenti e le cui radici risalgono al 1843, premia coloro che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di Pisa per i particolari meriti scientifici e culturali o per l'apporto dato alla vita e al funzionamento dell'Ateneo. Esso consiste in una spilla in oro che raffigura, su un fondo di smalto celeste, una testa di Cherubino con sei ali appesa a un nastro sempre di colore celeste. Disposti secondo l'anzianità di nomina, sono stati chiamati a ricevere l'insegna e il diploma i professori Oronzo Mazzotta, della facoltà di Giurisprudenza; Umberto Mura, della facoltà di Scienze matematiche fisiche naturali; Generoso Bevilacqua, della facoltà di Medicina e chirurgia; Enrico Giaccherini, della facoltà di Lingue e letterature straniere; Saverio Sani, della facoltà di Lettere e filosofia; Danilo Emilio De Rossi, della facoltà di Ingegneria; Adriano Martinelli, della facoltà di Farmacia; Ada Carlesi, della facoltà di Economia; Luciano Bardi, della facoltà di Scienze politiche.

Il saluto ai nuovi Professori Emeriti è invece un'innovazione di quest'anno e mira a dare rilievo pubblico a questa importante figura, che finora rimaneva relegata in una dimensione sostanzialmente privata. Possono essere nominati emeriti i docenti che hanno prestato almeno venti anni di servizio in qualità di ordinari e che si sono particolarmente distinti per i contributi di grande rilievo in campo scientifico, didattico e accademico. Disposti in ordine alfabetico, sono stati chiamati a ricevere il Decreto di nomina del ministero i professori Umberto Bertini, della facoltà di Economia; Giuseppe Di Stefano, della facoltà di Lingue e letterature straniere; Elena Fasano Guarini, della facoltà di Lettere e filosofia; Fabrizio Luccio, della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali; Danilo Marrara, della facoltà di Scienze politiche; Bruno Pellegrini e Franco Russo, entrambi della facoltà di Ingegneria; Umberto Santarelli, della facoltà di Giurisprudenza; Franco Strumia, della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali.

La cerimonia è stata aperta dal rettore Massimo Augello, che nel suo intervento ha parlato di "un'occasione felice per la nostra comunità accademica, in cui festeggiamo gli illustri Maestri che hanno contribuito a definire il prestigio di cui gode l'Università di Pisa, creando le premesse per un futuro ancora più luminoso e ricco di successi".

Nel suo discorso il rettore ha sviluppato una rapida riflessione sul cambiamento epocale di cui l'Università di Pisa si è fatta promotrice: "il nuovo Statuto – ha ricordato - la ridefinizione dei modelli di governance, la scomparsa delle facoltà e la creazione delle nuove strutture dipartimentali, la riorganizzazione del personale e degli spazi, sono fattori che incideranno in maniera decisiva sulla realtà dell'Ateneo. La nostra comunità dovrà 'sentire' tale trasformazione come opportunità di ulteriore crescita e di valorizzazione e ciò sarà possibile nella misura in cui il cambiamento sarà attuato con indirizzi chiari e modalità partecipate e condivise".

L'ultima battuta del rettore è stata riservata a un primo giudizio sul nuovo governo, da cui, ha detto, "sono giunti timidi segnali di maggior comprensione e attenzione verso alcune delle principali problematiche del mondo universitario, che naturalmente non vanno lasciati cadere e che anzi vanno incoraggiati con forza. Su altre questioni - penso soprattutto ai dottorati e agli altri canali di formazione dei giovani e del loro reclutamento nel sistema della ricerca, o alla lentezza con cui si sta procedendo con la definizione dei Decreti attuativi della riforma - occorrerà chiedere maggior coraggio nel segnare un'inversione di tendenza rispetto al recente passato". Il professor Augello ha quindi concluso la sua relazione affermando che "ciò che, soprattutto, sembra ancora mancare è la scelta strategica di investire sull'università come risorsa fondamentale nella costruzione del nostro domani, potendo rappresentare da un lato un fattore decisivo di sviluppo economico e dall'altro una risposta concreta alle giuste istanze che provengono dalle giovani generazioni".

