Duemila studenti hanno sostenuto i test per l’accesso a Medicina e a Medicina veterinaria
Sono terminate sabato 22 aprile le prove per l’accesso ai corsi di laurea a numero programmato in Medicina e Chirurgia, in Odontoiatria e Protesi dentaria e in Medicina veterinaria, distribuite in dieci sessioni mattutine o pomeridiane programmate al Polo Porta Nuova. Gli iscritti per l’Università di Pisa erano complessivamente 2.049, di cui 1.545 per i Test On Line Cisia Medicina (TOLC-MED) e 504 per i Test On Line Cisia Veterinaria (TOLC-VET). I posti provvisoriamente assegnati, in attesa che vengano confermati dal Ministero, sono per Medicina e Chirurgia complessivamente 292, gli stessi dello scorso anno; per Odontoiatria e Protesi dentaria sono 22, con 5 in più dello scorso anno; per Medicina veterinaria sono 69 e 6 in più dello scorso anno.
Da quest’anno le prove di Medicina e Medicina veterinaria hanno cambiato completamente volto, passando dal test cartaceo sostenuto in un’unica data a inizio settembre a quello on line, svolto in presenza avvalendosi della piattaforma fornita dal Consorzio CISIA, in due appuntamenti previsti ad aprile e a luglio. Per la sessione d’aprile gli studenti hanno svolto una sola prova, ma potranno ripetere il test nella sessione che si svolgerà dal 15 al 25 luglio. Gli studenti che chiederanno di essere inseriti in graduatoria potranno poi scegliere il test migliore tra quelli svolti nei precedenti due anni e quindi tra un massimo di quattro test sostenuti. Altra novità significativa è che da quest’anno sono ammessi ai test anche gli studenti di quarta superiore e già nella sessione di aprile per l’Università di Pisa sono stati circa 300 gli iscritti nati dopo il 1° gennaio del 2005.
I TOLC 2023 si compongono di 50 quesiti, con 90 minuti a disposizione, suddivisi in quattro sezioni: comprensione del testo e conoscenze acquisite (7 quiz), biologia (15), chimica e fisica (15), matematica e ragionamento (13).
La graduatoria dei test sarà unica e nazionale, quindi non per singole università, e sarà pubblicata il 5 settembre, ordinata in base al miglior risultato ottenuto dai candidati nei vari TOLC sostenuti.
“Con la sessione di aprile – ha dichiarato il professor Riccardo Ruffoli (nella foto a lato), presidente del corso di laurea in Medicina e Chirurgia – è iniziata una nuova esperienza per quanto riguarda l’accesso al corso di laurea. Per la prima volta il test non si svolge più in unico evento e questa novità introdotta dal Ministero consente a coloro che partecipano al TOLC di ridurre in maniera significativa il livello di ansia e di stress che fino allo scorso anno caratterizzava inevitabilmente la prova. Con le nuove modalità, infatti, la persona che intende partecipare alla graduatoria, prevista per settembre e utile per entrare a far parte del corso di studio, potrà presentarsi a più TOLC, in modo poi da essere nella graduatoria con il punteggio migliore conseguito, al massimo, nelle quattro prove precedenti la selezione. Nel complesso il test ha subito importanti modifiche in ordine ai contenuti presentati e alle modalità di svolgimento della prova, ma rimane abbastanza simile a quello degli anni precedenti. Il mio augurio più sincero è che la nuova organizzazione rappresenti, per coloro che desiderano intraprendere gli studi universitari in questo ambito, uno strumento più idoneo ad affrontare questo delicato passaggio personale in maniera meno stressante e più adatta a valorizzare le proprie competenze e la propria preparazione”.
Ecografia in Ematologia
Sede
Dipartimento di Medicina Clinica e sperimentale
Obbiettivo del corso
Il corso ha come obiettivo quello di fornire nozioni teorico–pratiche dell’ecografia diagnostica in ematologica. In particolare, la finalità del corso è di far acquisire al medico conoscenze teorico pratiche atte ad effettuare un esame ecografico nei pazienti affetti da patologie ematologiche mediante esecuzione di esami specialistici avanzati di ecografia che vengano applicati allo studio dei linfonodi, dei parenchimi addominali, dell’intestino, del torace e dei tessuti superficiali che possono essere sede di coinvolgimento delle malattie onco-ematologiche.
