I rifiuti plastici del packaging industriale diventano cibo per insetti
Si chiama RECOVER (Development of innovative biotic symbiosis for plastic biodegradation and synthesis to solve their end of life challenges in the agriculture and food industries), ed è un progetto finanziato dall’Unione Europea che punta a studiare la biodegradazione della plastica usata nel packaging industriale e nelle attività agricole sfruttando l’attività di insetti, lombrichi e funghi. Lo scopo è quello di progettare sistemi innovativi di compostaggio dove le plastiche differenziate in modo errato possano venire letteralmente “mangiate” da questi organismi.
Il consorzio include partners da Italia, Germania, Spagna, Belgio, Gran Bretagna e Portogallo. Tra i partners italiani anche il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa (DICI), dove il gruppo di ricerca in Ingegneria Chimica si occupa di verificare la biodegradazione dei diversi materiali post trattamento, e di sviluppare la logistica e la progettazione degli impianti di compostaggio del futuro.
“Nel settore agroalimentare - commenta Patrizia Cinelli, docente di Fondamenti Chimici delle Tecnologie al DICI - si ricicla solo circa il 30% della plastica impiegata nel packaging o in agricoltura. La maggior parte finisce dispersa nell’ambiente o nei termovalorizzatori. In questo scenario, l’analisi dei tempi e dei modi di biodegradazione della plastica dispersa nell’ambiente assume una grande rilevanza: dobbiamo capire in quanto tempo si biodegrada, e se facendolo ha un impatto sull’inquinamento del suolo. Il riciclo è difficile, perché richiede che le varie plastiche siano separate, e spesso quelle usate per gli imballaggi del cibo ne contengono residui.
Parte del lavoro di RECOVER consiste nell’individuare le plastiche più adatte ad essere biodegradate, definendo metodi adatti a raccoglierle e pretrattarle, per poterle poi “dare in pasto” a enzimi e microorganismi”.
Gli insetti e i microorganismi sono stati selezionati studiandone le caratteristiche in natura e potenziandoli poi con enzimi che li rendono maggiormente in grado di assorbire le quantità di plastica necessaria. Tra gli organismi selezionati l' Eisenia foetida (verme rosso californiano) il Lumbricus Terrestris (lombrico comune) e Tenebrio molitor (tarma della farina) e Galleria mellonella (tarma della cera).
“In una ulteriore fase di sviluppo del progetto - prosegue Patrizia Cinelli - dallo scheletro degli insetti verrà estratta la chitina, da cui si produce anche il chitosano, con note proprietà anti-microbiche valorizzabili in prodotti per imballaggio attivo, agricolo, e cura della persona, mentre dai residui organici degli insetti e dei lombrichi si potrà produrre biofertilizzante.
”La sfida - conclude- è quindi quella di progettare processi di compostaggio condotti da enzimi e microorganismi in grado di trattare in modo adeguato le frazioni di plastica e microplastica che arrivano al compostaggio insieme al rifiuto organico derivanti principalmente dalla produzione e commercializzazione degli alimenti, e dalle pratiche agricole.
La messa a punto di una catena di smaltimento virtuosa non toglie che del lavoro debba essere fatto per ridurre al minimo l’impiego di plastica nel packaging e gli sprechi alimentari, ma almeno avremo a nostra disposizione uno strumento in più per limitare gli immensi danni all’ambiente che ora provoca la dispersione della plastica nel suolo e nel mare”.
Aria sterilizzata per abbattere il rischio di trasmissione del virus SARS-Cov-2: realizzato il primo prototipo
Aria sterilizzata per scuole, ospedali e edifici pubblici così da abbattere il rischio di trasmissione del virus SARS-Cov-2: grazie al progetto AirSterizUv è stato realizzato un prototipo per sterilizzare l’aria degli impianti di condizionamento mediante raggi ultravioletti e ozono prodotti a microonde. La prima fase del progetto appena giunta a conclusione è stato finanziata Ministero dell'Università e della Ricerca e condotta dall’Università di Pisa e dal CNR di Pisa.
“Lo sviluppo di una tecnologia di sterilizzazione di sistemi di condizionamento d'aria degli edifici è un punto strategico per affrontare nuove fasi della pandemia o altre minacce future per la salute”, spiega la professoressa Celia Duce dell’Ateneo pisano.
