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Comunicati stampa

L’interazione fra persone, animali e ambiente è al centro del progetto OSCAR, grazie quale il dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa ha conquistato il riconoscimento di Dipartimento di Eccellenza del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR).

“La qualità della ricerca e un intenso lavoro di squadra ci hanno consentito di essere riconosciuti fra i 180 dipartimenti universitari di eccellenza in Italia per il 2023-27”, dice il direttore Francesco Di Iacovo.

OSCAR (Open Science in Co-Creative Animal Research) durerà di 5 anni e prevede un percorso di condivisione attraverso ‘co-creation labs’ nei quali coinvolgere ricercatori, rappresentanti della società civile, del mondo produttivo e delle istituzioni. Il progetto si occuperà soprattutto di ricerca, ma avrà ricadute importanti anche sulla didattica.

“Nella nostra società gli animali stanno acquisendo una rilevanza strategica, sociale ed economica per gli impatti di diverso segno sulla salute e sull’ambiente, e questo che si parli di animali da compagnia, da produzione o selvatici” precisa Di Iacovo.

 

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L'ingresso del Dipartimento di Scienze Veterinarie

 

Per raggiungere i risultati prefissati, il dipartimento ha previsto una riorganizzazione delle proprie attività di ricerca intorno a tre temi, ciascuno dei quali costituirà il focus di un co-creation lab: cura e conoscenza degli animali; relazione persone-animali e prodotti di origine animale; impatto e sostenibilità delle produzioni agro-zootecniche e impatto dell’ambiente e del clima sugli animali.

“Siamo già al lavoro, oramai da anni, e il risultato del dipartimento di eccellenza ci assicura ancor più forza e convinzione di essere sulla strada giusta per contribuire alle trasformazioni che la società sta vivendo - dice la professoressa Chiara Mariti, delegata alla ricerca del Dipartimento che ha guidato l’iter per il raggiungimento del riconoscimento del ministero - Oggi abbiamo tutti la necessità di guardare con occhi nuovi e fiduciosi al futuro e alle nostre relazioni nell’ambiente fisico e sociale, anche inter-specifico, in cui viviamo. La conoscenza scientifica in collaborazione con la società può fare molto per tramutare le esperienze di crisi in cui siamo coinvolti, in soluzioni utili di trasformazione”.

Il dipartimento di Scienze Veterinarie è uno dei sette dell’Università di Pisa che si sono aggiudicati il riconoscimento di eccellenza del MUR insieme a Biologia; Civiltà e Forme del Sapere; Filologia, Letteratura e Linguistica; Fisica; Ingegneria dell'informazione e Matematica.

Torna per l'ottavo anno a Pisa la tappa di Coppa del Mondo di Scherma paralimpica, che si terrà da giovedì 16 a domenica 19 marzo nella sede del PalaCUS. Dopo il grande successo delle scorse edizioni, la Federazione Italiana Scherma ha infatti ritenuto di candidare nuovamente la città della Torre anche per questa stagione e ancora attraverso l'organizzazione della storica Società U.S. Pisascherma. Quest'anno, come accadde nel 2015 e nel 2019, la tappa tornerà ad essere valevole per la qualificazione paralimpica per Paris2024. Il pubblico potrà assistere gratuitamente alle varie competizioni.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina, 14 marzo, con una conferenza stampa a Palazzo Gambacorti alla presenza del sindaco di Pisa, Michele Conti, dell’assessore alla disabilità del Comune di Pisa, Sandra Munno, del presidente della società U.S. Pisascherma, Giovanni Calabrò, della Responsabile organizzazione “Leaning Tower” World Cup, Daria Marchetti, del delegato per i rapporti con il territorio dell'Università di Pisa, Marco Macchia, del presidente della Fedrazione Italiana Scherma, Paolo Azzi, del coordinatore nazionale paralimpico, Dino Meglio, e del CT della squadra azzurra di fioretto, Simone Vanni.

Dodici le gare individuali previste per le specialità di fioretto, spada e sciabola (categorie A e B secondo disabilità, maschile e femminile) più tre gare a squadre. Tantissimi gli atleti in gara, circa 500 gli iscritti nelle diverse competizioni, in rappresentanza di ben 30 Paesi da tutto il mondo, da ogni continente: team europei di forza ormai consolidata come Ungheria e Ucraina, la fortissima Cina che torna alle gare per la prima volta dopo la pandemia, pronta a prendere più punti possibile per la qualifica. L'Italia parteciperà con ben venti atleti nelle diverse competizioni e le due squadre nazionali di spada maschile e sciabola femminile scenderanno in campo per la gara a squadre. Tanta attesa per il ritorno alle gare di Beatrice Bebe Vio, oltre alle grandi aspettative per moltissimi atleti in ciascuna arma.

