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Venerdì 17 novembre, presso le aule G1 e G3 del Polo Guidotti, si terranno i seminari del programma Voglio fare l'Archeologo - incontri di orientamento alla professione, organizzati con i fondi destinati alle attività studentesche e in collaborazione con l'associazione ANA Toscana.

L'iniziativa nasce dalla volontà di offrire agli studenti la possibilità di avere un approccio a esperienze di lavoro e ricerca in ambito archeologico, con lo scopo di promuovere i differenti percorsi post laurea e le varie possibilità per l'inserimento nel mondo del lavoro. L'evento offrirà un ampio spazio di confronto con i relatori, rappresentanti delle varie categorie professionali operanti nei beni culturali.

Orari: Mattina 9.00-13.00, Pomeriggio 14.30-18.30

Evento Facebook:  https://www.facebook.com/events/515856732106534/  

Info: Marta Bruschini Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

È stato conferito al Prefetto Franco Gabrielli, capo della Polizia, il "Campano d'Oro" 2017, il premio che l'Associazione dei Laureati dell'Ateneo Pisano (ALAP) assegna a ex allievi dell'Università di Pisa che si sono distinti nel campo della cultura, della scienza, dell’industria e delle professioni. La cerimonia di consegna si è svolta negli Arsenali Repubblicani sabato 11 novembre. Dopo i saluti del Prorettore per l'organizzazione e le politiche del personale, Michele Marroni, e del sindaco Marco Filippeschi, la Laudatio è stata tenuta da Giuliano Amato, anche lui premiato con il "Campano" nel 1999. Quindi il presidente dell'ALAP, Paolo Ghezzi, ha dato lettura delle motivazioni del premio e ha quindi proceduto, insieme al professor Marroni, alla sua consegna. In chiusura di cerimonia è intervenuto il premiato, seguito da un omaggio musicale con protagonisti il violinista Brad Repp e la soprano Maria Luigia Borsi.
Nel suo saluto introduttivo, il professor Marroni ha tracciato in breve il ritratto professionale del Prefetto: "uomo pratico, rigoroso ed essenziale, ma non immune alle emozioni - ha detto - Franco Gabrielli è partito dall'Università di Pisa per completarsi progressivamente attraverso esperienze e incarichi professionali complessi e poliedrici, oltre che sempre più prestigiosi. Lo ha fatto riuscendo a riempire di sostanza ogni suo ruolo e ogni sua attività, puntando sulle qualità che lo rendono un alto e fulgido esempio di servitore dello Stato: l'autorevolezza, unita a competenza e massimo impegno, e ancora l'autonomia che è nello stesso tempo capacità di azione assumendosi le proprie responsabilità". Subito dopo, il prorettore vicario ha ricordato il ruolo decisivo svolto dal Prefetto Gabrielli nel recupero della nave Costa Concordia: "L'immagine del relitto che miracolosamente riemerge dalle acque, rimane nella memoria di tutti gli italiani come un simbolo di rinascita che ci rimanda a una grande emozione, dà il segno di un riscatto e rinnova un sentimento trascurato e sopito: l’orgoglio nazionale".

Nel leggere le Motivazioni del conferimento, il presidente dell'ALAP, Paolo Ghezzi, è tornato sul profilo istituzionale del premiato, sottolineando che " Franco Gabrielli rappresenta un esempio di etica professionale e morale cui ogni operatore nel settore pubblico dovrebbe guardare con ammirazione e spirito di emulazione. La sua carriera come servitore dello Stato si è sviluppata, marciando per tappe serrate, in settori strategici per la sicurezza nazionale: dalle responsabilità di vertice nella Digos di Roma, a quelle nella lotta al terrorismo anche a livello internazionale... Egli è senza dubbio uno dei professionisti che traccia con successo e integrità la strada virtuosa del servizio nelle Istituzioni ma è, ancor prima, la conferma che nessuna eccellenza professionale è veramente utile, né riconoscibile, se non condivisa guardando con fiducia al futuro e accompagnata da una profonda umanità".
"Ringrazio la mia università che ha impostato il cammino della mia carriera e ha creato le occasioni della mia vita", ha commentato il Prefetto Gabrielli appena insignito dell'onorificenza.
Franco Gabrielli è nato a Viareggio nel 1960. Dopo la laurea in Giurisprudenza all'Università di Pisa, è diventato funzionario della Polizia, successivamente ha lavorato per la Digos di Imperia e di Firenze e poi è diventato capo della Digos per la Questura di Roma. Prefetto dal 2006, dallo stesso anno al 2008 è stato direttore del SISDE, il Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica, poi diventato AISI. Dal 2009 al 2010 è stato Prefetto dell’Aquila e dal 2010 al 2015 capo del Dipartimento della Protezione Civile: in questa veste è stato Commissario delegato del Governo per l’emergenza Costa Concordia, missione compiuta con successo. Prefetto di Roma dal 2015 al 2016, ad aprile dello stesso anno è stato nominato capo della Polizia. Nel 2016 è stato anche insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

