Invest Your Talent in Italy. Call for the a.y. 2020/2021 published
Ministry of Foreign Affairs and of International Cooperation has published the call for the for the assignment of scholarships for the Program Invest Your Talent in Italy for the academic year 2020/2021, which are destined to students from the following countries: Azerbaijan, Brazil, Colombia, Egypt, Ethiopia, India, Indonesia, Iran, Ghana, Kazakhstan, Mexico, People’s Republic of China, Tunisia, Turkey and Vietnam.
The call is available at the dedicated pageon the Farnesina website. Interested students can complete the online application until the 27th of February 2020, h. 12:00.
Scholarships will be awarded to students pre-enrolled to one of the study programmes which join Invest Your Talent in Italy program. The University of Pisa is part of the project with the following programmes held in English language which belong to the areas of Economics-Management and Engineering ITC:
- Master of Science in Artificial Intelligence and Data Engineering (LM)
- Master of Science in Bionics Engineering (LM)
- Master of Science in Computer Engineering (LM)
- Master of Science in Computer Science (LM)
- Master of Science in Computer Science and Networking (LM)
- Master of Science in Data Science and Business Informatics (LM)
- Master of Science in Exploration and Applied Geophysics (LM)
- Master of Science in Materials&NanoTechnology (LM)
- Master of Science in Nuclear Engineering (LM)
- Master of Science in Space Engineering (LM)
Students who are interested have to submit separately two different applications for:
1) the scholarship, on the Farnesina website
2) the admission to the study programme chosen out of the list through the portal https://applymscenglish.unipi.it/.
In the a.y. 2020/2021, the first two eligible candidates selected by the Technical Committee of IYT, but not winners of the Ministerial scholarship, have the opportunity to receive a monthly scholarship of 900 euros, for the duration of 9 months (which can only be renewed once) from UNIPI, if they have chosen and have been admitted to a Master’s degree programme at the University of Pisa.
40 contributi per studenti in difficoltà economica: due bandi all’Università di Pisa
Sono stati pubblicati sul sito dell’Università di Pisa due bandi per l’assegnazione di contributi a favore di studenti in gravi difficoltà economiche, entrambi in scadenza il prossimo 17 febbraio. A disposizione ci sono un totale di 60.000 euro da assegnare, sino a esaurimento, in contributi di 1.500 euro ciascuno a iscritti all’Università di Pisa nell’anno accademico 2019/2020. Possono partecipare al bando studenti che si trovino in gravi difficoltà economiche per un notevole aumento delle spese sostenute o per una notevole diminuzione del reddito familiare a disposizione. L’ISEE non deve superare i 18.000 euro.
Il primo bando, promosso direttamente dall’Ateneo, è rivolto agli iscritti a qualsiasi corso di laurea triennale e magistrale ed è disponibile al link https://www.unipi.it/index.php/servizi-e-orientamento/item/17114-bando-contributi-2019.
Il secondo bando è promosso dalla Fondazione Premi, borse di studio e provvidenze dell’Università di Pisa e ha delle limitazioni per quanto concerne gli aventi diritto, dovute a vincoli imposti dalla provenienza dei fondi su cui gravano queste borse. Tutti i dettagli sono descritti nel bando pubblicato al link https://www.unipi.it/index.php/offerta/item/17117.
Progetti di ricerca europei: boom di finanziamenti nel triennio 2017-2019
I dati [1] sui progetti di ricerca europei vinti dall’Università di Pisa nel corso del 2019 evidenziano un consolidamento del trend in crescita e, nel confronto tra l’ultimo triennio (2017-2019) - nel quale sono stati attivati dall’attuale governance di Ateneo gli incentivi alla progettazione europea - e il precedente triennio (2014-2016) mostrano una fortissima crescita, con un significativo “boom” dei progetti coordinati dal nostro Ateneo.
