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Comunicati stampa

Dascenzi.jpgSi è spento nei giorni scorsi, in modo inatteso a Stoccolma il collega professore Carlo D’Ascenzi.

Nato ad Orbetello nel 1960, dopo la laurea in Medicina Veterinaria presso l’Università di Pisa, Carlo D’Ascenzi si è specializzato in Ispezione e igiene degli Alimenti di Origine Animale, campo nel quale ha proseguito la sua formazione e sviluppato le sue competenze scientifiche e didattiche come professore associato del Dipartimento di Scienze Veterinarie in ruolo.

Nel campo dell’ispezione e delle tecnologie legate alle trasformazioni alimentari Carlo D’Ascenzi ha sviluppato competenze molto puntuali, concentrando la sua attenzione sugli aspetti legati alla salute dei consumatori, e, allo stesso tempo, alla salvaguardia e alla codifica delle caratteristiche peculiari dei prodotti tradizionali e tipici del sistema agro-alimentare italiano e toscano in particolare e, più di recente del mondo dell’apicoltura. È entrato nei ruoli di ricercatore universitario nel 1994 per poi rivestire la carica di professore associato di Ispezione degli Alimenti di Origine Animale dal 2001 fino ad oggi. Era presidente della Società Scientifica Veterinaria per l’Apicoltura (SVETAP) attiva nella valorizzazione delle competenze veterinarie applicate al campo della tutela del patrimonio apistico, della salute delle api, della sicurezza alimentare e della salute pubblica in ottica one health e direttore del Centro di Riferimento Regionale per la Progettazione e la Gestione della Formazione in Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare (CERERE). E’ stato apprezzato docente di molti insegnamenti dei corsi di laurea in Medicina Veterinaria e in Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali. Docente nelle Scuole di Specializzazione del Dipartimento di Scienze Veterinarie, la sua competenza era riconosciuta in Ateneo e richiesta da altri Dipartimenti e soggetti istituzionali anche all’esterno. A supporto del Dipartimento ha svolto più funzioni tra cui, la più recente, quella di coordinatore per le attività di Job Placement.

Carlo D’Ascenzi ha privilegiato lo sviluppo di una conoscenza scientifica sempre aperta e attenta al confronto con il mondo della produzione e della professione veterinaria, e non solo, motivo che lo hanno portato a costruire una fitta rete di rapporti ed interlocuzioni con la Regione Toscana, con l’Istituto Zooprofilattico della Regione Lazio e Toscana e con altri attori del sistema agro-alimentare. Persona modesta, stimata e gentile, ha saputo trasmettere con passione e competenza il suo sapere ad ogni pubblico ed interlocutore, aspetto che lo ha fatto apprezzare tanto dagli studenti, quanto dai colleghi e dagli operatori con cui coltivava proficuo e continuo contatto.

Le colleghe e colleghi del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell'Università di Pisa.

 

 

 

Giovedì, 28 Marzo 2024 14:52

Dicono di noi

Studiare e laurearsi in carcere, rinnovato accordo per Polo universitario penitenziario:
https://www.unipi.it/index.php/news/item/24694-studiare-e-laurearsi-in-carcere-rinnovato-accordo-per-polo-universitario-penitenziario

Due lauree al Polo universitario penitenziario di Pisa:
https://www.unipi.it/index.php/comunicati-stampa/item/14614-due-lauree-al-polo-universitario-penitenziario-di-pisa

Poli universitari penitenziari, nuovo incarico a Borghini:
https://www.telegranducato.it/2018/06/13/poli-universitari-peniternziari-nuovo-incarico-a-borghini/

L'Università del Carcere. L'esperienza dei poli universitari penitenziari:
http://www.radioradicale.it/scheda/526963/luniversita-del-carcere-lesperienza-dei-poli-universitari-penitenziari-1a-giornata

Il Rettore ha incontrato i detenuti del Polo Universitario Penitenziario di Pisa. La visita in occasione di uno dei seminari del ciclo "Comprendere il passato per orientarsi sul futuro":
https://www.unipi.it/index.php/news/item/9982-il-rettore-incontra-i-detenuti-del-polo-universitario-penitenziario

Open Day in carcere, il Polo di Pisa presenta i corsi. Il progetto, che va avanti da anni, permette ai detenuti di laurearsi:
http://www.tenews.it/giornale/2018/06/08/open-day-in-carcere-il-polo-di-pisa-presenta-i-corsi-75161/

