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Comunicati stampa

Al via il ciclo di incontri “A tutela di Salute", sei appuntamenti aperti al pubblico che si svolgeranno tutti al Polo Porta Nuova dell’Università di Pisa (Via Padre B. Fedi) alle 18.15. Le conferenze toccheranno temi come il diritto alla salute e i rischi della corruzione in ambito sanitario con l’intervento di esperti, giornalisti e politici. Si parte il 13 novembre con “La Repubblica tutela la Salute” in cui sarà spiegata la cornice legislativa che regola l’accesso alle cure degli stranieri.
Il ciclo è organizzato dal Presidio Libera di Pisa “Giancarlo Siani” in collaborazione con altre associazioni (Emergency, SISM - Segretariato Italiano Studenti di Medicina) nell’ambito del progetto "Illuminiamo la Salute", una campagna nazionale di Libera - Associazione, Nomi e Numeri contro le mafie, in collaborazione con Gruppo Abele, Coripe e Avviso Pubblico.

Violate forse alla ricerca di tesori e gioielli o comunque riaperte per cause accidentali, come l’incendio del 1506 che devastò la chiesa che le ospitava. E’ negli insetti il segreto delle sepolture di Ferrante II di Aragona e di altri nobili aragonesi conservate nella Basilica di San Domenico Maggiore di Napoli che un team di paleopatologi ed entomologi dell’Università di Pisa ha studiato per ricostruirne le vicende. La ricerca pubblicata nella rivista internazionale Journal of Medical Entomology ha individuato nei corpi la presenza di alcuni particolari artropodi rivelando così una successiva apertura delle tombe.
“Abbiamo rinvenuto 842 resti di insetti appartenenti agli ordini dei ditteri, coleotteri e lepidotteri – spiega Augusto Loni, entomologo dell’Università di Pisa - Tutti gli esemplari ritrovati appartengono a specie che colonizzano tardivamente i corpi nel corso dei processi di decomposizione. La completa assenza di ditteri calliforidi supporta invece l’ipotesi della conservazione dei corpi in un luogo asciutto e ben riparato assicurato dal fatto che presumibilmente i sarcofagi erano stati sigillati con materiale bituminoso”.
Come confermato dalle analisi, nel Rinascimento le conoscenze delle tecniche di imbalsamazione dei corpi erano avanzate, si trattava di preparazioni sofisticate che si applicavano a persone di elevato rango sociale. Per quanto riguarda questa particolare indagine, i ricercatori hanno esaminato i resti di quattro mummie, due uomini e due donne: re Ferrante II di Aragona re di Napoli (1469–1496), Francesco Ferdinando di Avalos, Marchese del Vasto e Pescara (1530–1571), Giovanna IV di Aragona, regina di Napoli (1479–1518) e Caterina di Moncada, Duchessa di Montalto (-1659).
“Il ritrovamento di frammenti di coleotteri dermestidi e lepidotteri tineidi testimonia un accesso ai corpi avvenuto ad una notevole distanza temporale dalla loro sepoltura - - ha aggiunto Giovanni Benelli entomologo dell’Ateneo pisano – in generale si tratta di uno scenario coerente con l’ipotesi di una nuova apertura, tardiva e prolungata dei sarcofagi, che ha permesso a questi insetti di colonizzare i corpi, compiere il loro ciclo ed abbandonare l’ambiente”.
“Lo studio dei resti entomologici, che inevitabilmente accompagnano i resti umani nei siti archeologici, permette di fare luce sulle vicissitudini che i corpi dei personaggi storici hanno subito nel corso del tempo – conclude Antonio Fornaciari paleopatologo dell’Università di Pisa – e l’incrocio dei dati entomologici con le informazioni storiografiche che riguardano i siti delle loro sepolture può portare a fare luce, confermare o dirimere questioni dibattute.”
Il team interdisciplinare dell’Ateneo pisano che ha condotto lo studio è composto dai paleopatologi Antonio Fornaciari e Valentina Giuffra della Divisione di Paleopatologia del Dipartimento di Ricerca Traslazionale delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, dagli entomologi Augusto Loni, Angelo Canale e Giovanni Benelli del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Agro-Ambientali, coadiuvati dall’entomologo forense Stefano Vanin (Dipartimento di Scienze della Terra dell'Ambiente e della Vita, Università di Genova).