I progetti di ricerca europei vinti dall’Università di Pisa sono 163 (nell’arco temporale della programmazione europea in corso, ovvero dal 2014 ad oggi), per un contributo europeo complessivo pari a 55 milioni di euro: soltanto nel 2019 sono stati vinti 47 nuovi progetti europei di ricerca, di cui 37 nell’ambito di Horizon 2020 e 10 in ulteriori programmi europei (PRIMA, ERA-NET COFUND, LIFE ed ESA), per un finanziamento complessivo di 17,2 milioni di euro, confermando la media annuale di finanziamenti europei per la ricerca triplicata rispetto agli anni precedenti (nel 2015, 2016, 2017 si attestava sui 6 milioni di euro).
Fig. 1
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 4
Nell’ultimo anno sono ulteriormente cresciuti i progetti coordinati dal nostro Ateneo: 17 nel 2019 a fronte dei 12 vinti nel 2018, con una percentuale di progetti coordinati sulla totalità dei progetti vinti che è salita dal 22,27% nel 2018 al 36,17% nel 2019:
Fig. 5
Di grande rilievo è la crescita della capacità progettuale europea del nostro Ateneo che emerge dal confronto tra i dati del triennio 2014-2016 e i dati del triennio 2017-2019, nel quale sono stati attivati gli incentivi alla progettazione europea: raddoppiato il tasso di successo (n° progetti finanziati/n° proposte presentate), che dal 10,09% (2014-2016) è salito al 22,33%; più che raddoppiati, da 44 a 119, i progetti di ricerca finanziati dall'Unione Europea e balzati da 6 a ben 34 quelli vinti in qualità di coordinatori:
Fig. 6
Fig. 7
Fig. 8
Il contributo complessivo ottenuto dall’Unione Europea per i progetti di ricerca è triplicato tra il primo ed il secondo triennio, crescendo da 13,1 a 41,7 milioni di euro ed è quasi sestuplicato per i progetti coordinati, saltando da 3,3 a 19,8 milioni di euro:
Fig. 9
Fig. 10
Altrettanto significativo è il dato relativo ai più prestigiosi finanziamenti europei per la ricerca di eccellenza, i grant conferiti dallo European Research Council: i 6 ERC grant attivi ad oggi presso il nostro Ateneo sono stati ottenuti nel triennio 2017-2019:
Fig. 11
Tali risultati sono certamente il frutto dell’impegno sempre crescente dei nostri docenti nella progettazione europea e della loro capacità di esprimere al meglio le nostre eccellenze di ricerca.
Senza dubbio, inoltre, gli ottimi risultati dell’ultimo triennio si devono anche all’investimento attuato dal nostro Ateneo con le misure di incentivazione e supporto alla progettazione europea attivate dal 2017, investimento che già in soli 3 anni ha mostrato il benefico effetto moltiplicatore di risorse e di opportunità:
- BIHO, il Bando Incentivi di Ateneo Horizon e Oltre che premia il coordinamento dell’Università di Pisa di progetti di ricerca europei: tra il 2017 e il 2019 sono stati assegnati ai docenti di UNIPI 67 incentivi, per un investimento dell’Ateneo di oltre 2,9 milioni di euro;
- il servizio di supporto alla redazione di proposte progettuali, attivato dal 2018 presso la Direzione Servizi per la Ricerca e il Trasferimento Tecnologico: dall’avvio del servizio sono state prese in carico 254 proposte progettuali (189 soltanto nel 2019), di cui 27 sono state finanziate e, tra queste, 14 in qualità di coordinatori;
- la misura di incentivazione della chiamata diretta, in termini di punti organico, come professore associato/ordinario per i vincitori dei finanziamenti ERC ha già permesso alla nostra Università di acquisire 2 brillanti studiosi con i loro prestigiosi grant, ai quali nel 2020 se ne aggiungerà un terzo, portando così a sette gli ERC grant attivi presso il nostro Ateneo;
- Net4UNIPI, il Bando per la partecipazione a network europei per la ricerca attivato nel 2019, volto a rafforzare gli interessi del nostro Ateneo in tavoli e consessi europei, anche per incrementare il numero di proposte progettuali: le 4 nuove adesioni a reti particolarmente strategiche si aggiungono al “portafoglio” di reti, associazioni e tavoli in ambito di ricerca e politiche della ricerca alle quali il nostro Ateneo già aderisce attivamente;
- nel 2019 è stata infine realizzata la prima procedura relativa alla misura di incentivazione che prevede il cofinanziamento, in termini di punti organico, di un ricercatore ai sensi dell’art. 24, comma 3, lett. b), legge 240/2010 per il dipartimento ed il settore scientifico-disciplinare del docente responsabile scientifico di un progetto Horizon 2020 coordinato a livello europeo dall’Università di Pisa.
L’auspicio è di continuare a rafforzare, anche in vista del prossimo programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027, Horizon Europe, la competitività internazionale dell’Ateneo nel produrre ricerca e innovazione di eccellenza.
I dati appena illustrati dimostrano che l’investimento messo in atto dal nostro Ateneo è già stato ampiamente “ripagato” dagli eccellenti risultati ottenuti, sia in termini finanziari che di crescita di competenze progettuali e di capacità competitiva del nostro Ateneo.
Per approfondimenti
I progetti europei di ricerca dell’Università di Pisa
Gli ERC Grant vinti all’Università di Pisa
Il sostegno dell’Università di Pisa alla progettazione e al networking europei
[1] I dati, aggiornati al 3 gennaio 2020, sono estratti dal Funding & Tenders Portal, il portale della Commissione europea che veicola i bandi di Horizon 2020 e di alcuni altri programmi e iniziative europee di finanziamento, come le principali Public-Private Partnership e Joint Technlogies Intiatives: 3rd Health Programme, Asylum, Migration and Integration Fund, Internal Security Fund Police, Research Fund for Coal & Steel, Rights, Equality and Citizenship Programme, Union Civil Protection Mechanism, Clean Sky 2, Bio-Based Industries JU, Euratom, ECSEL, IMI2.
A tali dati sono stati aggiunti i dati pervenuti alla Direzione Servizi per la Ricerca ed il Trasferimento Tecnologico relativi ai progetti vinti dal nostro Ateneo in risposta ai bandi competitivi dei programmi europei PRIMA e LIFE, della European Space Agency (ESA) ed ai bandi della tipologia ERA NET COFUND.
Incarico per la realizzazione grafica e impaginazione catalogo fotografico e leporello mostra “Hello World. Breve storia dell’Informatica dagli aritmometri agli smartphone”
Avviso di fabbisogno interno per incarico di supporto informatico per le attività di social media marketing master area AFC/EAM
Incarico di lavoro presso il Dipartimento di Economia e Management l’attività di supporto ad una ricerca riguardante “il reperimento dati con l’utilizzo di Datastream ed altre banche dati e realizzazione di dataset”
Avviso di fabbisogno interno "Incarico per “Analisi dei costi delle infrastrutture per la logistica del GNL in ambito portuale e relative esternalità"
SOS tartarughe nel Mediterraneo: al via progetto europeo per proteggerle
Droni per le ricognizioni aeree, una App per segnalare gli avvistamenti e un piccolo esercito di cento tartarughe equipaggiate con appositi trasmettitori satellitari per tracciarne gli spostamenti in tutto il Mediterraneo. Sono questi alcuni degli strumenti al servizio degli scienziati impegnati in “LIFE MEDTURTLES”, un nuovo progetto europeo che ha l’obiettivo di proteggere due specie a rischio che popolano i nostri mari: la tartaruga comune (Caretta caretta) e quella verde (Chelonia mydas). Il progetto, appena partito e coordinato dai professori Paolo Casale e Paolo Luschi del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, è stato finanziato con circa 3 milioni di euro dalla UE sino al 2023. Dal punto di vista geografico, LIFE MEDTURTLES riguarderà Albania, Italia (in particolare il Mar Adriatico), Spagna, Tunisia e Turchia.
