Corrado Blandizzi
Il professore Corrado Blandizzi è nato a Melbourne (Australia) nel 1961 e ci ha improvvisamente lasciato il 5 gennaio scorso, creando in tutti noi un enorme vuoto scientifico e umano.
In foto il fratello del professor Blandizzi
Il professore Corrado Blandizzi si è laureato con lode in Medicina e Chirurgia nel 1988 presso l’Università di Pisa. Dopo i due diplomi di specializzazione con lode in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva e in Farmacologia clinica, è diventato professore associato di Farmacologia all’Università di Pisa nel 2000 e quindi ordinario nel 2010.
Considerato un opinion leader nel campo della Farmacologia gastroenterologica e dell’Infiammazione, ha promosso di linee guida e position papers sull’uso dei farmaci organizzando numerosi simposi e seminari.
La ricerca Farmacologica nell’ambito del sistema gastrointestinale è stata probabilmente quella che lo ha interessato di più. Negli ultimi anni i suoi studi si sono inoltre focalizzati sulla valutazione del ruolo dell’asse microbiota-intestino-cervello nella fisiopatologia delle alterazioni intestinali e centrali associate alle malattie neurodegenerative e all’obesità.
Nel corso degli anni si è poi molto appassionato alla problematica dei farmaci bioequivalenti prima e biosimilari poi. Alla sua morte, risultava autore di 281 articoli indicizzati su Medline, con circa 9.550 citazioni e un h-index complessivo di 54. È stato inoltre autore di 28 capitoli di libro.
Fra le cariche ricoperte in Ateneo, è stato coordinatore della scuola di specializzazione di Farmacologia e Tossicologia clinica, Direttore del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, Presidente del corso di laurea in Medicina e Chirurgia e del corso di laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria e componente del Senato accademico. Presso l’Azienda ospedaliero universitaria pisana è stato componente della commissione terapeutica aziendale, Direttore della sezione operativa dipartimentale Monitoraggio delle Reazioni avverse ai Farmaci e Direttore del Centro di Farmacologia clinica per la Sperimentazione dei Farmaci. Al suo impegno si devono la nascita del laboratorio di Farmacovigilanza e Farmacoepidemiologia e del Centro di Farmacologia clinica per la Sperimentazione dei Farmaci nonché l’aver portato la Farmacologia pisana al vertice della ricerca internazionale organizzando Congresso Mondiale della International Society of Pharmacovigilance.
Vogliamo ricordare il professore Blandizzi oltre che per le abilità di scienziato, anche per le sue doti di umanità straordinarie. Rappresentava un porto sicuro non solo per i suoi allievi, ma anche per tutti i colleghi. Chiunque aveva problemi di qualsiasi tipo poteva bussare alla sua porta e trovare soluzioni sempre valide. Sapeva leggere le situazioni con estrema lucidità e muoversi nel massimo della correttezza e della trasparenza. Accontentava il più possibile tutti quanti, mantenendo un’integrità e un’onestà inossidabili. Non amava il palcoscenico e lo lasciava volentieri ai suoi allievi, sinceramente felice del loro successo, conscio che il successo del suo gruppo rappresentava il suo massimo successo personale.
Per queste motivazioni il Senato accademico ha insignito il professore Corrado Blandizzi dell’Ordine del Cherubino alla memoria.
Luciana Dente
Nata a Napoli nel 1955, la professoressa Luciana Dente si è laureata con lode in Scienze biologiche nel 1978 presso l’Università di Napoli.
Dopo il perfezionamento presso l’Istituto Internazionale di Genetica e Biofisica di Napoli, si è trasferita in Germania presso l’European Molecular Biology Laboratory e poi nuovamente in Italia all’Università di Napoli e all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Dal 1999 è all’Università di Pisa prima come professoressa associata di Biologia molecolare e quindi come ordinaria dal 2008.
