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Comunicati stampa

iannella_cover.jpgCultura di popolo. L’iconografia politica a Pisa nel XIV secolo (Edizioni ETS, 2018) è il titolo dell'ultimo libro di Cecilia Iannella, ricercatrice di Storia medievale al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa.

I principali ambiti di ricerca di Cecilia Iannella riguardano la storia della cultura tardo medievale in rapporto alla politica ed alla società e, più in generale, lo studio di fonti narrative e iconografiche. Più di recente i suoi interessi si sono rivolti alla storia politica di Pisa nel XIV secolo, con riguardo al rapporto tra cultura di Popolo e forme di potere personale e signorile.

Pubblichiamo di seguito uno stralcio dalla premessa del volume.

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L’attenzione si è rivolta alle modalità di autorappresentazione del ceto eminente, di coloro che, in periodi distinti e a vario titolo, governarono la città ed impiegarono le immagini come strumento di rappresentazione del potere (i vertici del Comune consolare, le magistrature di Popolo, i singoli domini trecenteschi). Dal rapporto con la tradizione dei secoli XI e XII, fortemente distintiva e con l’impareggiabile carica espressiva di alcune testimonianze presenti nella Piazza del Duomo, discese l’attitudine cittadina ad esprimere se stessa recuperando, trasformando o sostituendo i segni di appartenenza civica e proponendoli secondo rinnovate significazioni.

Le grandi imprese antisaracene, le relazioni con l’Impero, l’assenza di un governo di natura vescovile, la precocità dell’istituto del Comune, furono esperienze collettive che produssero, a Pisa più che altrove, l’«espansiva ed esplosiva identità urbana» dei secoli pienomedievali, di cui anche le immagini trecentesche furono esito e dimostrazioni. La primigenia libertas comunale e il populus che aveva concorso alla sua realizzazione divennero principio fondante e comunità di riferimento su cui la civitas elaborò i valori di appartenenza, identità, partecipazione condivisa. In tale contesto si generò il culto del populus pisanus, di quei pisani cives celebri virtute potentes scolpiti sulla facciata della Cattedrale che acquisirono visibilità figurata attraverso l’adozione di immagini di riconoscimento e in cui identificarsi.

Il potere evocativo degli ideali risalenti nel tempo, l’impegno politico filoimperiale che da quelli derivava, la declinazione locale del ghibellinismo pervasero e strutturarono la società pisana, garantendo solidità alle duecentesche magistrature di Popolo fino all’inizio del XV secolo, nonostante l’innestarsi al loro interno di forme di potere signorile stabili e durature. Queste ultime dimostrarono un impiego consapevole degli antichi simboli identitari del gonfalone vermiglio, dell’aquila imperiale, della Vergine Maria e del più recente stendardo con la croce di Popolo, utilizzandoli come strumenti comunicativi efficaci e flessibili per esprimere discorsi politici in continuità o in rottura con il passato. In tale senso abbiamo inteso l’espressione cultura di popolo come insieme di tradizioni, abitudini mentali, agire diffuso che pregiudicò, condizionandola, la società pisana medievale anche nelle sue manifestazioni iconografiche.

Il settore Servizi Statistici ha progettato dei report per la visualizzazione interattiva dei dati.

Al momento sono disponibili:

  • un report dettagliato su iscritti e immatricolati, che andrà gradualmente a sostituire l'attuale UNIPISTAT;
  • un report relativo agli atenei italiani, in cui vengono visualizzate informazioni generali e informazioni relative agli Studenti (numero di immatricolati, iscritti , laureati) e alla Ricerca (numero di pubblicazioni, visualizzazioni, citazioni e percentuale di collaborazioni internazionali) negli atenei italiani;
  • uno strumento innovativo sulle serie storiche, con cui vengono analizzati dati relativi a immatricolati e iscritti e dati relativi al personale docente e tecnico amministrativo (trend, variazione media di periodo, variazioni rispetto all'anno precedente).

I report sono stati progettati utilizando PowerBI, un software di Business Analytics, e sono disponibili all'indirizzo: http://unipistat.unipi.it/dashboards.

Per il momento non è disponibile la funzione di download. Inviando un messaggio a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., e' possibile richiedere i dati visualizzati in formato csv o xls.