“Pisa – dichiara il sindaco di Pisa, Michele Conti – si prepara ancora una volta a ospitare la Coppa del Mondo di scherma paralimpica, un evento importante che oltre a portare in città numerosi atleti con i loro team, con un importante risvolto anche economico, fa capire quanto Pisa sia inclusiva. La disciplina sportiva è un elemento di benessere per tutti indipendentemente dalle capacità fisiche di ciascuno. Lo scorso dicembre, in occasione della Giornata Olimpica del Coni, come Amministrazione abbiamo presentato lo studio “Lo Sport come strumento di qualità per la vita” che ha mostrato non solo i tanti impianti sportivi pubblici e privati presenti in città, ma anche l’importante lavoro fatto in questo anni dal Comune per promuovere, attraverso la pratica sportiva, l’inclusione delle persone con disabilità. Mi piace infine ricordare Antonio Di Ciolo che oltre ad essere stato un grande maestro e schermitore è stato un po’ il pioniere di questa disciplina”.

"Ospitare a Pisa per l'ottava volta la Coppa del Mondo di scherma Paralimpica è, per tutti noi, un prezioso riconoscimento del lavoro svolto per migliorare le opportunità nel nostro territorio di praticare attività sportive per le persone con disabilità - ha dichiarato Marco Macchia, delegato per i rapporti con il territorio dell'Università di Pisa - Un impegno che nasce dalla consapevolezza di quanto lo sport sia importante per ritrovare la propria autostima ed essere più forti nelle sfide di ogni giorno, come testimoniano le storie di tanti nostri studenti con disabilità. Non a caso, da otto anni, facciamo parte anche del Progetto SportHabile del Comitato Regionale Toscana del Comitato Italiano Paralimpico. Tutto questo, peraltro, si inserisce in un più ampio disegno per un’Università in grado di accogliere gli studenti con disabilità e DSA e di valorizzarne i talenti. È il nostro contributo per la costruzione di una società migliore, in cui nessuno venga lasciato indietro”.

“Una importante novità di quest’anno - dichiara l’assessore alla disabilità e alle politiche scolastiche del Comune di Pisa, Sandra Munno – è dedicata alle scuole. Gli atleti della nazionale paralimpica andranno infatti a fare visita ad alcune scuole del territorio, incontrando i ragazzi e portando loro un messaggio importantissimo che è quello che come amministrazione abbiamo cercato di trasmettere alla città in tutti questi anni, e cioè che si può essere campioni anche se portatori di disabilità. Un messaggio ancora più importante in un momento come questo in cui il Parlamento sta discutendo una riforma dell’articolo 33 della Costituzione per riconoscere il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

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“Siamo onorati di patrocinare un evento come la Coppa del Mondo di scherma paralimpica e grati all'Us Pisascherma per aver portato qui una manifestazione sportiva di rilevanza internazionale – dichiara il presidente della Sds zona pisana Sergio Di Maio - che non solo dà lustro a tutto il territorio della Zona Pisana, ma da cui parte anche un grande messaggio d'inclusione: in bocca al lupo a Bebe Vio, al CT Simone Vanni e a tutti le azzurre e azzurri che saliranno in pedana nei prossimi giorni”.

Il presidente dell'US Pisascherma Giovanni Calabrò si dice "pronto ad accogliere una nuova edizione. Con il sostegno ed il patrocinio dei Comuni di Pisa e di San Giuliano Terme, nonché della Fondazione Pisa, ci prepariamo ad una grande festa per la città di Pisa e ad una grandissima sfida per tutti gli atleti. L'edizione preolimpica è sempre estremamente impegnativa da un punto di vista logistico, ma con il sostegno dei nostri sponsor Cetilar, Decathlon, Paim e Devitalia, siamo certi di preparare un evento di qualità eccellente”.

“La tappa di Pisa è diventata negli anni un punto di riferimento imprescindibile del circuito di Coppa del Mondo Paralimpica e ne siamo orgogliosi perché ha dato all’Italia un’assoluta centralità nel movimento schermistico internazionale della specialità – aggiunge Paolo Azzi, Presidente della Federazione Italiana Scherma. Il merito è di un Comitato Organizzatore instancabile, che offre una proposta di grande qualità, e del lavoro di squadra che l’intero territorio pisano porta avanti grazie all’impegno delle istituzioni. Sarà, questa del 2023, un’edizione speciale, perché siamo nell’anno in cui il nostro Paese ospiterà il Mondiale, in ottobre a Terni, e perché a Pisa saranno in palio punti pesanti per la Qualifica alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Ma sarà anche, come sempre, un’autentica festa di sport che va persino al di là dei suoi importantissimi contenuti agonistici, nel solco dell’impegno che da oltre un decennio la Federazione Italiana Scherma ha intrapreso integrando totalmente l’attività olimpica a quella paralimpica. E Pisa, in questo percorso di cui siamo davvero fieri, è una città simbolo”.

Alle queste parole si aggiungono quelle della responsabile dell'organizzazione di questo evento, Daria Marchetti, "entusiasta per come la partecipazione della comunità locale sia sempre più ampia. Quest'anno alcuni atleti della nazionale paralimpica si recheranno in alcune scuole di Pisa e San Giuliano Terme per incontrare i bambini pisani ed invitarli a fare il tifo per la nazionale al PalaCUS. L'edizione che abbiamo davanti è numericamente la più impegnativa di sempre, e non potrebbe essere realizzata senza il grande aiuto dell'Università di Pisa e del CUS Pisa, che ogni anno riescono a trovarci lo spazio per realizzare questa manifestazione. Voglio rivolgere un particolare ringraziamento alle sezioni sportive del CUS che si sono date da fare moltissimo per riorganizzare i propri calendari sportivi per lasciare spazio a questa gara”.

“Mi associo ai ringraziamenti verso Pisa – dichiara il coordinatore della nazionale paralimpica, Dino Meglio - che ci permette di disputare la prova più importante dell'anno in casa. Non solo per le motivazioni che ci sono nel farlo a Pisa ma anche per la visibilità e i riflessi mediatici che scaturiscono da tutto questo. Ci presentiamo con una squadra motivata e molto forte, cercheremo di confermarci. Ci tengo a ringraziare il comitato perché di anno in anno l'organizzazione migliora e quando si pensa di aver raggiunto la perfezione si riesce a fare meglio. Quello che accade qui è straordinario considerando che abbiamo grande esperienza di cosa succede nelle altre tappe internazionali”.

didattiscienza_verticale.jpgValentina Domenici e Sergio Giudici, rispettivamente docenti dei dipartimenti di Chimica e Chimica Industriale e di Fisica, sono i curatori del volume Immagini e strumenti nella didattica delle scienze appena pubblicato dalla Pisa University Press e disponibile anche in open access. Il testo è una raccolta di contributi che nascono da esperienze e riflessioni maturate in questi anni, segnati tra l’altro dalla pandemia e dalla conseguente necessità di utilizzare strumenti digitali, come gli smartphone, assai diffusi tra gli studenti. La maggior parte degli articoli originali raccolti in questa curatela riguardano la didattica delle scienze, come la fisica e la chimica, sia a livello di scuole secondarie che di Università.

Di seguito l'introduzione a firma dei curatori

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Introduzione

Questo libro raccoglie una serie di contributi presentati durante le giornate studio intitolate “Il ruolo delle immagini e degli strumenti digitali nella didattica delle scienze”, che si sono svolte il 4 e 5 luglio 2022 presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa.


L’idea di dedicare alcune giornate di approfondimento e formazione degli insegnanti a questo tema nasce dalle esperienze maturate negli anni dai curatori del libro, entrambi molto impegnati nella didattica e nella formazione degli insegnanti di due discipline, la chimica e la fisica, considerate generalmente “materie difficili”. Queste discipline sono a volte insegnate in modo troppo astratto e teorico, a volte sono percepite dagli studenti come lontane dall’esperienza comune e comunque sempre associate ad esperienze scolastiche dove la matematica, inteso come strumento essenziale per la comprensione della fisica e di molti argomenti di chimica, prevale su tutto il resto.

