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Un team internazionale ha identificato per la prima volta tutti i geni trascritti nella pianta di girasole “potenziata” grazie alla simbiosi con un fungo benefico che ne favorisce la crescita e lo sviluppo. La ricerca è stata condotta dai genetisti e microbiologi dell’Università di Pisa, coordinati rispettivamente dal professore Andrea Cavallini e dalla professoressa Manuela Giovannetti, e dai bioinformatici del Centro di ricerca inglese Rothamsted Research. Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista “Scientific Reports” del gruppo editoriale "Nature".
“Il girasole è una delle quattro più importanti piante produttrici di olio, il prezioso olio di girasole, ricavato dai suoi semi e ricco di acidi grassi insaturi e vitamina E, che è sempre più utilizzato nell’industria alimentare - spiega Andrea Cavallini - Noi con questo studio abbiamo dimostrato che l’espressione di alcuni geni, fondamentali per la crescita e l’assorbimento dei nutrienti nel girasole, aumenta a seguito dell’instaurarsi della simbiosi con un fungo benefico”.
La collaborazione tra i genetisti, microbiologi e bioinformatici ha dunque portato alla identificazione del “trascrittoma”, cioè di tutti i geni espressi nella radice del girasole micorrizato, ovvero quando la pianta si trova a vivere in simbiosi con il fungo Rhizoglomus irregulare.
“La disponibilità del trascrittoma del girasole così potenziato potrà portare in futuro alla selezione di piante più resistenti agli stress ambientali e all’attacco dei patogeni da impiegare in sistemi produttivi più sostenibili e resilienti - conclude Manuela Giovannetti – oltre che promuovere ulteriori studi sui meccanismi molecolari che sono alla base degli incrementi di crescita e di assorbimento dei nutrienti da parte del girasole per prodotti destinati all’alimentazione umana con elevate proprietà nutritive”.

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Didascalia foto:
Il gruppo di ricerca: da sinistra, in basso: David Hughes, Rodolfo Bernardi, Alberto Vangelisti, Alessandra Turrini, Cristiana Sbrana, Andrea Cavallini; da sinistra, in alto: Manuela Giovannetti, Lucia Natali, Tommaso Giordani.

Riferimenti della pubblicazione:

Alberto Vangelisti, Lucia Natali, Rodolfo Bernardi, Cristiana Sbrana, Alessandra Turrini, Keywan Hassani-Pak, David Hughes, Andrea Cavallini, Manuela Giovannetti & Tommaso Giordani (2018). Transcriptome changes induced by arbuscular mycorrhizal fungi in sunflower (Helianthus annuus L.) roots. SCIENTIFIC REPORTS, 8: 4. doi:10.1038/s41598-017-18445-0

Un team internazionale ha identificato per la prima volta tutti i geni trascritti nella pianta di girasole “potenziata” grazie alla simbiosi con un fungo benefico che ne favorisce la crescita e lo sviluppo. La ricerca è stata condotta dai genetisti e microbiologi dell’Università di Pisa, coordinati rispettivamente dal professore Andrea Cavallini e dalla professoressa Manuela Giovannetti, e dai bioinformatici del Centro di ricerca inglese Rothamsted Research. Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista Scientific Reports del gruppo editoriale "Nature".

2018-Girasole-gruppo_ricerca

Il gruppo di ricerca: da sinistra, in basso: David Hughes, Rodolfo Bernardi, Alberto Vangelisti, Alessandra Turrini, Cristiana Sbrana, Andrea Cavallini; da sinistra, in alto: Manuela Giovannetti, Lucia Natali, Tommaso Giordani

“Il girasole è una delle quattro più importanti piante produttrici di olio, il prezioso olio di girasole, ricavato dai suoi semi e ricco di acidi grassi insaturi e vitamina E, che è sempre più utilizzato nell’industria alimentare - spiega Andrea Cavallini - Noi con questo studio abbiamo dimostrato che l’espressione di alcuni geni, fondamentali per la crescita e l’assorbimento dei nutrienti nel girasole, aumenta a seguito dell’instaurarsi della simbiosi con un fungo benefico”.