Screenshot  del report

Mercoledì 18 e giovedì 19 luglio il sottosegretario all’Istruzione Lorenzo Fioramonti sarà in visita all’Università di Pisa, dove avrà l’occasione di conoscere da vicino alcune eccellenze dell’Ateneo. Due gli appuntamenti in agenda: mercoledì 18, alle 18.30, il sottosegretario visiterà il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, dove gli sarà presentato Crosslab, il progetto di sviluppo integrato finanziato dal MIUR con nove milioni di euro che punta a unire in sei laboratori interdisciplinari ricerca e imprese, aprendo la strada alle innovazioni necessarie per realizzare il piano Industria 4.0.
La mattinata del 19 luglio, alle Benedettine, a partire dalle ore 9.30, Fioramonti parteciperà all’ERC special day, una giornata organizzata nell’ambito della Summer School “Enabling Technologies for the Internet of Things”, con protagonisti cinque ricercatori dell'Università di Pisa che presenteranno le ricerche di frontiera che sono valse loro il prestigioso riconoscimento dell’European Research Council. Si andrà dalle mani robotiche "soft" costruite secondo gli stessi principi funzionali di quelle umane (Antonio Bicchi), fino all’elettronica stampabile a due dimensioni (Gianluca Fiori), passando attraverso studi di fisica fondamentale su una nuova tipologia di laser (Alessandro Tredicucci), ricerche di fisiologia sulle capacità di adattamento del cervello (Maria Concetta Morrone) e infine studi sui processi meccanici che negli organismi sono indotti dall'assorbimento della luce (Benedetta Mennucci).
L’evento si aprirà con l’intervento di Lorenzo Fioramonti e a seguire porteranno i loro saluti Francesco Marcelloni, prorettore alla cooperazione e relazioni internazionali, Giuseppe Anastasi, direttore del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Sergio Saponara, professore di elettronica al DII e coordinatore della Summer School.

INVITO STAMPA:
I colleghi giornalisti sono invitati alle ore 11 del 19 luglio, alle Benedettine, per un incontro con il sottosegretario Lorenzo Fioramonti e il direttore del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Giuseppe Anastasi.

La professoressa Anna Solini, del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica dell’Università di Pisa, è risutata tra i 5 vincitori del finanziamento messo in palio dalla Fondazione Diabete Ricerca in partnership con Esselunga per una ricerca in tema di diabete. La ricercatrice si è aggiudicata la somma di 25.000 euro grazie al progetto “Recognition of environmental pollutants as markers/determinants of renal damage during the course of type 2 diabetes”.
La finalità di questo studio è quella di valutare il ruolo di alcuni contaminanti ambientali e dietetici presenti in molti prodotti industriali (dai cosmetici agli agenti usati nella pulizia degli ambienti, agli involucri alimentari in plastica) nello sviluppo e nella progressione del danno renale in corso di diabete, esplorando anche la efficacia di diete relativamente prive di contaminanti nel ridurre questo rischio.

Tempo di immatricolazioni all’Università di Pisa: quest’anno il Polo Universitario Sistemi Logistici di Livorno offre una importante novità riguardo la propria offerta formativa. Accanto al corso di laurea triennale in Economia e Legislazione dei Sistemi Logistici, ormai giunto alla tredicesima edizione, sarà attivato anche il corso di laurea magistrale in Management e Controllo dei Processi Logistici. Attraverso un’impostazione multidisciplinare, il corso costituisce un’opportunità di approfondimento delle competenze utili per ricoprire figure professionali riconducibili alla gestione o alla progettazione dei sistemi logistici e della supply chain. Per presentare i contenuti, gli obiettivi e gli sbocchi professionali dei due corsi di studio e per far conoscere i servizi, le opportunità e le agevolazioni offerte dall’Università di Pisa presso la sede di Livorno, mercoledì 18 luglio, a partire dalle ore 10.30, a Villa Letizia (Via dei Pensieri, 60), presso la Biblioteca “Maurizio Caponi”, si svolgerà un Open day. L’incontro di orientamento sarà coordinato dal professore Nicola Castellano, e vi parteciperanno la professoressa Giovanna Colombini, direttore del Centro di Servizi “Polo Universitario Sistemi Logistici“, e i rappresentanti degli enti sostenitori del Polo e delle aziende del settore.
L’Open day è rivolto sia agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori o già diplomati che intendono immatricolarsi all’Università, sia ai laureandi o laureati delle lauree di primo livello, che intendono proseguire gli studi. La partecipazione è aperta a tutti ed è gratuita. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla Segreteria del Polo Universitario Sistemi Logistici, ai seguenti recapiti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; tel. 050 2211214-213-224; sito: www.polologistica.unipi.it.

Anna SoliniLa professoressa Anna Solini, del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica dell’Università di Pisa, è risultata tra i 5 vincitori del finanziamento messo in palio dalla Fondazione Diabete Ricerca in partnership con Esselunga per una ricerca in tema di diabete. La ricercatrice si è aggiudicata la somma di 25.000 euro grazie al progetto “Recognition of environmental pollutants as markers/determinants of renal damage during the course of type 2 diabetes”.