È stato conferito al Prefetto Franco Gabrielli, capo della Polizia, il "Campano d'Oro" 2017, il premio che l'Associazione dei Laureati dell'Ateneo Pisano (ALAP) assegna a ex allievi dell'Università di Pisa che si sono distinti nel campo della cultura, della scienza, dell’industria e delle professioni. La cerimonia di consegna si è svolta negli Arsenali Repubblicani sabato 11 novembre. Dopo i saluti del prorettore per l'Organizzazione e le politiche del personale, Michele Marroni  e del sindaco Marco Filippeschi, la Laudatio è stata tenuta da Giuliano Amato, anche lui premiato con il "Campano" nel 1999. Quindi il presidente dell'ALAP, Paolo Ghezzi, ha dato lettura delle motivazioni del premio e ha quindi proceduto, insieme al professor Marroni, alla sua consegna. In chiusura di cerimonia è intervenuto il premiato, seguito da un omaggio musicale con protagonisti il violinista Brad Repp e la soprano Maria Luigia Borsi.

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Nel suo saluto introduttivo, il professor Michele Marroni ha tracciato in breve il ritratto professionale del Prefetto: "Uomo pratico, rigoroso ed essenziale, ma non immune alle emozioni - ha detto - Franco Gabrielli è partito dall'Università di Pisa per completarsi progressivamente attraverso esperienze e incarichi professionali complessi e poliedrici, oltre che sempre più prestigiosi. Lo ha fatto riuscendo a riempire di sostanza ogni suo ruolo e ogni sua attività, puntando sulle qualità che lo rendono un alto e fulgido esempio di servitore dello Stato: l'autorevolezza, unita a competenza e massimo impegno, e ancora l'autonomia che è nello stesso tempo capacità di azione assumendosi le proprie responsabilità". Subito dopo, il prorettore vicario ha ricordato il ruolo decisivo svolto dal Prefetto Gabrielli nel recupero della nave Costa Concordia: "L'immagine del relitto che miracolosamente riemerge dalle acque, rimane nella memoria di tutti gli italiani come un simbolo di rinascita che ci rimanda a una grande emozione, dà il segno di un riscatto e rinnova un sentimento trascurato e sopito: l’orgoglio nazionale".

Nel leggere le Motivazioni del conferimento, il presidente dell'ALAP, Paolo Ghezzi, è tornato sul profilo istituzionale del premiato, sottolineando che "Franco Gabrielli rappresenta un esempio di etica professionale e morale cui ogni operatore nel settore pubblico dovrebbe guardare con ammirazione e spirito di emulazione. La sua carriera come servitore dello Stato si è sviluppata, marciando per tappe serrate, in settori strategici per la sicurezza nazionale: dalle responsabilità di vertice nella Digos di Roma, a quelle nella lotta al terrorismo anche a livello internazionale... Egli è senza dubbio uno dei professionisti che traccia con successo e integrità la strada virtuosa del servizio nelle Istituzioni ma è, ancor prima, la conferma che nessuna eccellenza professionale è veramente utile, né riconoscibile, se non condivisa guardando con fiducia al futuro e accompagnata da una profonda umanità".

"Ringrazio la mia università che ha impostato il cammino della mia carriera e ha creato le occasioni della mia vita", ha commentato il Prefetto Gabrielli appena insignito dell'onorificenza.