Verrà insegnato come fare la diagnosi differenziale ecografica tra coinvolgimento d’organo da parte della malattia ematologica vs le possibili complicanze legate alle chemioterapie.
Verrà insegnato il ruolo dell’ecografia nell’ affrontare le complicanze legate al trapianto di midollo ed alla chemioterapia intensiva. Verranno inoltre approfondite le nozioni in merito all’utilizzo della elastonografiaepato-splenica con i software di ultima generazione e del mezzo di contrasto ecografico di II generazione (con riferimenti alle linee giuda EFSUMB europee).
Il corso è rivolto ad ematologi e radiologi
Requisiti per l'ammissione
Sono ammessi i candidati, anche cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione Europea, in possesso, alla data di scadenza del Bando, del seguente Diploma di Laurea o titolo equivalente conseguito in Italia o all’estero:
- Laurea magistrale: Medicina e Chirurgia (LM-41)
- Laurea vecchio ordinamento: Medicina e Chirurgia
Durata
Il corso inizierà il 9 maggio 2024 e terminerà il 30 novembre 2024. Per un totale di 60 ore - CFU 10
Scadenza domanda di ammissione
17 aprile 2024
Costo
€ 1300,00
Bando e moduli
Contatti
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Problem Solving e creatività - corso di formazione del CISP
Il Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace, all'interno della sua Scuola triennale Formatori e Formatrici, organizza il corso di formazione dal titolo "Problem Solving e creatività" a Pisa il 13 maggio 2023e online il 22, 23 e 29 maggio 2023.
I processi per raggiungere gli obiettivi superando gli ostacoli e la creatività sono due aspetti della pratica professionale (e non solo) strettamente connessi uno con l’altro. Questo corso intende affrontare entrambi, esplorando i blocchi che spesso ci poniamo noi stessi/e, inconsapevolmente, ed allenando le potenzialità creative di cui tutti e tutte disponiamo.
Nel primo modulo saranno analizzati alcuni schemi di tipo reattivo, cognitivo, emotivo e relazionale che ci rendono difficile risolvere i problemi o ce li fanno apparire come insormontabili e saranno offerti strumenti per affrontarli in modo efficace.
Nel secondo modulo impareremo a conoscere ed esprimere le proprie potenzialità creative e a destrutturare le resistenze interne per consentire al processo creativo di fluire libero. Saranno approfondite le potenzialità pratiche della creatività nei rapporti personali e lavorativi, nella soluzione di problemi, nella gestione costruttiva dei conflitti, nell’innovazione e creazione di nuove idee.
Un professionista e una professionista nel campo della formazione ci guideranno in questo percorso, alternando presentazioni, esercitazioni pratiche e lavori di gruppo.
Il corso ha una durata complessiva di 16 ore, divise in due moduli di 8 ore, il primo in presenza e il secondo online. È possibile iscriversi sia a tutto il corso, sia ai singoli moduli.
MODULO 1: "Evolversi in Problem Solver” (Paolo Carnicelli)
MODULO 2 (online): “Allenare la creatività” (Francesca Casini)
Il corso è aperto a tutti/e coloro che desiderano scoprire e rafforzare le competenze personali e relazionali, da utilizzare nella propria vita privata o professionale.
Il corso è destinato inoltre a chi, nel proprio contesto professionale, lavora con gruppi o singoli in apprendimento o crescita personale (quali insegnanti, formatori o formatrici, educatori/trici, counselor, coach, ecc.), ma costituisce un’occasione di apprendimento o di aggiornamento per chiunque si trovi, nel proprio contesto professionale o associativo, a interagire con colleghi/e o gruppi di lavoro.
Per informazioni: https://cisp.unipi.it/formazione/i-corsi-della-scuola/corso-problem-solving-e-creativita/
Un accordo tra Università di Pisa e Associazione culturale Scholé per la promozione di studi filosofici, umanistici e scientifici
L’Università di Pisa e l’Associazione Culturale Scholé di Roccella Jonica hanno firmato un accordo quadro per la promozione degli studi filosofici, umanistici e scientifici. L’intesa giunge a coronamento di un partenariato già in atto da alcuni anni, ma non ancora formalizzato tra i due Enti. «È un traguardo prestigioso, cui teniamo moltissimo e che rappresenta un riconoscimento importante del lavoro culturale che Scholé svolge quotidianamente» - così commentano i membri del Direttivo dell’Associazione”.