AirSterizUv propone di utilizzare una tecnologia innovativa per produrre radiazioni UVC (253 nm), basate su lampade senza elettrodi (EDL) eccitate da radiazione a microonde (MW), con lo scopo di sterilizzare le condotte degli impianti di condizionamento degli edifici aperti al pubblico. Il cuore di AirSterizUv è la tecnologia a microonde che sfrutta antenne coassiali a immersione, una tecnologia su cui si basano molti brevetti di lampade EDL del CNR-INO.
“L'assenza di elettrodi nel bulbo garantisce una lunga aspettativa di vita per la lampada in quanto non viene prodotto annerimento delle pareti a causa dello sputtering del metallo degli elettrodi” spiega Carlo Ferrari ricercatore del CNR-INO di Pisa e co-autore dei brevetti.
Le lampade senza elettrodi alimentate da radiazioni a MW sono caratterizzate da un’elevata potenza irradiata e producono una linea di emissione a 253 nm e una linea meno intensa a 185 nm. L'emissione più energetica (VUV) produce molecole di ozono dall'aria. UV e ozono agiscono come agenti sterilizzanti. Un filtro opportuno è infine inserito per abbattere la quantità di ozono in uscita.
Insieme a Carlo Ferrari e Celia Duce fanno parte del team di ricerca Maria Rosaria Tinè del Thermolab del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Ateneo pisano; Alessandro Lucchesini, Andrea Fioretti, Carlo Gabbanini, Jose Gonzalez Rivera e Alessandro Barbini dell’istituto nazionale di ottica (INO-CNR) e Emilia Bramanti, Beatrice Campanella e Massimo Onor dell’istituto dei composti organometallici (ICCOM-CNR).
Aria sterilizzata per abbattere il rischio di trasmissione del virus SARS-Cov-2: realizzato il primo prototipo
Aria sterilizzata per scuole, ospedali e edifici pubblici così da abbattere il rischio di trasmissione del virus SARS-Cov-2: grazie al progetto AirSterizUv è stato realizzato un prototipo per sterilizzare l’aria degli impianti di condizionamento mediante raggi ultravioletti e ozono prodotti a microonde. La prima fase del progetto appena giunta a conclusione è stato finanziata Ministero dell'Università e della Ricerca e condotta dall’Università di Pisa e dal CNR di Pisa.
“Lo sviluppo di una tecnologia di sterilizzazione di sistemi di condizionamento d'aria degli edifici è un punto strategico per affrontare nuove fasi della pandemia o altre minacce future per la salute”, spiega la professoressa Celia Duce dell’Ateneo pisano.
AirSterizUv propone di utilizzare una tecnologia innovativa per produrre radiazioni UVC (253 nm), basate su lampade senza elettrodi (EDL) eccitate da radiazione a microonde (MW), con lo scopo di sterilizzare le condotte degli impianti di condizionamento degli edifici aperti al pubblico.
Il cuore di AirSterizUv è la tecnologia a microonde che sfrutta antenne coassiali a immersione, una tecnologia su cui si basano molti brevetti di lampade EDL del CNR-INO.
“L'assenza di elettrodi nel bulbo garantisce una lunga aspettativa di vita per la lampada in quanto non viene prodotto annerimento delle pareti a causa dello sputtering del metallo degli elettrodi” spiega Carlo Ferrari ricercatore del CNR-INO di Pisa e co-autore dei brevetti.
Le lampade senza elettrodi alimentate da radiazioni a MW sono caratterizzate da un’elevata potenza irradiata e producono una linea di emissione a 253 nm e una linea meno intensa a 185 nm. L'emissione più energetica (VUV) produce molecole di ozono dall'aria. UV e ozono agiscono come agenti sterilizzanti. Un filtro opportuno è infine inserito per abbattere la quantità di ozono in uscita.
Insieme a Carlo Ferrari e Celia Duce fanno parte del team di ricerca Maria Rosaria Tinè del Thermolab del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Ateneo pisano; Alessandro Lucchesini, Andrea Fioretti, Carlo Gabbanini, Jose Gonzalez Rivera e Alessandro Barbini dell’istituto nazionale di ottica (INO-CNR) e Emilia Bramanti, Beatrice Campanella e Massimo Onor dell’istituto dei composti organometallici (ICCOM-CNR).