 

Violate forse alla ricerca di tesori e gioielli o comunque riaperte per cause accidentali, come l’incendio del 1506 che devastò la chiesa che le ospitava. E’ negli insetti il segreto delle sepolture di Ferrante II di Aragona e di altri nobili aragonesi conservate nella Basilica di San Domenico Maggiore di Napoli che un team di paleopatologi ed entomologi dell’Università di Pisa ha studiato per ricostruirne le vicende. La ricerca pubblicata nella rivista internazionale Journal of Medical Entomology ha individuato nei corpi la presenza di alcuni particolari artropodi rivelando così una successiva apertura delle tombe.

“Abbiamo rinvenuto 842 resti di insetti appartenenti agli ordini dei ditteri, coleotteri e lepidotteri – spiega Augusto Loni, entomologo dell’Università di Pisa - Tutti gli esemplari ritrovati appartengono a specie che colonizzano tardivamente i corpi nel corso dei processi di decomposizione. La completa assenza di ditteri calliforidi supporta invece l’ipotesi della conservazione dei corpi in un luogo asciutto e ben riparato assicurato dal fatto che presumibilmente i sarcofagi erano stati sigillati con materiale bituminoso”.

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Sarcofaghi della Basilica di San Domenico Maggiore di Napoli


Come confermato dalle analisi, nel Rinascimento le conoscenze delle tecniche di imbalsamazione dei corpi erano avanzate, si trattava di preparazioni sofisticate che si applicavano a persone di elevato rango sociale. Per quanto riguarda questa particolare indagine, i ricercatori hanno esaminato i resti di quattro mummie, due uomini e due donne: re Ferrante II di Aragona re di Napoli (1469–1496), Francesco Ferdinando di Avalos, Marchese del Vasto e Pescara (1530–1571), Giovanna IV di Aragona, regina di Napoli (1479–1518) e Caterina di Moncada, Duchessa di Montalto (-1659).

“Il ritrovamento di frammenti di coleotteri dermestidi e lepidotteri tineidi testimonia un accesso ai corpi avvenuto ad una notevole distanza temporale dalla loro sepoltura - - ha aggiunto Giovanni Benelli entomologo dell’Ateneo pisano – in generale si tratta di uno scenario coerente con l’ipotesi di una nuova apertura, tardiva e prolungata dei sarcofagi, che ha permesso a questi insetti di colonizzare i corpi, compiere il loro ciclo ed abbandonare l’ambiente”.

“Lo studio dei resti entomologici, che inevitabilmente accompagnano i resti umani nei siti archeologici, permette di fare luce sulle vicissitudini che i corpi dei personaggi storici hanno subito nel corso del tempo – conclude Antonio Fornaciari paleopatologo dell’Università di Pisa – e l’incrocio dei dati entomologici con le informazioni storiografiche che riguardano i siti delle loro sepolture può portare a fare luce, confermare o dirimere questioni dibattute.”

Il team interdisciplinare dell’Ateneo pisano che ha condotto lo studio è composto dai paleopatologi Antonio Fornaciari e Valentina Giuffra della Divisione di Paleopatologia del Dipartimento di Ricerca Traslazionale delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, dagli entomologi Augusto Loni, Angelo Canale e Giovanni Benelli del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Agro-Ambientali, coadiuvati dall’entomologo forense Stefano Vanin (Dipartimento di Scienze della Terra dell'Ambiente e della Vita, Università di Genova).

 

Lunedì, 11 Novembre 2019 10:41

Incontro "benESSERE TRANS"

Sabato 16 novembre 2019,  ore 17:00, presso l'Aula 1 Polo Porta Nuova - Via Bruno Fedi,  Glauco - Associazione Universitaria Lgbtqi+ Pisa, Pinkriot Arcigay Pisa e Chi si cura di te? presentano l'incontro "benESSERE TRANS* -, salute e benessere della persona trans* e non-binaria dall'infanzia alla vita adulta". L'evento è organizzato con il contributo dell'Università di Pisa (rif. 1887).

Sempre più persone, sia nell'infanzia che nell'età adulta, non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita. Come possono la scuola e la famiglia venire incontro alle necessità e ai bisogni dei bambini e delle bambine trans e non binarie? Quali sono le difficoltà che una persona T riscontra ancora oggi in diversi aspetti della sua vita, come in ambito lavorativo? Quali discriminazioni subisce nel momento in cui decide di accedere ad una struttura sanitaria?

