Schopenhauer Source
Una piattaforma di ricerca d’impatto internazionale
Dall’ottobre 2008 all’indirizzo web www.schopenhauersource.org si possono vedere i primi risultati di un Progetto di ricerca di interesse nazionale guidato dal professor Sandro Barbera, del dipartimento di Linguistica dell’Università di Pisa, un progetto mirato a mettere a disposizione attraverso Internet la più ampia offerta possibile di fonti per lo studio del pensiero e dell’opera di Arthur Schopenhauer.
Sin dall’origine il sito era dotato di un comitato editoriale, formato dallo stesso Sandro Barbera e da Nicoletta De Cian, Marco Segala, Leonardo Pica Ciamarra, Jochen Stollberg e da chi scrive. Ora, dopo la scomparsa di Sandro, il progetto di ricerca viene portato avanti dal gruppo di lavoro che lui stesso aveva raccolto intorno a sé. In una riunione tenuta il 30 maggio scorso al dipartimento di Linguistica, il comitato editoriale è stato integrato con l’ingresso di Giuliano Campioni, il responsabile nazionale del PRIN, e di Marina Foschi, che ha sostituito Sandro come responsabile dell’unità di ricerca locale.
I primi materiali resi pubblici sono i facsimili dei manoscritti del filosofo custoditi presso la Staatsbibliothek zu Berlin – Preussicher Kulturbesitz. Schopenhaur aveva infatti ordinatamente raccolto, e in grandissima parte fatto anche rilegare in volumi, ca. 11.000 pagine di propri appunti manoscritti che, insieme alla sua biblioteca privata, ha poi lasciato in eredità al suo “apostolo” Frauenstaedt. Come lo stesso Barbera aveva già avuto modo di spiegare nel corso di un’intervista rilasciata al “Giornale dell’Ateneo” all’apertura ufficiale del sito, si tratta di una raccolta di documenti di straordinario rilievo per testimoniare della progressiva evoluzione del pensiero del filosofo, nonché del suo vivace scambio con il dibattito filosofico e scientifico in cui si trovava immerso. Il loro contenuto spazia infatti dalle riflessioni preparatorie per la stesura delle proprie opere, ai commenti circostanziati ad opere di filosofi contemporanei, quali Kant, Fichte e Schelling, dal diario di viaggio, alle citazioni dalle Asiatick Researches e inoltre contiene l’intero corpus di appunti preso nel corso delle lezioni seguite da studente presso le università di Gottinga e Berlino. Lo stesso Schopenhauer non ha mai cessato di attribuire a questi materiali manoscritti grande importanza, come testimoniano le successive campagne di chiosature e correzioni a margine dei fogli, e l’infittirsi dei rimandi, tanto alle opere a stampa quanto alle altre sezioni del lascito manoscritto. Oggi sulla piattaforma web si può consultare circa un terzo del lascito e i curatori ritengono di caricare i restanti due terzi entro i prossimi tre mesi, allorché si potrà avere a disposizione la prima edizione facsimile completa dei manoscritti di Schopenhauer.
Parallelamente si è anche dato inizio alle fasi preliminari della edizione testuale on–line di parte di questi materiali. A questo fine i curatori hanno innanzitutto suddiviso il lascito secondo criteri di priorità in base all’esistenza o meno di sue edizioni testuali. Accanto a varie edizioni di alcune sue parti, esistono infatti materiali ancora del tutto inediti. Il primo consistente progetto editoriale del Nachlass Schopenhaueriano data 1913 e sarebbe dovuto rientrare nell’edizione dei Saemtliche Werke curata da Paul Deussen per i tipi di Piper, ma per una complessa serie di ragioni tale iniziativa rimase incompiuta. A riprendere in mano il progetto fu Arthur Huebscher anni dopo e il suo preziosissimo lavoro, concluso nel 1972, fruttò cinque volumi in sei tomi, l’ultimo dei quali dedicato alla descrizione della biblioteca del filosofo, con tanto di restituzione delle chiose a margine dei volumi ancora fisicamente disponibili. Anche questa volta tuttavia, non è stato realmente esaurito l’intero contenuto del lascito. Restano infatti ancora del tutto inediti la quasi totalità degli appunti di lezioni che Schopenhauer prese da studente universitario, i cosiddetti Collegien–Hefte, tra i quali Huebscher ha pubblicato integralmente solo i corsi di Fichte, e sono sconosciute quelle parti dei manoscritti successivi agli anni ‘30, che Huebscher, per ragioni di economia editoriale e di aumentata difficoltà a leggere, omise esplicitamente di pubblicare perché in forma più o meno variata riprese nelle opere a stampa del filosofo.
Sicché oggi la pubblicazione on–line, con libera licenza d’uso ai fini di ricerca dell’intero corpus dei facsimili, pone le basi ideali per l’auspicato completamento della loro edizione testuale on–line. Un’edizione testuale elettronica dei manoscritti si avvantaggia inoltre molto da una pubblicazione on–line, giacché grazie alla possibilità di codificare il testo con opportuni marcatori si può restituire tutta la ricchezza semantica che la pagina manoscritta offre. Da un’unica elaborazione testuale opportunamente “codificata” è infatti possibile ottenere una duplice edizione: diplomatica, che rispetti cioè il maggior numero possibile di informazioni che la pagina manoscritta presenta, e critica, il cui risultato verte piuttosto sulla costituzione di un testo standardizzato, facendo astrazione dalle informazioni che rendono conto della sua genesi. Inoltre la codifica di nomi, luoghi, indicazioni temporali, testi citati e cosė via permette la costituzione di un testo che si possa interrogare in modo esperto.
Al fine di estendere la realizzazione dell’edizione ai restanti materiali del gruppo Collegien–Hefte, Schopenhauer Source ha stretto un’alleanza per la produzione di contenuti con lo Schopenhauer–Forschungsstelle dell’Università di Mainz, che si farà promotore di una richiesta di finanziamento europeo, un progetto che prevederebbe anche l’arricchimento di Schopenhauer Source di letteratura secondaria, cominciando con la ripubblicazione dello «Schopenhauer–Jahrbuch», dal 1912 rivista di riferimento della comunità di ricerca schopenhaueriana.
La tappa più prossima sarà tuttavia ancora dedicata alla raccolta e pubblicazione di fonti primarie in facsimile, ossia di una scelta di 50 volumi, in buona parte glossati, dalla biblioteca privata del filosofo. Fu proprio la stesura di questa lista, nel corso di una missione allo Schopenhauer–Archiv di Francoforte in gennaio, l’ultima concreta attività che Sandro Barbera ha svolto per lo Schopenhauer Source. Gli accordi presi allora con l’archivio per la digitalizzazione si sono concretizzati nel mese di giugno e per la fine dell’anno gli editori contano di poter pubblicare le immagini on–line.
Matteo D’Alfonso
Universitā di Bologna