La collaborazione tra i genetisti, microbiologi e bioinformatici ha dunque portato alla identificazione del “trascrittoma”, cioè di tutti i geni espressi nella radice del girasole micorrizato, ovvero quando la pianta si trova a vivere in simbiosi con il fungo Rhizoglomus irregulare.


girasole

“La disponibilità del trascrittoma del girasole così potenziato potrà portare in futuro alla selezione di piante più resistenti agli stress ambientali e all’attacco dei patogeni da impiegare in sistemi produttivi più sostenibili e resilienti - conclude Manuela Giovannetti – oltre che promuovere ulteriori studi sui meccanismi molecolari che sono alla base degli incrementi di crescita e di assorbimento dei nutrienti da parte del girasole per prodotti destinati all’alimentazione umana con elevate proprietà nutritive”.

 

Venerdì, 26 Gennaio 2018 10:51

Se il risultato è contrario alle ipotesi

fermi copertina libroE’ uscito per i tipi della Pisa University Press “Se il risultato è contrario all'ipotesi. I manoscritti giovanili di Enrico Fermi, un tesoro dell'Università di Pisa”. Nel volume sono pubblicati per la prima volta le copie fotografiche e autografe dei testi di Fermi, nove articoli usciti sulla rivista “Nuovo cimento” che vanno dal 1921 al 1924, corredati da un apparato critico con saggi di Giuseppe Pierazzini, Nadia Robotti, Francesco Guerra, Marco Maria Massai e Paolo Rossi.

Pubblichiamo di seguito la premessa a firma del rettore Paolo Mancarella.

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Il titolo di questa pubblicazione è ispirato da una frase di Enrico Fermi: “Ci sono soltanto due possibili conclusioni: se il risultato conferma le ipotesi, allora hai appena fatto una misura; se il risultato è contrario alle ipotesi, allora hai fatto una scoperta”. Già, le scoperte spesso si fanno proprio guardando oltre.

Nelle pagine che precedono le riproduzioni anastatiche degli scritti di Fermi, un vero e proprio tesoro custodito dalla nostra Università grazie a una donazione dei Lions, leggerete di un giovane molto dotato che si laurea con lode in Fisica all’età di 21 anni che però, nel suo soggiorno pisano, quando non frequenta le nostre aule, è attivo protagonista di imprese insospettabili.

Mette a frutto le sue doti di scalatore, collaudate nei dì di festa sulle vicine Alpi Apuane, per inerpicarsi, in piazza dei Cavalieri, sulla statua di Cosimo e ornargli il capo con un cilindro piumato. In questa sua attività parallela è addirittura collaudatore di ordigni tanto innocui quanto maleodoranti che si presteranno successivamente a una vasta diffusione.

Si conferma che il genio è espressione di una vivacità umana che trova anche altri modi per esprimersi e fa piacere sapere che il giovanissimo Enrico abbia potuto vivere i suoi anni pisani frequentando la spensieratezza. Negli anni successivi avrà modo di sviluppare il suo straordinario talento in un contesto ben diverso, gli anni bui del fascismo.

Com’è noto, colse l’occasione della consegna del Nobel (precocissima anche quella, aveva 37 anni) per allontanarsi definitivamente dall’Italia per un esilio non certo volontario. Sua moglie, Laura Capon, era ebrea e proprio poche settimane prima era stato promulgato il primo regio decreto per la “difesa della razza” che, ironia del destino, fu firmato proprio qui, nella Pisa dei suoi anni più allegri, da Vittorio Emanuele III. Era il settembre del 1938. Anche recuperare la memoria di questi episodi, pur nel loro contrasto e forse proprio per quello, può aiutarci a comprendere meglio il senso della vita e dell’umanità di un genio.

Non mi rimane che citare coloro che hanno ideato e curato questa pubblicazione, realizzata da Pisa University Press, Casa Editrice della nostra Università, e gli autori dei testi (i professori Francesco Guerra, Marco Maria Massai, Giuseppe Pierazzini, Nadia Robotti, Paolo Rossi) a cui, oltre al piacere della lettura e della scoperta di tante informazioni per me inedite, come si vede, ho attinto molto. A loro un grazie di cuore.