La caratteristica più peculiare dell’attività scientifica della professoressa Dente nel campo della Biologia molecolare è stata la produttiva combinazione di interessi per lo sviluppo di tecniche originali e la loro applicazione al chiarimento di processi biologici importanti. La professoressa Dente ha condotto studi pioneristici sulla regolazione dell’espressione genica, analizzando la struttura dei promotori di geni trascritti da polimerasi III (5S e tRNA) e da polimerasi II (plasmaproteine umane), che sono stati oggetto di pubblicazioni su riviste internazionali prestigiose. In particolare, alcuni lavori sulla regolazione dell’espressione genica tessuto-specifica attraverso l’uso di animali transgenici rappresentano contributi cruciali.
In parallelo, ha sviluppato metodi alternativi di clonaggio, sequenziamento e mutagenesi, creando dei vettori fagemidici (pEMBL vector family), che ancora oggi sono diffusi e apprezzati dalla comunità scientifica. Una parte rilevante della sua attività è stata inoltre l’implementazione della tecnologia “Phage Display” per lo studio di interazioni tra peptidi e proteine di interesse medico/biologico. Questi metodi le hanno permesso di portare avanti approfondite analisi di proteomica per caratterizzare i ligandi di domini proteici SH2, SH3 e PDZ e ricostruire la formazione di reti di interazioni proteiche alla base dei meccanismi di trasduzione del segnale. Questi studi sono stati applicati a specifici processi di sviluppo embrionale nei sistemi modello di Xenopus laevis e Danio rerio.
Più recentemente, grazie all’ampliamento del gruppo di ricerca pisano e al contributo di nuove competenze nel campo della Nanomedicina, la professoressa Dente ha esteso i suoi interessi allo stu- dio di strategie alternative per manipolare DNA e proteine, tramite nuove nanotecnologie. Fra le varie cariche ricoperte in Ateneo, è stata componente del collegio dei docenti del dottorato di Biotecnologie molecolari e poi del dottorato BIOS (BIOmolecular Sciences). Attualmente è componente del collegio dei docenti del dottorato internazionale BIBIM 2.0 (Biochemistry and Molecular Biology) - Progetto Pegaso attivato in collaborazione con le Università di Siena, di Firenze e del CNR. È stata inoltre Vicepresidente e Presidente del corso di laurea triennale in Scienze Biologiche e di vari corsi di laurea magistrale (Biologia molecolare e cellulare; Biologia applicata alla Biomedicina; Conservazione ed evoluzione; Biologia Marina); è stata infine Presidente del master in Neuroscience.
Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l’Ordine del Cherubino alla professoressa Luciana Dente.
Marco Mazzoncini
Nato a Livorno nel 1955, il professore Marco Mazzoncini si è laureato presso la Facoltà di Agraria di Pisa nel 1981, sotto la guida del professore Antonio Benvenuti.
Negli anni subito dopo la laurea, ha iniziato la propria attività di ricerca prima come borsista, poi come dottorando di ricerca e infine come tecnico laureato presso l’allora Istituto di Agronomia, nell’ambito del gruppo di ricerca del professore Enrico Bonari. Dopo aver vinto la cattedra di associato all’Università degli Studi di Reggio Calabria, nel 1995 è rientrato all’Università di Pisa come ordinario di Agronomia e Coltivazioni erbacee, prima presso la Facoltà di Agraria e, dal 2012, presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari, Agro-ambientali.
L’attività di ricerca del professore Mazzoncini è sempre stata vocata allo sviluppo di innovazioni tecnologiche e di nuovi modi di concepire l’attività agricola, a stretto contatto con il mondo delle imprese e delle aziende agricole. Il professore Mazzoncini ha contribuito a sviluppare i primi approcci di sistemi colturali sostenibili adottando una visione innovativa del ruolo dell’attività agricola e interrogandosi, fra i primi nel suo campo, sui rapporti tra agricoltura e ambiente. La sua attività scientifica si è articolata sia nel settore dell’Agronomia generale sia in quello delle Coltivazioni erbacee, interessando numerose problematiche tecnico scientifiche all’interno dello studio dei sistemi colturali: dalla fertilizzazione delle colture erbacee di pieno campo alle lavorazioni del terreno, ai consumi idrici delle colture, agli screening varietali di cereali e di colture oleaginose, agli avvicendamenti colturali, all’erosione idrica del terreno e alla conservazione della fertilità del terreno. I risultati delle sue ricerche, analizzati in chiave di “sostenibilità”, hanno contribuito a definire l’impatto delle pratiche agricole sull’ambiente, sul reddito dell’agricoltore e sulla loro applicabilità in contesti socio-economici diversi.