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Franco Gabrielli è nato a Viareggio nel 1960. Dopo la laurea in Giurisprudenza all'Università di Pisa, è diventato funzionario della Polizia, successivamente ha lavorato per la Digos di Imperia e di Firenze e poi è diventato capo della Digos per la Questura di Roma. Prefetto dal 2006, dallo stesso anno al 2008 è stato direttore del SISDE, il Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica, poi diventato AISI. Dal 2009 al 2010 è stato Prefetto dell’Aquila e dal 2010 al 2015 capo del Dipartimento della Protezione Civile: in questa veste è stato Commissario delegato del Governo per l’emergenza Costa Concordia, missione compiuta con successo. Prefetto di Roma dal 2015 al 2016, ad aprile dello stesso anno è stato nominato Capo della Polizia. Nel 2016 è stato anche insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Venerdì, 10 Novembre 2017 13:54

Grazie per averci contattato

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Unità Relazioni con il pubblico

È stato accolto con grande interesse da parte dei numerosi partecipanti che hanno gremito la Scuola Medica, tra cui molti studenti dell’Ateneo e del Centro Gestalt Viva, il convegno dal titolo “L’epistemologia degli stati non ordinari di coscienza”, organizzato dall’Università di Pisa e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, in collaborazione con la Fondazione IRIS e con la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della Gestalt Viva. Il successo dell'iniziativa, a cui è intervenuto il maestro del pensiero contemporaneo Claudio Naranjo, psichiatra, psicoterapeuta e antropologo tra i più noti al mondo, testimonia un interesse crescente della comunità scientifica e terapeutica verso tematiche che fino a pochi anni fa erano considerate di confine, tra cui lo studio degli stati non ordinari di coscienza, affrontati con spirito critico, scientifico e profondamente interdisciplinare.

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Il convegno, che si è svolto martedì 7 e mercoledì 8 novembre, ha visto come moderatore il professor Angelo Gemignani, presidente del corso di laurea triennale in Scienze e tecniche di psicologia clinica e della salute e di quello magistrale in Psicologia clinica e della salute, oltre che direttore della SOD di Psicologia clinica dell’AOUP, e come chairmen i professori Riccardo Zucchi, direttore del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’area critica, Pier Luigi Barrotta, direttore del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, e Pietro Pietrini, rettore della Scuola IMT – Alti Studi di Lucca.
L’incontro, che fa parte del percorso formativo dei “Leading Themes in Psychology”, ha visto il susseguirsi di una serie di interventi di natura multidisciplinare. Sono state, infatti, messe in gioco competenze provenienti dalla filosofia, dalla fisica, dall’antropologia, dalla psicologia e dalle neuroscienze.

20171108 145318Dopo l’introduzione del professor Zucchi, gli interventi della prima giornata sono stati aperti con il contributo del professor Giuseppe Vitiello, dell’Università di Salerno, che ha illustrato l’approccio della fisica moderna della complessità allo studio della coscienza. Il dottor Cristiano Crescentini, dell’Università di Udine, ha poi introdotto il tema della meditazione e delle sue basi neurali, approfondendo le possibili applicazioni terapeutiche di questo particolare stato di coscienza. Il professor Angelo Gemignani ha descritto alcuni risultati sperimentali inerenti gli aspetti spaziotemporali della coscienza, in particolare per quanto riguarda il cambiamento della direzionalità dei flussi informativi corticali negli stati non ordinari di coscienza. La dottoressa Tania Re, dell’Università di Genova, ha proseguito descrivendo l’utilizzo delle sostanze psicotrope ad azione psichedelica nelle culture sudamericane che ha studiato sul campo, invitando la comunità accademica a interessarsi di questa tematica con rigore scientifico. Il dottor Riccardo Zerbetto ha approfondito il tema del sogno come stato stra-ordinario di coscienza, delineando in particolare il contesto culturale che ha contraddistinto lo studio di queste tematiche nel corso della storia. Infine, La professoressa Maria Pietronilla Penna, dell’Università di Cagliari, ha parlato dell’apprendimento nel contesto delle reti neurali e delle sue relazioni con la consapevolezza.