A Scienze politiche due giorni di studio su “Il carcere in-formazione: esperienze a confronto”:
https://www.unipi.it/index.php/comunicati-stampa/item/214-a-scienze-politiche-due-giorni-di-studio-su-%E2%80%9Cil-carcere-in-formazione-esperienze-a-confronto%E2%80%9D

Prime lauree al "Don Bosco". I primi cinque studenti hanno completato il percorso triennale:
https://www.unipi.it/athenet/19/art3.htm

Grazie all’attività congiunta del Career Service con il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, è in programma un nuovo incontro di orientamento professionale rivolto a tutte le studentesse e a tutti gli studenti di Civiltà e Forme del Sapere.

Il seminario si terrà lunedì 15 aprile alle ore 16.00 presso l’Aula Magna del Polo Carmignani (Piazza dei Cavalieri 8, Pisa), con l’obiettivo di invitare studentesse e studenti a riflettere sul proprio percorso formativo, per meglio orientarsi verso il mondo del lavoro.

Durante l’incontro saranno presentate le attività di orientamento professionale e job placement proposte dal Career Service Unipi, verranno illustrate le carriere occupazionali attraverso la lettura e il commento dei dati AlmaLaurea e verranno delineati i nuovi profili e i possibili sbocchi lavorativi per i laureati in materie umanistiche.

A conclusione dell'evento si terrà l'incontro con due Alumne Unipi, ex-allieve del Dipartimento che hanno sviluppato progetti di carriera particolari e di successo anche attraverso contaminazioni tra il loro percorso formativo e altre discipline: Beatrice Pratellesi, Creative Strategist di Balich Wonder Studio e Michela Malvolti, Coordinatrice servizi museali e turistici di PromoCultura SCRL.

 

Programma

Ore 15.45 Registrazione dei partecipanti

Ore 16.00 Inizio incontro

Saluti introduttivi

Prof. Laura Marcucci, Delegata per le attività di orientamento di Ateneo

Prof. Simone Maria Collavini, Direttore del Dipartimento di CFS

Prof. Michela Lazzeroni, Delegata al Job Placement Dipartimento di CFS

Interventi

Dott.ssa Antonella Magliocchi, Responsabile Career Service

Dott.ssa Chiara Pasca, Consulente Career Service

Dialogo con:

Dott.ssa Beatrice Pratellesi, Creative Strategist, Balich Wonder Studio

Dott.ssa Michela Malvolti, Coordinatrice servizi museali e turistici, PromoCultura SCRL

Modera: Maria Linda Pessolano, Consulente Career Service

 

Come partecipare

La partecipazione è riservata agli studenti di tutti i corsi di studio del Dipartimento. Per prenotare il proprio posto si consiglia l'iscrizione all'evento sul Portale Career Center.

Gli studenti non ancora registrati al portale possono farlo a questo link: https://unipi.jobteaser.com/ 

Gli studenti già registrati possono iscriversi direttamente all'evento disponibile a questo link.

Info e contatti

Per informazioni scrivici a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Si è spento il 26 marzo a Firenze il matematico e storico della matematica Enrico Giusti. Nato a Priverno nel 1940, dopo la laurea in Fisica presso l’Università di Roma, Enrico Giusti ha volto ben presto i suoi interessi alla matematica e in particolare al calcolo delle variazioni e alla teoria delle superfici minime. È stato docente di Analisi Matematica presso il nostro Ateneo dapprima come professore incaricato (1969-1971) e quindi come professore ordinario tra il 1978 e il 1980, quando si è trasferito all’Università di Firenze dove ha svolto la sua intensa e preziosa attività di ricerca, insegnamento e divulgazione scientifica sino al suo pensionamento nel 2010 (e oltre).

Straordinario esempio di eclettismo culturale e scientifico, nel corso della sua lunga carriera di studioso Enrico Giusti ha saputo fornire contributi importantissimi sia nell’ambito della Analisi Matematica che in quello della Storia della Matematica.

Nel campo dell’analisi, si ricordano alcuni fondamentali lavori sulla regolarità delle superfici minime e delle equazioni ellittiche. In particolare, in collaborazione con Enrico Bombieri ed Ennio De Giorgi, nel 1969 Giusti ha dimostrato l'esistenza di una superficie minima con un punto singolare in dimensione otto, un risultato la cui importanza è stata riconosciuta tra le motivazioni della Medaglia Fields conferita a Enrico Bombieri nel 1974, e che ha aperto la strada allo studio degli insiemi singolari di una superficie minima. Non meno rilevanti sono i suoi contributi allo studio della equazione delle superfici con curvatura media assegnata e della regolarità delle soluzioni dei sistemi di equazioni ellittiche. In collaborazione con Mariano Giaquinta, Giusti ha ottenuto risultati innovativi sulla regolarità dei minimi di funzionali del Calcolo delle Variazioni. Le sue monografie "Minimal surfaces and functions of bounded variation" (1977) e "Direct methods in the calculus of variations" (2003) sono ancora oggi considerate opere di riferimento dagli esperti di questi temi di ricerca.

 

Enrico Giusti

Enrico Giusti (1940-2024), foto di Fabio Brunelli

 

Sin dalla fine degli anni Settanta gli interessi di ricerca di Enrico Giusti si sono rivolti anche alla Storia della Matematica. Il suo primo lavoro in questo ambito risale al 1979 con la pubblicazione “Bonaventura Cavalieri and the theory of indivisibles”. L’opera ha rappresentato un notevole punto di svolta, non solo per la nuova interpretazione dell’opera di Cavalieri, ma anche per le innovazioni di carattere metodologico che coniugavano rigore storiografico e aderenza al testo. Intorno a questo nuovo approccio di cui Giusti è stato promotore, si è costituita una vera e propria scuola di storici della matematica che ha avuto il suo punto di riferimento nel “Bollettino di storia delle scienze matematiche”, da lui fondato (insieme a Luigi Pepe) nel 1980.

La sua ricerca nel campo della storia si è concentrata soprattutto sulla matematica del Rinascimento e della prima età moderna. Ha fornito contributi fondamentali per la storiografia galileiana, per l’interpretazione della nascita del calcolo infinitesimale, per la storia dell’algebra e delle sue applicazioni alla geometria, in particolare a quella cartesiana.

A partire dagli anni 2000, Giusti ha avviato un lungo lavoro di studio dell’opera di Fibonacci che è culminato nella prima edizione critica dell’opera: “Leonardi Bigolli Pisani vulgo Fibonacci Liber abbaci. Edidit Enrico Giusti; adiuvante Paolo d’Alessandro”, pubblicata nel 2020 grazie alla collaborazione fra l’Università di Pisa e il museo Galileo di Firenze.

Infine, è importante ricordare l’impegno costante di Giusti nel campo della divulgazione scientifica. Ne sono testimoni la mostra “Oltre il compasso” realizzata con Franco Conti nel 1992, la creazione nel 1999 de “Il giardino di Archimede”, il primo museo mai dedicato alla matematica, e alcune fortunatissime pubblicazioni come “Ipotesi sulla natura degli oggetti matematici” (1999) e “La matematica in cucina” (2004).

Sino a pochi giorni prima di lasciarci Giusti ha lavorato per concludere il suo ciclopico lavoro su Leonardo Pisano, ponendo gli ultimi ritocchi all’edizione critica della “Practica geometriae”, del “Liber quadratorum” e del “Flos”.

Si è spenta una figura di primo piano per la matematica, per la storia e la divulgazione scientifica. Il complesso della sua attività di studioso e di organizzatore fa pesare il lutto su tutta la cultura italiana.

 

I colleghi del Dipartimento di Matematica dell'Università di Pisa

Mercoledì, 27 Marzo 2024 15:31

Sezione Servizi ambientali

La sezione svolge per tutte le strutture di Ateneo gli adempimenti ambientali previsti dal D. Lgs. 152/06 "Testo Unico Ambientale"; organizza, coordina e controlla la corretta gestione dei rifiuti speciali prodotti in tutta l’Università di Pisa; gestisce, coordina e forma il personale sugli adempimenti relativi alla gestione dei rifiuti speciali.

Per informazioni e consulenza:

Sezione Servizi Ambientali è possibile richiedere informazioni, consulenza o altre attività di supporto contattando il personale dell’Ufficio addetto a tali attività (ing. Sabrina Arras, dott. Fabrizio Meini, dott.ssa Clizia Turchi)

Per approfondimenti e modulistica si veda l'area web Servizio Prevenzione e Protezione - Ufficio Sicurezza e Ambiente

Sono 19 i docenti dell’Università di Pisa che mercoledì 27 marzo hanno festeggiato nell’Aula Magna storica del Palazzo La Sapienza il conferimento dell’Ordine del Cherubino, l’onorificenza attribuita a professori e professoresse per particolari meriti scientifici o per il contributo dato alla vita e al funzionamento dell’Ateneo.