È stato grazie a Remo Bodei, già direttore della Scuola Estiva e docente dell’Università di Pisa e della Scuola Normale Superiore, che i rapporti tra Roccella e Pisa si sono saldati per poi infittirsi negli ultimi tempi. Ormai dal 2017 Giancarlo Cella, fisico dell’Università di Pisa e dell’INFN, nonché coordinatore del progetto “Virgo” sulle onde gravitazionali, dirige i seminari di fisica che Scholé svolge nelle scuole, e dalla fine del 2020 Bruno Centrone, docente di Storia della filosofia antica presso l’Ateneo pisano, è il direttore della Scuola Estiva “Remo Bodei”.
Tantissime sono state inoltre le partecipazioni di studenti pisani alle iniziative organizzate da Scholé (Scuola Estiva, WE filosofici) e preziosi sono stati i contributi da parte di studiose e studiosi: gli ultimi in ordine di tempo sono stati quelli di Chiara Bodei, informatica e Presidente del Sistema museale d’Ateneo e di Sergio Giudici, fisico e direttore del Museo degli Strumenti di Fisica, entrambi protagonisti della Scuola Estiva 2022 dedicata al tema della “Techne” (Tecnica). A breve, sarà invece lanciata, sempre in stretta collaborazione con l’Università di Pisa, la XIV edizione della Scuola Estiva sul tema “Physis” (Natura).
Escursione del CAI in bici e canoa a Massaciuccoli
Il 14 maggio il Club ALpino Italiano organizza un'escursione in bici e canoa a Massaciuccoli, riservata agli studenti unipi .
Il programma prevede una passeggiata in bici lungo un percorso pianeggiante (e per lo più protetto e dedicato) da Pisa all’abitato di Massaciuccoli e ritorno. Sul lago è prevista una escursione in canoa/Kayak di circa 1h. Pranzo al sacco.
Distribuzione Borracce Unipi per gli studenti: i prossimi appuntamenti
Dopo il grande successo della prima distribuzione di borracce al Polo Piagge durante la Giornata Mondiale dell'Acqua, la Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA) sarà in "tour" per continuare la distribuzione nei poli didattici di Ateneo.
L'iniziativa ha come obiettivo quello di sensibilizzare la comunità studentesca e universitaria in senso più ampio sull'utilizzo dei 23 erogatori installati nei luoghi UNIPI riducendo così il consumo di plastica monouso.
Gli erogatori distribuiscono gratuitamente l’acqua potabile dopo averla trattata con un sistema di filtri a carboni attivi che riduce il cloro residuo e gli eventuali odori sgradevoli lasciando inalterato il contenuto dei sali minerali.
Dove e quando
Polo Fibonacci -17 aprile (ore 13)
Polo Logistico di Livorno - 18 aprile (ore 13)
Polo B Ingegneria - 20 aprile (ore 13:30)
Polo San Rossore - 3 maggio (ore 13)
Polo Porta Nuova - 11 maggio (ore 13:30)
Agricoltura, scienza, innovazioni e comunicazione
Nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, a Firenze, venerdì 14 aprile si è svolta la cerimonia di Inaugurazione del 270° anno accademico dell'Accademia dei Georgofili.
Dopo il saluto delle autorità e la relazione del Presidente, il professor Amedeo Alpi, vice presidente dell’Accademia dei Georgofili e presidente della Sezione Centro – Ovest, ha tenuto una prolusione dal titolo “Agricoltura, scienza, innovazioni e comunicazione”.
Nel corso della cerimonia sono stati consegnati i diplomi ai nuovi Accademici Onorari, Emeriti e Ordinari e il riconoscimento al “Merito Georgofilo” e il “Premio Antico Fattore”.
"Si parla e si scrive spesso di agricoltura nel nostro paese e in modi anche molto variegati, finalizzando l'attività nei campi agli obiettivi più diversi, spesso alla gastronomia, talvolta al paesaggio, oppure alle tradizioni locali o al ruolo multifunzionale utile a garantire la sopravvivenza socio-economica di aree rurali ormai spopolate e in crisi. È questa l'agricoltura? Certamente si.