Il professore Mazzoncini ha sviluppato un’ampia attività di ricerca sui sistemi agricoli alternativi a quelli convenzionali, come l’agricoltura biologica, anche attraverso un intenso confronto di idee con colleghi italiani e stranieri, in particolare con i colleghi svizzeri del FibL (Forschungsinstitut für biologischen Landbau). Ha inoltre coordinato numerosi progetti di ricerca tra cui anche un progetto FISR sui sistemi di agricoltura biologica per il miglioramento della qualità delle produzioni vegetali e dell’ambiente. L’attività di ricerca del professore Mazzoncini è documentata da oltre 260 pubblicazioni scientifiche e divulgative. L’intensa attività di ricerca non ha impedito al professore Mazzoncini di occuparsi degli impegni istituzionali, ivi compresa la direzione per diversi mandati, dal 2009 ad oggi, del Centro di Ricerche Agroambientali “Enrico Avanzi”, il più grande d’Italia per le attività agrozootecniche. Dal 2016 al 2018 il professore Mazzoncini ha inoltre svolto il ruolo di commissario dell’ASN per il SSD AGR/02. Dal 1991 è socio della Società Italiana di Agronomia e dal 2013 Accademico corrispondente dell’Accademia dei Georgofili.
Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professore Marco Mazzoncini.
Rita Pardini
Nata a Lucca nel 1960, la professoressa Rita Pardini si è laureata in Matematica a Pisa nel 1984 ed ha conseguito il perfezionamento in Matematica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1990.
Ha iniziato la sua carriera accademica a Pisa come ricercatrice di Algebra e Geometria, per poi spostarsi all’Università di Udine come associata nel 1996 e quindi tornare a Pisa dove dal 2004 è ordinaria di Geometria presso il Dipartimento di Matematica.
L’attività di ricerca della professoressa Pardini si è svolta principalmente nel campo della Geometria algebrica, anche attraverso numerosi rapporti di collaborazione con ricercatori italiani e stranieri. Il suo percorso scientifico si colloca nel solco della scuola italiana di geometria e coniuga l’idea di bellezza e armonia proprie della geometria con il rigore e il formalismo delle più moderne tecniche algebriche. Il gusto algebrico, il rigore e l’eleganza caratterizzano la sua pregevolissima produzione scientifica, che vanta due libri e oltre sessanta pubblicazioni di notevole rilievo e impatto scientifico. In questi anni è stata regolarmente invitata come oratrice a numerosi convegni internazionali di Geometria algebrica e come docente per scuole di avviamento alla ricerca. I suoi interessi si sono rivolti principalmente verso la teoria delle superfici algebriche e delle varietà irregolari, ottenendo fondamentali risultati universalmente riconosciuti. In particolare ha dato importanti e originali contributi alla teoria dei rivestimenti, alla classificazione delle superficie algebriche e allo studio delle varietà di dimensione di Albanese massima.
Da segnalare la sua brillante soluzione nel 2005 della congettura di Severi, un difficile problema aperto dal 1932, ed anche i successivi sviluppi in una serie di lavori tecnicamente difficili sulla estensione di disuguaglianze di tipo Severi al caso di dimensione superiore a due, che hanno aperto nuovi importanti filoni di ricerca.
