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Comunicati stampa

È stata rinnovata martedì 15 giugno, in rettorato, la convenzione tra l'Università di Pisa e l'Unione Industriale Pisana, che aggiorna il precedente accordo del giugno 2019. Il documento è stato firmato dal rettore Paolo Mancarella e dalla presidente dell'UIP, Patrizia Alma Pacini, alla presenza del prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, Marco Raugi, del direttore generale dell’Ateneo, Rosario Di Bartolo, del direttore dell’UIP, Carlo Frighetto, e del delegato dell'UIP per la Formazione e i rapporti con il mondo universitario, Andrea Madonna.

firma convenzione foto gruppo

Da sinistra: Frighetto, Di Bartolo, Madonna, Mancarella, Pacini e Raugi.

La convenzione, che avrà durata biennale, rafforza la tradizionale collaborazione tra le due istituzioni in particolare nell’ambito della ricerca e della formazione e per la promozione del trasferimento tecnologico.
"Siamo in una fase storica di rara delicatezza, in cui serve unire competenze e capacità per far ripartire il Paese e dare solidità al suo futuro – ha dichiarato il rettore Paolo Mancarella – Per questo era necessario rinforzare quella collaborazione tra noi e l’Unione industriali che già in passato ha avuto importanti ricadute per il territorio, per il sistema economico pisano e per i nostri studenti".
“Come Presidente dell’Unione industriali non posso che esprime soddisfazione per il rinnovo del protocollo con l’Università di Pisa – ha aggiunto la presidente Patrizia Alma Pacini – Rinnovo formale, perché di fatto i rapporti con Unipi sono ormai una quotidianità su moltissime tematiche. Sempre di più il tessuto produttivo ha la necessità di creare un legame ed un confronto con l’Università. Infine da sottolineare che grazie al protocollo e alla nostra attività come struttura viene facilitato l’accesso al mondo universitario anche per le PMI”.

rettore pacini

La presidente Pacini e il rettore Mancarella.

Attraverso la realizzazione di azioni comuni sul trasferimento tecnologico, le due istituzioni si impegnano a implementare i servizi alle aziende e il sostegno alla crescita e alla preparazione degli studenti. A tal riguardo l'Università di Pisa e l'Unione Industriale Pisana saranno a disposizione del mondo produttivo per supportare lo sviluppo tecnologico e la competitività. Le aziende potranno proporre agli studenti tesi di laurea o di dottorato, per approfondire tematiche relative all’attività aziendale e appoggiarsi per collaborare nell’incrocio tra domanda e offerta anche con gli strumenti dei tirocini, dell’apprendistato, delle borse e dei premi di studio. Da parte sua l’Università di Pisa potrà individuare con il referente di UIP aziende disponibili a sfruttare o acquisire proprie licenze brevettuali, partecipare a bandi competitivi regionali, nazionali o europei, partecipare a eventi di matching per il trasferimento tecnologico, investigare collaborazioni su temi proposti da gruppi di ricerca di Ateneo.

Sono già molti gli esempi di collaborazioni e iniziative di successo realizzate in questi anni grazie alla convenzione tra Ateneo e UIP. Tra queste ricordiamo il master Vitesco che si è appena concluso e ha visto la partecipazione di 100 iscritti, il cui obiettivo era preparare ingegneri e tecnici per affrontare la sfida della trasformazione energetica; i numerosi incontri per supportare e indirizzare le scelte aziendali per l’industria 4.0; la promozione degli obiettivi della agenda ASVIS per lo sviluppo del sostenibili con interventi di buone pratiche aziendali e delle competenze messe a disposizione da Unipi; attività di promozione delle tecnologie legate all’idrogeno, e molto altro ancora.

Infine per permettere una sinergia più efficace tra le due istituzioni, continuerà ad essere attivo lo sportello di collegamento tra laureati e aziende che permette di creare contatti diretti tra i giovani e il mondo del lavoro.

Pisa, martedì 15 giugno 2021 – Da Oxford e Helsinki, ma anche Barcellona, Parigi, Berna, Friburgo e Zurigo. E poi Bologna, Genova, Roma, Palermo, Milano, Parma, Pescara, Messina, Troina, Udine e, ovviamente, Pisa. Il gotha della medicina impegnata nella cura delle malattie del sonno si è data un appuntamento all’ombra della Torre per l’edizione 2021 del “Pisa Sleep Award”, ideato nel ’94 e divenuto negli anni uno dei più importanti riconoscimenti a livello mondiale per quel che riguarda la cura delle malattie del sonno. Per quest’anno l’appuntamento è virtuale dato che, per ragioni di sicurezza sanitaria collegate alla pandemia, l’evento si svolgerà in modalità on line e i lavori potranno essere seguiti dal sito www.pisasleepaward2021.it.

pisa sleep award


In ogni caso “Pisa si conferma una delle capitali europee nella cura delle malattie del sonno – per dirla con le parole del professor Gabriele Siciliano, direttore dell’Unità Operative di Neurologia dell’Ospedale Santa Chiara- un ruolo che l’Azienda Ospedaliera Pisana si è conquistata sul campo, grazie al fervido lavoro collaborativo di diversi gruppi di ricercatori”.

