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Comunicati stampa

Remo Bodei mindscienceÈ venuto a mancare all’età di 81 anni Remo Bodei, professore emerito dell’Università di Pisa, a lungo docente di Storia della Filosofia nell’ateneo pisano e alla Scuola Normale Superiore.

Studioso di fama internazionale, è stato allievo di Ernst Bloch e Karl Loewith. Si è occupato di teoria delle passioni, di modelli della coscienza e di problemi legati alla memoria, all’identità individuale e collettiva. 

Leggi gli articoli:
Remo Bodei nel ricordo del prof. Alfonso Maurizio Iacono 
Remo Bodei nel ricordo del prof. Alfredo Ferrarin

Su Rai Cultura: Omaggio a Remo Bodei


Nato a Cagliari nel 1938, il professor Bodei ha iniziato la sua carriera di docente alla Scuola Normale nel 1969 e dal 1971 ha insegnato Storia della filosofia all'Università di Pisa fino al 2011. Dal 2006 è stato professore all'Università della California a Los Angeles. Dal 1984 al 1987 ha ricoperto la carica di direttore del dipartimento di Filosofia, dove è stato anche coordinatore del dottorato in Discipline filosofiche.

Nell’anno accademico 2011/2012 è stato nominato professore emerito.

Tra le opere più recenti, tradotte in quindici paesi ricordiamo: "Le logiche del delirio. Ragione, affetti, follia" (Laterza, 2000); "Destini personali. L’età della colonizzazione delle coscienze" (Feltrinelli, 2002); "Piramidi di tempo. Storie e teoria del déjà vu" (Il Mulino, 2006); "Paesaggi sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia" (Bompiani, 2008); "La vita delle cose" (Laterza, 2009); "Immaginare altre vite. Realtà, progetti, desideri" (Feltrinelli, 2013); "Generazioni. Età della vita, età delle cose" (Laterza, 2014); "La civetta e la talpa. Sistema ed epoca in Hegel" (Il Mulino, 2014); "Ordo amoris. Conflitti terreni e felicità celeste" (Il Mulino, 2015); "La filosofia nel Novecento" (e oltre) (Feltrinelli, 2015); "Limite" (Il Mulino, 2016) e" Scomposizioni. Forme dell’individuo moderno" (Il Mulino, 2016), "Geometria delle passioni" (Feltrinelli, 2017, ultima edizione).

Il funerale del professor Remo Bodei si svolgerà sabato 9 novembre alle ore 11.30 nel cortile della Sapienza oppure, in caso di pioggia, nell’Aula Magna storica.

 

Sfoglia la gallery con alcune immagini di Remo Bodei:

 

Si è svolto nel Palazzo della Sapienza di Pisa il primo Law Career Day, un evento dedicato al lavoro organizzato dall'Unità Career Service dell’Università di Pisa in collaborazione con il dipartimento di Giurisprudenza, pensato appositamente per gli studenti e i neolaureati del dipartimento giuridico pisano. 180 studenti e neolaureati hanno avuto l'opportunità di incontrare professionisti del mondo legale, fra cui brillanti ex laureati, e avvocati di studi prestigiosi. Oltre 50 colloqui e un aperitivo per chiudere una giornata ricca di stimoli e contenuti.
La giornata si è aperta al mattino con le testimonianze di professionalità d’eccellenza quali quelle della dottoressa Cristina Cofacci, di Leonardo SpA, dell'avvocato Michele De Rosa, di ENI SpA, degli avvocati Andrea Tuninetti e Pasquale Leone, di Clifford Chance, seguite da una sessione di brevi pitch di alcuni degli studi legali più noti e affermati in Italia: BonelliErede, Chiomenti e Legalitax Studio Legale e Tributario. Questi stessi studi, nel pomeriggio, hanno effettuato attività di recruiting, attraverso colloqui conoscitivi con gli studenti e i neolaureati che si sono candidati tramite la piattaforma dedicata.
“Il Law Career Day - ha dichiarato la professoressa Emanuela Navarretta, direttrice del dipartimento di Giurisprudenza - è stata la prima esperienza di un evento di Job Placement specificamente rivolto agli studenti e ai laureati del nostro dipartimento. L'incontro e la fase preparatoria che l’ha preceduto devono molto, anzi direi quasi tutto, alle straordinarie capacità organizzative della delegata al Job Placement, la professoressa Michela Passalacqua, e ha visto il coinvolgimento, insieme a enti e società del territorio, di imprese come ENI e Leonardo S.P.A., di studi legali come lo studio Chiomenti e BonelliErede, che rappresentano un'assoluta eccellenza in ambito giuridico a livello nazionale e internazionale. Per gli studenti pisani è stata un'occasione unica, il cui successo sarà per noi uno stimolo a proseguire in questo percorso di sempre maggiore vicinanza ai ragazzi non solo nella loro permanenza nell'Ateneo pisano, ma anche nel loro passaggio alla vita lavorativa”.
La giornata è terminata con un aperitivo insieme a Michele Cerreta, laureato in Giurisprudenza all'Università di Pisa e attualmente Ceo di Pizero Design. Una brillante laurea in Giurisprudenza e una grande passione per l’informatica e le tecnologie hanno fatto di Cerreta un imprenditore digitale di successo. Un percorso di carriera originale che ha suscitato l’interesse dei tanti studenti presenti a questo momento conviviale, testimonianza delle tante opportunità professionali che si possono aprire al termine del percorso accademico.

