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Comunicati stampa

La maglia nera in fatto di diritti umani va alla britannica Standard Chartered Bank, seguita dalla francese BNP Paribas, ma nella lista dei peggiori compaiono anche istituti di credito statunitensi come Wells-Fargo, BlackRock e Morgan Stanley o la UBS svizzera. Il quadro emerge da una ricerca finanziata da Etica Sgr e condotta dalla professoressa Elisa Giuliani, direttrice del centro REMARC dell’Università di Pisa, insieme alla dottoressa Federica Nieri e ai professori Nicola Salvati e Davide Fiaschi. Lo studio appena pubblicato nel Quarto rapporto della Fondazione Finanza Etica ha riguardato un campione di 178 istituzioni finanziarie e assicurative, 10 delle quali italiane, fra economie avanzate ed emergenti in 27 Paesi del mondo. E’ così emerso che un quarto degli istituti analizzati - 47 banche pari al 26% del campione - è coinvolto in almeno un evento di violazione dei diritti umani, per un totale di 180 violazioni osservate nel periodo 2000-2015.

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“La violazione dei diritti da parte delle imprese è un tema di interesse crescente – spiega la professoressa Elisa Giuliani - su banche e diritti umani invece mancava sinora un’analisi sistematica, il che non sorprende, si tratta infatti di un tema difficile da documentare anche per la notevole opacità dei contesti dove avvengono le violazioni”.

Il team di ricerca dell’Università di Pisa ha analizzato il coinvolgimento diretto e indiretto delle istituzioni finanziarie e assicurative in abusi di diritti umani definiti sulla base della Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite del 1948 e dei successivi patti e trattati: per esempio il diritto alla salute e alla vita, i diritti delle comunità indigene, delle donne, dei bambini e dei lavoratori. Il risultato è stato la creazione di un indice (Banks HUMAN RIGHTS Index) per misurare come le banche e altre istituzioni finanziarie e assicurative sono coinvolte o collegate a violazioni dei diritti umani, così da misurare l’andamento nel tempo, o confrontare diversi istituti o il settore finanziario con altri tipi di settori.

“Sul fronte dei diritti umani c’è un notevole ritardo del settore bancario – conclude Elisa Giuliani - la maggior parte delle istituzioni finanziarie con un punteggio peggiore rispetto all’Indice sta facendo dichiarazioni esplicite per affrontare le sfide di sostenibilità, ma finora la maggior parte degli sforzi ha riguardato la lotta al cambiamento climatico, mentre è probabile che i diritti saranno la prossima sfida che queste organizzazioni dovranno imparare ad affrontare”.

Domenica 27 giugno la bandiera arcobaleno sventolerà sul Rettorato dell’Università di Pisa per il Toscana Pride 2021. Questa iniziativa conferma l’impegno dell’Università di Pisa nel voler creare un ambiente inclusivo che lotti contro le discriminazioni che ancora oggi colpiscono le persone LGBT+.

“Si tratta di un atto simbolico - dice Arturo Marzano, delegato del rettore alle questioni di genere e alle pari opportunità - che rimanda alle decisioni prese dall’ateneo nel sostenere e proteggere da discriminazioni soprattutto studenti e studentesse della comunità LGBT+, a partire dall’adozione di un innovativo regolamento relativo alle carriere ALIAS che molti atenei italiani stanno prendendo a modello” .

L’iniziativa è promossa anche dal nuovo Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG) dell’Ateneo, appena insediato che ha approvato una mozione di sostegno al Toscana Pride 2021. L'appoggio si pone in continuità con azioni già intraprese dal precedente CUG fra cui la redazione del primo vero e proprio Bilancio di Genere 2020, l'attivazione della cosiddetta carriera alias per studenti in transizione, con rilascio di un doppio libretto universitario, e le attività formative realizzate in collaborazione con il Centro interuniversitario Cirque (Centro Interuniversitario di Ricerca Queer).

Il sostegno del CUG, presieduto dalla professoressa Elena Dundovich, si riferisce in particolare ai temi relativi al “Contrasto alle discriminazioni e diritti umani”; "Educazione alle differenze” e "Salute, prevenzione e benessere" del documento politico del Toscana Pride 2021. Si tratta di una posizione in linea con la Strategia europea per la parità di genere 2020-2025 e, in particolare, con la Strategia per l’uguaglianza delle persone lesbiche, gay, transgender, non binarie, intersessualità e queer (LGBTIQA+) nel convincimento che alla base del benessere sociale ci siano i valori dell’inclusione e della diversità.

manifesto-mobile.jpgDomenica 27 giugno la bandiera arcobaleno sventolerà sul Rettorato dell’Università di Pisa per il Toscana Pride 2021. Questa iniziativa conferma l’impegno dell’Università di Pisa nel voler creare un ambiente inclusivo che lotti contro le discriminazioni che ancora oggi colpiscono le persone LGBT+.

