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Comunicati stampa

L’Università di Pisa e Federmanager Toscana hanno stipulato un accordo a sostegno dell'innovazione delle piccole e micro imprese con particolare riferimento alle start-up e spin-off che operano in nei settori industriali di maggior rilievo per l’industria toscana. La convenzione quadro è stata siglata nel Palazzo alla Giornata, sede del Rettorato dell’Ateneo pisano, venerdì 7 giugno dal professore Leonardo Bertini, delegato per la promozione delle iniziative si spin off, start up e brevetti, e da Valter Quercioli, presidente di Federmanager Toscana.

 

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Da sinistra: Alfredo Fagotti, Claudio Cocchi, Valter Quercioli, Leonardo Bertini, Cristiana Barghini e Loredana Guarino


L’accordo ha l’obiettivo di sostenere la nascita, l’avvio e lo sviluppo di nuove imprese identificate nell’ambito del Progetto Contamination Lab dell’Università di Pisa. Nello specifico sono previste attività di supporto per le analisi di pre-fattiblità e sulle opportunità di finanziamento per start up e spin off innovative.

Per Federmanager Toscana erano inoltre presenti alla firma Claudio Cocchi, consulente direzionale e mentor startup innovative, e Alfredo Fagotti, responsabile dello sviluppo commerciale di aziende ICT per il lancio di una piattaforma IOT; e per l’Università di Pisa Cristiana Barghini, coordinatrice Integrazione dei servizi per la ricerca e per il trasferimento tecnologico, e Loredana Guarino della direzione servizi per la ricerca e il trasferimento tecnologico.



Il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa ha ricevuto il premio innovazione a SMAU Bologna per il progetto CrossLab, finanziato nel 2018 dal MIUR nell’ambito del programma “dipartimento di eccellenza”. Crosslab propone un approccio innovativo a Industria 4.0, che si sviluppa nelle due direzioni della didattica di elevata qualificazione e della ricerca e trasferimento tecnologico, grazie all’attivazione di cinque laboratori interdisciplinari, ciascuno dedicato a una specifica area chiave di Industria 4.0, che operano in modo strettamente integrato e che, soprattutto, sono aperti alle imprese che vogliono fare innovazione.
“Industria 4.0 – afferma Giuseppe Anastasi, direttore del dipartimento – è una sfida interdisciplinare, che chiede un cambio di paradigma e di ragionare in termini globali. I CrossLab sono stati pensati per risolvere uno dei problemi principali connessi allo sviluppo dell’innovazione in Italia, e cioè il gap tra ricerca e impresa. Ogni laboratorio vede infatti il lavoro congiunto di ricercatori di diverse aree scientifiche e, contemporaneamente, è aperto alle imprese che vorranno farne uso, garantendo alle numerose PMI del territorio l’accesso ad attrezzature altrimenti fuori portata. L’obiettivo è accompagnare le imprese fino alla prototipizzazione, mettendo loro a disposizione attrezzature e know how e trovando insieme le migliori risposte alle esigenze di innovazione di prodotto e processo. Le esigenze delle aziende sono infatti ascoltate anche nella fase iniziale, nell’individuazione dei temi sui quali lavorare, anche congiuntamente”.
Nell’arco dei cinque anni di programmazione, il rafforzamento dei rapporti tra imprese e Dipartimento potrà fungere da impulso all’innovazione e alla digitalizzazione del sistema industriale, non solo nelle grandi aziende ma anche nelle PMI e in altri settori chiave come la sanità, l’agricoltura, il turismo.
“Proprio la grande potenzialità di fungere da motore di innovazione del contesto industriale nazionale è stata la motivazione principale del riconoscimento al dipartimento – conclude Anastasi – unico ente in Toscana ad essere premiato in questa edizione di Smau. Con il progetto CrossLab il DII si caratterizza ancora di più come un centro di competenza nel settore delle applicazioni industriali dell'ICT, oltre che come un centro di ricerca avanzato nelle tecnologie abilitanti per l'innovazione industriale”.

L’Università di Pisa ha dato in concessione esclusiva, con possibilità di sublicenza, a Co.Ri.Pro-Olivi di Pescia, il Consorzio per la Certificazione Volontaria delle Piante di Olivo, lo sfruttamento di due varietà di ulivo brevettate in collaborazione con la dottoressa Susanna Bartolini, ricercatrice della Scuola Superiore Sant’Anna. Si tratta del Frantoio Millennio e del Leccino Millennio, due varietà di ulivi frutto di un lungo lavoro di selezione clonale intrapreso da oltre un ventennio dai professori dell’Ateneo pisano Rolando Guerriero e Filiberto Loreti.
Rispetto alle varietà standard, oltre a distinguersi per morfologia delle foglie, delle infiorescenze e dei frutti, le due varietà del terzo millennio garantiscono numerosi vantaggi in termini di buona e costante produttività, precocità di entrata in produzione e resa e qualità dell'olio. L’olio che si ricava dal Frantoio Millennio presenta infatti pregevoli caratteristiche, come bassa acidità e alto contenuto in polifenoli totali. Per quanto riguarda invece il Leccino Millennio, oltre ad essere autofertile al contrario della varietà standard, l’aspettativa è che riveli una particolare resistenza alla Xylella fastidiosa, il batterio responsabile della devastazione degli olivi pugliesi. Qualora test diagnostici specifici comprovassero questa caratteristica, rinvenuta su alcuni esemplari di Leccino presenti negli areali salentini, questa varietà potrebbe essere il candidato ideale per i nuovi impianti olivicoli in quelle zone.

