Trapianto di midollo: specializzando in Pediatria dell'Unipi tra gli EBMT Young Ambassadors
Si è appena conclusa a Francoforte la 45° edizione del meeting annuale della EBMT, la Società europea per il trapianto di midollo osseo - uno dei più importanti congressi mondiali dedicati al trapianto di cellule staminali - e il dottor Alessandro Di Gangi, specializzando in Pediatria all’Università di Pisa, ha partecipato - unico italiano di otto candidati selezionati da tutto il mondo - al programma “EBMT Young Ambassadors” volto a stimolare la partecipazione attiva di giovani ricercatori alla vita comunitaria della società.
Durante questa esperienza, il medico ha avuto modo di entrare in contatto con la leadership EBMT e di conoscere altri giovani ricercatori dal diverso profilo professionale allo scopo di creare un network volto allo sviluppo di progetti di ricerca comuni e partecipare attivamente all’imminente lancio del progetto “EBMT young community”, che lo vedrà coinvolto anche durante il prossimo meeting annuale EBMT 2020 a Madrid.
Ex-allievo della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Di Gangi ha maturato il suo interesse per l’oncoematologia pediatrica e il trapianto di midollo osseo grazie all’incontro - durante gli ultimi anni di Medicina - con la dottoressa Mariacristina Menconi (responsabile clinico del Centro trapianti pediatrico dell’Aoup) e con la dottoressa Gabriella Casazza (direttore facente funzione dell’Unità operativa di Oncoematologia pediatrica dell’Aoup). È stato inoltre protagonista agli ultimi congressi internazionali della EHA, la Società europea di Ematologia e dell’ASCO, la Società di Oncologia clinica con numerosi lavori scientifici riguardanti l’esperienza trapiantologica pediatrica. (Fonte Ufficio Stampa AOUP).
Ristrutturazioni in corso all'Orto Botanico e alla Cittadella Galileiana
Hanno preso l’avvio i lavori di ammodernamento e ristrutturazione degli spazi esterni all'Orto e Museo Botanico e alla Cittadella Galileiana, dove saranno effettuati interventi anche agli edifici che ospitano il Museo degli Strumenti per il Calcolo, il Museo degli Strumenti di Fisica e la Ludoteca Scientifica. I lavori consentiranno di avere spazi più godibili, con strutture maggiormente fruibili dai visitatori e percorsi che ne faciliteranno l’accessibilità.
Il Sistema Museale dell’Università di Pisa si scusa per gli eventuali disagi e si impegna a dare notizia di eventuali modifiche temporanee ai percorsi di visita. Il personale delle biglietterie sarà in ogni caso a disposizione dei visitatori per fornire tutte le informazioni necessarie per effettuare visite con il minore disagio possibile.
Cittadella Galileiana
I lavori in corso riguardano innanzitutto la sistemazione dell’area verde, con la realizzazione dei percorsi pedonali, la nuova illuminazione, la piantumazione di essenze arboree e la razionalizzazione del sistema dei parcheggi. Questo permetterà di poter usufruire degli spazi esterni ai musei, anche mediante l’installazione di apposite panchine, e di poter accedere in maniera più facile durante gli eventi serali. In aggiunta, si sta avviando l’intervento di adeguamento interno ed esterno degli edifici del Museo degli Strumenti per il Calcolo, del Museo degli Strumenti di Fisica e della Ludoteca, in modo da aumentare lo spazio espositivo, ripensando gli allestimenti attuali e rendendoli maggiormente interattivi.
Orto e Museo Botanico
Martedì 16 aprile 2019 inizieranno invece i lavori all’Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa. I viali principali della Scuola Botanica (la porzione più antica dell’Orto) avranno una nuova copertura e potranno essere percorsi in modo più semplice da chi utilizza sedie a rotelle o passeggini; sarà inoltre installato un impianto di illuminazione notturna che permetterà di accedere agli spazi esterni anche in orario serale, aprendo le strutture a nuove iniziative. È previsto infine anche il restauro dei vari monumenti presenti nell'area.
I lavori di ammodernamento interesseranno dapprima l’area adiacente al Museo Botanico e per questo l’accesso potrà effettuarsi solo dalla biglietteria di via Luca Ghini (l’ingresso di via Roma resterà invece chiuso al pubblico).