La cerimonia è stata introdotta dai saluti del rettore Riccardo Zucchi: “L’Ordine del Cherubino è l’unica onorificenza conferita ufficialmente dall’Università di Pisa e questa cerimonia rappresenta uno di quei momenti identitari che serve a ricordarci chi siamo, qual è la nostra missione e quali sono i risultati che raggiungiamo. Anche in recenti appuntamenti istituzionali, abbiamo enfatizzato la necessità di essere comunità e la necessità di sviluppare lo spirito critico che sta alla base di tutte le attività di ricerca e innovazione. I premiati di oggi hanno raggiunto livelli di eccellenza in tutti gli ambiti disciplinari dell’Ateneo e quello di oggi è un momento di ritrovo utile per ribadire i valori su cui si fonda la nostra comunità”.

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I professori e le professoresse ai quali è stato conferito l’Ordine del Cherubino sono: Mario Salvetti (Dipartimento di Matematica), Marco Beghini (Dipartimento di Ingegneria civile e industriale), Roberto Bizzocchi (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere), Francesco Camillo (Dipartimento di Scienze veterinarie), Massimo Pappalardo (Dipartimento di Informatica), Liliana Dell’Osso (Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale), Vincenzo Ambriola (Dipartimento di Informatica), Lucia Migliore (Dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia), Giovanni Alberti (Dipartimento di Matematica), Saulle Panizza (Dipartimento di Scienze politiche), Dianora Poletti (Dipartimento di Giurisprudenza), Paolo Maria Mancarella (Dipartimento di Informatica), Gianluca Brunori (Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali), Andrea Bonaccorsi (Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni), Rolando Ferri (Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica), Raffaele De Caterina (Dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’Area critica), Giuseppe Anastasi (Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione), Benedetta Mennucci (Dipartimento di Chimica e Chimica industriale), Monica Pratesi (Dipartimento di Economia e Management).

gruppo cherubini

L’onorificenza dell’Ordine del Cherubino viene conferita, in seguito a delibera del Senato accademico, a docenti ordinari dell’Ateneo pisano con almeno dieci anni di anzianità che abbiano contribuito ad accrescerne il prestigio per i loro particolari meriti scientifici o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell’Università. Il conferimento è accompagnato dalla consegna di un diploma e di una insegna nella quale è rappresentato il Cherubino con sei ali.

Mercoledì, 27 Marzo 2024 09:02

Vincenzo Ambriola

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Nato a Macomer (Nuoro) nel 1954, il professore Vincenzo Ambriola si è laureato con lode in Scienze dell’Informazione presso la facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università di Pisa nel 1976. La sua carriera accademica si è svolta quasi interamente presso il Dipartimento di Informatica dell’Ateneo pisano. Assistente incaricato supplente dal 1977, è diventato professore associato all’Università di Udine nel 1989 passando poi a Pisa nel 1992, dove è diventato ordinario nel 2002. È stato visiting professor in varie università e centri di ricerca all’estero, tra cui la Carnegie Mellon University di Pittsburgh e la University of Trondheim.
L’attività di ricerca di Vincenzo Ambriola si è concentrata su vari ambiti dell’informatica, legati ai linguaggi di programmazione, all’ingegneria del software, agli aspetti etici, sociali e giuridici. I suoi interessi scientifici si sono indirizzati principalmente allo sviluppo di ambienti di sviluppo del software, all’analisi dei requisiti, al riuso del software e al governo digitale.
La sua attività scientifica è testimoniata dalla pubblicazione di più di 100 articoli su riviste e atti di convegno, così come dal coinvolgimento in numerosi comitati di programma di congressi nazionali e internazionali. La sua attività didattica si è focalizzata sulla programmazione, l’ingegneria del software, il lavoro collaborativo.
Nell’Ateneo pisano il professor Ambriola è stato prorettore all’Informatica dal 1995 al 2001, presidente del consiglio aggregato di Informatica umanistica dal 2006 al 2010, membro del Presidio della Qualità dal 2013 al 2016, presidente della Commissione scientifica d’area 1 dal 2015 al 2018, direttore del Dipartimento di Informatica dal 2020 a oggi.
Dal 2015 al 2018 ha fatto parte del Nucleo di Valutazione dell’Università dell’Aquila e, successivamente del Nucleo di Valutazione dell’Università del Piemonte Orientale. Ha svolto un’intensa attività di valutazione per conto dell’ANVUR, partecipando come esperto disciplinare e di sistema all’accreditamento di undici atenei, tra cui Roma la Sapienza, Padova e Trento. Negli ultimi anni si è dedicato a un’intensa attività di divulgazione scientifica sui temi dell’innovazione digitale.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l’Ordine del Cherubino al professore Vincenzo Ambriola.