A cominciare proprio dal Centro di Medicina del Sonno, della UO di Neurologia del Santa Chiara, guidato dalla dottoressa Enrica Bonanni e riconosciuta anche come centro regionale di riferimento per la cura di queste patologie. L’evento, però, si arricchisce della collaborazione dei tanti studiosi e delle numerose Istituzioni che a Pisa si occupano di indagare il sonno e i suoi misteri, da molteplici prospettive: presso l’Università di Pisa, infatti, troviamo il gruppo di ricerca guidato dal professor Angelo Gemignani direttore della Psicologia, il laboratorio Sonnolab di Fisiologia guidato dal prof. Ugo Faraguna e dalla professoressa Paola d’Ascanio; presso l’AOUP un Ambulatorio del Sonno della UO Psichiatria guidato dalla dottoressa Laura Palagini e un laboratorio del sonno coordinato dall’otorinolaringoiatra Prof. Stefano Berrettini; infine, un laboratorio Cardiologico guidato dal professor Michele Emdin presso la Fondazione Monasterio.

Il Pisa Sleep Award, attribuito ogni 2 anni a studiosi internazionali che abbiano contribuito in maniera significativa a comprendere il sonno e i suoi disturbi, nel 2021 il prestigioso è stato attribuito al professor Dieter Reimann, docente di psichiatria all’Università di Friburgo e pioniere della Iperarousal, teoria che collega lo studio dei disturbi del sonno, in particolare l’insonnia, e le patologie psichiatriche da cui si sono originate tante terapie che, al trattamento farmacologico abbinano quello psicoterapeutico.

“Il suo – ha sottolineato il professor Angelo Gemignani – è uno degli approcci più intriganti e stimolanti per la cura di pazienti alle prese con problemi di depressione e insonnia, in particolare collegati alla fase rem del sonno”.

“Grazie a lui, infatti, ora sappiamo quali sono i meccanismi alla base dell’insonnia e perché si associa ad un fattore di rischio per i disturbi dell’ansia e dell’umore – aggiunge la dottoressa Laura Palagini - . Ha dato un forte contributo alle terapie per la cura dell’insonnia ed è uno dei fondatori del trattamento di prima scelta e del trattamento cognitivo comportamentale. Grazie a lui la medicina del sonno in psicopatologia ha fatto un importante balzo in avanti: anche nel nostro laboratorio, all’Unità Operativa Psichiatria 2 universitaria applichiamo terapie ispirate al suo lavoro con ottimi risultati”

“Sarà il professor Reimann, giovedì 17 giugno alle 14.30, terrà una lettura magistrale dedicata proprio a “Sonno, insonnia e depressione - annuncia la dottoressa Enrica Bonanni -: sarà un onore ascoltarlo e anche ospitarlo a Pisa, in occasione dell’edizione 2022 dello Sleep Award. Ci ha già assicurato la sua presenza e sarà proprio lui a consegnare il riconoscimento al vincitore della prossima edizione”

A fare da cornice al Pisa Sleep Award, un evento, “11 minutes of Sleep”, un simposio della durata di un giorno e mezzo arrivato alla sua quarta edizione, che il 16 e 17 giugno e che coinvolgerà i più importanti studiosi europei della materia: collegati ci saranno oltre cento addetti ai lavori da tutta Italia tra medici, psicologi, farmacisti, infermieri e tecnici di neurofisiopatologia. Gli interventi dovranno mantenersi rigorosamente entro undici minuti di tempo per la relazione e nove dedicati alla discussione e al confronto. Sono previsti interventi sui temi più attuali che riguardano la frontiera della ricerca sul sonno.

“La cosa più significativa è che il prestigio dello “Sleep Award” è cresciuto di pari passo con il lavoro del Centro di Medicina del Sonno dell’Azienda Ospedaliera Pisana – spiega il professor Stefano Taddei, direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale-: l’importanza del simposio, che riunisce con Pisa i maggiori ricercatori della materia, infatti, è anche la conseguenza del lavoro quotidiano, in clinica e di ricerca, di quello che negli anni è divenuto uno dei maggiori centri europei nella cura delle patologie del sonno, fra le quali anche alcune diffuse come le insonnie e le apnee notturne, una struttura multidisciplinare alla quale fanno riferimento pazienti provenienti da tutta ltalia”

“Anche il contributo della fisiologia pisana alla cura del sonno affonda le radici nella storia e, in particolare, negli studi del professor Giuseppe Moruzzi – ha ricordato il professor Ugo Faraguna -: le più recente evoluzione ci ha visto impegnati nella misurazione della quantità e qualità del sonno attraverso strumenti semplicissimi, quali braccialetti sensorizzati, che si stanno rivelando importantissimi per facilitare la diagnosi di insonnia una patologia che, ad oggi, è diagnosticata solo ad un decimo di coloro che ne soffrono”

Il Pisa Sleep Award 2021” è patrocinato da European Sleep Research Society (ESRS), Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS), Università di Pisa, Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.