A Pisa un summit su università e cooperazione con il Kurdistan iracheno
Il 16 marzo alle 09.30 si tiene il secondo meeting del progetto europeo Erasmus+ APPRAIS (governAnce, quality, accountability: a Piloting reform PRrocess in kurdistAn regIon of Iraq) presso il Centro congressi Le Benedettine (Piazza San Paolo a Ripa D'Arno, 16). L’Università di Pisa, partner del progetto, prende parte a una tavola rotonda sul tema del futuro dell'istruzione universitaria e della cooperazione nel Kurdistan iracheno.
All’evento pubblico partecipano rettori e docenti delle università che aderiscono al progetto, alti rappresentanti del Ministero dell'Istruzione del Kurdistan iracheno e esponenti del Comune di Pisa e della Regione Toscana.
Per l’Università di Pisa intervengono il rettore Paolo Maria Mancarella, il prorettore alla cooperazione e alle relazioni internazionali Francesco Marcelloni, il prorettore alla didattica Marco Abate, il professor Jesper Eidem del Dipartimento di Civiltà e forme del sapere e la dottoressa Francesca Zampagni dell’Unità servizi per la ricerca.
Il progetto APPRAIS punta a migliorare il sistema di istruzione superiore nella regione, rendendolo più equo e inclusivo attraverso il riferimento al quadro comune creato dal processo di Bologna, l’imponente processo di armonizzazione dei vari sistemi di istruzione superiore europei, iniziato nel 1999, che ha l'obiettivo di creare un'Area Europea dell'Istruzione Superiore e di promuoverla poi su scala mondiale per accrescerne la competitività internazionale.
L’Università di Pisa e i suoi partner europei stanno contribuendo ad attuare concretamente tale processo negli atenei della regione del Kurdistan iracheno, definendo una tabella di marcia per migliorare la governance universitaria.
Già nel 2019 una delegazione di accademici, membri dei Ministeri dell'Istruzione della Regione autonoma curda (KRG) e dell'Iraq federale (IQ) e personale dell’UNESCO aveva visitato dipartimenti e laboratori dell'Università di Pisa nell'ambito di un progetto coordinato dall'UNESCO. In quell’occasione la delegazione aveva potuto studiare da vicino come vengono organizzati in Europa i corsi di studio secondo i principi dell'apprendimento incentrato sullo studente.
L'idea del progetto è nata da una volontà precisa del Ministero dell'Istruzione Superiore e della Ricerca Scientifica del Kurdistan iracheno, che ha incoraggiato diverse università della regione ad adottare il sistema educativo europeo per attuare il processo di Bologna.
Il programma completo dell’evento e maggiori informazioni sono disponibili a questo link.
Grande partecipazione per M'Illumino di meno all’Università di Pisa
Grande partecipazione per "Alberi ed agroecologia al Centro", la gita in bicicletta al Centro di Ricerche Agro-Ambientali “Enrico Avanzi” a San Piero a Grado che si è svolta venerdì 11 marzo. Un percorso alla scoperta del Centro di circa 10 km nel corso del quale sono stati piantumati alcuni alberi. L'evento si è svolto nell'ambito di “M’illumino di Meno” la Giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili promossa dalla Rai a cui l'Università di Pisa ha aderito in qualità di ateneo membro della RUS (Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile).
L’Unione europea finanzia il corso di Laurea Magistrale in Diritto dell’Innovazione
Il nuovo Curriculum Erasmus Mundus in Law, Data and Artificial Intelligence (EMILDAI) è un programma internazionale interdisciplinare offerto dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, insieme a Dublin City University, Avignon Université e Universidad de León.
Analogamente alle aziende e organizzazioni di tutti i settori che si sforzano di stare al passo con l’accelerazione digitale e la gestione dei dati associati al progresso tecnologico, abbiamo attivato un piano di studio europeo, finanziato dalla Commissione Ue, strutturato per creare laureati in grado di soddisfare le esigenze del mondo del lavoro.
Il Curriculum in Law, Data and Artificial Intelligence (EMILDAI) è un percorso di laurea magistrale pensato allo scopo di colmare il divario per le imprese e le istituzioni che richiedono esperti per elaborare i dati in sicurezza conformemente alle regole giuridiche ed etiche, anche con riferimento all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale.
