Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi
Comunicati stampa

È ancora aperto  il sondaggio sul consumo d’acqua in bottiglia nelle strutture dell’Ateneo che l'Università di Pisa ha promosso, in occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2019, . Rispondendo alle domande si darà un contributo alla realizzazione di politiche per la riduzione del consumo di plastica e si parteciperà all’estrazione per vincere una delle 10 borracce messe in palio dall’Università.

Data la numerosa partecipazione (circa 2700 risposte) è stato deciso di prolungarne la durata fino al 27 giugno.

La premiazione dei dieci vincitori e la consegna delle borracce UNIPI avverrà venerdì 28 giugno alle ore 18:00 presso le Logge dei Banchi, in occasione del presidio di Fridays for Future Pisa.

Vai al questionario

Info: Simone D'Alessandro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


 

Quale campagna elettorale stanno conducendo i leader sui social network? Le piattaforme sociali svolgono la funzione fondamentale di autopromozione sia in chiave di rapporto diretto con la fanbase, sia di condizionamento dell’agenda mediatica e giornalistica i “Like” non sono voti.
Tuttavia i social network sono oggi un dispositivo cruciale della campagna elettorale. Sono i nodi nevralgici dell’autopromozione del leader e, di riflesso, del partito che rappresentano: con la strategia social i leader entrano in relazione diretta con la comunità di riferimento, la coinvolgono e la mobilitano, ma sempre di più li utilizzano per condizionare i processi di agendabuilding, al fine di influire sulle coperture mediatiche mainstream della campagna elettorale.
I social network, per certi versi, sono il timone della campagna elettorale digitale.

L'analisi è stata condotta da Cristopher Cepernich dell'Osservatorio sulla Comunicazione Politica e Pubblica – UniToRoberta Bracciale, docente e coordinatrice dell MediaLab del dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Pisa, supportati da Antonio Martella e Cesar Crisosto (MediaLaB – UniPi), che hanno analizzato le attività dei principali leader politici italiani su FacebookTwitter e Instagram in un report per l’Istituto Cattaneo.

I risultati completi dell'indagine sono disponibili a questo link.

60688734 2371922869530646 6243491467390615552 n

 

La cerimonia si terrà venerdì 24 maggio, alle ore 11, nell’Aula Magna Nuova della Sapienza
Don Luigi Ciotti sarà a disposizione dei collegi giornalisti alle ore 10,20 nella Sala Galilei del Rettorato

L'Università di Pisa conferirà la laurea magistrale honoris causa in Sociologia e management dei servizi sociali a don Luigi Ciotti. La cerimonia si terrà nell'Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza venerdì 24 maggio, alle ore 11, e sarà aperta dal Saluto del rettore Paolo Maria Mancarella, cui seguiranno la Lettura della Motivazione da parte del direttore del dipartimento di Scienze politiche, Alessandro Balestrino, e la Laudatio tenuta dalla professoressa Enza Pellecchia, direttrice del Centro interdisciplinare di Scienze per la pace. Dopo il conferimento della laurea magistrale, don Luigi Ciotti terrà la sua Lectio Magistralis.
Don Luigi Ciotti e il rettore Paolo Mancarella saranno a disposizione dei colleghi giornalisti per alcuni minuti prima dell’inizio della cerimonia, alle ore 10,20 nella Sala Galilei del Rettorato.