Paolo Mancarella
Rettore dell’Università di Pisa

 

Sabato 27 gennaio, presso il Palazzo dei Congressi di Pisa, si terrà la cerimonia di consegna dei diplomi di laurea per i 400 laureati di 1° livello della Scuola interdipartimentale di Ingegneria di Pisa. Durante la cerimonia un'apposita commissione, abbigliata nella tradizionale divisa, con toga, tocco e pettorina, ascolterà i neolaureati, che presenteranno una breve sintesi dell'attività svolta come prova finale. La commissione consegnerà poi loro il diploma di laurea o, se laureati con lode, la Medaglia della Scuola di Ingegneria, appositamente realizzata.

Nell’atrio, in collaborazione con il Career Service dell’Università sono stati predisposti piccoli stand per aziende che hanno aderito alla cerimonia e avranno piacere di incontrare i neolaureati per la valutazione di future collaborazioni.

Venerdì, 26 Gennaio 2018 09:53

CantinaJazz - il Suono del Benessere

Parte domenica 28 gennaio alle 19,30 al cinema-teatro Lumiére di Pisa (Vicolo del Tidi, 6), la rassegna "CantinaJazz - il Suono del Benessere" con un primo evento dedicato al formaggio. Il ciclo di incontri, organizzato dall'associazione musicale Sinestesica, dal Centro NutraFood e dal Corso di Laurea in Enologia dell'Università di Pisa, prevede cinque appuntamenti dedicati alla nutraceutica, ovvero all'arte di mantenersi in salute grazie ai principi farmacologici dei cibi. A intrattenere gli ospiti di CantinaJazz fra musica e cibo ci saranno dunque dalle 19,30 Manuela Giovannetti e Marcello Mele, docenti dell’Università di Pisa, che parleranno del "pecorino amico del cuore" che non fa aumentare il colesterolo.
Dalle 20 la serata continuerà quindi con uno spettacolo musicale: sul palco Emiliano Loconsolo, accompagnato da Piero Frassi (piano), Nino Pellegrini (c.basso) e Vladimiro Carboni (batteria) più l’ospite speciale della serata, il sassofonista-clarinettista Nico Gori. Dal punto di vista eno-gastronomico, per degustazioni e assaggi, i protagonisti invece saranno la Cantina La Cura di Massa Marittima, il Caseificio Sociale di Manciano, la Casa del Pane di Gori e il liquorificio Taccola1895.
La rassegna ha il patrocinio del Comune di Pisa e il supporto della Banca Popolare di Lajatico e del Gruppo Forti Holding.
Il costo complessivo è di 28 euro a persona. E’ obbligatoria la prenotazione per email (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) o via telefono/whatsapp al: 320 8787288.

Dopo la grande affluenza dello scorso sabato, la Biblioteca di Filosofia e Storia mette a disposizione degli studenti nuove sale aperte fino alle 20, per un totale di 120 posti.

Accogliendo le richieste dei ragazzi, l’Università di Pisa ha infatti recentemente attuato il progetto di prolungare l’orario di apertura della biblioteca in via Pasquale Paoli nei pomeriggi del sabato - fino alle ore 20 appunto - garantendo i servizi bibliotecari di prestito e consultazione. Tale progetto è stato avviato in forma sperimentale a partire da sabato 20 gennaio e si protrarrà fino alla fine di giugno 2018.