 

20171108 164732Nel corso della seconda giornata, agli interventi introduttivi dei chairmen è seguito un intervento del professor Alfonso Maurizio Iacono, dell’Università di Pisa, che ha accompagnato i partecipanti in una riflessione filosofica ed epistemologica sul concetto di coscienza nella sua evoluzione storica e sulla sua relazione con il cervello, con il Sé e con i “mondi intermedi”. Addentrandosi nei complessi rapporti tra scienza e coscienza, il professore dell'Ateneo pisano, Bruno Neri, si è poi soffermato su alcuni risultati sperimentali pubblicati e ancora inspiegabili (tra cui l’entanglement tra cervelli, le esperienze di pre-morte ed extra-corporee) e sulle sfide che tali evidenze comportano per il materialismo riduzionista che rappresenta attualmente il paradigma accettato dalla comunità scientifica. Il dottor Claudio Billi, direttore del Centro Gestalt Viva di Pisa, ha tenuto un intervento introduttivo per presentare la vita e l’opera di Claudio Naranjo, ospite d’eccezione dell’evento. A concludere il convegno è stato infatti il Maestro cileno, uno dei grandi esponenti mondiali della Terapia della Gestalt, i cui insegnamenti hanno raggiunto una rilevanza internazionale. Nel suo intervento, oltre a esporre le varie dimensioni della coscienza, Claudio Naranjo ha guidato meditazioni di gruppo al fine di far provare in prima persona quanto appena descritto, coinvolgendo così i partecipanti in un’esperienza non ordinaria.

Venerdì, 10 Novembre 2017 11:13

Gli studenti come partner di imprese

Più di trenta studenti si sono proposti per sviluppare progetti d'impresa con sette eccellenze italiane. E’ questo il risultato di “Business Plan in Progress”, un progetto promosso dalla professoressa Giovanna Mariani del dipartimento di Economia e Management, nell’ambito corso avanzato di Finanza Aziendale che fa parte della laurea magistrale in Banca, finanza aziendale e mercati finanziari dell’Università di Pisa.
Grazie a questa iniziativa, che può contare anche del supporto attivo del dottor Francesco Greggio dello studio RQR & Partners, gli studenti avranno l’opportunità di collaborare attivamente con le imprese per un progetto di planning. I business plan saranno poi discussi il 13 dicembre alla presenza degli stessi imprenditori e del dottor Francesco Giachetti, della Direzione Regionale Toscana&Umbria di Intesa Sanpaolo, che offrirà loro la prospettiva del mercato finanziario.
“Quest’anno, anche grazie al fondamentale il contributo organizzativo di Confindustria Livorno Massa Carrara e dell’Unione Industriale Pisana, è cresciuto il numero delle aziende che daranno la possibilità agli studenti di sviluppare un vero business plan, affiancati da manager ed imprenditori d'esperienza”, commenta Giovanna Mariani.
Solo per fare alcuni esempi gli studenti avranno la possibilità di collaborare alla stesura di un business plan con imprese come il Gruppo Onorato Armatori (Matteo Savelli, AD di Toremar), Trelleborg, (con il Managing Director, Ing. Francesco Marano), Thyssenkrupp (con l’Ing. Alessandro Bargellini, AD di Thyssenkrupp Encasa), Family Partners (con l’AD, dott. Enrico Bernini), Kayser (con l’AD, dott. David Zolesi), Pharmanutra (con il CMO and Board Member, dott. Carlo Volpi), Sogese (con il CEO, dott. Andrea Monti).