Biodegradabili, ma non innocue per l’ambiente, tanto da causare anomalie e ritardi nella crescita delle piante. E’ questo quanto emerge da uno studio sulle buste compostabili condotto da un team di biologi e chimici dell’Università di Pisa. La ricerca pubblicata su “Ecological Indicators”, rivista tra le più rilevanti nel settore delle scienze ambientali, ha esaminato l’impatto sulla germinazione delle piante delle più comuni buste di plastica per la spesa. In particolare l’analisi ha riguardato le tradizionali shopper non-biodegradabili realizzate con polietilene ad alta densità (HDPE) e quelle di nuova generazione, biodegradabili e compostabili, realizzate con una miscela di polimeri a base di amido.
I ricercatori hanno esaminato gli effetti fitotossici del lisciviato, ossia della soluzione acquosa che si forma in seguito all’esposizione delle buste agli agenti atmosferici e alle precipitazioni. Da quanto è emerso, entrambe le tipologie di shopper rilasciano in acqua sostanze chimiche fitotossiche che interferiscono nella germinazione dei semi, con la differenza che i lisciviati da buste non-biodegradabili agiscono prevalentemente sulla parte aerea delle piante mentre quelli delle buste compostabili sulla radice.
“Nella maggior parte degli studi condotti finora sull’impatto della plastica sull’ambiente, gli effetti delle macro-plastiche sulle piante superiori sono stati ignorati – spiega il professore Claudio Lardicci dell’Ateneo pisano – la nostra ricerca ha invece dimostrato che la dispersione delle buste, sia non-biodegradabili che compostabili, nell’ambiente può rappresentare una seria minaccia, dato che anche una semplice pioggia può causare la dispersione di sostanze fitotossiche nel terreno. Da qui l’importanza di informare adeguatamente sulla necessità di smaltire correttamente questi materiali, considerato anche che la produzione di buste compostabili è destinata a crescere in futuro e di conseguenza anche il rischio abbandonarle nell’ambiente”.
Il gruppo di lavoro che ha realizzato lo studio pubblicato su “Ecological Indicators” è composto da sei fra docenti, ricercatori e studenti dell’Università di Pisa. Il professore Claudio Lardicci e la dottoressa Elena Balestri del dipartimento di Biologia si occupano di conservazione, gestione e recupero degli ecosistemi costieri. Nel corso delle loro ricerche hanno rilevato la presenza di buste negli ambienti naturali, specialmente spiagge e fondali marini. Da qui lo spunto per approfondire la questione, vista la mancanza di studi scientifici sugli effetti delle macroplastiche sulle piante. Fanno inoltre parte del team anche la professoressa Anna Raspolli Galletti e la dottoressa Sara Fulignati del dipartimento di Chimica e Industriale, scienziate impegnate in progetti di ricerca sulla “green chemistry” e sui temi della ecosostenibilà. Lo studio è stato inoltre parte del progetto di ricerca di dottorato in Biologia della dottoressa Virginia Menicagli e della tesi di laurea in Biologia Marina della dottoressa Viviana Ligorini.

sviluppo_piante.jpgBiodegradabili, ma non innocue per l’ambiente, tanto da causare anomalie e ritardi nella crescita delle piante. E’ questo quanto emerge da uno studio sulle buste compostabili condotto da un team di biologi e chimici dell’Università di Pisa. La ricerca pubblicata su “Ecological Indicators”, rivista tra le più rilevanti nel settore delle scienze ambientali, ha esaminato l’impatto sulla germinazione delle piante delle più comuni buste di plastica per la spesa. In particolare l’analisi ha riguardato le tradizionali shopper non-biodegradabili realizzate con polietilene ad alta densità (HDPE) e quelle di nuova generazione, biodegradabili e compostabili, realizzate con una miscela di polimeri a base di amido.

I ricercatori hanno esaminato gli effetti fitotossici del lisciviato, ossia della soluzione acquosa che si forma in seguito all’esposizione delle buste agli agenti atmosferici e alle precipitazioni. Da quanto è emerso, entrambe le tipologie di shopper rilasciano in acqua sostanze chimiche fitotossiche che interferiscono nella germinazione dei semi, con la differenza che i lisciviati da buste non-biodegradabili agiscono prevalentemente sulla parte aerea delle piante mentre quelli delle buste compostabili sulla radice.

“Nella maggior parte degli studi condotti finora sull’impatto della plastica sull’ambiente, gli effetti delle macro-plastiche sulle piante superiori sono stati ignorati – spiega il professore Claudio Lardicci dell’Ateneo pisano – la nostra ricerca ha invece dimostrato che la dispersione delle buste, sia non-biodegradabili che compostabili, nell’ambiente può rappresentare una seria minaccia, dato che anche una semplice pioggia può causare la dispersione di sostanze fitotossiche nel terreno. Da qui l’importanza di informare adeguatamente sulla necessità di smaltire correttamente questi materiali, considerato anche che la produzione di buste compostabili è destinata a crescere in futuro e di conseguenza anche il rischio abbandonarle nell’ambiente”.

Il gruppo di lavoro che ha realizzato lo studio pubblicato su “Ecological Indicators” è composto da sei fra docenti, ricercatori e studenti dell’Università di Pisa. Il professore Claudio Lardicci e la dottoressa Elena Balestri del dipartimento di Biologia si occupano di conservazione, gestione e recupero degli ecosistemi costieri. Nel corso delle loro ricerche hanno rilevato la presenza di buste negli ambienti naturali, specialmente spiagge e fondali marini. Da qui lo spunto per approfondire la questione, vista la mancanza di studi scientifici sugli effetti delle macroplastiche sulle piante. Fanno parte del team anche la professoressa Anna Raspolli Galletti e la dottoressa Sara Fulignati del dipartimento di Chimica e Industriale, scienziate impegnate in progetti di ricerca sulla “green chemistry” e sui temi della ecosostenibilà. Lo studio è stato inoltre parte del progetto di ricerca di dottorato in Biologia della dottoressa Virginia Menicagli e della tesi di laurea in Biologia Marina della dottoressa Viviana Ligorini.

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa