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Comunicati stampa

I mutamenti attivati dal progresso e dalla pervasività delle tecnologie sono talmente dirompenti e rapidi che è stata ipotizzata e in diversi ambiti ormai codificata l’esistenza di una quarta rivoluzione industriale

copertina libro Banti verticale copy

Il volume “La quarta rivoluzione industriale tra opportunità e disuguaglianze” (FrancoAngeli, 2022), curato da Alberto Mario Banti e Michela Lazzeroni del Dipartimento di Civiltà e forme del sapere ed elaborato nell’ambito di un progetto PRA2020 finanziato dall’Università di Pisa, ne analizza il contesto storico-politico ed economico e i cambiamenti prodotti sul piano sociale, spaziale e mediatico. 

Il libro sarà presentato il 14 dicembre alle 16.30 presso l’Auditorium di Palazzo Blu. L'evento sarà aperto dai saluti istituzionali di Giuseppe Anastasi, Delegato per la transizione digitale, Simone Maria Collavini, Direttore del Dipartimento di Civiltà e forme del sapere, Stefano Del Corso, Presidente della Fondazione Pisa, Cosimo Bracci Torsi, Presidente della Fondazione Palazzo Blu, Andrea Madonna, Delegato Unione industriale pisana per l’università. Seguiranno gli interventi di Marco Doria, docente di Storia economica dell’Università di Genova, Monica Morazzoni, docente di Geografia dell’Università IULM di Milano, Andrea Di Benedetto, Presidente del Polo Tecnologico di Navacchio e Carlo Frighetto, Direttore Confindustria Pisa. A moderare l’evento Veronica Neri, Responsabile scientifica del Polo Comunicazione del CIDIC.

Saranno presenti i curatori del volume. Alberto Mario Banti è professore ordinario di Storia Contemporanea e si occupa di storia del nazionalismo europeo ottocentesco e di storia della cultura di massa nell'Occidente contemporaneo. Michela Lazzeroni, professoressa associata di Geografia economico-politica, studia l'impatto territoriale delle nuove tecnologie, gli spazi della cultura e dell'innovazione e la resilienza delle piccole città.

Valorizzando l'apporto di discipline umanistiche e sociali, il libro esplora prospettive di ricerca differenziate finalizzate ad analizzare i mutamenti innescati e percepiti dalla pervasività delle tecnologie 4.0, ponendo l'accento sia sulle potenzialità di impatto che sulle criticità e sulle disuguaglianze sociali e territoriali che possono essere innescate o rafforzate. Il lavoro ha adottato metodologie di analisi che hanno combinato diversi approcci storici, geografici e culturali, proponendosi di osservare i processi in atto, le politiche, le risposte dei territori e degli individui a diverse scale territoriali (scala europea, nazionale, urbana).

Il libro, in formato open-access, è accessibile a questo link.

marradiMonitorare lo stato della pavimentazione stradale tramite sensori posti sulle ruote dei mezzi pesanti. Questa la soluzione innovativa proposta dallo studio a firma di Alessandro Marradi (nella foto), docente presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa, e di Graham Salt e Lily Grimshaw, rispettivamente Technical Director e Pavement Engineer di Geosolve, che si è aggiudicato il riconoscimento come miglior articolo scientifico della sessione “Pavement Condition Measures and Models” di SURF 2022, nona edizione del Symposium on Pavement Surface Characteristics.

“Un’analisi in continuo dello stato di deterioramento delle pavimentazioni stradali – spiega Marradi – è necessaria per programmare interventi di manutenzione tempestivi e che quindi evitino alle amministrazioni costi aggiuntivi. Fino ad ora queste analisi potevano eseguite attraverso strumentazioni in grado di valutare la deformazione della superficie stradale a seguito dell’applicazione di un carico dinamico (Falling Weight Deflectometer, FWD).