Più recentemente si è occupata di superfici singolari, ottenendo importanti risultati per quanto riguarda la compattificazione dello spazio dei moduli delle superfici di tipo generale. Il lavoro della professoressa Pardini è stato riconosciuto dell’Accademia Nazionale dei Lincei, che le ha conferito nel 2020 il premio internazionale “Luigi Tartufari”. La professoressa Pardini ha collaborato attivamente alle attività gestionali del Dipartimento di Matematica e dell’Ateneo. È stata coordinatrice all’internazionalizzazione per il Dipartimento di Matematica (2011-2014), coordinatrice del dottorato in Matematica (2014-2017) e Presidente della commissione scientifica dell’Area 01 (2019-2020).
Ha dato inoltre un contributo importante alla comunità matematica italiana e internazionale: è stata componente della commissione scientifica della fondazione CIME (2017-2019) e dal 2019 è managing editor del Bollettino dell’UMI ed editor di Revista Matematica Complutense. Infine è stata eletta vicepresidente dell’Unione Matematica Italiana, per il triennio 2021-2024. Negli ultimi venti anni è stata responsabile, senza soluzione di continuità, dell’unità locale di progetti PRIN nell’ambito della geometria algebrica ed è stata responsabile di un progetto PRA 2018-2019.
Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l’Ordine del Cherubino alla professoressa Rita Pardini.
Silvio Bianchi Martini
Nato a Lucca nel 1962, il professore Silvio Bianchi Martini si è laureato nel 1987 presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Pisa dove poi nel 1992 ha conseguito il dottorato di ricerca.
Dal 1990 al 1998 è stato ricercatore di Economia aziendale presso l’Università di Pisa per poi passare, dal 1998 al 2001, all’Università Bocconi come professore associato di Strategia e Politica aziendale. Nel 2002 è stato chiamato nuovamente a Pisa come ordinario di Economia aziendale.
La produzione scientifica del professore Silvio Bianchi Martini si articola su oltre sessanta pubblicazioni, monografie e contributi sulle principali riviste nazionali e internazionali, frutto di una costante ricerca su diversi temi centrali nel dibattito delle scienze aziendali, con particolare attenzione alla strategia e politica aziendale, alla corporate social responsability e corporate governance, alla valutazione delle aziende e alla storia del pensiero economico aziendale.
Fra i numerosi incarichi ricoperti in Ateneo il professore Silvio Bianchi Martini è stato Direttore del Dipartimento di Economia e Management dal 2016 al 2020 e, nello stesso periodo, componente del Senato accademico. È stato inoltre: Direttore della scuola di dottorato in Scienze aziendali, economiche e matematico-statistiche applicate all’economia; componente del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in Economia aziendale e Management delle Università di Pisa, Firenze e Siena; componente della commissione scientifica d’area 13 (Scienze economiche e statistiche); presidente del corso di laurea in Strategie e Governo dell’Azienda; Direttore del master in Auditing e Controllo Interno e del master in Strategie e Governo dell’azienda.
Attualmente è Presidente del Collegio Sindacale dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana su designazione del Rettore dell’Università di Pisa e valutatore dei progetti spin-off per conto del Comitato spin-off dell’Ateneo. Ha inoltre ricoperto numerosi incarichi, accademici e non, al di fuori dell’Ateneo: è stato componente del consiglio direttivo della SIDREA (Società Italiana dei Docenti di Ragioneria ed Economia Aziendale), componente della Commissione per l’Abilitazione Scientifica Nazionale nella prima tornata (2012/2013) e componente del Comitato tecnico del Fondo di private equity Toscana Innovazione. Ha coor- dinato numerosi progetti con l’Università Bocconi di Milano, la Luiss Business School e ha fatto parte degli organi di controllo di varie società, quotate e non quotate. Attualmente è socio dell’Accademia Italiana di Economia Aziendale (AIDEA), della Società Italiana dei Docenti di Ragioneria ed Economia Aziendale (SIDREA) e della Società Italiana di Storia della Ragioneria (SISR). È componente del Comitato scientifico della “Fondazione Verso” di Firenze, attiva nel sostegno ai processi educativi, con la quale ha collaborato in occasione della pandemia Covid, attivando un servizio di supporto per gli studenti dell’Università di Pisa e in particolare del Dipartimento di Economia e Management.
Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l’Ordine del Cherubino al professore Silvio Bianchi Martini.
Alessandro Balestrino
Nato a Pistoia nel 1962, il professore Alessandro Balestrino si è laureato alla Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze nel 1988.
Dopo il dottorato di ricerca in Economia Politica all’Università degli studi di Siena, ed aver frequentato come visiting student l’Università di Oxford, ha cominciato il suo percorso accademico come ricercatore presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pisa diventando poi professore associato nel 2000 e quindi ordinario di Scienza delle Finanze nel 2005.
L’attività di ricerca del professore Balestrino comprende un primo filone dedicato alle teorie del benessere economico del premio Nobel Amartya Sen. Il professore Balestrino ha elaborato un apparato analitico per incorporare le idee di Sen nella struttura convenzionale della teoria del benessere individuale.
Un secondo filone si colloca poi all’interno della teoria convenzionale ma si propone comunque di seguire un percorso originale studiando la fornitura pubblica di beni “privati”.
Un terzo filone è poi quello della cosiddetta “economia della famiglia”: tipicamente, la teoria economica tratta l’agente come un soggetto unitario, ma nella maggioranza dei casi le decisioni sono prese da soggetti compositi, cioè le famiglie.
Anche i temi dell’economia sommersa hanno negli anni attratto l’attenzione del professore Balestrino, che ha prodotto alcuni saggi sulle politiche pubbliche in presenza di varie forme di non-compliance e un contributo ampiamente citato anche al di fuori della letteratura economica sul fenomeno della pirateria digitale. I suoi lavori più recenti, infine, sono incentrati sulla teoria economica dell’istruzione. Il professore Balestrino ha pubblicato un centinaio di saggi, per la maggior parte in riviste internazionali di elevato impatto.
La sua attività di ricerca lo ha portato a partecipare a numerosi progetti nazionali ed europei, a presentare i suoi lavori in svariate conferenze italiane e straniere e a svolgere tanto l’attività di referee per riviste scientifiche internazionali quanto quella di valutatore per la National Science Foundation (US) e la Research Executive Agency della Commissione Europea, nonché per CIVR e ANVUR in Italia. Dal 2004 è research fellow del CESifo, un consolidato research network che ha la sua sede presso l’Università di Monaco. Oltre all’attività didattica in Ateneo, negli anni ha insegnato in corsi di laurea e di dottorato di altri atenei italiani ed è stato visiting professor presso le università di Monaco e di Copenaghen.
Ha pubblicato manuali per le scuole superiori e curato, con altri, la II edizione italiana del manuale Economia del settore pubblico del premio Nobel Joseph Stiglitz. Nel 2015 ha pubblicato con UTET un manuale universitario di Scienza delle Finanze da lui curato assieme ad altri. Sul piano degli incarichi gestionali, oltre a essere stato più volte componente del comitato di presidenza della Facoltà e della giunta del Dipartimento, dal 2002 al 2007 è stato Presidente dei corsi di laurea in Amministrazioni pubbliche ed Economie di mercato e Scienze del Governo e dell’Amministrazione e poi Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche per il quadriennio 2016-2020.
Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professore Alessandro Balestrino.
Gigliola Vaglini
Nata a Pisa nel 1952, la professoressa Gigliola Vaglini si è laureata nel 1974 in Scienze dell’Informazione presso la facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università di Pisa.
Assegnista e ricercatrice presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa, dal 1989 al 1990 è stata associata all’Università Federico II di Napoli per poi tornare a Pisa dove dal 2002 è ordinaria di Sistemi per l’Elaborazione delle Informazioni al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione.