Il nostro tentativo di suggerire agli insegnanti argomenti, temi ed esperimenti quanto più vicini all’esperienza quotidiana e al vissuto degli studenti, si aggiunge anche alle recenti esperienze maturate durante gli anni di pandemia di Covid-19. La necessità di utilizzare le risorse che si trovano in rete, le potenzialità delle immagini e dei video, così come i tanti strumenti digitali disponibili gratuitamente per analizzare video e immagini a scopo didattico, ci hanno ulteriormente convinto che fosse giunto il momento di organizzare una iniziativa che mettesse al centro proprio le immagini ad uso didattico, e in particolare le fotografie, che possono diventare centrali nell’in¬segnamento di discipline scientifiche.

Così sono nate queste due giornate, aperte a tutti, e in particolare agli insegnanti delle scuole secondarie di I e II grado, che hanno anche partecipato portando le loro esperienze a scuola. Alcune di queste esperienze sono state presentate durante le due giornate e sono qui raccolte sotto forma di articoli, con la speranza che possano essere utili ad altri insegnanti ed essere sperimentate, arricchite da altri studenti.

Valentina Domenici, Sergio Giudici

CN-2020.jpgIl disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), il disturbo bipolare (BD) e il disturbo da uso di alcol (AUD) sono condizioni mediche comuni che spesso coesistono ed esercitano un'influenza reciproca sul decorso della malattia e sulla risposta al trattamento farmacologico. Uno studio dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista Current Neuropharmacology ha indagato i vantaggi di un nuovo approccio stratificato di tali disturbi complessi in co-occorrenza: la tripla diagnosi. Considerare queste tre condizioni come un unico disturbo complesso può aiutare infatti a migliorare l’approccio terapeutico.

“Trattare esclusivamente la condizione emergente (ad esempio, l'alcolismo) e ignorare l'intero fondamento psicopatologico del paziente spesso porta al fallimento del trattamento e alla ricaduta – spiega il professore Giulio Perugi, psichiatra del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale - Il concetto di tripla diagnosi fornisce strumenti metodologici per analizzare condizioni complesse, in cui la tossicomania può prendere origine dalle fragilità cognitive ed emotive dei disturbi del neurosviluppo, su cui può sorgere una ciclicità affettiva”.

“ADHD, disturbo bipolare e il disturbo da uso di alcol sono categorie diagnostiche che spesso coesistono ed esercitano un'influenza reciproca sulla traiettoria psicopatologica del paziente e sulla risposta al trattamento farmacologico – aggiunge Francesco Weiss, specializzando e primo autore dello studio -Se queste categorie vengono considerate separatamente, il paziente rischia di ricevere approcci terapeutici riduzionistici e parcellari, andando spesso incontro a risultati clinici insoddisfacenti”.

“Da queste considerazioni ne consegue che gli stabilizzanti dell'umore, come i sali di litio e l'acido valproico, sono ancora oggi il fondamento della farmacoterapia dei disturbi dell’umore nei pazienti complessi con atipie neuroevolutive e tossicomania in co-occorrenza - conclude il professor Marco Scarselli del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia - L’analisi della letteratura suggerisce che, nelle condizioni da noi definite “tripla diagnosi”, gli agenti farmacologici utilizzabili per il trattamento dell'alcolismo e dell’ADHD debbano essere ausiliari ad un adeguato trattamento di stabilizzazione e timoregolazione”.

Alessandra MichelucciAl XII congresso annuale della European Hidradenitis Suppurativa Foundation EHSF (www.ehsf.eu) svoltosi a Firenze, una riunione internazionale che raccoglie ogni anno i migliori esperti della patologia idrosadenite suppurativa (infiammazione cronica cicatrizzante dagli effetti devastanti per i pazienti che ne sono affetti), la dottoressa Alessandra Michelucci, specializzanda in Dermatologia all’Università di Pisa, ha ricevuto il prestigioso Young Investigator Award per aver presentato i risultati sulla gestione delle ferite causate da questa patologia.

In Aoup esiste infatti, nell’Unità operativa di Dermatologia diretta dal professore Marco Romanelli, un ambulatorio dedicato con un’elevata affluenza di pazienti da fuori provincia e fuori regione, segno che la Dermatologia pisana continua a investire risorse per innovazione e ricerca su questa patologia che necessita di un intervento sempre più interdisciplinare tra i professionisti coinvolti.