La finalità di questo studio è quella di valutare il ruolo di alcuni contaminanti ambientali e dietetici presenti in molti prodotti industriali (dai cosmetici agli agenti usati nella pulizia degli ambienti, agli involucri alimentari in plastica) nello sviluppo e nella progressione del danno renale in corso di diabete, esplorando anche la efficacia di diete relativamente prive di contaminanti nel ridurre questo rischio.

The University of Pisa, the first in Italy and among the first in Europe, is adopting state-of-the-art Blockchain technology in order to enhance mobility and internationalization in students' careers. The project, born from the collaboration between the University of Pisa and CIMEA, the Italian Information Center on Mobility and Academic Equivalences, member of the ENIC-NARIC network of the EU, the Council of Europe and UNESCO, and financed by the Ministry of Education, Universities and Research (MIUR), represents an important step forward towards placing the student at the centre of the learning process.

blockchain.jpg

In fact, using Blockchain technology, students will always be able to make available their own "portfolio" of information, containing key records and information (such as that which has given them admission to the university and showing how these correspond to other national systems), in a permanent, unchangeable but accessible manner. Upon enrollment, Unipi students can then permanently record the qualifications they receive according to international standards, so as to make them "legible" in Italy and abroad. In addition, the Blockchain system will allow them to add other qualifications later on, certifying and sharing them securely and permanently with other institutions or future employers.

The partnership between the University of Pisa and CIMEA adds a fundamental element to the process of recognition of qualifications and the analysis of the comparability of foreign qualifications in the Italian system, through the use of the main international classification systems and the portability of comparability assessments received from foreign institutions.

"Our University - comments prof. Paolo Maria Mancarella, Rector of the University of Pisa, - has always been attentive to internationalization and innovation in both research and teaching. This project combines both aspects, with innovation that becomes a tool both to facilitate student mobility and to strengthen the international dimension of our University. A project that leads me to imagine a future world in which students can move from one university to another, in different countries, without having to physically exchange documents, with a view to complete dematerialization".

"The project originally stems from the desire to speed up the process of matriculation of international students in our University’s programmes" - adds prof. Francesco Marcelloni, Pro-Rector for Cooperation and International Relations of the University of Pisa, - “giving the possibility to submit all the documentation in digital form through a simple interface and proceeding with the validation of the qualifications presented by the candidate through the service made available by CIMEA. Thanks to Blockchain, this verification will remain certified and available to the student who can use it throughout his/her life. This first prototype will then be extended to manage the careers of all students enrolled at the University of Pisa".

"I am particularly proud of the partnership with the University of Pisa for this extraordinary innovation in student life. - declares Luca Lantero, Director of CIMEA - The main objective for our Center is to promote academic mobility in all its forms. The possibility of having a digital certificate on Blockchain will help students during and after their academic career, facilitating the work of securities assessors".

"We are facing a real innovation in the university sector" - adds Prof. Antonella Martini, President of CIMEA - "in line with the current internationalization policies of the Ministry of Education, Universities and Research and the objectives of the recent Paris Communiqué of Ministers of Higher Education, getting closer and closer, thanks to the impulse given by Italy and the University of Pisa, to the realization of procedures for the automatic recognition of academic qualifications".

Lunedì, 16 Luglio 2018 08:47

Censita la flora dell’Elba

L'Elba è l'isola Toscana più ricca di specie vegetali, sono 1.098 quelle attualmente presenti di cui 8 endemiche, cioè esclusive dell'isola. Un patrimonio di biodiversità che però attualmente è a rischio, sia per i cambiamenti del paesaggio negli ultimi cinquanta anni, sia per la presenza di ben 101 specie aliene naturalizzate che rappresentano una minaccia per la conservazione della flora autoctona. È questo il quadro che emerge da due studi coordinati da Angelino Carta, ricercatore del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, e realizzati con la stretta collaborazione del professore Lorenzo Peruzzi dell’Ateneo pisano per la parte floristica e di due colleghi dei Royal Botanical Gardens, Kew, e dell'Università di Friburgo per l’analisi del paesaggio. Le due ricerche, cioè l’inventario aggiornato e completo delle piante che crescono spontaneamente all'Elba e la mappatura delle modifiche del paesaggio vegetale, sono state pubblicate rispettivamente sulle riviste “Italian Botanist” e "Applied Geography".

“Si tratta di un lavoro durato quasi 10 anni e realizzato grazie alla collaborazione di appassionati ricercatori, anche non accademici – racconta Angelino Carta – un’opera fondamentale per conoscere e tutelare la biodiversità vegetale dell'isola, in particolare, l'inventario floristico è stato possibile soprattutto grazie al meticoloso lavoro svolto da Brunello Pierini”.

 

Crocus ilvensis.JPG

Zafferano dell’Elba (Crocus ilvensis), la specie endemica scoperta e descritta per la prima volta dai botanici Unipi

 

Come emerge dallo studio, il patrimonio vegetale dell’Elba è costituito soprattutto da piante mediterranee ma anche da numerose specie endemiche, tra cui ad esempio lo Zafferano dell’Elba (Crocus ilvensis), scoperto e descritto per la prima volta nel 2011 proprio dagli studiosi pisani. Di particolare interesse poi anche altre dieci specie che in Toscana si trovano solamente sull’isola, come ad esempio il timo arbustivo (Thymbra capitata), pianta diffusa in Italia del Sud e che trova proprio all’Elba il suo limite settentrionale.

“La ricchezza dell’isola d’Elba deriva dal fatto che sull’isola sono presenti contemporaneamente vari stadi evolutivi della vegetazione, dal pratello, alla macchia bassa sino al bosco – spiega Angelino Carta - una biodiversità sulla quale l’intervento dell’uomo nel passato ha inciso positivamente”.

 

Angelino Carta

Angelino Carta, dipartimento di Biologia, Unipi

Come la mappatura del paesaggio ha però rivelato, il declino dell'agricoltura negli ultimi cinquanta anni ha determinato una completa modifica del paesaggio vegetale, con il passaggio da un'isola in larga parte coltivata a un'isola in gran parte ricoperta da una fitta vegetazione, ma con una drammatica riduzione del numero e della varietà degli habitat vegetali.

“Se a questo aggiungiamo la diffusione di specie aliene, alcune delle quali note in Toscana solo per l’Arcipelago Toscano, come il loto americano (Diospyros virginiana) o l’albizia (Paraserianthes lophanta) – conclude Angelino Carta - non possiamo che lanciare un allarme per il futuro incerto per la conservazione della biodiversità vegetale”.

 

L'Elba è l'isola Toscana più ricca di specie vegetali, sono 1.098 quelle attualmente presenti di cui 8 endemiche, cioè esclusive dell'isola. Un patrimonio di biodiversità che però attualmente è a rischio, sia per i cambiamenti del paesaggio negli ultimi cinquanta anni, sia per la presenza di ben 101 specie aliene naturalizzate che rappresentano una minaccia per la conservazione della flora autoctona. È questo il quadro che emerge da due studi coordinati da Angelino Carta, ricercatore del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, e realizzati con la stretta collaborazione del professore Lorenzo Peruzzi dell’Ateneo pisano per la parte floristica e di due colleghi dei Royal Botanical Gardens, Kew, e dell'Università di Friburgo per l’analisi del paesaggio. Le due ricerche, cioè l’inventario aggiornato e completo delle piante che crescono spontaneamente all'Elba e la mappatura delle modifiche del paesaggio vegetale, sono state pubblicate rispettivamente sulle riviste “Italian Botanist” e "Applied Geography".
“Si tratta di un lavoro durato quasi 10 anni e realizzato grazie alla collaborazione di appassionati ricercatori, anche non accademici – racconta Angelino Carta – un’opera fondamentale per conoscere e tutelare la biodiversità vegetale dell'isola, in particolare, l'inventario floristico è stato possibile soprattutto grazie al meticoloso lavoro svolto da Brunello Pierini”.
Come emerge dallo studio, il patrimonio vegetale dell’Elba è costituito soprattutto da piante mediterranee ma anche da numerose specie endemiche, tra cui ad esempio lo Zafferano dell’Elba (Crocus ilvensis), scoperto e descritto per la prima volta nel 2011 proprio dagli studiosi pisani. Di particolare interesse poi anche altre dieci specie che in Toscana si trovano solamente sull’isola, come ad esempio il timo arbustivo (Thymbra capitata), pianta diffusa in Italia del Sud e che trova proprio all’Elba il suo limite settentrionale.
“La ricchezza dell’isola d’Elba deriva dal fatto che sull’isola sono presenti contemporaneamente vari stadi evolutivi della vegetazione, dal pratello, alla macchia bassa sino al bosco – spiega Angelino Carta - una biodiversità sulla quale l’intervento dell’uomo nel passato ha inciso positivamente”.
Come la mappatura del paesaggio ha però rivelato, il declino dell'agricoltura negli ultimi cinquanta anni ha determinato una completa modifica del paesaggio vegetale, con il passaggio da un'isola in larga parte coltivata a un'isola in gran parte ricoperta da una fitta vegetazione, ma con una drammatica riduzione del numero e della varietà degli habitat vegetali.
“Se a questo aggiungiamo la diffusione di specie aliene, alcune delle quali note in Toscana solo per l’Arcipelago Toscano, come il loto americano (Diospyros virginiana) o l’albizia (Paraserianthes lophanta) – conclude Angelino Carta - non possiamo che lanciare un allarme per il futuro incerto per la conservazione della biodiversità vegetale”.

 

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