È chiaro che in questo modo è possibile valutare solo postazioni puntuali, di solito ogni 50 o 100 metri circa. In ambito urbano invece, data la grande variabilità che caratterizza le condizioni dei sottofondi, è necessario focalizzare l’attenzione su misure continue. La nostra proposta stata quella di sfruttare le nuove tecnologie disponibili, inserendo sensori direttamente all’interno delle ruote di mezzi pesanti, che possano fornire informazioni su molti aspetti dello stato della pavimentazione: non solo le deflessioni prodotte dal carico ma anche indicazioni sulla macrotessitura, la regolarità e la resistenza al rotolamento”.

ruote sensorizzate

Il sistema, che dopo le prime fasi di sviluppo avvenute in Nuova Zelanda è stato testato nelle reti metropolitane di Roma e Firenze, consente di monitorare reti di strade molto ampie (con produttività di 70-150 km al giorno a seconda delle condizioni di traffico), e permette di identificare quali sezioni richiedano eventuali ulteriori indagini di dettaglio, ottimizzando la definizione degli interventi di manutenzione, anche con riferimento alla corretta estensione planimetrica.

“Il lavoro di ricerca e validazione sta proseguendo – conclude Marradi – nel mettere a punto sensori e algoritmi di interpretazione dell’ingente mole di informazioni disponibili, in grado di darci indicazioni sempre più dettagliate. Questo metodo di rilievo, decisamente poco invasivo e ad alta produttività, ci consente anche di determinare il decadimento delle caratteristiche di portanza nel tempo e la loro variabilità lungo l’infrastruttura nel corso delle diverse stagioni e di diverse condizioni meteo. È possibile ipotizzare di dotare alcuni degli autobus urbani di linea di questa tecnologia: questo ci darebbe una mappa in tempo reale e sempre aggiornata dello stato delle nostre pavimentazioni urbane”.

Pisa - Lunedì 12 e martedì 13 dicembre si svolge da remoto e in presenza al Centro Congressi "Le Benedettine" il convegno internazionale "On other shores: Queer Counter-Narratives in Southern Europe and Mediterranean Art History, 1800-2000". L’evento è organizzato nell’ambito del progetto di Eccellenza del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa e ha il patrocinio del CIRQUE Centro Interuniversitario di Ricerche Queer.

La due giorni porterà a Pisa studiose e studiosi internazionali per discutere di arte queer in Europa del Sud e nel Mediterraneo, aree considerate custodi di una più tenace eredità patriarcale rispetto all’Europa nord-continentale o all’asse anglo-americano. Nel corso del convegno si darà conto di una contro narrativa artistica ispirata dal sentimento di non sentirsi a misura della normatività sessuale, di genere o fisica, con un arco temporale che va dalla fine dell’800 al 2000, tra dissimulazione o forme più dissidenti dell’arte negli anni Settanta del XX secolo.

“Il titolo On Other Shores – spiegano gli organizzatori - prende l’espressione idiomatica Essere dell’altra sponda sia letteralmente, nel senso di essere geograficamente decentrati (nel Sud dell’Europa, e lungo le coste del Mediterraneo), sia metaforicamente, nel senso di essere eccentrici rispetto alla normatività eterosessuale”.

 

Per info: https://www.unipi.it/index.php/unipieventi/event/6539-on-other-shores-queer-counter-narratives-in-southern-europe-and-mediterranean-art-history-1800-2000

In occasione del convegno annuale di Assochange è stato premiato il miglior lavoro presentato da studenti universitari italiani partecipanti allo Student Contest “Ritorno dal futuro: costruire nuove organizzazioni”. Ai primi due posti si sono posizionati due gruppi di studentesse dell’Università di Pisa, appartenenti corso di “Organizzazione aziendale e sistemi informativi”, tenuto dai professori Federico Niccolini e Sara Scipioni: si tratta del team composto da Alice Cavaliere e Marika Meriggi e del team composto da Linda Checchi, Alice Gerardi, Arsenida Mataj ed Eleonora Migali.

Il Contest, giunto alla quinta edizione, è promosso da Assochange e ASSIOA (Associazione Italiana di Organizzazione Aziendale) ed è rivolto agli studenti dei corsi di Organizzazione Aziendale, Comportamento Organizzativo, Gestione delle Risorse Umane e Cambiamento Organizzativo delle Università o dei Dipartimenti associati ad Assochange. Alla competizione hanno partecipato studenti appartenenti a diversi Atenei italiani, toccando temi quali Artificial intelligence, Big Data ed Enterprise Resource Planning avanzati, applicati a casi studio reali e immaginati.