Martedì, 14 Marzo 2023 10:57

Gran Gala delle finali di calcio a 5

Mercoledì 15 marzo, alle ore 18, presso gli impianti sportivi del CUS Pisa avrà luogo a giornata finale per il torneo universitario di calcio a 5 con “Il Gran Gala delle finali” (presso i campi sportivi di calcio a 5)-
Per l’occasione sarà predisposta anche un area food e drink con musica e il tutto sarà animato dallo speaker Alessandro Nuzzo.

Durante la giornata si disputeranno le finali di serie A, B e C oltre alla novità di quest’anno rappresentata dalla Coppa CUS. Al termine ovviamente le premiazioni e i saluti finali.

This coming November, an innovative technological device developed by the Department of Energy, Systems, Land and Construction Engineering (DESTEC) of the University of Pisa will be tested by six students from the universities of Pisa, Parma, and Brighton on a parabolic flight operated by the company Novespace in Bordeaux, France. Called DEPLOY!, it is an international scientific and technological research project selected by ESA - the European Space Agency - as part of the PETRI Programme. The DEPLOY! Project is the latest in a long list of winners from the universities involved, such as Phos, U-Phos, and Hympact from the University of Pisa and PHP3 from Brighton.

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The subject of the research is a brand-new heat transport device called a Deployable Pulsating Heat Pipe (PHP). The "flexible" PHP is intended primarily for space applications and needs to be tested in microgravity. Its applications can be variable; for example, it can be used to automatically fold radiators to reduce the risk of collisions with debris. PHPs are a highly promising solution for both space and terrestrial applications, and their flexibility is the next evolutionary step needed for their advancement.

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The four students from the University of Pisa: Silvia Picchi (Energy Engineering), Vittorio Rosellini (Robotics Engineering), Nicola Ricci (Energy Engineering), Alessandro Billi (Aerospace Engineering).

"At Bordeaux airport, our experiment will board a Novespace Airbus A310 Zero G Boeing which, after climbing to an altitude of 7,500 meters, will go into free fall for about 20 seconds, during which weightlessness will be experienced; this will happen 30 times in each of the three planned flights," explains Alessandro Billi, project team leader. "It is at that moment that our experiment can be most effectively tested. The most exciting aspect is that we, the team, will be on board the plane to conduct the test and ensure that the instruments used work smoothly. This is a unique opportunity for us to enhance research in the field of PHPs and to experience personally, at least for a little while, what only astronauts on the space station can feel."


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Erin Saltmarsh from the University of Brighton.

"The creativity of our students, the skills acquired in their courses of study, and their ability to work as part of a team trigger energies and a contagious enthusiasm that regenerate the entire university community," comments Professor Enza Pellecchia, Pro-Rector for the cohesion of the university community and the right to study, who met with the DEPLOY! team members, along with Professors Corrado Priami and Alessio Cavicchi, university delegates for the enhancement and promotion of research and for new entrepreneurial initiatives, to congratulate them. "I sense an atmosphere of growth and the blossoming of talents; I feel that we are moving in the direction indicated by the Rector in his inauguration speech for the academic year."

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The DEPLOY! Project was designed with the aim of promoting multinational collaboration among students, giving them the opportunity to interact with colleagues from other universities and countries to compare their knowledge and strengthen their skills. The team consists of four students from the University of Pisa - team leader Alessandro Billi (Aerospace Engineering), Silvia Picchi (Energy Engineering), Vittorio Rossellini (Robotics Engineering), Nicola Ricci (Energy Engineering) - Erin Saltmarsh from the University of Brighton, and Michele Bocelli, a PhD student from the University of Parma (pictured on the right with the thermal camera). The Pisa team refers to the Department of Energy, Systems, Land, and Construction Engineering (DESTEC) and is coordinated by Professor Sauro Filippeschi.

All information about the project is available at deploy.unipi.it.


Nel prossimo mese di novembre un innovativo dispositivo tecnologico sviluppato dal Dipartimento di Ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni (DESTEC) dell’Ateneo pisano sarà sottoposto a una sperimentazione ideata da sei studenti delle università di Pisa, Parma e Brighton su un volo parabolico dell’azienda Novespace a Bordeaux in Francia. Si chiama DEPLOY! ed è un progetto internazionale di ricerca scientifica e tecnologica selezionato dall’ESA – l’Agenzia Spaziale Europea – nell’ambito del PETRI Programme. Il DEPLOY! Project è l’ultimo di una lunga lista di vincitori provenienti dalle università coinvolte, come Phos, U-Phos e Hympact dall’Università di Pisa e PHP3 da Brighton.