Dal 1999 l’Associazione “Sante Malatesta”  accompagna centinaia di studenti universitari stranieri, provenienti da paesi afflitti dalla guerra o dalla povertà, nel loro faticoso inserimento nel nostro ambiente.

L'Associazione invita i dipendenti e gli studenti dell'università di Pisa ad associarsi e a partecipare alle attività, per ampliare i propri interventi.

I bisogni di coloro che ricorrono all'associazione e il loro numero sono in continua crescita. In questo tempo di pandemia, gli unici fuori sede rimasti a Pisa sono stati gli studenti stranieri, e uno degli studenti, Christin Kamdem, alla vigilia della sua laurea, è morto per il Covid-19.

Le forme possibili di partecipazione dei soci sono varie. Già la semplice iscrizione con il versamento della quota e il contributo di idee, da offrire nell’assemblea annuale, risulta preziosa. E’ anche possibile collaborare on line, nella cura della contabilità e dell’archiviazione dei dati. C’è anche bisogno di aiuto per l’espletamento di pratiche burocratiche, la necessaria assistenza alle ragazze e ai ragazzi ospitati nei nostri posti letto, un occasionale tutorato per lo studio e, soprattutto, nella partecipazione attiva al delicato lavoro del centro di ascolto

L’associazione “Sante Malatesta” è nata nella cerchia della chiesa universitaria di San Frediano e di alcuni docenti UNIPI, ma si è costituita fin dall’origine come un organismo laico, in seguito una ONLUS, non dipendente da alcuna istituzione né ecclesiastica né civile. Vive ed opera solo grazie all’impegno delle volontarie e dei volontari e ai contributi provenienti dalle quote dei soci e da libere oblazioni dei soci e di altre persone. L’Università e il DSU hanno sempre riconosciuto il valore della sua attività, che corrisponde alle stesse preoccupazioni del Progetto Mentorship dell’ateneo.

Informazioni sul sito su Facebook o Istagram.

Dal 1999 l’Associazione “Sante Malatesta”  accompagna centinaia di studenti universitari stranieri, provenienti da paesi afflitti dalla guerra o dalla povertà, nel loro faticoso inserimento nel nostro ambiente.

L'Associazione invita i dipendenti e gli studenti dell'università di Pisa ad associarsi e a partecipare alle attività, per ampliare i propri interventi.

I bisogni di coloro che ricorrono all'associazione e il loro numero sono in continua crescita. In questo tempo di pandemia, gli unici fuori sede rimasti a Pisa sono stati gli studenti stranieri, e uno degli studenti, Christin Kamdem, alla vigilia della sua laurea, è morto per il Covid-19.

Le forme possibili di partecipazione dei soci sono varie. Già la semplice iscrizione con il versamento della quota e il contributo di idee, da offrire nell’assemblea annuale, risulta preziosa. E’ anche possibile collaborare on line, nella cura della contabilità e dell’archiviazione dei dati. C’è anche bisogno di aiuto per l’espletamento di pratiche burocratiche, la necessaria assistenza alle ragazze e ai ragazzi ospitati nei nostri posti letto, un occasionale tutorato per lo studio e, soprattutto, nella partecipazione attiva al delicato lavoro del centro di ascolto

L’associazione “Sante Malatesta” è nata nella cerchia della chiesa universitaria di San Frediano e di alcuni docenti UNIPI, ma si è costituita fin dall’origine come un organismo laico, in seguito una ONLUS, non dipendente da alcuna istituzione né ecclesiastica né civile. Vive ed opera solo grazie all’impegno delle volontarie e dei volontari e ai contributi provenienti dalle quote dei soci e da libere oblazioni dei soci e di altre persone. L’Università e il DSU hanno sempre riconosciuto il valore della sua attività, che corrisponde alle stesse preoccupazioni del Progetto Mentorship dell’ateneo.

Informazioni sul sito dell'associazioneFacebook o Istagram.

Martedì 15 giugno, alle ore 12.00, nella Sala Mappamondi del rettorato dell’Università di Pisa, si terrà la firma della nuova convenzione quadro tra Ateneo e Unione Industriale Pisana.

A sottoscrivere il documento ci saranno il rettore Paolo Mancarella e la presidente dell’UIP Patrizia Alma Pacini. Saranno presenti anche il prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico Marco Raugi, e del delegato dell'UIP per la Formazione e i rapporti con il mondo universitario Andrea Madonna.

Alla presenza dei giornalisti saranno illustrati contenuti e novità della convenzione, che rinnova la già consolidata collaborazione esistente tra le due istituzioni, in particolare negli ambiti della ricerca e della formazione e per la promozione del trasferimento tecnologico.

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