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Venerdì 26 gennaio, alle ore 14, nell'Aula A del Polo Nobili, in via Volta 4 a Pisa, appuntamento con il primo incontro del ciclo "Dialoghi sul comportamento animale", organizzato dall’Unità di Etologia del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa. Sandro Lovari, docente al dipartimento di Scienze della vita dell'Università di Siena, parlerà di combattimenti tra grandi mammiferi in un seminario dal titolo "To fight or not to fight? Competition amongst large mammalian species". L’incontro, aperto a tutti, è in lingua inglese. Alla fine del suo intervento il relatore sarà disponibile per un dialogo con i partecipanti.
I “Dialoghi sul comportamento animale” si articoleranno in 5 incontri con cadenza mensile da gennaio a maggio presso le strutture dell’Ateneo pisano. L’obiettivo del ciclo di seminari è duplice: da un lato divulgare le conoscenze scientifiche derivate dallo studio comportamento animale in maniera accessibile, ma metodologicamente rigorosa; dall’altro offrire un'opportunità a studenti e professionisti di aggiornarsi sullo stato dell’arte della ricerca in questa affascinante disciplina, potendo tra l'altro dialogare con coloro che conducono tali ricerche in ambito accademico.

Il professore Fabrizio Franceschini dell’Università di Pisa sarà uno degli ospiti dello speciale di Radio3 della Rai che andrà in onda da Livorno sabato 27 gennaio in occasione del Giorno della Memoria. La trasmissione sarà trasmessa in diretta dal Teatro Goldoni dalle 20.30 alle 22.30 e condotta dal direttore di Radio3 Marino Sinibaldi. Sarà una serata ricca di testimonianze e riflessioni: insieme a Fabrizio Franceschini, linguista dell’Ateneo pisano, saranno sul palco i testimoni Aldo Liscia, Pierina Rossi, Edi Bueno, Gabriele Bedarida, il presidente della Comunità ebraica livornese Vittorio Mosseri, gli storici Lucia Frattarelli Fischer, Catia Sonetti, Gabriella Puntoni, e il cantautore e scrittore Simone Lenzi.
“Nel mio intervento – racconta Franceschini – mi soffermerò in particolare sul Bagitto, una varietà linguistica giudeo-italiana tipica di Livorno e attestata dalla fine del XVIII secolo, il termine viene dallo spagnolo ‘hablar bajito’, cioè ‘parlare sottovoce, in modo celato’ a significare l’idea di un linguaggio segreto, una lingua che proprio per questa sua natura diventerà anche uno strumento di opposizione velata al fascismo oltre ad costituire una forte componente identitaria per la comunità ebraica livornese”.

Le celebrazioni dell’Ateneo pisano per il Giorno della Memoria continuano quindi con un altro appuntamento organizzato dal Centro di Studi Ebraici (CISE). Venerdì 2 febbraio alle 10 a Palazzo Matteucci (Piazza Torricelli 2, Pisa) la professoressa Elisa Guida presenterà il suo libro "La strada di casa. Il ritorno in Italia dei sopravvissuti alla Shoah". Ne discuteranno con l'autrice i professori Arturo Marzano, Guri Schwarz e la direttrice del CISE Alessandra Veronese.

Il Giorno della Memoria di quest’anno coincide con l’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali nella tenuta di San Rossore a Pisa. Proprio negli giorni scorsi in Ateneo è stato presentato il programma delle iniziative "San Rossore 1938. Per ricordare l’80° anniversario della firma delle leggi razziali" che sarà organizzato il prossimo settembre e a cui è arrivato anche il sostegno di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
“Desidero esprimervi tutto l'apprezzamento dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane per le prestigiose ed efficaci iniziative che state predisponendo – ha scritto Noemi Di Segni in una lettera all’Ateneo - Uno sforzo condiviso, che mette al centro l'inestimabile contributo dell'università italiana alla crescita del paese e alla trasmissione di responsabilità e valori. Nella città in cui il re Vittorio Emanuele III avallò l'infamia delle Leggi razziste, un impegno accademico di altissimo livello per affermare principi che l'intero paese è chiamato a difendere senza tregua davanti a nuove inquietanti minacce”.
“Contro nuove forme e nostalgici razzisti e neofascisti come quelli cui ormai quotidianamente assistiamo - conclude quindi la presidente Di Segni - è fondamentale che le nostre eccellenze nel campo dell'educazione e della formazione mettano in campo le loro migliori professionalità. L'educazione è l'unica vera speranza che abbiamo per assicurare un futuro a questo paese. Vi sono per questo grata per l'esempio che state offendo a tutto il paese”.

 

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