Salvatore Settis, docente di archeologia e storico dell'arte, già direttore della Scuola Normale Superiore, e Gian Antonio Stella, scrittore e giornalista del Corriere della Sera, saranno a Pisa lunedì 16 aprile alle 21.00, nell'Aula Magna Nuova della Sapienza (in via Curtatone e Montanara 15), per discutere su "L'assalto ai beni culturali e al paesaggio e la lotta per la legalità". L'incontro, promosso dall'Università di Pisa, sarà aperto dai saluti del prorettore vicario Nicoletta De Francesco.

Con interventi mirati, Settis conduce da anni una battaglia tesa a contrastare il degrado del territorio e del paesaggio come bene comune. In un recente intervento a L'Aquila, ha definito la città devasta dal sisma di tre anni fa «la Pompei del XXI secolo, metafora di un processo di degrado civile che nel degrado del patrimonio paesaggistico e culturale si incarna e si manifesta». Nel suo libro "Paesaggio Costituzione cemento" ha scritto che la devastazione dello spazio in cui viviamo, la «progressiva trasformazione delle pianure e delle coste italiane in un'unica immensa periferia», troverebbe un ostacolo se vi fosse «una chiara percezione del valore della risorsa e dell'irreversibilità del suo consumo».

Anche Gian Antonio Stella denuncia da anni i paradossi riguardanti la gestione dei beni culturali, che "pur rappresentando una grande possibilità di entrata economica per il nostro Paese, sono il più delle volte lasciati in uno stato di puro abbandono". Insieme a Sergio Rizzo, è autore del libro di successo "Vandali. L'assalto alle bellezze d'Italia".

Dai laboratori dell'Università di Pisa arriva uno studio innovativo per aiutare a prevenire le malattie metaboliche: grazie a una ricerca interdisciplinare condotta da Arti Ahluwalia, professoressa di Bioingegneria, e dal suo gruppo del Centro di Ricerca Interdipartimentale "E. Piaggio", è stato riprodotto in vitro il primo modello di diabete. "Nel nostro esperimento abbiamo riprodotto in vitro molte delle alterazioni caratteristiche del metabolismo umano, simulando lo stress a cui sono sottoposti gli organi a causa del diabete", spiega Arti Ahluwalia. "Il sistema ha risposto come il corpo umano, mostrando gli stessi segni di danno che compaiono al livello sistemico e nel tessuto vascolare in presenza della malattia".

I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista PLoS ONE nell'articolo «Glucose and Fatty Acid Metabolism in a 3 Tissue In-Vitro. Model Challenged with Normo- and Hyperglycaemia», sono di grande rilievo non solo per lo studio delle malattie dismetaboliche (tra cui l'obesità), ma quanto per le sue potenziali applicazioni allo studio di altre patologie e quindi alla realizzazione di nuovi modelli fisiopatologici. Si aprono così una serie di possibilità d'indagine nella ricerca di segnali tissutali integrati, che fino ad oggi era stata ritenuta impossibile in vitro. La ricerca ha visto l'utilizzo dell'innovativo sistema di coltura cellulare Quasi-Vivo, che nel frattempo è stato concesso in licenza alla Kirkstall Ltd. Tutti gli esperimenti sono stati condotti dalla dottoressa Bruna Vinci, durante il suo dottorato e il suo post-doc, dividendo la sperimentazione e trascorrendo il suo tempo tra i laboratori di Pisa e quelli dell'Università di Padova.

