Elenco scorciatoie

La collezione Venturino Venturi

 

 

Oltre alle opere donate dalla figlia di Argan, l’Università di Pisa ha ricevuto recentemente anche 30 acqueforti di Venturino Venturi che la nipote dell’artista, la dottoressa Lucia Fiaschi, ha consegnato alla professoressa Lucia Tomasi Tongiorgi, destinandole al Gabinetto disegni e stampa. Come ha scritto nella Nota critica il professor Antonino Caleca, “le incisioni realizzate nel 1972, che si aggiungono ad alcuni monotipi e a un’altra cartella di stampe donati a suo tempo dall’artista alla raccolta pisana, costituiscono un’antologia dei temi cari all’artista. Tra di essi prevalgono le composizioni astratte, di superfici, solidi, griglie, ma non mancano neanche i temi figurativi più cari all’artista, i riferimenti alla maternità, all’infanzia, alla santità limpida di San Francesco, alla figura di Pinocchio, divenuta per lui un mito familiare. L’artista per questa volta non si dedica alle avventurose sperimentazioni tecniche che lo contraddistinguono, ma usa con impeccabile maestria la puntasecca e l’acquaforte, imprimendo immacolati fogli di carta Fabriano presso i torchi della bottega artigiana di Alibrandi a San Giovanni Valdarno; ma proprio nell’uso, si direbbe ascetico, delle tecniche classiche Venturino, con mezzi semplicissimi, mostra in questo ciclo la ricchezza del suo mondo fantastico, che rivela in forme essenziali il candore e la profondità dei suoi sentimenti”.

L’artista valdarnese, nato a Loro Ciuffenna nel 1918 e morto nello stesso paese nel corso del 2002, è tra i massimi scultori italiani del XX secolo. Dopo aver seguito il padre antifascista prima in Francia e dopo in Lussemburgo, si è formato artisticamente a Firenze dove ha frequentato l’Istituto d’arte di Porta Romana e l’Accademia di belle arti. A cavallo della liberazione del capoluogo toscano, Venturi si è confrontato quotidianamente con quegli intellettuali - solo per fare qualche nome, Bilenchi, Luzi, Montale, Pea, Rosai e Ungaretti - che proprio in quel periodo erano impegnati nello svecchiamento della cultura italiana. Ha partecipato a rassegne nazionali e internazionali e il suo legame con Pisa risale al 1962, quando nelle sale dell’allora dipartimento di Storia dell’arte dell’Università fu organizzata una memorabile mostra da Carlo Ludovico Ragghianti: essa diede inizio alla notorietà anche come grafico dell’allora giovane artista, che era già conosciuto sopratutto per la realizzazione della piazza-monumento dedicata a Pinocchio a Collodi. I decenni successivi sono trascorsi tra la realizzazione di importanti opere pubbliche e un’intensa attività espositiva in gallerie private e presso istituzioni locali. Negli anni Novanta è stato istituito il Museo “Venturino Venturi” di Loro Ciuffenna ed è stata allestita un’importante esposizione nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio a Firenze. Oggi, opere di Venturi si trovano in collezioni private italiane e straniere e nelle Gallerie degli Uffizi, di arte moderna di Palazzo Pitti, d’arte contemporanea di Arezzo, dei Musei Vaticani. (dag.)