Finanziato dall’Ue
Il Curriculum EMILDAI è un Erasmus Mundus Joint Masters dell’Unione europea, ovvero il più prestigioso e integrato programma di studio universitario di livello magistrale finanziato dall’Ue. Il progetto EMILDAI ha ricevuto una sovvenzione di oltre 5 milioni di euro dalla Commissione europea.
Il curriculum della Laurea Magistrale per il conseguimento del titolo congiunto è offerto dall’Università di Pisa in collaborazione con tre istituzioni europee leader nel settore della conoscenza: Dublin City University (Irlanda), Avignon Université (Francia) e Universidad de León (Spagna).
L’incontro del Diritto con le Ict
Il Curriculum Erasmus Mundus in Law, Data and Artificial Intelligence (EMILDAI) offre un mix unico di moduli di diritto e Ict in un ambiente di apprendimento altamente internazionalizzato che crea esperti in protezione dei dati, governance, sicurezza informatica, diritto ed etica dell’AI.
Opportunità di borse di studio e iscrizioni
Una missione chiave di EMILDAI è quella di attrarre talenti da tutto il mondo con particolare attenzione agli aspetti di uguaglianza, diversità e inclusione. La domanda di iscrizione va presentata entro il 31 marzo ed è possibile essere selezionati per ottenere una delle 17 borse di studio che coprono interamente le tasse universitarie e danno diritto a contributo mensile di 1.400 euro per due anni oppure una delle quattro borse a copertura parziale.
Qualora i posti disponibili non si esauriscano, in data 16 maggio 2022 le iscrizioni verranno riaperte fino al 17 giugno 2022 per consentire iscrizioni senza borsa di studio, in base agli eventuali residui posti disponibili. Le valutazioni per l’ammissione avverranno in via continuativa durante i termini di iscrizione e fino ad esaurimento posti. È quindi vivamente consigliato di presentare tempestivamente la domanda fin dal mese di marzo
Per l’ammissione https://emildai.eu/admissions/how-to-apply/
Apprendimento multilingue
Oltre ai moduli fondamentali di informatica e diritto, gli studenti EMILDAI beneficeranno di un apprendimento multilingue relativo all'inglese e a un'altra lingua europea (francese o spagnolo). Questa combinazione di competenze è molto ricercata dalle organizzazioni internazionali, dalle aziende tecnologiche, dal settore legale e dalle istituzioni europee e mondiali.
Il sostegno dalla ricerca e dall’industria
Il Curriculum EMILDAI è anche supportato da tre Research Associate Partner, che rappresentano centri di ricerca leader nel campo del diritto, dei dati e dell'IA: il Centro ADAPT di Dublino, l’ISTI di Pisa e il Centre de Recherche en Droit A. Favre dell’Université Savoie Mont Blanc (Chambéry). Il programma coinvolge anche più di 70 organizzazioni pubbliche e private nella prestazione di tirocini, seminari, settimane tematiche e summer schools
A chi si rivolge il Curriculum EMILDAI?
Il candidato ideale è in possesso di un diploma di laurea triennale in informatica o materie giuridiche. È richiesto un ottimo livello di inglese e la conoscenza di una seconda lingua (francese o spagnolo). I migliori studenti saranno selezionati in base al voto di laurea, all’esperienza professionale e alla motivazione. Saranno inoltre garantiti l’equilibrio rispetto alla provenienza geografica e al genere.
Maggiori informazioni su www.emildai.eu
All’Università di Pisa un progetto di ricerca sulla finanza “green”
È arrivato a un primo importante traguardo il progetto Jean Monnet “Assessing the EU Strategy on Green Finance and ESG factors” co-finanziato dalla Commissione Europea nel 2019 e coordinato dal professor Luca Spataro, ordinario di Scienze delle finanze del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa e direttore dello stesso Dipartimento. Il team di ricerca, che comprende ricercatori di diversi dipartimenti dell’Ateneo pisano e di atenei internazionali, si è riunito in una conferenza internazionale ad Aruba, in cui si è discusso dei risvolti economici e giuridici dell’approccio sostenibile dello sviluppo economico. La conferenza, dal titolo “Towards a sustainable economy. ESG factors, green finance and new business structures”, è stata organizzata in collaborazione dall’Università di Pisa e da quella di Aruba, con il contributo della Banca Centrale di Aruba.