Nello studio descritto, sono stati coltivati insieme tre tipi di cellule derivanti da altrettanti tessuti attivi e responsivi al metabolismo di substrati energetici e molecole secondarie (cellule da tessuto epatico, tessuto adiposo e cellule da tessuto endoteliale). Le cellule e i tessuti, posti in un sistema di coltura a "tre comparti separati" comunicanti e collegati grazie un flusso di un mezzo di coltura comune, sono stati sottoposti a condizioni simulanti sia stati fisiologici che patologici post-prandiali (ad es. normo- e iperglicemia da alimentazione). I risultati sono stati sorprendenti perché hanno dimostrano che una cultura multipla di tessuti collegati secondo schemi razionali e in scala allometrica, può simulare e riassumere (in maniera semplificata) molte delle alterazioni caratteristiche del metabolismo umano in sovraccarico nutrizionale, come ad esempio l'infiammazione sistemica e danno vascolare.

Le malattie metaboliche sono spesso legate a un eccesso di tessuto adiposo. Queste patologie sono la prima causa di morbilità e mortalità nel nostro paese in un progressivo aumento legato all'innalzamento della vita media della popolazione. Il diabete, come altre malattie metaboliche è multifattoriale; ha natura infiammatoria, genetica ed epigenetica, ed è diventata una malattia fortemente penalizzante per la qualità e la durata della vita poiché crea complicazioni decise prevalentemente a carico dell'apparato cardio-circolatorio. Là dove la prevenzione delle malattie metaboliche è insufficiente, cresce l'impegno per il miglioramento del suo trattamento specifico nella prospettiva di una medicina sempre più mirata e personalizzata. Gli sforzi scientifici s'indirizzano verso modelli di studio in vitro sempre più complessi e vivosimilari, avvalendosi di nuove tecnologie capaci d'integrare principi di natura diversa. Questi sforzi permettono di individuare le interazioni tra i vari tessuti e il ruolo specifico di ogni organo nella omeostasi metabolica. Inoltre, permettono di abbattere l'utilizzo di animali per il testing di farmaci e come modelli di patologie umane, da cui è nota la difficoltà e imprecisione a estrapolare alla casistica umana.

Come funzionavano i primi calcolatori? Quali sono i meccanismi che stanno alla base dell'informatica? Oltre 1100 persone lo hanno scoperto alla mostra "La CEP prima della CEP" rimasta aperta fino al 31 marzo 2012 al Museo degli Strumenti per il Calcolo di Pisa. La quasi totalità di questi visitatori ha approfondito l'esperienza partecipando ai laboratori didattici nati dal progetto HMR, "Hackerando la Macchina Ridotta". I laboratori sono stati frequentati in maggioranza da scuole superiori, licei scientifici e istituti tecnici, ma non sono mancate medie ed elementari. Le presenze arrivano principalmente dalla provincia di Pisa (45%), ma la percentuale dei gruppi provenienti da fuori della Toscana è stata significativa (circa il 20%).

«Con la mostra e i laboratori didattici associati, l'Università di Pisa ha creato per il Museo un'offerta divulgativa e didattica moderna», ha sottolineato il prorettore vicario Nicoletta De Francesco. «Questo tipo di attività costituisce un'opportunità per la città, anche in relazione ai progetti per l'Area dei Vecchi Macelli che si prepara a diventare la 'Cittadella galileiana'». Il progetto "Hackerando la Macchina Ridotta" ha affrontato per la prima volta la storia del progetto CEP con la lente della curiosità tecnologica. Oltre cinque anni di ricerca hanno riscoperto la Macchina Ridotta: una macchina indipendente dalla definitiva Calcolatrice Elettronica Pisana (e dunque una vera e propria "CEP prima della CEP") di notevole interesse sia storico che scientifico.

I laboratori di HMR hanno usato la Macchina Ridotta per spiegare l'informatica. «Da una parte, è stato curioso e affascinante lavorare su un calcolatore vecchio di oltre cinquanta anni e protagonista assoluto della storia dell'informatica nazionale», hanno spiegato Giovanni Cignoni e Fabio Gadducci, responsabili dei laboratori e docenti dell'Università di Pisa. «Dall'altra, la relativa semplicità della macchina ha permesso di vedere e comprendere i concetti e i meccanismi di base dell'informatica che, nonostante le incredibili prestazioni raggiunte oggi, sono gli stessi di allora».