 

Mercoledì, 27 Marzo 2024 09:01

Saulle Panizza

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Nato a Reggiolo (Reggio Emilia) nel 1967, il professore Saulle Panizza si è laureato all’Università di Pisa come allievo della Scuola Superiore Sant’Anna nel 1991 con il professore Roberto Romboli, e sempre in Ateneo ha conseguito nel 1994 il dottorato di ricerca in Giustizia costituzionale. Ricercatore nel 1996 di Istituzioni di Diritto pubblico presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, a seguito di concorso nazionale, dal 1° novembre 1999 è diventato professore associato di Diritto costituzionale nella Facoltà di Scienze politiche e quindi professore straordinario nel dicembre 2002.
Tra le cariche ricoperte in Ateneo, è stato prorettore per l’organizzazione (2003-2006), presidente di corsi di laurea (2007-2016), vicedirettore della Scuola di dottorato in Giustizia costituzionale e tutela dei diritti fondamentali (2007-2010), membro del Comitato per la valutazione delle prestazioni e dei risultati del personale tecnico-amministrativo (2007-2020), direttore editoriale della Pisa University Press (2012-2013), vicedirettore del Dipartimento di Scienze politiche (2014-2016). Dal 2021 è direttore del Centro di Ateneo per l’innovazione e la diffusione della cultura (CIDIC), attraverso il quale ha promosso e realizzato importanti progetti di public engagement, tra cui “Ne parliamo in Sapienza” (tre edizioni), “Sguardi nel futuro”, “Giacomo Matteotti. La forza delle idee, i valori della nostra democrazia”.
Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche, tra cui varie opere manualistiche, si è altresì distinto per una intensa attività di divulgazione, anche mediante la produzione di volumi e strumenti per l’educazione civica. È inoltre direttore dal 2010 della collana editoriale “Pubbliche funzioni e responsabilità”.
Nel 2016 ha promosso la nascita del Laboratorio di Cultura costituzionale (di cui è responsabile scientifico), mediante il quale sono stati realizzati numerosi progetti per le scuole e vari corsi di formazione per gli insegnanti.
Già componente del Comitato attuativo paritetico previsto dal protocollo d’intesa tra il Ministero e l’Associazione italiana dei costituzionalisti per favorire l’approfondimento dello studio e dei metodi d’insegnamento del diritto costituzionale in riferimento all’educazione civica, è stato più volte docente ed esperto formatore per i corsi organizzati dal CSM e dalla Scuola Superiore della Magistratura.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l’Ordine del Cherubino al professore Saulle Panizza.

 