La professoressa Gigliola Vaglini è autrice di più di 100 pubblicazioni su prestigiose riviste internazionali e atti di congressi internazionali. È stata responsabile e ha partecipato a numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali ed è revisore di riviste internazionali. La sua attività si è svolta principalmente nell’ambito dei metodi formali per la specifica e verifica dei sistemi concorrenti e distribuiti. Ha introdotto innovative metodologie, basate su semantiche nonstandard, per la verifica di proprietà di sistemi concorrenti, contribuendo alla definizione di una nuova logica temporale che permette verifiche di correttezza molto efficienti usando tecniche di model checking. Ha inoltre definito metodi basati su euristiche strutturali per rendere sempre più efficiente la costruzione del modello di sistema su cui applicare queste tecniche. L’approccio formale basato sul model checking è stato da lei usato in rilevanti applicazioni specifiche, quali ad esempio l’identificazione di malware in sistemi Android, con localizzazione dei comportamenti malevoli delle applicazioni sotto analisi.
Più recentemente il campo di ricerca della professoressa Vaglini si è spostato sull’analisi di dati, anche di grandi dimensioni, con lo scopo principale di individuare variazioni nelle forme comportamentali di gruppi di individui o di sistemi artificiali. All’attività di didattica e di ricerca Gigliola Vaglini ha affiancato con competenza, dedizione e spirito di servizio numerosi impegni istituzionali. È stata Presidente del corso di laurea triennale in Ingegneria informatica e del corso aggregato in Ingegneria informatica e Ingegneria informatica per la Gestione d’Azienda. Le due lauree magistrali sono state trasformate nel 2012 in corsi internazionali in lingua inglese, tra i primi a Pisa, denominati Computer Engineering e Embedded Computing Systems. La professoressa Vaglini è stata componente del comitato di presidenza e della commissione programmazione e sviluppo della Facoltà di Ingegneria, Presidente della commissione programmazione didattica della Scuola di Ingegneria e dal 2012 al 2019 componente della commissione didattica paritetica della Scuola. È stata Presidente del Centro Servizi Informatici della Facoltà di Ingegneria e coordinatrice scientifica del Polo informatico 6 del Sistema informatico Dipartimentale dell’Ateneo. Dal 2017 è delegata del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione nel consiglio del Sistema Informatico di Ateneo. Dal 2013 al 2016 è stata componente per due mandati della Commissione Etica di Ateneo. Da marzo 2017 a tutt’oggi è Presidente del Nucleo di Valutazione di Ateneo.
Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino la professoressa Gigliola Vaglini.
Carlo Baroni
Nato ad Adro (Brescia) nel 1956, il professore Carlo Baroni si è laureato in Scienze geologiche all’Università di Pavia nel 1980.
Dopo avere svolto attività di ricerca per alcuni anni in ambito accademico e museale, ha preso servizio come ricercatore presso l’Università di Pisa nel 1992, dove è diventato professore associato nel 1998 e professore ordinario di Geografia fisica e Geomorfologia nel 2002. Nel corso della sua carriera Carlo Baroni ha contribuito in misura determinante allo sviluppo delle Scienze della Terra con i suoi studi sulla criosfera terrestre che ha condotto sia in ambiente alpino che nelle aree polari e, particolarmente, nel continente antartico. È autore di oltre 150 lavori scientifici pubblicati su prestigiose riviste indicizzate nazionali e internazionali, oltre che di numerose carte geomorfologiche e geologiche.
L’attività di ricerca principale del professore Carlo Baroni ha riguardato la dinamica glaciale, i suoi effetti sulla morfologia terrestre, i suoi legami con l’ambiente ed il clima in una prospettiva diacronica. La sua area di studio di elezione è l’Antartide, dove ha studiato l’evoluzione cenozoica della calotta glaciale tramite rilievi sul campo e osservazioni da remoto, ottenendo vincoli cronologici ed informazioni paleoambientali attraverso analisi di laboratorio su campioni sapientemente raccolti anche in siti remoti. Ha anche svolto ricerche di Geomorfologia, Glaciologia, Geologia glaciale e Geologia del Quaternario in vari settori delle Alpi, nelle Prealpi lombarde e nell’Appennino settentrionale. Fra gli altri interessi scientifici del professore Carlo Baroni, di particolare rilievo sono alcune applicazioni della Geomorfologia alla tutela ambientale e il suo contributo allo sviluppo della Geoarcheologia. L’attività di ricerca del professore Baroni si connota per il carattere interdisciplinare e le numerose e qualificate collaborazioni internazionali.