Il focus di ricerca del progetto riguarda gli investimenti socialmente responsabili (SRI) e l’integrazione di fattori ESG (ambientali, sociali e aziendali) nella finanza dell’Unione Europea. Negli ultimi decenni gli SRI hanno attirato una notevole attenzione non solo da parte di singoli investitori e privati cittadini, ma anche da parte della comunità scientifica. Promosso inizialmente da piccole comunità di investitori istituzionali su base etica, lo sviluppo degli SRI è proseguito e persino intensificato negli ultimi anni, in particolare dopo l'ultima crisi finanziaria. Inoltre, in Europa, grazie al Green New Deal e al PNRR, molti investimenti saranno diretti verso aziende che forniscono soluzioni alle sfide della transizione energetica. Gli effetti di queste politiche sono già visibili e la loro influenza sarà ancora maggiore in futuro.
Il progetto Jean Monnet “Assesing the EU Strategy on Green Finance and ESG factor” mira a svolgere ricerche, mediante un approccio interdisciplinare, diffondere le informazioni disponibili tra studenti, ricercatori, rappresentanti della società civile come fondi comuni di investimento, fondi pensione, autorità di regolamentazione, sul tema degli investimenti socialmente responsabili in Europa e sul processo di armonizzazione della normativa a livello comunitario sul tema della finanza responsabile.
Il progetto ha fatto seguito alle attività già concluse nell'ambito del Progetto Jean Monnet “Development and Harmonisation of Socially Responsible Investment in European Union”, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito delle azioni Jean Monnet nell'anno 2016 e coordinato dallo stesso professor Luca Spataro.
Legacoop Toscana premia le migliori tesi di laurea dell’Università di Pisa sulla cooperazione
Prende il via la prima edizione del Premio Legacoop Toscana per le migliori tesi di laurea sulla cooperazione rivolto ai laureati dell’Università di Pisa. Potranno partecipare al bando tutti i laureati di un Corso di laurea magistrale o magistrale a ciclo unico che abbiano conseguito il relativo titolo di studio presso l’Università di Pisa e che abbiano discusso la tesi nelle sessioni comprese fra il 1 maggio 2022 e il 30 aprile 2023. Le tesi dovranno affrontare tematiche connesse all’impresa cooperativa, dal punto di vista economico, sociale e giuridico.
Saranno premiate tre tesi gli autori delle quali riceveranno un contributo di 1000 euro ciascuno. Per partecipare al bando e inviare la propria tesi ci sarà tempo fino al 30 aprile 2023 (bando e informazioni su www.legacooptoscana.coop).
Il bando di concorso per le migliori tesi di laurea sulla cooperazione rientra nel progetto Ateneo Cooperativo, attraverso cui Legacoop Toscana si propone di diffondere la cultura cooperativa presso le università toscane. Nel 2017 Legacoop Toscana e Università di Pisa hanno siglato un protocollo d’intesa, in seguito rinnovato, che punta a sviluppare e consolidare i rapporti tra il mondo accademico pisano e quello della cooperazione.
“Il bando per le tesi di laurea rivolto agli studenti dell’ateneo di Pisa ha come obiettivo quello di incentivare la ricerca in ambito accademico su temi legati all’impresa cooperativa – sottolinea la vicepresidente di Legacoop Toscana Irene Mangani – In questo modo vogliamo portare nuova linfa alla cooperazione e al tempo stesso avvicinare i giovani universitari alla forma cooperativa come possibile strada di ingresso nel mondo del lavoro”.
“Questa iniziativa con Legacoop Toscana conferma l’impegno dell’Università di Pisa a favore della collaborazione con un soggetto significativo del contesto territoriale e nazionale, cruciale sia per sostenere la ricerca e l’innovazione che per attuare attività di orientamento ai percorsi di studio universitari e per favorire l’occupazione dei propri laureati – sottolinea Rossano Massai, prorettore per gli studenti e delegato al placement dell’Ateneo - Mi auguro che gli studenti sappiano cogliere questa opportunità approfondendo un tema rilevante come quello della cooperazione affrontato in una delle molteplici sfaccettature che il mondo cooperativo presenta in un mercato del lavoro e dei servizi sempre in continua e profonda evoluzione”.