Domenica 10 novembre a partire dalle 21:30 all’ExWide, in via Franceschi 13, "Musica d’Autore", concerto di Davide Giromini e Antonio Palladino.

Antonio Palladino, lucano d’origine e cittadino del mondo, vive a Milano dove è membro del collettivo poetico TempidiVersi. Chitarra alla mano e voce profonda, scrive canzoni delicate e introspettive che cantano d’amore e di libertà.

Davide Giromini, fondatore degli Apuamater, nonché fisarmonicista, pianista, cantante, compositore ed esecutore dal vivo di colonne sonore, ha prodotto negli ultimi quindici anni nove album, spettacoli propri e molte partecipazioni a progetti altrui nella veste di autore, compositore o interprete. Cantore impegnato, sempre critico e appassionato e da sempre interessato ai temi dell’anarchia e alle storie libertarie, il cantautore carrarino interpreta straordinariamente quell’antico bisogno di cantare le storie nella Storia, mescolare il popolare al colto, intervenire sul presente senza dimenticare il passato di cui questo presente è figlio, perché certi valori e certe storie trovino sempre nuova vita e nuove forme di espressione, per le nuove e le future generazioni.

L’iniziativa è organizzata dall’associazione studentesca LiberLabor con i fondi alle attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa (rif. n. 2047).

Info: 3205785174 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

locandina

Domenica 10 novembre a partire dalle 21:30 all’ExWide, in via Franceschi 13, "Musica d’Autore", concerto di Davide Giromini e Antonio Palladino.

Antonio Palladino, lucano d’origine e cittadino del mondo, vive a Milano dove è membro del collettivo poetico TempidiVersi. Chitarra alla mano e voce profonda, scrive canzoni delicate e introspettive che cantano d’amore e di libertà.

Davide Giromini, fondatore degli Apuamater, nonché fisarmonicista, pianista, cantante, compositore ed esecutore dal vivo di colonne sonore, ha prodotto negli ultimi quindici anni nove album, spettacoli propri e molte partecipazioni a progetti altrui nella veste di autore, compositore o interprete. Cantore impegnato, sempre critico e appassionato e da sempre interessato ai temi dell’anarchia e alle storie libertarie, il cantautore carrarino interpreta straordinariamente quell’antico bisogno di cantare le storie nella Storia, mescolare il popolare al colto, intervenire sul presente senza dimenticare il passato di cui questo presente è figlio, perché certi valori e certe storie trovino sempre nuova vita e nuove forme di espressione, per le nuove e le future generazioni.

L’iniziativa è organizzata dall’associazione studentesca LiberLabor con i fondi alle attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa (rif. n. 2047).

Info: 3205785174 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

locandina

Si è svolto nel Palazzo della Sapienza di Pisa il primo Law Career Day, un evento dedicato al lavoro organizzato dall'Unità Career Service dell’Università di Pisa in collaborazione con il dipartimento di Giurisprudenza, pensato appositamente per gli studenti e i neolaureati del dipartimento giuridico pisano. 180 studenti e neolaureati hanno avuto l'opportunità di incontrare professionisti del mondo legale, fra cui brillanti ex laureati, e avvocati di studi prestigiosi. Oltre 50 colloqui e un aperitivo per chiudere una giornata ricca di stimoli e contenuti.