leccino_frantoio_piantine.jpgL’Università di Pisa ha dato in concessione esclusiva, con possibilità di sublicenza, a Co.Ri.Pro-Olivi di Pescia, il Consorzio per la Certificazione Volontaria delle Piante di Olivo, lo sfruttamento di due varietà di ulivo brevettate in collaborazione con la dottoressa Susanna Bartolini, ricercatrice della Scuola Superiore Sant’Anna. Si tratta del Frantoio Millennio e del Leccino Millennio (foto a destra) due varietà di ulivi frutto di un lungo lavoro di selezione clonale intrapreso da oltre un ventennio dai professori dell’Ateneo pisano Rolando Guerriero e Filiberto Loreti.

Rispetto alle varietà standard, oltre a distinguersi per morfologia delle foglie, delle infiorescenze e dei frutti, le due varietà del terzo millennio garantiscono numerosi vantaggi in termini di buona e costante produttività, precocità di entrata in produzione e resa e qualità dell'olio. L’olio che si ricava dal Frantoio Millennio presenta infatti pregevoli caratteristiche, come bassa acidità e alto contenuto in polifenoli totali. Per quanto riguarda invece il Leccino Millennio, oltre ad essere autofertile al contrario della varietà standard, l’aspettativa è che riveli una particolare resistenza alla Xylella fastidiosa, il batterio responsabile della devastazione degli olivi pugliesi. Qualora test diagnostici specifici comprovassero questa caratteristica, rinvenuta su alcuni esemplari di Leccino presenti negli areali salentini, questa varietà potrebbe essere il candidato ideale per i nuovi impianti olivicoli in quelle zone.

Il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa ha ricevuto il premio innovazione a SMAU Bologna per il progetto CrossLab, finanziato nel 2018 dal MIUR nell’ambito del programma “dipartimento di eccellenza”. Crosslab propone un approccio innovativo a Industria 4.0, che si sviluppa nelle due direzioni della didattica di elevata qualificazione e della ricerca e trasferimento tecnologico, grazie all’attivazione di cinque laboratori interdisciplinari, ciascuno dedicato a una specifica area chiave di Industria 4.0, che operano in modo strettamente integrato e che, soprattutto, sono aperti alle imprese che vogliono fare innovazione.

 

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“Industria 4.0 – afferma Giuseppe Anastasi, direttore del dipartimento – è una sfida interdisciplinare, che chiede un cambio di paradigma e di ragionare in termini globali. I CrossLab sono stati pensati per risolvere uno dei problemi principali connessi allo sviluppo dell’innovazione in Italia, e cioè il gap tra ricerca e impresa. Ogni laboratorio vede infatti il lavoro congiunto di ricercatori di diverse aree scientifiche e, contemporaneamente, è aperto alle imprese che vorranno farne uso, garantendo alle numerose PMI del territorio l’accesso ad attrezzature altrimenti fuori portata. L’obiettivo è accompagnare le imprese fino alla prototipizzazione, mettendo loro a disposizione attrezzature e know how e trovando insieme le migliori risposte alle esigenze di innovazione di prodotto e processo. Le esigenze delle aziende sono infatti ascoltate anche nella fase iniziale, nell’individuazione dei temi sui quali lavorare, anche congiuntamente”.

Guarda il video della premiazione.

Nell’arco dei cinque anni di programmazione, il rafforzamento dei rapporti tra imprese e dipartimento potrà fungere da impulso all’innovazione e alla digitalizzazione del sistema industriale, non solo nelle grandi aziende ma anche nelle PMI e in altri settori chiave come la sanità, l’agricoltura, il turismo.

“Proprio la grande potenzialità di fungere da motore di innovazione del contesto industriale nazionale è stata la motivazione principale del riconoscimento al dipartimento – conclude Anastasi – unico ente in Toscana ad essere premiato in questa edizione di Smau. Con il progetto CrossLab il DII si caratterizza ancora di più come un centro di competenza nel settore delle applicazioni industriali dell'ICT, oltre che come un centro di ricerca avanzato nelle tecnologie abilitanti per l'innovazione industriale”.

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chiara tamburini 2È stato assegnato a Chiara Tamburini il premio di laurea "Stefano Capitanio", bandito dall’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, nato “per incentivare l’innovazione e portare nuove idee e freschezza al florovivaismo italiano affinché possa durare nel tempo ed essere sempre di esempio nel mondo”.

Chiara si è laureata con lode in "Progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio" all'Università di Pisa con una tesi magistrale dal titolo “Verso città resilienti: un cambiamento possibile. Proposta progettuale di un sistema di rain gardens lungo un tratto di pista ciclabile a Pisa-Cisanello”.

La cerimonia si è svolta a Monopoli nell’ambito della XI Giornata Nazionale del Vivaismo Mediterraneo. La motivazione conclude che “la proposta progettuale costituisce un modello innovativo che può essere applicato anche in larga scala, costituendo un sistema sostenibile per la gestione delle acque meteoriche. Il tema è originale, elevato il rigore metodologico, ricchissimo il corredo iconografico; significative le ricadute operative.”

È la quinta volta che un allievo pisano si aggiudica il prestigioso riconoscimento.

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