Sarà comunque garantito l'ingresso al Museo Botanico da un vialetto interno, con ingressi contingentati (massimo 30 persone) per motivi di sicurezza.
Sarà riaperta l'entrata di via Roma limitatamente al periodo compreso fra il 20 e il 28 aprile, che dal 29 aprile verrà di nuovo chiusa.
Successivamente, i lavori interesseranno tutto il resto della Scuola Botanica. In questa fase saranno aperte entrambe le biglietterie, però entrando da via Luca Ghini sarà possibile visitare solo la porzione settentrionale dell’Orto Botanico (quella più vicina a Piazza dei Miracoli), mentre entrando dalla biglietteria di via Roma sarà possibile accedere solo al Museo Botanico. Per poter visitare sia la porzione accessibile dell’Orto Botanico che il Museo Botanico, il visitatore dovrà quindi percorrere il perimetro esterno dell’Orto.
Durante la seconda fase dei lavori di ammodernamento il costo del biglietto di ingresso sarà ridotto del 50%, ed esibendo lo stesso biglietto sarà possibile visitare sia l’Orto Botanico (entrando da via Luca Ghini) che il Museo Botanico (entrando da via Roma).
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ristrutturazioni in corso all'Orto Botanico e alla Cittadella Galileiana
Hanno preso l’avvio i lavori di ammodernamento e ristrutturazione degli spazi esterni all'Orto e Museo Botanico e alla Cittadella Galileiana, dove saranno effettuati interventi anche agli edifici che ospitano il Museo degli Strumenti per il Calcolo, il Museo degli Strumenti di Fisica e la Ludoteca Scientifica. I lavori consentiranno di avere spazi più godibili, con strutture maggiormente fruibili dai visitatori e percorsi che ne faciliteranno l’accessibilità.
Il Sistema Museale dell’Università di Pisa si scusa per gli eventuali disagi e si impegna a dare notizia di eventuali modifiche temporanee ai percorsi di visita. Il personale delle biglietterie sarà in ogni caso a disposizione dei visitatori per fornire tutte le informazioni necessarie per effettuare visite con il minore disagio possibile.
Cittadella Galileiana
I lavori in corso riguardano innanzitutto la sistemazione dell’area verde, con la realizzazione dei percorsi pedonali, la nuova illuminazione, la piantumazione di essenze arboree e la razionalizzazione del sistema dei parcheggi. Questo permetterà di poter usufruire degli spazi esterni ai musei, anche mediante l’installazione di apposite panchine, e di poter accedere in maniera più facile durante gli eventi serali. In aggiunta, si sta avviando l’intervento di adeguamento interno ed esterno degli edifici del Museo degli Strumenti per il Calcolo, del Museo degli Strumenti di Fisica e della Ludoteca, in modo da aumentare lo spazio espositivo, ripensando gli allestimenti attuali e rendendoli maggiormente interattivi.
Orto e Museo Botanico
Martedì 16 aprile 2019 inizieranno invece i lavori all’Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa. I viali principali della Scuola Botanica (la porzione più antica dell’Orto) avranno una nuova copertura e potranno essere percorsi in modo più semplice da chi utilizza sedie a rotelle o passeggini; sarà inoltre installato un impianto di illuminazione notturna che permetterà di accedere agli spazi esterni anche in orario serale, aprendo le strutture a nuove iniziative. È previsto infine anche il restauro dei vari monumenti presenti nell'area.
I lavori di ammodernamento interesseranno dapprima l’area adiacente al Museo Botanico e per questo l’accesso potrà effettuarsi solo dalla biglietteria di via Luca Ghini (l’ingresso di via Roma resterà invece chiuso al pubblico).
Successivamente, i lavori interesseranno tutto il resto della Scuola Botanica. In questa fase saranno aperte entrambe le biglietterie, però entrando da via Luca Ghini sarà possibile visitare solo la porzione settentrionale dell’Orto Botanico (quella più vicina a Piazza dei Miracoli), mentre entrando dalla biglietteria di via Roma sarà possibile accedere solo al Museo Botanico. Per poter visitare sia la porzione accessibile dell’Orto Botanico che il Museo Botanico, il visitatore dovrà quindi percorrere il perimetro esterno dell’Orto.
Durante la seconda fase dei lavori di ammodernamento il costo del biglietto di ingresso sarà ridotto del 50%, ed esibendo lo stesso biglietto sarà possibile visitare sia l’Orto Botanico (entrando da via Luca Ghini) che il Museo Botanico (entrando da via Roma).
Ristrutturazioni in corso all'Orto Botanico e alla Cittadella Galileiana
Hanno preso l’avvio i lavori di ammodernamento e ristrutturazione degli spazi esterni all'Orto e Museo Botanico e alla Cittadella Galileiana, dove saranno effettuati interventi anche agli edifici che ospitano il Museo degli Strumenti per il Calcolo, il Museo degli Strumenti di Fisica e la Ludoteca Scientifica. I lavori consentiranno di avere spazi più godibili, con strutture maggiormente fruibili dai visitatori e percorsi che ne faciliteranno l’accessibilità.
Il Sistema Museale dell’Università di Pisa si scusa per gli eventuali disagi e si impegna a dare notizia di eventuali modifiche temporanee ai percorsi di visita. Il personale delle biglietterie sarà in ogni caso a disposizione dei visitatori per fornire tutte le informazioni necessarie per effettuare visite con il minore disagio possibile.
Cittadella Galileiana
I lavori in corso riguardano innanzitutto la sistemazione dell’area verde, con la realizzazione dei percorsi pedonali, la nuova illuminazione, la piantumazione di essenze arboree e la razionalizzazione del sistema dei parcheggi. Questo permetterà di poter usufruire degli spazi esterni ai musei, anche mediante l’installazione di apposite panchine, e di poter accedere in maniera più facile durante gli eventi serali. In aggiunta, si sta avviando l’intervento di adeguamento interno ed esterno degli edifici del Museo degli Strumenti per il Calcolo, del Museo degli Strumenti di Fisica e della Ludoteca, in modo da aumentare lo spazio espositivo, ripensando gli allestimenti attuali e rendendoli maggiormente interattivi.
Orto e Museo Botanico
Martedì 16 aprile 2019 inizieranno invece i lavori all’Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa. I viali principali della Scuola Botanica (la porzione più antica dell’Orto) avranno una nuova copertura e potranno essere percorsi in modo più semplice da chi utilizza sedie a rotelle o passeggini; sarà inoltre installato un impianto di illuminazione notturna che permetterà di accedere agli spazi esterni anche in orario serale, aprendo le strutture a nuove iniziative. È previsto infine anche il restauro dei vari monumenti presenti nell'area.
I lavori di ammodernamento interesseranno dapprima l’area adiacente al Museo Botanico e per questo l’accesso potrà effettuarsi solo dalla biglietteria di via Luca Ghini (l’ingresso di via Roma resterà invece chiuso al pubblico).
Sarà comunque garantito l'ingresso al Museo Botanico da un vialetto interno, con ingressi contingentati (massimo 30 persone) per motivi di sicurezza.
Sarà riaperta l'entrata di via Roma limitatamente al periodo compreso fra il 20 e il 28 aprile, che dal 29 aprile verrà di nuovo chiusa.
Sarà comunque garantito l'ingresso al Museo Botanico da un vialetto interno, con ingressi contingentati (massimo 30 persone) per motivi di sicurezza. Sarà riaperta l'entrata di via Roma limitatamente al periodo compreso fra il 20 e il 28 aprile, che dal 29 aprile verrà di nuovo chiusa.
Successivamente, i lavori interesseranno tutto il resto della Scuola Botanica. In questa fase saranno aperte entrambe le biglietterie, però entrando da via Luca Ghini sarà possibile visitare solo la porzione settentrionale dell’Orto Botanico (quella più vicina a Piazza dei Miracoli), mentre entrando dalla biglietteria di via Roma sarà possibile accedere solo al Museo Botanico. Per poter visitare sia la porzione accessibile dell’Orto Botanico che il Museo Botanico, il visitatore dovrà quindi percorrere il perimetro esterno dell’Orto.
Durante la seconda fase dei lavori di ammodernamento il costo del biglietto di ingresso sarà ridotto del 50%, ed esibendo lo stesso biglietto sarà possibile visitare sia l’Orto Botanico (entrando da via Luca Ghini) che il Museo Botanico (entrando da via Roma).
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Al via il progetto europeo Giotto per combattere l’osteoporosi
Una “colla” da utilizzare in caso di fratture non scomposte, una “rete” connettiva ad espansione da iniettare per riparare bacino e vertebre e delle “impalcature” in 3D per far rigenerare le ossa nei casi ancora più gravi. Sono questi i tre approcci per combattere l’osteoporosi basati su biomateriali innovativi e tecnologie avanzate che sono allo studio nell’ambito di Giotto, un progetto europeo del programma Horizon 2020 appena finanziato con oltre 5 milioni di euro per i prossimi quattro anni. Insieme a tredici partner scientifici e industriali di dieci diversi Paesi, nell’impresa è coinvolta anche l’Università di Pisa con il gruppo ricerca del professore Giovanni Vozzi e dall’ingegnere Carmelo De Maria del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e del Centro di ricerca “E. Piaggio”.
“Si tratterà di costruire sistemi intelligenti ritagliati sui singoli pazienti capaci di stimolare la rigenerazione ossea e di rallentare il processo osteoporotico attraverso il rilascio di molecole bioattive che naturalmente prodotte dal nostro organismo diminuiscono però con l’età – spiega il professor Giovanni Vozzi – l’idea in più è di dotare gli impianti di particelle magnetiche in grado di monitorare il processo di guarigione”.
L'osteoporosi è una malattia ossea molto comune e più frequente dopo la menopausa e con l'invecchiamento. Si manifesta quando la matrice ossea diventa più porosa, e di conseguenza le ossa diventano deboli e fragili - così fragili che una caduta o anche lievi sollecitazioni come piegarsi o tossire possono causare una frattura. È stato calcolato che una frattura osteoporotica si verifica ogni 3 secondi nel mondo, più comunemente nell'anca, nella colonna vertebrale o nel polso. Dopo una frattura, i pazienti possono perdere la loro indipendenza, soffrire di dolore cronico e diventare depressi, così l'osteoporosi si trasforma in un notevole carico socio-economico, da cui l’importanza di intervenire con politiche e interventi mirati come si propone di fare il progetto appena varato.
“In particolare nell’ambito di Giotto, il nostro compito – conclude Giovanni Vozzi - sarà quello di sviluppare un nuovo sistema di stampa 3D capace di processare i nanomateriali messi a punto nel progetto in modo per creare impianti multiscala e multimateriale da utilizzare nel caso di fratture con grossa perdita ossea. Questi impianti o impalcature saranno principalmente costituiti da collagene e idrossiapatite, presenti naturalmente nelle nostre ossa, più un materiale microplastico che si riassorbirà una volta rigenerato l’osso”.
Foto a destra: il team pisano, da sinistra, Giovanni Vozzi, Francesca Montemurro, Francesco Biagini, Aurora De Acutis, Gabriele fortunato, Anna Lapomarda e Carmelo De Maria
Immagine a sinstra: scaffold stampato in 3D con ingrandimento delle cellule umane che stanno “colonizzando” la struttura
Al via il progetto europeo Giotto per combattere l’osteoporosi: per rigenerare le ossa “impalcature” in 3D e “colla” e rete iniettabili
Una “colla” da utilizzare in caso di fratture non scomposte, una “rete” connettiva ad espansione da iniettare per riparare bacino e vertebre e delle “impalcature” in 3D per far rigenerare le ossa nei casi ancora più gravi. Sono questi i tre approcci per combattere l’osteoporosi basati su biomateriali innovativi e tecnologie avanzate che sono allo studio nell’ambito di Giotto, un progetto europeo del programma Horizon 2020 appena finanziato con oltre 5 milioni di euro per i prossimi quattro anni. Insieme a tredici partner scientifici e industriali di dieci diversi Paesi, nell’impresa è coinvolta anche l’Università di Pisa con il gruppo ricerca del professore Giovanni Vozzi e dall’ingegnere Carmelo De Maria del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e de centro di ricerca “E. Piaggio” .
“Si tratterà di costruire sistemi intelligenti ritagliati sui singoli pazienti capaci di stimolare la rigenerazione ossea e di rallentare il processo osteoporotico attraverso il rilascio di molecole bioattive che naturalmente prodotte dal nostro organismo diminuiscono però con l’età – spiega il professor Giovanni Vozzi – l’idea in più è di dotare gli impianti di particelle magnetiche in grado di monitorare il processo di guarigione”.