Una tartaruga equipaggiata di un trasmettitore satellitare
“Queste due specie di tartarughe – dice Paolo Casale - soprattutto durante il periodo giovanile, frequentano l’intero bacino del Mediterraneo compiendo tragitti estremamente variabili che le espongono a grandi rischi, in primo luogo la pesca che rappresenta di gran lunga per loro la minaccia più rilevante”.
Per proteggere le tartarughe gli scienziati metteranno in atto una serie di azioni concrete a partire dall’identificazione dei siti di nidificazione in Spagna e Albania. Qui la sfida sarà difendere queste aree dai predatori naturali, dalle inondazioni e dall’impatto antropico, con misure che potranno andare dallo spostamento dei nidi in spiagge idonee sino al recupero delle uova per far completare la schiusa in apposite incubatrici. I ricercatori lavoreranno inoltre per ridurre l’impatto antropico nei siti di foraggiamento in mare, coinvolgendo direttamente i pescatori di Spagna, Italia, Tunisia, Turchia e Albania. Ai pescatori verranno dati di attrezzi da pesca modificati per diminuire le catture accidentali insieme alle indicazioni su come trattare le tartarughe comunque catturate in modo da ridurre la mortalità successiva al rilascio. Il progetto prevede anche una campagna di sensibilizzazione per evitare l’abbandono in mare di pezzi di attrezzi da pesca che costituiscono un pericolo grave per le tartarughe e sull’importanza di smaltirli in modo appropriato. Infine, i pescatori verranno informati sulle aree maggiormente frequentate dalle tartarughe marine.
“Ricaveremo le informazioni sulla distribuzione spaziale delle tartarughe grazie all’integrazione di diverse fonti di rilevazione – spiega Paolo Casale – quindi con ricognizioni aeree con droni, monitorando gli spostamenti di circa 100 tartarughe equipaggiate con apposite trasmittenti e direttamente da pescatori attraverso un approccio collaborativo di ‘citizen science’”.
“Le attività previste dal progetto si inquadrano pienamente nelle linee di ricerca attive presso il nostro dipartimento di Biologia, nel quale sono da tempo in corso studi sulla biologia e la conservazione delle tartarughe marine, con particolare attenzione alle loro migrazioni e ai movimenti in genere – conclude Paolo Luschi - L’esperienza ultraventennale che abbiamo sviluppato in quest’ambito, che si realizza soprattutto nell’impiego e sviluppo di avanzate tecniche di telemetria satellitare per animali marini, fornirà una solida base di conoscenze per la buona riuscita del progetto appena iniziato”.
“LIFE MEDTURTLES”, si affianca ed estende geograficamente “LIFE EUROTURTLES” un progetto europeo già in corso che riguarda Grecia, Cipro, Italia, Slovenia, Croazia e Malta. I partner di LIFE MEDTURTLES sono: Fondazione cetacea Onlus (Italia), Facultèé des Sciences de Sfax (Tunisia), Herpetofauna Albanian Society (Shoqata Herpetofauna Shqiptare) (Albania), Pamukkale Bilim Merkezi Derneği (Turchia), Universitat de Valencia (Spagna).
SOS tartarughe nel Mediterraneo: al via progetto europeo per proteggerle
Droni per le ricognizioni aeree, una App per segnalare gli avvistamenti e un piccolo esercito di cento tartarughe equipaggiate con appositi trasmettitori satellitari per tracciarne gli spostamenti in tutto il Mediterraneo. Sono questi alcuni degli strumenti al servizio degli scienziati impegnati in “LIFE MEDTURTLES”, un nuovo progetto europeo che ha l’obiettivo di proteggere due specie a rischio che popolano i nostri mari: la tartaruga comune (Caretta caretta) e quella verde (Chelonia mydas). Il progetto, appena partito e coordinato dai professori Paolo Casale e Paolo Luschi del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, è stato finanziato con circa 3 milioni di euro dalla UE sino al 2023. Dal punto di vista geografico, LIFE MEDTURTLES riguarderà Albania, Italia (in particolare il Mar Adriatico), Spagna, , Tunisia e Turchia .