Tuttavia non sarà sfuggito a molte persone, soprattutto con un bagaglio formativo specifico, che questa "narrazione" risulti parziale o, addirittura, manchi di considerazioni globali indispensabili. Pertanto, in questa sede potremmo tentare di colmare la lacuna? Il programma è molto ambizioso, ma possiamo provarci, cominciando da alcuni dati statistici che servono da riferimento insostituibile"
Amedeo Alpi, già docente e preside della Facoltà di Agraria dell'Università di Pisa, è stato insignito nel 2004 con l'Ordine del Cherubino
Leggi il testo intergrale della prolusione
CESVOT, indagine sul volontariato: mezzo milione di toscani pronti a dare mano
La mancanza di volontari, questo il tema del convegno "Sentirsi parte. Il volontariato dalla dimensione individuale a quella collettiva" che si è tenuto presso l’Auditorium dell’Innovation Center (Lungarno Soderini 21) il 13 aprile. È un argomento che sta diventando cruciale, non solo per gli enti del terzo settore della nostra regione, ma per la tenuta e la salute dell’intera società. Cesvot, Regione Toscana e Università di Pisa hanno approfondito la questione mettendo in campo alcune ricerche ed indagini. Per esempio si è cercato di comprendere meglio chi sono, oggi, i potenziali volontari, quale volontariato hanno in mente, come fare ad entrare in relazione con loro e come devono cambiare le organizzazioni per risultare ancora attrattive.
“Questo convegno è l’occasione per confrontarsi sul futuro del volontariato, capire chi sono i potenziali volontari e come intervenire per fare in modo che la loro spinta di cittadinanza attiva e solidarietà non vada dispersa ma possa mettere in circolo nuove energie per l’intera società. Abbiamo creato un’occasione di confronto aperta a tutti unendo il mondo del terzo settore, quello della ricerca e delle istituzioni e ci auguriamo una costruttiva e stimolante partecipazione che possa portare a immaginare e progettare nuove pratiche di partecipazione collettiva” spiega Luigi Paccosi, presidente Cesvot.
Luigi Paccosi, presidente Cesvot.
“Quando si dice che il volontariato rappresenta un patrimonio insostituibile, per il Paese e in particolare per la Toscana, che è una delle regioni con il più alto tasso di partecipazione, si rischia forse di non comprendere bene cosa questo significa. Per esempio senza il supporto del volontariato al sistema sociosanitario tanti importanti servizi alla persona non sarebbero possibili, così come senza i circoli o le associazioni di promozione sociale le nostre comunità si svuoterebbero di tante iniziative solidali e occasioni di socialità. Gli esempi potrebbero continuare, dalla cooperazione internazionale fino alle associazioni che si occupano di sport per tutti”. - dichiara l’assessora regionale alle politiche sociali e al terzo settore Serena Spinelli - “Migliaia di volontari e volontarie che dedicano impegno e tempo a prendersi cura, in mille modi diversi, della nostra comunità e di ciò che la circonda. Come Regione vogliamo continuare a valorizzare questo patrimonio, perché il presente e il futuro di una società inclusiva e coesa passa proprio dalla volontà di tanti e tante di sentirsi parte di essa e dalla capacità del settore pubblico, mantenendo il proprio ruolo di programmazione, di attivare sinergie sempre più solide con la straordinaria rete del volontariato e in generale con il vasto mondo del terzo settore”. - conclude l’assessora Serena Spinelli.
La tavola rotonda
Il convegno si è aperto con i saluti istituzionali di Luigi Paccosi, presidente Cesvot, Eugenio Giani, presidente Regione Toscana. In apertura, la relazione di Andrea Salvini, professore di Sociologia generale, Dipartimento di Scienze politiche, Università di Pisa, intitolata “Ripensare il volontariato. Dilemmi e scenari possibili”. Il convegno è proseguito con la tavola rotonda moderata da Elisabetta Soglio, responsabile “Corriere della Sera Buone Notizie” che ha coinvolto Tania Cappadozzi, prima ricercatrice Istat; Adriana Schiedi, professoressa di Pedagogia generale e sociale, Dipartimento Jonico in Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo, Università di Bari Aldo Moro; Francesco Vasca, professore di Automatica, Dipartimento di Ingegneria, Università del Sannio; Gabriella Punziano, professoressa di Sociologia generale, Dipartimento di Scienze sociali, Università di Napoli Federico II; Riccardo Bonacina, founder and editorial coordinator di “Vita non profit”; Gianluca Mengozzi, portavoce Forum Terzo settore Toscana; Paolo Balli, direttore Cesvot; ha concluso i lavori Serena Spinelli, assessora alle Politiche sociali, Regione Toscana.
I numeri della ricerca “La differenza dei potenziali. Come cambia la propensione dei cittadini toscani al volontariato”.