L'osteoporosi è una malattia ossea molto comune e più frequente dopo la menopausa e con l'invecchiamento. Si manifesta quando la matrice ossea diventa più porosa, e di conseguenza le ossa diventano deboli e fragili - così fragili che una caduta o anche lievi sollecitazioni come piegarsi o tossire possono causare una frattura. È stato calcolato che una frattura osteoporotica si verifica ogni 3 secondi nel mondo, più comunemente nell'anca, nella colonna vertebrale o nel polso. Dopo una frattura, i pazienti possono perdere la loro indipendenza, soffrire di dolore cronico e diventare depressi, così l'osteoporosi si trasforma in un notevole carico socio-economico, da cui l’importanza di intervenire con politiche e interventi mirati come si propone di fare il progetto appena varato.
“In particolare nell’ambito di Giotto, il nostro compito – conclude Giovanni Vozzi - sarà quello di sviluppare un nuovo sistema di stampa 3D capace di processare i nanomateriali messi a punto nel progetto in modo per creare impianti multiscala e multimateriale da utilizzare nel caso di fratture con grossa perdita ossea. Questi impianti o impalcature saranno principalmente costituiti da collagene e idrossiapatite, presenti naturalmente nelle nostre ossa, più un materiale microplastico che si riassorbirà una volta rigenerato l’osso”.
Elezione del Rettore dell'Università di Verona per il sessennio 2019/2025
Donati al Museo degli Strumenti per il calcolo i computer progettati da Steve Jobs
Il Museo degli Strumenti per il calcolo dell'Università di Pisa può oggi vantare una delle più cospicue raccolte del mondo dei sistemi progettati da Steve Jobs dal 1977 al 2007. Il museo ha beneficiato di una importante donazione effettuata dalla società Thesis, con sedi a Firenze e a Milano. Dal 1986 Thesis opera nell’editoria e nello sviluppo software per la distribuzione dei contenuti ed è stata una delle prime società a introdurre il Macintosh nella produzione editoriale. Dal 1990 al 1992 Thesis è stata pure una delle società arruolate da Steve Jobs per portare in Italia il NeXT, la workstation visionaria progettata dopo la sua uscita dalla Apple. Il primo NeXT arrivato in Italia, 30 anni fa, è proprio sbarcato a Pisa e adesso è di proprietà del museo.
La già importante collezione del museo si è adesso arricchita di una quarantina di sistemi Apple donati da Thesis, tra i quali Apple II, Macintosh 128k, Newton, e di quattro workstation NeXT ancora funzionanti che vanno ad aggiungersi al NeXTCUBE già in possesso del museo. Completano la donazione un centinaio di pacchetti software, tra i quali “Mathematica” per NeXT.
Fabio Gadducci, direttore del Museo degli Strumenti per il calcolo dell'Università di Pisa, ha dichiarato: “Il materiale della donazione rappresenta un’acquisizione importante anche a livello internazionale e ci permette di offrire al pubblico una panoramica completa sul lavoro di Steve Jobs, una delle figure più rilevanti dell’informatica mondiale. La nostra collezione riesce adesso a coprirne tutta la carriera. Con l’eccezione di Apple I, il cui valore lo mette fuori della portata di qualunque istituzione museale italiana”.
Tiziana Arrighi, presidente e CEO di Thesis ha dichiarato: “Con questa donazione siamo lieti di aver contribuito, non solo alla preservazione di un materiale di grandissimo valore per le generazioni future, ma anche al consolidamento di Pisa come culla e polo di eccellenza, da 50 anni, dell’informatica italiana”.
“Anni di sacrifici, ma anche di grandi amicizie”
“Anni di sacrifici, ma anche di grandi amicizie”. Con queste parole Giorgio Saccoccia, il nuovo presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana nominato lo scorso 9 aprile, ricorda gli anni di studio all’Università di Pisa. Era il marzo del 1988 quando Giorgio Saccoccia si laureò con lode in Ingegneria aerospaziale discutendo una tesi intitolata "Proprietà termodinamiche e di trasporto del tetrossido di azoto in condizioni ipercritiche per il raffreddamento rigenerativo di un motore a razzo" con i professori Claudio Casarosa e Mariano Andrenucci come relatori.
“Al momento di cominciare l’università, abitavo a Taranto (a causa del lavoro di mio padre ho vissuto in molte città) – continua Saccoccia - il mio sogno era lavorare nel settore spaziale e all’epoca esistevano solo cinque atenei che offrivano studi in questo ramo. Conoscevo Pisa per il suo buon nome e l’ho scelta anche per la sua dimensione che ritenevo più vicina alle mie esigenze”.
56 anni, un incarico precedente all’Agenzia Spaziale Europea dove ha svolto gran parte della sua carriera, Giorgio Saccoccia nel tempo ha mantenuto i contatti con la scuola di ingegneria aerospaziale dell’Ateneo pisano.
”Al di là dei rapporti formali nell'ambito delle attività di ricerca e sviluppo che ha sempre intrattenuto con la comunità pisana di propulsione aerospaziale – ha detto il professore Fabrizio Paganucci del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale - Giorgio è rimasto sempre affettivamente legatissimo a noi tutti e alla nostra università, a lui da parte nostra e di tutto l’Ateneo vanno gli auguri per il suo nuovo incarico”.
Venti docenti dell'Ateneo insigniti dell'Ordine del Cherubino
Venerdì 12 aprile, nell'Aula Magna Nuova del Palazzo “La Sapienza”, si è tenuta la cerimonia di conferimento dell’Ordine del Cherubino per gli anni 2018 e 2019. La cerimonia è tornata in Sapienza dopo sette anni, a restauro ultimato. L’ultima volta che il palazzo aveva ospitato l’evento era stato nel 2012.
La mattinata è stata aperta dall'intervento del rettore Paolo Mancarella, che nel suo discorso alla comunità accademica si è soffermato sulla necessità, da parte dell'università, di recuperare la sua autorevolezza. "L’università che paragonata a quel che la circonda ha mantenuto una superiore dignità, può essere il punto di ripartenza per riconquistare i valori che si stanno perdendo - ha detto il rettore - Può e deve farlo. Lo strumento più attagliato per vincere questa battaglia sta proprio nella formazione. Anche attraverso la qualità e la serietà di quel che proponiamo per educare le nuove generazioni possiamo riaffermare la nostra autorevolezza".
Prima di procedere alla consegna dell'Ordine del Cherubino, il professor Mancarella ha ricordato che "il tratto che accomuna le biografie di tutti i premiati odierni è l'eccellenza scientifica declinata nei diversi campi del sapere, ma nei loro profili riconosco in modo spiccato una dote ancora più preziosa: la disponibilità a mettersi al servizio della nostra Università (e dell’intera collettività), ricoprendo ruoli di rilievo e di responsabilità, e a impegnarsi per la crescita dell’Ateneo (e dell’intera società)".
Le professoresse e i professori ordinari insigniti quest’anno sono stati venti, dieci per il 2018 e dieci per il 2019.
Hanno ricevuto l’Ordine del Cherubino per il 2018, in ordine di anzianità di servizio: Dario Andrea Bini del Dipartimento di Matematica, Amelio Dolfi del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Claudia Martini del Dipartimento di Farmacia, Michele Marroni del Dipartimento di Scienze della Terra, Antonio Bicchi del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Paolo Nello del Dipartimento di Scienze Politiche, Pier Mario Pacini del Dipartimento di Economia e Management, Marco Collareta del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, Mauro Ferrari del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia e Franco Verni del Dipartimento di Biologia.
Gli insigniti per il 2019, sempre per anzianità di servizio, sono Roger Fuoco del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale, Massimo Guiggiani del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale, Mario Petrini del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Francesco Fidecaro del Dipartimento di Fisica, Marco Nardi del Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area Critica, Massimo Ceraolo del Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni, Marcella Bertuccelli del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, Rossano Massai del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali, Alberto Gargani del Dipartimento di Giurisprudenza e Paolo Ferragina del Dipartimento di Informatica.
Al termine della cerimonia il rettore ha conferito l'Ordine del Cherubino alla memoria alla professoressa Cinzia Chiappe, del Dipartimento di Farmacia, scomparsa di recente.
Biografie e foto singole dei premiati sono disponibili alla pagina:
https://www.unipi.it/index.php/cerimonie-e-onorificenze/itemlist/category/252-ordine-del-cherubino