borsa riservata a laureati in Medicina Veterinaria adeguato al programma di ricerca: “Diagnostica per immagini nel cavallo;
Incarico di lavoro autonomo professionale: “Partecipazione al processo di arruolamento e alla raccolta dei dati. Data management, analisi dei dati e gestione dei campioni biologici[...]"
Incarico professionale per riprese aeree con drone
3 Borse di ricerca nell'ambito della CONVENZIONE AUSL TNO della Prof.ssa Sicca
Incarico di lavoro autonomo da conferirsi da parte del CISP
Borsa di Ricerca “Ricognizione di documentazione giuridica inerente alla tematica dell’evoluzione della contabilità pubblica durante l’emergenza sanitaria da Covid-19
Elezioni del Rettore dell'Università per Stranieri di Perugia 2021-2027
Sono state indette, con il Decreto del Decano in allegato, le votazioni per l’elezione del Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia per il sessennio accademico 2021-2027.
In allegato anche l’Avviso per la presentazione delle candidature a Rettore – scadenza il 19 marzo 2021.
FameLab Italia: il talent show della Scienza fa tappa a Pisa
Pensi di saper catturare l’attenzione del pubblico raccontando un argomento scientifico in tre minuti? Sono fin d’ora aperte le candidature per partecipare alle selezioni regionali toscane di FameLab Italia, il talent show internazionale della scienza che nell’edizione 2021 toccherà anche la città di Pisa. L’evento si svolgerà il prossimo 16 aprile presso la Sala Azzurra della Scuola Normale Superiore di Pisa, se le condizioni generali legate alla pandemia lo consentiranno, oppure in modalità web.
Organizzato a Pisa dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), dalla Scuola Superiore Sant'Anna, dalla Scuola Normale Superiore, dall'Università di Pisa e dall’Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO), che collaborano all'interno del progetto "Pisa Città delle Scienze", FameLab Italia offre da quest’anno anche in Toscana la possibilità di partecipare a un'esperienza entusiasmante di divulgazione scientifica.
Per iscriversi alla competizione toscana basterà compilare entro il mese di marzo il modulo di iscrizione disponibile al link: https://famelab-italy.it/famelab-pisa/. FameLab è rivolto a giovani tra 21 e 40 anni che studiano o lavorano in ambito scientifico e che abbiano la capacità di parlare in pubblico in modo accattivante, convincente, scientificamente rigoroso.
Ideato nel 2005 dal Cheltenham Science Festival, FameLab si svolge in tutto il mondo e dal 2012 coinvolge anche l’Italia grazie alla collaborazione tra Psiquadro, coordinatore nazionale, e British Council Italia, l’ente culturale britannico che ne ha promosso la diffusione a livello globale. Nel 2021 FameLab Italia raggiunge il traguardo della decima edizione, dopo aver toccato negli anni 25 città e coinvolto circa 1000 giovani ricercatori grazie a una collaborazione con più di 100 partner culturali tra Università, Istituti di Ricerca e enti pubblici, società di comunicazione della scienza, musei e media partner.
Come funziona. Una giornata all’insegna dell’emozione e dell’adrenalina in un vero talent show: studenti di laurea specialistica in fase di tesi, dottorandi e dottorande, specializzandi e specializzande, assegnisti di ricerca, ricercatori e ricercatrici, attivi presso istituzioni di ricerca pubbliche o private, potranno raccontare la propria ricerca in 3 minuti, in presenza o in streaming a seconda di quanto permesso dalla situazione pandemica, di fronte ad una giuria composta da esperti nei settori scientifici e nel campo della comunicazione, con un ospite d’onore che quest’anno sarà lo scrittore e divulgatore Marco Malvaldi. Parteciperà anche una giuria popolare composta da studenti di scuole superiori toscane.
Le finali. Il contest pisano selezionerà due candidati che competeranno con gli altri vincitori e vincitrici regionali nella selezione nazionale a Catania, in programma dal 3 al 5 giugno 2021. Prima di approdare a Catania, come premio, i due finalisti parteciperanno alla Masterclass di FameLab Italia, un workshop di formazione in comunicazione della scienza e public speaking che si svolgerà a Perugia dal 13 al 15 maggio 2021. Il contest nazionale catanese selezionerà il vincitore o la vincitrice di FameLab Italia, che competerà a livello internazionale alla finale di FameLab International, in programma a settembre 2021 a Cheltenham, UK, nell’ambito del Cheltenham Science Festival.