Ha partecipato a quindici spedizioni in Antartide, sia nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), che in programmi di collaborazione internazionale di altri Paesi. È stato altresì coordinatore di progetti di ricerca nazionali (PRIN) e di cooperazione accademica internazionale. Il professore Baroni ha ricoperto ruoli di prestigio all’interno della comunità scientifica delle Scienze della Terra sia a livello nazionale che internazionale come presidente del Comitato Glaciologico Italiano e come rappresentante dell’Italia nel World Glacier Monitoring Service, nelle attività del World Meteorological Organization dell’ONU e nello Standing Committee on Antarctic Geographic Information. Dal 2016 al 2020 ha fatto parte della Commissione Scientifica Nazionale per l’Antartide del MIUR. Dal 2016 è Direttore della rivista ISI Geografia Fisica e Dinamica Quaternaria. Fra le cariche ricoperte in Ateneo è stato Presidente del consiglio aggregato del corso di laurea in Scienze geologiche dal 2004 al 2010, Vicedirettore del Dipartimento di Scienze della Terra dal 2013 al 2020, coordinatore del corso di dottorato in Scienze della Terra dal 2014 al 2019, componente del Senato accademico 2018 al 2020 e Presidente della commissione scientifica dell’Area 04 dal 2020 ad oggi. Dal 2021 è responsabile scientifico del Polo Editoriale – Pisa University Press del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura.
Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l’Ordine del Cherubino al professore Carlo Baroni.
Giovanna Marotta
Nata a Piazza al Serchio (Lucca) nel 1956, la professoressa Giovanna Marotta si è laureata nel 1979 presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Pisa, sotto la guida di Tristano Bolelli, Romano Lazzeroni ed Edoardo Vineis.
Successivamente, ha proseguito gli studi presso la Scuola Normale Superiore, dove nel 1984 ha conseguito il Diploma di Perfezionamento in Linguistica con Pier Marco Bertinetto. Vincitrice del concorso nazionale a professore associato di Glottologia e Linguistica nel 1987, ha insegnato alle Università della Calabria, e di Siena.
Passata all’Università di Pisa nel 1997, è ordinaria dal 2001 alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere ora Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica. L’attività scientifica della professoressa Marotta è contraddistinta dall’ampiezza dei temi, abbinata alla ricchezza e alla profondità dei contributi, che l’hanno resa un punto di riferimento della comunità linguistica nazionale e internazionale. Le sue ricerche vanno dallo studio delle lingue classiche alle ricerche neurolinguistiche. Gli aspetti fonologici e prosodici della lingua latina costituiscono un costante argomento di studio, parallelamente alle indagini sulla lingua italiana e sulle sue varietà dialettali, in particolare quelle toscane.
La professoressa Marotta ha fortemente contribuito a diffondere in Italia tematiche e metodi innovativi in questo settore di studi, come testimonia il Laboratorio di Fonetica e Fonologia, da lei fondato e diretto. Nel corso degli anni, ha maturato uno specifico interesse nei confronti della semantica e del linguaggio spaziale. Più di recente, le tematiche connesse con le patologie linguistiche - dislessia e il disturbo specifico (o primario) del linguaggio - si sono aggiunte ai filoni di ricerca da tempo attivi. La professoressa Marotta ha coordinato numerosi progetti di ricerca nazionali, tra i quali si segnala il PRIN sullo studio delle rappresentazioni semantiche dei non-vedenti congeniti. In qualità di visiting scholar ha trascorso periodi di ricerca presso prestigiose istituzioni straniere come l’Università di Cambridge, il Massachusetts Institute of Technology, l’Universidad Autonoma di Barcellona e l’Università di Grenoble. Componente di numerosi comitati scientifici, Direttrice della rivista di classe A Studi e Saggi Linguistici, la professoressa Marotta è autrice di 180 pubblicazioni, tra cui sette monografie, l’ultima delle quali, Fonologia e prosodia dell’italiano, appena edita.