Il soggetto della ricerca è un nuovissimo dispositivo di trasporto di calore chiamato Deployable Pulsating Heat Pipe. La PHP “flessibile” è un dispositivo a primaria applicazione spaziale e ha necessità di essere testato in microgravità. Le sue applicazioni possono essere variabili, ad esempio può essere utilizzata per ripiegare automaticamente i radiatori per ridurre il rischio di collisioni con detriti. Le PHP sono una soluzione altamente promettente per le applicazioni spaziali e terrestri e la loro flessibilità è il prossimo passo evolutivo necessario al loro progresso.

“Nell’aeroporto di Bordeaux il nostro esperimento salirà a bordo di un Boeing dell’Airbus A310 Zero G di Novespace che, dopo essere salito a quota 7500 metri, andrà in caduta libera per circa 20 secondi nei quali si sperimenterà l’assenza di peso; questo accadrà per 30 volte in ognuno dei tre voli previsti – spiega Alessandro Billi, team leader del progetto – È in quel momento che il nostro esperimento potrà essere testato con maggiore efficacia. L’aspetto più emozionante è che noi del team saremo a bordo dell’aereo per condurre il test e verificare che gli strumenti utilizzati funzionino senza intoppi. Per noi è un’opportunità unica per arricchire la ricerca nel campo delle PHP e, personalmente, provare almeno per un po’ ciò che provano solo gli astronauti sulla stazione spaziale”.

“La creatività dei nostri studenti e delle nostre studentesse, le competenze acquisite nei corsi di studio, la capacità di lavorare in team, innescano energie che generano a loro volta un entusiasmo contagioso che rigenera tutta la comunità universitaria – commenta la professoressa Enza Pellecchia, prorettrice per la coesione della comunità universitaria e il diritto allo studio, che ha incontrato il team DEPLOY! insieme ai professori Corrado Priami e Alessio Cavicchi, delegati per la valorizzazione e la promozione della ricerca e per le nuove iniziative imprenditoriali, per complimentarsi con loro – Avverto una atmosfera di crescita, di fioritura di talenti, sento che stiamo andando nella direzione indicata dal Rettore nel discorso di inaugurazione dell’anno accademico”.

Il DEPLOY! Project è stato ideato con lo scopo di favorire una collaborazione multinazionale fra studenti, con l’obiettivo di dare loro la possibilità di interagire con i colleghi di altre università e paesi per confrontare le loro conoscenze e rafforzare i loro pregi. La squadra di ragazzi è composta da quattro studenti dell’Università di Pisa – il team leader Alessandro Billi (Ingegneria aerospaziale), Silvia Picchi (Ingegneria energetica), Vittorio Rosellini (Ingegneria robotica), Nicola Ricci (Ingegneria energetica) –, Erin Saltmarsh dell’Università di Brighton e Michele Bocelli, dottorando dell’Università di Parma (nella foto a destra con la termocamera). Il team pisano fa riferimento al Dipartimento di Ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni (DESTEC) ed è coordinato dal professor Sauro Filippeschi e dal ricercatore Mauro Mameli.

Tutte le informazioni sul progetto sono disponibili sul sito deploy.unipi.it.

Lunedì, 13 Marzo 2023 10:06

Esiste il femminismo in Iraq?

Pisa - Esiste il femminismo in Iraq? Da questa domanda parte il volume "Il mio posto è ovunque. Voci di donne per un altro Iraq" (Astarte Edizioni) che sarà presentato mercoledì 15 marzo alle 17 presso GIARA Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium dell'Università di Pisa (Piazza S. Paolo All'Orto 20).

Insieme all’autrice Silvia Abbà, intervengo all’incontro la professoressa Renata Pepicelli dell’Università di Pisa e Lodovico Mariani dell’organizzazione non governativa Un Ponte Per.
Il volume traccia un quadro dall’indipendenza irachena del 1932 alle proteste dell’ottobre 2019 attraverso storie di donne che parlano del coraggio di far sentire la propria voce, della loro determinazione a essere ciò che desiderano.

La presentazione è organizzata in collaborazione con Un Ponte Per e con il patrocinio dei corsi di laurea in Scienze per la Pace, il Centro interdisciplinare Scienze per la Pace (CISP) e il Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Pisa.

Il libro è il primo della collana “Manifesta” diretta da Renata Pepicelli per Astarte Edizioni, spin off umanistico dell’Ateneo pisano.