Mercoledì, 27 Marzo 2024 09:01

Rolando Ferri

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Nato a Lucca nel 1968, Rolando Ferri si è formato come antichista presso l’Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore; in quest’ultima istituzione ha conseguito il Perfezionamento (PhD) in Filologia Latina nel 1998. Nel periodo tra il 1992 e il 1998 è stato Graduate Exchange Scholar alla Princeton University, poi Momigliano Fellow presso lo University College London, dov’è stato in seguito anche Lector of Italian.
Nel 1998 è entrato in servizio come associato di Letteratura Latina presso l’Università di Pavia; si è trasferito all’Università di Pisa nel 2001, presso il Dipartimento di Filologia Classica, prima come associato e poi dal 2006 come ordinario.
La sua ininterrotta attività istituzionale presso l’Ateneo pisano l’ha visto assumere la carica di direttore del Dipartimento di Filologia classica dal 2008 al 2012; poi di coordinatore del dottorato regionale in “Scienze dell’antichità e archeologia” dal 2012 al 2016; infine di direttore del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dal 2016 al 2020. È attualmente vice coordinatore del Polo 6 - Polo bibliotecario Lingue e Letterature moderne, Antichistica, Filosofia e Storia, Storia delle Arti.
La cifra distintiva dell’attività scientifica del professore Ferri è l’intrinseca connessione con la pratica didattica, che consente a studenti e allievi di misurarsi fin da subito con le realtà della ricerca nel campo dell’antichistica. Muovendo i suoi primi passi da più tradizionali studi di critica letteraria, testimoniati ad esempio dal volume Octavia. A play attributed to Seneca (pubblicato nel 2003 per la prestigiosa collana Cambridge Classical Texts and Commentaries), Rolando Ferri ha progressivamente aperto la sua ricerca in direzioni anche molto diverse fra loro, il cui tratto unificante è l’interesse per la comunicazione nel senso più ampio del termine.
I suoi studi hanno toccato temi come il teatro latino, la pragmalinguistica applicata ai testi antichi, l’esegesi biblica, i testi giuridici, la traduttologia e la lessicografia. Due fra i molti prodotti di queste ricerche, spesso su testi mai precedentemente esplorati, sono il volume The Latin of Roman lexicography, del 2011, e The Latin of the grammarians: reflections about language in the Roman world, pubblicato nel 2016 per i tipi di Brepols.
Ha fatto parte dell’Editorial Board della Bryn Mawr Classical Review e di altre importanti riviste scientifiche del settore. Dal 2012 è socio dell’Accademia Lucchese di Scienze, Lettere e Arti; è stato inoltre Nellie Wallace Lecturer dell’Università di Oxford e Visiting Fellow di Wolfson College, Oxford nel 2016.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l’Ordine del Cherubino al professore Rolando Ferri.

Mercoledì, 27 Marzo 2024 09:00

Roberto Bizzocchi

bizzocchi

Nato a Santarcangelo di Romagna nel 1953, il professore Roberto Bizzocchi ha studiato all’Università di Pisa e alla Scuola Normale (1971-75), presso la quale è stato borsista, perfezionando (1976-81) e poi ricercatore fino al 1992.

Fin dall’inizio della carriera ha allacciato importati relazioni internazionali: borsista del Warburg Institute di Londra (1985), dell’École française di Roma (tra 1986 e 1989), e della Villa I Tatti (1989-90), è stato, poi, professeur invité alla École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e di Marsiglia (1993, 1997, 2007). Dopo essere stato professore associato dell’Università di Udine (1992-97), ha insegnato Storia moderna presso l’Università di Pisa, prima come associato, poi dal 2000 come ordinario. Fra gli incarichi accademici pisani si segnalano il ruolo di direttore della Scuola di Dottorato in Storia (2004-2008) e quello di Senatore accademico (2012-15); fra quelli nazionali vanno ricordati almeno la designazione nel GEV dell’Area 11 nella VQR 2011-14 e quello di commissario ASN 2012-14.

L’attività scientifica di Roberto Bizzocchi, di respiro internazionale e di assoluto rilievo, si è concretizzata in primo luogo nella stesura di numerose monografie, di notevole valore scientifico e dedicate a temi di ricerca anche fra loro lontani che spaziano dal tardo Quattrocento all’Ottocento: una qualità inusuale nel panorama storiografico attuale; come inusuale è la felicità di scrittura che accompagna tutti i suoi saggi. I suoi interessi si sono via via allargati dalla storia del potere, delle aristocrazie e della Chiesa alla storia culturale, della famiglia e dei rapporti di genere. Molto influenti sono stati i suoi studi di storia della storiografia e di metodo. Per il rilievo scientifico e un influsso non limitato ai soli studiosi di storia moderna occorre ricordare almeno le monografie Genealogie incredibili. Scritti di storia nell'Europa moderna (1995) (tradotta in francese) e Cicisbei. Morale privata e identità nazionale in Italia (2008) (tradotta in francese, inglese, coreano e giapponese). Si tratta di ricerche che hanno dato contributi fondamentali, la prima, alla comprensione dei quadri mentali e della relazione con il passato delle nobiltà e delle società di antico regime, la seconda alla conoscenza degli istituti matrimoniali e alle relazioni di genere nel XVIII secolo italiano ed europeo. Da una riflessione di lunga data su Manzoni e sul peso suo e del cattolicesimo nell’identità nazionale è nato il recente Romanzo popolare. Come i promessi Sposi hanno fatto l’Italia (2022), un libro già più volte ristampato, che ha suscitato un vivace dibattito nel Paese.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l’Ordine del Cherubino al professore Roberto Bizzocchi.

 

 

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