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La giornata si è aperta al mattino con le testimonianze di professionalità d’eccellenza quali quelle della dottoressa Cristina Cofacci, di Leonardo SpA, dell'avvocato Michele De Rosa, di ENI SpA, degli avvocati Andrea Tuninetti e Pasquale Leone, di Clifford Chance, seguite da una sessione di brevi pitch di alcuni degli studi legali più noti e affermati in Italia: BonelliErede, Chiomenti e Legalitax Studio Legale e Tributario. Questi stessi studi, nel pomeriggio, hanno effettuato attività di recruiting, attraverso colloqui conoscitivi con gli studenti e i neolaureati che si sono candidati tramite la piattaforma dedicata.

“Il Law Career Day - ha dichiarato la professoressa Emanuela Navarretta, direttrice del dipartimento di Giurisprudenza - è stata la prima esperienza di un evento di Job Placement specificamente rivolto agli studenti e ai laureati del nostro dipartimento. L'incontro e la fase preparatoria che l’ha preceduto devono molto, anzi direi quasi tutto, alle straordinarie capacità organizzative della delegata al Job Placement, la professoressa Michela Passalacqua, e ha visto il coinvolgimento, insieme a enti e società del territorio, di imprese come ENI e Leonardo S.P.A., di studi legali come lo studio Chiomenti e BonelliErede, che rappresentano un'assoluta eccellenza in ambito giuridico a livello nazionale e internazionale. Per gli studenti pisani è stata un'occasione unica, il cui successo sarà per noi uno stimolo a proseguire in questo percorso di sempre maggiore vicinanza ai ragazzi non solo nella loro permanenza nell'Ateneo pisano, ma anche nel loro passaggio alla vita lavorativa”.

La giornata è terminata con un aperitivo insieme a Michele Cerreta, laureato in Giurisprudenza all'Università di Pisa e attualmente Ceo di Pizero Design. Una brillante laurea in Giurisprudenza e una grande passione per l’informatica e le tecnologie hanno fatto di Cerreta un imprenditore digitale di successo. Un percorso di carriera originale che ha suscitato l’interesse dei tanti studenti presenti a questo momento conviviale, testimonianza delle tante opportunità professionali che si possono aprire al termine del percorso accademico.


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Sarà presentato venerdì 8 novembre, alle ore 12.30 nella Sala dei Mappamondi del rettorato, il ciclo di sei conferenze sul tema "Diritto alla Salute" che fa parte del progetto pisano di "Illuminiamo la Salute", campagna nazionale di Libera-Associazione, Nomi e Numeri contro le mafie, in collaborazione con Gruppo Abele, Coripe e Avviso Pubblico.
I sei incontri, che si svolgeranno al Polo Porta Nuova, sono organizzati dal Presidio Libera di Pisa “Giancarlo Siani”, in collaborazione con Emergency, Segretariato Italiano Studenti di Medicina (SISM) e con l’aiuto dei docenti universitari in pensione Anna Maria Rossi e Mario Arispici. L'Università di Pisa è tra gli enti che hanno patrocinato l'iniziativa.
Alla presentazione interverranno il prorettore per la Didattica, Marco Abate, i delegati del Presidio Libera di Pisa “Giancarlo Siani”, Chiara Del Carlo e Farouk Perrone, le rappresentanti di Emergency, Martina Candela, e del SISM, Maria Grazia Di Nino, i docenti Anna Maria Rossi e Mario Arispici.

copertina_paole_ribelli_inside.jpgFurono i teddy boys all’italiana i protagonisti della prima vera frattura generazionale nella storia del nostro Paese. Per la prima volta un saggio mette al centro i giovani italiani degli anni Cinquanta descrivendo la loro “ribellione senza causa" ispirata soprattutto ai film e alla musica americana. Il volume appena pubblicato dalla Pisa University Press si intitola “Parole ribelli” e ne è autore il professore Alessandro Volpi del dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Pisa. Il libro sarà presentato al Pisa Book Festival (palazzo dei congressi, via Matteucci 1) sabato 9 novembre alle 19.

“Si trattò di una frattura che per molti versi avvenne senza una consapevolezza ben precisa – spiega Alessandro Volpi - "una ribellione senza causa", appunto, lontana dalla politica e dal linguaggio dei grandi partiti e caratterizzata piuttosto dal disimpegno e dall'emulazione di modelli consumistici ed esterofili”.