Per saperne di più:
https://famelab-italy.it/famelab2021/
https://www.facebook.com/events/879760699452998
Contatti:
Marco Incagli (INFN Pisa) Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. 320 5535123
Scomparso il professor Antonio Salvetti: il cordoglio di UniPi e Aoup
Giovedì 18 febbraio è venuto a mancare, per le complicanze di una patologia che lo affliggeva da molto tempo, il professor Antonio Salvetti, figura di spicco in ambito accademico e clinico nel settore della medicina interna.
Il professor Salvetti era nato a Lerici (SP) il 4 dicembre 1936 e si era laureato con lode a Pisa in Medicina e chirurgia nel 1960, conseguendo poi la specializzazione in Cardiologia all'Università di Torino nel 1962.
Successivamente aveva svolto la sua prestigiosa attività scientifica, didattica e clinica nell'Ateneo pisano diventando nel 1984 professore ordinario di Terapia medica e successivamente di Medicina interna. È stato direttore del Dipartimento di Medicina interna (2000-2008) e direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna. Nel 2001 è stato nominato professore emerito dell'Università di Cordoba (Argentina).
Nel 2007 il professor Salvetti è stato insignito dell'Ordine del Cherubino, una delle massime onorificenze dell'Università di Pisa.
In Aoup è stato invece direttore dell'Unità operativa di Medicina generale 1 universitaria e direttore del Dipartimento di Medicina generale (2001-2007).
Nel 1980 aveva fondato il Centro per la diagnosi e la cura dell'ipertensione arteriosa, che è divenuto negli anni un Centro di riferimento regionale e di eccellenza europea (valutato al 4° posto fra tutti i Centri europei per la qualità della ricerca scientifica). È stato membro fondatore e presidente della Siia-Società italiana dell'ipertensione arteriosa e membro fondatore della Società italiana di NefroCardiologia. Nel 2000 ha ricevuto un premio "ad hoc" della Siia per il suo contributo all'avanzamento nelle conoscenze scientifiche sull'ipertensione arteriosa.
Gli interessi scientifici del professor Antonio Salvetti hanno riguardato i meccanismi patogenetici dell'ipertensione arteriosa, con particolare riferimento al sistema renina-angiotensina, alla funzione e disfunzione endoteliale e alle alterazioni strutturali sia vascolari che cardiache. Questa attività è testimoniata da oltre 400 lavori pubblicati su riviste internazionali di grande prestigio.
"È stato – come ha ricordato Stefano Taddei, ordinario di Medicina interna che è stato suo allievo - una persona di incredibile spessore scientifico e clinico. Da scienziato è stato un precursore in molti campi della scienza medica, partendo sempre da una profonda conoscenza della letteratura scientifica e da un aggiornamento costante. Ha sempre saputo cogliere le novità sia metodologiche sia meccanicistiche all'interno della ricerca in campo cardiovascolare, senza perdere però mai di vista l'obiettivo finale della ricerca biomedica e cioè l'avanzamento nelle conoscenze dei meccanismi di malattia e nelle possibilità terapeutiche. Come docente, non solo si è dedicato in modo attento alla formazione sia degli studenti di medicina sia degli specializzandi in medicina interna, ma ha avuto un importante ruolo a livello nazionale e internazionale nella divulgazione medica delle malattie cardiovascolari. Infine, a livello clinico, ha saputo fondere una impressionante cultura medica con la pratica clinica quotidiana, con una profonda capacità di ascoltare i pazienti e interpretarne i sintomi e i reperti obiettivi per giungere a diagnosi precise e a scelte terapeutiche mirate. Mai niente era lasciato al caso e soprattutto ogni decisione doveva essere sostanziata dalle più solide evidenze cliniche e scientifiche".
"Senza dubbio alcuno – ha concluso il professor Taddei - il valore massimo da lui espresso è stata la sua capacità di essere caposcuola e maestro indiscusso. Non solo ha introdotto a Pisa lo studio dell'ipertensione arteriosa, fondando anche uno dei centri clinici di maggior rilevanza nazionale, ma soprattutto è stato capace di creare le condizioni perché numerosi collaboratori potessero esprimere le loro potenzialità e capacità sia di ricerca che cliniche. Oggi ci ha lasciati ma sicuramente non andrà persa l'enorme eredità culturale e scientifica che ha saputo creare".
Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Antonio Salvetti
Giovedì 18 febbraio è venuto a mancare, per le complicanze di una patologia che lo affliggeva da molto tempo, il professor Antonio Salvetti, figura di spicco in ambito accademico e clinico nel settore della medicina interna.
Il professor Salvetti era nato a Lerici (SP) il 4 dicembre 1936 e si era laureato con lode a Pisa in Medicina e chirurgia nel 1960, conseguendo poi la specializzazione in Cardiologia all’Università di Torino nel 1962. Successivamente aveva svolto la sua prestigiosa attività scientifica, didattica e clinica nell’Ateneo pisano diventando nel 1984 professore ordinario di Terapia medica e successivamente di Medicina interna. È stato direttore del Dipartimento di Medicina interna (2000-2008) e direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna. Nel 2001 è stato nominato professore emerito dell’Università di Cordoba (Argentina).
Nel 2007 il professor Salvetti è stato insignito dell'Ordine del Cherubino, una delle massime onorificenze dell’Università di Pisa.
In Aoup è stato invece direttore dell’Unità operativa di Medicina generale 1 universitaria e direttore del Dipartimento di Medicina generale (2001-2007).
Nel 1980 aveva fondato il Centro per la diagnosi e la cura dell’ipertensione arteriosa, che è divenuto negli anni un Centro di riferimento regionale e di eccellenza europea (valutato al 4° posto fra tutti i Centri europei per la qualità della ricerca scientifica). È stato membro fondatore e presidente della Siia-Società italiana dell’ipertensione arteriosa e membro fondatore della Società italiana di NefroCardiologia. Nel 2000 ha ricevuto un premio “ad hoc” della Siia per il suo contributo all’avanzamento nelle conoscenze scientifiche sull’ipertensione arteriosa.
Gli interessi scientifici del professor Antonio Salvetti hanno riguardato i meccanismi patogenetici dell’ipertensione arteriosa, con particolare riferimento al sistema renina-angiotensina, alla funzione e disfunzione endoteliale e alle alterazioni strutturali sia vascolari che cardiache. Questa attività è testimoniata da oltre 400 lavori pubblicati su riviste internazionali di grande prestigio.
"È stato – come ha ricordato Stefano Taddei, ordinario di Medicina interna che è stato suo allievo - una persona di incredibile spessore scientifico e clinico. Da scienziato è stato un precursore in molti campi della scienza medica, partendo sempre da una profonda conoscenza della letteratura scientifica e da un aggiornamento costante. Ha sempre saputo cogliere le novità sia metodologiche sia meccanicistiche all’interno della ricerca in campo cardiovascolare, senza perdere però mai di vista l’obiettivo finale della ricerca biomedica e cioè l’avanzamento nelle conoscenze dei meccanismi di malattia e nelle possibilità terapeutiche. Come docente, non solo si è dedicato in modo attento alla formazione sia degli studenti di medicina sia degli specializzandi in medicina interna, ma ha avuto un importante ruolo a livello nazionale e internazionale nella divulgazione medica delle malattie cardiovascolari. Infine, a livello clinico, ha saputo fondere una impressionante cultura medica con la pratica clinica quotidiana, con una profonda capacità di ascoltare i pazienti e interpretarne i sintomi e i reperti obiettivi per giungere a diagnosi precise e a scelte terapeutiche mirate. Mai niente era lasciato al caso e soprattutto ogni decisione doveva essere sostanziata dalle più solide evidenze cliniche e scientifiche".
"Senza dubbio alcuno – ha concluso il professor Taddei - il valore massimo da lui espresso è stata la sua capacità di essere caposcuola e maestro indiscusso. Non solo ha introdotto a Pisa lo studio dell’ipertensione arteriosa, fondando anche uno dei centri clinici di maggior rilevanza nazionale, ma soprattutto è stato capace di creare le condizioni perché numerosi collaboratori potessero esprimere le loro potenzialità e capacità sia di ricerca che cliniche. Oggi ci ha lasciati ma sicuramente non andrà persa l’enorme eredità culturale e scientifica che ha saputo creare".