“Colori e immagini della Scienza. L’arte della ricerca scientifica” La mostra di Art&Science Across Italy fa tappa a Pisa
Apre da giovedì 10 marzo la mostra “Colori e immagini della Scienza. L’arte della ricerca scientifica” allestita presso il Museo della Grafica, Lungarno Galileo Galilei 9, a Pisa. Organizzata dalla sezione di Pisa dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) in collaborazione con Università degli Studi di Pisa, Museo della Grafica, Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO), Istituto Nazionale di Ottica (INO) del CNR, con il patrocinio del Comune di Pisa e del Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e il supporto delle associazioni Frontier Detectors for Frontier Physics e Ricerca Fondamentale in Fisica, la mostra fa parte di un ciclo di 12 mostre che si tengono in altrettante città italiane nell'ambito dell’edizione 2020-2022 del progetto per le scuole Art&Science Across Italy.
Il progetto, di durata biennale, è organizzato dall'INFN in collaborazione con il CERN di Ginevra e si propone di avvicinare ragazze e ragazzi al mondo della scienza utilizzando il linguaggio dell’arte.
La mostra raccoglie circa 80 opere realizzate da 250 studentesse e studenti provenienti da alcuni licei toscani: Liceo Scientifico Ulisse Dini e Liceo Scientifico Filippo Buonarroti di Pisa, Liceo Classico Scientifico XXV Aprile di Pontedera e del Liceo Statale Francesco Cecioni di Livorno, che dal 2020 partecipano alla terza edizione del progetto Art&Science.
L’evento di inaugurazione si terrà online venerdì 11 marzo alle ore 12.00 sul canale Youtube del Sistema Museale di Ateneo "Video Sma Unipi" al seguente link http://call.unipi.it/artericerca
Ogni opera è stata ispirata da un argomento scientifico, che spazia tra varie discipline, dalla fisica alla geologia, ed è stata realizzata in seguito a una serie di seminari e incontri con ricercatori e ricercatrici che si sono svolti lo scorso anno.
Le più significative opere esposte in mostra saranno premiate il 23 marzo durante un evento presso la sezione INFN di Pisa in Largo Bruno Pontecorvo.
Le opere premiate andranno a comporre la mostra e la competizione nazionale, che si terranno al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal 13 al 30 maggio. Gli autori e le autrici delle opere ritenute più significative nella mostra nazionale saranno ospiti al CERN per un master sul rapporto tra arte e scienza a settembre 2022.
All'edizione 2020-2022 di Art&Science Across Italy partecipano più di 5600 studenti, da 140 scuole di 10 regioni, dove il progetto è coordinato da alcuni ricercatori e ricercatrici delle sezioni INFN e delle Università locali. Le studentesse e gli studenti hanno realizzato un totale di circa 1000 opere che saranno esposte in 12 mostre nelle città che partecipano al progetto.
Art&Science Across Italy:
Art&Science Across Italy è un progetto di durata biennale e si rivolge a studenti e studentesse delle classi III, IV e V delle scuole superiori con l’obiettivo di coinvolgerli nel mondo della ricerca scientifica, coniugando i linguaggi della scienza con quelli dell'arte e andando incontro a diverse attitudini e interessi individuali. Dalla prima edizione a oggi il progetto ha coinvolto oltre 10.000 studenti da tutta Italia provenienti da 12 regioni italiane.
Il progetto prevede tre fasi. La prima è una fase formativa in cui sono organizzati seminari, workshop e visite a musei e laboratori. La seconda fase prevede la realizzazione da parte di studenti e studentesse di opere artistiche ispirate agli argomenti scientifici trattati nelle lezioni. Infine, le opere realizzate vengono esposte e premiate in mostre regionali e le più significative sono raccolte nella mostra nazionale, evento conclusivo di ciascuna edizione. I 20 vincitori della competizione nazionale sono infine invitati a partecipare a un master sul rapporto tra arte e scienza presso i laboratori dell’INFN o al CERN.