Il tema dell’anno 2022 è stato incentrato sull’analisi delle possibili modalità organizzative da implementare per far evolvere il modo di lavorare nelle aziende dopo l'esperienza del Covid-19, ovvero l’adattamento dei modelli di gestione del cambiamento, da sempre pensati per le grandi aziende, alle esigenze delle PMI e della Pubblica Amministrazione. Ai ragazzi è stato richiesto di inviare un video di massimo cinque minuti in cui si toccassero i temi sopra citati, che sono stati valutati in merito alla pertinenza dei contenuti dell’elaborato rispetto al tema del contest e all’innovatività dell’elaborato e delle modalità di presentazione.

Alice Cavaliere e Marika Meriggi si sono classificate al primo posto con un video concentrato sui temi della cybersecurity e la logistica portuale, dal titolo “Cyber-Porto del futuro”. All’interno del video, un’approfondita analisi delle problematiche e possibili risoluzioni relative a cyber-attacchi e della gestione portuale intelligente, oltre alla proposta di una innovativa block-chain portuale per il Porto del futuro.

Linda Checchi, Alice Gerardi, Arsenida Mataj ed Eleonora Migali, classificate al secondo posto, hanno presentato un video dal titolo “Metaverso e CRM”, in cui hanno approfondito l’importanza della gestione delle relazioni con clienti finali, ma anche di quelle dei fornitori appartenenti alle supply chain di grandi supermercati, quali Tesco, e come questa possa evolversi all’interno del futuristico – ma ormai reale – metaverso.

I professori ringraziano tutti gli altri studenti che hanno partecipato attivamente al concorso con le loro produzioni video - Lorenzo Ansaldo, Alessandra Bellini, Alessio Bibbiani, Marta Giannaccari, Andrea Forconi, Alessio Marino, Gianmaria Zanetti, Marina Lugli, Leonardo Pacini, Emanuele Salvato e Giovanni Troia – e si congratulano con le vincitrici nazionali, che hanno ricevuto come riconoscimento una targa e un attestato di merito dagli organizzatori del Contest.

Pisa University Press, anche quest’anno, sarà tra i protagonisti della fiera internazionale della piccola e media editoria “Più Libri più Liberi” che si svolgerà a Roma dal 7 all’11 dicembre. La casa editrice dell’Università di Pisa sarà presente allo stand Upi-University Press Italiane (n. B66/B68) con una selezione del proprio catalogo e tutte le ultime novità editoriali.

Tra queste, particolare attenzione è stata riservata all’ampia produzione del Cisp-Centro interdisciplinare di Scienze per la Pace, oggi purtroppo di estrema attualità (“Per un mondo libero dalle armi nucleari”, “Difendersi senza aggredire”, solo per citarne alcuni), all’edizione aggiornata della Costituzione Italiana e alla sua traduzione in lingua ucraina. Spazio sarà anche dedicato all’editoria tradizionale con i volumi della collana “Greco, Arabo, Latino. Le vie del sapere” e a titoli quali “La storia della Medicina. Dagli egizi al XX secolo” e “Il Potere del pifferaio magico. Dalle fake news al populismo digitale: la risposta della scienza”.
Non solo: sabato 10 dicembre alle 18 (Sala Marte) animerà il programma culturale della fiera con la conversazione attorno al volume “Matteotti si racconta. La vita, gli studi, la politica”. Interverranno Stefano Caretti (autore con Jaka Macuk del cofanetto in 5 tomi), e il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo. Modera Pietro Finelli (direttore Domus Mazziniana di Pisa).

Il libro “Matteotti si racconta. La vita, gli studi, la politica”
Un viaggio alla scoperta delle principali tappe del percorso umano e intellettuale del deputato socialista, visto non più solo come vittima e martire del Fascismo. Un viaggio che si compie attraverso la voce stessa di Matteotti, in un continuo scambio tra il Giacomo intimo (compresi gli scambi con l’amatissima moglie Velia Titta o con l’amico Filippo Turati) e i temi dell’azione politica. Ogni volume tematico è, infatti, una raccolta di testi matteottiani, contestualizzati e selezionati.