L’occasione di confronto del convegno avviene in occasione della pubblicazione dell’indagine “La differenza dei potenziali. Come cambia la propensione dei cittadini toscani al volontariato” pubblicata da Cesvot e condotta da Andrea Salvini del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. Il volume si divide sostanzialmente in due parti. La prima è dedicata interamente alla presentazione dell’indagine e dei suoi risultati. La seconda parte è costituita dai contributi di Riccardo Bonacina, Riccardo Guidi, Gabriella Punziano, Adriana Schiedi, Francesco Vasca.
Il professor Andrea Salvini.
Studiare la propensione al volontariato e le caratteristiche dei “volontari potenziali” diventa rilevante alla luce delle dinamiche di riduzione della quota dei cittadini toscani che dichiarano di svolgere attività di volontariato in organizzazioni: secondo i dati Istat, nel 2007 tale quota era pari all’11,1% sul totale della popolazione, nel 2019 tale quota scende al 10,5% (344mila volontari in organizzazioni) e nel 2021 al 7,9% (258mila volontari in organizzazioni). L’indagine ci aiuta a comprendere essenzialmente il bacino di cittadini che, se opportunamente intercettati e motivati, potrebbero decidere di impegnarsi nel volontariato organizzato, in modo che gli enti del terzo settore siano in grado di porsi e proporsi nei confronti dei nuovi volontari.
Ecco in sintesi i principali risultati emersi dall’indagine che ha una popolazione di riferimento costituita dai cittadini toscani compresi tra 18 e 70 anni:
1) la stima della popolazione che svolge attività di volontariato in ets. Si tratta del 10,7% (in valore assoluto, 262.017 cittadini). Si tratta di un dato importante e positivo, perché si allinea al dato Istat del periodo della pandemia;
2) la stima della popolazione che svolge attività di volontariato ma non in ets. Si tratta del 5,9% (in valore assoluto, 144.476 cittadini);
3) la stima dei volontari potenziali. Si tratta del 20,8% della popolazione (in valore assoluto, 510.371 cittadini) Altissima tra i rispondenti disponibili a svolgere volontariato la fascia giovanile dai 18 ai 24 anni che arriva al 36,9%. Le preferenze relative ai settori di intervento sono: assistenza sociale e protezione civile (21.9%), cultura, sport e attività ricreative (21.9%), sanità (15.8%), ambiente (14.5%) e istruzione e la ricerca (11%).
La percentuale dei volontari potenziali si riduce a 7,1% (173.144 cittadini) se si considerano solo coloro che si dichiarano disponibili “senza condizioni”, e che dunque potrebbero essere “pronti”, se adeguatamente intercettati dalle organizzazioni, a operare in un ets.
4) le condizioni (principali) che non consentono ai volontari potenziali di tradurre la propria disponibilità (potenziale) nella decisione effettiva e concreta di impegnarsi in attività di volontariato in ets. Tali condizioni riguardano la difficile compatibilità con gli impegni familiari (30.5%) e di lavoro (33.7%);
5) l’eventuale preferenza (da parte dei cittadini che non svolgono volontariato) a svolgerlo in ets o in modalità alternative (non organizzate). Il 40% della popolazione toscana, se dovesse decidere in futuro di fare volontariato, lo farebbe in un ets. Il 37%, se dovesse decidere di fare volontariato, lo farebbe in forme non organizzate.
I volontari potenziali
Cosa chiedono i volontari potenziali? Flessibilità sui tempi (30,8%), innovazione nell’organizzazione e nei progetti (19,3%), valorizzazione delle proprie competenze (19,1%), coinvolgimento nelle attività di informazione su attività e iniziative (15,2%).
Quello che emerge dalle risposte all’indagine è che oggi fare volontariato è sì un’espressione pragmatica di solidarietà e di utilità sociale che tuttavia deve combinarsi con il benessere personale; il sacrificio è sostituito dalla gratificazione, la dedizione è sostituita dalla discontinuità, cioè dalla necessità di rendere compatibile l’attività di volontariato con le altre attività della propria vita. L’appartenenza si realizza senza “identificazione” nei valori dell’associazione. Infine, la gratuità viene riconsiderata alla luce dei costi che i volontari si assumono nello svolgimento delle attività volontarie, costi di cui sempre più spesso si chiede una qualche forma di compensazione (monetaria o meno). Il volontariato in organizzazione diviene così una modalità tra le molte possibili, di realizzazione identitaria e personale. Le statistiche cominciano a raccontare dell’esistenza di un volontariato diverso più confacente alle sensibilità attuali, quello chiamato “personale” o “fai da te”, e comunque non svolto in organizzazioni e non in ets.