“Si tratta di un atto simbolico - dice Arturo Marzano, delegato del rettore alle questioni di genere e alle pari opportunità - che rimanda alle decisioni prese dall’ateneo nel sostenere e proteggere da discriminazioni soprattutto studenti e studentesse della comunità LGBT+, a partire dall’adozione di un innovativo regolamento relativo alle carriere ALIAS che molti atenei italiani stanno prendendo a modello” .

L’iniziativa è promossa anche dal nuovo Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG) dell’Ateneo, appena insediato che ha approvato una mozione di sostegno al Toscana Pride 2021. L'appoggio si pone in continuità con azioni già intraprese dal precedente CUG fra cui la redazione del primo vero e proprio Bilancio di Genere 2020, l'attivazione della cosiddetta carriera alias per studenti in transizione, con rilascio di un doppio libretto universitario, e le attività formative realizzate in collaborazione con il Centro interuniversitario Cirque (Centro Interuniversitario di Ricerca Queer).

Il sostegno del CUG, presieduto dalla professoressa Elena Dundovich, si riferisce in particolare ai temi relativi al “Contrasto alle discriminazioni e diritti umani”; "Educazione alle differenze” e "Salute, prevenzione e benessere" del documento politico del Toscana Pride 2021. Si tratta di una posizione in linea con la Strategia europea per la parità di genere 2020-2025 e, in particolare, con la Strategia per l’uguaglianza delle persone lesbiche, gay, transgender, non binarie, intersessualità e queer (LGBTIQA+) nel convincimento che alla base del benessere sociale ci siano i valori dell’inclusione e della diversità.

conferenza kazakhstan

The Conference of Central Asian Education Ministers entitled "Central Asian Higher Educational Area: regional cooperation, national reforms" was held in the city of Turkistan on 17 and 18 June. A.K. Aimagambetov, Republic of Kazakhstan; O.A. Gurbanov, Minister of Education of Turkmenistan; A. Kh. Toshkulov, Minister of Higher and Specialized Secondary Education of the Republic of Uzbekistan, N.K. Omurov, Deputy Minister of Education and Science of the Kyrgyz Republic, as well as representatives of European organizations - the European Union, the Council of Europe, the European Commission, and the Bologna Follow-up Group - took part in the conference.

The participants discussed the development of higher education systems in the region and agreed on the need for convergence and synchronization of education systems in order to strengthen the intellectual and scientific potential of the Central Asian region.

The conference concluded with the adoption of the Turkistan Declaration. In the Declaration, the ministers responsible for higher education proclaimed the establishment of the Central Asian Higher Education Area (CAHEA), aligned with the European Higher Education Area (EHEA).

conferenza2 kazaIt is a historic moment which will certainly have positive effects on international cooperation in university education and which has been prepared by a process that lasted more than 17 years, in which the University of Pisa played a leading role, coordinating significant European projects funded by the Tempus and Erasmus + programmes, such as "Towards a Central Asian Higher Education Area: Tuning Structures and Building Quality Culture" (TuCAHEA), Creating National Information Centers about the Bologna Process in the Kyrgyz Republic" (BOLOGNA.KG and  BOLOGNA.KG2) and more recently "Higher Education Structures to Enhance Public Health Learning and Teaching in the Republic of Uzbekistan" (UZHELTH).

Professor Ann Katherine Isaacs, who over the years has given constant impetus to the process that led to this important result, spoke in the final session as Co-Chair of the Coordination Group for Global Policy Dialogue of the Bologna Follow Up Group. During the entire Conference, several speakers thanked Professor Isaacs for the role she has played in creating the basis for achieving this historic result for both Central Asia and Europe.

"On behalf of the Rector and of the whole University - said the Vice Rector for International Cooperation and Relations, Francesco Marcelloni – I thank Professor Isaacs for her constant work in promoting our university system in the world and in particular in Central Asia and for the role played in achieving this historic result. The University of Pisa has always considered the countries of Central Asia strategic for its internationalization policy and for this reason it is intensifying its presence in Central Asia and in particular in Uzbekistan with agreements aimed at activating study courses in collaboration with Uzbek universities."

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