Stefano Caretti, ordinario di Storia contemporanea ed autore di numerosi saggi sulla storia del socialismo, ha pubblicato le Opere di Giacomo Matteotti in 13 volumi (Pisa, Nistri-Lischi e poi Pisa University Press, 1983-2020). È presidente del Centro studi e documentazione "Sandro Pertini".
Jaka Macuk, dottorando all’Università di Bologna, ha compiuto i suoi studi in Italia e all’estero su temi di filosofia teoretica e di filosofia della storia, ottenendo numerosi riconoscimenti. Si è interessato alla figura di Giacomo Matteotti attraverso articoli, convegni e conferenze in vari Istituti scolastici.
 

Nata con l’obiettivo di preparare studenti del settore informatico ad affrontare colloqui con aziende Big tech come Apple, Google, Microsoft, Amazon e Netflix, Superhero Valley è una community online, gratuita e senza scopo di lucro.

Il progetto è nato due anni fa dall’idea di quattro studenti del Dipartimento d’Informatica dell’Università di Pisa, che oggi svolgono ricerca o lavorano in questo ambito. Alessandro Berti, 28 anni di Piombino, è dottorando in computazione quantistica presso l'Università di Pisa e attualmente sta svolgendo un semestre all’estero al Fermilab di Chicago. Luca Corbucci, 27 anni di Viterbo, è anche lui dottorando in Informatica presso l’Ateneo pisano. Remo Andreoli, 26 anni di Pontedera, sta svolgendo il dottorato in Cloud Computing alla Scuola Superiore Sant'Anna in collaborazione con i ricercatori di Ericsson Research. Eugenio Paluello, 29 anni di Spoleto, sta invece lavorando per una multinazionale in ambito blockchain.

"Durante l'università ci scordiamo che oltre allo studio è importante poter fare esperienze lavorative - spiega Luca Corbucci - e allora perché non puntare in alto e provare a farle in una delle compagnie tecnologiche più grandi del mondo? Con la nostra community, siamo qui per informare e formare i nostri coetanei su queste opportunità".

Superhero valley conta oggi più di 1400 iscritti da tutta Italia e ha ricevuto il supporto di docenti dell’Università di Pisa, Statale di Milano, Sapienza di Roma, Università di Trento, Università di Padova, Ca' Foscari di Venezia, Università di Torino.

"Abbiamo aiutato a rendere il profilo professionale degli iscritti sempre più attraente per le grandi multinazionali della tecnologia - racconta Remo Andreoli - mettendoli anche in contatto con molti ingegneri italiani che già lavorano in queste aziende e che possono spiegare questi lavori meglio di chiunque altro". Da quest’anno, infatti, la community offre anche un programma di mentoring, attraverso cui le studentesse e gli studenti possono essere seguiti durante il loro percorso formativo da un ingegnere che lavora presso una delle grandi aziende tecnologiche della Silicon Valley.

"Abbiamo una visione circolare - conclude Alessandro Berti, a proposito del futuro - e la nostra speranza è che le ragazze e i ragazzi, dopo mesi o anni di lavoro in questi contesti altamente specializzati, possano rientrare in Italia e portare con sé la mentalità e le competenze acquisite per contribuire allo sviluppo tecnologico delle aziende nostrane".

L'Università di Pisa aderisce anche quest'anno al progetto di Save the Children "Volontari e Volontarie per l'educazione" che ha come obiettivo il recupero degli apprendimenti e della motivazione allo studio di bambini e adolescenti, dai 9 ai 17 anni. Il progetto prevede di affiancare stabilmente un/a volontario/a, adeguatamente formato/a, a un singolo bambino/adolescente o a un piccolo gruppo di bambini/adolescenti per l’accompagnamento allo studio online.

Da dicembre 2020 grazie anche al coinvolgimento delle università, sono stati supportati più di 3100 bambini e bambine, ragazzi e ragazze, attraverso il coinvolgimento di oltre 1600 volontari/e. Ciascun volontario/a viene accompagnato durante l’esperienza nel rafforzamento delle sue competenze attraverso una formazione iniziale obbligatoria, incontri di approfondimento tematici e in itinere durante lo svolgimento dei tutoraggi.

Già nello scorso anno accademico Pisa ha partecipato, con l'adesione di circa 60 studenti.

Maggiori informazioni sono alla pagina di Save the Children dedicata al progetto, dove si trova anche il form di iscrizione

 

kitvolontari VPE Volontar per educazione

Leggi la sintesi del Report per le università.

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