È stato accolto con grande interesse da parte dei numerosi partecipanti che hanno gremito la Scuola Medica, tra cui molti studenti dell’Ateneo e del Centro Gestalt Viva, il convegno dal titolo “L’epistemologia degli stati non ordinari di coscienza”, organizzato dall’Università di Pisa e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, in collaborazione con la Fondazione IRIS e con la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della Gestalt Viva. Il successo dell'iniziativa, a cui è intervenuto il maestro del pensiero contemporaneo Claudio Naranjo (nella foto), psichiatra, psicoterapeuta e antropologo tra i più noti al mondo, testimonia un interesse crescente della comunità scientifica e terapeutica verso tematiche che fino a pochi anni fa erano considerate di confine, tra cui lo studio degli stati non ordinari di coscienza, affrontati con spirito critico, scientifico e profondamente interdisciplinare.
Il convegno, che si è svolto martedì 7 e mercoledì 8 novembre, ha visto come moderatore il professor Angelo Gemignani, presidente del corso di laurea triennale in Scienze e tecniche di psicologia clinica e della salute e di quello magistrale in Psicologia clinica e della salute, oltre che direttore della SOD di Psicologia clinica dell’AOUP, e come chairmen i professori Riccardo Zucchi, direttore del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’area critica, Pier Luigi Barrotta, direttore del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, e Pietro Pietrini, rettore della Scuola IMT – Alti Studi di Lucca.
L’incontro, che fa parte del percorso formativo dei “Leading Themes in Psychology”, ha visto il susseguirsi di una serie di interventi di natura multidisciplinare. Sono state, infatti, messe in gioco competenze provenienti dalla filosofia, dalla fisica, dall’antropologia, dalla psicologia e dalle neuroscienze.
Dopo l’introduzione del professor Zucchi, gli interventi della prima giornata sono stati aperti con il contributo del professor Giuseppe Vitiello, dell’Università di Salerno, che ha illustrato l’approccio della fisica moderna della complessità allo studio della coscienza. Il dottor Cristiano Crescentini, dell’Università di Udine, ha poi introdotto il tema della meditazione e delle sue basi neurali, approfondendo le possibili applicazioni terapeutiche di questo particolare stato di coscienza. Il professor Angelo Gemignani ha descritto alcuni risultati sperimentali inerenti gli aspetti spaziotemporali della coscienza, in particolare per quanto riguarda il cambiamento della direzionalità dei flussi informativi corticali negli stati non ordinari di coscienza. La dottoressa Tania Re, dell’Università di Genova, ha proseguito descrivendo l’utilizzo delle sostanze psicotrope ad azione psichedelica nelle culture sudamericane che ha studiato sul campo, invitando la comunità accademica a interessarsi di questa tematica con rigore scientifico. Il dottor Riccardo Zerbetto ha approfondito il tema del sogno come stato stra-ordinario di coscienza, delineando in particolare il contesto culturale che ha contraddistinto lo studio di queste tematiche nel corso della storia. Infine, La professoressa Maria Pietronilla Penna, dell’Università di Cagliari, ha parlato dell’apprendimento nel contesto delle reti neurali e delle sue relazioni con la consapevolezza.
Nel corso della seconda giornata, agli interventi introduttivi dei chairmen è seguito un intervento del professor Alfonso Maurizio Iacono, dell’Università di Pisa, che ha accompagnato i partecipanti in una riflessione filosofica ed epistemologica sul concetto di coscienza nella sua evoluzione storica e sulla sua relazione con il cervello, con il Sé e con i “mondi intermedi”. Addentrandosi nei complessi rapporti tra scienza e coscienza, il professore dell'Ateneo pisano, Bruno Neri, si è poi soffermato su alcuni risultati sperimentali pubblicati e ancora inspiegabili (tra cui l’entanglement tra cervelli, le esperienze di pre-morte ed extra-corporee) e sulle sfide che tali evidenze comportano per il materialismo riduzionista che rappresenta attualmente il paradigma accettato dalla comunità scientifica. Il dottor Claudio Billi, direttore del Centro Gestalt Viva di Pisa, ha tenuto un intervento introduttivo per presentare la vita e l’opera di Claudio Naranjo, ospite d’eccezione dell’evento. A concludere il convegno è stato infatti il Maestro cileno, uno dei grandi esponenti mondiali della Terapia della Gestalt, i cui insegnamenti hanno raggiunto una rilevanza internazionale. Nel suo intervento, oltre a esporre le varie dimensioni della coscienza, Claudio Naranjo ha guidato meditazioni di gruppo al fine di far provare in prima persona quanto appena descritto, coinvolgendo così i partecipanti in un’esperienza non ordinaria.

Venerdì, 10 Novembre 2017 09:51

Gli studenti come partner di imprese

Più di trenta studenti si sono proposti per sviluppare progetti d'impresa con sette eccellenze italiane. E’ questo il risultato di “Business Plan in Progress”, un progetto promosso dalla professoressa Giovanna Mariani del dipartimento di Economia e Management, nell’ambito corso avanzato di Finanza Aziendale che fa parte della laurea magistrale in Banca, finanza aziendale e mercati finanziari dell’Università di Pisa.