(Fonte: Ufficio Stampa CESVOT).
Nuova scoperta sullo sviluppo del cervello visivo nei neonati di 4 settimane
Già a quattro settimane di vita, le aree del cervello del neonato che presiedono all'analisi della visione del movimento sono mature e simili a quelle dell'adulto. Questo è il risultato straordinario di una ricerca scientifica sull'evoluzione delle aree cerebrali coinvolte nella visione nei neonati appena nati, iniziata 15 anni fa e destinata ad aprire scenari sempre nuovi.
Lo studio, intitolato "Development of BOLD response to motion in human infants" e pubblicato in questi giorni sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Neuroscience, è stato condotto dal team di ricercatrici italiane composto dalle dott.sse Laura Biagi, Michela Tosetti (Laboratorio di fisica medica e risonanza magnetica dell'IRCCS Stella Maris di Pisa), Sofia Allegra Crespi (Dipartimento di Psicologia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano) e coordinato dalla professoressa Maria Concetta Morrone (Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell'Università di Pisa).
Lo studio dimostra, abbassando ulteriormente il limite di età di sviluppo di queste aree cerebrali, come a quattro settimane dalla nascita siano già mature e non, come si pensava in precedenza, si sviluppino successivamente grazie alle interazioni che il neonato ha con il mondo esterno.
"Comprendere la parcellizzazione delle aree cerebrali nei neonati e come queste maturino nelle prime settimane di vita ha importanti implicazioni cliniche” - commenta il team di ricerca tutto al femminile - "Ad esempio, può aiutare a prevedere le conseguenze di un danno perinatale e il suo esito, nonché a guidare i medici verso nuovi approcci riabilitativi più specifici ed efficaci se realizzati durante determinate finestre temporali dello sviluppo".
Il progetto di ricerca
La ricerca ha preso il via nel 2008 e ha prodotto la sua prima pubblicazione nel 2015 su PLOS Biology, dimostrando per la prima volta che le aree cerebrali della visione erano già formate e simili a quelle di una persona adulta già a 7 settimane di vita. Questo primo lavoro ha anche prodotto le prime mappe della funzione corticale visiva dei neonati. Nella presente ricerca, il team ha deciso di estendere i propri studi a neonati ancora più giovani, a partire dalle 4 settimane di età.
Il team di ricercatrici ha utilizzato la Risonanza Magnetica funzionale per registrare l'attività cerebrale dei neonati mentre osservavano stimoli visivi. Una scelta che si è dimostrata di grande rilevanza per la riuscita dello studio, anche se è stata una sfida la gestione di bambini così piccoli, da mantenere svegli, collaborativi e impegnati attivamente nell’osservazione degli stimoli visivi in un ambiente non facile come quello della Risonanza Magnetica. I neonati, rassicurati dalla presenza e dal contatto con la mamma, seguivano con lo sguardo, su uno schermo, dei punti luminosi che si muovevano in modo casuale o in traiettorie coerenti.
I risultati
I risultati dello studio hanno dimostrato che, proprio come negli adulti e nei neonati più grandi, anche i bambini di 4 settimane di età mostrano maggiori risposte al movimento coerente rispetto a quello casuale in un'ampia rete di aree cerebrali, comprese quelle associate alla percezione del corpo e al sistema vestibolare.
Il team ha incluso nella ricerca circa 20 bambini, di cui 12 pubblicati nel primo lavoro e altri 8 soggetti inclusi in questo secondo lavoro con i neonati più piccoli.
Anche in questa nuova avventura le ricercatrici sono riuscite a dimostrare che a questa età molto precoce, le principali aree corticali associative deputate alla percezione del movimento sono delineate e rispondono a stimoli visivi di movimento.
Link a progetto di ricerca:
https://www.jneurosci.org/content/early/2023/03/30/JNEUROSCI.0837-22.2023
Fonte: Ufficio Stampa IRCCS Fondazione Stella Maris
Eight students from the University of Pisa went to Brussels for the first Circle U. MUN (6 April 2023)
Read more: https://www.unipi.it/index.php/english-news/item/25614-eight-students-from-the-university-of-pisa-went-to-brussels-for-the-first-circle-u-model-united-nations-mun