“Queste due specie di tartarughe – dice Paolo Casale - soprattutto durante il periodo giovanile, frequentano l’intero bacino del Mediterraneo compiendo tragitti estremamente variabili che le espongono a grandi rischi, in primo luogo la pesca che rappresenta di gran lunga per loro la minaccia più rilevante”.
Per proteggere le tartarughe gli scienziati metteranno in atto una serie di azioni concrete a partire dall’identificazione dei siti di nidificazione in Spagna e Albania. Qui la sfida sarà difendere queste aree dai predatori naturali, dalle inondazioni e dall’impatto antropico, con misure che potranno andare dallo spostamento dei nidi in spiagge idonee sino al recupero delle uova per far completare la schiusa in apposite incubatrici. I ricercatori lavoreranno inoltre per ridurre l’impatto antropico nei siti di foraggiamento in mare, coinvolgendo direttamente i pescatori di Spagna, Italia, Tunisia, Turchia e Albania. Ai pescatori verranno dati di attrezzi da pesca modificati per diminuire le catture accidentali insieme alle indicazioni su come trattare le tartarughe comunque catturate in modo da ridurre la mortalità successiva al rilascio. Il progetto prevede anche una campagna di sensibilizzazione per evitare l’abbandono in mare di pezzi di attrezzi da pesca che costituiscono un pericolo grave per le tartarughe e sull’importanza di smaltirli in modo appropriato. Infine, i pescatori verranno informati sulle aree maggiormente frequentate dalle tartarughe marine. “Ricaveremo le informazioni sulla distribuzione spaziale delle tartarughe grazie all’integrazione di diverse fonti di rilevazione – spiega Paolo Casale – quindi con ricognizioni aeree con droni, monitorando gli spostamenti di circa 100 tartarughe equipaggiate con apposite trasmittenti e direttamente da pescatori attraverso un approccio collaborativo di ‘citizen science’”.
“Le attività previste dal progetto si inquadrano pienamente nelle linee di ricerca attive presso il nostro dipartimento di Biologia, nel quale sono da tempo in corso studi sulla biologia e la conservazione delle tartarughe marine, con particolare attenzione alle loro migrazioni e ai movimenti in genere – conclude Paolo Luschi - L’esperienza ultraventennale che abbiamo sviluppato in quest’ambito, che si realizza soprattutto nell’impiego e sviluppo di avanzate tecniche di telemetria satellitare per animali marini, fornirà una solida base di conoscenze per la buona riuscita del progetto appena iniziato”.
“LIFE MEDTURTLES”, si affianca ed estende geograficamente “LIFE EUROTURTLES” un progetto europeo già in corso che riguarda Grecia, Cipro, Italia, Slovenia, Croazia e Malta. I partner di LIFE MEDTURTLES sono: Fondazione cetacea Onlus (Italia), Facultèé des Sciences de Sfax (Tunisia), Herpetofauna Albanian Society (Shoqata Herpetofauna Shqiptare) (Albania), Pamukkale Bilim Merkezi Derneği (Turchia), Universitat de Valencia (Spagna).
Libro della Pisa University Press finalista del premio “G. Falcone - P. Borsellino”
Il libro “Le metamorfosi delle associazioni di tipo mafioso” edito dalla Pisa University Press, la casa editrice dell’Università di Pisa, è tra i quattro finalisti del Premio “G. Falcone - P. Borsellino” 2019 per la sezione Dottrina. La cerimonia di premiazione si svolgerà alla Camera dei Deputati a Roma (Sala del Refettorio - Via del seminario, 76) il prossimo 21 febbraio alle 14,30 alla presenza dell’autore Pietro Pomanti, professore dell’Università Guglielmo Marconi.
Il premio internazionale “G. Falcone – P. Borsellino”, giunto alla XXV edizione, promosso dall’Istituto Giuridico di Ricerca Comparata e dal Libero Istituto Carlo Cattaneo di Castellanza – LIUCC di Varese.