Gli eroi di questa ribellione furono i grandi attori americani del disagio giovanile - Brando, Dean, accompagnati dal mito di Presley - tutti simboli vissuti dai giovani italiani in un'ottica di immedesimazione senza una reale conoscenza dei fenomeni culturali che li avevano generati.

“Di Brando, Dean e Presley, i giovani italiani amavano proprio la ribellione senza motivo che non aveva bisogno di appartenenze ideologiche e di progetti per il domani – continua Volpi - I teddy boys erano, in tale ottica, il paradigma più esplicito di uno stile di vita sganciato dalle circostanze e dalle visioni; un modello di vita da consumare subito e in fretta che non aveva radici né poteva lasciare un'eredità, secondo quella generazione”.
Una ribellione che secondo la tesi di Volpi, si manifestò soprattutto nelle produzioni di largo consumo, quasi si trattasse di un fenomeno interamente commerciale. Nacquero così la musica per i giovani, la stampa per i giovani, la letteratura per i giovani, i fumetti per i giovani, l’arte per i giovani, che si caratterizzarono proprio per i tratti ribelli fini a se stessi.

“Da questo punto di vista – conclude Volpi - i ribelli degli anni Cinquanta nel loro edonismo, nella loro protesta senza giusta causa, nel loro consumismo esasperato e persino nella loro violenza senza senso, non anticipavano in alcun modo le rivolte degli anni Sessanta, in cui la prospettiva comunitaria era largamente prevalente su qualsiasi istanza individuale e, soprattutto, non avevano nulla a che fare con la ventata ideologica del 1968, di cui certo non costituirono in alcun modo la preparazione”.

Furono i teddy boys all’italiana i protagonisti della prima vera frattura generazionale nella storia del nostro Paese. Per la prima volta un saggio mette al centro i giovani italiani degli anni Cinquanta descrivendo la loro “ribellione senza causa" ispirata soprattutto ai film e alla musica americana. Il volume appena pubblicato dalla Pisa University Press si intitola “Parole ribelli” e ne è autore il professore Alessandro Volpi del dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Pisa. Il libro sarà presentato al Pisa Book Festival (palazzo dei congressi, via Matteucci 1) sabato 9 novembre alle 19.
“Si trattò di una frattura che per molti versi avvenne senza una consapevolezza ben precisa – spiega Alessandro Volpi - "una ribellione senza causa", appunto, lontana dalla politica e dal linguaggio dei grandi partiti e caratterizzata piuttosto dal disimpegno e dall'emulazione di modelli consumistici ed esterofili”.
Gli eroi di questa ribellione furono i grandi attori americani del disagio giovanile - Brando, Dean, accompagnati dal mito di Presley - tutti simboli vissuti dai giovani italiani in un'ottica di immedesimazione senza una reale conoscenza dei fenomeni culturali che li avevano generati.
“Di Brando, Dean e Presley, i giovani italiani amavano proprio la ribellione senza motivo che non aveva bisogno di appartenenze ideologiche e di progetti per il domani – continua Volpi - I teddy boys erano, in tale ottica, il paradigma più esplicito di uno stile di vita sganciato dalle circostanze e dalle visioni; un modello di vita da consumare subito e in fretta che non aveva radici né poteva lasciare un'eredità, secondo quella generazione”.
Una ribellione che secondo la tesi di Volpi, si manifestò soprattutto nelle produzioni di largo consumo, quasi si trattasse di un fenomeno interamente commerciale. Nacquero così la musica per i giovani, la stampa per i giovani, la letteratura per i giovani, i fumetti per i giovani, l’arte per i giovani, che si caratterizzarono proprio per i tratti ribelli fini a se stessi.
“Da questo punto di vista – conclude Volpi - i ribelli degli anni Cinquanta nel loro edonismo, nella loro protesta senza giusta causa, nel loro consumismo esasperato e persino nella loro violenza senza senso, non anticipavano in alcun modo le rivolte degli anni Sessanta, in cui la prospettiva comunitaria era largamente prevalente su qualsiasi istanza individuale e, soprattutto, non avevano nulla a che fare con la ventata ideologica del 1968, di cui certo non costituirono in alcun modo la preparazione”.

 

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