Intervengono:

Elisabetta Ferrari
presidente Agedo Bologna, Progetto Genderlens

Daniela Lourdes Falanga
presidente Arcigay Antinoo di Napoli

Ilario Arena
socio e attivista Arcigay Antinoo di Napoli

Roberto Origliasso
coordinamento Chi si cura di te?

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Mercoledì 13 novembre, al Circolo Agorà (via Bovio, 48 – Pisa), è in programma una serata dedicata alla figura di Duilio Del Prete, attore e cantautore, primo traduttore di Brel in Italia.

Alle 21:30 si tiene la conferenza  "Quando tornano i ricordi", che illustra questa complessa figura del panorama artistico italiano attraverso il ricordo e il racconto di Patrizia Piccioli ed Enrico de Angelis, giornalista e critico musicale nonché storico direttore artistico del Premio Tenco.

Alle 22:00  reading-concerto con Pier Francesco Poggi, già amico e collaboratore di del Prete, accompagnato al piano da Stefano De Meo, che ripercorrerà le fasi creative e artistiche di Del Prete, reinterpretando quella galleria di personaggi e contesti che hanno disegnato il percorso di questo grande artista.

Su Del Prete De Angelis ha scritto:
"Come si sa, Duilio è stato un attore di cinema e di teatro, ha lavorato con Monicelli e Bogdanovich, Germi e Losey, Strehler e Ronconi. Curioso ed eclettico, troppo versatile per raggiungere la grande fama popolare, l'aveva sfiorata con “Amici miei”, ma non bissò quel successo perché fu l'unico a mantenere l'impegno preso con Germi di non girare un “Amici miei 2”. Noi sappiamo però che la sua passione prima era nella musica: la canzone teatrale, il cabaret, il musical. Non si conosce abbastanza, questo suo lato. Già alla fine degli anni '50 aveva aderito allo storico movimento torinese dei Cantacronache, portando il suo incisivo contributo, graffiante e insieme tenero, ad una nuova canzone di impegno civile, di satira e di critica sociale, che poi frequentò sempre. E' stato un cantautore di alta classe, sia come autore che come interprete. Intendo in scena, in teatro: perché il mondo discografico è stato troppo ottuso per dargli spazio, e lui del resto se n'è infischiato bellamente."

L’iniziativa, ad ingresso gratuito, è organizzata dall’associazione studentesca LiberLabor con i contributi alle attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa (rif. n.2071 e 2045) .

Info 3205785174 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Mercoledì 13 novembre, al Circolo Agorà (via Bovio, 48 – Pisa), è in programma una serata dedicata alla figura di Duilio Del Prete, attore e cantautore, primo traduttore di Brel in Italia.

Alle 21:30 si tiene la conferenza  "Quando tornano i ricordi", che illustra questa complessa figura del panorama artistico italiano attraverso il ricordo e il racconto di Patrizia Piccioli ed Enrico de Angelis, giornalista e critico musicale nonché storico direttore artistico del Premio Tenco.

Alle 22:00  reading-concerto con Pier Francesco Poggi, già amico e collaboratore di del Prete, accompagnato al piano da Stefano De Meo, che ripercorrerà le fasi creative e artistiche di Del Prete, reinterpretando quella galleria di personaggi e contesti che hanno disegnato il percorso di questo grande artista.

Su Del Prete De Angelis ha scritto:
"Come si sa, Duilio è stato un attore di cinema e di teatro, ha lavorato con Monicelli e Bogdanovich, Germi e Losey, Strehler e Ronconi. Curioso ed eclettico, troppo versatile per raggiungere la grande fama popolare, l'aveva sfiorata con “Amici miei”, ma non bissò quel successo perché fu l'unico a mantenere l'impegno preso con Germi di non girare un “Amici miei 2”. Noi sappiamo però che la sua passione prima era nella musica: la canzone teatrale, il cabaret, il musical. Non si conosce abbastanza, questo suo lato. Già alla fine degli anni '50 aveva aderito allo storico movimento torinese dei Cantacronache, portando il suo incisivo contributo, graffiante e insieme tenero, ad una nuova canzone di impegno civile, di satira e di critica sociale, che poi frequentò sempre. E' stato un cantautore di alta classe, sia come autore che come interprete. Intendo in scena, in teatro: perché il mondo discografico è stato troppo ottuso per dargli spazio, e lui del resto se n'è infischiato bellamente."

L’iniziativa, ad ingresso gratuito, è organizzata dall’associazione studentesca LiberLabor con i contributi alle attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa (rif. n.2071 e 2045) .

Info 3205785174 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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