Grazie a questa iniziativa, che può contare anche del supporto attivo del dottor Francesco Greggio dello studio RQR & Partners, gli studenti avranno l’opportunità di collaborare attivamente con le imprese per un progetto di planning. I business plan saranno poi discussi il 13 dicembre alla presenza degli stessi imprenditori e del dottor Francesco Giachetti, della Direzione Regionale Toscana&Umbria di Intesa Sanpaolo, che offrirà loro la prospettiva del mercato finanziario.

“Quest’anno, anche grazie al fondamentale il contributo organizzativo di Confindustria Livorno Massa Carrara e dell’Unione Industriale Pisana, è cresciuto il numero delle aziende che daranno la possibilità agli studenti di sviluppare un vero business plan, affiancati da manager ed imprenditori d'esperienza”, commenta Giovanna Mariani.

 

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Un momento della discussione dei business plan

Solo per fare alcuni esempi gli studenti avranno la possibilità di collaborare alla stesura di un business plan con imprese come il Gruppo Onorato Armatori (Matteo Savelli, AD di Toremar), Trelleborg, (con il Managing Director, Ing. Francesco Marano), Thyssenkrupp (con l’Ing. Alessandro Bargellini, AD di Thyssenkrupp Encasa), Family Partners (con l’AD, dott. Enrico Bernini), Kayser (con l’AD, dott. David Zolesi), Pharmanutra (con il CMO and Board Member, dott. Carlo Volpi), Sogese (con il CEO, dott. Andrea Monti).

Venerdì, 10 Novembre 2017 08:35

Il fine giusto è dedicarsi al prossimo

Nel 2017 ricorrono i 50 anni dalla morte di Don Milani. Un incontro ieri al Circolo Rinascita a Pisa intitolato "Il fine giusto è dedicarsi al prossimo. Don Milani ieri, oggi, domani" ne ha ricordato la figura. Per l'Università di Pisa è intervenuta Maria Antonella Galanti, docente di Pedagogia, che ha dialogato con Francesco Gesualdi del Centro nuovo modello di sviluppo di Vecchiano e Giuseppe Bagni, presidente nazionale del Centro per l'Iniziativa Democratica degli Insegnanti.

Pubblichiamo qui di seguito una riflessione della professoressa Galanti.

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don milani in aula

Don Milani: una riflessione

Sono passati cinquanta anni dalla morte di Don Milani. Se ne andò, infatti, nel 1967, un anno prima del movimento del ’68 e senza sapere che la sua Lettera a una professoressa ne sarebbe diventato un vessillo. Senza sapere che le sue parole e la sua battaglia in nome del valore dell’istruzione come elemento di liberazione sociale avrebbero avuto grande eco nel tempo. Senza sapere che quelle stesse parole sarebbero state raccolte per denunciare la non neutralità della cultura tutta e di una scuola concepita, parafrasandolo, come un paradosso al pari di un ospedale pensato per i sani anziché per i malati.


Lettera a una professoressa, scritto insieme ai suoi ragazzi, ha avuto una grande diffusione ed è diventato un simbolo delle battaglie per trasformare la scuola pubblica in scuola davvero di tutti, cioè capace di dare a ciascuno libero accesso alla parola e alla capacità di usarla per esprimersi, comunicare, dare battaglia quando necessario, ma anche ribellarsi quando opportuno. Se questo testo ha avuto tanta meritata notorietà, molti altri scritti coraggiosi di Don Milani gli hanno procurato non poche amarezze perché giudicati, di volta in volta, inopportuni, provocatori o addirittura lesivi della legalità ed eticamente esecrabili. Tra questi basti ricordare i testi compresi in L’obbedienza non è più una virtù. Si tratta di due lunghe lettere: la prima rivolta ai cappellani militari che avevano scritto nero su bianco, in un comunicato ufficiale, che l’obiezione di coscienza rispetto al servizio militare era estranea al comandamento cristiano dell’amore ed espressione di viltà; la seconda inviata come autodifesa ai giudici per il processo al quale la malattia che dopo un anno lo avrebbe portato alla morte gli impediva di presenziare. Era accusato di apologia di reato proprio per la prima di queste due lettere nella quale ripercorreva la storia degli ultimi due secoli del nostro paese e di tante guerre, fino ad arrivare all’avvento della dittatura fascista.