Fra le cariche ricoperte in Ateneo è stata promotrice e primo Presidente del corso di laurea specialistica in Linguistica negli anni 2004-2006, coordinatrice del dottorato in Linguistica dal 2006 al 2010 e componente del Senato accademico nel quadriennio 2016- 2020. Attualmente ricopre la carica di Vicedirettrice del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, ed è componente del Consiglio direttivo del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura. L’attività istituzionale della professoressa Marotta si è proiettata anche a livello nazionale, in qualità di componente del GEV Area 10 per la VQR 2011-2014, di Presidente della Commissione di Valutazione dei Bandi Nazionali SIR-MIUR, e di Presidente della Società Italiana di Glottologia dal 2014 al 2016.
Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino la professoressa Giovanna Marotta.
Gaetano Privitera
Nato a Milano nel 1951, il professore Gaetano Privitera ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia con lode all’Università di Milano nel 1975.
Dopo il diploma in Microbiologia sistematica il master in Fisiologia e Genetica della Resistenza agli Antibiotici e la specializzazione con lode in Malattie Infettive e in Microbiologia, dal 1977 al 1979 è stato ricercatore all’Istituto Pasteur di Parigi. Tornato in Italia, dopo un primo periodo l’Ospedale “L. Sacco” di Milano, nel 1987 è stato chiamato come professore associato di Igiene prima dall’Università degli Studi di Lecce e poi dall’Università degli Studi di Milano. Dall’anno accademico 2000-2001 è professore ordinario di Igiene presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa ora Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina.
L’attività di ricerca del professore Privitera è nell’ambito della sanità pubblica, dell’igiene ospedaliera, dell’epidemiologia e della prevenzione delle malattie infettive, della qualità e della gestione del rischio in sanità, della microbiologia applicata, delle problematiche relative alla formazione degli specialisti in Igiene e Medicina preventiva e dello sviluppo di strumenti didattici multimediali per la formazione degli operatori sanitari e della formazione del medico. È autore di oltre 400 pubblicazioni scientifiche; ha organizzato numerosi convegni, coordinato comitati scientifici di rilievo anche internazionale, ed è componente del comitato editoriale o referee di riviste scientifiche nazionali e internazionali. È stato inoltre responsabile di numerosi progetti di ricerca regionali, dei Ministeri della Sanità, e dell’Università e Ricerca Scientifica, dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro.
In Ateneo ha ricoperto numerose cariche accademiche: è stato Direttore della scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva e Presidente del corso di laurea in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, Direttore del Dipartimento di Patologia Sperimentale, Biotecnologie Mediche, Infettivologia ed Epidemiologia e successivamente Vicedirettore e poi Direttore del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia. Attualmente fa parte del gruppo tecnico dell’Ateneo per la definizione delle misure di prevenzione e controllo di Sars-CoV-2. Dal 2002 è responsabile nell’Azienda ospedaliera universitaria pisana dell’Unità operativa di Igiene e Epidemiologia e dal 2004 coordina l’Unità per la Gestione Integrata del Rischio Clinico e del Contenzioso. Dal 2020 è componente del gruppo di lavoro sulla Prevenzione e Controllo delle Infezioni dell’Istituto Superiore di Sanità dove si occupa prevalentemente di COVID-19. Collabora inoltre con l’Istituto anche sul fronte degli obiettivi di Sanità Pubblica del Global Health Summit nel quadro della Presidenza Italiana del G20 e dello sviluppo del Laboratorium di formazione del Public Health Officer.
Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l’Ordine del Cherubino al professore Gaetano Privitera.