E le iniziative continuano: per scuole e gruppi organizzati è ancora possibile prenotare i laboratori di HMR e le visite guidate alla mostra fino al 31 maggio 2012, mentre per il pubblico più ampio ci sono ancora numerosi eventi in calendario. Il prossimo appuntamento è sabato 14 aprile alle 16.30 al Museo per gli strumenti per il Calcolo con "Cronologia dell'informatica: the Directors' cut", una presentazione estesa e commentata della cronologia che introduce la mostra "La CEP prima della CEP".

I laboratori di HMR fanno parte di CEP50, il progetto nato per celebrare con varie iniziative il cinquantenario dell'inaugurazione della Calcolatrice Elettronica Pisana e coordinato dal dipartimento di Informatica. CEP50 è realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Hanno inoltre partecipato AICA, la Sezione di Pisa dell'INFN, gli istituti ISTI e IIT del CNR, i dipartimenti di Fisica e di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa, il Comune di Pisa, l'Associazione La Limonaia. Una fruttuosa collaborazione è stata instaurata con il Museo del Computer di Novara.

Grande spazio per la musica al Festival nazionale delle radio universitarie (FRU), la manifestazione promossa dal 3 al 5 maggio a Pisa da Radioeco.it, la web radio degli studenti dell'Università di Pisa. Fino al 18 aprile sarà possibile votare on line le band emergenti che partecipano alla selezione del "Fru contest", concorso per band e artisti della scena indipendente (upload sul sito www.ustation.it fino al 11 aprile). L'artista più votato on line e i 4 finalisti decretati da una giuria di qualità (tra cui spicca il nome Mariolina Simone, conosciuta come "La Tagliateste" del Festival di Sanremo), apriranno i concerti del 3 maggio introducendo i Pan del diavolo, gruppo ospite della prima serata. La seconda serata sarà aperta dal vincitore del FRU contest seguito dalle note di Boxeur the Coeur, Iori's eyes e i Giardini di Miró.

Il FRU, promosso da Raduni, l'Associazione nazionale operatori radiofonici universitari, dall'Università di Pisa e da Ustation.it, il network nazionale dei media universitari e degli studenti reporter, porterà sotto la Torre 300 operatori radiofonici universitari provenienti dalle università di tutta Italia. Nei tre giorni di convegni, workshop, dirette radiofoniche e concerti, si parlerà di sostenibilità, rispetto all'ambiente, al mondo culturale, sociale e musicale. L'evento di chiusura prevede un'edizione speciale del "Radioeco Spring Party", l'appuntamento annuale di culto per gli studenti pisani e non, che per la sua quarta edizione si avvarrà della partecipazione di Renèe La Bulgara e Chiara Robiony, dj di m2o.

Sono Erica Morlacchetti per quanto riguarda la Storia medievale, Vincenzo Bellino per la Storia antica e Chiara Boschetti per la Geografia i vincitori del premio di studio in memoria del professor Saudo Favati. I tre giovani laureati hanno ricevuto il premio nel corso di una cerimonia che si è svolta giovedì 5 aprile nell'Aula Magna Storica della Sapienza.

Il premio di studio Saudo Favati, istituito dalla facoltà di Lettere e filosofia, ricorda l'insigne docente delle scuole medie e superiori della Provincia di Pisa, nonché studioso del campo umanistico, soprattutto dell'area storico-geografica, e appassionato bibliofilo. Secondo le intenzioni della donatrice, la signora Anna Favati, sorella del professore, è assegnato a studenti della facoltà di Lettere e filosofia che si sono laureati con votazione di 110/110 e 110/110 e lode tra il 1° gennaio 2008 e il 31 luglio 2011, discutendo tesi nell'ambito della storia antica, della storia medievale o della geografia. La commissione giudicatrice è stata composta dai professori Carlo Da Pozzo, Cesare Letta e Mauro Ronzani.

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