 

Quattrocentosedici placche d’ottone, per ricordare i cittadini ebrei ufficialmente censiti a Pisa nel 1938 e colpiti dalle leggi razziali. È questo l’intervento che l’artista Elena Cologni ha progettato per la facciata esterna del Polo della Memoria San Rossore 1938, dove sarà installato prima dell’estate. Un progetto che, a distanza di 85 anni dalla firma di quei provvedimenti, vuole riannodare i fili della memoria e ricordare la comunità ebraica pisana nella sua città e nei suoi luoghi, dove viveva, lavorava e cresceva i propri figli.

416_SR1938, questo il titolo dell’opera, è solo il primo di una serie di interventi che, oltre alla facciata, interesseranno anche il giardino del Polo didattico dell’Università di Pisa: dei gradoni in memoria dei docenti ebrei espulsi dall’Ateneo e un’istallazione in ricordo delle studentesse e degli studenti ebrei stranieri che quelle leggi, firmate dal re nella tenuta di San Rossore, allontanarono da carriere e studi condannandoli, in molti casi, all’inferno dei lager nazisti.

“Con l’installazione di Elena Cologni si rafforza il messaggio di cui il Polo della Memoria - San Rossore 1938 è portatore e si rinnova l’impegno della nostra comunità in difesa dei valori della democrazia, della libertà e del diritto alla dignità di ciascun essere umano – afferma Riccardo Zucchi, rettore dell’Università di Pisa – Di tutto ciò ringrazio il mio predecessore, il professor Paolo Mancarella, che ha fortemente voluto questo progetto, legato al percorso da lui iniziato con la Cerimonia del ricordo e delle scuse del 2018 e proseguito, in tempi più recenti, proprio con l’inaugurazione di questo Polo”.

“Ricordare è riconnettersi con il nostro passato e questo progetto riapre inevitabilmente delle ferite profonde, che fanno parte della memoria sociale – spiega Elena Cologni - Allo stesso tempo, però, questo progetto vuole anche essere fulcro di un dialogo che possa indicare dei percorsi condivisi di attivazione di memoria comunicativa”.

Commissionato dall’Università di Pisa e curato da Alessandro Melis e Ilaria Fruzzetti - soci dello studio Heliopolis 21 Architetti Associati – assieme alla curatrice e critica di arte contemporanea, Gabi Scardi, l’intervento di Elena Cologni è realizzato in collaborazione con la Comunità ebraica di Pisa e con il Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici dell’Ateneo pisano. Il progetto ha avuto inoltre il supporto di Cambridge School of Art, Anglia Ruskin University e Arts Council England (GB).

 


 

Elena Cologni è artista ed accademica, formatasi all’Accademia Brera di Belle Arti, Milano, University of Leeds, ha conseguito un PhD in Arte e Filosofia alla University of the Arts London, dove ha anche ottenuto un post-dottorato su processi di memorizzazione nel presente (con i fondi di Art and Humanities Research Council). Dopo aver ricoperto posizioni all’ Università di Lincoln, all’ Università di Cambridge (GB) e ArtEZ, Univerity of the Arts (NL) ora è Senior Research Fellow con il ruolo di Research and Innovation Lead alla Cambridge School of Art (Anglia Ruskin University). Attraverso la ricerca artistica collabora con accademici per progetti collaborativi su memoria (Rockfluid, Dipartimento di Psicologia Sperimentale, Universta’ di Cambridge, 2011/15), e attaccamento al luogo (2016/19 Centre for Family Research, Cambridge University e Freud Museum, Londra), etica della cura (Homerton College, Cambridge; Drew University; Padiglione Italia, Biennale Architettura 2021). La carriera artistica di Cologni è stata sostenuta da numerose istituzioni tra cui: National Portrait Gallery (Londra), ICA (Londra), Tate Modern (Londra), CCA (Glasgow), Whitechapel Gallery (Londra), The Women’s Art Collection (Cambridge), MKGallery (Milton Keynes), Museums Quartier (Vienna), GAM (Bologna), GAMeC (Bergamo), Padiglione Italia, Biennale di Venezia, 17ª Mostra di Architettura 2021, Triennale di Tournai (Belgio), Fondazione Bevilacqua LaMasa (Venezia). Ha ricevuto numerosi premi e il supporto continuo da parte di Arts Council England e British Council (GB), ha inoltre vinto il prestigioso Getty Research Intitute Grant (Los Angeles 2023).

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