Informazioni sulla mostra Colori e immagini della Scienza. L’arte della ricerca scientifica
La mostra è visitabile presso il Museo della Grafica, Lungarno Galileo Galilei 9, Pisa
Dal 10 al 25 marzo 2022
lunedì: chiusura settimanale
da martedì a venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19
sabato e domenica, dalle 10 alle 19
La prenotazione è consigliata al seguente indirizzo https://museodellagrafica.sma.unipi.it/prenota-online/
Ingresso libero
Per essere aggiornati sulle mostre di Art&Science Across Italy si rimanda alla pagina facebook del progetto https://www.facebook.com/artandscienceacrossitaly
Tutte le news e le informazioni sul progetto Art&Science Across Italy https://artandscience.infn.it/
Pisa apre le celebrazioni nazionali per il 150° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini
“Ricordare Giuseppe Mazzini a 150 anni dalla scomparsa, avvenuta a Pisa pochi mesi dopo che Roma era divenuta capitale dell'Italia finalmente unita – ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel saluto inviato per l’avvio delle celebrazioni in onore del patriota genovese - sollecita una rinnovata riflessione sulle radici della Repubblica e sul suo legame storico con la coscienza unitaria del popolo italiano, sul suo inveramento possibile solo in un contesto di democrazia, di libertà, di uguaglianza dei diritti”. “Il messaggio di Mazzini – ha concluso subito dopo il Capo dello Stato - contiene una preziosa lezione sul rapporto tra indipendenza nazionale e visione di un'Europa unita nella libertà, solidamente ancorata al grande patrimonio di cultura comune”.
Il messaggio del Presidente Mattarella, letto dal Rettore dell’Università di Pisa, Paolo Maria Mancarella, ha aperto le celebrazioni nazionali per il 150° anniversario della scomparsa di Giuseppe Mazzini, tenute giovedì 10 marzo agli Arsenali Repubblicani di Pisa, alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico.
Nel suo saluto il rettore dell’Ateneo pisano ha collegato gli ideali mazziniani alla drammatica situazione odierna, con una guerra che è tornata a interessare il cuore dell’Europa. “Nelle pieghe delle cronache di questi giorni e nella risposta che l’Italia e l’Europa stanno dando alla crisi ucraina – ha detto il Rettore Paolo Maria Mancarella - credo si possa cogliere a pieno quell’ideale di solidarietà e di giustizia, attorno a cui riunire tutti i popoli, che emerge forte dalla riflessione mazziniana sul concetto di democrazia, il cui fine era per lui il ‘miglioramento di tutti per opera di tutti’. E che gli fa anche sottolineare la necessità che i ‘popoli liberi ed uguali’, nel rispetto delle loro tradizioni, si impegnino a collaborare per distruggere le barriere che li separano”.
Nel suo intervento, il presidente della Camera, Roberto Fico, che in precedenza aveva visitato la sede della Domus Mazziniana e la mostra “Dare un volto all’idea. L’immagine di Mazzini nella filatelia”, ha sottolineato la vocazione europeista del patriota genovese. “L'Europa – ha ricordato - è stata l'orizzonte ideale a cui Mazzini ha guardato per tutta la sua vita, a partire da quando, appena ventinovenne, fondò a Berna la Giovine Europa, il primo progetto politico per l'unità di tutto il continente. Nella sua ottica l'Europa era la patria della libertà e della democrazia, la frontiera della civiltà e del progresso, a cui ciascuna nazione sarebbe stata chiamata a dare il suo contributo. L'unificazione nazionale era quindi per lui il presupposto perché l'Italia partecipasse a pieno titolo alla più ampia comunità europea”.
“La lezione di Giuseppe Mazzini – ha concluso il presidente Fico dopo aver ripercorso l’esperienza e gli insegnamenti dell’esponente risorgimentale - è parte costitutiva del nostro essere oggi italiani ed europei, un patrimonio da cui attingere ispirazione ideale e forza morale, per affrontare le sfide della contemporaneità”.
La mattinata pisana è andata avanti con la Lectio Magistralis di Roberto Balzani, dell’Università di Bologna, dal titolo “1872-2022. L’Italia allo specchio di Mazzini”, e con l’intervento di Michele Finelli, Presidente Nazionale dell’Associazione Mazziniana Italiana. Il finale musicale e narrativo è stato curato dal Coro dell’Università di Pisa e da una delegazione di studenti.