“Era nel '22 che bisognava difendere la Patria aggredita. Ma l'esercito non la difese. Stette ad aspettare gli ordini che non vennero. Se i suoi preti l'avessero educato a guidarsi con la Coscienza invece che con l'Obbedienza «cieca, pronta, assoluta» quanti mali sarebbero stati evitati alla Patria e al mondo (50.000.000 di morti)! Così la Patria andò in mano a un pugno di criminali che violò ogni legge umana e divina e riempiendosi la bocca della parola Patria, condusse la Patria allo sfacelo. In quei tragici anni quei sacerdoti che non avevano in mente e sulla bocca che la parola sacra «Patria», quelli che di quella parola non avevano mai voluto approfondire il significato, quelli che parlavano come parlate voi, fecero un male immenso proprio alla Patria...” (Don Milani, L’obbedienza non è più una virtù, Libreria Editrice Fiorentina, p.16)

Nel processo di primo grado Don Milani fu assolto, ma la condanna dello scritto arrivò, dopo la sua morte, in quello di appello.

Tra le tante sue parole che adombrano una pedagogia della reciprocità e della partecipazione comunitaria rispetto ai processi di insegnamento apprendimento, l’espressione più bella e attuale è quell’ I care che si contrappone al “me ne frego” fascista. E l’ideale che pervade tutte le pagine di Lettera a una professoressa e cioè la convinzione che il problema di uno debba essere considerato come il problema di tutti e che sentirsi comunità debba tradursi nel farsi carico dei propri membri più fragili contrapponendo il pensiero critico all’obbedienza cieca e ignava.

Maria Antonella Galanti

Venerdì 10 e sabato 11 novembre si terrà in Vaticano, presso l’Aula Nuova del Sinodo, il simposio internazionale “Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale”, organizzato dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. L’evento è stato organizzato anche con la collaborazione del Centro Interdisciplinare di Scienze della Pace e dell’Università di Pisa e ai lavori parteciperanno il rettore Paolo Mancarella e la direttrice del Cisp Enza Pellecchia. Si tratta del primo incontro globale sul disarmo atomico dopo l’approvazione del “Trattato sul bando delle armi nucleari”, firmato a New York il 7 luglio 2017, dopo anni di intense e faticose negoziazioni.
Al Simposio parteciperanno 11 Premi Nobel per la Pace, vertici di ONU e NATO, diplomatici rappresentanti degli Stati tra cui Russia, Stati Uniti, Corea del Sud, Iran, nonché i massimi esperti nel campo degli armamenti ed esponenti delle fondazioni, delle organizzazioni e della società civile da tempo impegnate attivamente sul tema. Saranno inoltre presenti, oltre ai rappresentanti delle Conferenze episcopali e delle Chiese, a livello ecumenico e di altre fedi, anche delle delegazioni di docenti e studenti provenienti dalle Università di Stati Uniti, Russia e Unione Europea.
Particolarmente significativa sarà la testimonianza di Masako Wada, una delle ultime superstiti del bombardamento di Hiroshima, che interverrà in rappresentanza delle vittime delle armi atomiche così come di tutte le vittime degli altri esperimenti nucleari.
«La collaborazione dell'Università di Pisa e del Cisp all'organizzazione del Simposio conferma la sensibilità e l'impegno della nostra comunità accademica per un mondo libero da armi nucleari – commentano il rettore Paolo Mancarella e la professoressa Enza Pellecchia – Il riconoscimento di questo impegno a un livello così alto e prestigioso è motivo di orgoglio e soddisfazione per tutto l'Ateneo».
La conferenza è organizzata in collaborazione con: Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace (CISP); Università di Pisa; Conferenza Episcopale Giapponese; Conferenza Episcopale Tedesca; Georgetown University; Kroc Institute for International Peace Studies of the Keough School of Global Affairs; Mazda Motor Europe GmbH; Notre Dame University, Office of the President; Nuclear Threat Iniziative; Pugwash Conferences on Science and World Affairs; Senzatomica; Soka Gakkai International; Unione degli Scienziati per il Disarmo ONLUS (USPID).

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